Sud, energia, riordino degli incentivi per uno sviluppo finalmente selettivo

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Albina Ruggeri
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1 Sud, energia, riordino degli incentivi per uno sviluppo finalmente selettivo

2 La Finanziaria per lo Sviluppo: Grandissima semplificazione fiscale per le imprese 100 miliardi di euro per il Sud ( ) Piano per la riqualificazione energetica degli edifici e conferma dei Progetti di Innovazione Industriale (PII) 50 milioni di euro di deduzioni alle imprese che fanno ricerca Esenzione totale dagli oneri sociali per le nuove imprese hi- tech

miliardi di euro per il Sud (2007-20013) Piano per la riqualificazione energetica degli edifici

3 3 mila euro alle imprese del Sud pronte ad assumere neo laureati Proroga al 2013 del credito d imposta per gli investimenti produttivi Lancio delle zone franche urbane Sgravi del 55% sugli interventi di ristrutturazione energetica degli edifici Sgravi del 55% fino a un massimo di 30 mila euro per sostituire le vecchie caldaie con altre a condensazione

Sgravi del 55% sugli interventi di ristrutturazione energetica degli edifici Sgravi del

4 Proroga fino al 2010 della deduzione forfettaria per i redditi d impresa dei gestori di impianti di carburanti Istituzione del Fondo per la gestione delle quote di emissione di gas a effetto serra Semplificazione delle procedure di autorizzazione per i terminali di rigassificazione

per la gestione delle quote di emissione di gas a effetto serra

5 Il dettaglio delle misure: Grandissima semplificazione fiscale per le imprese La Finanziaria 2008 prevede una grande semplificazione fiscale per le imprese e, in questo quadro, il riordino del sistema degli incentivi in favore di una scelta netta verso meccanismi automatici di sostegno alle imprese (per gli investimenti in ricerca e innovazione) su tutto il territorio nazionale e verso agevolazioni fiscali per la nascita delle imprese ad alta tecnologia. 100 miliardi di euro per il Sud ( ) Cambio di strategia per il Sud con la riconversione del sistema degli incentivi (legge 488) verso meccanismi automatici a sostegno degli investimenti produttivi; l avvio di ulteriori iniziative nel Mezzogiorno

tutto il territorio nazionale e verso agevolazioni fiscali per la nascita delle imprese ad alta tecnologia.

6 rivolte ai giovani la cui professionalità potrà così rimanere sul territorio; operatività delle zone franche urbane ; confluenza dei fondi FAS e dei fondi europei nel Quadro strategico nazionale , che vale 100 miliardi di euro per sette anni. Piano per la riqualificazione energetica degli edifici e conferma dei Progetti di innovazione industriale (PII) Sostegno alle attività economiche attraverso misure volte alla riqualificazione energetica degli edifici e conferma dei Progetti di Innovazione Industriale (PII) come leva per la competitività e la capacità di attrazione degli investimenti da parte delle imprese, anche nel Sud. A questo scopo, si

Piano per la riqualificazione energetica degli edifici e conferma dei Progetti di innovazione industriale (PII) Sostegno alle attività economiche attraverso misure

7 conferma la dotazione finanziaria del Fondo per la competitività (istituito dalla Finanziaria dello scorso anno per finanziare i PII) e si prevede per il prossimo anno l inserimento dei PII nell ambito della programmazione dei Fondi strutturali comunitari e del Fondo aree sottoutilizzate (FAS). 50 milioni di euro di deduzioni alle imprese che fanno ricerca La Finanziaria prevede un innalzamento del credito d imposta per gli investimenti finalizzati alla ricerca e alla collaborazione con le Università. In particolare, i contratti stipulati dalle imprese con le università e i centri di ricerca potranno beneficiare di un credito d imposta pari al 40% delle spese sostenute (contro il 15% dello scorso anno). Passano, infine, da 15 a 50 milioni di euro le spese complessive in ricerca sia interna sia in collaborazione con le

50 milioni di euro di deduzioni alle imprese che fanno ricerca La Finanziaria prevede un innalzamento del credito d imposta per gli investimenti finalizzati alla ricerca e alla collaborazione con le

8 Università che le imprese possono portare in deduzione dalle imposte. Esenzione totale dagli oneri sociali per le nuove imprese hi- tech Sostegno alla nascita di nuove imprese nel settore delle alte tecnologie attraverso la riduzione del pagamento degli oneri sociali per tutti gli addetti alla ricerca delle start-up tecnologiche. 3 mila euro alle imprese del Sud pronte ad assumere neo laureati Per sostenere l inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, si prevede il finanziamento di 30 mila stage per neolaureati a cui verrà assegnato un compenso mensile pari a 400 euro per sei mesi. Alle imprese che li stabilizzano, sarà destinato un bonus di 3 mila euro.

del pagamento degli oneri sociali per tutti gli addetti alla ricerca delle start-up tecnologiche.

