ANIMA HOLDING S.P.A. MILANO CORSO GARIBALDI, 99 CODICE FISCALE E PARTITA IVA REA MILANO N CAPITALE SOCIALE EURO I.V.

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2 ANIMA HOLDING S.P.A. MILANO CORSO GARIBALDI, 99 CODICE FISCALE E PARTITA IVA REA MILANO N CAPITALE SOCIALE EURO I.V. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Claudio Bombonato Presidente Marco Carreri Amministratore Delegato Mara Anna Rita Caverni Patrizia Grieco Valeria Miceli Bernardo Mingrone Livio Raimondi Giuseppe Turri Gianfranco Venuti COLLEGIO SINDACALE Alessandro Grange - Presidente Antonio Taverna Tiziana Di Vincenzo SOCIETÀ DI REVISIONE Reconta Ernst & Young S.p.A. 2

3 RELAZIONE CONSOLIDATA SULLA GESTIONE Signori azionisti, Vi sottoponiamo il quinto bilancio consolidato del Gruppo, che si propone come il maggior operatore indipendente nel settore dell asset management in Italia. Il Gruppo ha come società capogruppo Anima Holding S.p.A. (qui di seguito Anima Holding Capogruppo ), a cui viene attribuito il ruolo di indirizzo e coordinamento strategico, che nel corso del 2014 ha ottenuto dalle Autorità competenti (Consob e Borsa Italiana S.p.A.) le necessarie autorizzazioni per l ammissione alla quotazione delle proprie azioni sul Mercato Telematico Azionario; le negoziazioni hanno avuto avvio il 16 aprile 2014 L esercizio chiude con un risultato netto positivo di Euro 84,9 milioni circa. PARTE I Quadro generale di riferimento Scenario macroeconomico e prospettive 2015 Le previsioni sulle dinamiche macroeconomiche sono indirizzate verso una modesta ripresa dell economia a livello globale, seppure in un contesto di diffusa incertezza. Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso le stime di crescita dell economia mondiale per il Tali revisioni interessano principalmente l Eurozona, il Giappone ed i Paesi Emergenti, mentre, di segno nettamente opposto, è attesa la dinamica della crescita statunitense. Permangono evidenti rischi sullo scenario internazionale connessi al perdurare delle tensioni geo-politiche. Negli Stati Uniti la crescita appare in incremento, i dati tendenziali su consumi ed investimenti sono in risalita, il progressivo e costante miglioramento del mercato del lavoro induce la diminuzione del sotto-utilizzo delle risorse ed un aumento consistente dell occupazione. La riunione del FOMC di gennaio 2015 non ha espresso particolari novità, riportando evidenze di un espansione diffusa dell economia reale con un ritmo solido e valutazioni generalmente positive. Nel prosieguo della normalizzazione della politica monetaria, successivamente alla fine del programma di acquisto titoli, sono stati confermati, in linea con le attese, tassi invariati. Appare robusto il conforto delle evidenze positive di una solida dinamica occupazionale provenienti dal più recente employment report, ove si evidenziano i segnali di ripresa ed accelerazione dei livelli salariali. Più in generale anche la progressiva sequenza di informazioni congiunturali avvalora la solidità della ripresa. Il FOMC conferma l opportunità di attendere ancora qualche tempo prima di procedere ad un effettiva inversione della guidance di politica monetaria, collegandone le caratterizzazioni qualitative all evoluzione congiunturale, in particolare al livello di inflazione (di cui si attende una futura accelerazione, successivamente all attuale fase di calo ascrivibile prevalentemente alla flessione della componente energetica), ponendo pertanto una connotazione di incertezza sulle tempistiche prevedibili per un futuro rialzo dei tassi, con una possibile svolta collocata a metà Le recenti stime sul PIL hanno superato le attese, anche in virtù di un consistente contributo da consumi, la produzione industriale a gennaio 2015 è aumentata, malgrado i dati sugli ordini di beni durevoli abbiano deluso le aspettative di rialzo e le vendite al dettaglio siano calate (principalmente per l effetto prezzo dei carburanti). Recentemente, sui dati congiunturali statunitensi hanno pesato anche le condizioni climatiche particolarmente avverse. Le stime sulla fiducia appaiono generalmente orientate verso una tendenza positiva. Anche il calo del prezzo del petrolio dovrebbe sortire un effetto positivo sulla crescita statunitense, nell ipotesi che i benefici diretti per i consumi possano più che compensare il rallentamento degli investimenti nel settore energetico. 3

4 Relativamente all Eurozona, in data 22 gennaio 2015 il Presidente Draghi, a fronte della necessità dell adozione di ulteriori misure di politica monetaria, ha annunciato che il Consiglio Direttivo della BCE ha stabilito che, a far data da marzo 2015, verrà avviato un ampio programma di acquisti di titoli pubblici e privati. L ingente importo quantitativo prevede incrementi di bilancio per 60 miliardi di Euro mensili finalizzati all acquisto di asset per un totale potenziale di oltre 1000 miliardi di Euro nei prossimi 18 mesi. Il programma salvaguarda i principi della condivisione del rischio e prevede alcuni vincoli relativi all ammontare delle emissioni governative. Tale iniziativa appare particolarmente favorevole alla periferia della zona Euro. Allo scopo di evitare sviluppi sfavorevoli delle dinamiche inflative, stante una situazione attuale dell Eurozona in cui la crescita economica langue e l espansione del credito è estremamente contenuta, viene perseguito l obiettivo di sostenere la stabilità dei prezzi nel medio termine attraverso l ancoraggio delle aspettative di inflazione e di un suo ritorno su valori più coerenti con il target della BCE, rendendo di fatto questo programma potenzialmente illimitato. Esso rappresenta un punto fermo sulla strada della ricostituzione della credibilità della BCE, messa in discussione dalla recente mancanza di interventi a fronte di un progressivo deterioramento dello scenario di crescita e di inflazione. L implicazione sui mercati è univoca: la Banca Centrale afferma la volontà di mantenere molto accomodanti le condizioni finanziarie dell area Euro, ponendo le basi per una compressione degli spread in un contesto di tassi stabili o decrescenti, per una valuta stabile o più debole, con una volatilità ed un incertezza decrescenti. La misura dell efficacia dell intervento sarà visibile su due elementi: le aspettative di inflazione ed il tasso di cambio EUR/USD. Attualmente la dinamica inflativa relativa ai prezzi alla produzione permane cedente. Permangono inoltre ostacoli connessi all elevata disoccupazione e alla necessità di attuare correzioni di bilancio da parte degli Stati membri. I rischi per l Eurozona permangono orientati al ribasso. Il presidente Draghi ha comunque ribadito che le iniziative di politica monetaria possono costituire le basi per favorire ed indirizzare la ripresa, tuttavia solo con l attuazione delle riforme strutturali può effettivamente realizzarsi un insieme di condizioni virtuose idonee a sostenere la fiducia, e, conseguentemente, a favorire lo sviluppo degli investimenti necessari per il perseguimento di una reale e sostenibile crescita economica, la quale, al momento, appare lenta e non tonica, mediamente inferiore nei tempi e nell entità all andamento auspicato, condizionata in particolare da un insoddisfacente domanda interna. Tuttavia, la dinamica tendenziale del PIL, sulla base delle stime della Commissione Europea, potrebbe avvalorare un inversione della tendenza congiunturale, con revisioni in moderato incremento. Nei mesi finali del 2014 il PIL è cresciuto lievemente oltre le attese trainato dal dato tedesco (tuttavia alcuni miglioramenti rispetto alle attese sono stati registrati anche in altri paesi, quali Italia, ove il dato è apparso invariato a fronte di attese di flessione, Spagna e Olanda). In particolare, il calo dei prezzi dell energia, oltre a favorire un miglioramento della bilancia commerciale dei paesi importatori, potrebbe contribuire al contempo sia al miglioramento del conto economico delle imprese, sia ad aumentare il risparmio di famiglie e consumatori, con possibili effetti benefici prospettici sui consumi. La produzione industriale è rimasta stabile a dicembre Si prospetta una crescita più tonica dell Eurozona nel 2016, quando il superamento degli effetti della crisi, l attuazione delle riforme strutturali attese in alcuni paesi, condizioni finanziarie più favorevoli, unitamente ad una ripresa della domanda interna dovrebbero sostenere l andamento dell economia. Va sottolineato che la Commissione europea ha recentemente presentato alcune nuove linee guida per l applicazione del Patto di Stabilità e Crescita in cui emergono alcune tematiche di rilievo in merito all adattamento delle regole del Patto (mediante una rimodulazione dell entità della correzione fiscale) alla situazione ciclica corrente e alla possibilità di derogare temporaneamente dagli obiettivi di bilancio allo scopo di agevolare investimenti in opere e programmi promossi da UE o EFSI, ovvero di favorire riforme strutturali e mitigarne l eventuale impatto di bilancio. Nel corso del corrente anno potrebbero emergere alcuni temporanei elementi di disturbo in concomitanza con le tornate elettorali in Gran Bretagna e Spagna. Di diverso tenore, l esito elettorale delle consultazioni tenutesi il 25 gennaio u.s. in Grecia, con il netto successo del 4

