Le radiazioni ionizzanti Alcune radiazioni possono penetrare nella materia e strappare elettroni dalle molecole che così rimangono ionizzate

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1 Rischi da radiazioni ionizzanti Rischi da radiazioni ionizzanti nella pratica odontoiatrica La presentazione assolve l obbligo di informazione dei lavoratori sui rischi connessi all'attività con radiazioni ionizzanti ex art. 61, comma 3, lett. e, e comma 4 del D.Lgs , n. 230 Non concorre alla formazione obbligatoria ex comma 8, art. 7, D.Lgs. 187/2000, e circolare 24/SAN/2004 della Regione Lombardia, per il personale medico che effettua radiologia complementare all esercizio clinico in ambito odontoiatrico Francesco Fontana fisico sanitario - esperto qualificato n. 621/II radioprotezione@ffontana.it Le radiazioni ionizzanti Alcune radiazioni possono penetrare nella materia e strappare elettroni dalle molecole che così rimangono ionizzate Ioni positivi sono detti gli atomi o le molecole che hanno perso elettroni e ioni negativi quelli che li hanno catturati Gli ioni nella materia non sono stabili e tendono facilmente a reagire con altre molecole o ioni

2 Le interazioni con la materia Ionizzazione delle molecole d'acqua H 2 O + radiazione H 2 O + + e - H 2 O + e - H 2 O - Gli ioni H 2 O - e H 2 O + si dissociano: H 2 O + H + + OH H 2 O - H + OH - I due prodotti neutri H e OH, detti radicali liberi, sono chimicamente molto reattivi OH + OH H 2 O 2 L acqua ossigenata è un forte agente ossidante, anch'esso molto reattivo. H, OH, H 2 O 2 possono attaccare le molecole complesse dei cromosomi cellulari, legandosi ad essi o causando interruzioni delle loro catene. Danno cellulare In tempi che variano da decine di minuti a decine di anni, le possibili alterazioni cellulari sono: morte della cellula arresto o rallentamento del suo processo di divisione; modificazione cromosomica permanente trasmessa alle cellule figlie (mutazione).

3 Danno cellulare Nell'organismo vivente le alterazioni cellulari causate dalle radiazioni ionizzanti provocano due possibili categorie di danni: Sul soggetto irradiato: Danni somatici Immediati: : eritemi, alterazioni cutanee permanenti, lesioni di organi interni o al sangue e, per altissime dosi, la morte. Tardivi: (anche con dosi non elevate): leucemie, carcinomi o altre forme tumorali.

4 Danni genetici Causati da alterazioni cromosomiche, si trasmettono anche alle generazioni future e si manifestano anch'essi con carattere probabilistico maggiore frequenza di aborti e dei nati morti; sterilità, o ridotta fertilità; aumento del numero dei nati di sesso femminile; aumento dei nati malformati. Organi critici Organi o tessuti che più frequentemente o in grado maggiore possono andare incontro a danni da radiazioni: la cute (radiodermiti o a tumori); i tessuti emopoietici (diminuzione degli elementi figurati del sangue); le gonadi (danni somatici: sterilità o diminuzione della fertilità; danni genetici: aumento delle malattie ereditarie nei discendenti); il cristallino (cataratta).

5 Il danno e la dose Il danno dipende dalla dose assorbita. Dose assorbita D T in organo o tessuto T = energia assorbita per unità di massa e cioè D T = E / m in cui E è l'energia media ceduta dalle radiazioni ionizzanti all organo o tessuto T e m la massa di materia che la riceve. L'unità di dose assorbita è il Gray (Gy): 1 Gy = 1 J/kg Il milligray (mgy) è un millesimo di Gy Il microgray (µgy) è un milionesimo di Gy. La dose equivalente Non tutte le radiazioni, a parità di dose assorbita, producono lo stesso danno per cui occorre correggere il valore di dose per il tipo di radiazione. H T = Dose equivalente al tessuto o organo T w R = fattore di ponderazione della radiazione che tiene conto del fatto che i diversi tipi di radiazioni hanno differente efficacia biologica, cioè a parità di dose producono danni diversi): H T = w R D T Per i raggi X: w R = 1 dunque H T = D T L unità di dose equivalente è il Sievert (Sv) Il millisievert (msv) è un millesimo di Sv Il microsievert (µsv) è un milionesimo di Sv

