Standard Video. Video Digitali
|
|
- Liliana Gagliardi
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Standard Video Video Digitali
2 L'immagine sovrastante mostra l'evoluzione nel tempo dei vari formati di compressione video realizzati dalle associazioni sopra indicate.
3
4 Intra-Frames: I fotogrammi sono codificati senza riferimento a qualsiasi fotogramma, tranne se stessi. Può essere generato da un encoder per creare un punto di accesso casuale (per consentire a un decodificatore di avviare la decodifica in maniera corretta, partendo da zero in quella posizione dell'immagine). In genere richiedono più bit per essere codificati rispetto ad altri tipi di frame. Spesso, i fotogrammi vengono utilizzati per l'accesso casuale e sono usati come riferimento per la decodifica di altre immagini.
5 P-Frames: Inizialmente richiede la decodifica di qualche altra immagine per essere decodificato.può contenere sia i dati dell' immagine, gli spostamenti del vettore di movimento e le combinazioni dei due. Può fare riferimento a immagini precedenti, al fine di decodifica. In genere richiedono meno bit per la codifica rispetto agli I-Frames.
6 B-Frames: Richiede la precedente decodifica di altri frames prima di essere decodificato. Può contenere sia i dati dell'immagine e gli spostamenti del vettore movimento o la combinazione dei due. Sostanzialmente i fotogrammi B sono di tipo "Bidirezionale", nel senso che fanno riferimento sia a ciò che li precede, sia a quello che segue.
7 Inserire in un fotogramma informazioni che si riferiscono ad un fotogramma successivo è possibile solo alterando l'ordine in cui i fotogrammi vengono archiviati all'interno del file video compresso. In genere richiedono meno bit per la codifica rispetto agli I-frame o ai P-frame.
8 ESEMPIO SULLA MEMORIZZAZIONE DEI FRAME I/P/B Consideriamo la seguente sequenza di frame con i relativi macroblocchi:
9 ESEMPIO SULLA MEMORIZZAZIONE DEI FRAME I/P/B Ecco uno schema grafico: L'encoder e il decoder processano i frame in un ordine diverso e ciò viene fatto in maniera automatica dai sw, senza bisogno di alcun intervento nei parametri:
10 Vecchi formati: Il formato MPEG-1: l'obiettivo di questo formato era il raggiungimento della qualità VHS e per ottenerla, il video è codificato a 352x288 pixel (288 linee orizzontali da 352 punti ciascuna) per quanto riguarda la luminosità, mentre per quanto riguarda il colore l'immagine è ulteriormente divisa per due ed è pertanto codificata a 176x144.
11 Vecchi formati: Il formato MPEG-1: il codec MPEG-1 effettua una serie di operazioni di compressione delle immagini che sfruttano non solo l'algoritmo DCT, ma anche le differenze tra un fotogramma e l'altro. Anzichè memorizzare tutti i fotogrammi per intero, se ne memorizzano soltanto alcuni come tali (ad intervalli prefissati e regolari), e tra di essi ci si limita a memorizzare una serie di frames incompleti nei quali vengono "scritte" solo le informazioni che subiscono delle variazioni rispetto alle immagini precedenti.
12 Vecchi formati: Il formato MPEG-2: L'obiettivo dell'mpeg-2 era quello di creare un formato flessibile ed adatto a varie applicazioni, in grado anche di codificare in digitale le immagini con una qualità equivalente a quella analogica (corrispondente alla qualità delle trasmissioni televisive), e l'audio con quella cinematografica, utilizzando flussi di dati fino a 60 Mbit/sec.
13 Vecchi formati: Il formato MPEG-2: La caratteristica principale dell'mpeg-2 è la sua scalabilità, ovvero la possibilità di creare soluzioni di codifica e decodifica più o meno complesse in base al tipo di prodotto da realizzare, aggiungendo poi altre caratteristiche quali la possibilità di trasmettere il flusso multimediale su reti a banda larga, assicurando una buona robustezza nei confronti degli errori della rete, il trasporto parallelo di molteplici canali audio, le funzioni di protezione e di controllo di accesso al flusso, per citarne i principali.
14 Vecchi formati: Il formato MPEG-2: Per consentire all'industria di procedere gradualmente con l'implementazione dello standard, il comitato di lavoro dell'mpeg ha definito una serie di livelli e di profili in base ai quali ogni soluzione tecnica può essere sviluppata e verificata. Non tutte le combinazioni portano ad un sottoinsieme di
15 Vecchi formati: Il formato MPEG-2: specifiche valide, per questo i cinque profili ed i quattro livelli si combinano solo in 11 soluzioni. I profili sono: Simple (SP), Main (MP), SNR, Spatial Scalable, High. Mentre i livelli sono Low (LL), Main (ML), High 1440 (H- 14), High (HL)
16 Vecchi formati: Il formato MPEG-2: Varie Soluzioni:
17 Vecchi formati: Il formato MPEG-4: L' MPEG4 usa fondamentalmente lo stesso algoritmo di compressione di MPEG1 e MPEG2, ma in modo molto più efficiente. La differenza sostanziale è che il sistema riesce a distinguere i vari livelli di un immagine, lo sfondo e i primi piani. Se lo sfondo rimane uguale allora nei fotogrammi successivi non verranno memorizzati, risparmiando così prezioso spazio. Inoltre è possibile elaborare queste immagini più semplicemente, estrapolando gli attori o gli oggetti dallo sfondo con grande facilità.
18 H.264: Che cos'è e come funziona? Premessa: La definizione della codifica video MPEG-2 risale alla prima metà degli anni novanta, negli ultimi anni gli esperti hanno proseguito il loro lavoro per ottenere codifiche sempre più efficienti. L'evoluzione degli algoritmi, ma soprattutto delle capacità di elaborazione integrabili nei microchip ha consentito la definizione del sistema AVC (Advanced Video Coding) che ha buone possibilità di trovare ampia applicazione nei prossimi anni.