5 partito Syriza: le paventate iniziative di rinegoziazione ovvero ristrutturazione delle attuali condizioni di debito e di rimozione dell austerity imposte dalla Troika hanno trovato ampia conferma nelle dichiarazioni del nuovo esecutivo con l affermazione della conclusione anticipata ed unilaterale del pregresso programma di sostegno. Le recenti riunioni dell Eurogruppo si sono concluse senza esiti positivi: prosegue comunque la non agevole ricerca di soluzioni di compromesso sia sulle riforme, sia sul debito, sia sulle richieste di estensione temporale dell accordo sul prestito. In ambito domestico le stime sulla crescita potrebbero indirizzarsi verso una possibile inversione di tendenza. La ripresa potrebbe innescare una fase di ascesa: alla chiusura del 2014 la contrazione, già da tempo estesa a tutti i settori di attività, è apparsa stabilizzarsi (il dato del PIL, flat in chiusura d anno, dopo aver registrato ripetute flessioni, è apparso migliore delle attese). Un possibile accorciamento dei tempi della politica per la realizzazione delle riforme annunciate ha favorito una risalita dell indicatore Istat della fiducia delle imprese, soprattutto in virtù di un possibile alleggerimento della pressione fiscale, già previsto nella Legge di Stabilità, e della riforma del mercato del lavoro. La recente diffusione dei dati Istat, dopo la precedente revisione (gennaio 2015) al ribasso del PIL, unitamente alla diminuzione della ricchezza delle famiglie e degli utili d impresa, ha evidenziato a febbraio un miglioramento, malgrado le vendite al dettaglio ristagnino e la disoccupazione sia posizionata su massimi storici (risulta particolarmente preoccupante il dato della disoccupazione giovanile ben superiore al 40% della forza lavoro). La variazione congiunturale sostanzialmente flat è la sintesi di una diminuzione di valore aggiunto nei comparti dell'agricoltura e dell'industria e di un aumento nei servizi. Dal lato della domanda, il contributo negativo della componente interna (al lordo delle scorte) appare compensato da un apporto positivo del canale estero. Nello stesso periodo il PIL è aumentato in termini congiunturali dello 0,7% negli Stati Uniti e dello 0,5% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 2,5% negli Stati Uniti e del 2,7% nel Regno Unito. Nel 2014 il PIL italiano è complessivamente diminuito dello 0,4%. Tuttavia alcuni fattori di spinta quali il prezzo del petrolio, il tasso di cambio dell Euro e le iniziative di politica economica lanciate dalla BCE, potrebbero favorire le prospettive della congiuntura e la crescita del PIL. Un auspicabile aumento del reddito disponibile per famiglie e consumatori, ed un miglioramento delle condizioni finanziarie delle imprese potrebbero confortare prospettive meno incerte e meno pessimistiche di quelle emerse nel recente passato. La Banca Nazionale Svizzera ha rimosso il vincolo di tasso di cambio minimo EUR/CHF (1,20), tagliando altresì la remunerazione negativa dei depositi da -0,25% a -0,75%. La possibile motivazione di tale mossa potrebbe insistere sul timore di un eccessivo indebolimento del Franco svizzero vs le altre principali valute (USD in primis) per effetto del trascinamento indotto dalla flessione progressiva dell Euro. La Riksbank svedese ha tagliato i tassi collocandoli nel quadrante negativo ed ha annunciato ulteriori misure espansive mediante un programma di QE sulle emissioni governative: tali decisioni, peraltro attese, sono state indotte principalmente dai timori di potenziali rischi sull inflazione cedente. L Europa dell Est permane un fronte critico per effetto del perdurare delle tensioni che stanno caratterizzando l evoluzione della crisi politica in Ucraina e le relazioni con la Russia. Emergono alcuni dubbi sull effettiva efficacia dell accordo politico raggiunto a Minsk che persegue la cessazione delle ostilità belliche e dell'escalation di violenza a cui si è recentemente assistito nelle zone ucraine di confine. Il prezzo del Brent dopo aver toccato il valore minimo dal 2009, è lievemente risalito. Nelle valutazioni prospettiche della bolletta energetica appare fondamentale considerare i fattori di offerta, ampiamenti dominanti per la dinamica dei prezzi. Un aspetto positivo di tale situazione insiste sul beneficio che potrà essere acquisito al PIL (in termini di risparmio diretto) dei paesi importatori, tenuto anche conto dell effetto espansivo diretto sui consumi. 5

6 Mercati Finanziari Nella prima metà del 2014 le principali classi di attività finanziarie sui mercati sviluppati hanno prodotto risultati generalmente positivi, fatta eccezione per il comparto azionario nipponico. In questo periodo lo scenario macroeconomico è stato caratterizzato da attese positive per la crescita globale, da un inflazione contenuta e da una significativa disponibilità di liquidità nel sistema. Non sono mancate delle fasi di significativa volatilità, in particolare nel corso del primo trimestre 2014, coincidenti con pubblicazioni di dati macroeconomici di valenza eterogenea, i quali hanno generato qualche temporaneo dubbio sulla tenuta della ripresa negli Stati Uniti o sulla sostenibilità della crescita nei mercati emergenti (Cina, in particolare). Il rafforzamento del Dollaro USA sull Euro ha riflettuto le attese della progressiva riduzione degli acquisti di titoli da parte della Fed. Il progressivo acuirsi della crisi politica in Ucraina ha determinato effetti e ripercussioni che hanno interessato sia i mercati azionari sia quelli obbligazionari, innescando una fase di forte volatilità con l alternarsi di correzioni e recuperi di entità significativa. I mercati obbligazionari periferici hanno beneficiato di una progressiva e costante riduzione dei premi per il rischio riducendo gli spread ai minimi storici, favoriti dalle considerazioni di possibili mosse espansive da parte della Bce. Nel corso del secondo trimestre 2014, in mancanza di significativi shock esogeni, il trend crescente si è rivelato meno discontinuo. Il sostegno più evidente agli investimenti azionari è stato determinato dalle scelte monetarie delle principali Banche Centrali, in particolare le manovre espansive intraprese dalla BoJ e dalla Bce, senza tuttavia escludere la Fed, che pur avviandosi a terminare gli acquisti di titoli governativi, è rimasta improntata ad una politica accomodante. Va sottolineato come il rialzo dei mercati azionari si sia verificato in un contesto negativo di revisione delle stime degli utili aziendali, ove hanno gravato sfavorevoli movimenti delle valute internazionali ed il rallentamento di alcune economie dei paesi emergenti. Da segnalare in Europa la significativa performance dei settori farmaceutico, energetico e dei consumi durevoli, caratterizzati da elevati dividendi, in un contesto in cui i tassi di interesse sul comparto obbligazionario si sono rivelati piuttosto contenuti ed in tendenza flettente. Anche il mercato azionario italiano ha vissuto una prima parte dell anno particolarmente positiva. Gli investitori hanno visto un forte sostegno popolare all azione riformatrice del governo in carica. Hanno inoltre prevalso, nel semestre, le aspettative di una graduale ripresa economica unitamente ad una politica monetaria che, per scongiurare rischi deflazionistici, si è mantenuta molto accomodante. Significativa è stata la discesa dei rendimenti (e dello spread) sui titoli di Stato dell Europa mediterranea e dell Italia con conseguenti benefici sia sulla spesa per interessi sia per l attrattività dell investimento azionario. Nel primo semestre 2014 l indice S&P500 del mercato azionario statunitense ha registrato nuovi massimi. Nei primi mesi del 2014 l area azionaria Asia/Pacifico ha vissuto le aspettative di un rallentamento economico successivo all aumento della tassa sui consumi e la delusione delle aspettative di ulteriori misure di politica monetaria in Giappone. A comporre un quadro eterogeneo hanno concorso i crescenti timori di un rallentamento del comparto immobiliare e l instabilità finanziaria in Cina, le crescenti attese per una svolta elettorale favorevole al mercato in India ed Indonesia. Dopo una prima fase negativa soprattutto in Giappone e Cina, il successivo prevalere di politiche monetarie accomodanti hanno consentito il recupero dei maggiori listini. I mercati emergenti hanno vissuto nei primi mesi del 2014 una fase di incertezza, per le condizioni di scarsa liquidità globale potenzialmente inferte dal tapering USA, per gli equilibri valutari incerti, per il rallentamento causato dall aumento di alcuni tassi di interesse domestici, per timori di instabilità finanziaria in Cina e per le conseguenze della crisi in Ucraina. Successivamente, il mantenimento di una politica monetaria accomodante in USA, le crescenti prospettive di azioni di sostegno da parte della Bce ed il dissiparsi di alcune incertezze hanno riattratto flussi di investimento verso le obbligazioni emergenti, spinto l apprezzamento delle valute più indebolite e consentito il recupero dei maggiori mercati azionari. Sul fronte obbligazionario l avvio del 2014 ha generato volumi considerevoli in acquisto ed i mercati obbligazionari hanno prodotto risultati positivi, pur condizionati da rendimenti in valore assoluto 6

