ELWOOD (Electricity from wood at man scale)
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- Viola Riva
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1 ELWOOD (Electricity from wood at man scale) Sistema cogenerativo di energia elettrica e termica da gassificazione di legno su piccola scala, integrato con ilterritorio e le sue risorse 1
2 La prima Foresta Modello in Italia: L a Foresta Modello delle Montagne Fiorentine Toni Ventre Responsabile Area Gestione, Difesa ed Uso del Territorio e CD ass.fmmf 2
3 Organizzazione della presentazione: 1. La RIFM: dal Canada alla Toscana 2. Gli impianti di teleriscaldamento: quale (i) sostenibilità nei criteri e nelle scelte dell Ente nell ambito della realizzazione degli impianti a servizio delle comunità e la gestione 3. Obiettivi della Foresta Modello Montagne Fiorentine 3
4 7 Comuni : Londa Pelago Pontassieve Reggello Rignano s/arno Rufina San Godenzo abitanti 547 kmq
5 1.La Rete Internazionale delle Foreste Modello
6
7 Cos é una Foresta Modello? Una Foresta Modello riguarda le persone che traggono sostentamento dalla foresta, gli effetti che queste provocano sulle risorse naturali, lo sviluppo umano, la salvaguardia degli alberi e dei prodotti forestali
8 Partenariati: Costruiti sulla base della cooperazione, della comprensione e del rispetto tra la popolazione e le organizzazioni che rappresentano un ampia scala di valori. Le Foreste Modello coinvolgono PAESAGGI Aree geografiche chiaramente definite con una copertura forestale significativa: Includono città, fiumi, aziende, foreste ed aree protette. Un area abbastanza grande da incorporare tutti gli usi ed i valori della foresta. Rappresentativitá delle caratteristiche ambientali, sociali, culturali ed economiche della regione. SOSTENIBILITA Include diversi livelli di governo: associazioni, ONG, imprese ed industrie, mondo accademico, popolazione, organizzazioni di ricerca, giuventù e quant altro. I partecipanti definiscono un processo per lavorare insieme: In una assemblea basata sul consenso, la trasparenza e la partecipazione volontaria; Per sviluppare una visione condivisa della sostenibilità dell area; Per accordarsi su azioni specifiche ed attività a supporto della visione condivisa; Per scambiare idee, conoscenze ed esperienze. Esplorano approcci per lo sviluppo sostenibile Creando legami tra la tutela delle risorse, del paesaggio, lo sviluppo economico locale, il coinvolgimento delle comunità ed i bisogni delle future generazioni; Sviluppano, provano e condividono soluzioni innovative per la gestione, lo sviluppo ed altre sfide della GSF / SFM che incontrano i partecipanti; Aiutano ad impostare le soluzioni definite localmente, per dare una risposta locale ad iniziative nazionali, ma anche globali.
9 Verso la prima Foresta Modello in Toscana: il progetto dell UCVV Marzo La Regione Toscana aderisce alla Rete Meditteranea F.M. Novembre 2009 Incontro a Bruxelles con il segretariato della Rete Marzo 2010 Visita della delegazione Toscana alla Foresta Modello di Urbion Regione Castilla y Leon - E Maggio 2010 adesione della Comunità Montana Montagna Fiorentina (DG n.49) al progetto della Regione Toscana di partecipazione alla rete internazionale mediterranea denominata foreste modello per la realizzazione di un esperienza pilota nel proprio territorio Luglio 2010 stipula accordo di cooperazione con partners pubblici e privati per l avvio del processo innovativo e richiesta di finanziamento al GAL Start nell ambito della Mis. 124 del PSR. : 1. Unione dei Comuni Valdarno e Valdisieve (ex Comunità Montana Montagna Fiorentina), local public institution 2. C.N.R. I.V.A.L.S.A. Research Institute on wood application 3. National Park Foreste Casentinesi, Monte Falterona, Campigna 4. S.O.F.E.A. woodmen lobbying association 5. 8 Local Private Operators of wood production and sawmill work 9
