L.O.D.E. di AREZZO (livello ottimale di esercizio ai sensi della deliberazione CRT n. 397)

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1 L.O.D.E. di AREZZO (livello ottimale di esercizio ai sensi della deliberazione CRT n. 397) Oggetto: Verbale n. 2/2008. Assemblea del In data 16 luglio 2008 alle ore 10,00 (2 convocazione) presso la sala del Consiglio Comunale del Comune di Arezzo, ha luogo l Assemblea del L.O.D.E. di Arezzo, convocata dal Presidente Assessore alle Politiche per la Casa del Comune di Arezzo Alessandro Caporali, con il seguente ordine del giorno: 1. Esame Bozza nuovo Testo Unico regionale in materia di edilizia residenziale sociale; 2. Rendicontazione delle risorse (ex Legge 560/93) relativamente agli anni ; 3. Programma investimenti fondi Legge 560/93: esame del piano approvato con delibera di G.R. n. 378/2007 e determinazioni per l elaborazione del nuovo piano operativo di reinvestimento; 4. Procedimenti relativi alla riscossione dei canoni di nuclei familiari morosi, assistiti dai Servizi Sociali dei Comuni (art. 16 contratto di servizio); 5. Varie ed Eventuali. Comuni presenti ANGHIARI 1 AREZZO 2 BADIA TEDALDA - BIBBIENA 3 BUCINE - CAPOLONA - CAPRESE MICHELANGELO - CASTEL FOCOGNANO 4 CASTELFRANCO DI SOPRA - CASTEL S. NICCOLÒ - CASTIGLION FIBOCCHI - CASTIGLION FIORENTINO - CAVRIGLIA - CHITIGNANO - CHIUSI DELLA VERNA - CIVITELLA DELLA CHIANA 5 CORTONA 6 FOIANO DELLA CHIANA - LATERINA 7 LORO CIUFFENNA 8 LUCIGNANO 9 MARCIANO DELLA CHIANA - MONTEMIGNAIO - MONTERCHI - MONTE S. SAVINO 10 MONTEVARCHI 11 ORTIGNANO RAGGIOLO - PERGINE VALDARNO - PIAN DI SCÒ - PIEVE S. STEFANO 12 POPPI 13 PRATOVECCHIO - SAN GIOVANNI V.NO - SANSEPOLCRO 14 SESTINO - STIA - SUBBIANO 15 TALLA - TERRANUOVA BRACCIOLINI 16 Alle ore 11,00 ha inizio la seduta, il Presidente introduce la riunione informando i presenti della scomparsa dell Assessore Giovagnini del Comune di Sansepolcro, nonché vice Presidente del L.O.D.E.,essendo questa, dice il Presidente Caporali, la prima Assemblea dopo la sua scomparsa, che è avvenuta nel mese di maggio, ritengo opportuno, a nome dei componenti del L.O.D.E. di Arezzo, rivolgere le nostre condoglianze, sia all Amministrazione Comunale di Sansepolcro che alla famiglia, per la scomparsa improvvisa di Giovagnini. Caporali saluta quindi l Assessore Gorizi, che ha assunto le deleghe di Giovagnini ed è intervenuto quest oggi all assemblea in rappresentanza del Comune di Sansepolcro, il Presidente informa l assemblea che dopo che saranno stati trattati i punti posti all o.d.g., tra i vari ed eventuali, verrà formalmente verificata la disponibilità di Gorizi ad accettare l incarico di vice Presidente del L.O.D.E., in luogo del defunto Assessore Giovagnini. 1

2 Caporali passa quindi a trattare il primo argomento posto all o.d.g., relativamente alla bozza del T. U. regionale in materia di edilizia residenziale sociale. Finalmente, dice Caporali, la Regione ha disposto la revisione della normativa in materia, visto che quella attualmente esistente risulta superata e inadeguata per dare risposte concrete ai bisogni alloggiativi attuali, il contesto odierno infatti, è molto diverso rispetto a quello preso in esame più di dieci anni fa, quando furono elaborate le leggi vigenti; Il testo che ci è stato sottoposto, dice Caporali, è innovativo ed è valutabile positivamente per la parte che riguarda le tematiche trattate precedentemente con Legge 96/96, per esempio nella parte relativa alla costituzione del Fondo Unico Regionale o che riguarda le modifiche relativamente agli aggiornamenti delle graduatorie, nel nuovo testo infatti viene prospettata l idea di mantenere aperte in via permanente le graduatorie, al fine di dare risposte sempre più celeri ai bisogni dei cittadini; Nel testo viene proposto inoltre il cambiamento: delle modalità di determinazione del prezzo di cessione degli alloggi ERP, che dovrà avere una base d asta pari al valore di mercato e non più un prezzo calcolato sul valore catastale e dei massimali dei costi di costruzione degli alloggi sociali, affinché questi siano il più possibile flessibili, in base all andamento del mercato e non rigidi come avviene oggi che, sulla base degli attuali