7 piuttosto bassi. Il 2014 è stato caratterizzato di un progressivo trend discendente dei tassi. Oltre all abbondante liquidità, le crescenti aspettative in merito ad interventi della Bce, in risposta al pericoloso perdurare di evidenze deflazionistiche all interno dell area Euro, hanno spinto ulteriormente al ribasso i tassi di interesse nei primi mesi dell anno. La stessa Banca Centrale, che già aveva ridotto il tasso ufficiale allo 0,25% nel Novembre 2013, si è fortemente dichiarata disponibile ad attuare interventi di tipo non convenzionale con l obiettivo di evitare la bassa inflazione. I rendimenti in Europa hanno proseguito per quasi tutto il semestre il loro trend al ribasso, incontrando una brusca fase di correzione e volatilità solo a metà maggio. Tuttavia, sono poi ripresi i positivi andamenti dei titoli di Stato italiani sostenuti dalle rinnovate ipotesi di stimoli quantitativi derivanti dalle aperture annunciate dal Governatore Draghi. Da metà maggio 2014 sui mercati obbligazionari è prevalsa la ricerca di sicurezza: i deludenti dati sul Pil in Area Euro (in particolare per quello italiano), ad evidenza di una crescita incerta e modesta, hanno indotto un allargamento degli spread per effetto di un brusco aumento dei rendimenti sui titoli di Stato periferici ed una sostanziale stabilità dei rendimenti core. A conclusione del semestre, nel mese di giugno 2014 la Bce ha annunciato un ampio pacchetto di misure di stimolo: tra di esse, un nuovo taglio del tasso ufficiale allo 0,15%, tassi di deposito negativi (-0,10%) per contrastare l apprezzamento dell Euro, e la possibilità per le banche di prendere a prestito ingenti somme di liquidità vincolate ad un incremento da parte delle stesse dell attività di finanziamento al settore privato (TLTRO). Questo ha contribuito a rafforzare l impegno e la credibilità della Bce nel raggiungere gli obiettivi prefissati. Il rendimento dei BTP ha seguito un trend discendente con un forte calo della volatilità; altrettanto è valso per gli altri mercati obbligazionari governativi europei. La forte reazione dei mercati, a valere soprattutto sull area Euro periferica e sul comparto finanziario, ha prodotto un sensibile ulteriore calo dei premi per il rischio per le emissioni domestiche. Tale situazione si è riverberata anche sulle positive chiusure dei mercati azionari europei, in generale, e di quello statunitense, mentre, per i titoli di Stato, è emerso un andamento ampiamente divergente tra UST e bond governativi europei, con incremento dei rendimenti per i primi e sensibili cali per i secondi. Il secondo semestre si è aperto all insegna della volatilità. A fine giugno 2014, la pubblicazione di alcuni dati inferiori alle attese e le tensioni geo-politiche in essere avevano indotto una serie di correzioni sui comparti azionari e favorito un ulteriore riduzione dei rendimenti obbligazionari. Il mese di luglio si è tuttavia chiuso con ampie prese di beneficio: le indicazioni deludenti provenienti dalle trimestrali societarie, il default tecnico dell Argentina e l acuirsi delle preoccupazioni sul fronte geo-politico hanno condizionato i mercati azionari europei. Il nuovo inatteso rallentamento dell inflazione ha confermato uno scenario di ripresa incerta ed estremamente debole. I segnali di estensione della fase recessiva in Italia, unitamente al rallentamento tedesco, e ad una situazione internazionale poco incline all assunzione di rischio ad inizio agosto hanno sospinto bruscamente i differenziali di rendimento fra BTP e Bund sino in area 180 punti base sulla scadenza decennale, in un clima di fiducia deteriorato ed in concomitanza con una sensibile ulteriore discesa dei corsi azionari. La divergenza espressa dalla sequenza di dati positivi sulla congiuntura statunitense ed il solido miglioramento dell occupazione oltre oceano, a fronte di una perdurante debolezza dei dati europei, ha contribuito a deprimere progressivamente il cambio EUR/USD. In data 4 settembre 2014 la Bce ha annunciato un ulteriore taglio dei tassi ufficiali portando il livello del REFI (tasso per le operazioni di rifinanziamento) e quello sui depositi rispettivamente a 0,05% e -0,20%. La mossa ha sorpreso i mercati, sostenendo soprattutto i listini europei e favorendo un ulteriore deprezzamento dell Euro contro dollaro Usa. Nel mese di ottobre si è innescata una forte flessione del comparto azionario europeo ed una risalita dei rendimenti e dei premi per il rischio sui titoli di Stato periferici. In prossimità di metà ottobre, i timori per possibili effetti di interferenza della debolezza europea sulla crescita statunitense hanno gravato sugli indici azionari d oltre oceano, e, di riflesso, hanno contribuito ad indebolire ulteriormente i mercati del vecchio continente, inducendo un elevata volatilità e forti flessioni. Tuttavia con la fine di ottobre si è assistito ad un parziale riassorbimento delle pregresse tensioni, anche in virtù dei positivi dati economici pubblicati negli USA, con chiusure 7

8 di segno positivo generalizzate a livello mondiale sugli indici. L evidenza di positivi dati macroeconomici statunitensi e la svolta della politica monetaria della Fed, con la cessazione degli acquisti di titoli, hanno favorito il rafforzamento del cambio effettivo del dollaro statunitense sia nei confronti dell Euro sia dello Yen. In prossimità di metà novembre 2014, gli indici azionari hanno espresso nuovamente volatilità, e la delusione generata dal dato preliminare sul Pil nipponico, molto al di sotto delle attese, ha depresso bruscamente l indice Nikkei 225. Successivamente le dichiarazioni di Draghi al parlamento europeo (tra le misure non convenzionali potenzialmente adottabili dalla Bce è stata inclusa la possibilità di acquistare titoli di Stato ) hanno sospinto gli indici azionari del Vecchio Continente. Il differenziale BTP/Bund si è ristretto proseguendo la fase di diminuzione avviata da metà ottobre. Anche l indice azionario statunitense S&P500 ha proseguito l ascesa verso nuovi massimi. L inizio di dicembre è stato caratterizzato da forti tensioni sui mercati finanziari, indotte dalla situazione politica greca e dai timori di una stretta creditizia in Cina, dove l economia ha palesato segnali di rallentamento. Gli indici azionari hanno sofferto marcate correzioni ed anche il differenziale BTP/Bund ha scontato la risalita dell avversione per il rischio con un rimbalzo sopra quota 135 punti base. Le quotazioni petrolifere hanno proseguito la fase di forte flessione già iniziata alla fine della prima metà del Complessivamente nel 2014 i principali mercati azionari sviluppati hanno fatto segnare risultati generalmente positivi. Le migliori performance sono state messe a segno dagli indici azionari statunitensi. Il secondo semestre 2014 ha evidenziato alcune sofferenze nell ambito dei comparti ciclici europei per effetto del trend deflazionistico. Una consistente discriminante per gli esiti registrati sia a livello geografico sia a livello settoriale ha insistito sul crollo dei prezzi delle materie prime ed in particolare del petrolio, con sofferenze per i principali paesi produttori ed esportatori (quali ad esempio Russia e Brasile) e benefici per i paesi maggiori utilizzatori (quali ad esempio Cina ed India). Sui mercati obbligazionari governativi in area Euro lungo il corso del 2014 si è assistito ad una progressiva riduzione dei rendimenti. Anche il differenziale tra BTP e Bund ha segnato valori in diminuzione rispetto ai valori massimi registrati in gennaio (oltre 200 punti base), concludendo l anno sulla soglia di 132 punti base. Il comparto corporate bond ha evidenziato una costante flessione del premio per il rischio nel corso del primo semestre 2014; il secondo semestre ha palesato un incremento della volatilità ed un andamento meno composto in cui sono emersi significativi rimbalzi dell avversione al rischio nei mesi di agosto, ottobre e dicembre. Nell ambito delle principali divise, nel corso del 2014, è emerso un andamento generalmente decrescente dell Euro sia nei confronti del Dollaro statunitense sia nei confronti della Sterlina britannica, mentre sul fine anno è apparsa sostanzialmente invariata la relazione tra Euro e Yen. Prospettive per il 2015 Le previsioni sulle dinamiche macroeconomiche sono indirizzate verso una moderata ripresa dell economia a livello globale. Permangono tuttavia alcuni rischi sullo scenario internazionale connessi al perdurare di tensioni geo-politiche, potenzialmente atte a generare temporanei fattori di incertezza sui mercati finanziari e ad indurre repentine virate della predisposizione al rischio degli investitori. Sulla base delle valutazioni collegate all evoluzione della situazione economica globale, sia in relazione alle dinamiche macroeconomiche, sia ai livelli prospettici attesi sui tassi a breve statunitensi, la view tattica assume un indirizzo tendenzialmente neutrale per i titoli azionari, in generale. Nell ambito del contesto asiatico, in Giappone le evidenze premianti del corporate Quantitative Easing suggeriscono di adottare un approccio tattico attivo. Sussiste una divergenza in termini economici, di inflazione, e, di conseguenza, tra le politiche monetarie delle principali banche centrali sulle due sponde dell Atlantico (tendenzialmente restrittiva negli Usa, espansiva da parte della Bce per l Area Euro) che ha guidato e probabilmente guiderà ancora molte scelte d investimento future. Mentre le ipotesi prospettiche sulla politica monetaria prevedibile della Fed inducono la necessità di adottare una 8

