CARTELLA STAMPA. Conferenza Stampa del 30 giugno CIDIU s.p.a. - via Torino 9 Collegno
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1 CARTELLA STAMPA Conferenza Stampa del 30 giugno 2011 CIDIU s.p.a. - via Torino 9 Collegno
2 SCHEDA 1: Una gara per fare di Punto Ambiente un impianto anaerobico Impianto Attivo dall ottobre 2009, tratta il rifiuto organico differenziato prodotto dai cittadini che, miscelato con scarti della lavorazione del verde, viene convertito in compost di qualità (ammendante compostato misto), da utilizzare in agricoltura, nel ripristino ambientale e nel florovivaismo. Punto Ambiente Società a responsabilità limitata di proprietà per il 98% di CIDIU S.p.A. e per il 2% del Comune di Druento (Torino).Punto Ambiente è nata per realizzare e gestire l omonimo impianto di trattamento della frazione organica che sorge sul territorio del Comune di Druento. Cidiu S.p.A. ha deciso di indire una gara per l affidamento della concessione per la costruzione della sezione anaerobica e per la gestione complessiva dell impianto di trattamento della frazione organica del rifiuto di Punto Ambiente, che sorge sul territorio del Comune di Druento. Il passaggio alla nuova tecnologia anaerobica ha due ragioni forti: in primo luogo, la valorizzazione economica del biogas prodotto dal trattamento dei rifiuti provenienti da raccolta differenziata; dall altro, l abbattimento delle emissioni odorigene che, sebbene si siano sempre mantenute all interno dei parametri consentiti dall autorizzazione, hanno sovente recato disagio alla cittadinanza, essendo fisiologiche in un impianto di tipo aerobico quale è attualmente quello di Punto Ambiente.
3 SCHEDA 2: Quali sono i vantaggi di un impianto anaerobico? Digestione anaerobica Con il termine digestione anaerobica si intende il processo biologico di stabilizzazione (riduzione del contenuto di carbonio o C/N) di un substrato organico putrescibile condotto in uno o più reattori controllati in assenza di ossigeno attraverso idrolisi, metanogenesi e acidogenesi. Lo scopo del processo è quello di ottenere una stabilizzazione del rifiuto, intesa come riduzione almeno del 50% della frazione volatile, con conseguente riduzione del rapporto C/N e contemporaneamente un recupero energetico del biogas prodotto (in accordo al Decreto Ministeriale 29/01/2007). La gestione e il trattamento dei rifiuti è certamente uno dei problemi più controversi e complessi con cui una buona parte delle cosiddette società avanzate sono chiamate a confrontarsi. Come tutti i problemi complessi le soluzioni non sono mai univoche e non ve n è al momento nessuna in grado di assicurare, da sola, il massimo dei benefici senza alcun tipo di costo. In un contesto socio-economico altamente turbolento, come quello che stiamo attualmente vivendo, è certamente importante stare al passo con le innovazioni tecnologiche, allo scopo di ridimensionare l impatto socio-ambientale degli impianti e, nel contempo, garantire un utilizzo efficiente, per renderne il funzionamento sostenibile anche da un punto di vista economico. L impianto anaerobico consente di fare entrambe le cose. Sotto il profilo socio-ambientale, l impianto anaerobico abbatte l emissione di odori poiché la fase iniziale del processo si svolge all interno di digestori anaerobici a tenuta stagna. Sotto il profilo economico, diversi elementi garantiscono della sostenibilità di questa soluzione: 1. riduzione dei costi di smaltimento assicurata da innovativi sistemi di pretrattamento; 2. rendimenti energetici molto elevati, superiori rispetto alle precedenti tecnologie; 3. riduzione degli spazi, a parità di quantità di rifiuto, rispetto al compostaggio aerobico; 4. raggiungimento della capacità produttiva autorizzata: ovvero pieno utilizzo delle potenzialità dell impianto.