10 Verso la prima Foresta Modello in Toscana: il progetto dell UCVV Dicembre 2010 presentazione ufficiale del processo FM a Rincine gennaio/settembre 2011 tavoli di lavoro per la redazione del Piano Strategico e per la costituzione giuridica della FM Ottobre 2011 Visita ispettiva della delegazione canadese per la verifica dei requisiti Novembre 2011 Ramatuelle (Francia): in occasione del Med Forum Europeo riconoscimento ufficiale della FMMF quale FM Candidata 28 Febbraio 2012 ASSEMBLEA COSTITUENTE DELL ASSOCIAZIONE FORESTA MODELLO DELLE MONTAGNE FIORENTINE e approvazione del PS 10
11 L Associazione Foresta Modello delle Montagne Fiorentine: 44 soci fondatori: 11 enti pubblici (Ucvv+7 comuni+parco Naz. For. Cas.+ CNR Ivalsa + Ordine AF 11 associazioni 7 imprese (società) 15 persone fisiche di tutti i settori. Dal 28/02/12.+??? Soci di cui??? Enti pubblici,??? Imprese,??? Associazioni,??? Persone fisiche
12 Quali sono gli ambiti dove la FORESTA MODELLO può agire?...tutti quelli che in qualche modo interagiscono con il sistema foresta: e ovviamente: Valorizzazione delle FER con particolare attenzione alla filiera BOSCO-ENERGIA Milano 28 giugno
13 2. Gli impianti di teleriscaldamento: quale (i) sostenibilità nei criteri e nelle scelte dell Ente nell ambito della realizzazione degli impianti a servizio delle comunità e la gestione
14 Le scelte della UCVV (ex CMMF): Realizzazione di impianti per la produzione di energia termica o di cogenerazione di piccole o medie dimensioni che garantiscano: SOSTENIBILITA Quale (i) sostenibilità nei criteri e nelle scelte dell Ente nell ambito della realizzazione degli impianti
15 Sostenibilità ambientale Filiera locale: bassa incidenza energia grigia, interventi selvicolturali funzionali alle esigenze del territorio (garanzie bil. CO2 nullo) Tipo e dimensioni dell impianto: produzione di energia termica o cogenerazione di taglia medio piccola (2 MWt) e in ogni caso commisurati all assorbimento termico/maggiori garanzie per approvigionamento locale combustibile: cippato di legno vergine (prodotto e commercializzato come combustibile e non come scarto
16 Sostenibilità economica Per la PA: redditività dell investimento intesa tenendo conto di tutti i valori aggiunti (servizio ai cittadini, beneficio ambientale, valorizzazione settore economico) Per i cittadini: maggior risparmio possibile alle utenze, garanzie sulle tariffe di vendita del calore (meccanismi chiari sui parametri di adeguamento per eventuali aumenti Per il soggetto gestore (se diverso da PA): canone concessione (da PA), tariffe all utenza e assorbimenti tali da rendere sostenibile la gestione
17 sociale Sostenibilità Percorso partecipato: sia con i futuri fruitori che con i possibili operatori della filiera bosco-calore fin dal primissimo inizio, di base e non concertato con rappresentanze (finche è possibile), aggiornando anche su aspetti noiosi come le procedure ammin., di gara, mostrando realtà simili locali., ecc.ecc. Filiera corta e locale: massima trasparenza sulle procedure e massimo coinvolgimento possibile de maggior numero di soggetti locali (chi rema contro c è sempre e così chi cerca di capire dove è la «fregatura»
18 L impianto di Rincine 2004 il 1 in Toscana Centro polifunzionale (qualificazione professionale, didattica ambientale Complesso Demaniale di Rincine Uffici S.A.F. e Foresteria L impianto di teleriscaldamento: Rete distribuzione : 130 metri, Potenza caldaia : 320 kw Volume servito: circa mc. Casa Bernardi (3 appart. Uso resid.)
