Impiego agricolo e alimentare degli OGM

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1 Impiego agricolo e alimentare degli OGM XI Forum della Stampa Cattolica per la Custodia del Creato giugno 2015 Auditorium Sericchi L Aquila Cinzia F. Coduti

2 Biotecnologie tradizionali e processi naturali

3 Per OGM si intende un organismo, diverso da un essere umano, il cui materiale genetico è stato modificato in modo diverso da quanto avviene in natura con l accoppiamento e/o la ricombinazione genetica naturale Biotecnologie innovative Art. 2, par. 2 direttiva 2001/18/CE

4 La biotecnologia moderna in agricoltura «La biotecnologia si è rivelata come una delle tecnologie più importanti e promettenti per garantire al prossimo secolo uno sviluppo sostenibile» «Questa combinazione di tecnologie tradizionali e moderne consente la messa a punto di nuovi prodotti e di processi altamente competitivi in numerosi comparti industriali ed agricoli, nonché nel settore sanitario» «L importante funzione della biotecnologia in questi settori garantirà probabilmente il mantenimento dell'occupazione grazie ad uno stimolo della produttività ed alla richiesta di manodopera altamente qualificata» COM (1993) 700 def.

5 Emissione deliberata nell ambiente di OGM Indica «qualsiasi introduzione intenzionale nell ambiente di un OGM o di una combinazione di OGM senza provvedimenti per il loro contenimento come barriere fisiche o una combinazione di barriere fisiche con barriere chimiche e/o biologiche utilizzate per limitarne il contatto con la popolazione e l ambiente» (art. 2, n. 3 dir. 2001/18/CE, sostituisce la prima direttiva 90/220/CEE)

6 Il principio di precauzione Conferenza delle Nazioni Unite sull Ambiente e lo Sviluppo Rio de Janeiro, 3-14 giugno 1992 «L assenza di certezza scientifica assoluta, nel caso di un rischio di danno grave e irreversibile, non deve servire da pretesto per rinviare l adozione di misure adeguate ed effettive, anche in rapporto ai costi, dirette a prevenire il degrado ambientale» Art. 15

7 La precauzione nella Lettera Enciclica di Papa Francesco Il diritto, attraverso il principio di precauzione, agisce come moderatore effettivo sulle innovazioni tecnologiche, fissando i limiti all agire umano e individuando le condotte consentite per una società sana, matura e sovrana; Il principio di precauzione «permette la protezione dei più deboli, che dispongono di pochi mezzi per difendersi e per procurare prove irrefutabili»

8 Le biotecnologie e la tutela della diversità biologica Convenzione sulla diversità biologica Rio de Janeiro, 5 giugno 1992, ratificata dall Italia il 14 febbraio 1994 OBIETTIVI Conservazione della diversità biologica Uso durevole dei suoi componenti Ripartizione giusta ed equa dei benefici derivanti dall utilizzazione delle risorse genetiche

9 Le biotecnologie e la tutela della diversità biologica Per «biotecnologia» si intendono tutte le applicazioni tecnologiche che utilizzano sistemi biologici, organismi viventi o loro derivati, per realizzare o modificare prodotti o procedimenti ad uso specifico. Articolo 8, lett. g) Ogni parte contraente stabilisce o mantiene i mezzi per regolare, amministrare o controllare i rischi connessi con l'utilizzazione o l'emissione di organismi viventi modificati dalla biotecnologia, che rischiano di avere impatti sfavorevoli sull'ambiente e quindi di influire sulla conservazione e l'utilizzazione durevole della diversità biologica, tenuto conto anche dei rischi per la salute umana

10 Protocollo di Cartagena sulla biosicurezza Montreal, 29 gennaio 2000, ratificata dall Italia il 15 gennaio 2004 OBIETTIVI In accordo con l'approccio precauzionale riaffermato dal principio n. 15 della dichiarazione di Rio sull ambiente e lo sviluppo, l obiettivo del presente protocollo è di contribuire ad assicurare un adeguato livello di protezione nel campo del trasferimento, della manipolazione e dell'uso sicuri degli organismi viventi modificati ottenuti con la moderna biotecnologia che possono esercitare effetti negativi sulla conservazione e l'uso sostenibile della diversità biologica, tenuto conto anche dei rischi per la salute umana, e con particolare attenzione ai movimenti transfrontalieri.

11 Ogm e questioni etiche Comitato Nazionale per la Bioetica 1990 Lo sviluppo di una nuova tecnologia è fortemente condizionato dalla percezione del pubblico circa i rischi ad essa associati Accettazione e accettabilità delle biotecnologie

12 Gli OGM secondo Papa Francesco «In molte zone, in seguito all introduzione delle coltivazioni di cereali transgenici, si constata una concentrazione di terre produttive nelle mani di pochi» «L estendersi di queste coltivazioni distrugge la complessa trama degli ecosistemi, diminuisce la diversità nella produzione e colpisce il presente o il futuro delle economie regionali» «In diversi Paesi si riscontra una tendenza allo sviluppo di oligopoli nella produzione di sementi e di altri prodotti necessari per la coltivazione, e la dipendenza si aggrava se si considera la produzione di semi sterili»

13 Ogm e libertà d impresa L'iniziativa economica privata è libera Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana Art. 41 Cost.

14 Ogm e produzioni intensive

15 tipiche dei modelli agroindustriali

16 I paesaggi raccontano le bellezze dei territori

17 Ogm e condivisione

18 Ogm e informazione

19 La mela GM Arctic

20 Il pomodoro NON GM Sun Black

21 La competitività della produzione italiana

22 La distintività del modello produttivo italiano

23 L impiego di OGM nel contesto internazionale: in calo le superfici in Europa Europa ettari nel 2014, di cui in Spagna

24 Uso delle biotecnologie moderne nel settore industriale Settori di impiego delle biotecnologie Biocarburanti Mangimi Tessile Piante transgeniche più coltivate Soia 53% Mais 30% Cotone 12% Colza 5% (Fonte L Espresso, 17 luglio 2014, Manuela Giovannetti : Cosa rischiamo con gli Ogm)

25 EUROPA OGM free Gli Stati membri sono liberi di vietare o limitare la coltivazione di OGM per fini diversi da quelli legati alla salute o all ambiente a) obiettivi di politica ambientale; b) pianificazione urbana e territoriale; c) uso del suolo; d) impatti socio-economici; e) esigenza di evitare la presenza di OGM in altri prodotti, fatto salvo l'articolo 26 bis; f) obiettivi di politica agricola; g) ordine pubblico

26 La valorizzazione dell agricoltura italiana senza OGM

27 senza consumo indiscriminato di suolo

28 e con il giusto riconoscimento del lavoro degli agricoltori custodi

29 Le risorse naturali sono un bene comune

30 Risultati certi e durevoli si ottengono con impegno e costanza nel rispetto dei tempi della natura «Quando penso che un uomo solo, ridotto alle semplici risorse fisiche e morali, è bastato a far uscire dal deserto quel paese trovo che, malgrado tutto, la forza di quell uomo sia ammirevole. Ma, se metto in conto quanto c è voluto di costanza nella grandezza d animo e d accanimento nella generosità per ottenere questo risultato, l anima mi si riempie d un enorme rispetto per quel vecchio contadino senza cultura che ha saputo portare a buon fine un opera degna di Dio»

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