19 H.264: Che cos'è e come funziona? Premessa: Lo standard specifica la codifica del video (VCL, Video Coding Layer), e il formato con cui organizzare i dati video per il trasporto e la memorizzazione.
20 H.264: Che cos'è e come funziona? Algoritmi e profili: Lo standard AVC, così come avviene nel caso di MPEG-1 ed MPEG-2, non definisce un CODEC (cioè codificatore e decodificatore, COder ed DECoder), bensì la sintassi del flusso dati (stream syntax) e il metodo di decodificarlo. I tool, cioè gli algoritmi, adottati, non sono sostanzialmente diversi da quelli illustrati per MPEG-2 video: la maggiore efficienza di codifica è dovuta alla cura dei dettagli di ciascun elemento funzionale.
21 H.264: Che cos'è e come funziona? La codifica: Per ciascun elemento funzionale nel seguito si descrivono brevemente i miglioramenti apportati in AVC rispetto ad MPEG-2, che possono essere sintetizzati in: Applicazione della trasformata su blocchi più piccoli. Miglioramenti relativi alla valutazione e alla compensazione del movimento. Filtro di ricostruzione nel loop di decodifica per ridurre l'effetto di blocchettizzazione. miglioramento della codifica entropica.
22 H.264: Che cos'è e come funziona? Macroblocchi e slice: I macroblocchi sono anche in AVC costituiti da 16x16 elementi di immagine: 16x16 campioni (sample) di luminanza e 8x8 campioni per ciascuna componente di crominanza C B e C R. I blocchi (block) sono costituiti da 4x4 campioni (un quarto della dimensione adottata in MPEG-2).
23 H.264: Che cos'è e come funziona? Macroblocchi e slice: I macroblocchi sono organizzati in slice, un sottoinsieme di immagine decodificabile indipendentemente dalle altre. L'ordine di trasmissione dei macroblocchi non è necessariamente quello originario nell'immagine, ma è indicato dal codificatore in una apposita mappa (Macroblock Allocation Map).
24 H.264: Che cos'è e come funziona? Macroblocchi e slice: Sono definiti 5 differenti tipi di slice. I primi tre, analogamente a quanto visto per MPEG-2, sono I (intra), P (predictive) e B (bi- predictive) e le predizioni sono ottenute a partire dalle picture precedentemente codificate. In AVC più picture possono essere utilizzate per le predizioni e pertanto codificatore e decodificatore memorizzano le picture utilizzate per le predizioni in una apposita memoria (multipicture buffer) e il controllo per la gestione del buffer è specificato nel flusso dati.
25 H.264: Che cos'è e come funziona? Macroblocchi e slice: Nelle applicazioni di streaming via internet spesso lo stesso video è codificato a differenti bitrate ed il decoder tenta di accedere al flusso a bit-rate più elevato, che fornisce una più elevata qualità, ma se le condizioni del canale non lo permettono, commuta al flusso a bit-rate più basso.
26 H.264: Che cos'è e come funziona? Macroblocchi e slice: In AVC sono stati pertanto definiti ulteriori due tipi di slice, denominati SI (Switching I) e SP (Switching P) che consentono un'efficiente commutazione fra flussi di dati a bit-rate differente, senza rinunciare al massimo sfruttamento della ridondanza temporale.
27 H.264: Che cos'è e come funziona? Predizione e codifica Intra: Nella codifica intra è sfruttata la sola correlazione spaziale: per aumentare l'efficienza vengono codificate le differenze fra i campioni del macroblocco e i campioni precedentemente codificati, tipicamente quelli posizionati sopra e a sinistra. Nel caso di aree con scarso dettaglio si può adottare la codifica intra sull'intera area 16x16.
28 H.264: Che cos'è e come funziona? Predizione e codifica Inter: Nella codifica di tipo inter si parte da una predizione ottenuta, sfruttando la correlazione temporale, da uno o due quadri precedentemente codificati. La predizione può essere ottenuta mediante una stima ed una compensazione del movimento (motion compesated prediction). A differenza degli standard precedenti, la dimensione del blocco su cui si effettua la predizione può variare da 16x16 fino a 4x4.
29 H.264: Che cos'è e come funziona?
30 H.264: Che cos'è e come funziona? Predizione e codifica Inter: Questo metodo di partizionare i macroblock in sub- block è denominato tree structured motion compensation e in fase di codifica sono possibili molteplici scelte che hanno implicazioni differenti sul numero di bit necessario a codificare i vettori movimento e le differenze residue: in genere dimensioni elevate del blocco sono convenienti in aree piatte, mentre in aree ricche di dettagli si può trarre vantaggio dall'uso di aree ridotte.
31 H.264: Che cos'è e come funziona? Trasformata e quantizzazione: Il tipo di trasformata adottato è basato sulla DCT (Discrete Cosine Transform), ma sono state apportate delle modifiche affinché le operazioni richiedano somme e scalamenti effettuabili con numeri interi a 16 bit in modo da non avere perdita di precisione effettuando la trasformazione diretta seguita da quella inversa. Esistono 52 passi di quantizzazione, denominati Q p e questa ampia gamma di valori permette al codificatore di raggiungere il miglior compromesso fra qualità e bitrate.
32 H.264: Che cos'è e come funziona? Filtro di ricostruzione: L'effetto di blocchettizzazione è uno dei degradamenti caratteristici delle tecniche di compressione che operano su macroblocchi di campioni video: è particolarmente visibile e fastidioso. AVC introduce un filtro apposito che è applicato prima della trasformata inversa sia nel codificatore, sia nel decodificatore. Si ottengono due principali vantaggi: una minore visibilità dei bordi dei blocchi e una migliore predizione inter con compensazione del movimento.
