I parchi del Trentino e l'educazione ambientale

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1 FEDERICA VULCAN I parchi del Trentino e l'educazione ambientale Evoluzioue del COllcetto di parco Pcr trattare la tematica dell 'educazione ambientale in riferimento alla realtà parco è necessario tener conto dell'evoluzione della concezione di parco che, negli ultimi anni, è mutata verso forme e contenuti più articolati c più vari rispetto alla sua accezione iniziale. L' idea di parco si è evoluta nel corso dei secoli ed ancor più negli ultimi decenni trasformandosi rispetto alla sua concezione iniziale che lo vedeva collle un'area privilegiata per la proiezione dell'ambiente naturale. Oggi. il parco non può più ispirarsi soltanto ai motivi essenzialmente naturalistici e scientifici per cui i parchi nacquero il secolo scorso, in cui l'uomo rivestiva il ruolo di spettatore e custode. Il parco non è un fatto "naturale" ma il frutto complesso di azioni legislative, economiche, di mentalità, di cultura scientifica, di rapporti insomma tra uomini c di questi nei confronti dell 'ambiente. Alla visione di parco come fatto statico, isolato, si contrappone quindi quella di un organismo dinamico, di uno strumento per la valorizzazione e la tutela del paesaggio, che comprende anche l' uomo e tiene conto, non solo delle ripercussioni territoriali, ma anche di quelle sociali degli interventi volti alla conservazione della natura. Si è di fronte ad ulla grande svolta nella vita dei parchi, poiché si passa dalla protezione della natura, alla tutela dell'ambiente, inteso come l' insieme delle componenti fisiche ed antropiche nel loro reciproco e continuo rapporto. Ne consegue una maggior responsabilità deli ' uomo, che deve, non solo conservare, ma anche pianificare e gestire il territorio in cui vive. Tale evoluzione (da una concezione cii parco come realtà statica, parco come isola, a quella di parco inteso come un continuum del territorio in cui si trova collocalo), è stata grandemente agevolata dal diffondersi nel mondo della scienza economica del cancello di sviluppo sostenibile. I Tale concetto, implica un'evoluzione (e quindi azioni) qualitativa, quantitativa, tipologica e distributiva dei fatti umani, non in contrasto con quelli fisici e biologici. l parclli, laboratorio per l'educazioue ambielllaie In questa visione di parco come organismo dinamico, attivo, profondamente inserito nel territorio in cui è collocato, si può I Questo concello - chia\'e scaturito dalla Conferenza delle Nnzioni Unite sull'ambiente e lo sv iluppo, tenutasi n Rio de Jnneiro. nel giugno auspica che ". rulllnnilà nbbia In capaci là di rendere lo sviluppo sostenibile, ossi n di garmllire il soddisfacimenlo dei bisogni alluni i senza colllpromeller~ la possibilità dellè generazioni future di far frollie ai loro bisogni". Per maggiori dcllngli si wc!n: MYERS N., /I 11//01'0 m!ame di Gaia. Un pialleta dll m/mre per l'iii l'elisa oggi al 11/011 do di doll/ul/i, Bologna, Zanichelli. 27

2 individuare Ull ulteri ore passaggio dal CO Ilcetto di parco-vincolo a quello di parcopromozione. Quest' ultimo pullto di vista lascia intuire il fatto che le tinalità del parco non si riducalla più alla sola conservazione, tutela c ripristino di un particolare paesaggio ma che esistono nuove, diverse direzioni. Pur rimanendo quello della conservazione uno degli scopi principali dell'istituzione di un parco, si intravede un a diversificazione degli obiettivi che lasc ia spazio ad altre importanti finalità quali la promozione sociale, economica e culturale delle popolazioni, la ricerca scientilìca, le fun zioni educative quali la formazione di esperti e le allività di educazione ambientale. l Nel potte l'attenzione sulle fun zioni educative, si può affermare che, il parco, inteso in un ' ottica di promozione e sviluppo, diviene un grande laboratorio per l' integrazione e la formazione di esperti in problemi ambientali e di gestione integrata di un ' area protetta. Attraverso la didattica invece, si perviene alla diffusione della conoscenza delle risorse di un parco, dell ' importanza della conservazione e delle sue implicazioni a livello socio-economico. L' inserimento di programmi interpretativi ed educativi nello schema gestionale di un parco ha inoltre lo scopo di stimolare le comunità locali a partecipare alle attività dello stesso. Partendo da questi presupposti si può affermare che un parco può offrire diverse forme di attività di tipo ricreativo o di tipo didattico, le quali spesso si integrano tra di 2Già r ari. 9 delta Cost ituzione pone come principio fon damentale della Rcpubblka la promozione dello svilup po. dell a cultura. della ricerca sc ient ifica e tecnica nonché la IUleia dci paesaggio c dci patrimonio artistico della Na zione. La legge quadro sulle afce protette (394/91) fa espli cito riferimento all'art. 9 della Cosliwlialle, ma non si ferma al concello da questo espresso: infatti, se la Co stituzione parla di tutela, la sopra