Irraggiamento e modalità operative di Radioprotezione. Dott. Mirco Amici Esperto Qualificato U.O.C Medicna Legale e Gestione del Rischio
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1 Irraggiamento e modalità operative di Radioprotezione Dott. Mirco Amici Esperto Qualificato U.O.C Medicna Legale e Gestione del Rischio
2 Radioprotezione Disciplina a forte contenuto fisico, biologico e naturalistico che ha l obiettivo di preservare lo stato di salute dei lavoratori e della popolazione, riducendo i rischi sanitari indotti dall uso delle radiazioni ionizzanti nelle attività umane giustificate dai benefici che ne derivano alla società e ai suoi membri. C. Polvani 2
3 Parole chiave Radiazioni ionizzanti Radioprotezione dell operatore Irraggiamento Mezzi di protezione Dose 3
4 Parleremo di Modalità di irraggiamento Sorveglianza fisica Dosimetria ambientale 4
5 Modalità di Irraggiamento Irradiazione esterna Irradiazione da contaminazion esterna ed interna 5
6 IRRAGGIAMENTO ESTERNO Per irradiazione esterna si intende l esposizione del corpo intero o di parte di esso alle radiazioni emesse da una sorgente di radiazioni presente nell ambiente esterno. 6
7 Tipi di radiazioni ionizzanti Raggi X Alfa Beta Gamma 7
8 Apparecchiatura radiologica fissa Tubo radiogeno Guaina o cuffia Tavolo di comando Generatore di alta tensione Intensificatore di brillanza 8
9 Apparecchiatura radiologica mobile 9
10 Fonti di rischio Quali sono i meccanismi che sono alla base del rischio legato alle attività dell operatore che utilizza apparecchiature radiologiche? 10
11 Irraggiamento esterno Rx 11
12 Irraggiamento esterno Rx 12
13 Nota bene. L irradiazione esterna non rende radioattivi né l aria, né l ambiente, né la persona esposta (*). Non appena termina l esposizione ci si può avvicinare senza pericolo alle persone, agli oggetti, ed accedere agli ambienti sottoposti ad irradiazione. 13
14 Fascio primario Fascio emergente dal collimatore Fonte di rischio potenzialmente più rilevante Dipende in modo lineare dal carico applicato ed in modo sovralineare dalla tensione impostata Tensione (Kv) mgy/ma per minuto a un metro
15 Radiazione diffusa Campo di radiazione generato dall interazione del fascio primario con il paziente Si propaga in ogni direzione in modo non uniforme Molto meno intenso del fascio primario ( 0.1%) Fonte di rischio principale nel caso in cui si debba stazionare in prossimità del paziente durante l indagine radiologica 15
16 Radiazione di fuga Radiazione emergente dalla cuffia misurata durante l emissione Rx in tutte le direzioni esclusa quella del fascio utile Il rateo di Dose ad 1 m deve essere inferiore a 1mSv/h lungo ogni direzione 16
17 La definizione e la quantificazione del rischio da irradiazione esterna non può prescindere da tre elementi fondamentali 1 Tempo di esposizione 2 Distanza 3 Schermature 17
18 IL TEMPO DI ESPOSIZIONE La dose di esposizione, e di conseguenza il rischio radiologico, è direttamente proporzionale al tempo. 18
19 DISTANZA DALLA SORGENTE la dose da radiazioni ricevuta da un individuo è inversamente proporzionale al quadrato della distanza dell'individuo dalla sorgente diverso comportamento per la radiazione diffusa 19
20 Posizioni operatori: a ridosso della fonte di rischio staziona solamente chi è strettamente necessario Posizione scorretta Posizione corretta 20
21 21
22 Valutazione della componente diffusa Distanza (cm.) 70 kv 90 kv 120 kv 50 0,4% 0,6% 0,8% 100 0,07% 0,2% 0,2% 22
23 Effetto distanza L immagine presenta la dipendenza con la distanza. Raddoppiare la distanza dal volume diffondente produce una riduzione della dose di un fattore 4 (legge dell'inverso del quadrato). Per minimizzare la dose al personale, specialmente al cristallino dello specialista, è raccomandata la geometria con l'intensificatore d'immagine sopra il lettino e il tubo radiogeno sotto il lettino. 23
24 24
25 Radiologia interventistica: protezione operatori Valori di dose con la configurazione tubo sopra e tubo sotto. 25
26 26
27 27
28 Posizioni operatori - fianco tubo rx I.P
29 Posizione operatori - fianco I.B. I.P
30 30
31 esempio 31
32 esempio 32
33 Schermature Dispositivi di protezione individuale Visive Pareti e porte in sala33 diagnostica
34 Schermature Il grado di assorbimento della schermatura dipende da diverse variabili: L energia della radiazione incidente Il tipo di radiazione La natura del materiale assorbente 34
35 Variazione % del fattore di attenuazione del Pb kv di picco mm Pb
36 Schermature Tutti i materiali attenuano l'intensità del fascio di radiazioni assorbendone una parte Le barriere utilizzate per schermare la radiazione X sono solitamente in Pb. Per ottenere lo stesso effetto di attenuazione si possono utilizzare spessori diversi di materiale diversi 36
37 T.c. 37
38 Equivalente in Piombo Materiale Ferro Calcestruzzo Mattoni Densità (g/cm 3) Spessore Pb (mm) Spessore Equivalente di materiale (mm) 50 kv 100 kv 150 kv
39 Esistono diagnostiche Rx sprovviste di schermature fisse e mobili. M.o.c 39
40 SORVEGLIANZA FISICA 40