9 maggiore cautela sul mercato azionario statunitense, una view moderatamente positiva per i mercati azionari europei è confortata dalla recente attivazione di un robusto catalyst afferente alle iniziative rilevanti di Quantitative Easing da parte della BCE. La dinamica della base monetaria, che solitamente anticipa un miglioramento della situazione macro-economica appare coerente con l ipotesi di una ripresa economica nei prossimi trimestri. Si ritiene che l apporto della politica monetaria, un più efficace compromesso, a livello europeo, nel contemperare il perseguimento di crescita e rigore, ed il progressivo e consistente deprezzamento dell Euro, possano innescare una ripresa sostenibile, per attuare la quale non basta l adozione di stimoli monetari: ad essi va affiancata la flessibilità fiscale ed il sostegno alla domanda interna, con posizioni quindi più morbide, rispetto al passato, sulla flessibilità all interno del Patto di stabilità. Si ritiene che tale situazione di contesto, unitamente alla dinamica dell inflazione, consenta e giustifichi margini di intervento piuttosto ampi da parte delle autorità monetarie. Avendo riguardo alla situazione italiana, malgrado lo scenario attuale di sostanziale stagnazione, è auspicabile che il 2015 possa costituire un punto di svolta e di ripresa per il PIL. La dinamica dei prezzi conferma uno scenario non inflazionistico. Coerentemente con quanto espresso per l Eurozona, si ritiene che il mix di politica monetaria, una maggiore flessibilità fiscale, il consistente calo del prezzo del petrolio ed il deprezzamento dell Euro possano dare sostegno al mercato nei prossimi mesi. L auspicabile prosecuzione del deprezzamento della divisa comune suggerisce l incremento selettivo di peso su alcune società più esposte a contesti globali e all export. Avendo riguardo al mercato azionario statunitense, il livello delle valutazioni raggiunte appare elevato ed induce ad adottare un approccio prudenziale e particolarmente selettivo. In un ottica volta al 2015, il settore tecnologico si conferma interessante sotto il profilo del valore dell attivo dei bilanci aziendali. Sui settori più difensivi le stime di espansione dei margini permangono relativamente conservative. Occorre sottolineare come il mercato statunitense abbia beneficiato di fattori favorevoli (crescita economica, politica monetaria e fiscale accomodante, dollaro debole) prospetticamente atti a scemare: alla conferma della crescita non si sommano i restanti predetti fattori dal momento che la politica monetaria sta già assumendo una connotazione tendenzialmente restrittiva ed il rafforzamento del dollaro si è già ampiamente manifestato. In Giappone il mercato dovrebbe confermare una moderata ripresa: la crescita degli utili aziendali appare indirizzata verso un sentiero virtuoso con il contributo significativo del deprezzamento della valuta e del controllo dei costi. Nell ambito dei mercati emergenti, i riflettori sono puntati sull attuale collocazione dei prezzi petroliferi e delle altre principali commodity. Relativamente alle emissioni governative, in relazione al contesto attuale, nel breve periodo, viene espressa una view prudenzialmente neutrale sia globalmente sull asset class obbligazionaria sia sulla duration in generale, tenuto conto del perdurante livello di bassi tassi di interesse, che si riflettono sui rendimenti obbligazionari. La collocazione dei tassi rende maggiormente appetibili allocazioni tattiche su emissioni dell area periferica dell Euro. Nel corso del 2015 potranno emergere sensibili impulsi di volatilità sia sulle obbligazioni sia sui cambi. La valutazione della durata della debolezza europea si accompagna a quella relativa alla dinamica inflativa, ed in particolare verte sull individuazione di un possibile rallentamento dello scenario di disinflazione. Il futuro dibattito verterà sul livello del tasso neutrale di equilibrio per l economia statunitense derivante dalla lettura della retorica e delle mosse della Fed, soprattutto nel caso in cui dovessero emergere azioni sorprendenti, atte a superare le attese dei mercati. Le condizioni di liquidità restano ampiamente di supporto alle emissioni obbligazionarie societarie e, al contempo, i consistenti stimoli promossi dalla BCE fanno sì che, nel medio termine, possano emergere ancora spunti interessanti per il settore corporate bond, anche per le nuove emissioni, tenendo comunque nella dovuta considerazione il livello già molto compresso dei rendimenti. Sui mercati obbligazionari emergenti sussiste l opportunità di adottare adeguate cautele in termini di country allocation, laddove i fattori di rischio potrebbero provenire da un peggioramento delle aspettative di crescita economica. Il contesto generale risulta tuttavia estremamente eterogeneo, poiché, oltre a sottostare all alea delle dinamiche dei prezzi delle materie prime, si articola tra situazioni virtuose (Messico, India) favorite dalle riforme attuate e 9

10 degli esiti elettorali, e situazioni più problematiche (quale, ad esempio, quella russa, a causa delle tensioni geo-politiche in atto e delle possibili conseguenze economiche degli embarghi incrociati qualora dovesse perdurare la crisi in atto). La relazione EUR/USD appare direzionata verso un progressivo rafforzamento del Dollaro USA: la Fed nell assumere un atteggiamento sempre più orientato alla valutazione dei progressi della crescita, del mercato del lavoro e dell inflazione, sostiene con maggiore forza un futuro rialzo dei tassi di interesse statunitensi. A questo si aggiunga che l azione della BCE tesa ad aumentare la liquidità incide considerevolmente sulla debolezza dell Euro. Nelle valutazioni prospettiche dei costi dell energia appare fondamentale considerare i fattori di offerta, ampiamenti dominanti per la dinamica dei prezzi del petrolio. Un aspetto positivo di tale situazione insiste sul beneficio che potrà essere acquisito al PIL (in termini di risparmio implicito) dei paesi importatori, tenuto anche conto dell effetto espansivo diretto sui consumi. PARTE II CONSIDERAZIONI GENERALI SUL GRUPPO Alla data di approvazione del presente Bilancio, gli azionisti detentori di partecipazioni rilevanti di Anima Holding, sulla base delle comunicazioni rese ai sensi dell art. 120 del D.Lgs. n. 58/98, risultano essere Banca Popolare di Milano Scarl con il 16,85%, Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. con il 10,32%, Wellington Management Company LLP con il 8,10%, Aviva Investors Global Services Limited con il 5,14%, Credito Valtellinese SC con il 2,77% e FIL Limited con il 2,05%. Il Gruppo Anima Holding rappresenta uno dei principali operatori nel settore del risparmio gestito in Italia, con un patrimonio in gestione di circa Euro 57,1 miliardi al 31 dicembre Il Gruppo nasce da un lungo e articolato processo di aggregazione che, a partire dal 2008, ha coinvolto le società di gestione del risparmio appartenenti ai gruppi bancari italiani Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Milano e Credito Valtellinese. Al 31 dicembre 2014, il Gruppo opera nel settore del risparmio gestito grazie a un esteso network di collocatori, in virtù di oltre 130 accordi commerciali sviluppati nel corso degli ultimi 10 anni e di accordi a lungo termine di alleanza strategica, stipulati con Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Milano e Credito Valtellinese, aventi ad oggetto l accesso preferenziale alle loro reti distributive. In particolare, il Gruppo Anima è attivo nella istituzione, sviluppo, promozione e gestione di prodotti finanziari a marchio Anima nonché nell erogazione di servizi di gestione individuale, sia per la clientela c.d. retail che istituzionale. Il Gruppo Anima Holding intende far leva sui punti di forza delle società coinvolte, mantenendo un indirizzo strategico comune al fine di sfruttare al meglio le opportunità derivanti dall incrementata massa critica e dalle sinergie conseguenti all integrazione industriale e societaria. Per quanto attiene ai principali rischi cui il Gruppo risulta esposto, questi sono stati classificati come qui di seguito riportato: rischi strategici; rischi reputazionali; rischi connessi alla distribuzione dei prodotti; rischi di mancata compliance alla normativa; rischi operativi; rischi connessi alle funzioni delegate in outsourcing; rischi finanziari; rischio di liquidità. 10