citala legge uliliaa in vcce ittermine di valorizzazionc dci p31 rimonio nat urale, ncjl"ottica della promozione di diverse forme di fmi zione c con la \'ololuà di rendere fru tl i fcro un bene potenziate. L arl. l di lale legge prevede inl:'l.tii, Ira le finalità di un'area protclla, la promozionc di alli\'ità educative, 28 lorrnm ivc, nonché ricreativc l'olllpatibili con l'ambiente. loro, in modo che quelle del primo tipo acquisiscono una connotazione educativa e formativa. È opportuno comunque distinguere le attività a scopo strettamente turisti co-ricreativo da quelle didattico-educative, in quanto programmate per utenze diverse. La finalità delle prime è quella di incoraggiare e promuovere un turismo a scopo culturale che educhi l'uomo a conoscere e ad usufruire delle ri sorse disponibili attraverso una comprensione pill consapevole dei fenomeni ambientali. Pcr ciò che attiene invece i programmi didattico-educativi (rivolti principalmente alle scuole) si intende sottolineare COllle questi debbano essere in grado di fornire, non solo informazioni e conoscenze, ma anche consapevolezza, partecipazione e comportamenti. Nla questo non è l' unico obiettivo che si poli e l'educazione ambicntale ali' interno di Ull parco. t\101to importante è l'educazione intesa come formazione di UII pensiero e di un approccio scientifico di ricerca, basato sull'osservazione diretta ed indiretta (di tutti gli elementi impliciti ed implicanti un certo fenomeno), sulla raccolta di dati e sulla loro elaborazione finale. La formazione di cittadini responsabili e partecipi e l'acquisizione di una mentalità scientifica devono comunque venir integrati in ulla collcezione di compenetrazione. Infatti, un atteggiamento civico responsabile e consapevole non può presci ndere dalla capacità di conoscere e controllare la realtà, d' altra parte, tale capacità, se davvero maturata, porta automaticamente ad un atteggiamento responsabile e propositivo. Partendo da questi obiettivi, è importante allora lavorare sul concetto di parco, sui suoi significati, sul comportamento dell' uomo che è costretto a proteggere il territorio per mantenerlo, per quanto possibile, integro. TI parco può rappresentare un 'opportunit~1 per mettere in di scussione certi tipi di realizzazione o eventuali poli contlittuali: per esenlpio il polo conflittuale che si crea fra l' ambiente naturale e l' ambiente costruito, fra sviluppo e non sviluppo, fra le attività

3 dell'uomo e i fenomeni naturali. A questo proposito è essenziale fornire informazioni conformi sia alle reali esigenze del ragazzo che alle capacità cognitive da lui maturate. Si ritiene inoltre che, conoscenza ed approccio sensoriale con l' ambiente, non sia- 110 fatti separati e incompatibili. È attraverso un contatto diretto con gli elementi di un parco che è possibile cogliere le molteplici relazioni esistenti in un ecosistema, gli aspetti dinamici che ne caratterizzano l'equilibrio e le frequenti interazioni con gli aspetti più specitìcatamente antropici. A tal fine, di fondamentale importanza è il lavoro sul campo, in quanto occasione insostiluibile di percezioni, osservazione diretta, momento in cui si manifestano emozioni ed affetti, opportunità di conoscenza per ogni disciplina, contesto per una ricerca "vera" e per la costruzione di un ' insostituibile conoscenza "locale" che esula da qualsiasi libro di testo. L'educaziolle ambiejltale Ilei Parchi del Trentino Alla luce dei presupposti teorici sopra esposti si è voluto analizzare la situazione dei Parchi del Trentino: la parte trentina del Parco Nazionale dello Stelvio, ed i due Parchi Naturali dell'adamello-brenta e di Paneveggio-Pale di San.Martino la cui area occupata sul territorio provinciale corrisponde ad un totale di ha. L'analisi delle componenti sia fisiconaturalistiche che infrastrutturali di queste aree protette ha evidenziato come questi luoghi, ricchi di elementi paesaggistici peculiari, nonchè di aspetti floristici e faunistici specifici, presentino potenzialità cd aspetti di indubbio interesse per le attività di educazione ambientale. Convinti dell'importanza sempre crescente di questo tipo di attività, tutti e tre i Parchi si stanno muovendo nell'ottica di un attività di informazione ed educazione ambientale al fine di promuovere una migliore conoscenza ed un corretto approccio al parco. Dal contatto con i responsabili di questo settore dei rispettivi Parchi si è appurato che l'offerta si articola in serate, escursioni guidate, sentieri di auto-istruzione ed attività di didattica con le scuole. Serate Queste serate, in cui avviene la proiezione di filmati, sia sul Parco in generale che su alcuni dei suoi aspetti specifici (quali ad esempio la flora e la fauna), vengono svolte in tutti e tre i Parchi. L'offerta di questo tipo di serate è prevalentemente estiva, volta soprattutto all'intrattenimento dei turisti con temi prevalentemente naturalistici. Considerando il fatto che la partecipazione a queste iniziative è abbastanza elevata (9.297 persone nell'estate 1996) è auspicabile una loro strutturaziolle sempre più qualificata e ben inserita all 'interno del teltitorio, in modo da coinvolgere un numero sempre maggiore di persone, fra cui anche i residenti nelle zolle limitrofe ai Parchi. Escursioni gu;date Tenendo conto dell'ingente afflusso turistico che interessa le zone limitrofe al Parco Tab. I - Numero di partecipanti alle ahività educative proposte dai Parchi nel corso dell'estate Attività proposta Adamello-Brenta Paneveggio-Pale di San Martino Stelvio (parte trentina) Serate Escursioni guidate Uscite con le scuole FONTE: Interviste con il personale dei Parchi 29

