E POSSIBILE GESTIRE LA CLASSE IN OTTICA INCLUSIVA?

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1 E POSSIBILE GESTIRE LA CLASSE IN OTTICA INCLUSIVA? Ilaria Folci CeDisMa Centro Studi e Ricerche sulla Disabilità e la Marginalità Ilaria.folci@unicatt.it

2 Gli alunni.questi sconosciuti! Quante volte ci è capitato nella nostra esperienza di stupirci di fronte ai progressi di un allievo che credevamo mediocre? Quante volte, al contrario, ci siamo trovati a dire: Lo sapevo: da questo allievo non avrei potuto cavare un ragno da un buco!!!??? In entrambi i casi, ciò che viene alla luce, è la difficoltà a conoscere i nostri allievi in modo AUTENTICO.

3 Quale è il mezzo con il quale possiamo conoscere i nostri allievi? Usando schede di rilevazione? (attenzione alla variabile tempo) Interrogandoli? (attenzione a cosa osservo: performance o processo?) Valutandoli con test di intelligenza? (attenzione alla validità pedagogica di questi strumenti)

4 Attraverso la RELAZIONE Una relazione significativa si realizza quando l insegnante è in grado di vivere la sua professione con una forte intenzionalità educativa. In questo modo riesce a costruire un rapporto interpersonale ricco di umanità, di disponibilità, di interesse reale per la persona. MA: Le relazioni in classe sono normate, passano dalla didattica, dall interazione insegnamento/apprendimento

5 Allora è importante utilizzare una didattica che possa veramente farci conoscere gli alunni e far conoscere loro a loro stessi (Attenzione al periodo adolescenziale) OSSIA.una didattica METACOGNITIVA

6 Tutte le volte che stiamo usando un determinato processo cognitivo stiamo facendo cognizione tutte le volte che abbiamo consapevolezza su esso stiamo facendo metacognizione (Cornoldi) 6

7 ilaria FOLCI-2015 Scopo della didattica metacognitiva Aiutare lo studente a: Conoscere ed utilizzare quello che sa e quello che sa fare Conoscere, valutare ed adattare i tratti più significativi dei propri comportamenti e atteggiamenti metacognitivi e del proprio stile cognitivo Scegliere le strategie di apprendimento e di studio più efficaci e pianificare le operazioni mentali interessate da e nello studio, considerando lo specifico compito di apprendimento Controllare e regolare le operazioni mentali mentre sono in azione Verificare e valutare la prestazione realizzata e ripercorrere mentalmente i processi cognitivi che l hanno determinata

8 Perché aiuta l insegnante nella gestione 1. Perché permette di andare incontro agli stili di apprendimento presenti in classe 2. Perché aiuta a modificare il contesto d aula, il clima 3. Perché considera l allievo come portatore di un modo di essere allievo 4. Perché permette di scardinare modalità apprenditive poco adatte alla scuola secondaria 5. Perché consente di tenere monitorato il livello di motivazione, di attenzione e di concentrazione 6. Perché consente di situare la didattica a seconda della reale situazione di classe 7. Perché promuove una didattica per competenze, attenta al processo e al risultato

9 CONOSCERE GLI ALLIEVI

10 Come apprendiamo Quali sensi entrano in gioco nell apprendimento? Gusto: 1 % Tatto: 1.5% Olfatto: 3.5% Udito: 11% Vista: 83%

11 Come apprendiamo Quanto ricordiamo di quello che apprendiamo? 10% di ciò che si legge 20% di ciò che si ascolta 30% di ciò che si vede 50% di ciò che si vede e si ascolta 70% di ciò che viene detto e di cui si discute 90% di ciò che viene detto e che viene fatto È fondamentale che lo spazio scolastico offra la possibilità di ascoltare, di discutere e soprattutto, di FARE insieme.

12 Didattica laboratoriale Fare insieme Scoprire Argomentare Ipotizzare Verificare logicamente Potenziare convinzioni Scardinare pregiudizi Cambiare punto di vista ed idea

13 ilaria FOLCI-2015 Accurata osservazione dei repertori mentali dei nostri allievi Come si fa?? Conoscere lo stile cognitivo Esistono diverse polarità: Sistematico: metodo di lavoro mentale basato su piccoli passi da effettuare linearmente e presa in considerazione di tutti i passi da effettuare Intuitivo: elaborazione immediata e sintetica delle proprie deliberazioni cognitive

14 ilaria FOLCI Accurata osservazione dei repertori mentali dei nostri allievi (2) Globale: visione ecologica e complessiva del problema Analitico: esame puntiglioso e mirato degli elementi in gioco

15 ilaria FOLCI Accurata osservazione dei repertori mentali dei nostri allievi (3) Verbale: propensione all uso del codice linguistico Visuale: disposizione all uso del canale iconico

16 ilaria FOLCI Accurata osservazione dei repertori mentali dei nostri allievi (4) autonomo/creativo: modalità divergenti di pensiero dipendente dal campo: condizionamenti del contesto.