4 SCHEDA 3: Caratteristiche attuali dell impianto Punto Ambiente Composto di qualità riferimenti normativi Il marchio di qualità viene rilasciato dal Consorzio Italiano Compostatori (CIC), il quale ha dato vita ad un programma di certificazione volontaria del compost di qualità. Tale programma prevede una prima fase di Certificazione di Prodotto ed in seguito la costruzione di un Sistema di Assicurazione della Qualità, in grado di certificare sia il processo sia il prodotto, tramite sopralluoghi agli impianti ed analisi periodiche al fine di verificare la conformità ai requisiti individuati. Ammendante compostato misto (allegato 2 del D.Lgs. 29 aprile 2010, n. 75): prodotto ottenuto attraverso un processo controllato di trasformazione e stabilizzazione di rifiuti organici che possono essere costituiti dalla frazione organica degli RSU proveniente da raccolta differenziata, da rifiuti di origine animale compresi liquami zootecnici, da rifiuti di attività agroindustriali e da lavorazione del legno e del tessile naturale non trattati, da reflui e fanghi, nonché dalle matrici previste per l ammendante compostato verde. L impianto Punto Ambiente, attivo dall ottobre 2009, sorge nel territorio del Comune di Druento. L impianto tratta il rifiuto organico differenziato (FORSU) prodotto dai cittadini che, miscelato con scarti della lavorazione del verde, viene convertito in compost di qualità (ammendante compostato misto), da utilizzare in agricoltura, nel ripristino ambientale e nel florovivaismo. Punto Ambiente è progettato per una capacità di trattamento complessiva di t/anno, di cui t/ anno di rifiuto organico proveniente dalla raccolta differenziata e t/anno di scarti della lavorazione del verde, con cui si possono produrre t di ammendante compostato misto. È stato ideato, progettato, realizzato per l ambito provinciale. Costo dell opera chiavi in mano euro.
5 SCHEDA 4: Come si svolge la procedura di gara L oggetto della gara è la concessione per la costruzione della sezione anaerobica e per la gestione complessiva dell impianto di trattamento della frazione organica del rifiuto urbano a valle della raccolta differenziata di Punto Ambiente. Alla luce delle esigenze della Società e delle garanzie richieste, la soluzione più adatta per l individuazione del Soggetto costruttore e gestore è risultata essere l affidamento tramite la procedura del Dialogo competitivo. Le sue caratteristiche salienti sono: 1. I soggetti interessati presentano istanza di partecipazione alla prima fase della procedura; 2. la Stazione Appaltante valuta le proposte; 3. solo se sussistono i presupposti minimi necessari, e selezionate ulteriormente le proposte potenzialmente idonee, la Stazione Appaltante invita i qualificati alla seconda fase della procedura, che prevede la formulazione delle offerte economiche; 4. la Stazione Appaltante avvia con i candidati ammessi un dialogo per individuare e definire i mezzi più idonei a soddisfare le proprie necessità e raggiungere così i propri obiettivi; 5. Si procede all individuazione del vincitore, secondo il criterio dell offerta economicamente più vantaggiosa tra quelle che godono dei requisiti richiesti, ai sensi dell art. 83 d.lgs 12 aprile 2006 n Se nessuna proposta soddisfa le necessità e gli obiettivi dell appaltatore, vengono informati i proponenti senza necessità di indennizzo o risarcimento.
6 SCHEDA 5: Requisiti, tempi, utilizzo impianto durante i lavori Potrà partecipare chi abbia costruito un impianto anaerobico analogo funzionante e visibile, fornendo tutte le garanzie richieste, assumendosi totalmente a proprio carico l onere del mancato rispetto delle garanzie e dei requisiti richiesti. Per quanto concerne la tempistica, la pubblicazione del bando di gara avverrà entro 45 giorni da questa conferenza stampa, tenuto conto che l'art. 58 del Codice dei contratti pubblici subordina il ricorso al dialogo competitivo al previo parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici, il quale a sua volta rende il parere entro il termine di trenta giorni dalla richiesta. Durante i lavori per la realizzazione del nuovo impianto, quello e- sistente non chiuderà, almeno nella prima fase. Un eventuale chiusura nella seconda fase sarà limitata al tempo strettamente necessario all esecuzione dei lavori. Parte dell attuale impianto potrà essere riutilizzata, in accordo alle disposizioni previste dal progetto che risulterà vincitore.