6 Il danno è legato alla dose globale ricevuta dal corpo intero ma gli organi hanno diversa radiosensibilità w T = fattore di ponderazione per organo o tessuto T Si sommano le dosi equivalenti H T su tutti gli organi e tessuti sensibili, ciascuna però con il suo peso w T : E= T w T H T La dose efficace [Sv] E= T w T H T Per fissare le idee: dose efficace naturale ambientale: circa 2-4 msv all anno dose efficace letale da circa 6 Sv La dose efficace E= T w T H T

7 Il fondo naturale di radiazioni Da sempre l'uomo è esposto al fondo naturale di radiazioni. Le radiazioni cosmiche dagli spazi interstellari e dal sole. Sono costituite da una grande varietà di radiazioni penetranti che interagiscono con l'atmosfera. Questa ne riduce considerevolmente la quantità che raggiunge la superficie della terra. Nell'interazione con l'atmosfera le radiazioni cosmiche provocano la creazione di atomi radioattivi, atomi cioè che a loro volta diventano fonti di radiazioni, come il carbonio-14 ( 14 C),, il trizio ( 3 H),, il cloro-36 ( 36 Cl), il calcio-41 ( 41 Ca),, che possono essere incorporati nella materia vivente. Le sorgenti terrestri dovute a elementi radioattivi come l'uranio uranio,, il torio e i loro prodotti radioattivi come il radon in concentrazioni più o meno elevate, in tutta la crosta terrestre. Le sorgenti corporee come il 14 C proveniente dall'atmosfera, il potassio-40 ( 40 K), esistente in natura, e i gas radioattivi, derivanti dall'uranio e dal torio (rispettivamente, radon e thoron), presenti nell'aria respirata, e altri elementi radioattivi, contenuti nelle piante e negli animali usati come cibo, costituiscono una fonte di radiazioni che agisce dall'interno degli organismi viventi.

8 Il fondo naturale di radiazioni Contributi alla dose efficace media individuale annuale per la popolazione italiana. Dati elaborati da stima riportata in Annuario APAT (ora ISPRA) dei dati ambientali,

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10 Dosi alla popolazione Il 75-90% della dose totale assorbita dalla popolazione per scopi medici è dovuto all'uso diagnostico dei raggi X (TAC, radiologia digitale e non). I rifiuti radioattivi danno un contributo per ora trascurabile alla dose assorbita dall'uomo, ma, dato il loro continuo aumento connesso allo sviluppo delle centrali nucleari e all impiego sempre più diffuso degli isotopi radioattivi in medicina è da ritenere che per il futuro tale contributo potrà notevolmente aumentare se non si trova un modo per smaltirli. Al presente, essendo sospesi gli esperimenti con esplosivi nucleari, il fall out è trascurabile ma negli anni passati esso aveva raggiunto livelli preoccupanti per la sicurezza sanitaria della popolazione mondiale. Dose alle gonadi da sorgenti artificiali: circa 1 msv all'anno, non molto diversa, quindi, dalla dose del fondo naturale (2-3 msv). Negli USA valutati decessi annuali (comprendenti anche gli effetti sulla prima generazione) causati dall'impiego medico delle radiazioni ionizzanti (raggi X e isotopi radioattivi per diagnostica e terapia), e ad appena 40 quelli originati dall'industria (reattori nucleari, acceleratori, ricerca). Il calcolo è stato eseguito considerando che la dose geneticamente significativa fosse di 360 µsv/anno. Dosi alla popolazione Dal XX secolo si sono aggiunte le sorgenti di radiazioni impiegate a scopo industriale,, di ricerca e medico. Apparecchi generatori di raggi X, macchine acceleratrici di ioni e «isotopi radioattivi» (nei rifiuti radioattivi e nei «fall out» nucleari). Valori di dose equivalente H T tipici in radiodiagnostica: Torace Cranio Rachide cervicale Clisma Mammografia Endorale Ortopantomografia 0.2 msv (polmone) 2.2 msv (tiroide) 4 msv (tiroide) 4 msv (corpo intero) 8 msv (gonadi femminili) 7.7 msv (mammelle) 5 msv alla cute su un area di 30 cm² circa 20 msv su un area di 250 cm²

