IL DOLORE DEL BAMBINO Prima Parte. SONIA BASIGLI Faenza, 29/3/2014

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1 IL DOLORE DEL BAMBINO Prima Parte SONIA BASIGLI Faenza, 29/3/2014 1

2 OBIETTIVI DEL SEMINARIO Conoscere il Dolore nel bambino e la Fisiopatologia del dolore Conoscere i metodi di valutazione del dolore nel bambino Conoscere i metodi per monitorare il dolore nel bambino Conoscere le tecniche non farmacologiche di terapia del dolore Conoscere le tecniche farmacologiche di terapia del dolore 2

3 Dolore definizioni Sensazione penosa diffusa o localizzata susseguente alla stimolazione dei particolari recettori sensitivi (Devoto Oli) Sensazione di sofferenza fisica (Gabrielli) Sensazione spiacevole più o meno circoscritta,... risultante dalla stimolazione di speciali fibre nervose sensitive (Dorland) 3

4 IASP International Association for the Study of Pain PAIN: An unpleasant sensory and emotional experience associated with actual or potential tissue damage, or described in terms of such damage. Note: The inability to communicate verbally does not negate the possibility that an individual is experiencing pain and is in need of appropriate pain-relieving treatment. 4

5 Esseri liberi dal dolore è un fondamentale DIRITTO UMANO Carta dei diritti dei bambini in ospedale al n.10 afferma: il bambino ha diritto a manifestare il proprio disagio e la propria sofferenza. Ha diritto ad essere sottoposto agli interventi diagnostico-terapeutici terapeutici meno invasivi e dolorosi Principi generali sulla prevenzione ed il trattamento del dolore nel neonato, Nizza 1998: gli operatori sanitari hanno la responsabilità di valutazione, prevenzione e trattamento del dolore nel neonato Ospedale senza dolore 5

6 Fisiopatologia del dolore IL DOLORE SI COMPONE IN PARTE PERCETTIVA ( NOCICEZIONE) che costituisce la modalita sensoriale che permette la ricezione e il trasporto al sistema nervoso centrale di stimoli potenzialmente lesivi per l organismo PARTE ESPERIENZIALE( la vera e propria ESPERIENZA del dolore) che è lo stato psichico collegato alla percezione di una sensazione spiacevole 6

7 7

8 L esperienza del dolore è la somma dei seguenti fattori DIMENSIONE AFFETTIVA E COGNITIVA ESPERIENZE PASSATE STRUTTURA PSICHICA FATTORI SOCIO-CULTURALI 8

9 MEMORIA DEL DOLORE Il dolore è una esperienza soggettiva, multidimensionale che incorpora progressivamente fattori sensoriali, emozionali, cognitivi. Ma allora il neonato o addirittura il feto ricordano ricordano il dolore? MODELLO DELLO SVILUPPO GERARCHICO: 1 stadio: percettivo-motorio 2 stadio: interviene la memoria 3 stadio: interviene la coscienza, la consapevolezza. Relazione tra memoria del dolore e sua consapevolezza: memoria implicita (memoria senza ricordo) memoria esplicita (linguaggio) 9

10 MEMORIA DEL DOLORE La sensibiltà del neonato al dolore è più profonda rispetto al bambino più grande. Alto livello di plasticità del SNC poiché in stato di attivo sviluppo. Le esperienze dolorose possono influenzare l architettura finale del cervello adulto. La memoria del dolore si immagazzina nel SNC del bambino e ne condiziona le successive reazioni al dolore. Questa memoria può influenzare il temperamento individuale ed altri aspetti della vita. 10

11 IL DOLORE NEL BAMBINO EFFETTI FISIOLOGICI: F C P A SaO2 pressione endocranica F R EFFETTI BIOCHIMICI: ormoni dello stress (cortisolo cortisolo, noradrenalina e altri metaboliti) 11

12 IL DOLORE NEL BAMBINO EFFETTI COMPORTAMENTALI: Vocalizzazione Pianto Espressività facciale Alterazioni ritmo sonno-veglia Movimenti degli arti e del corpo 12

13 TIPOLOGIE DI DOLORE Dolore Acuto (limitato nel tempo) - accompagna diverse patologie e traumatismi - riacutizzazioni dolorose di situazioni dolorose croniche Dolore Cronico (prolungato nel tempo) - presente in patologie irreversibili / terminali Dolore Procedurale - accompagna le diverse e molteplici procedure diagnostiche e terapeutiche necessarie per la definizione e l approccio al caso specifico Dolore Chirurgico 13

14 PERCORSO ASSISTENZIALE Misuro il dolore Determino il livello Tratto Non tratto Rivaluto

15 Quale scala utilizzare? VALIDITA, AFFIDABILITA, SEMPLICITA, UTILITA CLINICA ED APPLICABILITA 1. Scala da inserire nella cartella infermieristica 2. Valutazione del dolore post-chirurgico 3. Valutazione del dolore procedurale 4. Valutazione del dolore cronico

16 SCALE DI MISURAZIONE DEL DOLORE Premature Infant Pain profile OGGETTIVA (PIPP) Neonatal Infant Pain Scale OGGETTIVA(NIPS) prematuri 0-1 mese Objective Pain Scale OGGETTIVA(OPS) 1 mese-2 anni Faces Pain Scale/ wong-baker SOGGETTIVA(FPS) Children Hospital Eastern Ontario Pain Scale OGGETTIVA (CHEOPS) Visual Analogue Scale SOGGETTIVA(VAS) 3-12 anni 2-7 anni 7-17 anni Flacc OGGETTIVA <3anni 16

