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Rosina Casati
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1 1 ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI CENTRO LINCEO INTERDISCIPLINARE «BENIAMINO SEGRE» R OMA 30 MAGGIO 2012 Palazzo Corsini Via della Lungara Roma GIUSTIZIA PENALE, VERITÀ STORICA, RICONCILIAZIONE. COME SI ESCE DALLE DITTATURE E DALLE CRISI UMANITARIE Sommari degli interventi Marco De Paolis. La tardiva stagione di processi per crimini di guerra commessi in Italia. Qual è la reale dimensione giudiziaria dei crimini nazi-fascisti in Italia? Cosa è stato fatto dal dopo guerra ad oggi per assicurare alla giustizia i criminali di guerra tedeschi per i gravi crimini commessi in Italia durante l occupazione del nostro territorio? Analisi ed evoluzione della giurisprudenza italiana in tema di crimini nazi-fascisti in Italia. Può oggi dirsi conclusa questa lunga pagina giudiziaria? Il nuovo ruolo delle vittime degli eccidi nei processi per crimini di guerra nella giurisprudenza interna e in quella internazionale. I contributi degli accertamenti giudiziari alla ricostruzione di una verità storica. Mariano Gabriele. Riconoscere il punto di vista dell altro: i lavori della Commissione storica italo-tedesca e la costruzione di una memoria storica condivisa Il lavoro in comune degli storici italiani e tedeschi si è avvalso di apporti alla conoscenza di diversa origine, assumendo con particolare interesse quelli tratti dall esame delle esperienze, nella convinzione che ogni memoria, quando non è o non è soltanto espressione di uno stereotipo, può dare un contributo utile alla ricostruzione storica. Come per qualsiasi filone di ricerca, è necessario considerare la fonte criticamente, sia per apprezzarne il valore che per avvertirne i limiti. Poiché l esperienza è sempre soggettiva, la sua rievocazione fornisce l interpretazione personale della verità secondo il testimone, che se la forma sulla base dei sentimenti personali e delle esperienze pregresse, nonché dei condizionamenti esterni, soprattutto amici. L utilità diretta della fonte appare pertanto massima in tema di percezione piuttosto che di testimonianza perché consente di conoscere attraverso quali impatti realtà ed eventi esterni si sono disposti nell animo e nella memoria del soggetto, esaminando il quale si può pervenire a risultati di notevole interesse.

2 2 Possono venire in evidenza pulsioni e stimoli, una scala di valori, le modifiche intervenute nel sentire per eventi e circostanze esterne, come pure, al contrario, una condizione di impermeabilità ideologica o stereotipica, il rifiuto di accettare aspetti della realtà contrari alle proprie convinzioni o alle proprie speranze. Ciò considerato, appare evidente che ad integrazione delle esperienze, altre fonti complementari sono utili per valutare il grado di corrispondenza al vero di tali memorie. E agevole citare dei casi: può darsi che uno stridente contrasto tra la reazione individuale e l accertato andamento generale trovi correzione o spiegazione in altri elementi di conoscenza; e può darsi il contrario, che la testimonianza personale sia asseverata da documentazioni di origine contrapposta. Paolo Pezzino. Verità storica e verità giudiziaria: due categorie inconciliabili? Negli ultimi decenni è diventato frequente, e non solo in Italia, l uso degli storici in procedimenti penali volti a punire i responsabili di gravi crimini politici, commessi durante guerre, dittature, etc. Ma verità storica e verità giudiziaria sono effettivamente comprabili? Normalmente si tende a sottolineare piuttosto le differenze fra le due categorie: mentre il giudizio penale mira ad affrontare il tema della responsabilità individuale, in ultima analisi a giudicare dell innocenza o della colpevolezza, del singolo, lo storico non giudica, ma mira soprattutto a comprendere. Tuttavia fra le due operazioni quella giudiziaria e quella storica vi sono affinità che derivano dal fatto che entrambe puntano al rigoroso accertamento dei fatti, alla verità. Se quindi non appare possibile scindere troppo nettamente le due verità, bisogna tuttavia anche evitare i rischi che la verità giudiziaria si sovrapponga senza mediazioni a quella storica, realizzando una specie di verità ufficiale accertata una volta per tutte, e vanificando il carattere sempre controverso dell interpretazioni storiografica. Natalino Ronzitti, La sentenza della Corte Internazionale di Giustizia sull immunità giurisdizionale dello Stato (3 febbraio 2012) Schema della relazione Le stragi naziste durante l occupazione tedesca dopo la resa italiana dell 8 settembre 1943