11 I risultati economici del Gruppo Anima dipendono da una molteplicità di fattori e, in particolare, dalle performance dei prodotti finanziari gestiti, dalla capacità di offrire prodotti che si adattino alle varie esigenze di investimento del cliente e dall abilità di mantenere e sviluppare sia la propria clientela, sia quella delle reti distributive di cui il Gruppo Anima si avvale, anche mediante una continua ed attenta attività di consulenza e di assistenza prestata direttamente ai clienti e/o alle strutture delle reti distributive. Il mancato mantenimento della qualità della gestione operativa, ovvero l incapacità di applicare la stessa con successo alle nuove iniziative, potrebbero avere un impatto negativo sulla capacità del Gruppo Anima di mantenere, consolidare e ampliare la propria clientela e quella delle reti distributive di cui si avvale. Di conseguenza, le decisioni di investimento da parte del Gruppo, in particolare di Anima SGR, sono adottate tramite un processo strutturato e strettamente integrato con l attività di controllo e di risk management. Da un punto di vista operativo, l attività di gestione dei portafogli si svolge secondo un processo organizzativo, articolato in fasi e livelli di responsabilità differenziati, che ha l obiettivo di salvaguardare da un lato le competenze e l autonomia decisionale dei singoli gestori, dall altro assicurare un costante controllo dei rischi assunti rispetto alle politiche di investimento di ciascun fondo o linea/mandato di gestione individuale. Come ben noto, i proventi derivanti dall attività di gestione dei fondi sono rappresentati prevalentemente dalle commissioni di gestione e dalle commissioni di incentivo, che rappresentano la maggior parte dei ricavi del Gruppo Anima. Le commissioni di gestione e di incentivo sono collegate al valore di mercato degli AuM e al risultato della gestione dei prodotti. In particolare, le commissioni di gestione sono calcolate periodicamente come percentuale del patrimonio medio del singolo prodotto. Eventuali riduzioni di patrimonio medio di prodotto, che possono derivare sia dall andamento negativo dei mercati finanziari sia dai deflussi netti di raccolta, potrebbero determinare una diminuzione delle commissioni; la commissione di incentivo, invece, viene applicata al fondo e corrisposta a favore della società di gestione quando il rendimento del fondo stesso, in un determinato periodo, supera un indice di riferimento od un valore prestabilito o un obiettivo di rendimento. Per taluni fondi la commissione di incentivo è dovuta alla società di gestione se il valore della quota del fondo aumenti e il valore raggiunto sia superiore a quello più elevato mai raggiunto in precedenza. Pertanto, il conseguimento delle commissioni di incentivo, così come il loro ammontare, per sua natura volatile, sono fortemente condizionati dal rendimento conseguito dai fondi: fattore che a sua volta risente, oltre che della qualità della gestione, anche dell andamento dei mercati di riferimento e, più in generale, dell economia nazionale e internazionale. Il Gruppo Anima ritiene che la riconoscibilità del marchio Anima costituisca un notevole punto di forza. Una percezione negativa dell immagine del Gruppo sul mercato da parte di clienti, controparti, azionisti, investitori o autorità di vigilanza, derivante ad esempio dalla perdita di personale chiave, dal calo delle perfomance dei prodotti offerti rispetto ai parametri di riferimento ovvero verso la concorrenza, dalla violazione da parte dei gestori della normativa di settore, fiscale e/o dall eventuale insorgere di procedimenti giudiziari, tributari o arbitrali nei confronti della Capogruppo e/o del Gruppo Anima, indipendentemente dalla fondatezza delle pretese avanzate, così come l eventuale erogazione di sanzioni da parte delle competenti Autorità di vigilanza, potrebbe comportare un danno, anche significativo, all immagine e alla reputazione di cui il Gruppo Anima gode nel settore di riferimento e, più in generale, alla fiducia riposta nel Gruppo Anima dai relativi clienti e reti distributive terze, con possibili effetti negativi sulle prospettive di crescita del Gruppo nonché sui ricavi e sui suoi risultati operativi. Inoltre, l attività di gestione del risparmio è soggetta ad una significativa e mutevole regolamentazione. Le autorità regolamentari di ciascun paese che sovrintendono all attività del Gruppo sono Consob, Banca d Italia, Unità di Informazione Finanziaria e Covip per l Italia, 11

12 Commission de Surveillance du Secteur Financier per il Lussemburgo e Central Bank of Ireland per l Irlanda. In particolare, in considerazione del fatto che il Gruppo svolge attività di gestione di prodotti finanziari, sia il business del Gruppo Anima che i prodotti dallo stesso gestiti sono altresì condizionati dalle disposizioni normative e regolamentari, anche di natura fiscale e tributaria vigenti e applicabili in materia. Per mitigare i rischi sopra riportati, diffusi a tutti i livelli dell organizzazione aziendale, sono state implementate adeguate procedure interne e codici di comportamento, il cui rispetto viene monitorato dal Servizio Internal Auditing, accentrato presso la Capogruppo, che opera anche per conto delle controllate Anima Sgr e Anima Asset Management Ltd. Le responsabilità del Servizio sono definite dall Ordinamento Funzionale di Gruppo. In ottemperanza a quanto raccomandato in materia dal Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, in particolare il Servizio Internal Auditing: a) verifica, sia in via continuativa sia in relazione a specifiche necessità e nel rispetto degli standard internazionali, l operatività e l idoneità del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, attraverso un piano di audit, approvato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, basato su un processo strutturato di analisi e prioritizzazione dei principali rischi; b) verifica, nell ambito del piano di audit, l affidabilità dei sistemi informativi inclusi i sistemi di rilevazione contabile. Al Servizio è affidato lo sviluppo e la successiva manutenzione del modello di gestione di rischi aziendali, ciò anche in considerazione del sostanziale allineamento delle aree di verifica e delle metodologie di analisi di tale attività con quelle proprie della revisione interna. Sono inoltre responsabilità del Servizio le verifiche di adeguatezza e di effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio, da svolgere ai fini dell attestazione prevista dall art. 154 bis del TUF in capo al Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari. La metodologia di rilevazione dei rischi aziendali e la predisposizione delle informazioni ad essi collegate si fondano sul risk reporting, un sistema progettato per rispondere alle indicazioni di Borsa Italiana in argomento ed esteso alle principali società del Gruppo. Il risk reporting fornisce agli organi di vertice una visione sintetica ed immediata dei rischi a cui la società risulta maggiormente esposta e, contemporaneamente, dei processi sui quali detti rischi si concentrano. La rappresentazione della situazione di rischio è proposta attraverso una matrice che riporta i processi caratteristici dell azienda ed i rischi (categorie di rischio) ad essi intrinseci, valorizzati in base al peso ed al numero di risk gap ad essi collegati. Tali risk gap sono identificati e valutati nel corso delle verifiche condotte dalle funzioni di controllo interne o da altri organi di controllo. Il peso di ogni risk gap (scoring) è attribuito sulla base di una stima dei livelli di significatività, inteso come entità della perdita conseguibile, e di probabilità di accadimento dell evento negativo sotteso. Il report è poi completato da tabelle di analisi dei risk gap in essere e delle relative azioni correttive. Inoltre, il Gruppo, in particolare Anima SGR affida in outsourcing a società terze, sulla base di appositi contratti, lo svolgimento di alcuni servizi rilevanti, che riguardano alcune attività di back-office inerenti gli OICR, ivi compreso il fondo pensione, e le gestioni patrimoniali individuali. Lo svolgimento dei servizi esternalizzati è pertato disciplinato da appositi service level agreement ( SLA ), stipulati tra le parti e finalizzati a garantire la fornitura di un livello adeguato dei servizi stessi nonché a consentire alle società del Gruppo di rivalersi sui fornitori in caso di danni economici derivanti da anomalie nelle prestazioni. In ogni caso, il mancato rispetto, da parte degli outsourcer, di tali livelli minimi di servizio ivi individuati, potrebbe determinare effetti pregiudizievoli sull operatività del Gruppo. 12