33 H.264: Che cos'è e come funziona?
34 H.264: Che cos'è e come funziona? Codifica VLC: I simboli che rappresentano i parametri relativi ai modi di codifica e predizione, i vettori movimento e i coefficienti della trasformata vengono codificati con codici a lunghezza variabile. Una codifica a lunghezza variabile (VLC, Variable Lenght Coding) è basata su tabelle di assegnazione statiche oppure è basata sul contesto CAVLC (Context Adaptive Variable Lenght Coding). Il CAVLC utilizza diverse tabelle VLC specificatamente ottimizzate per i vari elementi sintattici in base a quelli precedentemente trasmessi.
35 H.264: Che cos'è e come funziona? Codifica VLC: La codifica a lunghezza variabile sfrutta le sequenze di zero, l'elevata frequenza di valori +1 e -1, e la correlazione fra il numero di coefficienti non nulli di un blocco e quello nei blocchi adiacenti.
36 H.264: Applicazioni Pratiche Come applicazioni pratiche di compressione video abbiamo fatto uso dell'encoder x264. Ora andremo a vedere come creare un video H.264 di alta qualità partendo da un video non compresso. Per operare usiamo il metodo il constant rate Factor (CRF). Il rate control è un metodo che deciderà quanti bit verranno utilizzati per ogni fotogramma. Questo determinerà la dimensione del file e anche con che qualità è fatto il video.
37 H.264: Applicazioni Pratiche Constant Rate Factor (CRF): Questo metodo consente all'encoder di tentare di raggiungere una certa qualità di output per l'intero file quando la dimensione del file di output è di minore importanza. Questo fornisce un'efficienza di compressione massima con una sola passata. Ogni frame ha la necessità di mantenere il livello di qualità richiesto.
38 H.264: Applicazioni Pratiche Scegliere un valore CRF: La gamma della scala di quantizzazione è 0-51: dove 0 è lossless, 23 è di default, e 51 è il valore peggiore possibile. Un valore più basso corrisponde a una qualità superiore e un valore accettabile si aggira intorno al range Consideriamo il valore 18 come un valore visivamente senza perdita o quasi: dovrebbe apparire lo stesso input ma effettivamente non è tecnicamente senza perdita. Il range è esponenziale, aumentando il valore CRF a +6 otteniamo circa la metà del bitrate, mentre a -6 otteniamo circa il doppio del bitrate.
39 H.264: Applicazioni Pratiche Scegliere un valore CRF: Generalmente si sceglie il CRF più alto che ancora fornisce una qualità accettabile. Se il risultato sembra buono, allora si può provare un valore maggiore e se il risultato non è dei migliori allora conviene scegliere un valore più basso. Questa scala di quantizzazione CRF si applica solo a encoder x264 a 8-bit (la scala di quantizzazione x264 a 10 bit è 0-63).
40 H.264: Applicazioni Pratiche Scegliere un preset: Un preset è un insieme di opzioni in grado di fornire una certa velocità di codifica in base al rapporto di compressione. Un preset più lento fornirà una migliore compressione. Questo significa che, per esempio, se si vuole una certa dimensione del file o un bit rate costante, è possibile ottenere una migliore qualità con un preset più lento.
41 H.264: Applicazioni Pratiche Scegliere un preset: Allo stesso modo, per una codifica a qualità costante, si può semplicemente salvare il bitrate scegliendo un preset più lento. I Preset correnti in ordine di velocità decrescente sono: ultraveloce, superveloce, molto veloce, più veloce, veloce, medio, lento, più lento, molto lento. Il preset di default è medio.
42 H.264: Applicazioni Pratiche Utilizzare le impostazioni: Dopo aver scelto le impostazioni adeguate allora queste valgono per le codifiche successive. Questo farà sì che tutti avranno qualità simile. CRF Esempio ffmpeg -i input -c:v libx264 -preset slow -crf 22 -c:a copy output.mkv Si noti che in questo esempio il flusso audio del file di input è semplicemente copiato verso l'uscita, e non ri-codificato.
43 H.264: Applicazioni Pratiche Lossless H.264: È possibile utilizzare l'opzione -qp 0 o -crf 0 per codificare un input in un output senza perdite. L'uso di -qp è consigliato rispetto a -CRF per lossless perché x264 a 8-bit e a 10-bit utilizzano valori diversi di -CRF per lossless.
44 H.264: Applicazioni Pratiche Due preset utili per questo sono ultrafast o veryslow poiché sia una velocità di codifica veloce o una migliore compressione di solito sono i fattori più importanti. Lossless Example (fastest encoding) ffmpeg -i input -c:v libx264 -preset ultrafast -qp 0 output.mkv Lossless Example (best compression) ffmpeg -i input -c:v libx264 -preset veryslow -qp 0 output.mkv
Video Parte 4b. Codifiche e Compressione MPEG1, MPEG2, MPEG4 H.264. Multimedia
Video Parte 4b Codifiche e Compressione MPEG1, MPEG2, MPEG4 H.264 Formati di Compressione Associazioni Timeline: L'immagine sovrastante mostra l'evoluzione nel tempo dei vari formati di compressione video
DettagliCorso di Informatica
CdLS in Odontoiatria e Protesi Dentarie Corso di Informatica Prof. Crescenzio Gallo crescenzio.gallo@unifg.it Immagini in movimento 2 Immagini in movimento Memorizzazione mediante sequenze di fotogrammi.
