COMUNICATO STAMPA. I contenuti in sintesi
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- Anna Maria Piazza
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1 Torino, 1 dicembre 2009 LA GOVERNANCE NEL SETTORE DELLE DIPENDENZE Il ruolo nel settore delle dipendenze Giornate di incontro e confronto organizzate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome in collaborazione con la Regione Piemonte I contenuti in sintesi Le dipendenze, a differenza di altre patologie e discipline mediche, subiscono da parte dei media, dell opinione pubblica e del quadro normativo di riferimento, un influenza che ne condiziona le strategie di intervento clinico, di prevenzione e cura. Nel corso degli ultimi anni, sono state oggetto di notevoli cambiamenti: per la comparsa di molteplici altre forme di dipendenza (determinate non solo da sostanze, ma anche da comportamenti compulsivi), per l eterogeneità e l aumento del target dei pazienti nonché per la diffusione di nuove sostanze e nuove modalità di consumo, con forti ricadute su ambiti quali la sicurezza stradale, la sicurezza e l incolumità nei luoghi di lavoro e in tutto il contesto sociale. La prevenzione e il contrasto alle dipendenze deve prevedere interventi ispirati ad un elaborazione strategica condivisa tra tutti i soggetti coinvolti in una logica interdisciplinare. Le responsabilità e le competenze delle Regioni in termini di programmazione ed organizzazione in questo settore si sono ampliate, e per questo, la Conferenza delle Regioni e P.A. ha voluto promuovere un percorso di confronto e coordinamento, avviato fin dallo scorso anno, affinché fosse possibile attuare interventi sempre più aderenti alla complessità che le dipendenze patologiche richiedono nella società di oggi. L'espressione Governance comprende l'insieme di regole, strutture e modelli organizzativi che presiedono a un corretto ed efficiente governo del sistema sanitario nel campo delle dipendenze, inteso come sistema di compensazione fra gli interessi - potenzialmente divergenti - dei diversi soggetti e di negoziazione tra sfera pubblica e privata, caratterizzato da un complesso network di interdipendenza a diversi livelli di autorità. Da una buona governance deriva il buon funzionamento di ogni settore deputato alla tutela del benessere, e quindi della salute, dei cittadini.
2 LE COMPETENZE CENTRALI E REGIONALI: MODELLI A CONFRONTO La tavola rotonda di apertura approfondisce le diverse strategie di prevenzione e contrasto messe in campo in Italia e in altri paesi europei. Partecipano esperti del Consiglio Nazionale delle Ricerche e i responsabili dei programmi nazionali di lotta alle dipendenze di Svizzera, Spagna e delle Conferenza delle Regioni, in particolare gli Assessori Enrico Rossi e Stefano Valdegamberi, rispettivamente Coordinatore delle Commissione Salute e Coordinatore della Commissione Politiche Sociali della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome. LO STATO DEI SERVIZI: LE RISORSE E I LIVELLI DI ASSISTENZA In apertura sono presentati i risultati di una indagine condotta dal Coordinamento Interregionale in tutte le Regioni italiane con riferimento alle seguenti principali variabili: utenza, personale, spesa, integrazione tra servizi pubblici e privato sociale accreditato. L indagine mette in evidenza aspetti comuni, buone prassi e variabilità dei sistemi messi in campo dalle regioni nel settore delle dipendenze. Alla presentazione dei dati seguono tre approfondimenti sui seguenti temi: 1. Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria (LEA) e Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali (LEPS); 2. Tutela della salute penitenziaria, con riferimento all utenza tossicodipendente; 3. Sistema delle responsabilità, analisi delle criticità, proposte. Gli interventi sono curati dai rappresentanti delle società scientifiche, dagli operatori e dalle organizzazioni di cittadinanza attiva che hanno preso parte ai lavori preparatori delle giornate di studio, in un ottica di partecipazione e di confronto propositivo tra i diversi livelli di Governance. Viene presentato lo stato dell arte sui livelli essenziali dell assistenza socio-sanitaria e delle prestazioni sociali, mettendo in relazione gli interventi previsti e le fonti normative vigenti in materia. In particolare vengono esaminati i vari aspetti riguardanti l organizzazione del sistema dei servizi sanitari pubblici e del privato sociale accreditato, le attività di competenza e gli standard. Attenzione viene anche dedicata alle conseguenze della mancata definizione delle prestazioni sociali (servizio sociale professionale, pronto intervento sociale, assistenza domiciliare, assistenza presso strutture residenziali protette, centri di accoglienza).
