CORSO INTEGRATO DI MICROBIOLOGIA E IGIENE

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1 CORSO INTEGRATO DI MICROBIOLOGIA E IGIENE

2 MICROBIOLOGIA DOCENTE: Prof. ROBERTO MATTINA DIPARTIMENTO DI SANITA PUBBLICA-MICROBIOLOGIA-VIROLOGIA VIA PASCAL 36 MILANO TEL: 02/

3 TESTI CONSIGLIATI MICROBIOLOGIA MEDICA Autori: POLI, COCUZZA, NICOLETTI e CLEMENTI SECONDA EDIZIONE CASA EDITRICE UTET PRINCIPI DI MICROBIOLOGIA MEDICA Autore: LA PLACA DODICESIMA EDIZIONE CASA EDITRICE: ESCULAPIO MICROBIOLOGIA DENTALE AUTORI: MICHALEK, McGHEE, CASSELL CASA EDITRICE: PICCIN

4 TESTI CONSIGLIATI MICROBIOLOGIA ODONTOIATRICA Autori: AMMATUNA,CASSAI ecc SECONDA EDIZIONE CASA EDITRICE ESCULAPIO

5 PROVE DI ESAME PER MICROBIOLOGIA ESAME SCRITTO A DOMANDE APERTE (3 O 4)

6 FREQUENZA OBBLIGATORIA CONSENTITO SINO A 25% DI ASSENZE PRESENZE RILEVATE OGNI LEZIONE CON FIRMA

7 MICROBO ORGANISMO UNICELLULARE INVISIBILE AD OCCHIO NUDO MA VISIBILE CON L AIUTO DEL MICROSCOPIO

8 SETTORI DELLA MICROBIOLOGIA MICROBIOLOGIA GENERALE MICROBIOLOGIA INDUSTRIALE MICROBIOLOGIA AGRARIA MICROBIOLOGIA VETERINARIA MICROBIOLOGIA MEDICA

9 MICRORGANISMI USATI PER: PRODUZIONE DI ALIMENTI PRODUZIONE DI FARMACI PRODUZIONE DI MANGIMI PRODUZIONE DI COMBUSTIBILI PRODUZIONE DI FERTILIZZANTI ecc.

10 MICROBI UTILI PER L UOMO VINO BIRRA PANE FORMAGGI VITAMINE PROCESSI PUTREFATTIVI ECC. NON ESISTEREBBE ALCUNA FORMA DI VITA VEGETALE O ANIMALE SENZA I MICROBI

11 ESEMPI DI MICROBI DANNOSI RESPONSABILI DI TUBERCOLOSI DIFTERITE POLMONITE TIFO INFLUENZA POLIOMELITE PAROTITE ROSOLIA MORBILLO EPATITE VIRALE AIDS

12 MICRORGANISMI PRESENTI OVUNQUE (UBIQUITARI) SUOLO ACQUA ARIA ALIMENTI UTENSILI RIESCONO A VIVERE NELLE CONDIZIONI PIU DISPARATE

13 I BATTERI COLONIZZANO LE SUPERFICI CUTANEE, LE MUCOSE, LE CAVITA DEGLI ORGANISMI SUPERIORI ED ANCHE I PROTOZOI BATTERI AUTOCTONI BATTERI ALLOCTONI

14 VAN LEEUWENHOEK (1683) FU IL PRIMO CHE, GRAZIE AD UN RUDIMENTALE MICROSCOPIO, RIUSCI AD OSSERVARE E DESCRIVERE MICRORGANISMI DI FORMA DIVERSA

15 DESCRIZIONE FATTA DA VAN LEEUWENHOEK DELLA PLACCA DENTARIA AL MICROSCOPIO Benchè i miei denti siano mantenuti solitamente molto puliti, nondimeno, quando li osservo attraverso una lente di ingrandimento, trovo che tra di essi è presente in piccola quantità una sostanza biancastra (placca dentaria), della stessa consistenza che ha la farina bagnata; in questa sostanza..ritengo che vi siano creature viventi. Ho perciò prelevato un poco di questa sostanza (placca) e l ho mescolata sia con pura acqua piovana in cui non vi era alcun animale, sia con un poco della mia saliva e poi, con mia grandissima sorpresa ho osservato animali molto piccoli, i più grossi avevano la forma allungata, il loro movimento era lesto e vigoroso

16 DESCRIZIONE FATTA DA VAN LEEUWENHOEK DELLA PLACCA DENTARIA AL MICROSCOPIO continua descrizione ed essi guizzavano attraverso l acqua o la saliva come potrebbe fare un luccio attraverso l acqua. Un secondo tipo aveva una forma più tozza e si spostavano girando su se stessi a guisa di trottola (mobilità batterica). Altri avevano una forma rotondeggiante.