DettagliChe cosa è, come funziona: Advanced Video Coding (AVC - H.264): Il prossimo futuro
ing. Marzio Barbero e ing. Natasha Shpuza Che cosa è, come funziona: Advanced Video Coding (AVC - H.264): Il prossimo futuro Parte I Fig. 1 - Il Joint Video Team comprende esperti di MPEG e dell'itu- T
DettagliVideo Digitale. Prof. Sebastiano Battiato. E. Muybridge: le prime sequenze. Multimedia. Multimedia
Video Digitale Prof. Sebastiano Battiato Multimedia E. Muybridge: le prime sequenze Multimedia Sequenze Video Video come segnale discreto Campionamento temporale della scena Ad ogni istante la scena è
DettagliLa codifica video. Il codificatore ibrido. Principi di base Compressione spaziale Tecniche di predizione temporale Stima e compensazione del movimento
La codifica video Marco Cagnazzo Elaborazione dei Segnali Multimediali Sommario Il segnale video La codifica video Principi di base Compressione spaziale Tecniche di predizione temporale Stima e compensazione
DettagliH.264/SVC (Scalable video coding)
Gli standard di codifica video Marco Cagnazzo Elaborazione dei Segnali Multimediali 28 maggio 2010 Sommario MPEG-1 Tipi di frame ME/MC a precisione frazionaria MPEG-2 e scalabilità MPEG-4 e codifica a
DettagliL obiettivo dell introduzione di MPEG2 è stato quello di ottenere video in qualità broadcast a 4-9 Mbps
MPEG 2 Ing. Marco Bertini - Università degli Studi di Firenze Via S. Marta 3-50139 - Firenze - Italy Tel.: +39-055-4796540 Fax: +39-055-4796363 E-mail: bertini@dsi.unifi.it Web: http://viplab.dsi.unifi.it/~bertini
DettagliCodifica Video. Corso di Telecomunicazioni. Anno Accademico 2008/2009. F. Benedetto Corso di Telecomunicazioni
Codifica Video Corso di Telecomunicazioni Anno Accademico 2008/2009 Contenuti Caratteristiche del segnale video Codifica video (MPEG-2) Codifica video (MPEG-4) Perché comprimere Si consideri un segnale
DettagliLa sequenza video può essere sintetizzata in due modi:
La sequenza video può essere sintetizzata in due modi: Video come segnale discreto Campionamento temporale della scena Ad ogni istante la scena è fotografata Sequenza video Successione di istantanee Fotogrammi
Dettaglii Giovanni Maria Farinella
Video Digitale i Giovanni Maria Farinella Sequenze Video Video come segnale discreto Campionamento temporale della scena Ad ogni istante la scena è fotografata Sequenza video Successione di istantanee
DettagliL obiettivo dell introduzione di MPEG2 è stato quello di ottenere video in qualità broadcast a 4-9 Mbps
MPEG 2 Ing. Marco Bertini - Università degli Studi di Firenze Via S. Marta 3-50139 - Firenze - Italy Tel.: +39-055-4796540 Fax: +39-055-4796363 E-mail: bertini@dsi.unifi.it Web: http://viplab.dsi.unifi.it/~bertini
DettagliTecnologie Multimediali a.a. 2018/2019. Docente: DOTT.SSA VALERIA FIONDA
Tecnologie Multimediali a.a. 2018/2019 Docente: DOTT.SSA VALERIA FIONDA Rappresentazione digitale dell audio IL CAMPIONAMENTO E LA QUANTIZZAZIONE I dati multimediali vengono digitalizzati attraverso due
DettagliPercezione del Suono
Tecniche di Codifica del Segnale Audio Gruppo Reti TLC nome.cognome@polito.it http://www.telematica.polito.it/ CODIFICA DEL SEGNALE VOCALE - 1 Percezione del Suono Banda: 20 Hz 20 KHz Dinamica: ~96 db
DettagliModulo 1: Le I.C.T. UD 1.3d: La Codifica Digitale dei Video
Modulo 1: Le I.C.T. : La Codifica Digitale dei Video Prof. Alberto Postiglione Corso di Informatica Generale (AA 07-08) Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione Università degli Studi di Salerno
Dettagli1.3d: La Codifica Digitale dei Video
Prof. Alberto Postiglione Dipartimento di Scienze della Comunicazione Facoltà di Lettere e Filosofia Università degli Studi di Salerno 1.3d: La Codifica Digitale dei Video Informatica Generale (Corso di
DettagliFormati e compressioni
Sistemi Multimediali Marco Gribaudo marcog@di.unito.it, gribaudo@elet.polimi.it Formati e compressioni Anche se in memoria le immagini vengono quasi sempre memorizzate come una sequenza di colori RGB,
DettagliCarlo Alberto Bentivoglio Aldo Caldarelli Tecnologie multimediali Audio e video. eum x tecnologie dell educazione
Carlo Alberto Bentivoglio Aldo Caldarelli Tecnologie multimediali Audio e video eum x tecnologie dell educazione eum x tecnologie dell'educazione Tecniche e tecnologie multimediali Carlo Alberto Bentivoglio
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE Corso di Elaborazione Elettronica di Immagini CODIFICA DI IMMAGINI SENZA PERDITA Sommario 1 2 (Lossless JPEG, PNG, ecc.) 3 4 Motivazione Gli algoritmi per la codifica
DettagliCodifica dell Informazione
Francesco Folino CODIFICA DI DATI E ISTRUZIONI Algoritmi Istruzioni che operano su dati Per scrivere un programma è necessario rappresentare dati e istruzioni in un formato tale che l esecutore automatico
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE Corso di Elaborazione Elettronica di Immagini CODIFICA ED ELABORAZIONE DI SEQUENZE VIDEO Sommario Formati video Codifica di sequenze video 1 Formati video 2 3 Cenni su
DettagliSuono digitale. Ø Un secondo di musica stereo richiede 44'100 campioni di 16 bit (2 byte) ciascuno per due canali, quindi 176'400 byte.