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18 Espressione facciale NIPS (Neonatal Infant Pain Scale) Rilassata Smorfia Pianto Assente Piagnucolio Vigoroso Pattern Respiratorio Braccia Gambe Stato di Vigilanza Regolare Rilassate, contenute Rilassate, contenute Sonno/Veglia Alterato Flesse/Estese Flesse/Estese Agitato La Neonatal Infant Pain Scale (Lawrence J, 1993) è basata su 5 parametri comportamentali ed uno fisiologico

19 Pressione arteriosa OPS A 4 ITEMS PUNTEGGIO (aumento rispetto al valore normale) +10% % 1 +20% 2 Pianto Assenza di pianto 0 Pianto consolabile 1 Pianto non consolabile 2 Movimento Assenza di movimento 0 Irrequietezza 1 Movimenti convulsi 2 Agitazione Paziente addormentato e calmo 0 Lieve 1 Intensa e continua 2 19

20 VISUAL ANALOGUE SCALE ETA > 8 ANNI PUNTEGGIO 0/10 CUT OFF : UGUALE/SUPERIORE A 3

21 SCALA FLACC

22 VOLTO GAMBE ATTIVITA PIANTO SCALA FLACC <3 ANNI Espressione neutra o sorriso Posizione normale e rilassata Posizione normale e tranquilla, si muove naturalmente Assenza di pianto (sveglio e/o durante il sonno) Smorfie occasionali o sopracciglia corrugate, espressione disinteressata Si agita, si dondola avanti e indietro, è teso Movimenti delle gambe a scatti o scalcianti, muscoli tesi Geme o piagnucola, lamenti occasionali Aggrottamento ciglia, da costante a frequente, bocca serrata, tremore del mento Scalcia e ritrae le gambe in modo più frequente Inarcato e rigido, si muove a scatti Piange in modo continuo, urla o singhiozza, si lamenta frequentemente CONSOLA- BILITA Soddisfatto, rilassato E rassicurato dal contatto occasionale dall abbraccio e dal tono della voce Distraibile Difficoltà a consolarlo e confortarlo

23 CHEOPS Pianto Assenza di pianto 1; Lamento 2; Pianto 3; Pianto disperato 4 Faccia Normale 1; Sofferente 2; Sorridente 0 Parole Silenzio 1; Lamentele su altre cose; Lamentele di dolore 2; Lamentele su entrambe 2; Positive 0 Dorso Normale (il corpo, esclusi gli arti, sta fermo; il dorso è normale) 1; Sgusciante (il corpo è in movimento in maniera sgusciante e sinuosa) 2; Teso (il corpo è percorso da brividi e scosse involontarie) 2; Dritto (il corpo è in posizione verticale o dritta) 2; Immobilizzato (il corpo è immobilizzato) 2 Tatto Non tocca (il b. non sta toccando la ferita) 1; Allunga la mano (il b. allunga la mano verso la ferita ma non la tocca) 2; Tocca (il b. tocca adagio la ferita o la zona della ferita) 2; Stringe (il b. sta vigorosamente toccando la ferita) 2; Immobilizzato (il b. deve essere immobilizzato) 2 Gambe Normali (le gambe sono rilassate; inclusi movimenti sinuosi o di tipo acquatico) 1; Contorcenti/Scalcianti (movimenti decisamente agitati o irrequieti e/o tira calci) 2; Dritte/Irrigidite (gambe irrigidite e/e/o bloccate strette vicino al corpo e restano lì) 2; Distese (distese o rannicchiate piegate all altezza del ginocchio) 2; Immobilizzate (le gambe devono 23 essere immobilizzate) 1

24 SCALA DI WONG-BAKER ETA COMPRESA TRA 3 E 8 ANNI PUNTEGGIO 0/10 CUT OFF : UGUALE/SUPERIORE A 4 24

25 VALUTAZIONE DEL DOLORE NELLE SCALE INTERPRETAZIONE dolore rilevato da 0 a 3 = terapia in corso sufficiente dolore rilevato tra 4 e 7=terapia non sufficiente,somministrare rescue dose dolore rilevato tra 8 e10=somministrare rescue dose,rivalutare dolore ad intervalli opportuni e se no ridotto(<4) contattare medico di guardia per modifica terapia

26 TRATTAMENTO NON FARMACOLOGICO DEL DOLORE 26

27 Tecniche di distrazione Obiettivo: distogliere l attenzione del paziente dalla zona del dolore per dirigerla su un altro tipo di motivazione RACCONTO DI STORIE BOLLE DI SAPONE (molto efficace per i bambini di età > 2-3 aa: rilassa e distrae) PRESENZA DEI CLOWN DI CORSIA NEI GIORNI DEGLI INTERVENTI PROGRAMMATI 27

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29 ASCOLTO DI MUSICA DISTRAZIONE VISIVA (pitture o manifesti attaccati al soffitto, illustrazioni a rilievo, televisore) VIDEOGIOCHI TECNICHE DI DISTRAZIONE RILASSAMENTO E RESPIRAZIONE (il rilassamento riduce l angoscia piuttosto che il dolore per questo non è sostituto degli analgesici o di altri trattamenti del dolore) 29

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33 GIOCOTERAPIA Il gioco mostra il suo carattere terapeutico poichè permette: -l incanalamento e la sublimazione di energie aggressive. -la padronanza di situazioni spiacevoli -la risoluzione di conflitti -la risoluzione di stati carenziali 33

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