parametri, consideriamo ammissibile a finanziamento un acquisto il cui costo (compreso quello per la ristrutturazione) deve essere inferiore ad 1406 al mq. E da valutare inoltre, in tutti i suoi aspetti la questione della zonizzazione dei distretti, da un lato, dice Caporali, questa scelta può portare vantaggi, ma potrebbe anche avere dei risvolti negativi, come è successo in ambito sanitario. Gli aspetti della bozza che riguardano la modifica della legge 77/98 ed in particolare l idea di centralizzare a livello regionale i gestori, trasformando la gestione del patrimonio ERP in una gestione centralizzata o comunque accorpata, lascia aperti molti dubbi e perplessità, è importante dice Caporali, anche sulla base di quanto è emerso durante la riunione del Comitato Esecutivo, che il cittadino sia seguito dal gestore nel proprio territorio, anche se riteniamo di condividere l obiettivo regionale di razionalizzare gli strumenti, per ridurre i costi. Accorpare i L.O.D.E. secondo quanto stabilito nella bozza, dice Caporali e cioè almeno 2 distretti con unità abitative, si traduce, per Arezzo, nella necessità di unirsi per esempio con Siena e Grosseto, che territorialmente sono più vicine e affini alla nostra realtà, senza arrivare però al limite delle unità abitative, si renderebbe necessario quindi l accorpamento con altro L.O.D.E., ancora più distante sia territorialmente che a livello di caratteristiche, per esempio Livorno, il timore, dice Caporali, è che portando avanti una scelta di questo tipo si arrivi ad una realtà ingestibile concretamente. Il L.O.D.E. deve comunque manifestare una propria posizione in merito a quanto previsto nel testo unico, anche perché la Regione ha chiarito che, in caso di mancanza di proposte, le decisioni verranno assunte direttamente dalla Regione stessa. Interviene il rappresentante del Comune di Sansepolcro Assessore Gorizi per esprimere il suo parere in merito alla questione e cioè, che ritiene giusto rifiutare l idea avanzata dalla Regione di accorpare gli enti gestori, anche perché questo non porterebbe ad un risparmio consistente e quindi non realizzandosi in questa operazione la finalità di ridurre i costi, viene meno il motivo che giustifichi una tale manovra, ritengo, dice Gorizi, che sia necessario difendere in maniera decisa questi ambiti, che rappresentano la gestione democratica del territorio, quindi penso che sia opportuno sottolineare con fermezza la nostra contrarietà ad una tale decisione. Per ridurre comunque il numero dei soggetti gestori e cercare di razionalizzarne le funzioni, si potrebbe abbassare il tetto delle unità abitative e prevedere per esempio per Arezzo il solo accorpamento di due distretti: Arezzo- Siena. Prende la parola l Assessore Zucchini del Comune di Cortona, ritengo inconcepibile, dice Zucchini, che da una parte si tenda a realizzare il federalismo e dall altra si vogliano centralizzare, funzioni e poteri attribuiti ai Comuni, in capo alle Regioni. Se il criterio utilizzato dalla Regione è quello di aumentare l ambito per ridurre i relativi costi di gestione, allora potremmo prevedere un ambito regionale o addirittura nazionale, viceversa se riteniamo che la struttura esistente nel nostro territorio, corrispondente all ambito Provinciale, come previsto peraltro dalla legge 77/98, sia funzionale ed utile, grazie anche all omogeneità della sua composizione, allora va difesa e mantenuta così com è. Interviene l Assessore Grassi il quale ritiene importante a questo punto capire come si possa incidere sulle scelte regionali, è necessario realizzare innovazioni che riformino quanto previsto nella legge 96/96, oggi, dice Grassi, è indispensabile che si realizzino dei cambiamenti per poter riuscire a dare risposte ai cittadini e per tutelare il patrimonio di proprietà dei Comuni. Come è stato già rilevato negli interventi precedenti, dice Grassi, nella bozza predisposta dalla Regione sono previste delle modifiche che possono essere utili per realizzare le finalità sopra esposte, bisogna riuscire a comprendere però, come incidere sulla decisione regionale per valorizzare le proposte 2