Suono digitale Ø Formato standard per i CD audio frequenza di campionamento di 44'100 Hz quantizzazione su 65'536 livelli (un campione viene codificato su 16 bit) Ø Un secondo di musica stereo richiede
Dettagli4.3: La Codifica dei Suoni e dei Video
Rappresentazione dei Dati Multimediali Prof. Alberto Postiglione Università degli Studi di Salerno Dipartimento di Scienze Aziendali - Management & Innovation Systems 4.3: La Codifica dei Suoni e dei Video
DettagliTecnologie Multimediali a.a. 2017/2018. Docente: DOTT.SSA VALERIA FIONDA
Tecnologie Multimediali a.a. 2017/2018 Docente: DOTT.SSA VALERIA FIONDA Rappresentazione digitale dell audio IL CAMPIONAMENTO E LA QUANTIZZAZIONE I dati multimediali vengono digitalizzati attraverso due
DettagliLa compressione video. Analis i in multiris oluzione Wavelet La compres s ione di immag ini C ompres s ione JPEG S tandard MPEG
La compressione video Analis i in multiris oluzione Wavelet La compres s ione di immag ini C ompres s ione JPEG S tandard MPEG Trasformata di Fourier Analisi in frequenza delle immagini 2 Trasformata di
DettagliCodifica Segnali Video. CdL Ing. Telecomunicazioni (Informatica) Specialistica
Codifica Segnali Video CdL Ing. Telecomunicazioni (Informatica) Specialistica 1 Compressione Video: cenni storici 1989: Primo standard per la codifica delle immagini JPEG (Joint Picture Experts Group)
DettagliCompressione delle immagini (codifica JPEG)
Compressione delle immagini (codifica JPEG) ALBERTO BELUSSI ANNO ACCADEMICO 2009/2010 Motivazioni a favore della compressione 2 Es. Si consideri di voler proiettare un ora di un film mediante un dispositivo
DettagliCapitolo 4 Compressione sorgenti dinamiche
Capitolo 4 Compressione sorgenti dinamiche Audio DPCM APCM e ADPCM LPC CELP MPEG-1 MPEG-2 Dolby Video MJPEG Frame I,P,B Stima moto e compensazione H.261 H.263 MPEG Prestazioni Codificatori avanzati H.264
DettagliSistemi di Telecomunicazione. Codifiche Multimediali Video - Standard MPEG
Sistemi di Telecomunicazione Anno Accademico 2007/2008 Codifiche Multimediali Video - Standard MPEG ing. Francesco Benedetto (fbenedet@uniroma3.it) Digital Signal Processing, Multimedia, and Optical Communication
DettagliIntroduzione. Roma, marzo L'MPEG-4 supporta le seguenti funzionalità:
Appunti sulla codifica MPEG-4 Appunti dalle lezioni dei corsi di Comunicazioni Elettriche e di Elaborazione Numerica dei Segnali, tenute presso l Università di Roma TRE nell a.a. 1999-2000 dai Proff. A.Neri
DettagliCapitolo 1. Video digitale. 1.1 Vantaggi del digitale.
Introduzione. Da diversi anni i sistemi per la trasmissione di immagini in movimento hanno assunto una notevole importanza. L ampia banda necessaria per tali trasmissioni ha però frenato lo sviluppo di
DettagliCompressione delle immagini (codifica JPEG)
Compressione delle immagini (codifica JPEG) A L B E R T O B E L U S S I A N N O A C C A D E M I C O 2 0 1 0 / 2 0 1 1 Motivazioni a favore della compressione 2 Es. Si consideri di voler proiettare un ora
DettagliInformazione multimediale
Informazione multimediale Lettere e numeri non costituiscono le uniche informazioni utilizzate dagli elaboratori ma ci sono sempre piu applicazioni che utilizzano ed elaborano anche altri tipi di informazione:
DettagliLa codifica di sorgente
Tecn_prog_sist_inform Gerboni Roberta è la rappresentazione efficiente dei dati generati da una sorgente discreta al fine poi di trasmetterli su di un opportuno canale privo di rumore. La codifica di canale
DettagliLa codifica di sorgente
Tecn_prog_sist_inform Gerboni Roberta è la rappresentazione efficiente dei dati generati da una sorgente discreta al fine poi di trasmetterli su di un opportuno canale privo di rumore. La codifica di canale
DettagliTutti i dispositivi di un elaboratore sono realizzati con tecnologia digitale
Calcolatore e Informazione Tutti i dispositivi di un elaboratore sono realizzati con tecnologia digitale Corrente + Corrente Magnetismo + Magnetismo Luce presente (+) Luce assente (-) Dati ed operazioni
DettagliCompressione Parte 2. Prof. Filippo Milotta Informatica Musicale
Compressione Parte 2 Prof. Filippo Milotta milotta@dmi.unict.it Fattori di compressione per codifiche basate su PCM Dipendono dalla implementazione della PCM: IMA ADPCM: 4/1 (75%) Con specifica G.721:
Dettagli1 PERCHÉ LA AG-HPX301E È UNA CAMERA RIVOLUZIONARIA?
