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1 Bruxelles, aprile 2013 Scheda di lettura dell Ufficio del Presidente Casini Autore : Progetto di relazione sulla composizione del Parlamento europeo in vista delle elezioni del 2014 (c.d. Relazione Gualtieri-Trzaskowski) 1. Quadro giuridico e normativo della proposta di risoluzione 2. Finalità 3. I vari metodi 4. Punti critici 5. Riflessioni conclusive

2 1. Quadro giuridico e normativo della proposta di risoluzione Con la prossima legislatura che avrà inizio nel Luglio del 2014, l attuale deroga all art. 14 par. 2 TUE, scadrà e il Parlamento europeo sarà composto da 751 membri, 750 più il Presidente. Visto il Trattato relativo all adesione della Repubblica di Croazia all Unione europea alle prossime elezioni del Parlamento europeo, si avrà un aumento temporaneo del numero dei membri di quest ultimo. Il compito di avviare la seguente proposta di risoluzione spetterà per competenza alla Commissione AFCO, ed i relatori saranno l On. Trzaskowski e l On. Gualtieri. La proposta di risoluzione oggetto del nostro esame ha come base giuridica gli artt. 14 par.2 TUE e 41 del Regolamento interno al Parlamento europeo. L art.14 par.2 TUE dichiara: " Il Parlamento europeo è composto dai rappresentati dei "Cittadini dell Unione". Il loro numero non può essere superiore a 750 membri, più uno. La rappresentanza dei cittadini è garantita in modo degressivamente proporzionale, con una soglia minima di 6 membri per Stato membro. A nessun stato membro sono assegnati piu di 96 seggi.", mentre l árt.41 del Regolamento cita: " Nei casi in cui i Trattati conferiscono al Parlamento un diritto d iniziativa, la Commissione competente può decidere di elaborare una relazione d iniziativa."

3 2. Finalità Lo scopo della risoluzione è di rispettare il più possibile il principio di proporzionalità degressiva. Per esso si intende: "le soglie minime e massime fissate dal trattato sono pienamente utilizzate onde garantire che l assegnazione dei seggi al Parlamento europeo rifletta il più possibile le dimensioni delle rispettive popolazioni degli Stati membri; più uno Stato membro è popolato, più ha diritto a un numero elevato di seggi; più uno Stato membro è popolato, più è elevato il numero degli abitanti che ogni deputato al Parlamento europeo rappresenta." Come abbiamo visto, l adesione all`unione europea della Repubblica di Croazia aggiunge all emiciclo 12 seggi, come il numero attuale degli osservatori croati nel Parlamento europeo. Rispettando la composizione basata sui 754 membri avremmo 766 seggi. Il Trattato prevede una composizione basata su 751 deputati, cosi da comportare una riduzione di 15 seggi rispetto al numero attuale. Tre di questi 15 sono sottratti dalla quota della Germania che passa da 99 seggi ( cosi indicava il Trattato di Nizza) a 96, rispettando la soglia massima fissata dal Trattato di Lisbona. Gli altri 12 seggi saranno ricavati riducendo di una o più unità i seggi dei 24 Stati membri che hanno più di 6 seggi. I relatori hanno tenuto conto di eventuali cambiamenti a livello di popolazione degli Stati membri e cercando di

4 migliorare l interpretazione e l applicazione del principio della proporzionalità degressiva. Prima del Trattato di Maastricht, questo principio era stato portato all estremo, aumentando il divario tra "grandi" Stati membri e "medi -piccoli" Stati membri, basandosi sul rapporto popolazione/seggi. Con l entrata in vigore dei successivi trattati, arrivando sino a Lisbona, il 1 Dicembre del 2009, si è cercato di provvedere al riequilibrio di questa tendenza. 3. I vari metodi Facendo riferimento alla relazione La Massoure-Severin del 2007, per proporzionalità degressiva si intende: " Le cifre minime e massime fissate dal trattato devono essere pienamente utilizzate affinché il ventaglio dei seggi al Parlamento europeo sia il meno lontano possibile dal ventaglio delle popolazioni degli Stati membri. Più uno Stato membro è popolato, più ha diritto ad un numero elevato di seggi. Più uno Stato membro è popolato, più il numero di abitanti che ogni deputato europeo rappresenta è elevato." Tuttavia questa interpretazione che traccia un criterio matematico, da un lato non può essere rispettata per quel che riguarda il suo secondo principio (impedirebbe a due Stati membri con popolazione diversa di avere lo stesso numero di