4 Adamello-Brenta, durante l'estate vengono organizzate delle escursioni condotte da guide parco (che si svolgono a giorni tìssi e distinte per Valle) tìnali zzate ad una conoscenza del Parco tramite itinerari semplici. Nella parte trentina del Parco Nazionale dello Stel vio un particolare interessante è rappresentato dal programma "J\1agia d 'autunno nel Pnrco Nnzionale dello Stelvio", lina seri e di escursioni naturalistiche con approfondimenti tematici quali fotografare la natura, itinerari sulle tracce del camoscio etc. Un'altra iniziativa degna di nota è quella dn! titolo "L'inverno nel Parco Nazionale dello Stelvio", un programma di escursioni giornaliere con le racchette da neve o "ciaspole". Ciò testimonia che il tentati vo verso cui queste iniziati ve stanno muovendo è quello di un ampliamento delle proposte finalizzato a cogliere il Parco in diversi momenti e sotto ves ti diverse a seconda del periodo e del modo con cui ci si avvicina ad esso. Anche l'ente gestore del Parco di Paneveggio-Pale di San J\llartino sta seguendo questa linea di azione. Infatti oltre alle escursioni naturalistiche vengono svolte delle "Giornate a tema" nonché delle "Giornate da ricercatore" in cui gli iscritti all'escursione, oltre che visitare alcuni particolari ambienti del Parco, partecipano a progetti di ri cerca con raccolta sul campo di campioni e materi ale inerenti fenomeni specifici, oggetto di ricerche già avviate all' interno del Parco. Nel 1997 sono statc avviate inoltre de lle mezze giornate per i bambini basate sul loro intrattenimento mediante giochi "inlelligenti". in ambiente naturale finali zzati ad un'esperienza sensoriale nel Parco. Nell'inverno 19961'97 è stato dato avvio anche ad un nuovo programma da I titolo "Gufi, civette, stelle", un 'escursione tardo-pomeridiana per ascoltare il canto dci rapaci notturni attraverso la stimolazione del verso del maschio tramite l' uso di Ull registratore. Un'altra novità sono state le giornate a tema dal titolo "ìvra non tutti vanno in letargo", del1e lezioniescursioni volte alla scoperta di molte curi osità sugli animali che non migrano al so- 30 praggiungere dell'inverno evidenziando le strategie che fauna e vegetazione hanno evoluto per sopravvivere negli ambienti montani durante questa stagione. Semieri di alllo-islruzione Una nota in merito all'informazione ed all'educazione sui Parchi rivolta soprattutto ai turisti meritano i sentieri di auto-istruzione presenti sia nel Parco Adamel1o-Brenta che in quello di Paneveggio-Pale di San Martino. Tali percorsi, che si pongono in alternativa alle escursioni guidate, consi Slono in sentieri attrezzati con un congruo numero di cippi numerati in corrispondenza delle emergenze naturalistiche, storiche ed antropiche che si vogliono sottoporre all'attenzione del visitatore lungo l'itinerario. Il tragitto di solito è di tipo circolare così da consentire il ritorno al punto di partenza lungo un tracciato diverso ri spetto all'andata. La descrizione delle emergenze naturalistiche e storiche segnalate lungo il percorso è raccolta in Ull voi umetto distribuito nei Centri visitatori a tutti coloro che vogliono "avventurarsi" in tali percorsi. J Nel Parco Adamello-Brenta sono finora 4 i percorsi operativi (ne sono previsti 24), mentre a Palleveggio sono 2 i sentieri presenti che, essendo stati predisposti parecchi anni fa, subiranno degli interventi di rinnovamento. Sono inoltre in programma un nuovo sentiero in Val Canali ed il "Sentiero etnografi co del Vanoi". Tale progetto che dovrebbe racchiudere e sintetizzare le scelte e le strategie che gli abitanti di queste zone hanno Inesso in atto per raggiungere il difficile equilibrio tra popolazione e risorse, è sta lo inserito nel "Documento uni co di J I vmllaggi di tale forma di visita al parco sono molteplici: innanziwtto ogni utente ha la possibilità di ';Huogestire" l apprendimento in base al proprio livcllo culturale e grado di interesse cd inoltre l'attività è svillwl ala da una rigida tempistica. Il costo ridotto per la rcalizzazione dei materiali e delle attrezzature pennelle di realizzare un'ampia rete di sen tieri. Non va infine sottoval utato l'effeno dell""anrito intrinseco' per cui destinando porzioni dell'area protetta ad una fruizione turistica si oniene di concentrarvi una buona parte dci pubblico.