13 Il Gruppo utilizza altresì sistemi informatici di terzi per talune attività di back-office ancora svolte internamente al Gruppo Anima. Con riferimento a tali rischi, si precisa che Anima SGR, in ottemperanza alle disposizioni di cui al Regolamento congiunto Banca d Italia/Consob del 29 ottobre 2007 e successive modificazioni, ha adottato tutti i presidi richiesti dalla normativa applicabile per la verifica del rispetto dei service level agreement stipulati con gli outsourcer. Anima Holding svolge in prevalenza attività di direzione, coordinamento e gestione delle partecipazioni dirette ed indirette e pertanto l esposizione ai rischi operativi non è significativa. Le società operative del Gruppo provvedono al monitoraggio dei rischi operativi insiti nell attività specifica delle società di gestione del risparmio. Il processo di monitoraggio dei rischi operativi si articola nelle seguenti attività: mappatura dei rischi, analisi degli eventi di rischio, valutazione dei rischi, gestione dei rischi e reportistica. Per ulteriori informazioni si rimanda a quanto illustrato nella Parte D - Altre Informazioni, Sezione 3 - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, del documento di Bilancio ed alla Relazione sul Governo Societario e gli Assetti Proprietari di cui all art. 123-ter del TUF. Si ricorda che quest ultima è approvata dal Consiglio di Amministrazione come documento distinto, pubblicato congiuntamente alla documentazione sottoposta all Assemblea degli Azionisti sul sito nella sezione Investor Relations, nei modi e nei termini previsti dalla normativa vigente. Si conferma che, al 31 dicembre 2014, le Società del Gruppo non detengono, anche per il tramite di società fiduciarie o per interposta persona, azioni proprie ed azioni delle controllanti, né hanno acquistato o alienato tali azioni nel corso dell esercizio Per quanto attiene agli aspetti numerici del personale dipendente, si rimanda alla Parte C, sezione 9 della Nota Integrativa. La Formazione Professionale è considerata un importante investimento per arricchire le competenze del personale dipendente del Gruppo. L attività di ricerca e sviluppo del Gruppo è principalmente rivolta alla produzione di strumenti e servizi di investimento e sulla loro commercializzazione. In particolare, le politiche di ricerca e sviluppo si concentrano sull ideazione e la realizzazione di strumenti d investimento idonei a soddisfare principalmente le esigenze della clientela dei segmenti Family e Affluent. PARTE III INFORMAZIONI SULL'ANDAMENTO DELLA GESTIONE La Capogruppo in ottemperanza alla disposizioni del Decreto Legislativo del 28 febbraio 2005, n. 38 redige il bilancio consolidato al 31 dicembre 2014 secondo i principi contabili IAS/IFRS. Come noto, i principi contabili IAS/IFRS (nello specifico il principio IAS 1) non prescrivono schemi di bilancio obbligatori ma si limitano ad enunciare le voci (classificazioni) minime. Conseguentemente, la Società capogruppo ha selezionato gli schemi approvati dalla Banca d'italia ai sensi dell'art. 9 del citato Decreto Legislativo. Pertanto, in considerazione della tipologia di attività caratteristica e prevalente svolta dalle partecipazioni di controllo diretto e indiretto detenute, Anima Holding ha deciso di utilizzare gli schemi di bilancio sulla base delle Istruzioni per la redazione dei bilanci e dei rendiconti degli Intermediari finanziari ex art. 107 del TUB, degli Istituti di pagamento, degli IMEL, delle SGR e delle SIM emanate da Banca d Italia il 22 dicembre 2014, che sostituiscono integralmente le istruzioni allegate al Regolamento del 14 febbraio

14 Per esigenze di coerenza espositiva, Anima Holding ha adottato i medesimi schemi anche per la redazione del bilancio separato (non consolidato) al 31 dicembre 2014 secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS. Il Bilancio è stato redatto nella prospettiva della continuità dell attività aziendale, secondo il principio della contabilizzazione per competenza economica, nel rispetto del principio di rilevanza e di significatività dell informazione e della prevalenza della sostanza sulla forma. Non sono stati rilevati eventi o circostanze che risultino essere significativi e che possano generare dubbi sulla continuità aziendale. La Capogruppo aderisce, in qualità di consolidante, al regime di tassazione di gruppo ex artt. 117 e seguenti del T.U.I.R. (Consolidato fiscale nazionale) con Anima SGR, regolando anche, con apposito contratto, i rapporti derivanti dal regime di tassazione scelto. Inoltre, si informa che la Capogruppo, unitamente alla consolidata Anima SGR, ha deciso di esercitare da inizio 2014 l opzione per l adesione al regime di liquidazione e versamento mensile dell IVA di gruppo, previsto dall articolo 73, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, così come attuato dal decreto ministeriale 13 dicembre Tale opzione è stata esercitata anche per l esercizio Inoltre si ricorda che, alla data del 31 dicembre 2014, a fronte di verifiche effettuate nel corso degli ultimi anni sulla consolidata Anima SGR dall Agenzia delle Entrate Direzione Regionale della Lombardia - risultano tuttora non definiti, con riferimento alle imposte dirette (IRES), i contenziosi fiscali inerenti gli avvisi di accertamento relativi agli esercizi dal 2006 al Anima SGR e la Capogruppo hanno avviato, anche per il tramite dei propri consulenti, le consultazioni e gli approfondimenti delle tematiche sollevate dai verificatori presentando, a fronte dei sopracitati provvedimenti, i relativi ricorsi, deduzioni difensive o istanze di accertamento con adesione. In ogni caso, si segnala che, essendo i rilievi mossi dall Agenzia delle Entrate alla società nei Processi Verbali di constatazione relativi ai periodi di imposta dal 2006 al 2008 (e quindi antecedenti all acquisto da parte di Anima Holding della totalità del capitale sociale di Anima SGR e dell ex Prima SGR, poi incorporata in Anima SGR), risultano applicabili le procedure di indennizzo previste dal combinato disposto degli articoli 9 e 10 del Contratto di Compravendita sottoscritto in data 31 marzo 2009 e dagli accordi dell Alleanza Strategica sottoscritti il 29 dicembre 2010, per esercitare un eventuale rivalsa nei confronti dei venditori ad Anima Holding delle partecipazioni in Anima SGR e in Prima SGR, che ad oggi partecipano al capitale della Capogruppo. Tutto ciò premesso, si conferma che non si é ritenuto necessario effettuare accantonamenti nel bilancio al 31 dicembre 2014 a fronte del rischio latente in quanto per il periodo precedente il 29 dicembre 2010, indipendentemente da ogni possibile valutazione sul prevedibile esito delle controversie, sono in vigore gli accordi contrattuali con i soci che prevedono l indennizzabilità del Gruppo a fronte dell insorgere di costi e oneri. Con riferimento invece alle imposte indirette (in particolare all IVA sui servizi prestati dalla banca depositaria agli OICR e ai Fondi pensione gestiti da Anima SGR), si segnala che in data 17 dicembre 2013 l Agenzia delle Entrate ha emanato, all esito di un analisi condotta in collaborazione con gli operatori del settore (banche depositarie e società di gestione del risparmio), la risoluzione n. 97/2013 con la quale, da un lato, ha definito nella misura del 28,3% la quota dell attività svolta dalla banca depositaria da considerarsi imponibile ai fini IVA e, per quanto riguarda più specificatamente il Gruppo, dall altro lato ha riconosciuto la non applicabilità delle sanzioni amministrative ai sensi dell art. 6, comma 2, del D.Lgs. n. 472/1997, in ragione della sussistenza di obiettive condizioni di incertezza circa il regime fiscale dei servizi resi dalla banca depositaria. 14

