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1 Peer education, modelli di tutoring e supporto tra pari Ersilia Menesini Dipartimento di Psicologia Università di Firenze Strategia educativa volta ad attivare un processo spontaneo di passaggio di: conoscenze emozioni esperienze da parte di alcuni membri di un gruppo ad altri membri di pari status (Vertecchi, 2003; Menesini, 2003) Letteralmente significa: EDUCAZIONE FRA PARI (O DEI PARI) Si basa sull evidenza, supportata anche da dati scientifici, che quando hanno un problema le persone preferiscono parlarne con chi sentono più vicino, spesso un compagno o un amico. Su questo concetto si sono costituiti anche i gruppi di auto-aiuto di cui il 1 e più famoso esempio è quello degli Alcolisti Anonimi. Ha l obiettivo di rendere i ragazzi i soggetti attivi della propria formazione, coinvolgendoli in un modo di operare completamente diverso rispetto ai tradizionali metodi di formazione. Con la P E non sono più gli adulti a trasferire contenuti, valori, esperienze: sono invece i giovani stessi a confrontarsi fra loro, scambiandosi punti di vista, ricostruendo problemi ed immaginando autonomamente soluzioni, pur sapendo di poter contare sulla collaborazione di adulti esperti. L educazione tra pari è il processo grazie al quale dei giovani, istruiti e motivati, intraprendono lungo un periodo di tempo attività educative, informali o organizzate, con i loro pari per sviluppare il loro sapere, modi di fare, credenze e abilità e per renderli responsabili e proteggere la loro propria salute. I ragazzi che rivestono il ruolo di peer educator hanno delle abilità sociali molto spiccate. L addestramento specifico per l attività che andranno a svolgere si innesta di solito su capacità preesistenti che non tutti possiedono in egual misura e che non hanno necessariamente a che fare con variabili quali il Q.I. e il rendimento scolastico. 1

2 ABILITA SOCIALI O SOCIAL SKILLS QUELLE ABILITA NECESSARIE A METTERSI IN RELAZIONE CON GLI ALTRI E AD AFFRONTARE I PROBLEMI LE PRESSIONI E GLI STRESS DELLA VITA QUOTIDIANA In parte sono legate a fattori caratteriali ma possono in certa misura anche essere apprese attraverso specifici training di addestramento Il nucleo fondamentale delle social skills è costituito dalle seguenti abilità o competenze: Capacità di prendere decisioni (decision making) Capacità di risolvere i problemi (problem solving) Pensiero creativo Pensiero critico Comunicazione efficace Capacità di relazioni interpersonali Autoconsapevolezza Empatia Gestione delle emozioni Gestione dello stress LA DIMENSIONE ORIZZONTALE LA DIMENSIONE VERTICALE E quella dei peer educator che vengono formati per interagire coi loro pari E quella degli insegnanti e degli psicologi, che sono chiamati ad agire come coadiuvatori, supervisori e sostenitori del lavoro dei peer educator Peer educator ed insegnanti vengono opportunamente FORMATI, sia sulle tecniche di conduzione dei gruppi e sulla comunicazione efficace che sui contenuti specifici. I formatori saranno psicologi con esperienza delle dinamiche di gruppo ed altre figure professionali come medici, educatori ecc a seconda del tipo di progetto che si intende portare avanti. Cenni storici 1 Topping (1988) interventi di tutoraggio presenti fin dall epoca romana Inghilterra - Andrew Bell 1789 impiego sistematico del tutoring (ragazzi più grandi tutor, quelli più piccoli tutee) Lancaster 1801 London Borough Road School (accoglieva fino a 350 ragazzi tutte le classi avevano un monitore e assistenti monitori e si basava sull aiuto reciproco). 2

3 Cenni storici 2 Cenni storici Allen Children as teachers: theory and reaserch on tutoring In Italia tutoring e apprendimento cooperativo Esp. Storiche auto-aiuto nelle scuole di inizio 900 Scuola di Barbiana Don Milani, Attorno agli anni 70 si afferma in USA l uso della peer education per prevenire i comportamenti a rischio Prime utilizzazioni in ambito sanitario e della salute Anni 90 OMS Rassegna sistematica di tutte le iniziative di peer education per prevenzione HIV Interventi di educazione/supporto tra pari: tipologie TUTORING Interventi educativi di sostegno e di accompagnamento, realizzati in vari ambiti dell esperienza sociale (scuola, lavoro, apprendimento a distanza) Gruppi cooperativi, circle time, Operatore amico Mediazione risoluzione conflitti, sportello, tutoring, educazione tra pari, mentoring Peer education e peer tutoring Ruoli: Tutor all interno della scuola o della classe. Peer educator per un progetto di miglioramento che la classe stessa ha individuato Supporter (operatore amico; mediatore) Aspetti in comune: I supporters sono in genere volontari I membri Sia destinatari dell intervento Sia protagonisti I supporters in genere ricevono un training formativo. I supporters sono supervisionati da adulti (insegnanti) in modo regolare e sistematico. Studenti e studentesse protagonisti 3