5 programmazione per le zone rurali del Trentina" e quindi finanziato con la partecipazione deii'u.e.. Le allivilà di educazio1le ambiel1ta/e per le scuole Tutti e tre i Parchi considerano molto importanti le attività didattiche con le scuole svolgendo con loro diverse uscite sul territorio del Parco prevalcntemente nei mesi di aprile e maggio, dopo che queste sono state programmate all'inizio dell'anno scolastico. Proprio per il discorso della programmazione risulta purtroppo diftìcile effettuare degli interventi in autunno, cosa che fra l'altro potrebbe risultare molto positiva soprattutto se seguita da un'uscita primaverile che ne sottolinei la continuità didattica. Per quanto riguarda l'attività di educazione ambientale rivolta alle scuole, nel Parco Adamello-Brenta sono state progettate due unità didattiche. La prima dal titolo "Avventure e disavventure dell'orso" viene realizzata in collaborazione con gli operatori ambientali. Tale progetto si articola in una serie di incontri che, da gennaio a maggio, seguono in linea di massima lina cadenza mensile. Grazie ad essi l'uscita sul campo non rimane un evento fine a se stesso ma si colloca all'interno di un progetto più ampio e articolato. Le prime "lezioni in classe" vengono svolte tramite "ausilio di un quaderno dal titolo "Avventure e disavventure dell'orso" per avvicinare i ragazzi al problema dell'estinzione dell'orso bruno delle Alpi. Tale progetlo offre diverse sollecitazioni ai ragazzi e da più punti di vista poiché comprende elementi di conoscenza geografica, scientifica, linguistica, il tutto condito da un'esperienza sensoriale attiva sul campo, che assume una tonalità giocosa, avventurosa e quindi anche divertente, oltre che interessante per tutti i partecipanti. Un'altra unità didatlica proposta dal Parco Adamello-Brenta è quella dal titolo "Progetto Parco", che si articola in tre intervcnti di cui il primo e l'ultimo in classe mentre quello centrale sul campo. Anche questo progetto è piuttosto articolato e completo. Esso consta infatti di Ull momento iniziale che serve per effettuare una panoramica generale sulla tematica parco offrendo degli stimoli a[finché da subito gli studenti si cimentino anche in un'altività pratica sia a scuola che a casa. Tale lavoro serve come punto di aggancio per l'uscita, che può essere interpretata come il fulcro di tutto il progetto. Questa, non si conclude con il lavoro sul campo, ma con dei momenti di confronto e di discussione in classe. In quest'ultimo momento si pone una maggiore attenzione al Parco Adamello-Brenta tramite un processo che partendo da una realtà globale (i parchi in Italia) chiude il cerchio focalizzandosi sulla realtà locale (e quindi più prossima a questi ragazzi). Rispetto al Parco Naturale Adamello Brenta gli altri due non svolgono attività strutturate in progetti così specifici ma si limitano a delle visite cd escursioni al Parco ed ai Centri visitatori. Se richiesto dagli insegnanti possono focalizzarsi su qualche aspetto particolare. Nel Parco di Paneveggio-Pale di San.Martino queste uscite vengono condotte dagli addetti ai Centri visitatori ehe seguono dei corsi di formazione sulla didattica oltre che sugli aspetti della comunicazione al Parco nei confronti di scuole e turisti. Schede ossel'l'ath'e: l'importanza di verificare i1lm'oro sl'o/fo Per meglio comprendere la tipologia e le modalità di svolgimento delle attività di educazione ambientale che vengono svolte con le scuole si è deciso di partecipare ad una giornata di attività in ognuno dei Parchi. Per analizzare in termini pitl approfonditi e precisi lo svolgimento dell'uscita si è utilizzato uno strumento metodologico o meglio, una scheda osservati va. Già nel corso di una precedente esperienza presso il Parco Nord.Milano, sempre 31