1 PERCHÉ LA AG-HPX301E È UNA CAMERA RIVOLUZIONARIA? Per diversi motivi, a cominciare dal fatto che introduce in un prodotto dal costo inferiore ai 10.000 Euro un codec di registrazione fino ad oggi utilizzato
DettagliNumeri interi. Laboratorio di Calcolo Paola Gallo
Numeri interi Alfabeto binario anche il segno può essere rappresentato da 0 o 1 è indispensabile indicare il numero k di bit utilizzati Modulo Modulo e segno 1 bit di segno (0 positivo, 1 negativo) k 1
DettagliIl suono digitale. Concetti di base
Il suono digitale 1 Concetti di base Il processo di digitalizzazione del suono si chiama encoding Problematiche simili a quelle della digitalizzazione di immagini Frequenza di campionamento: il numero
DettagliProgramma del corso. Introduzione Rappresentazione delle Informazioni Calcolo proposizionale Architettura del calcolatore Reti di calcolatori
Programma del corso Introduzione Rappresentazione delle Informazioni Calcolo proposizionale Architettura del calcolatore Reti di calcolatori Il concetto di FILE FILE: sequenza di byte conosciuta nel computer
Dettagli16/01/2013. Video Digitale. Prof. Sebastiano Battiato. Multimedia. E. Muybridge: le prime sequenze. Multimedia
Video Digitale Prof. Sebastiano Battiato E. Muybridge: le prime sequenze 1 Sequenze Video Video come segnale discreto Campionamento temporale della scena Ad ogni istante la scena è fotografata Sequenza
DettagliLa codifica dei suoni
La codifica dei suoni Ogni campione è una misura del valore di tensione elettrica in uscita da un microfono Supponiamo che vari tra un valore minimo ed un massimo, ad esempio, - 5Volt/+5Volt La gamma delle
DettagliUniversità degli Studi di Cagliari Facoltà di Scienze Corso di Laurea in Matematica
Università degli Studi di Cagliari Facoltà di Scienze Corso di Laurea in Matematica Corso di Elementi di Informatica Lezione 4 21 marzo 2017 Dott. A.A. 2016/2017 pgarau.unica@gmail.com 1 nel campo dell'informatica
DettagliLA CODIFICA. CANALE IDEALE E REALE
LA CODIFICA. CANALE IDEALE E REALE L A CODIFICA Per trasmettere i simboli generati dalla sorgente devo tradurli in segnali adatti al canale. Per effettuare la trasmissione dovremo: MODULARE il segnale:
DettagliSistemi Informativi Multimediali La codifica dell informazione multimediale
Obiettivi della codifica di informazioni multimediali Sistemi Informativi Multimediali La codifica dell informazione multimediale Augusto Celentano Università Ca Foscari Venezia Ridurre la dimensione di
DettagliVideo nel multimedia. Il medium più difficile. Può essere il punto debole. non bisogna provarci tempi e costi
Il video 1 2 Video nel multimedia Il medium più difficile non bisogna provarci tempi e costi Può essere il punto debole risorsa difficile da gestire per la macchina risorsa facilmente valutabile (qualitativamente)
DettagliCapitolo 3 Compressione sorgenti statiche
Capitolo 3 Compressione sorgenti statiche Elementi di codifica di sorgente Entropia Classificazione degli algoritmi Testo RLE Huffman statico Huffman dinamico Codifica aritmetica LZ Immagini Prestazioni
DettagliAbbiamo visto nella lezione precedente che le immagini possono essere compresse in vari modi, per ridurne l'occupazione di memoria (su disco o rete)
Algoritmi di compressione per le immagini Abbiamo visto nella lezione precedente che le immagini possono essere compresse in vari modi, per ridurne l'occupazione di memoria (su disco o rete) compressione
Dettagli1 Esercizio - caso particolare di ottimalità
Corso: Gestione ed elaborazione grandi moli di dati Lezione del: 5 giugno 2006 Argomento: Compressione aritmetica e Tecniche di compressione basate su dizionario Scribes: Andrea Baldan, Michele Ruvoletto
DettagliInformazione binaria: Codici per la rilevazione e correzione di errori Codici di compressione
Informazione binaria: Codici per la rilevazione e correzione di errori Codici di compressione Percorso di Preparazione agli Studi di Ingegneria Università degli Studi di Brescia Docente: Massimiliano Giacomin
DettagliSistemi di Elaborazione delle Informazioni
Università degli Studi di Messina Policlinico G. Martino - Sistemi di Elaborazione delle Informazioni A.A. 26/27 Università degli Studi di Messina Policlinico G. Martino - Sistemi di Elaborazione delle
DettagliCodifica dei caratteri ASCII ESTESO. Codifica delle immagini. Codifica immagini bitmap
Codifica dei caratteri I caratteri di un testo vengono codificati tramite sequenze di bit, utilizzando un codice di traduzione. Quello più usato è il codice ASCII (American Standard Code for Information
DettagliCodifica dell Informazione
Introduzione all Informatica Fabrizio Angiulli Codifica dell Informazione CODIFICA DI DATI E ISTRUZIONI Algoritmi Istruzioni che operano su dati Per scrivere un programma è necessario rappresentare dati
DettagliAnalisi del Segnale per le Telecomunicazioni Seconda esercitazione di laboratorio
Analisi del Segnale per le Telecomunicazioni Seconda esercitazione di laboratorio 24 aprile 2009 Indice 1 Descrizione breve 1 2 Compito dello studente 2 2.1 Interfaccia dicomprimi edecomprimi..............
DettagliInformazione binaria:
Informazione binaria: Codici di compressione Ingegneria Meccanica e dei Materiali Università degli Studi di Brescia Prof. Massimiliano Giacomin Una soluzione per le immagini: la tavolozza (palette) Spesso
DettagliFormati multimediali e metadati: Video
Formati multimediali e metadati: Video Marco Tagliasacchi Formati multimediali e metadati: video Sommario 2 Rappresentazione di dati video Compressione di dati video Formati video Rappresentazione di dati
DettagliCodifica dei coefficienti AC
Codifica dei coefficienti AC Codifica dei coefficienti AC La DCT e la quantizzazione tendono a produrre blocchi di coefficienti con molti zeri. Esempio, con la tabella di quantizzazione predefinita: 56
DettagliProtocolli Buyer-Seller resistenti ad attacchi di collusione per la distribuzione sicura in rete di contenuti video
Protocolli Buyer-Seller resistenti ad attacchi di collusione per la distribuzione sicura in rete di contenuti video Borsista: Dasara Shullani Tutor: Alessandro Piva 7 Borsisti Day 20/01/2016 Roma Consortium
DettagliCorso di Informatica
CdLS in Odontoiatria e Protesi Dentarie Corso di Informatica Prof. Crescenzio Gallo crescenzio.gallo@unifg.it I formati audio 2 Digitalizzazione audio Un suono digitalizzato con qualità CD-DA viene campionato
DettagliSommario. Lempel-Ziv coding e varianti Run-length encoding. 1 Introduzione. 2 Codifica mediante predittori (Lossless JPEG, PNG, ecc.