4 Modelli teorici della peer education Bandura modeling e imitazione Role modeling Teoria dell agentività umana Teoria dell azione nel constesto Rinforzo positivo Autoefficacia dei peer educators Teoria dei ruoli di Sarbin PERCHE QUESTI MODELLI DI AIUTO TRA PARI HANNO UNA MARCIA IN PIU RISPETTO AI MODELLI FORNITI DA ESPERTI? Perché responsabilizzano i ragazzi che diventano protagonisti di un percorso di cambiamento Perché chiedono ai ragazzi di calarsi nel ruolo di coloro che aiutano Perché potenziano l autostima ed il senso di autoefficacia benefici per operatori e per i potenziali clienti. Influenzano il clima e le norme interne al gruppo dei pari. FASI DI REALIZZAZIONE DI UN PROGETTO DI SUPPORTO TRA PARI: intervento preliminare nella classe (lancio del progetto) selezione degli operatori training degli operatori intervento nelle classi supervisione da parte di un insegnante e/o psicologo e coordinamento tra gli operatori MODELLI DI TRAINING PER GLI OPERATORI: Ascolto attivo comprendere le emozioni e segnali non verbali dell altro; favorire la comunicazione nel partner; assumere responsabilità sviluppare le capacità di mediazione e di soluzione dei problemi Politica di supporto a livello di scuola Sviluppo nazionale/ di comunità di un progetto peer education: Individuazione dell area (violenza, bullismo salute) Individuazione di figure docenti di coordinamento - referenti nelle scuole Formazione dei referenti Sperimentazione / implementazione per 6 mesi/ 1 anno Valutazione in itinere Preparazione linee guida booklet per la diffusione Sperimentazione larga scala Sviluppo di un progetto peer education nella scuola : Individuazione di un area da migliorare Definizione del problema Valutazione delle risorse e degli ostacoli Produzione spontanea e valutazione delle possibili soluzioni Scelta di una soluzione e Definizione di un piano che conduca alla soluzione Attuazione del piano (percorso per obiettivi) Verifica in itinere Correzione del percorso 4

5 Alcune sperimentazioni in Italia In Toscana: S.M.S. Nottolini di Lucca (follow up dopo 2 anni di esperienza) In Veneto: 6 scuole dell obbligo (follow up dopo 2 anni di esperienza) Progetto MIUR Autonomia, Life skills e Peer Education - 20 province a livello nazionale seguite per due anni (Boda, 2001; Caprara e coll. 2001) Riduzione significativa dei comportamenti di bullismo e probullismo nelle classi di progetto Riduzione dei comportamenti di indifferenza degli spettatori Stabilità di un atteggiamento più comprensivo verso la vittima Cambiamenti nella scala di esterno nella scuola di Lucca 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 tempo 1 tempo 2 speriment. controllo Valutazione dell esperienza nei due anni in Veneto: riduzione dei fenomeni di bullismo miglioramento della rete amicale vissuti meno negativi da parte delle vittime Subire prepotenze negli ultimi due/tre mesi Tempo1 Tempo2 Tempo3 Mai 1 o più vv. RISULTATI PROGETTO NAZIONALE AUTONOMIA, E LIFE SKILLS: Maggior senso di autoefficacia dei ragazzi Maggiore responsabilizzazione Effetti più significativi a carico dei professori e genitori rispetto agli studenti Importanza dell impegno istituzionale, del coinvolgimento del preside e professori Riferimenti bibliografici L insegnante di qualità, P. Meazzini, ed. Giunti, 2000 Educare le life skills, P. Marmocchi, C. Dall Aglio, M. Tannini, ed. Erikson, 2004 Bullismo, le azioni efficaci della scuola, E. Menesini, ed. Giunti, 2004 Peer Education: adolescenti protagonisti nelle prevenzione, M. Croce, Gnemmi A. (a cura di), ed. Franco Angeli, 2006 L educazione fra pari. Linee guida e percorsi operativi, G. Boda, ed. Franco Angeli,

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