17 REDI ( ) OMNE VIVUM EX VIVO

18 SPALLANZANI ( ) DIMOSTRO CHE L INNALZAMENTO DELLA TEMPERATURA PREVIENE LA COMPARSA DI MICRORGANISMI

19 BASSI ( ) DIMOSTRO LE CAPACITA PATOGENE DEI MICRORGANISMI ED INTRODUSSE I CONCETTI DI INFEZIONE E DISINFEZIONE

20 PASTEUR ( ) RABBIA VACCINO

21 KOCH ( ) HA SCOPERTO IL BACILLO DELLA TUBERCOLOSI. A LUI SI DEVE L INTRODUZIONE DEI TERRENI DI COLTURA.

22 POSTULATI DI KOCH 1. Il microrganismo deve essere associato alla malattia ed essere assente nei soggetti sani 2. Esso deve essere isolabile dalla persona infetta e lo si deve poter ottenere in coltura oura in laboratorio. 3. La coltura del microrganismo deve causare analoghe manifestazioni patologiche in un animale di laboratorio suscettibile. 4. Lo stesso microrganismo, già isolato nella fase 2, deve essere ottenuto in coltura pura dall animale infetto.

23 MILLER ( ) E CONSIDERATO IL PADRE DELLA MICROBIOLOGIA DEL CAVO ORALE TEORIA CHIMICO-PARASSITARIA DELLA CARIE

24 SCOPERTE AGENTE EZIOLOGICO LEBBRA GONORREA TIFO TUBERCOLOSI COLERA DIFTERITE POLMONITE pneumoc ESCHERICHIA COLI MENINGITE

25 SCOPERTE AGENTE EZIOLOGICO BRUCELLOSI MALARIA TETANO BOTULINO COLERA PESTE DISSENTERIA SIFILIDE AIDS CLAMYDIA PNEUMONIAE

26 MICRORGANISMI SUDDIVISI IN 6 GRUPPI PRINCIPALI PROTOZOI ALGHE FUNGHI BATTERI CIANOBATTERI VIRUS SOLO FUNGHI ED ALGHE SONO PLURICELLULARI

27 BRANCHE DELLA MICROBIOLOGIA BATTERIOLOGIA VIROLOGIA MICOLOGIA PARASSITOLOGIA

28 MICRORGANISMI SAPROFITI PATOGENI PATOGENI POTENZIALI OPPORTUNISTI

29 BATTERIOLOGIA BATTERI = MICRORGANISMI UNICELLULARI CHE NON HANNO UN NUCLEO BEN ORGANIZZATO, NON CONTENGONO CLOROFILLA E SI RIPRODUCONO PER SCISSIONE BINARIA I BATTERI SONO ORGANISMI PROCARIOTI

30 DIFFERENZA FONDAMENTALE TRA CELLULA EUCARIOTA E PROCARIOTA E CHE QUESTA ULTIMA HA UNA STRUTTURA NUCLEARE ESTREMAMENTE SEMPLICE (UN UNICO CROMOSOMA VAGANTE NEL CITOPLASMA)

31 SONO ASSENTI: - MEMBRANA NUCLEARE - NUCLEOLO - ERGASTOPLAMA - RETICOLO ENDOPLASMATICO

32 Carattere Divisione nucleare Struttura nucleare: Membrana Numero dei cromosomi Nucleolo Procariotica Non mitotici Assente Uno Assente Eucariotica Mitotica Presente Uno o più Presente Struttura citoplasmatica Mitocondri Plastidi Reticolo endoplasmico Assenti Assenti in tutte Assente Presenti Presenti in alcune presente Composizione chimica Steroli Acido muramico Acido diaminopimelico Assenti Presente Presente in alcune Presenti Assente Presente in tutte

33 CLASSIFICAZIONE DEI BATTERI CLASSE ORDINE SOTTORDINE FAMIGLIA TRIBU GENERE SPECIE TIPO VARIETA

34 CRITERI CLASSIFICATIVI MORFOLOGICI (Discriminazioni più ampie) BIOCHIMICI (Differenzia i generi e le specie) ANTIGENICI (Differenzia i tipi e le varietà)