6 nel campo dell'educazione ambientale con le scuole, si cra elaborato uno strumento di questo tipo seguendo le indicazioni provenienti da discipline quali fi1letodologia e di dattica,.ìvletodologia della ricerca pedagogica e Psicologia sociale. Tenendo conto che le funzioni e le finalità di un parco si espi icano attraverso una continua azione di sperimentazione e di veritica, la scheda osservati va (opportunamente rivista ed adattata alla realtà dei Parchi trentini) è stata sperimentata in ognuna di queste aree protette. L' ausilio di questo strumento, mi ha permcsso di cogliere e comprendere maggiormente l'attività svolta con le classi. Innanzitutto è stato possibile raccogliere importanti dati tecnici (quali ad esempio il numero dei partecipanti e degli insegnanti, il luogo e la durata dell'attività) e, grazie ad alcune domande spccificatamellte rivolte agli insegnanti, si sono potute approfondire le motivazioni all'uscita e l' intenzionalità didattica o meglio l'utilizzo che essi avrebbero fatto degli stimoli ricevuti durante l' uscita, Ulla volta ritornati in classe. Si è potuto inoltre approfondire il tipo di materiale usato, gli argomcnti trattati, i prodotti realizzati o raccolti nel corso del lavoro sul campo. Particolare attenzione è stata posta anche alle finalità prevalenti, alle esperienze di tipo sensoriale e di tipo emozionale, a parole o frasi particolari delle dai ragazzi. L' analisi delle attività di educazione ambientale con le scuole svolta con la partecipazione diretta ha messo in luce delle carenze. Tali attività, infatti, sono scarsamente strutturate (a parte i due progetti proposti dal Parco Adamello-Brenta) e mancano di un collegamento tangibile con la scuola poiché, nella maggior parte dei casi, non si effettua nessun incontro delle guide con gli insegnanti, antecedentemente al giorno dell' uscita. Un'altro punto debole si è riscontrato nella formazione delle persone che conducono tali interventi, che è prevalentemente di carattere scientitico-naturalistico e manca di supporti (sia di tipo conoscitivo che metodologico) pill specificatamente pe- 32 dagogiei. In ragione di ciò e considerando che un 'attività di educazione ambientale, per risultare maggiormente strutturata e finalizzata, necessita di momenti di controllo e riflessione e di verifica del lavoro svolto, si ritiene utile proporre questa scheda osservativa, per la verifica degli interventi svolti all' interno dei Parchi con le scuole. Nessuno dei tre Parchi analizzati possiede ed utilizza uno strumento di questo tipo. Si crede pertanto che, di questa scheda, potrebbero avvalersi coloro che svolgono direttamente le uscite di educazione ambientale con le scuole, come strumento personale di veritica e di ritlessione in merito all'attività svolta. Avere a disposizione lino strumento di veritica scritta potrebbe servire anche ai colleghi, per poter raffrontarsi su metodi e tipologie che ognuno utilizza nel l'apportarsi con gli alunni, nell'intento di pervenire ad un arricchimento reciproco. Tale scheda potrebbe inoltre costituire memoria storica nell'archivio dell' attività di educazione ambientale di un parco con una duplice validità: sia dal punto di vista quantitativo (n. di uscite, Il. di partecipantl.) che da quello qualitativo, grazie ad lina descrizione del tipo di lavoro svolto, gli argomenti trattati, la tìnalità didattica. Intìne, questo strumento, potrebbe rappresentare una griglia di lavoro da riadattare per essere utilizzata anche, ad esempio, nelle escursioni guidate che si svolgono con i turisti al tine di migliorare le proposte esistenti e di impostarne di nuove. Dall ' utilizzo pratico di questo strumento si è potuto constatare come esso riesca a fornire Ulla visione abbastanza completa dell'attività condotta, con una compilazione che non richiede un tempo eccessivo. Un limite è rappresentato dal fatto che da questo tipo di approccio possono derivare risultati contradittori (discrepanza tra punti di vista) nel momento in cui si considerano i parametri dell'esperienza emozionale senza che ne siano state preventivamente tissate precise griglie di valutazione. Per meglio comprendere la struttura e la funzione di questa scheda se ne propone qui di seguito un esempio.