Sommario Lempel-Ziv coding e varianti 1 2 Codifica mediante predittori (Lossless JPEG, PNG, ecc.) 3 Lempel-Ziv coding e varianti 4 Lempel-Ziv coding e varianti Il codice di Huffman visto prima sfrutta
DettagliIl sistema binario: bit e Byte Codifica del testo Il Byte come U.d.M. dell'informazione Multipli del Byte
Rappresentazione digitale delle informazioni Il sistema binario: bit e Byte Codifica del testo Il Byte come U.d.M. dell'informazione Multipli del Byte Ordini di grandezza Codifica delle immagini Codifica
DettagliLE IMMAGINI DIGITALI 3 formati. Università IUAV di venezia
LE IMMAGINI DIGITALI 3 formati Università IUAV di venezia Compressione Trasmissione ed archiviazione dei file grafici Algoritmo di compressione: trasformare la sequenza di byte che costituisce un file
DettagliRETI INTERNET MULTIMEDIALI
RETI INTERNET MULTIMEDIALI Codifica e Compressione del Video: H.264 e HEVC Il documento è adattato da materiale cortesemente messo a disposizione dal Prof. Stefano Paris H.264 (MPEG-4 Part 10 AVC) ITU-T
DettagliTecniche di Codifica di Segnali Video. Gruppo Reti TLC Indice
Tecniche di Codifica di Segnali Video Gruppo Reti TLC nome.cognome@polito.it http://www.telematica.polito.it/ CODIFICA DI SEGNALI VIDEO - 1 Indice 1. Percezione visiva 2. TV analogica e digitale 3. Codifica
DettagliIndice. Percezione Visiva. Tecniche di Codifica di Segnali Video. Gruppo Reti TLC
CODIFICA DI SEGNALI VIDEO- 1 Tecniche di Codifica di Segnali Video Gruppo Reti TLC nome.cognome@polito.it http://www.telematica.polito.it/ 1. Percezione visiva Indice 2. TV analogica e digitale 3. Codifica
DettagliCodifica/Compressione multimediale
Corso di architetture multimediali Università di Milano Corso di laurea specialistica in Informatica per la Comunicazione A.A. 2012-2013 Codifica/Compressione multimediale Perché codificare? Codifica ->
DettagliLa codifica dei suoni
La codifica dei suoni Le fasi fondamentali per la digitalizzazione: campionamento quantizzazione di un campione codifica La codifica dei suoni Si effettuano dei campionamenti sull'onda sonora (cioè si
DettagliLinguaggi ed Applicazioni mul1mediali
Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo" Linguaggi ed Applicazioni mul1mediali 02.02 Media Compression Media Compression Maurizio Maffi ISTI Informa1on Science and Technology Ins1tute COMPRESSIONE DI
DettagliCODIFICA DI SORGENTE. Schematizzazione generale sistema di comunicazione
CODIFICA DI SORGENTE Informazione associata a sorgenti digitali, entropia Codifica di sorgenti senza memoria Codifica di sorgenti con memoria CODIFICA DI SORGENTE Schematizzazione generale sistema di comunicazione
DettagliAnalogico vs digitale
Analogico vs digitale Informazione classificatoria e più che classificatoria Informazione classificatoria: è questo, ma avrebbe potuto essere quest altro altro. Informazione più che classificatoria: riconoscere
DettagliL informazione numerica
L informazione numerica Sorgenti di informazione Abbiamo esaminato delle sorgenti di informazione analogiche (audio, video). Abbiamo visto come trasmetterle a distanza per mezzo di sistemi analogici. Come
DettagliIndice. A Riassunto formule principali sulla Teoria dell Informazione per sorgenti135
Indice 8 Teoria dell Informazione per sorgenti 123 8.1 Introduzione.................................... 123 8.2 Codifica di sorgente............................... 123 8.2.1 Classificazione tecniche di
DettagliCodifica dell informazione. 11/2/2014 Informatica applicata alla comunicazione multimediale Cristina Bosco
Codifica dell informazione 11/2/2014 Informatica applicata alla comunicazione multimediale Cristina Bosco L informatica è Informatica e informazione lo studio degli algoritmi che elaborano l informazione
DettagliSource Coding. Prof. G. Masera Ing. M. Martina Ing. M. Nicola
Source Coding Prof. G. Masera Ing. M. Martina Ing. M. Nicola Codifica di sorgente Audio MPEG-Audio level I, II, III, MPEG4-Advanced Audio Coding (AAC) Immagini JPEG JPEG 2000 Video MPEG2 MPEG4 (H.264/AVC
DettagliCapitolo 4 Strato Fisico- Modellazione delle Sorgenti d Informazione e Codificazione di Sorgente
Capitolo 4 Strato Fisico- Modellazione delle Sorgenti d Informazione e Codificazione di Sorgente 1 Sorgenti d Informazione- Generalità Per valutare le prestazioni di un Sistema di TLC, è necessario descrivere
DettagliTecniche di Comunicazione Multimediale
Tecniche di Comunicazione Multimediale Compressione Audio e Video Outline Compressione Audio PCM,DPCM,ADPCM,MPEG-4 Audio Coder,DOlby Audio Coders Compressione Video Principi di compressione H.261,H.263,MPEG
Dettaglicodifica, l output del processo e i componenti del decoder. E infatti i produttori di encoder possono usare molte
Speciale MPEG I di Barbara Roeder n questo articolo presenteremo un mare d informazioni su quello che sta sotto la superficie dello standard MPEG. Vi aiuteremo a valutare i sistemi di codifica MPEG hardware
DettagliRETI INTERNET MULTIMEDIALI
RETI INTERNET MULTIMEDIALI Compressive Video: MPEG Il documento è adattato da materiale cortesemente messo a disposizione dal Prof. Stefano Paris e dal Prof. Vittorio Trecordi Introduzione Il gruppo di
DettagliCodifica di Huffman e Lempel-Ziv-Welch