35 PROPRIETA MORFOLOGICHE ASPETTO MACROSCOPICO COLTURA ASPETTO MICROSCOPICO (dimensione, forma, stato di aggregazione ecc.) PROPRIETA TINTORIALI (Differenze basate sulle risposte a diverse colorazioni)

36 PROPRIETA BIOCHIMICHE CONDIZIONI OTTIMALI DI CRESCITA (T - ph, Ossigeno, pressione osmotica) CAPACITA DI FERMENTARE ALCUNI PRODOTTI

37 PROPRIETA BIOLOGICHE PATOGENICITA CARATTERISTICHE SIEROLOGICHE SENSIBILITA AL BATTERIOFAGO

38 PREPARATI MICROSCOPICI

39 Preparati microscopici strato sottile A fresco goccia pendente color. semplici Colorati color. speciali

40 Preparato colorato I coloranti Sono sostanze chimiche colorate capaci di fissarsi ad un substrato impartendogli una colorazione E condizione necessaria ma non sufficiente che una molecola sia colorata per essere colorante

41 Una sostanza si dice colorata quando per le sue qualità atomiche o molecolari assorbe o modifica alcune delle radiazioni luminose (GRUPPO CROMOFORO) DOPPI O TRIPLI LEGAMI Un colorante deve avere la capacità di legarsi ad un substrato. Per far questo ha bisogno di un gruppo AUXOCROMO Carattere acido C00H OH Carattere basico NH2

42 Naturali Sostanze coloranti animali vegetali Artificiali (derivati dell ANILINA) Basici (o nucleari) Coloranti Neutri Acidi (o protoplasmatici) In batteriologia si usano solo coloranti basici

43 Dirette Colorazioni Indirette Mordente Mordenti usati in Batteriologia - acido fenico - idrato di sodio - idrato di potassio - acido acetico

44 Soluzioni coloranti - Soluz. acquose * - Soluz. alcoliche (Sol. Madri) - Soluz. idro alcoliche (Sol. figlie) - Soluz. mordenzate

45 Colorazioni Semplici Speciali o combinate positive Negative (capsula) Col. semplici Monocromatiche (tutte le parti della cellula assumono lo stesso colore) Metacromatiche (alcune strutture cellulari fanno variare il colore assumendo tinte diverse) granuli di polimetafosfati di C. DIPHTERIAE

46 - Violetto di Nicolle - Bleu di Metilene - Safranina - Fucsina Impiego di un solo colorante esecuzione rapida: - Bleu di Metilene a freddo x Safranina a freddo x Fucsina a caldo x 1 -Violetto di Nicolle a caldo x 1 permettono di stabilire Forma Dimensione Stato di aggregazione

47 Allestimento preparato colorato 1) Distensione del materiale 2) essiccamento 3) fissazione Col. Semplice 4) colorazione 5) lavaggio H 2 O 6) asciugamento Col. speciale 7) osservazione al microscopio (obiettivo ad immersione utilizzando olio di cedro)

48 Colorazioni speciali Colorazione di GRAM Colorazione di ZIEHL-NEELSEN Colorazione di NEISSER-GINS

49 Colorazione di GRAM Violetto di Nicolle + Iodio formano un complesso difficilmente dissociabile dall alcool Violetto di Genziana Cristal violetto Bleu Vittoria Coloranti della serie del Trifenilmetano Alcuni elementi batterici hanno una spiccata affinità per questa combinazione (Gram-positivi o Gram-resistenti) che altri non hanno (Gram-negativi o Gram-sensibili

50 Esecuzione Color. Gram 1) Distensione e fissazione preparato 2) Colorazione con violetto di Genziana Anilinato o violetto di Nicolle 3) Liquido di Lugol (20-30 ) 4) Decolorazione con alcool etilico o alcool + acetone 30 5) Lavaggio con acqua 6) Colorazione di contrasto con Safranina diluita

51 I batteri Gram + appariranno colorati in violetto e i Gram-negativi in rosso

52 Teoria chimica Teoria del punto isoelettrico Teoria della permeabilità Teorie proposte Teoria più valida Differente composizione tra parete dei Gram+ e dei Gram- Nei Gram- è presente nello strato più esterno uno strato Lipopolisaccaridico (LPS); l alcool solubilizza la frazione lipidica e può penetrare dentro la cellula decolorandola

53 Esempi di batteri Gram+ Cocchi Streptococchi Stafilococchi Bacilli B. Difterico B. Tubercolare B. Tetano Esempi di batteri Gram- Cocchi Meningococchi Gonococchi Bacilli Escherichia coli Salmonella typhi Enterobacteriaceae