3 positive, cercando di far modificare le parti per noi meno condivisibili, senza peraltro arrivare al blocco dell intera riforma. C è il rischio, dice Grassi, che tutta l attenzione si concentri sulla parte che riguarda le modifiche della Legge 77, ritenendo che queste rappresentino il vero cambiamento politico, in realtà modificare la parte che era disciplinata dalla legge 96, questa, dice Grassi, è la vera novità anche dal punto di vista politico; ritengo per esempio, che l introduzione di un termine per i contratti di locazione, la cui validità dovrà essere di 4 anni, rinnovabili eventualmente per altri 4, ci permette di eliminare, il concetto errato, ormai diffuso, che l alloggio ERP spetta a una famiglia per tutta la vita, viceversa è necessario far comprendere alla gente, che quello è un alloggio temporaneamente assegnato dai Comuni a quei nuclei familiari che si trovano in un momento difficile della propria vita, ma che poi dovrà ritornare ai Comuni che lo riassegneranno ad altri richiedenti che si trovano in stato di bisogno. A mio avviso, sottolinea Grassi, dovremmo chiedere alla Regione, di tenere separati i due aspetti: quello tecnico che prevede di riformare l attuale legge 96/96, da quello più politico, che prevede di riformare la legge Barbini n. 77/98. Un processo di cambiamento, sottolinea Grassi, o ci si sforza di cambiarlo o si subisce. Come L.O.D.E. abbiamo prima il compito di capire bene i termini della proposta contenuta nell elaborato e poi quello di trovare una modalità interlocutoria e propositiva per interagire con la Regione; Infatti, dice Grassi, molte delle cose previste nel testo sono estremamente utili, per esempio l introduzione del fondo unico regionale, anche la proposta di suddividere i distretti (L.O.D.E.) in zone e di gestire eventualmente sia i bandi che le graduatorie in forma sovra comunale, non va bocciata a priori, bisogna comprendere bene come si vuole attuarla, da una parte questo accorpamento di più Comuni per ogni vallata (si pensa che sarà questo il criterio utilizzato come lo è stato in campo sanitario) potrebbe rappresentare un valido supporto per quei Comuni più piccoli che mancano di adeguate strutture, anche se potrebbe esserci il rischio di perdere il rapporto diretto con i propri concittadini e quindi di non riuscire a dare più risposte soddisfacenti ai loro bisogni, per esempio può essere distante dalla nostra mentalità, assegnare ad un cittadino di un Comune un alloggio posto in altro Comune, perché questo è il primo nucleo collocato nella graduatoria sovra comunale. Rispetto alla parte più discutibile, che ha sollevato più problemi e cioè quella dei soggetti gestori, ritengo, sottolinea Grassi, che anche in questo caso non possiamo assumere una posizione solo critica, che tenda a rigettare a priori la proposta fatta dalla Regione, una posizione di questo tipo porterebbe solo allo scontro, viceversa dovremmo tenere in considerazione la proposta di razionalizzare le risorse, tale scopo dovrà essere però perseguito, attraverso un processo graduale, che tenga conto delle strutture esistenti nelle singole realtà, per le quali dovranno essere valutati sia gli elementi positivi che quelli problematici, anche avvalendosi, se è il caso, di soggetti esperti e qualificati nel settore, inoltre ritengo sia necessario che venga definito meglio, da parte della Regione, come si è pensato di articolare una gestione centralizzata del patrimonio ERP, dalla bozza, dice Grassi, sembra che a livello territoriale, anche nell ipotesi che si arrivasse all accorpamento dei soggetti gestori, resteranno i c. d. Presidi Operativi, che saranno dotati di strutture idonee allo svolgimento sia delle funzioni tecniche che di quelle amministrative all interno del territorio Provinciale, quindi verrebbero meno solo i Presidenti e i Consigli di Amministrazione. Voglio sottolineare, dice Grassi che, il nostro soggetto gestore, è uno dei migliori in Toscana, gestisce circa alloggi, riesce a realizzare il pareggio di bilancio, affrontando, per quanto nelle sue possibilità, le principali problematiche legate ad una tale gestione, in particolare il problema delle morosità. Purtroppo, sottolinea Grassi, se le uniche entrate a bilancio della società restano solo i canoni di