7 SCHEDA 6: La gestione delle emissioni di odori Sebbene le potenziali fonti di emissione di odori sgradevoli dovute alla presenza e al trattamento di rifiuti nella parte nord-occidentale dell area metropolitana torinese siano molteplici, il Cidiu S.p.A. si è prontamente attivato per affrontare e risolvere il problema. Il primo passo è consistito nella realizzazione di una serie di studi scientifici e monitoraggi sul campo condotti da Società (Ecobioqual S.r.l. di Torino e Osmotech S.r.l. di Pavia) ed enti (Università di Torino) terzi rispetto all azienda e annusatori selezionati dalla Società tramite bando pubblico. Il rischio è stato valutato ipotizzando un esposizione calcolata sulla durata media della vita (70 anni) di un residente a 500 metri dai siti considerati Rimandando i dettagli tecnici ad apposita documentazione che sarà prontamente resa disponibile sul sito, è bene sottolineare i seguenti aspetti: 1. Lo studio dell Università di Torino (Dipartimento di Igiene) ha avuto il compito di verificare l eventuale pericolosità per la salute umana di inquinanti atmosferici correlabili ad emissioni odorigene prodotte dall impianto di compostaggio di Punto Ambiente e di quello ad interramento controllato di Cassagna, non rilevando livelli di rischio di alcuna significatività medico-patologica a seguito di inalazione di una serie di inquinanti rappresentativi; 2. In una prima fase, gli studi di Ecobioqual e Osmotech si sono focalizzati sulla valutazione della concentrazione degli odori e sui traccianti chimici che si generano in ogni fase del trattamento dei rifiuti; 3. I risultati hanno mostrato un andamento non costante degli odori, dovuti a fattori diversi, alcuni esogeni all impianto (presenza di altri impianti, fattori meteo-climatici); altri endogeni (problemi di gestione del processo e impiantistici). L obiettivo di questa prima fase era identificare in modo certo le cause dell emissione odorigena, per valutare gli interventi processuali e gestionali da adottare per risolvere il problema; 4. A seguito di queste prime indagini, CIDIU ha intrapreso un monitoraggio sul territorio mediante annusatori selezionati con bando pubblico. L obiettivo di questa seconda fase, che si è estesa da ottobre 2010 ad aprile 2011, era quello di ottenere una migliore rappresentazione della frequenza degli odori percepiti sul territorio, in funzione degli interventi gestionali e processuali migliorativi apportati all impianto.
8 biologia applicata all ambiente Prot / Valutazione dell impatto odorigeno mediante Field Inspection, secondo VDI 3940, sul territorio dei Comuni di Pianezza, Druento, Collegno (TO) L Azienda CIDIU SpA, proprio per la natura stessa delle sue attività, si è trovata a dover affrontare il problema delle molestie olfattive sul territorio ed in quest ottica le attività di monitoraggio intraprese, a partire dai mesi di febbraio/aprile del 2010, sono state vincolate all obbligo di utilizzare strumenti e metodologie di riferimento riconosciuti a livello nazionale ed internazionale in quanto criteri oggettivi atti a quantificare l entità del problema e stabilire l efficacia delle tecniche di mitigazione applicate. In particolare, l Azienda ha avuto la necessità di valutare la distribuzione e le occorrenze di odore sul territorio interessato dalla presenza dell impianto di compostaggio Punto Ambiente e della discarica Cassagna, secondo quanto previsto dalle linee guida internazionali in materia. A questo proposito, è necessario ricordare che in Italia non esistono leggi per la valutazione ed il controllo delle immissioni odorigene e pertanto ci si basa su normative vigenti nei Paesi Europei che fanno riferimento a limiti sulla FREQUENZA della molestia olfattiva e non sull intensità, quindi alla percentuale del tempo in cui si verificano episodi di odore. In riferimento a ciò l Azienda ha intrapreso sul territorio un monitoraggio della molestia olfattiva, mediante la valutazione in campo da parte di annusatori selezionati allo scopo di rendere oggettiva una sensazione soggettiva e sia perché è possibile verificare nel tempo la variazione della frequenza degli odori percepiti in funzione delle tecniche di mitigazione apportate ai processi di trattamento dei rifiuti. Questa metodologia prende il nome di