11 Dosi da esami odontoiatrici

12 Dosi da esami odontoiatrici

13 Non sembra esistere una dose soglia al di sotto della quale non vi è più alcun rischio, e che di conseguenza è opportuno ridurre al minimo possibile gli irraggiamenti al corpo umano. probab. effetto 1 probab. effetto probab. effetto 0 D Dose 0 0 Dose Dose Effetti deterministici con soglia di dose D Effetti stocastici Modello lineare Effetti stocastici Modello non lineare

14 Il coefficiente di probabilità di effetti stocastici è assunto dalla Commissione Internazionale per la Protezione Radiologica (ICRP), il massimo organismo internazionale a cui le normative nazionali e sovranazionali si ispirano, pari a: 5.6 % per ogni Sv di dose efficace per i lavoratori adulti 7.3 % per ogni Sv di dose efficace per la popolazione in generale La probabilità degli effetti stocastici va intesa come probabilità in più rispetto a quella rilevata su una popolazione non esposta. Per cogliere il significato, si considerino 40 anni lavorativi con una esposizione costante al rischio: si avrebbero i seguenti coefficienti di probabilità di effetti stocastici per radiazioni. Livello di esposizione Massimo consentito alla popolazione Massimo consentito a lavoratori di cat. B Massimo consentito a lavoratori di cat. A Fondo ambientale (solo per confronto) Equivalente di dose ricevuto per anno Eq. di dose nell'intero ciclo lavorativo Eventi su 100 in 40 anni Eventi su 1000 per anno 1 msv 0.04 Sv msv 0.24 Sv msv 0.8 Sv msv 0.08 Sv

15 Average Risks of Everyday Activities Average # of Rank Activity/Cause Deaths per Year 30 Smoking 150, Alcoholic Beverages 100, Motor Vehicles 50, Handguns 17, Electric Power Generation 14, Motorcycles 3, Swimming 3, Surgery 2, Medical X-rays 2, Railroads 1, Private Aviation 1, Large Scale Construction 1, Bicycles 1, Hunting Accidents Home Appliances Firefighting 195 Average # of Rank Activity/Cause Deaths per Year 14 Police Work Contraceptives Commercial Aviation Nuclear Power Mountain Climbing 30 9 Power Mowers 24 8 HS & College Football 23 7 Skiing 18 6 Vaccinations 10 5 Food Coloring * 4 Food Preservatives * 3 Pesticides * 2 Prescription Antibiotics * 1 Spray Cans * * Too low to accurately estimate Data from Sinclair, Radiology v. 136, pp. 1-9

16 Esposizioni professionali Tecnici di radiologia, medici radiologi, operatori di reattori nucleari, ecc. sono esposti a radiazioni per motivi professionali: essi assorbono dosi superiori a quelle della popolazione in genere. Le leggi internazionali hanno posto come limite massimo di dose che può essere assorbita annualmente dai lavoratori professio- nalmente esposti alle radiazioni ionizzanti 20 msv. Il rischio massimo ammissibile corrisponde statisticamente a circa 4.5 casi di danno ogni 100 lavoratori professionalmente esposti alla dose massima ammissibile per tutta la vita lavorativa. Limite di dose per la Legge italiana Limite di dose (msv/anno solare) Lavoratori esposti Apprendisti, studenti età 18 + Apprendisti, studenti, età 16 o 17 Apprendisti, studenti, età < 16 Popolazione Dose efficace Dose equivalente cristallino Dose equivalente mani, avambracci, piedi, caviglie Dose equivalente pelle (media su 1 cm² indipendente da S esposta)