54 Caratteristica ph ottimale azione batteriost. dello Iodio autolisi tossine richieste nutritive sensibilità alla penicillina Sensibilità ai detergenti anionici acido-resistenza Gram+ legg. basico + sensibili -frequente esotossine complesse maggiore maggiore alcune specie acido - sensibili + frequente endotossine semplici minore minore nessuna Gram- Pertanto tutti i batteri vengono distinti in Gram+ e Gram-

55 Ziehl Neelsen (acido-alcool resistenza) Esecuzione pratica 1) Fucsina fenicata 2) Decolorazione con alcool etilico 96 per 30 3) Decolorazione con acido solforico 10% 30 4) Lavaggio 5) Bleu di metilene

56 Colorazione di Ziehl-Neelsen o dell acido-alcool resistenza I micobatteri sono acido-alcool resistenti Teorie che spiegano acido-alcool resistenti a) Guana lipidica che avvolge la cellula si lascerebbe attraversare a caldo da coloranti mordenzati ma non si farebbe decolorare dall acido e dall alcool b) Presenza di componenti lipoproteici (ac. Micolico) c) Presenza di sostanze acido-resistenti: - ac. Tubercolostearico - ac. Ftioico - ac. Microcerosico - Ftiocolo - Ftiocerolo - ac. Micolico.

57 Esecuzione pratica Soluz. A Bleu di metilene Alcool etilico 96 Acido acetico H 2 O distillata Colorazione di Neisser-Gins Granuli di volutina Soluz. B Cristal violetto Alcool etilico 96 H 2 O distillata Soluz. Di Gins Acido lattico 1% Liquido di lugol Crisoidina 2 + 1

58 Corynebacteriaceae Bacillo difterico Corynebacterium Diphteriae Pseudodifterico

59 Carattere Divisione nucleare Struttura nucleare: Membrana Desossiribonucleoproteina Numero dei cromosomi Nucleolo Procariotica Non mitotici Assente Assente Uno Assente Eucariotica Mitotica Presente Presente Uno o più Presente Struttura citoplasmatica Mitocondri Plastidi Reticolo endoplasmico Assenti Assenti in tutte Assente Presenti Presenti in alcune presente Composizione chimica Steroli Acido muramico Acido diaminopimelico Assenti Presente Presente in alcune Presenti Assente Presente in tutte

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62 MORFOLOGIA DEI BATTERI COCCHI (rotondi) BACILLI (allungati, cilindrici) VIBRIONI (bacilli ricurvi su un piano) SPIRILLI (bacilli ricurvi su più piani)

63 CELLULA BATTERICA MORFOLOGIA: VARIABILE DIMENSIONI: micron

64 COMPOSIZIONE CHIMICA CARBONIO OSSIGENO IDROGENO AZOTO Zolfo, Fosforo, Potassio, Sodio, Calcio, Manganese, cloro, zinco e cobalto in minor quantità

65 QUESTI COMPONENTI FORMANO COMPOSTI: INORGANICI ACQUA E SALI MINERALI ORGANICI PROTEINE, LIPIDI, CARBOIDRATI ecc.

66 L ACQUA RAPPRESENTA IL COMPONENTE PRINCIPALE (70 95%) TRA I COMPONENTI ORGANICI LE PROTEINE SONO LE PIU ABBONDANTI (15%)

67 ANATOMIA CELLULA BATTERICA L ANATOMIA DELLA CELLULA BATTERICA STUDIA SIA LA MORFOLOGIA DELLE DIVERSE STRUTTURE DELLA CELLULA CHE LA COMPOSIZIONE CHIMICA CERCANDO DI INTERPRETARNE ANCHE LA FUNZIONE

68 STRUTTURE FONDAMENTALI FACOLTATIVE

69 AFFRONTEREMO L ANATOMIA DELLA CELLULA BATTERICA PARTENDO DAGLI ELEMENTI (SIA FACOLT. CHE FONDAMENTALI) INIZIANDO A DESCRIVERE GLI ELEMENTI PIU ESTERNI E, VIA VIA QUELLI PIU INTERNI

70 CIGLIA O FLAGELLI LUNGHEZZA: SPESSO SUPERA QUELLA DEL CORPO CELLULARE DIAMETRO: micron FLESSIBILI E FRAGILI

71 LE CIGLIA SI IMPIANTANO SU UN CORPUSCOLO BASALE CHE SI TROVA NEL CITOPLASMA, ATTRAVERSANO LA MEMBRANA CITOPLASMATICA, LA PARETE, LA CAPSULA (se è presente) E SI RIVESTONO DI UNA GUAINA.