locazione, in momenti in cui le morosità sono un problema rilevante, diventa difficile mantenere in vita società di questo tipo, costituite con la forma della società in house (cioè a capitale interamente pubblico), sarebbe più logico, sottolinea Grassi, permettergli di iniziare altre attività o di gestire altro patrimonio, come peraltro è previsto nello Statuto. Interviene l Assessore Caporali e prima di passargli la parola, coglie l occasione per salutare il nuovo Presidente di Arezzo Casa s.p.a., Gilberto Dindalini e per ringraziare l ex Presidente Losi per il lavoro svolto. Prende la parola Dindalini, il quale informa l assemblea che ieri si è recato in Regione per prendere parte alla riunione convocata dalla Commissione d inchiesta regionale Toscana, durante tale seduta, a cui hanno preso parte tutte le società di gestione (ex Ater), spiega Dindalini, è emerso che ci sono stati gravi problemi con la maggior parte dei soggetti gestori, che sono risultati inadempienti nella rendicontazione dell attività di gestione svolta. Con la riforma introdotta dalla legge 77 è stato immesso un principio d innovazione straordinario, sottolinea Dindalini e cioè che le funzioni di gestione del patrimonio ERP, sono state attribuite ai Comuni, riuscendo finalmente a far si che i progetti e le decisioni si realizzassero laddove il bisogno si manifesta. Detta norma però non ha portato innovazioni nella materia disciplinata dalla 96/96, legge elaborata, quando ancora esistevano le aziende territoriali, aziende create direttamente dalla Regione (gli amministratori delle ex Ater erano di nomina regionale), la quale 3

4 svolgeva non solo funzioni di indirizzo politico ma anche compiti di gestione spicciola all interno delle aziende territoriali stesse. Oggi, dice Dindalini, sembra che l attuale modifica della normativa,voglia riaccentrare i poteri e le funzioni in materia di ERP in capo alla Regione, contravvenendo all importante novità introdotta con la legge 77 che, come ho sottolineato prima, riconosceva lo svolgimento di questi poteri ai Comuni. I Comuni devono richiamare a mio avviso, dice Dindalini, l esigenza del loro protagonismo, l esigenza di costruire strumenti che non siano scollegati dal territorio. Per quanto riguarda poi il risparmio economico, dice Dindalini, è da dimostrarlo, va sicuramente fatto un raffronto tra il costo che comporta una tale struttura e il servizio che questa svolge, quindi bisogna valutare il livello di funzionamento e del servizio erogato, prima di ritenere oneroso o economico sostenere una certa spesa. Le riforme, dice Dindalini, devono nascere inseguito ad una discussione e ad un confronto con i soggetti coinvolti, in tutti i processi innovativi si devono far valere in primo luogo alcuni principi legati al territorio e ai suoi livelli di rappresentanza. L Assessore Caporali a conclusione della discussione svolta in assemblea, chiede di mettere in votazione la proposta di dare mandato all esecutivo di elaborare un atto, da cui risultino le riflessioni e le proposte elaborate da parte del L.O.D.E. di Arezzo. Nell elaborato deve risultare un giudizio positivo, relativamente allo spirito innovativo della bozza, deve emergere la volontà espressa dall assemblea, di comprendere come la Regione intenda operare la riforma in ordine all introduzione di una nuova suddivisione del territorio, mediante l individuazione di zone all interno di ogni distretto, deve essere espressa la volontà dell Assemblea, la quale ritiene opportuno mantenere su due livelli separati l aspetto tecnico da quello politico che va ad incidere su quanto previsto dalla legge 77/98. Per la parte della riforma che riguarda il soggetto gestore, dice inoltre Caporali, è emersa la necessità che vengano effettuati ulteriori approfondimenti da parte della Regione insieme ai soggetti coinvolti, al fine realizzare una riforma in grado di razionalizzare i costi di gestione, senza però fare salti nel buio assumendo la decisione di accorpare tanti soggetti gestori o di arrivare addirittura alla costituzione di un soggetto unico, con tutte le problematiche che ne potrebbero conseguire. All unanimità viene approvata la proposta di dare mandato all