17 Termini utilizzati dalla normativa D.Lgs. 17 marzo 1995, n. 230, modificato dal D.Lgs. 26 maggio 2000, n. 241 Attuazione delle direttive 89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 92/3/Euratom e 96/29/Euratom in materia di radiazioni ionizzanti Zona controllata: luogo determinato in cui esiste una sorgente di radiazioni ionizzanti ed in cui persone esposte per ragioni professionali possono ricevere una dose di radiazioni superiore a 6 msv per anno. Zona sorvegliata: ogni luogo in cui sussiste un pericolo permanente di dose per l'insieme della popolazione, superiore a 1 msv per anno, e nel quale occorre esercitare la sorveglianza fisica della protezione contro le radiazioni. Termini utilizzati dalla normativa Lavoratori esposti di categoria A: lavoratori che in una zona controllata effettuano un lavoro che li esponga al pericolo delle radiazioni ionizzanti (per tali lavoratori deve essere assicurata la sorveglianza fisica e medica della protezione da parte di un Esperto Qualificato e di un Medico Autorizzato) e che possono ricevere una dose superiore a 6 msv per anno. Lavoratori esposti di categoria B: persone che per motivi di lavoro si trovano occasionalmente nella zona controllata, e che possono ricevere una dose compresa tra 1 msv e 6 msv per anno (tali lavoratori devono essere soggetti a sorveglianza fisica della protezione e devono essere sottoposti a visite periodiche da parte di un medico competente). Lavoratori non esposti: persone che possono lavorare in prossimità di una Zona Controllata ma che sono suscettibili di ricevere una dose non superiore a 1 msv per anno. Persone del pubblico: Tutta la popolazione non esposta, compresi i lavoratori non esposti. Devono ricevere una dose inferiore a 1 msv per anno.

18 I datori di lavoro devono: Limitare all'indispensabile il numero dei lavoratori esposti in conformità alle esigenze del servizio e alla necessità di limitare le dosi assorbite dai singoli; Attuare tutte le misure di protezione e sicurezza idonee a ridurre l'esposizione dei lavoratori; Fornire ai lavoratori i mezzi necessari di protezione e quelli per la sorveglianza dosimetrica; Rendere edotti i lavoratori dei rischi specifici cui sono esposti, delle modalità di esecuzione del lavoro, delle norme interne, delle norme essenziali di protezione, di quelle di protezione sanitaria e dell'importanza di attenersi alle prescrizioni mediche; Disporre ed esigere che i singoli lavoratori osservino le modalità di esecuzione del lavoro, le norme interne ed usino i mezzi di protezione e quelli per la sorveglianza dosimetrica; Provvedere a che le zone controllate siano delimitate e segnalate mediante appositi contrassegni; Adottare i provvedimenti idonei ad evitare che siano superati i valori massimi di dose stabiliti dalla Legge; Assicurare la sorveglianza fisica della protezione a mezzo di esperti qualificati ai quali debbono essere forniti i mezzi e le condizioni necessari per l'espletamento dei loro compiti; L'esperto qualificato deve: Effettuare la classificazione delle zone e disporne la segnalazione con i relativi contrassegni; Effettuare la classificazione dei lavoratori addetti; Effettuare esame e controllo dei dispositivi di protezione, ed in particolare: a) procedere all'esame preventivo e rilasciare il relativo benestare, dal punto di vista della sorveglianza fisica, dei progetti di installazioni che comportano rischi di esposizione, dell'ubicazione delle medesime all'interno dello stabilimento in relazione a tali rischi, nonché delle modifiche alle installazioni le quali implicano rilevanti trasformazioni delle condizioni, dell'uso o della tipologia delle sorgenti; b) effettuare la prima verifica di nuovi impianti e delle eventuali modifiche sostanziali apportate ad essi; c) controllare periodicamente l'efficacia dei dispositivi tecnici di protezione; d) controllare le buone condizioni di funzionamento degli strumenti protezionistici di misura e del loro impiego corretto;

19 L'esperto qualificato deve: Effettuare le seguenti valutazioni: delle esposizioni nei luoghi in cui sussista il rischio da radiazioni mediante l'indicazione della natura e della qualità delle radiazioni stesse, nonché la determinazione della dose di esposizione, della dose misurata in aria e del flusso; della dose assorbita dai lavoratori non esposti; Tenere aggiornati e conservare i seguenti documenti: un registro sul quale devono essere annotate le valutazioni delle irradiazioni e le contaminazioni radioattive; i verbali dei provvedimenti di intervento adottati; I lavoratori devono: Osservare le disposizioni impartite dal datore di lavoro, o dai suoi incaricati, ai fini della protezione individuale e collettiva e della sicurezza, a seconda delle mansioni alle quali sono addetti; Usare, con cura ed in modo corretto, i dispositivi di sicurezza, i mezzi di protezione e di sorveglianza dosimetrica predisposti o forniti dal datore di lavoro;