3 3 I tentativi per ottenere il risarcimento dei danni: cosa dice il diritto dei conflitti armati Il contenzioso ancora pendente nei confronti della Germania nonostante gli accordi stipulati dopo la II Guerra mondiale La storica sentenza Ferrini (Cass. Sez. Un. 11 marzo 2004, n. 5044) e il problema dell immunità dalla giurisdizione dello Stato estero La controversia italo-tedesca dinanzi alla Corte Internazionale di Giustizia Le ragioni della Germania Le ragioni dell Italia La riconvenzionale italiana La sentenza della Corte Internazionale di Giustizia del 3 febbraio 2012 (a) contenuto (b) una sentenza molto conservatrice Il problema dell esecuzione della sentenza Lo spiraglio lasciato aperto: il rilievo sul disconoscimento dello status di prigioniero di guerra dei militari italiani internati in Germania Conclusioni: (a) La condotta diplomatica e processuale del Governo italiano (b) La tutela dell individuo in caso di danni provocati dalla violazione del diritto internazionale umanitario: la risoluzione adottata nel 2010 dalla International Law Association

4 4 Wolfgang Schieder, Riconoscere il punto di vista dell altro: i lavori della Commissione storica italo-tedesca e la costruzione di una memoria storica condivisa L intervento si concentrerà sulla categoria di Erfahrungsgeschichte ( Storia delle esperienze ), utilizzata nei lavori della Commissione, e ripresa nella relazione finale. Maria Rosaria Stabili. Giustizia penale e/o riconciliazione? Le Commissioni della verità in America latina Colpi di stato e conflitti armati di durata e intensità diverse hanno caratterizzato l America latina degli ultimi quarant anni del Novecento e hanno fatto registrare un elenco impressionante di detenzioni, torture, sparizioni forzate, morti. A partire, grosso modo, dalla metà degli anni ottanta, si è assistito all avvio graduale di processi di transizione politica le cui peculiarità rimandano sia al lungo periodo della storia dei singoli paesi, sia alle specifiche dinamiche che li originano. In alcuni paesi uno dei primi atti dei governi di transizione è stata la costituzione di Commissioni d inchiesta ufficiali per l accertamento della verità sulle violazioni dei diritti umani consumatesi nel periodo precedente. In altri sono state le Nazioni Unite che, in un certo senso, hanno imposto la loro istituzione; in altri paesi ancora a prendere l iniziativa sono state le istituzioni della società civile, soprattutto le chiese Cattolica, Evangelica e le associazioni per i diritti umani. Il mio intervento si articolerà in tre parti. Innanzitutto farò un breve riferimento al dibattito sviluppatosi nei vari paesi sui modi e le forme da adottare per affrontare le eredità del passato repressivo: amnistie, processi giudiziari, istituzioni di Commissioni della verità, riparazioni finanziarie alle vittime, costruzione di monumenti, luoghi della memoria, proclamazione di anniversari commemorativi. Particolare attenzione dedicherò al nesso giustizia/ riconciliazione nazionale: in alcuni casi l esercizio della giustizia è stato interpretato come ostacolo alla riconciliazione di società lacerate; in altri è stato considerato condizione essenziale per poter avviare processi di pacificazione. In secondo luogo offrirò una descrizione sintetica dei meccanismi di costituzione e funzionamento di alcune delle Commissioni della verità ufficiali che sono quelle di Argentina, Uruguay, Cile, Perù, Paraguay con un breve riferimento alle commissioni d indagine volute dalle Nazioni Unite in Salvador e Guatemala. Proporrò, infine, alcune valutazioni conclusive sulla effettiva ricaduta del lavoro di tali

5 5 commissioni per ciò che attiene all esercizio della giustizia e al processo di democratizzazione nei vari paesi che le hanno attivate.

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