17 ilaria FOLCI-2015 Dallo stile cognitivo allo stile di apprendimento Visivo verbale Visivo non verbale Uditivo Cinestesico

18 Stile verbale prende appunti da rileggere a casa riassume per iscritto quanto letto prende nota delle istruzioni per i compiti e le lezioni accompagna grafici e diagrammi con spiegazioni scritte elenca per iscritto ciò che desidera ricordare vuole istruzioni o spiegazioni scritte

19 Stile visivo-non verbale usa disegni, mappe multimediali in cui inserire parole-chiave, immagini, grafici. per ricordare i termini e per riassumere usa il colore nel testo per evidenziare le parole chiave e nelle mappe per differenziare i diversi contenuti e livelli gerarchici Va a vedere gli indici testuali prima di leggere il capitolo di un libro crea immagini mentali di ciò che viene ascoltato o letto, utili poi per il recupero dei contenuti

20 Stile uditivo Presta attenzione alle spiegazioni in classe richiede spiegazioni orali agli insegnanti registra le lezioni a scuola, registra anche la propria voce mentre ripete a voce alta una lezione Preferisce che qualcuno legga ad alta voce la pagina del libro da studiare Apprezza l uso della sintesi vocale per la lettura e degli audiolibri per leggere Lavora volentieri in coppia con un compagno

21 Stile cinestesico fa prove nelle materie in cui è possibile trasformare in pratica ciò che si deve studiare suddivide in maniera chiara i momenti di studio da quelli di pausa alterna momenti in cui si sta seduti a momenti in cui ci si alza crea e utilizza schemi, mappe, grafici, diagrammi di ciò che studia

22 ilaria FOLCI-2015 Accurata osservazione dei repertori mentali dei nostri allievi Quando posso fare osservazione? Durante verifiche Interrogazioni Quando stimolo studenti a partecipare direttamente all attività didattica (es: muto-insegnamento; farsi interrogare)

23 RELAZIONARSI CON GLI ALLIEVI

24 Il ruolo del docente/1 Lo stile comunicativo Norton definisce lo stile comunicativo come il modo in cui una persona interagisce a livello verbale, non verbale e paraverbale al fine di segnalare come il significato letterale debba essere recepito, interpretato, filtrato e compreso (Norton,1983). Gli studi indicano in generale che gli insegnanti percepiti come abili e capaci dai propri allievi sono coloro che sanno adottare uno stile amichevole, attento, rilassato e aperto alla comunicazione.

25 Esempio.. Amichevole: comunica apertura. D impatto o d effetto: comunica un impressione forte che non sempre è positiva. Rilassato: comunica serenità e confidenza, ma anche apatia, noncuranza. Polemico: comunica rigore, esigenza, poca tolleranza. Attento: comunica empatia, interesse verso altro, ascolto. Preciso: comunica accuratezza, serietà, competenza. Dominante: comunica sicurezza di sé, assertività, energia. Drammatico: comunica esagerazione, enfasi, non autenticità. Animato: comunica intenzionalità relazionale ed espressiva. Aperto: comunica espansività, affidabilità, convivialità, schiettezza.

26 Il ruolo docente/2 Lo stile cognitivo e le strategie di insegnamento: Stile verbale (uso della sola comunicazione verbale) Stile visivo (uso prevalente della scrittura) Stile induttivo (uso di domande) Stile deduttivo (uso di diversi materiali per facilitare gli allievi) Stile sequenziale (programmazione dettagliata delle proposte per far assimilare i concetti alla classe) Stile concettuale (uso di mappe concettuali) Stile partecipativo (gli allievi lavorano in gruppo) Stile individuale (gli allievi lavorano da soli)

27 Esercitazione: Trovare nello studio di caso proposto i concetti che Kounin definisce fondamentali per ben condurre la classe: Essere addentro Slancio e scorrevolezza Effetto onda Overlapping

28 ALCUNE STRATEGIE

29 «Gli insegnanti prendono ogni giorno circa 500 decisioni di conduzione della realtà di classe, che rende il loro lavoro secondo solo come complessità e stress a quello dei controllori di volo del traffico aereo». (Fredric, Jones, 1987)

30 La presenza efficace Il controllo prossimale e il contatto oculare L effetto onda La comunicazione non verbale La voce Il contratto

31 Il contratto Data: 20 settembre STUDENTE: Concordo nel seguire queste regole: 1) Quando l insegnante darà istruzioni. Starò attento e ascolterò. 2) Eseguirò i compiti a casa. Firma: Armando Rossi INSEGNANTE: Concordo nell aiutare Armando 1) Chiamandolo per nome 2) Nell assegnargli compiti per casa non troppo lunghi 3) Nell effettuare alla fine di ogni lezione una valutazione del suo comportamento Firma: Mario Bianchi

32 CONTRATTO PER: ( nome dello studente) Ho deciso di stare attento in classe. Non sarà facile per me, perché spesso parlo o gioco con i miei compagni anziché concentrarmi sul mio compito. So però che devo imparare ad essere un buon studente, rispettando compagni, genitori e insegnanti. Ci sarà sempre un posto ed uno spazio appropriato per giocare. Ogni giorno l insegnante verificherà il mio comportamento con questa scala: 5- sempre attento 4- quasi sempre attento 3- qualche volte attento 2- raramente attento 1 - mai attento Quando raggiungerò 5 verifiche consecutive positive mi guadagnerò la possibilità di giocare con gli amici al parco il Venerdì. Questo contratto partirà da questa data. Firma dello studente Firma dell insegnante Data

33 Gestire la classe.praticamente PUNTI DI DEBOLEZZA (criticità) PUNTI DI FORZA (elementi positivi di partenza) OPPORTUNITÁ) (risorse che mi creo) SFIDE (traguardi da raggiungere)

34 In sintesi: Per gestire la classe... Lavorare sui processi in modo condiviso ( Metodo ) Lavorare sulla classe: gruppo classe come alchimia Lavorare con continuità/costanza Uscire dalla logica del sono tutti BES =>BISOGNA LAVORARE DANDOSI PRIORITÁ e ADOTTANDO UN METODO CONDIVISO

35 35 Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che prova la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all'insieme. Siccome il piacere dell'armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica. Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo contino solo i primi violini Daniel Pennac

36 GRAZIE PER L ATTENZIONE!!! Ilaria Folci CeDisMa Centro Studi e Ricerche sulla Disabilità e Marginalità Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano 36

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