20 I lavoratori devono: Segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei dispositivi e dei mezzi di sicurezza, di protezione e di sorveglianza dosimetrica, nonché le altre eventuali condizioni di pericolo di cui vengano a conoscenza; Non rimuovere né modificare, senza averne ottenuta l'autorizzazione, i dispositivi e gli altri mezzi di sicurezza, di segnalazione, di protezione e di misurazione; Non compiere, di propria iniziativa, operazioni o manovre che non sono di loro competenza o che possono compromettere la protezione e la sicurezza. Procedure per l esposizione odontoiatrica di un paziente Il paziente deve essere istruito sulla posizione da assumere e sulla necessità di stare fermo nella posizione indicatagli. Ogni persona deve abbandonare la sala con l eccezione di un accompagnatore in caso di paziente disabile. L accompagnatore non deve essere un minore o una donna in gravidanza e deve essere dotato di un camice piombifero. Nel caso di radiologia endorale o di teleradiografia, l operatore che comanda l erogazione deve essere in grado di effettuare l erogazione immediatamente dopo aver controllato la corretta posizione del paziente attraverso la porta, una finestra piombifera o uno specchio. Nel caso di radiologia panoramica, l operatore deve poter controllare a vista la posizione del paziente durante l erogazione, attraverso un sistema di osservazione che gli consenta di occupare una posizione sicura (finestra piombifera, specchio, webcam).

21 Radiazione primaria, secondaria e di fuga Si distinguono 3 diversi fasci di radiazioni: il fascio primario, all uscita del collimatore, che diverge dal fuoco dell apparecchio. Normalmente questo fascio è schermato completamente dal paziente, ma in alcuni casi particolari può esservi una parte del fascio che emerge lateralmente dal paziente; il fascio residuo, dietro il paziente, è quanto rimane del fascio primario dopo l attraversamento del paziente e del sistema di rivelazione dell immagine. il fascio diffuso è la radiazione che la parte irraggiata del paziente diffonde nell ambiente circostante: come un oggetto illuminato da una lampadina, la parte irradiata del paziente infatti diffonde radiazioni in tutte le direzioni. Ad esempio nel campo della radiologia odontoiatrica endorale la radiazione residua è, sperimentalmente, dell ordine di 10 volte più intensa della radiazione diffusa. Radiazione primaria, secondaria e di fuga

22 Fattori attenuanti la radiazione Tutti i fasci citati hanno le caratteristiche della radiazione X: non vengono mai fermati completamente, ma si riducono, anche notevolmente, a causa di: distanza dal tubo (attenuazione geometrica) schermature presenti (attenuazione fisica) tempo di esposizione (numero esami e durata di erogazione) Fattori attenuanti la radiazione Attenuazione geometrica (distanza) Radiazione da sorgente puntiforme diminuisce con 1/x² (legge inverso del quadrato della distanza) D(x) = D(1) / x² (x distanza in metri dal paziente irraggiato) Es.: dose di radiazione diffusa da CBCT dell ordine di 40 µgy/scan a 1 m dal paziente 10 µgy/scan a 2 m 2.5 µgy/scan a 4 m 0.63 µgy/scan a 8 m Esercizio: se vengono eseguite 50 scansioni alla settimana, la dose da radiazione diffusa a 8 m senza schermature supera il limite massimo per la popolazione e per gli operatori non classificati come esposti (1 msv/anno)? 2.5 µgy/scan x 50 scan/sett. x 50 sett./anno = 6250 µgy/anno =6.25 mgy/anno = 6.25 msv/anno Non è vero quanto si sente talvolta affermare in ambito odontoiatrico secondo cui a oltre 2 metri da un tubo endorale non ci sarebbero più radiazioni: non esiste un luogo dove la radiazione è teoricamente nulla, ma occorre definire la posizione sicura sulla base dei livelli di dose consentiti dalla legge e del carico di lavoro (che dipende dal numero di esami radiologici effettuati in un anno).