72 LE CIGLIA SONO COSTITUITE DA CATENE POLIPEPTIDICHE LA PROTEINA PRESENTE NELLE CIGLIA E LA FLAGELLINA (proteina elastica)

73 FUNZIONI DELLE CIGLIA AUMENTANO SUPERFICIE DI SCAMBIO HANNO CARATTERISTICA ANTIGENICA (antigene H) DETERMINANO MOBILITA (colonia sciama)

74 CLASSIFIC. BATTERI CILIATI ATRICO (ASSENZA DI CIGLIA) MONOTRICO (1 SOLO CIGLIO AD UN POLO) ANFITRICO (1 CIGLIO IN OGNI POLO) LOFOTRICO (UN CIUFFO AD UN POLO) PERITRICO (CIGLIA TUTTE INTORNO ALLA CELLULA BATTERICA

75 LA COLONIA BATTERICA SI DEFINISCE MONOCITOGENETICA

76 FIMBRIE O PILI SI DISTINGUONO DALLE CIGLIA PER: 1) LUNGHEZZA (1-2 millimicron) 2) DIAMETRO (10-15 millimicron) 3) DISPOSIZIONE: PERITRICA 4) ADESIVITA : MOLTO MARCATA 5) NUMERO: DA DECINE A CENTINAIA SI ORIGINANO DAL CITOPLASMA E SONO COSTITUITE DA UNA PROTEINA (PILINA)

77 LA PRESENZA DI FIMBRIE PUO ESSERE ACCERTATA O AL MICROSCOPIO ELETTRONICO O EVIDENZIANDO LA MAGGIORE O MINORE MOBILITA ELETTROFORETICA

78 CLASSIFIC. BATTERI CON TIPO I, II,III, IV, V FIMBRIE PILO VI O PILO DELLA FERTILITA (F+ E F-) F PLASMIDE

79 CAPSULA POSSIAMO DISTINGUERE: 1) STRATO MUCOSO 2) MICROCAPSULA 3) CAPSULA

80 STRATO MUCOSO SOTTILE DISORGANIZZATO IRREGOLARMENTE DISTRIBUITO AMORFO FACILMENTE ASPORTABILE

81 MICROCAPSULA STRUTTURA BEN ORGANIZZATA, ADERENTE ALLA PARETE CELLULARE BATTERICA NON VISIBILE AL MICROSCOPIO OTTICO MA EVIDENZIABILE IMMUNOLOGICAMENTE

82 CAPSULA STESSE CARATTERISTICHE DELLA CAPSULA MA CON MAGGIOR SPESSORE E VISIBILE AL MICROSCOPIO OTTICO

83 STRATO MUCOSO, MICROCAPSULA E CAPSULA COSTITUITI DA: - POLISACCARIDI - PROTEINE - POLIPEPTIDI - AMINOZUCCHERI - LIPIDI (SOLO NEI BATTERI GRAM-NEG.)

84 ESISTONO DIVERSI TIPI DI CAPSULA A SECONDA DEL BATTERIO

85 LA CAPSULA CONFERISCE AL BATTERIO VIRULENZA

86 COLONIA DI TIPO S (LISCIA) BATTERIO PROVVISTO DI CAPSULA COLONIA DI TIPO R (RUGOSA) BATTERIO PRIVO DI CAPSULA

87 FUNZIONI DELLA CAPSULA 1) VIRULENZA 2) PROTEZIONE (da essiccamento, fagocitosi, batteriofago) 3) ANTIGENE 4) MATERIALE DI RISERVA 5) STATI DI AGGREGAZIONE

88 PARETE CELLULARE LA PARETE ADERISCE ALLA MEMBRANA CITOPL.; PER EVIDENZIARLA CI SI PUO SERVIRE DELLA: 1) PLASMOLISI 2) DISINTEGRAZIONE MECCANICA E CON ULTRASUONI 3) DIGESTIONE ENZIMATICA

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90 COMPONENTI PARETE CELLULARE 1) GLICOPROTEINE 2) LIPOPOLISACCARIDI 3) GLICOPEPTIDI

91 DIFFERENZE PARETE GRAM+ E GRAM- SOLTANTO I BATTERI GRAM-POSITIVI HANNO ACIDI TEICOCICI

92 PARETE CELLULARE Gram+ 1) MUCOPEPTIDI+GLUCOSAMINA; ACIDO MURAMICO; 4-10 AMINOACIDI 2)MUCOPOLISACCARIDI+AMINOZUCCHERI; MONOSACCARIDI 3) ACIDI TEICOICI; GLUCOSIO