19 L impianto di teleriscaldamento di Pomino
20 L impianto di teleriscaldamento di Castagno d Andrea Comune di San Godenzo
21 L impianto di teleriscaldamento di Vallombrosa Progetto nato con Accordo di Programma tra UCVV, Comune di Reggello e UTB Vallombrosa (luglio 2007)
22 Le caratteristiche degli impianti : POMINO CASTAGNO VALLOMBROSA n. Utenze edifici (Abbaziaalbergo-strutture CFS) Volume servito (mc) Lunghezza rete (ml) Potenza caldaie KW Fabbisogno cippato (t) Costo impianto ( ) (2) 980 (2) 900 (2) Bologna 26 Ottobre 2011
23 con l inaugurazione di oggi. dal cosa abbiamo ottenuto? Rufina Villa di Poggio Reale 25 novembre
24 Gli impianti di valorizzazione delle FER : 4 (+1) impianti di TLR a cippato per un tot. di 3, 17 MWt 1 impianto minihydro realizzato e 2 in corso di 3 impianti FV
25 I progetti dell Unione (ex CMMF): Investimento complessivo previsto : Per impianti a biomasse : ,00 Per impianti minihydro : ,00 Per impianti FV : ,00 TOTALE : , 00 Rufina Villa di Poggio Reale 25 novembre
26 Solo per gli impianti a biomassa : Si sono risparmiate: 763 tep t di CO2 e. le famiglie di Pomino e di Castagno in media circa /anno/famiglia Rufina Villa di Poggio Reale 25 novembre
27 I riconoscimenti: 1. La Regione Toscana ha assegnato al progetto PRO-ENERGY, nell area tematica ENERGIA, il logo: 2. Nel mese di giugno 2007 è stato conferito alla CMMF un premio europeo quale riconoscimento per gli interventi per la promozione delle FER dall IAEE (International Association for Energy Economics) 3. Da ottobre 2007 l UCVV è partner europeo nella campagna SEE-Sostenibilità Energetica Europea Rufina Villa di Poggio Reale 25 novembre
28 i riconoscimenti del 2012: Marzo (Cremona) - PREMIO Bioenergy 2012 IMPIANTI A BIOMASSE E RELATIVA FILIERA (FILIERA BIOMASSE) ENTI PUBBLICI 1 classificato) UNIONE DI COMUNI VALDARNO E VALDISIEVE (FI) Maggio (Firenze)- Premio Toscana Ecoefficiente - Energie rinnovabili 1 classificato) UNIONE DI COMUNI VALDARNO E VALDISIEVE (FI) Giugno (Milano) Premio «Good Energy Award» Menzione speciale per UNIONE DI COMUNI VALDARNO E VALDISIEVE (FI) Good Energy Award 2012
29 infine. Credito di fiducia dei cittadini nei confronti della PA Esempio di collaborazione e sinergia di risorse tra istituzioni Rufina Villa di Poggio Reale 25 novembre
30 a proposito di sostenibilità.. p.e. a Pomino impatto ambientale estremamente positivo Prima impianto Dopo impianto Combustibili fossili 75% Biomassa forestale Legna da ardere 25% Combustibili fossili 0% Gasolio e GPL =0 Biomassa forestale (cippato) 100%
31 Gli obiettivi dell Associazione Foresta Modello delle Montagne Fiorentine 31
32 L Associazione Foresta Modello delle Montagne Fiorentine: Cosa vorremmo fare...? continuare un percorso nuovo PERMANENTE E A PARTECIPAZIONE VOLONTARIA che porti all attuazione degli obiettivi del Piano Strategico; Il percorso e i suoi obiettivi dovranno necessariamente essere definiti da tutti i soggetti (pubblici e privati) che vorranno partecipare La FM costituita dovrebbe trarre la sua forza dalle sinergie delle risorse interne e da quelle delle risorse date dall'appartenenza ad una Rete mediterranea e internazionale 32
33 L Associazione Foresta Modello delle Montagne Fiorentine: Come lo vorremmo fare?..dobbiamo deciderlo insieme..rispettando i principi base delle FM: Partecipazione diffusa Sostenibilità territoriale Lavoro in rete Scelte condivise Lavoro e collaborazione da pari tra pari 33
34 L Associazione Foresta Modello delle Montagne Fiorentine: Perché lo vogliamo fare? Per l'importanza quantitativa e qualitativa del sistema foresta in Toscana (oltre il 50%) e nella Valdisieve (70(!)%) Per provare superare le difficoltà croniche di cui parliamo da decenni e non riusciamo a risolvere ( sudditanza economica, politica e culturale rispetto alle grandi aree urbane che si concretizza con una marginalità socioeconomica debilitante per tutti). Per provare a farlo nel momento forse peggiore... Perchè forse è proprio ora il momento migliore di provare a compensare la scarsità di risorse finanziarie con la capacità di mettere insieme problemi diversi ma anche capacità e ingegni diversi, andare oltre il proprio ruolo e il proprio obiettivo specifico con il fine ultimo di rivendicare gli stessi per riuscire a costruire in pratica quelle condizioni di valorizzazione di un settore attraverso una applicazione reale della FILIERA CORTA E LOCALE DEL LEGNO E NON SOLO 34
35 L Associazione Foresta Modello delle Montagne Fiorentine: Quali sono i vantaggi per chi parteciperà? Niente soldi e lavoro in più rispetto a quello che già ognuno ha......in realtà crediamo che se riusciremo ad applicare il metodo FM potremo avere più strumenti per trovare risorse finanziarie per realizzare gli obiettivi individuati nei diversi settori e il lavoro investito in più dovrà/potrà semplificare il lavoro di ognuno di noi... 35
36 Grazie per l attenzione Dott. For. A. Ventre 36
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