Il Tempo di Dio, quotidiano dell umano

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1 Il Tempo di Dio, quotidiano dell umano L icona, cioè l immagine che la Chiesa nella sua tradizione ha consegnato ai credenti come luogo della presenza di Dio e canale privilegiato di grazia, fonda la sua essenza nel cuore stesso della fede cristiana, cioè nel mistero dell incarnazione del Figlio di Dio.

2 1 passo: VISITA ALLA MOSTRA DI ICONE Alle famiglie delle classi II A e II B Il Tempo di Dio, quotidiano dell umano Sabato 30 settembre visiteremo la mostra di Icone della Scuola di Seriate, allestita presso Villa Mazenta (Piazza S. Giacomo) a Giussano, per comprendere in modo semplice ma serio il loro profondo significato. Ci avvicineremo alla figura dell iconografo che è chiamato ad incarnare, attraverso le linee e i colori, il mistero della presenza del divino nella realtà umana e ci introdurremo nelle tecniche fondamentali di esecuzione. Partiremo da scuola alle ore 9.30 e faremo ritorno, sempre a scuola, alle ore (dalle ore 8.00 alle ore 9.30 lezione regolare). Insegnanti accompagnatori prof. Alessandra Caronni e Cristina Bonetti L insegnante di Arte e immagine Alessandra Caronni Bevera di Castello Brianza, 26 settembre 2006

3 2 passo: LA REALIZZAZIONE, DOPO L INCONTRO A SCUOLA CON L ICONOGRAFO Tecniche fondamentali di esecuzione Se l icona è il luogo in cui il mistero si fa presente, nessun particolare può essere trascurato, neppure il più marginale, anzi è proprio l estrema fedeltà alla tradizione e la cura dei procedimenti tecnici a garantire il legame con il trascendente. 1. La scelta della tavola richiede attenzione, esperienza e conoscenza dei canoni. 2. Dopo aver tagliato, sgrossato e piallato la tavola, si passa all esecuzione, sulla faccia da dipingere, di un incavo profondo alcuni millimetri, detto culla.

4 3. Si stendono con un pennello due strati di colla di origine animale e una tela di lino facendola aderire con cura al legno. 4. Operazione di fondamentale importanza è poi la preparazione dello strato bianco che costituisce la base definitiva della pittura. 5. Quando la tavola apparirà ben asciutta, si potrà passare alla sua levigatura.

5 6. Ora la tavola passa definitivamente nelle mani del pittore, che abbozzerà innanzitutto il disegno, a mano libera o servendosi di modelli derivati dalla tradizione. Se il fondo dev essere dorato, i contorni delle figure vengono incisi con una punta, per non perderne il disegno durante la doratura. 7. Terminati tutti i passaggi della doratura, l iconografo può iniziare il lavoro della pittura: è questo il momento più importante, che va accompagnato dalla preghiera. Oh Divino Maestro, Fervido artefice di tutto il creato illumina lo sguardo del tuo servitore; custodisci il suo cuore, reggi e governa la sua mano affinchè degnamente e con perfezione possa rappresentare la tua sacra immagine per la gloria, la gioia e la bellezza della Tua Santa Chiesa. Amen.

6 8. Terminata la lunga preparazione dei colori, il pittore si accinge alla loro stesura, impiegando pennelli morbidi ed elastici di pelo di scoiattolo o di martora, ancor oggi fatti a mano. 9. L ultima operazione è costituita dalla iscrizione : l iconografo scrive il nome del personaggio o della festa rappresentati nell icona. Tutto il lavoro descritto non basta di per sé a realizzare veramente un icona: senza la benedizione avremmo solo un pezzo di legno dipinto. E l opera dello Spirito che rende quel legno dipinto un segno vivo di Dio e della presenza del suo volto. L icona è ora offerta alla venerazione del popolo di Dio.

7 Ginevra Ferraris IIA: inizialmente pensavo ad un fallimento, mi sembrava un avventura impossibile ma poi, terminata la mia icona, sono rimasta sorpresa del risultato e soddisfatta di me stessa! Ilaria Giudici IIA: in questa proposta mi sono impegnata perché sentivo che potevo farcela. Così è stato, alla fine il risultato si è visto e ho incominciato ad apprezzare tutte quelle ore di lavoro

8 Marta Mauri IIB: inizialmente questo lavoro non mi ha coinvolto particolarmente, mi sembrava una proposta un po diversa ma non mi entusiasmava più di tanto. Ero comunque spinta dal desiderio di far bene e mi sono detta: Non capita tutti i giorni di avere questo desiderio ma per realizzarlo devo osservare attentamente e vedere tutti i minimi dettagli. Sono molto soddisfatta del risultato e contenta di aver potuto esprimere, attraverso tutte le fasi di lavoro, la bellezza perfetta della realtà, opera di Qualcuno più grande di noi Maddalena Serafini IIB: una cosa che mi rende fiera di questo lavoro è che l icona che ho realizzato l ho portata a termine da sola, con le mie mani e nessun altro è intervenuto per modificarla. Di sicuro non è perfetta, ma essendo mia e sapendo come lavoro e cosa posso dare, penso che sia venuta bene!

9 Marta Zanola IIB: è stata una bella esperienza che mi ha aiutata a capire che non tutto per forza deve venire bene, non tutto è spontaneo e regalato ma che ciascuno si deve impegnare per le capacità che ha ed essere felice per il suo capolavoro. Questo avviene nel cuore delle persone che si sono veramente appassionate e hanno dato tutto, ottenendo un risultato speciale per sé e per la prof! Veronica Biffi IIB: mentre lavoravo mi sentivo felice e cercavo di dare il meglio di me proprio come avrebbe fatto un vero iconografo.