3 Gli interventi presentano inoltre la situazione nei vari contesti, anche quelli peculiari come il carcere, cercando di mettere in luce le responsabilità di governo del sistema ai vari livelli (nazionale, regionale, locale) e tra i vari soggetti (pubblici, privato sociale accreditato, advocacy). Vengono quindi indicate alcune criticità e sono proposte alcune strategie di soluzione. Focalizzati questi temi, alcuni interventi istituzionali successivi (Assessore alle Politiche per la Salute della regione Emilia-Romagna, Coordinatori tecnici delle Commissioni Salute e Politiche Sociali della Conferenza delle Regioni e P.A., ANCI) discutono, secondo diversi punti di osservazione, le diverse responsabilità ed opportunità. Infine, le Organizzazioni Sindacali approfondiscono il tema dei diritti degli operatori e degli utenti. DALLE POLICIES AI MODELLI ORGANIZZATIVI I modelli organizzativi sono il riflesso e la conseguenza delle modalità secondo le quali viene percepita la dipendenza in un determinato periodo storico. A differenza di altre patologie nelle dipendenze i modelli organizzativi sono fortemente influenzati a seconda di come viene percepito il soggetto tossicodipendente ovvero: a) come paziente, al pari di ogni altro, a cui va garantita la tutela del diritto alle cure e quindi alla salute; b) come soggetto pericoloso e problematico e pertanto autore di comportamenti con impatto negativo sulla sicurezza sociale. Soggetto innanzitutto da controllare e poi in subordine da curare (ne è esempio il recente caso della morte del giovane Cucchi. La vicenda ha portato alla ribalta le problematiche legate allo stigma sociale ma anche la visione emotiva dei fatti). Ne deriva di fatto che le leggi, il sentire dell opinione pubblica, le notizie sui media, influiscono sui modelli organizzativi e sulle modalità secondo le quali sono realizzati gli interventi di prevenzione e cura. Alcuni esempi - Se le norme sul divieto di bere in auto diventano gradualmente più severe il loro effetto andrà inevitabilmente a ricadere sui nuovi modelli organizzativi? - Il recente passaggio delle competenze in materia di sanità penitenziaria alle Regioni, e quindi alle Aziende Sanitarie, comporta che le ASL dovranno riorganizzare la loro presenza nel contesto carcerario? - Le dipendenze stanno cambiando, si affermano nuovi stili di consumo, nuove sostanze stupefacenti, e altre forme di dipendenza come il gioco d azzardo patologico o forme gravi di dipendenza compulsiva, quale deve essere la risposta in termini organizzativi tenuto conto delle leggi che impongono regole, limitazioni ecc.?
4 - I Servizi per le Tossicodipendenze (Ser.T) e le Comunità Terapeutiche per la cura e riabilitazione dei tossico-alcol-dipendenti sono ancora oggi organizzazioni a bassa considerazione da parte del contesto socio-politico. Ne hanno conseguenza il personale e i professionisti che operano quotidianamente sul campo, che meriterebbero invece una alta considerazione per svolgere il lavoro con una buona motivazione in contesti difficili al fine di evitare la sindrome da burnout. Questi modelli devono essere in grado di permettere un azione più fluida ed efficace nell intercettare target di pazienti diversi ed attivare nuove modalità di intervento. Un possibile percorso virtuoso parte dal concetto di funzionamento a Rete che può influire (positivamente) nel rendere i modelli organizzativi più efficaci ed efficienti. Si esplorano quindi diverse ipotesi di funzionamento di modelli a rete. LA CONDIVIZIONE DELLE SCELTE NEL GOVERNO LOCALE Sono presentati e discussi i contenuti dell accordo tra la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, la Federazione Italiana Comunità Terapeutiche (FICT) e il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) - sottoscritto nella seduta del 29 ottobre L'Accordo è stato firmato con la finalità di pervenire in tempi brevi al pagamento degli arretrati dovuti alle associazioni del privato per trattamenti di recupero in regime residenziale o semiresidenziale, avviare sul territorio nazionale tavoli