9 Proroga al 2013 del credito d imposta per gli investimenti produttivi Lancio delle zone franche urbane La Finanziaria stanzia 50 milioni per il 2008 e 50 milioni per il 2009 per la realizzazione delle zone franche urbane, grandi aree metropolitane alle quali sono destinate azioni di riqualificazione del tessuto sociale ed economico. Gli stanziamenti, su indicazione della Commissione europea, vengono estesi anche al Centro-Nord.

urbane, grandi aree metropolitane alle quali sono destinate azioni di riqualificazione del tessuto sociale

10 Sgravi del 55% sugli interventi di ristrutturazione energetica degli edifci ( ) Per tutelare l ambiente, per consentire ai cittadini di conseguire risparmi tangibili in bolletta e allo stesso tempo di pagare meno tasse, sono previsti sgravi del 55% fino a un massimo di 60 mila euro sulle spese sostenute per cambiare gli infissi e isolare le pareti (allo scopo di ridurre le dispersioni termiche) e per installare pannelli solari (allo scopo di riscaldare l acqua). Sgravi del 55% fino a un massimo di 30 mila euro per sostituire le vecchie caldaie con altre a condensazione( )

sulle spese sostenute per cambiare gli infissi e isolare le pareti (allo scopo di ridurre le dispersioni termiche) e per installare pannelli solari

11 Proroga fino al 2010 della deduzione forfettaria per i redditi d impresa dei gestori di impianti di carburanti La Finanziaria prevede la proroga per il 2008 della deduzione forfettaria per i redditi d impresa dei gestori di impianti di carburanti e l estensione della proroga anche negli anni 2009 e 2010, secondo modalità da determinarsi con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico. In particolare, si ricorda che l importo della deduzione è pari a: a) 1,1% dell ammontare lordo dei ricavi fino a 2 miliardi delle vecchie lire (1,032 milioni di euro); b) 0,6% dell ammontare lordo dei ricavi oltre 2 miliardi di vecchie lire (1,032 milioni di euro) e fino a 4 miliardi di vecchie lire (2,065 milioni di euro);

12 0,4% dell ammontare lordo dei ricavi oltre i 4 miliardi delle vecchie lire (2,065 milioni di euro). Questa deduzione forfetaria è in vigore dal 1998 (Finanziaria 1999) e quest anno viene consolidata con una proroga per il prossimo triennio sempre in considerazione del servizio pubblico svolto dai gestori che, pur non essendo classificati come sostituti d imposta in senso tecnico, incassano giornalmente per conto dell erario le accise sui prodotti petroliferi commercializzati per autotrazione. Istituzione del Fondo per la gestione delle quote di emissione di gas a effetto serra Viene istituito presso il Ministero dell Economia e delle Finanze un Fondo per la gestione delle quote di emissione di gas a effetto serra, alimentato con

pubblico svolto dai gestori che, pur non essendo classificati come sostituti d imposta in senso tecnico, incassano giornalmente per conto dell erario le accise sui prodotti petroliferi

13 risorse definite annualmente dal Ministro dello Sviluppo Economico. Queste risorse serviranno al Governo per acquistare crediti di CO2 sul mercato europeo e internazionale nel caso in cui la riserva prevista dal piano nazionale di assegnazione (riserva di quote di riduzione di CO2 che sono accantonate per essere destinate ai nuovi impianti come centrali elettriche o cementifici che entreranno in esercizio dopo il gennaio 2008) si riveli insufficiente. In tal caso, infatti, si assisterebbe a una discriminazione tra impianti vecchi e impianti nuovi in quanto questi ultimi dovrebbero acquistare le quote che agli impianti esistenti sono state assegnate gratuitamente, con conseguente alterazione della concorrenza.

(riserva di quote di riduzione di CO2 che sono accantonate per essere destinate ai nuovi impianti come centrali elettriche o cementifici che entreranno in esercizio dopo il

14 Semplificazione delle procedure di autorizzazione per i terminali di rigassificazione La norma di semplificazione sulle procedure di autorizzazione per i terminali di rigassificazione di GNL ha queste finalità: 1) chiarisce il procedimento autorizzativo, stabilendo che si bisogna sempre fare la VIA. L art. 8 della legge n. 340 del 2000 fa infatti riferimento alla necessità di nulla osta da parte del Ministero dell Ambiente nel caso di impianti ubicati all interno di siti industriali. Un nullaosta che però, nei fatti, può essere concesso solo a seguito di VIA, dato che in base ad altre norme di legge, qualunque opera fissa in mare è soggetta a VIA e che un terminale prevede quasi sempre la realizzazione di opere fisse in mare (come, ad esempio, un pontile di attracco delle navi). Poiché la VIA per le opere in mare

340 del 2000 fa infatti riferimento alla necessità di nulla osta da parte del Ministero dell Ambiente nel caso di impianti ubicati all interno di siti industriali.

15 ha puntualmente finito per assorbire anche le opere in terraferma nel sito industriale, rende più semplice la procedura esplicitare ex ante che occorre fare la VIA su tutto il complesso. Con questa modifica, si chiarisce anche che il procedimento previsto dall articolo 8, comprendendo sempre la VIA, può essere applicato per tutti i terminali, anche ubicati fuori dei siti industriali; 2) chiarisce che nel caso (come quasi sempre accade) di terminali ubicati entro aree portuali, il procedimento di variazione del piano regolatore portuale svolto dall Autorità portuale, che prevede la VIA, oltre che il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici, può essere svolto in parallelo con la VIA sull impianto, svolta sempre dal Ministero dell Ambiente. In sostanza il Ministero dell Ambiente potrà concludere la VIA senza attendere il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici: parere che potrà essere reso al

2) chiarisce che nel caso (come quasi sempre accade) di terminali ubicati entro aree portuali, il procedimento di variazione del piano regolatore portuale svolto dall Autorità portuale, che prevede

16 in sede di Conferenza dei servizi, che raccoglie tutti i pareri delle diverse amministrazioni coinvolte. La determinazione conclusiva della Conferenza dei servizi in tal caso, oltre a costituire variante urbanistica (come già stabilito dall art. 8), costituirà anche variante al piano regolatore portuale. Per questo motivo il decreto che autorizza la costruzione viene esteso come concerto, oltre che al Ministero dell Ambiente e all intesa con la Regione (già prevista dall articolo 8), anche al Ministero delle Infrastrutture.

dall art. 8), costituirà anche variante al piano regolatore portuale.

17 Per saperne di più:

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