93 PARETE CELLULARE Gram- 1) MUCOPEPTIDI (10 VOLTE INFERIORI AI GRAM+); N ELEVATO DI AMINOACIDI 2) PRESENTI COMPLESSI PROTIDO-LIPIDO- POLISACCARIDICI 3) ASSENTI GLI ACIDI TEICOICI

94 PARETE CELLULARE Gram+ 1) MUCOPEPTIDI+GLUCOSAMINA; ACIDO MURAMICO; 4-10 AMINOACIDI 2)MUCOPOLISACCARIDI+AMINOZUCCHERI; MONOSACCARIDI 3) ACIDI TEICOICI; GLUCOSIO

95 COMPONENTE FONDAMENTALE DELLA PARETE CELLULARE PEPTIDOGLICANO (Ac. Muramico + N-ACETIL GLUCOSAMINA)

96 FORMAZIONE PARETE CELLULARE 1) SEDE CITOPLASMATICA 2) SEDE MEMBRANA CITOPLASMATICA 3) SEDE PARETE CELLULARE

97 FORMAZIONE DELLA PARETE CELLULARE

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99 TRANSPEPTIDASI

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102 PARETE CELL. BATTERICA 20 ATM 5 ATM LPS

103 FUNZIONI DELLA PARETE CELLULARE 1) SOSTEGNO (PROTOPLASTI(+) E SFEROPLASTI (-) 2) COLORAZIONE 3) ANTIGENE 4) RECETTIVITA AI FAGI 5) PARTECIPAZIONE AL METABOLISMO DELLA CELLULA

104 MEMBRANA CITOPLASMATICA SI EVIDENZIA CON 1) PLASMOLISI 2) AUTOLISI (PROVOCA DISTRUZIONE DEL CITOPLASMA)

105 MEMBRANA CITOPLASMATICA AL MICROSCOPIO ELETTRONICO PRESENTA LA TIPICA STRUTTURA TRILAMINARE DELLE CITOMEMBRANE DEGLI EUCARIOTI 2 STRATI ELETTRONOPACHI PROTEICI O GLICOPROTEICI SEPARATI DA 1 STRATO ELETTRONOTRASPARENTE DI NATURA LIPIDICA

106 MEMBRANA CITOPLASMATICA E COSTITUITA DA: - PROTEINE (60%) - LIPIDI (25%) - POLISACCARIDI (SCARSI) LA M. C. E RICCA DI ENZIMI DEPUTATI ALLA FUNZIONE RESPIRATORIA ED AI PROCESSI DI FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA

107 MEMBRANA CITOPLASMATICA LA MEMBRANA CITOPL. HA LE SEGUENTI FUNZIONI: 1) OSMOTICA 2) RESPIRAZIONE 3) RIPRODUZIONE 4) SINTESI PARETE CELLULARE 5) SECREZIONE DI ENZIMI (PERMEASI

108 MESOSOMI INVAGINAZIONE DELLA MEMBRANA CITOPLASMATICA PRESENTI IN TUTTE LE CELLULE BATTERICHE LUNGO L INTERA MEMBRANA CITOPLASMATICA

109 MESOSOMI FUNZIONI 1) RESPIRATORIA 2) DIVISIONE CELLULARE 3) FORMAZIONE PARETE CELLULARE

110 CITOPLASMA AREA CITOPLASMATICA AREA NUCLEARE CITOPLASMA E IN STATO COSTANTE DI GEL

111 CITOPLASMA DA UN PUNTO DI VISTA CHIMICO E COSTITUITO DA: - H2O (circa 80%) - IONI ORGANICI - METABOLITI A BASSO PESO MOLECOLARE

112 RIBOSOMI SONO LA SEDE DELLA SINTESI PROTEICA SONO COSTITUITI DA RNA E PROTEINE HANNO 2 SUB-UNITA : LA GRANDE (50 S) LA PICCOLA (30 S)

113 NUCLEO/AREA NUCLEARE UN UNICO CROMOSOMA CIRCOLARE SUPERSPIRALIZZATO DNA-GIRASI BATTERICA SOLO ECCEZIONALMENTE SI POSSONO NOTARE 2 CROMOSOMI (SE LA CELLULA E IN FASE PREDIVISIONALE)