tecnici locali tra Regioni e gli attori del sistema dei servizi, consolidare il confronto tra Gruppo tecnico interregionale sulle dipendenze e le rappresentanze del sistema dei servizi per il monitoraggio delle previsioni dell'accordo. La sessione La condivisione delle scelte nel governo locale esaminerà i metodi di programmazione degli interventi delle Regioni e P.A. L accordo impegna le Regioni, ove necessario, a ripianare i crediti vantati dalle strutture private, a adeguare le tariffe, a portare a termine il processo di accreditamento; gli Enti privati a adeguare l offerta terapeutica alle necessità dei territori, a integrare il proprio intervento con quello delle AUSL, a formare i propri professionisti, a valutare i propri interventi. Entrambe le parti si impegnano a proseguire il confronto reciproco, sia nelle singole Regioni e P.A., sia a livello interregionale. Successivamente verrà presentata una panoramica sugli strumenti di programmazione e sulle modalità di confronto con i professionisti e con le associazioni già in atto nelle diverse Regioni e P.A. La tavola rotonda esamina la cornice metodologica alla base di una efficace programmazione regionale: 1. Lettura e valutazione dei bisogni; 2. Metodo concertativo di costruzione degli obiettivi;
5 3. Tipologie e soggetti destinatari; 4. Forme della programmazione (Piani Regionali, Piani di Zona, etc.); 5. Rapporti e integrazione con altre aree di intervento; 6. Valutazione partecipata dei piani, programmi, azioni ecc... In questa cornice verranno inquadrati alcuni temi prioritari come: 1. Esigenza di uscire dalla logica degli interventi basati sull emergenza 2. Valorizzazione dei professionisti nella definizione delle strategie (governo clinico) 3. Integrazione sociosanitaria 4. Come coniugare standard minimi, eccellenza, innovazione 5. La necessità di rimodulazione dei percorsi in rapporto alle esigenze locali e ai nuovi comportamenti di consumo 6. Analisi dei rapporti possibili con altre aree di intervento: a) politiche giovanili; b) Piani Locali; c) mondo del lavoro (precario, temporaneo, stabile). 7. Formazione e valutazione. 8. Ruolo del virtuale (Internet, SITI, Social network) nella governance territoriale GLI ACCERTAMENTI DI ASSENZA DI TOSSICODIPENDENZA PER I LAVORATORI CHE SVOLGONO MANSIONI A RISCHIO PER LA SICUREZZA E L INCOLUMITA DI TERZI Ad un anno dall Accordo Stato-Regioni e P.A. sulle Procedure sugli Accertamenti di assenza di Tossicodipendenza in lavoratori che svolgono mansioni a rischio per la sicurezza e l incolumità di terzi le Regioni intendono, da un lato, confrontarsi sui modelli operativi attuati e, dall altro, aprire il dibattito sugli argomenti focali emersi in questi mesi di applicazione. In particolare la tavola rotonda discute sui punti ritenuti meritevoli di approfondimento: monitoraggio (importanza della raccolta dei flussi informativi; valutazione del rapporto costo/beneficio), normativa ed organizzazione (criticità di interpretazione della norma; difformità tra normative che disciplinano la tutela di terzi in rapporto all uso di sostanze psicoattive; problematiche logistico-organizzative a livello delle varie figure coinvolte dall applicazione della norma, cioè medici competenti, laboratori e Ser.T.), valutazione diagnostica (percorsi diagnostici; centralità della valutazione clinica; criticità interpretative per classi di sostanze ad uso terapeutico; formazione degli operatori), informazione e prevenzione (necessità di un adeguata informazione e prevenzione nei luoghi di lavoro con esame del ruolo dei diversi attori quali medici competenti, Ser.T. e SPRE.S.A.L.; la messa a punto di appositi documenti di politica aziendale), etica e responsabilità (consenso e rifiuto agli accertamenti, tutela della privacy, profili di responsabilità professionale, costi sociali). (Programma in allegato) A cura di Dott. Giuseppe Reale Elena Fois Agenzia Publiedit ROMA - CUNEO Ufficio stampa Giunta regionale Mob Tel Mob Assessorato alla tutela della salute e sanità
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