7 PARCO NATURALE DI PANEVEGGIO-PALE DI SAN MARTINO SCHEDA OSSERI'ATlI'A DATA: 30/04/'97 NUMERO GUIDE: I SCUOLA: elementari "Maria Bambina" di Trento CLASSE: seconda NUMERO INSEGNANTI: uno più sci genitori NUMERO PARTECIPANTI: maschi: lo Il. femmine: 7 LUOGO IN CUI VIENE SVOLTA L' ATTIVITÀ: foresta demaniale di Paneveggio, Centro Visitatori di Paneveggio, area faunistica. DURATA: quattro ore circa. FINALITÀ PREVALENTI: - cognitive X - affettive - ll1otorie X DOMANDE RISERVATE AGLI INSEGNANTI: Motivazioni dell'uscita: quest' uscita viene vista come il momento (oltre che di svago) in clii si possono affrontare e vedere da un punto di vista pratico gli argomenti trattati a scuola, specialmente in scienze, quali ad esempio la catena alimentare, gli animali del bosco, l' habitat. Intenzionalità didattica (come gli insegnanti intendono utilizzare gli stimoli ricevuti durante,'uscita lina volta ritornati in classe): si prevede di utilizzare gli stimoli ricevuti durante l'uscita facendo svolgere ai bambini delle ricerche riguardanti le cose viste e dei disegni affinché tutti gli elementi osservati e le sensazioni provate durante la visita al Parco non rimangano un evento isolato ma vengano tissate ed espresse anche praticamente dai bambini. CRONACA DELL'USCITA (più o meno sintetica): l' uscita si è svolta secondo momenti distinti. La guida, constatando la stanchezza dei bambini per le due ore di viaggio, ha deciso di cominciare l'incontro con una camminata nel bosco seguendo lo stesso percorso del sentiero auto-guidato. T bambini subito si sono entusiasmati, per la presenza della neve che è diventata un momento di gioco e divertimento. La guida li ha "interrogati" su che cosa è per loro un Parco ed ha fornito delle indicazioni sul come ci si comporta al suo interno (tenere un tono di voce basso, anche per avere più possibilità di intravedere qualche animale, non raccogliere ti ori ed altri elementi che sono parte integrante del territorio). Durante la passeggiata gli oggetti e gli clementi che hanno destato la curiosità dei ragazzi sono stati molti e la guida ha preso spunto da questi per fornire spiegazioni precise ma brevi 33

8 per non suscitare noia. Si è partiti da come si riesce a stabilire l'età di un albero attraverso i suoi anelli (divisi in una parte chiara ed una scura che rappresenta l' inverno dell 'albero) per poi scoprire che i semi della pigna spesso vengono "raccolti" da alcuni uccelli, come la ghiandaia, e nascosti sotto teita per essere di seguito recuperati grazie ad un uso molto sviluppato dell 'olfatto. I bambini prontamente hanno intuito che quando questi semi vengono dimenticati... cresce un albero. La guida molto simpaticamente ha paragonato poi le foglie degli alberi alla cucina di un albergo per sottolineare come queste servano a costruire il nutrimento della pianta! I bambini mostravano un grande desiderio di vedere animali e proprio per questo scorgevano impronte, tracce e tane in ogni dove! Da questo si è preso spunto per dare indicazioni sui luoghi dove maggiore è la possibilità di incontrare il cervo cd il capriolo (che sta' a mangiare ai margini del bosco per poter scappare velocemente in caso di pericolo). A conclusione dell'escursione nel bosco, prima di rientrare al Centro Visitatori per il pranzo siamo passati attraverso un ponte di legno sopra la forra del Rio Travignolo con grande divertimento ed entusiasmo da parte di tutti! La giornata si è conclusa con la visita all'area faunistica ed al Centro Visitatori con la proiezione del tìlmato sugli aspetti generali del Parco prima del rientro in città. TIPO DI PROGRAMMA SVOLTO: - organizzativo - animativo - esplorativo X MATERIALE USATO: non è stato usato nessun tipo di materiale specifico ma alcuni degli elemcnti del bosco sono serviti da strumenti visivi e tattili (pigna, lichene... ) per poter effettuare delle interessanti considerazioni. ARGOMENTI TRATIATI: età degli alberi, temperatura, nascita delle piante, animali del bosco, licheni, regole ciel Parco, impronte di animali tipici. PAROLE, FRASI PARTICOLARI DETTE DAI RAGAZZI: ad un certo punto la guida ha chiesto: " Dove vado a vedere cervi c caprioli?" Un bambino ha prontamente risposto: "Nel recinto faunistico! ". Questa frase denota come il bambino abbia piìl un idea di animali ingabbiati che di animali libcri all ' interno di un territorio protetto. Foto 1 - Un momento divertente cd clllozionante del l'escursione nel bosco. 34 PRODOTTI REALIZZATI, (quali: disegni, oggetti raccolti durante l' uscita... ): alcuni bambini hanno raccolto qualche pigna da portare a casa (non altri oggetti poiché la guida ha sottolineato l'opportunità di non farlo), altri hanno preso qualche appunto e ratto piccoli disegni su ciò che vedevano.