15 A seguito dei chiarimenti forniti dall Agenzia delle Entrate nella citata risoluzione, Anima SGR ha ricevuto per la quasi totalità dei contenziosi pendenti in materia e derivanti da procedimenti aperti negli anni precedenti annullamenti in autotutela degli atti di irrogazione delle sanzioni emessi dall Ufficio Grandi Contribuenti della Direzione Regionale della Lombardia o dalla Direzione Provinciale I di Milano Ufficio Controlli, oltre a sentenze di estinzione del giudizio per cessata materia del contendere da parte della Commissione Tributaria di Milano. Per quanto riguarda i residui contenziosi ancora pendenti, si prevede siano definiti nei prossimi mesi, coerentemente con quanto già avvenuto in precedenza, con conseguente estinzione dei relativi giudizi. Infine, si informa che dallo scorso esercizio è in corso su Anima SGR una verifica ai fini dell imposte sui redditi ai sensi e per gli effetti degli artt. 52 e 63 del D.P.R. n 633 del 26 ottobre 1972, art. 33 del D.P.R. n 600 del 29 settembre 1973, art. 2 del D.Lgs 68/2001, nonché della Legge n 4/1929 relativa all anno d imposta 2010 ed estesa durante l esercizio all anno d imposta 2011, da parte del Nucleo di Polizia Tributaria di Milano della Guardia di Finanza. Al momento non si segnalano contestazioni formali notificate ad Anima SGR e pertanto non si è ritenuto necessario effettuare accantonamenti nel bilancio al 31 dicembre A seguito delle attività svolte su Anima SGR, lo stesso Nucleo di Polizia Tributaria ha inoltre avviato a fine 2014 una verifica fiscale ai fini delle imposte sui redditi per le annualità sulla controllata di diritto irlandese Anima Asset Management Ltd, ipotizzando la potenziale esistenza di elementi idonei a ricondurre in Italia la residenza fiscale della società ai sensi dell art. 73, comma 3, del TUIR. Quest ultima ha presentato immediato ricorso al TAR, impugnando tutti gli atti della verifica, nonché quelli presupposti e conseguenti, lamentandone l illegittimità per violazione della legge in quanto esercizio extra territoriale dei poteri istruttori senza attivazione delle procedure di scambio di informazioni e di assistenza all attività amministrativa previste dalla Direttiva del Consiglio 2011/16/UE (artt ) e dalla Convenzione contro le doppie imposizioni in vigore tra Italia e Irlanda (art. 25). Anima Asset Management Ltd e la Capogruppo hanno avviato, anche per il tramite dei propri consulenti legali e fiscali, le consultazioni e gli approfondimenti delle tematiche sollevate da predetto Nucleo di Polizia Tributaria, pur in assenza di contestazioni formali notificate: in base alle valutazione sinora effettuate, confermate anche dai sopracitati consulenti, le potenziali pretese dei verificatori sono ritenute non fondate e pertanto non si è provveduto ad effettuare accantonamenti nel bilancio al 31 dicembre Si segnala peraltro che sino al 31 dicembre 2010 sono ancora valide ed efficaci le garanzie ed i conseguenti obblighi di indennizzo inerenti le tematiche fiscali prestate dagli ex soci di Anima SGR S.p.A., da un lato, e di Prima Holding S.p.A. (controllante al 100% di Prima SGR S.p.A., successivamente incorporata in Anima SGR S.p.A.), dall altro. Ai sensi del principio IAS 36, si segnala che Anima Holding in sede di predisposizione del presente bilancio ha provveduto alla stima del valore recuperabile degli avviamenti e delle altre attività immateriali iscritte a bilancio. Le informazioni disponibili evidenziano che i valori recuperabili delle attività immateriali e dell avviamento sono superiori al valore di carico. Si rimanda alla specifica Sezione 11 Attività immateriali Voce 110 dell Attivo della nota integrativa per ulteriori dettagli, anche a riguardo dalle rettifiche di valore iscritte in bilancio relative agli attivi immateriali a vita definita. Si ricorda che, prima della chiusura dell esercizio 2013, è stata finalizza l allocazione definitiva agli attivi immateriali identificabili della differenza positiva tra il costo di acquisizione ed il fair value (al netto degli eventuali effetti fiscali differiti) delle attività, delle attività intangibili identificate, delle passività e delle passività potenziali per il consolidamento di Aperta Sgr e Lussemburgo Gestioni SA, società acquisite a fine 2012 dalle banche del Gruppo Credito Valtellinese. Per maggiori dettagli si rimanda alla Parte A Politiche contabili Effetti della 15

16 contabilizzazione dell aggregazione aziendale e alla Sezione 11 Attività immateriali voce 110 di Nota Integrativa del presente bilancio d esercizio. Per quanto riguarda gli eventi successivi alla chiusura dell esercizio, con riferimento ai bilanci chiusi al 31 dicembre 2014 delle società del Gruppo, si rappresenta che: il Consiglio di Amministrazione di Anima SGR ha approvato il progetto di bilancio in data 27 febbraio 2015, che registra un utile netto pari a circa Euro 113,4 milioni; l organo amministrativo di Anima Asset Management Ltd. ha approvato il bilancio il 10 febbraio 2015, attestante un utile netto pari ad Euro 30,2 milioni circa; l organo amministrativo di Anima Management Company SA ha approvato il bilancio il 12 febbraio 2015, con un utile netto pari ad Euro 0,7 milioni circa. * * * Per quanto riguarda l andamento gestionale, il Gruppo Anima, a fine 2014, ha raggiunto Euro 57,1 miliardi di AuM (in crescita di Euro 10,5 miliardi rispetto alla fine del 2013), mostrando risultati positivi sia in termini di raccolta netta che di effetto performance dei patrimoni gestiti. Di seguito si riportano gli AuM a fine 2014 rispetto al 31 dicembre 2013 ed i risultati di raccolta dell esercizio concluso confrontati con l equivalente periodo del 2013 per canale distributivo. AuM fine periodo Raccolta Netta YTD Variazione Variazione valori in Milioni di Euro dic 13 dic 14 Assoluta dic 13 dic 14 Assoluta Totale Gruppo Anima Retail Strategic Partner Reti Bancarie Premium e Standard Reti di Promozione Finanziaria Altro Istituzionale I risultati in termini di raccolta netta sono stati migliori per entrambi i canali retail ed istituzionale e, nello specifico, nell ambito del canale retail, si evidenziano andamenti particolarmente positivi per gli Strategic Partner (+ Euro milioni rispetto allo scorso anno) e per le Reti di Promozione Finanziaria (+ Euro 191 milioni rispetto al medesimo periodo dello scorso). Conto Economico Consolidato riclassificato al 31 dicembre 2014 Il conto economico gestionale ha l obiettivo di evidenziare in forma scalare la formazione dell utile netto dell esercizio attraverso l indicazione di grandezze comunemente utilizzate per dare rappresentazione sintetica dei risultati aziendali come l EBITDA ( Earning before interest, taxes depreciation and amortization ) e l EBIT ( Earning before interest and taxes ). Si rappresentano inoltre gli aggiustamenti all utile netto civilistico consolidato al fine di neutralizzare i principali effetti su quest ultimo derivanti da costi e ricavi di natura non ricorrente, e/o non monetaria, e/o non attinenti la gestione caratteristica del Gruppo (al netto dei rispettivi effetti fiscali). 16

17 Voci (Euro/000) 31/12/ /12/2013 % 2014 VS 2013 Commissioni nette di gestione % Commissioni di incentivo % Altri ricavi % Totale Ricavi % Costi del personale (33.047) (35.903) 8,0% Altre spese amministrative (27.122) (25.496) 6,4% Totale Costi Operativi (60.169) (61.399) 2% EBITDA % Costi straordinari (8.367) (5.804) 44% Altri costi e ricavi % Rettifiche di valore nette attività materiali e immateriali (20.480) (22.825) 10% EBIT % Oneri Finanziari Netti (17.752) (22.307) 20% Utile ante imposte % Imposte sul reddito d'esercizio (37.600) (45.270) 17% Utile netto consolidato % Aggiustamenti netti effetto fiscale (25.301) 202% Utile netto normalizzato % Nel 2014 l EBITDA consolidato di Gruppo è stato pari a Euro 166,8 milioni circa, con un incremento del 5% rispetto al risultato del corrispondente periodo del 2013, pari ad Euro 158,8 milioni; tale risultato è principalmente riconducibile ai seguenti elementi: aumento delle commissioni nette di gestione, che raggiungono Euro 177,6 milioni del 2014 da Euro 148,1 milioni dello stesso periodo dell anno precedente, (+ 20%), principalmente dovuto ad un patrimonio medio gestito di Euro 52,7 miliardi che si confronta con Euro 43 miliardi del 2013; commissioni di incentivo maturate che si riducono da Euro 57,0 milioni del 2013 a Euro 31,0 milioni del 2014; il decremento è da ricondurre principalmente all andamento delle commissioni di performance su fondi a benchmark che si sono contratte da Euro 31,9 milioni del 2013 a Euro 7,4 del 2014; altri ricavi (inclusivi di diritti fissi, commissioni di consulenza e altri servizi), che registrano un incremento del 21%, da Euro 15,1 milioni del 2013 a Euro 18,3 milioni nel 2014; costi del personale in riduzione dell 8% prevalentemente per effetto di un minor accantonamento della componente variabile relativa al personale dedicato alla gestione dei patrimoni rispetto al 2013; altre spese amministrative in aumento del 6,4% prevalentemente per effetto dell esternalizzazione di taluni servizi di back office amministrativi svolti internamente nella prima parte dell esercizio 2013 e per l incremento di taluni costi variabili legati in tutto o in parte alla crescita delle masse gestite. I costi straordinari del 2014 riguardano principalmente i costi sostenuti dalla Capogruppo Anima Holding per consulenze ottenute nell ambito del processo di quotazione delle proprie azioni sul Mercato Telematico Azionario gestito da Borsa Italiana SpA. e gli effetti derivanti dalla contabilizzazione secondo quanto previsto dall IFRS 2 del Long Term Incentive Plan ( LTIP ) come approvato dall Assemblea Straordinaria degli azionisti del 25 luglio u.s.. e descritto nell apposito Documento Informativo pubblicato sul sito nella sezione Investor Relations, oltre a quanto indicato in Nota Integrativa del presente Bilancio Consolidato. 17