114 INCLUSIONI PARTICELLE SOLIDE CHE SI TROVANO IN MANIERA NON COSTANTE NEL CITOPLASMA IN DETERMINATI PERIODI DELLA VITA DI ALCUNE SPECIE BATTERICHE

115 INCLUSIONI SONO STRUTTURE COLLEGATE CON L ATTIVITA METABOLICA DEL BATTRERIO INTERPRETABILI COME MATERIALE DI RISERVA DELLA CELLULA

116 INCLUSIONI PIU IMPORTANTI - GRANULI DI VOLUTINA - GLICOGENO - AMIDO - LIPIDI - INCLUSIONI DI ZOLFO - DI CARBONATO DI CALCIO

117 GRANULI DI VOLUTINA LA LORO PRESENZA ED IL LORO NUMERO DIPENDONO DA: 1) SPECIE BATTERICA 2) PERIODO CICLO VITALE DELLA CELLULA 3) COMPOSIZIONE TERRENO DI COLTURA

118 GRANULI DI VOLUTINA COMPOSTI DA POLIMETAFOSFATI LA LORO PRESENZA E POSIZIONE POTREBBE PERMETTERE DI DISTINGUERE I BACILLI DIFTERICI DAGLI PSEUDODIFTERICI

119 SPORA BATTERICA FORMAZIONE ENDOCELLULARE SFERICA O OVOIDALE LA GRANDEZZA DELLA SPORA E LA POSIZIONE ALL INTERNO DELLA CELLULA BATTERICA E VARIABILE

120 CLASSIFICAZIONE - BATTRIDI (spora in posizione centrale che non deforma il corpo batterico) es.: B. subtilis, B. anthracis - CLOSTRIDI (spora in posizione centrale che deforma il corpo batterico) es.: C. botulinum - PLETTRIDI (spora in posizione terminale che deforma il corpo batterico) es.: P. tetani

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122 SPORA BATTERICA AL MICROSCOPIO OTTICO LA SPORA APPARE COME UNA FORMAZIONE RIFRANGENTE CHE NON SI LASCIA PENETRARE DAI COLORANTI

123 COMPOSIZIONE CHIMICA DELLA SPORA - FOSFORO - POTASSIO - RAME - MAGNESIO - CALCIO (in grande quantità)

124 COMPOSIZIONE CHIMICA DELLA SPORA A DIFFERENZA DELLA CELLULA VEGETATIVA, LA SPORA E PIU RICCA DI CALCIO E MAGNESIO E MENO RICCA DI FOSFORO E POTASSIO

125 COMPOSIZIONE CHIMICA DELLA SPORA LA SPORA HA UN CONTENUTO IN ACQUA MINORE RISPETTO ALLA CELLULA VEGETATIVA NELLA SPORA E PRESENTE ACIDO DIPICOLINICO CHE NON SI TROVA IN ALTRE CELLULE VIVENTI

126 IL RAPPORTO DNA/RNA E MAGGIORE NELLA SPORA RISPETTO ALLA CELLULA VEGETATIVA LA SPORA HA FUNZIONE ANTIGENE

127 NELLA SPORA LE ATTIVITA ENZIMA- TICHE SONO SCARSE. LA SPORA E MOLTO RESISTENTE AL- L ESSICCAMENTO, ALLE RADIAZIONI U.V. E GAMMA ED AL CALORE (MOLTE SPORE RESISTONO ALL EBOLLIZIONE ED A DIVERSI DISINFETTANTI)

128 LA SPORA IN STATO DI LETARGO METABOLICO PUO SOPRAVVIVERE PER DECENNI ED ANCHE DI PIU

129 PER L ALTO GRADO DI RESISTENZA AL CALORE, LE SPORE BATTERICHE PONGONO GRANDI PROBLEMI EPIDEMIOLOGICI E TECNICI (es.: sterilizzazione di ferri chirurgici, preparazione di conserve alimentari)

130 IL RAPPORTO DNA/RNA E MAGGIORE NELLA SPORA RISPETTO ALLA CELLULA VEGETATIVA LA SPORA HA FUNZIONE ANTIGENE

131 STRUTTURA DELLA SPORA AL MICROSCOPIO ELETTRONICO SI E POTUTA OSSERVARE LA STRUTTURA DELLA SPORA

132 STRUTTURA DELLA SPORA - ESOSPORIO (di natura lipoproteica) - RIVESTIMENTO ESTERNO (1-2 strati proteici) - RIVESTIMENTO INTERNO - CORTEX (5-7 strati di peptidoglicano) - PARETE DELLA SPORA - MEMBRANA PLASMATICA - CITOPLASMA - RIBOSOMI - MATERIALE NUCLEARE