e Lempel-Ziv-Welch 1 A L B E R T O B E L U S S I A N N O A C C A D E M I C O 2 0 1 0 / 2 0 1 1 Tipi di compressione Senza perdita (lossless): permettono di ricostruire perfettamente la rappresentazione
DettagliCodifica di Huffman e Lempel-Ziv-Welch A L B E R T O B E L U S S I A N N O A C C A D E M I C O /
Codifica di Huffman e Lempel-Ziv-Welch 1 A L B E R T O B E L U S S I A N N O A C C A D E M I C O 2 0 1 0 / 2 0 1 1 Tipi di compressione Senza perdita (lossless): permettono di ricostruire perfettamente
DettagliRappresentazione di immagini a colori. Rappresentazione dei colori. Rappresentazione dei colori LA RAPPRESENTAZIONE DELL INFORMAZIONE - II
Rappresentazione di immagini a colori LA RAPPRESENTAZIONE DELL INFORMAZIONE - II Per rappresentare immagini utilizzando i colori, a ogni elemento della griglia si dovranno dedicare più bit. Se dedichiamo
DettagliLa codifica delle immagini
Lettere e numeri non costituiscono le uniche informazioni utilizzate dagli elaboratori ma si stanno diffondendo sempre di più applicazioni che utilizzano ed elaborano anche altri tipi di informazione:
DettagliNozioni basilari sull audio digitale (2)
La codifica del segnale audio Il nome generico per il sistema di registrazione digitale, è Pulse Code Modulation (PCM) I suoni codificati attraverso questo sistema PCM vengono definiti Wave (onda), e assumono
DettagliFORMATI MULTIMEDIALI Audio digitale
FORMATI MULTIMEDIALI Audio digitale Il suono è un segnale continuo. Per essere memorizzato con sistemi informatici deve essere campionato, ottenendo così un segnale digitale. I parametri che caratterizzano
DettagliCOMPRESSIONE VIDEO PER RETI DI SENSORI
LUCA MERELLO MASSIMO MANCIN COMPRESSIONE VIDEO PER RETI DI SENSORI Tesi di Laurea Relatori: Gabriella Olmo Enrico Magli Politecnico di Torino Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica
DettagliFONDAMENTI DI INFORMATICA. Prof. PIER LUCA MONTESSORO. Facoltà di Ingegneria Università degli Studi di Udine. Compressione audio
FONDAMENTI DI INFORMATICA Prof. PIER LUCA MONTESSORO Facoltà di Ingegneria Università degli Studi di Udine Compressione audio 2000 Pier Luca Montessoro (si veda la nota di copyright alla slide n. 2) 1
DettagliLa codifica del suono. Informatica di Base D -- Rossano Gaeta 102
La codifica del suono 102 La codifica dei suoni: la voce Se volessimo codificare la voce umana dovremmo: Campionare il segnale vocale ogni 125 milionesimi di secondo (producendo 8000 campioni al secondo)
DettagliCompressione dei dati multimediali
Universita' di Verona Dipartimento di Informatica Compressione dei dati multimediali Davide Quaglia a.a. 2009/2010 1 Natura dei dati multimediali 2 Generazione dei suoni I suoni sono generati da onde di
DettagliLa codifica del testo
La codifica delle informazioni Informatica e sistemi di elaborazione delle informazioni La codifica delle informazioni Informatica e sistemi di elaborazione delle informazioni I slide Informatica e sistemi
DettagliCompressione dei dati. Appunti di Sistemi A cura del prof. Ing. Mario Catalano
Compressione dei dati Appunti di Sistemi A cura del prof. Ing. Mario Catalano Compressione di dati Cosa significa comprimere i dati? Eliminare l'informazione ridondante, in modo da poter rappresentare
DettagliArchitettura dei computer
Architettura dei computer In un computer possiamo distinguere quattro unità funzionali: il processore la memoria principale (memoria centrale, RAM) la memoria secondaria i dispositivi di input/output La
DettagliTecnologie Multimediali a.a. 2016/2017. Docente: DOTT.SSA VALERIA FIONDA
Tecnologie Multimediali a.a. 2016/2017 Docente: DOTT.SSA VALERIA FIONDA Il suono IL SUONO Il suono è quello stimolo prodotto sul nostro orecchio dalla vibrazione di un corpo in oscillazione che si propaga
DettagliIntroduzione alle reti wireless Reti Avanzate, a.a. 2012/2013
Introduzione alle reti wireless Reti Avanzate, a.a. 2012/2013 Un. of Rome La Sapienza Chiara Petrioli Department of Computer Science University of Rome Sapienza Italy 2 Codifica della voce Codifica della
DettagliModulo 1. Concetti base della Tecnologia dell informazione. Prof. Nicolello Cristiano. Modulo 1
Concetti base della Tecnologia dell informazione Algoritmi Come interpreta un computer un problema? Algoritmi Algoritmo: sequenza ordinata di istruzioni per risolvere un problema (tradotto: sequenza di
DettagliCodifica di Huffman e Lempel-Ziv-Welch
Codifica di e Lempel-Ziv-Welch 1 ALBERTO BELUSSI ANNO ACCADEMICO 2009/2010 Tipi di compressione Senza perdita (lossless lossless): permettono di ricostruire perfettamente la rappresentazione del dato originale,
DettagliVideo digitali appunti a cura del prof. Mario Catalano
Video digitali appunti a cura del prof. Mario Catalano Definizione e concetti base Un video è una comunicazione basata su immagini in movimento o meglio su immagini che danno l illusione di un movimento
DettagliParte Terza: Codificare l informazione. Fondamenti di informatica
Parte Terza: Codificare l informazione Fondamenti di informatica Informatica e telecomunicazione Cos è l informatica? Lo studio sistematico degli algoritmi che descrivono e trasformano l informazione:
Dettagli