5 seggi), dall altro può condurre a vari esiti e l attuale assegnazione dei seggi non rispetta il terzo principio. Nell ultima Convenzione, il Parlamento europeo ha proposto il metodo " Fisso più sostegno" nominato recentemente come "compromesso di Cambridge:" Gli Stati membri si vedranno aggiungere 6 seggi e i seggi restanti saranno attribuiti in base alla loro proporzionalità nel rapporto popolazione/seggi. La sua applicazione però darebbe vita ad un assegnazione traumatica dei seggi con forte perdite per gli Stati membri "medi-piccoli" ed invece ampi guadagni per quelli "grandi". Tuttavia i relatori hanno pensato ad una soluzione diversa da quelle viste fin ora, ovvero: "ridurre al minimo la perdita di seggi per gli Stati membri, rispettando il più possibile la "proporzionalità degressiva" in base al principio "nessuno guadagna, nessuno perde più di un seggio." Questa soluzione prevede due fasi: La prima, consiste in una riassegnazione dei seggi in linea con i 3 principi della "proporzionalità degressiva", comportando i nuovi cambiamenti possibili a livello di seggi. Ne risulta una perdita di seggi per almeno 13 Stati membri (i cosidetti "medipiccoli") ed un guadagno per i "grandi" Stati membri, esclusa la Germania. Successivamente, si apre la seconda fase, dove si stabilisce una compensazione tra i seggi guadagnati, che sono 11, e le

6 perdite che sono 10. Il seggio supplementare è assegnato alla Slovenia, " il Paese più piccolo fra i perdenti della prima fase", la quale mantiene i suoi 8 seggi che gli aspettano da Trattato. Il risultato di queste due fasi é la riduzione al minimo delle perdite con 12 Stati membri che si vedono togliere un seggio ciascuno e nessun Stato membro acquista un seggio. 4. Punti critici Nonostante i relatori hanno scelto di intraprendere la strada, il metodo più logico e politico possibile, sono stati elaborati degli emendamenti, soprattutto da quei Stati membri definiti "medipiccoli", in particolare dalla Svezia che si è vista togliere un seggio. Sono stati presentati 65 emendamenti in tutto,l On. Hokmark, a nome di tutta la delegazione svedese presenta degli emendamenti dove cita di rispettare la logica della proporzionalità degressiva, ma anche di attenersi alla forma parabolica. Egli punta ad inserire nella risoluzione, un emendamento dove ristabilisce i seggi rispetto il rapporto "popolazione/seggi", tirando in ballo due Stati membri, Austria e Ungheria. In Svezia ci sono 9 milioni e 500 mila abitanti, e sono rappresentati al Parlamento europeo da 20 deputati, l Ungheria con 9 milioni e 800 mila abitanti è rappresentata in seno al Parlamento europeo da 22 eurodeputati, infine l Austria è rappresentata da 19 deputati con una popolazione di 8 milioni e 400 mila abitanti. Tuttavia, seguendo il principio di

7 proporzionalità degressiva è difficile da capire come puo l Austria avere un milione di abitanti in meno della Svezia, cosi da usufruire nel 2014 di 19 seggi, gli stessi della Svezia. Quest ultima elabora degli emendamenti anche per la posizione dell Ungheria, "come può essa avere 2 seggi in piu per il 2014, avendo solo 300 mila abitanti in piu della Svezia?" Queste sono le domande, i dubbi che sono stati discussi prima nella Commissione AFCO, dove quest ultima si è unita sulla strada dei relatori, ed il 12 febbraio la relazione Trzaskowski - Gualtieri è stata approvata con 536 voti favorevoli in seduta plenaria a Strasburgo. 5.Riflessioni conclusive La proposta di risoluzione giunge al termine dopo essere stata discussa a lungo in AFCO. L argomento trattato è stato molto delicato, e non toccando le soglie massime e quelle minime incise nel trattato, significava andare ad "intaccare" le posizioni dei Paesi "medi", togliendo un seggio ad ognuno di loro, rispettando il rapporto "popolazione/seggio" ed il principio di proporzionalità degressiva. C`è stata sicuramente una bagarre in AFCO perché i Paesi chiamati in causa, difficilmente accettano un verdetto simile, ma secondo i relatori è stata la strada più perseguibile fin dall inizio. I relatori inoltre, hanno ritenuto sin dall inizio che la relazione potesse ottenere la maggioranza in seno al Parlamento europeo (cosi è stato) e l unanimità al

8 Consiglio, rispettando nel contempo quanto più possibile la proporzionalità degressiva. Un nuovo tentativo di prevenire a un sistema più definitivo basato su criteri oggettivi accettati da tutte le parti in causa potrà essere intrapreso per il tramite di una nuova iniziativa del Parlamento con debito anticipo rispetto alle elezioni del 2019.

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