23 Fattori attenuanti la radiazione Attenuazione fisica (schermatura) Radiazione X nei mezzi materiali diminuisce con e -µx (andamento esponenziale) D(x) D(0) e -µx (x spessore del materiale della barriera) Anche nei materiali la dose non si annulla mai Si valuta il fattore di trasmissione B della barriera: B = D(con barriera) / D(senza barriera) = D(x) / D(0) La schermatura dell aria è, a distanze ordinarie, assolutamente trascurabile. Fattori attenuanti la radiazione Il fattore schermatura Uno spessore di 4 cm di calcestruzzo (che equivale approssimativamente ad una normale parete divisoria in mattone forato) riduce la dose di un fattore 50 circa per radiazione di 70 kv. Uno spessore di 7 cm di calcestruzzo (che equivale quasi ad un muro portante medio in abitazione civile) riduce la dose di un fattore 500 circa per radiazione di 70 kv. Uno spessore di 1 mm di piombo (Pb) equivale, per radiazione di 70 kv, a circa 7 cm di calcestruzzo e riduce la dose di un fattore 500. Lo spessore di 0.25 mm di Pb che frequentemente si trova nelle mantelline piombifere per odontoiatria, riduce la dose di un fattore 10 circa per radiazione di 70 kv. La schermatura di porte e finestre è normalmente trascurabile, a meno che la porta o la finestra siano piombate o la finestra sia realizzata con cristallo pieno spesso. Ne discende che nessuno si deve posizionare, durante l erogazione, dietro finestre o porte non idonee. La schermatura dell aria è, a distanze ordinarie, assolutamente trascurabile.

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25 Norme interne di sicurezza In ogni luogo ove si impieghino radiazioni ionizzanti, devono essere poste in vigore apposite norme interne di radioprotezione. Alle norme devono attenersi tutti coloro che per motivi di lavoro sono presenti nei luoghi ove operano le sorgenti radiogene. Il personale femminile ha l'obbligo di denunciare il proprio stato di gravidanza appena ne venga a conoscenza. Regola principale: tempo, distanza, schermatura. Esempio di Norme interne: la Cone Beam CT odontoiatrica RADIOPROTEZIONE DEI LAVORATORI (Capo VIII, D.Lgs. 230/95) Il locale ove opera l apparecchio radiogeno è classificato «Zona Controllata» quando l'apparecchio è in funzione. L'accesso ad esso durante l'emissione di raggi è vietato a chiunque con l'eccezione del paziente. Prima di procedere all'erogazione dei raggi X, l'operatore deve verificare che nel locale non sia presente alcuna persona, oltre al paziente da sottoporre all'indagine radiologica, e allontana ogni oggetto mobile dell'arredamento che si trovi, qualora ciò non derivi da una necessità, in prossimità del distanziatore del fascio. L'operatore si dispone nella posizione di comando assegnata all'esterno del locale e procede all'erogazione solo quando sia certo che nessuno si trovi a stazionare o transitare dietro porte o finestre non schermate. L'apparecchio radiogeno deve recare apposito contrassegno, deve essere dotato di segnalatore di radiazioni acustico o luminoso funzionante. Deve essere presente un sistema di interruzione di emergenza dell erogazione. L'ottimizzazione della radioprotezione si ottiene seguendo poche regole fondamentali: (1) Ridurre al minimo il numero di esposizioni; (2) Ridurre al minimo la risoluzione, la dimensione del FOV, kv e ma; (3) Ripararsi dietro schermature adeguate.