133 SPOROGENESI

134 GERMINAZIONE

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136 POSSIBILI SPIEGAZIONI DELLA RESISTENZA DELLA SPORA 1) I COMPONENTI LIPIDICI DELLA MEMBRANA DELLA SPORA OSTACOLANO LA PENETRAZIONE DI MOLTE SOSTANZE PER DIMINUITA PERMEABILITA 2) L AUMENTO DEGLI IONI CALCIO E LA DIMINUZIONE DEGLI IONI POTASSIO DETERMINANO UNA DIMINUITA PERMEABILITA DELLA SPORA 3) L ELEVATO CONTENUTO DI DIPICOLINATO DI CALCIO SPIEGHEREBBE LA TERMORESISTENZA

137 LE SPORE SONO AGENTI DI DISTRIBUZIONE AEREA DELLA SPECIE BATTERICA

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139 RIPRODUZIONE BATTERICA LA CELLULA BATTERICA MESSA IN CONDIZIONI OTTIMALI DI CRESCITA SI DUPLICA AD INTERVALLI DI TEMPO REGOLARI

140 RIPRODUZIONE BATTERICA IL TEMPO CHE INTERCORRE TRA L INIZIO DI UNA DIVISIONE E LA SUCCESSIVA PRENDE IL NOME DI TEMPO DI GENERAZIONE O DI RADDOPPIAMENTO ED E COSTANTE PER OGNI SPECIE BATTERICA

141 RIPRODUZIONE BATTERICA NEI COCCHI LA DIVISIONE PUO AVVENIRE IN QUALUNQUE DIREZIONE SECONDO UNO, DUE O TRE PIANI DELLO SPAZIO ED E UNA CARATTERISTICA COSTANTE DELLA SPECIE

142 RIPRODUZIONE BATTERICA NEI BACILLI C E UN UNICO PIANO DI DIVISIONE (singoli bacilli o uno dietro l altro o in alcuni casi possono subire una leggera rotazione a guisa delle lancette di un orologio)

143 RIPRODUZIONE BATTERICA IL FENOMENO DI DIVISIONE DELLA CELLULA BATTERICA E PRECEDUTA DA UNA FASE PREDIVISIONALE (duplicazione DNA, aumento di volume, allungamento del corpo cellulare, incremento di tutti i processi di biosintesi cellulare)

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145 STATI DI AGGREGAZIONE

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147 CURVE DI CRESCITA BATTERICA STUDIANO LA CINETICA DELLA MOLTIPLICAZIONE BATTERICA CIOE LA VELOCITA CON CUI I BATTERI SI REPLICANO

148 PREMESSA CURVE DI CRESCITA - DENSITA BATTERICA - POPOLAZIONE TOTALE - POPOLAZIONE VIVENTE

149 DENSITA BATTERICA - METODO TURBIDIMETRICO - CENTRIFUGAZIONE (peso secco in termostato)

150 DENSITA BATTERICA MASSA DI CELLULE BATTERICHE PRESENTI NELL UNITA DI VOLUME METODI DI DETERMINAZIONE - TURBIDIMETRICO - CENTRIFUGAZIONE E SUCCESSIVA DETERMINAZ. AZOTO PROTEICO

151 POPOLAZIONE TOTALE - CONTA DIRETTA AL M.O. - METODO DI WRIGHT - CAMERA CONTA BATTERI - CONTATORI ELETTRONICI

152 POPOLAZIONE VIVENTE - METODO PIASTRA STRISCIATA - METODO PIASTRA VERSATA

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154 CAUSE CHE GIUSTIFICANO FASE DI DECREMENTO - ESAURIMENTO DEI NUTRIENTI - ACCUMULO CATABOLITI TOSSICI - VARIAZIONI DEL ph - MANCANZA SPAZIO VITALE

155 NELLA PRATICA A COSA SERVONO LE CURVE DI CRESCITA - STABILIRE QUANDO METTERE A CONTATTO I BATTERI CON GLI ANTIBIOTICI O I DISINFETTANTI

156 ANALOGIE CON PLACCA DENTARIA - LA PLACCA DESCRIVE LA CINETICA DELLE CURVE DI CRESCITA MA MANCA LA QUARTA FASE

157 CURVE DI BATTERICIDIA TEMPO NECESSARIO AD UN ANTIBAT- TERICO PER OTTENERE LA RIDUZIO- NE DEL 99.9% DELL INOCULO BATTERICO

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