9 ESPERIENZA SENSORIALE: - osser vati vo/opcrativa: sono stati molti g li stimoli visivi: vedere le trote nel torrente, le pi gne, i licheni, le g hiande, le tracce lasciate dag li animali fra cui sia le impronte sulla neve che segni sulle cortecce degli alberi, la resina (buon cicatrizzante), i buchi nel tronco dell'albero lasciati da l picchio che scava nel punto esatto in cui sente la presenza della larva che si muove, un fila di noccioline lasciate sull'albero come rifornimento invernale per g li uccelli, gli escrementi di un cervo. - uditiva: sentire lo scroscio del ruscello. - olfattiva - taltile: toccare i lic heni. sentire la durezza del terreno ghiacciato. ESPERIENZA DI TIPO EMOZIONALE: - gioia X - sorpresa X - entusiasmo X - rabbia - noia - indifferenza - paura - altro X (divertimento) CONSIDERAZIONI CRITICH E SULL'USCITA: quest' uscita è rsiutata ben articolata, poiché è stata varia e soprattutto perché ha permesso ai bambini di muoversi liberamente e scoprire tramite l'osservazione diretta e la perlustrazione dci territorio la bellezza e la peculiarità dell'ambiente boschi vo. Ini zialmente l' insegnante era un po 'direttiva nei confronti dei bambini. La guida è stata un buon t~1 tt o re di mediazio ne tanto che quando i bambini sono usciti dal bosco avevano preso con esso lilla maggior confidenza e di sinvoltura. Si nota però lilla macanza di completezza negli stimoli sensoriali offerli ai bambini che han ilo vissuto un'esperienza uditiva, olfattiva c tattile limitata. Un considerazione a parte merita anche il fatto che non ci sia stato un accordo preventi vo all' uscita ri spetto ai temi da trallare (questo si è avuto solo al momento dell'arrivo de lla classe). In questo caso l' in segnante voleva far conoscere ai bambini g li animali del bosco e per questo non ci sono stati problemi. Potrebbe però capitare che le aspettative del l'insegnante verso "uscita non possano realizzarsi causa la mancanza di un accordo (anche in linea di massima) che permetta alla g uida di organizzarsi. PROPOSTE E SUGGERIMENTI: per questi bambini di città la visita ad un ambiente come que llo del Parco rappresenta un momento particolare di svago, di esplorazione e di movimenlo vero e proprio. Si ritiene (e di questa opinione è risultata anche la guida) che non sia opportuno, almeno per i bambini così piccoli, avventurarsi in un' escursione muniti di notes e penna per prendere appunti perché rischiano di perdere momenti preziosi di osservazione, esplorazione e divertimento che rappresentano dei fattori importanti anche per un contatto con l' ambiente di tipo non solo fi sico ma anche emotivo. Vi sta comunque l'opportunità, pitl volte ribadita, di avere qualche cosa di concreto da portare a scuola per poter in qualche modo Foto 2 - La guida attorniata dai bambini. 35

10 continume il lavoro iniziato sul campo, sarcbbe opportuno che, ad esempio alla fin e dell'uscita, prima del rientro, ulla manciata di minuti ve nissero dedicati all'elaborazione di un disegno, di qualche frase, di lina poesia o lilla canzonc su ll 'espericnza e le emozioni vissute durante la giornata! Così il lavoro sul campo può essere vissuto pie- namen te e con il completo coinvolgimento dei bambini; nello stesso è comunque presente un momcnto di riflessione e di riordino delle idee e delle cose viste! dott.ssa Federica Vllican laureata in Scienze dell'educa;lionc Lavis (TN) BIBLIOGRAFIA AA.VV Arei' liatl/mli pro/etle. Cammenlario alla legge Il.39-1//99/. Editoriale Domus. t>. lil:mo. A.P.T. DEI. TREi\Tl"':O Guida lii Pan:hì del 'li"ellti/jo. Saturnia. Trento. 