26 RADIOPROTEZIONE DEL PAZIENTE (D.Lgs. 187/2000) Operatori autorizzati ad effettuare esami radiologici sono il Responsabile dell impianto radiologico e il personale medico o tecnico da questi autorizzato, comunque in possesso delle necessarie competenze di radioprotezione. Occorre effettuare esami radiologici solo quando tale tecnica non sia ragionevolmente sostituibile con altra ugualmente efficace, ma con minore rischio per la persona. Occorre evitare esposizioni inutili, limitando il numero di esami e i parametri dell'utilizzo al minimo indispensabile alle esigenze cliniche. Occorre accertarsi che il paziente non sia già in possesso di referto analogo effettuato recentemente altrove. Occorre ridurre allo strettamente indispensabile l'esposizione di bambini, di soggetti immunodepressi e di donne in gravidanza, con particolare attenzione per il primo periodo di gravidanza. A tal fine è necessario ottenere dal paziente le informazioni opportune. Il paziente da sottoporre all'indagine radiologica non porterà occhiali, collane o orecchini. Sarà messo al corrente delle norme che lo riguardano, in particolare sulla necessità di rimanere fermo nella posizione indicatagli. Dovrà inoltre sottoscrivere lo specifico consenso informato. Occorre verificare con i dispositivi a laser la corretta centratura sulla parte irradiata e ridurre le dimensioni del FOV alle minime indispensabili. L'operatore deve porre particolare attenzione sul particolare rischio di elevate dosi assorbite dalla pelle in caso di mancato movimento del fascio utile. In condizioni di incidente (erogazione continua) occorre: (1) ordinare al paziente di abbandonare immediatamente la posizione e le Zone classificate; (2) interrompere nel modo più rapido l'alimentazione elettrica dell'apparecchio radiogeno evitando di esporsi al fascio diretto. L'apparecchio radiogeno deve essere usato unicamente con gli appositi localizzatori, distanziatori e limitatori del fascio utile, il cui alloggiamento è previsto sulla finestra di uscita dei raggi X. Nessuna operazione di manutenzione sul tubo radiogeno deve essere svolta da personale dello studio, ma per qualunque intervento deve essere chiamato un tecnico specializzato della ditta installatrice. INFORMAZIONI PER LE PAZIENTI IN SOSPETTO O ACCERTATO STATO DI GRAVIDANZA AI SENSI DELL ART. 10 E DELL ALLEGATO VI, D.LGS. 26 MAGGIO 2000, N. 187 L odontoiatra è tenuto per Legge a conoscere l eventuale stato di gravidanza della paziente, al fine di decidere dell esecuzione di esami radiologici. Pertanto la paziente deve informare il medico sul suo stato di sospetta o accertata gravidanza. In caso di gravidanza sospetta o accertata sarà valutata con maggiore attenzione la necessità di effettuazione di esami radiologici. Si informa la paziente che in una radiografia dentale la dose al feto è inferiore a 0.01 msv (millisievert), che è meno di 1/100 della dose che ogni anno assorbiamo dal fondo naturale di radiazioni (radiazioni naturali presenti costantemente intorno a noi). Ne deriva che il rischio per il feto da esami odontoiatrici è trascurabile.

27 INFORMAZIONI PER ACCOMPAGNATORI DI PAZIENTI AI SENSI DELL ART. 3, COMMA 8, E DELL ALLEGATO I, D.LGS. 26 MAGGIO 2000, N. 187 Un accompagnatore può sostare accanto al paziente durante l esame radiologico endorale solo se la sua presenza è indispensabile. Occorre evitare accompagnatori appartenenti ad una della seguenti categorie: Minori di 18 anni Donne in gravidanza Persone che nell attività lavorativa sono classificate «Esposte alle radiazioni» Occorre limitare la ripetizione di esposizioni per il medesimo accompagnatore. L accompagnatore deve indossare l indumento protettivo fornitogli dal medico. Durante l esame deve disporsi nella posizione indicatagli per avere la maggior efficacia con la minor dose assorbita. Tale posizione sarà dietro o a lato del tubo RX con il corpo alla massima distanza possibile dalla testa del paziente (con il braccio disteso in caso di sostentamento della pellicola tramite il centratore) Si informa l accompagnatore che: Il fascio di raggi X ha dimensioni ridotte Investe completamente il paziente se il collimatore da cui sono erogati i raggi è a contatto con la cute L unica radiazione significativa presente nell ambiente è la radiazione diffusa dalla testa del paziente L intensità della radiazione diffusa è comunque bassa Al di fuori del tempo di erogazione la radiazione scompare istantaneamente La dose si riduce molto aumentando la distanza La dose assorbita al corpo intero sarà inferiore a 0.1 msv (millisievert), cioè meno di 1/10 della dose che ogni anno assorbiamo dal fondo naturale di radiazioni (radiazioni naturali presenti costantemente intorno a noi)

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