41 Definizione L'insieme dei dispositivi adottati, delle valutazioni, delle misure e degli esami effettuati, delle indicazioni fornite e dei provvedimenti formulati dall Esperto Qualificato al fine di garantire la protezione sanitaria dei lavoratori e della popolazione. (art. 4) 41
42 Sorveglianza Fisica (art. 75) La sorveglianza fisica della protezione dei lavoratori e della popolazione deve essere effettuata ove le attività svolte comportino la classificazione degli ambienti di lavoro o degli operatori come lavoratori esposti 42
43 Laboratorio Analisi Dove Radiodiagnostica Medicina Nucleare Radioterapia Odontoiatria Comparti Operatori 43
44 INTERVENTI. 1 Controlli periodici 2 Valutazione dei Rischi e provvedimenti adottati 3 Gestione dei Dispositivi di protezione 4 Norme di Comportamento 44
45 CONTROLLI PERIODICI Dosimetrici Ambientali tecnici Modulo per controlli di Radioprotezione Servizio Fisica Sanitaria 45
46 VALUTAZIONE E CONTENIMENTO DEL RISCHIO 46
47 Il rischio deve essere minimizzato e giustificato ( D.lgs 230/95, Dlgs 241/00 e D.lgs 187/00) pertanto accanto ad una serie di interventi tecnici atti ad ottimizzare il buon funzionamento dell apparecchiatura radiologica l Esperto Qualificato interviene per dotare le diverse figure professionali coinvolte nelle procedure in oggetto dei dispositivi di protezione individuali idonei a ridurre l eventuale esposizione a radiazioni ionizzanti. 47
48 Rischio associato a pratiche di radiodiagnostica In radiologia Basso: sala radiografica, TC, mammografia, dentale Medio: sala fluoroscopia Alto: sala radiologia interventistica Basso: esami al letto dei pazienti (terapia intensiva, degenze) All esterno della radiologia (NCRP 133, 2000); Medio: sale operatorie (ortopedia, chirurgia), ambulatori (gastroenterologia, impianto pacemakers, biopsie, ecc Alto: sale angiografiche (emodinamica ed elettrofisiologia cardiologica 48
49 Definizione di Rischio La sua entità è funzione della probabilità P che l evento dannoso si verifichi e della sua gravità G R = P x G 49
50 Nota Lo scopo della Radioprotezione è di rendere l entità del Rischio accettabile ovvero minimizzato e giustificato 50
51 Rischio: come ridurlo? G Entità del Danno P Frequenza Incidenti Mezzi di Passivi Prevenzione Mezzi di Attivi Prevenzione 51
52 Mezzi di protezione passivi 52
53 Mezzi di protezione attivi 53
54 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE 54
55 Camici 55
56 Fattore di trasmissione camici (50 ma 0.3 sec) 56
57 Set up di valutazione Rx Camera PTW 100 cm Camice piombato Radcal 57
58 Peso dei Camici Modello Caratteristiche Peso stimato (Kg) Taglia 0.25 / / /0.25 MS ML CHIRURGIA Protezione solo anteriore MS CARDIOLOGIA Avvolgente con il raddoppio della protezione anteriore ML Avvolgente con il raddoppio della protezione anteriore MS ML CORPETTO + KILT 58
59 Guanti 59
60 Fattore di trasmissione guanti (50 ma 0.3 sec) 60
61 Collarini Occhiali 61
62 Barriere mobili Visive 62
63 Norme di comportamento Assicurarsi che, durante l esecuzione dell esame, all interno del locale rimanga solo chi è strettamente necessario. Coloro che non possono allontanarsi dal fascio radiogeno devono sempre indossare il camice protettivo in materiale piombo equivalente. Assicurarsi che quanti permangono nella sala durante l'erogazione raggi siano stati preventivamente classificati dall Esperto Qualificato dell Azienda 63
64 Norme di comportamento Nel caso in cui sia necessario assistere il paziente durante l'esecuzione dell'indagine tale funzione dovrà essere assolta dai lavoratori classificati esposti solo nel caso in cui non sia possibile richiedere l intervento di un volontario di cui va raccolto preventivamente il consenso esplicito all esposizione volontaria. In ogni caso, il fascio diretto non deve essere rivolto verso chi collabora all esecuzione dell esame. 64
65 Norme di comportamento Durante l'esecuzione di esami radiografici devono essere necessariamente attivi i segnalatori luminosi posti all esterno delle porte di accesso alla diagnostica (non si applica per le sale di degenza) e i microinterruttori delle porte ove prescritti dall Esperto Qualificato. E' vietato l'accesso al locale quando siano attivati i segnalatori luminosi citati al punto precedente. Controllare che i microinterruttori e le segnalazioni luminose nei punti di accesso siano regolarmente funzionanti ed abilitati. 65
66 Norme di comportamento Effettuare l erogazione raggi ponendosi ad una distanza di almeno 2 metri dall'asse del fascio utilizzando il comando a distanza. Far allontanare, quando è possibile, i pazienti dai letti più vicini. Diaframmare in modo che il fascio di raggi X sia completamente compreso nella superficie del portalastre o del C.R.. Utilizzare lo stativo portalastre/cr in tutti i casi in cui ciò sia possibile 66
67 Chi esegue gli esami radiografici deve verificare il perfetto funzionamento dell'apparecchio radiologico e comunque segnalare tempestivamente ogni difetto di funzionamento che implichi possibilità di sovraesposizione. 67
68 Grazie per l attenzione 68
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