3 1 pp. BENTJ "OGU D., Bosclll M. P I.e ragioni della 1Il/ - 111m. Ma/J/IIIll' liflii'o per f"educ(/"::hme amhielltofe. Nuova Casa Editrice Capelli. Bologna. BER."\",\Rlll R Equilibri cfillall/iei di IIIllI reallà coiii/,lessa, Verona. BOSCOLO G., Parchi, uomini. culti/m. Quaderni regionali de ll a g illilta del Piemonte. 13: 7. C\RUSO F., EducaziOlle limhiellto!e. No:iolli di base. Proposll' mclodologicht'. schede didattici/e. Zanichdli, Bologna pp. COGUATI DI:UA V V" mondo tl/i/o aiillcc(/lo. franco A ngeli. Milano. CORflEU.JNl G., S/rJclI/l'lIti geografici l)t'r l'edll('fi ziant' {/mhiel/tale: l'escursiojll' ditllltlica. IRRSAE I.ombardi a, Milano DA NTI: G., DE L lx,\ E E ' possibile accosllll"si all'ed/lct/::.ione (lliibielllah i" modo 1101/ lradi:icmllle? C/VlIlICa tli /(11 'esperiellw. Parchi. 17: Dr GIU1.IOA., A scuola dall/odre liollfra. Panda, IO. F RABBO:>':1 E, 1996 Quando fa scl/o fa assen'a i/ J/I/Illone e SCOpJ'l' il cil~bo d'erbll OI'I'l'l"O, f'ambiellle COlllf' (III fa didatlica t/ecelllmlll. Hollenino delr A.I.e G 1Acm.l1:-:r V.. RO~1A~ 1 V, Vomini e pllrchi. Franco Angeli. t>.li lnno. ISTITUTO GEOGRAfICO DE AGos n:-:j. 197:..\ - Plirchi IU/ zionalì. De Agostini. Novara. I. "O~E V UlIlIl'olilict/l'er J'ambiell/('. La Nuova Il:llia Scielltilìca, Roma. t>. fyf.rs N /101'0 mlome di Caltl. VII l'ia/jna dci,w/mrc per citi pf:'iisli oggi a f mal/do di domalli. Zanichelli. Bologn:l. PAss r L., Quali l'i'ijsi1f'lii''e l'e/" l'eclllndo/je alfa.q 'ilupl'o soslcnibijt,? f ormazione/ambiente, S. P I X~A S., I_li l'm/e:iollt! dell 'ambh'liil'. Il colllriblilo della jifosofia, dell'economia e della geogmfia. Franco An!!cl i, t>. li lano. PRO\'INCI,\ A UTO:-;-m,I A DJ TII.I:. N ro/assessorato ALL 'URBA,';JSHC.\, EDILIZIA l\mtatlva E PROTElIO~E 1)"1.1: A~UJrE~'TE, 1996 Rapporlo Slillo SIa/O delf'ambiell/c /995. Temi, Tre nto, P KOV1SC1,\ AlrTO:-;-O ~I A 01 TII. E1\'TO, CO~SOR ZIO TERRITORIO A~\J:IJE N T ElCO~SORZ1 0 TK" 1\' li ~O ECOLOGICO, Al' l'eillu/"(' e dis(li'i'enllln? dell'orso. Pergine Va lsugana, Publisl<llllpa. PK O\' J ~CJ,' A UTO~m.I A 0 1 TRENTO/E}\'TE PARCO A[),\~IElLO B RE1\'TA. E:'\'TE PARCO PA~EVEGGlo -P A1.E D1 SAI\" M,'RTJ~O. COSSORZIO ilei- PARCO NA:t.IO~AlE DEll.O SnL\'lo Le orci' prolelle clt>! '/i-el/lil/o, 30 pp. SBIER..\RO R Educaziolle ambienwle: /II/a Se/Wlo aperta III COllli'SIO spaziale. f ranco Angeli. Milano, pp. SOLARO G.. 199:..\. Educaziolle li/ijbit'nlllle. crescere ilei bosco del Parco del 'Jìcil/o. Parchi. I J: T1EZZ t E Verso I"illll'I'O.W.Hcllibile. Ilabilal, VM'; MATRF. S Eorl" EdIlCa/iO/l. Didattica ambientale e divulgazione 1l1llUralistica, 2. RIASSUNTO Il passaggio dal cancello di parco inteso come vincolo a qllcllo di parco-promozione permette di analizzare il parco come strumento di politica te r ritoriale tendente ad un r:lzionnle ed equili bralo rapporto fra uomo e ambiente. Pur rimanendo quello della conservazione lino degli scopi principali dell'istituzione di un parco si intravedc lina diversilìcazione degli obiettivi 36 che lascia spa zio ad altre finalità fra cui quella di - datti ca educativa e fonmuiva. Anche i Parchi ciel Trentina stanno poncndo 1l1l ':1IIenziollc sempre maggiore a questo ti po di tì ualit?! cii un parco nella collvinzione che l'educazione ambientale può rappresentare lillo st rumento strategico per la promozione di un comport amento critico. propositivo e responsabile dei cilladini nei confro nti del proprio contcsto ambientale, che si inserisce in maniera sistematica all ' inte rno di un pill vasto panorama mondiale.

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