Odour Field Inspection, ed è normata dalla norma tedesca VDI Si tratta di un metodo d indagine statistico basato su sopralluoghi prefissati, all interno di un area di studio opportunamente definita. Le misurazioni vengono effettuate nei punti d intersezione di una griglia di celle appositamente costruita, dette stazioni di misura, e si svolgono secondo una procedura stabilita, al fine di calcolare l impatto odorigeno caratteristico delle sorgenti studiate in ogni cella dell area di valutazione. L impostazione dell indagine ha previsto, in primo luogo, una valutazione della situazione geomorfologica del territorio, della meteorologia del luogo e la raccolta delle segnalazioni di odore da parte dei cittadini. Successivamente, sono stati selezionati i valutatori, a seguito di un bando pubblico, tra i cittadini in base alla loro sensibilità olfattiva, misurata con la sostanza di riferimento europea dell odore (n butanolo), tale da non essere fuori dalla media, ed in base alla loro capacità di riconoscere i principali odori prodotti dagli impianti (biogas, biofiltro, rifiuto fresco e rifiuto processato). E stata, quindi, costruita sull area di studio la griglia di celle, oggetto della Field Inspection, che delimita un area di circa 22 kmq, in modo da centrare gli impianti di trattamento rifiuti e comprendere i centri dei tre comuni limitrofi. La griglia è stata inquadrata all interno di un area di 7500x7500 metri, ed è risultata composta da 45 celle di valutazione alle quali fanno capo 72 stazioni di misura, riconosciute nella mappa come le intersezioni della griglia. All interno di quest area sono stati definiti 18 percorsi di misura, detti round, eseguiti dai valutatori in giorni ed orari differenti secondo un piano prestabilito (in modo da coprire tutti i giorni della settimana dalle 7.00 del mattino all di notte). ecobioqual s.r.l. - Environment Park - Via Livorno, Torino c.f. e p.iva Tel. ( ) Fax ( ) Web site: E- mail: ecobioqual@envipark.com 1
9 biologia applicata all ambiente Prot / L intera campagna di misura ha ricoperto un periodo di sei mesi, dal 4 ottobre 2010 al 4 aprile 2011, e per ogni punto di misura sono state eseguite più di 60 registrazioni; complessivamente sono state ottenute 4443 misure della durata di 10 minuti cadauna. In accordo a quanto prescritto dalla norma VDI 3940, i dati grezzi ottenuti durante i sopralluoghi sono stati sottoposti ad una procedura di validazione prima di essere utilizzati per l elaborazione statistica. Tutte le schede in cui sono stati registrati odori provenienti dall impianto sono state confrontate con le condizioni meteoclimatiche acquisite dalla centralina dell impianto per valutare la congruenza delle segnalazioni I risultati sono stati infine espressi come frequenze di rilevazione degli odori per ognuna delle celle della griglia di indagine e successivamente trasformate in curve di isofrequenza degli odori. Come esempio dei risultati ottenuti a seguito dell indagine, viene riportata l immagine relativa alla frequenza del totale degli odori percepiti sul territorio (comprensivi di tutti e 4 gli odori che i valutatori sono stati addestrati a riconoscere) nel corso del mese di novembre. Le linee rosse delimitano aree caratterizzate da livelli differenti di frequenza: fino al 5%, fino al 10 % (considerato il limite accettabile nel caso di aree residenziali) e fino al 15% (limite accettabile nel caso di aree industriali). Frequenza degli odori sul territorio nel mese di novembre 2011 ecobioqual s.r.l. - Environment Park - Via Livorno, Torino c.f. e p.iva Tel. ( ) Fax ( ) Web site: E- mail: ecobioqual@envipark.com 2
10 biologia applicata all ambiente Prot / L immagine seguente è stata ottenuta a seguito di una simulazione per comprendere la variazione della frequenza degli odori sul territorio nel mese di novembre 2011 nel caso in cui fosse già risultato attivo il trattamento di digestione anaerobica. Rispetto alla situazione attuale risulta evidente la riduzione della frequenza degli odori al di sotto dei limiti di accettabilità previsti dalle linee guida internazionali. ecobioqual s.r.l. - Environment Park - Via Livorno, Torino c.f. e p.iva Tel. ( ) Fax ( ) Web site: E- mail: ecobioqual@envipark.com 3
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