18 Gli oneri finanziari netti comprendono gli interessi passivi sui finanziamenti in essere nel periodo di competenza; l andamento della voce nel periodo di riferimento è influenzata dal riversamento a conto economico di costi capitalizzati inerenti le operazioni di ri-finanziamento realizzate nell esercizio (vedi paragrafo successivo - Posizione Finanziaria Netta al 31 dicembre 2014) e del fair value di chiusura del derivato di copertura relativo al finanziamento estinto il 7 marzo u.s.. L utile netto normalizzato consolidato di Gruppo del 2014 è stato pari a Euro 110,5 milioni con un incremento del 17% rispetto ai Euro 94,4 milioni del Di seguito si fornisce una riconciliazione fra l utile netto consolidato e l utile netto consolidato normalizzato: Importi in Euro/000 31/12/ /12/2013 Utile netto consolidato Ammortamenti Intangibili Ammortamenti costi capitalizzati sui finanziamenti Aggiustamenti prezzi e altri proventi (60) (58.918) Variazione fondi rischi ed oneri Altri oneri finanziari Costi straordinari Costi LTIP Addizionale IRES straordinaria (+8.5% nel 2013) Effetti fiscali degli aggiustamenti (11.898) (9.630) (25.301) Utile netto consolidato normalizzato L andamento dell utile netto normalizzato dell esercizio 2014 rispetto al 2013 è dovuto principalmente alla presenza nel passato esercizio dei proventi derivanti dalla determinazione dell aggiustamento prezzo nei confronti di BMPS e BPM per Euro 55,5 milioni circa sul quale, peraltro, come descritto nel bilancio consolidato del precedente esercizio, non gravavano oneri fiscali. La voce ammortamenti costi capitalizzati sui finanziamenti include l ammortamento degli oneri accessori relativi ai finanziamenti in essere; l aumento di tale componente nel 2014 è dovuto al riversamento anticipato delle quote residue per effetto della chiusura di due contratti di finanziamento (si veda paragrafo successivo Posizione Finanziaria Netta ). La voce altri oneri finanziari comprende gli effetti derivanti dalla chiusura anticipata del contratto derivato di copertura riferito al finanziamento in capo ad Anima Holding esistente al 31 dicembre 2013 ed estinto in data 7 marzo I costi straordinari 2014 si riferiscono principalmente ai costi di competenza dell esercizio sostenuti per il processo di quotazione della Capogruppo; nell esercizio 2013 erano, tra l altro, rappresentati costi straordinari di marketing. I costi relativi al Long Term Incentive Plan sono ripresi come aggiustamenti in aumento all utile netto consolidato in quanto privi di effetti monetari. 18

19 Per l esercizio precedente è evidenziata la componente di costo straordinario correlata all addizionale IRES dell 8,5% istituita per l anno 2013 e valorizzata per l importo di Euro 10,6 milioni circa. Gli effetti fiscali sono calcolati secondo le vigenti aliquote su ogni aggiustamento. Posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2014 La Posizione Finanziaria Netta di seguito riportata include debiti e crediti di natura finanziaria escludendo quelli di natura commerciale. Sono peraltro inclusi dalla posizione finanziaria netta i crediti verso gli OICR gestiti relativi alle commissioni di performance maturate ed incassate nei primi giorni del mese successivo al periodo di riferimento. Anima Holding Cons. Posizione Finanziaria Netta a dicembre 2014 Milioni di Euro Finanziamento 180,0 317,9 346,4 Ratei passivi per oneri finanziari 0,0 10,3 10,6 Anticipo a titolo oneroso 0,0 17,0 17,0 Totale Debiti finanziari 180,0 345,2 373,9 Crediti per aggiustamento prezzo 0,0 (55,5) 0,0 Cassa e Disponibilità liquide (171,1) (146,4) (70,2) Titoli (43,7) (62,8) (62,1) Crediti per commissioni di performance gestioni collettive (8,1) (36,2) (23,9) Disponibilità liquide ed equivalenti (222,9) (245,4) (156,1) Indebitamento Finanziario Netto (42,9) 44,3 217,8 In data 7 marzo 2014, nell ambito del processo di quotazione presso Borsa Italiana, la Capogruppo Anima Holding ha integralmente rimborsato il finanziamento in essere al 31 dicembre 2013, per un importo di Euro 317,9 milioni (oltre ai relativi interessi di competenza maturati fino alla data di rimborso) e contestualmente ha sottoscritto un nuovo contratto di finanziamento per nominali Euro 175 milioni. In data 24 ottobre 2014, la Capogruppo ha poi stipulato un nuovo contratto di finanziamento per Euro 180 milioni ed ha provveduto in data 4 novembre al rimborso integrale del finanziamento erogato in marzo. Per i dettagli relativi a questa operazione si rimanda alla nota integrativa della relazione trimestrale ed al Documento Informativo pubblicato sul sito nella sezione Investor Relations. Il nuovo contratto di finanziamento ha consentito ad Anima Holding di rifinanziare il proprio debito a condizioni più vantaggiose, sia in termini economici che di maggiore flessibilità con riguardo a vincoli ed impegni finanziari. Il nuovo finanziamento ha scadenza finale il 30 giugno 2019 in un unica soluzione. La nuova duration finanziaria di tale finanziamento è pari a 4,5 anni, rispetto ai 2,5 anni della struttura precedentemente in essere. La Capogruppo ha inoltre sottoscritto dei contratti di copertura contro il rischio di variazione del tasso di interesse su circa il 70% del valore nominale del finanziamento; tale copertura ha scadenza pari a quella del contratto di finanziamento ed efficacia a partire dal 31 dicembre

20 * * * Vengono qui di seguito commentate le voci più significative e le variazioni più importanti intervenute nel corso del presente esercizio. Lo stato patrimoniale consolidato presenta un totale dell attivo di Euro 1.138,1 milioni. La voce attività finanziarie detenute per la negoziazione è valorizzata per Euro 0,2 milioni ed è costituita da quote di Fondi istituiti e gestiti dal Gruppo. Le differenze positive/negative derivanti dalla valutazione al fair value di quanto iscritto nella presente voce sono registrate a conto economico. Le attività finanziarie disponibili per la vendita, che presentavano l anno precedente un saldo per euro 62,6 milioni, espongono un saldo di Euro 43,5 milioni e risultano costituite da OICR (prevalentemente monetari ed obbligazionari) istituiti, promossi e/o gestiti dalle società del Gruppo. Le differenze positive/negative derivanti dalla valutazione al fair value di quanto iscritto nella presente voce vengono registrate a patrimonio netto al netto dell effetto fiscale. I Crediti evidenziano un saldo di Euro 265,5 milioni e sono suddivisi nelle seguenti componenti: i "crediti per servizio di gestione patrimoni", pari ad Euro 94,2 milioni, riguardano i crediti per le commissioni di gestione e performance che il Gruppo al 31 dicembre 2014 vanta nei confronti dei Fondi da esso istituiti o promossi, oltre ai crediti per commissioni derivanti dall'attività di gestione patrimoni a favore della Clientela Istituzionale ed individuale e a favore di Fondi Pensione; i "crediti - altri", pari ad Euro 171,3 milioni, sono principalmente riferiti alle disponibilità di conto corrente. Le immobilizzazioni materiali, iscritte per Euro 2,5 milioni, sono riferite principalmente a mobili e apparecchiature elettroniche ed ai costi capitalizzati per migliorie su beni di terzi (ristrutturazione uffici). Le immobilizzazioni immateriali, iscritte per Euro 745,4 milioni, comprendono le seguenti voci: avviamento iscritto dalla Capogruppo sulla CGU unica rilevata per Euro 639,2 milioni; valore residuo intangibili identificati in sede PPA per Euro 103,4 milioni (al netto degli ammortamenti); altre attività immateriali (in prevalenza software) per Euro 2,8 milioni. Si rimanda alla Sezione 11 Attività immateriali Voce 110 dell Attivo di Nota Integrativa per maggiori dettagli. Le attività fiscali correnti, pari a Euro 36,1 milioni, sono principalmente costituite dagli acconti versati in relazione all IRES di Gruppo per Euro 26,8 milioni e dagli acconti IRAP versati per Euro 9 milioni, oltre ad acconti per imposte estere per Euro 0,2 milioni. Le attività fiscali anticipate, pari ad Euro 3,9 milioni, sono principalmente costituite dall importo di Euro 0,2 milioni riferito alla fiscalità anticipata Ires e Irap sul derivato di copertura sottoscritto dalla Capogruppo, di Euro 1,7 milioni derivante dall affrancamento dell avviamento effettuato ai sensi dell art. 23 DL 98/2011 da Anima SGR oltre ad Euro 0,8 milioni riferito alla fiscalità anticipata Ires e Irap sul deterioramento di attività immateriali sempre rilevato da Anima SGR. 20

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