esecutivo di predisporre un atto da inoltrare in Regione, come contributo del L.O.D.E. di Arezzo per l elaborazione definitiva del testo unico sulla nuova disciplina dell edilizia abitativa sociale. Il Presidente informa l Assemblea che verrà tolto dall o.d.g. il 4 punto, relativo alla questione delle morosità, perché il Comitato Esecutivo, nella seduta del 7/7 u.s., non è riuscito a effettuare gli opportuni approfondimenti sull argomento, essendo questo estremamente complesso. Si passa quindi a trattare il 2 e 3 punto dell o.d.g., relativamente alla rendicontazione delle risorse (ex legge 560/93) degli anni 2004/2007, al programma degli investimenti già approvati con delibera regionale 2007 e alle determinazioni per l elaborazione del nuovo piano operativo di reinvestimento, Caporali dà la parola all Arch. Lani. Intanto, dice Lani, bisogna spiegare che cos è la rendicontazione, voi sapete che dal piano di vendita ogni anno vengono ceduti degli alloggi, il ricavato delle cessioni va inviato in un fondo regionale, dove vengono raccolti i soldi che dovranno essere reimpiegati, come prevede la Legge 560/93, per incrementare il patrimonio ERP, la Regione deve esaminare ed approvare l importo delle vendite realizzate prima di permettere l utilizzo dei fondi disponibili, frutto delle vendite. Noi, dice Lani, abbiamo presentato in Regione un rendiconto fino al 2004 pari all incirca a ,00, questo è rimasto fermo in Regione per 3 anni, perché molti degli altri soggetti gestori sono risultati inottemperanti con la rendicontazione. E da sottolineare, dice Lani, che noi siamo stati tra i pochi soggetti gestori ad aver elaborato il piano di reinvestimento come stabilito dalla normativa e ad averlo presentato in Regione entro i termini previsti; la Regione ha approvato il piano operativo con delibera della G.R. n. 378/2007, successivamente però è subentrato un ulteriore problema, c è stato un fraintendimento, in quanto noi avevamo elaborato un piano che si doveva realizzare in tre anni, mentre la Regione, quando lo ha esaminato per approvarlo, non ha notato questo particolare e nella delibera ha stabilito che i lavori dovevano improrogabilmente iniziare entro il 13 giugno 2008, pertanto i Funzionari regionali hanno stabilito di revocare una parte del finanziamento, per un ammontare di ,00, rispetto alla somma complessiva di 5 milioni di euro previsti, pertanto, per utilizzare detto ammontare si rende necessario che il L.O.D.E. deliberi nuovamente la localizzazione. 4

5 A questo punto, dice Lani, vista la necessità che il L.O.D.E. deliberi la rilocalizzazione di questi soldi, con l occasione possiamo presentare in Regione anche la rendicontazione relativa agli anni 2005/2007, così, come ci è stato anticipato durante la riunione con l Assessore Baronti, potremo avere lo sblocco di fondi pari all incirca a ,00, (come vedete dal prospetto che vi abbiamo dato) utilizzabili per la realizzazione di interventi già programmati ma che non si sono potuti attuare per mancanza di finanziamenti. Gli interventi a cui accennavo, dice Lani, che dobbiamo appaltare con i nuovi massimal, invece che con quelli del l anno 2001, sono per esempio quello di Pieve Santo Stefano (già previsto nel POR precedente e erroneamente escluso) per un importo di ,00, di Pergine Valdarno ,00, Civitella della Chiana per ,00, Arezzo (ex Socoa) ,00 Pontalto ,00, Palazzo del Pero ,00, Bibbiena ,00 per un totale di ,00, il residuo da localizzare, ammonta all incirca ad ,00, questa somma potrebbe essere destinata alla realizzazione di altri interventi che i Comuni riterranno immediatamente attuabili; nel Comune di Arezzo, per esempio (presso l Istituto San Gemignano), si è reso disponibile un immobile da acquistare (il cui prezzo rientra nei massimali), che necessita di una ristrutturazione minima, nel quale attuare un progetto di housing sociale per single. Attraverso questo progetto, c è la possibilità di dare risposta al bisogno alloggiativo ma anche quella di fornire risposte concrete ad altri bisogni, per esempio gli assegnatari potranno usufruire di ulteriori servizi quali quello mensa, scuola o servirsi del baby-parking. Come Ente Gestore, al momento ribadisco l importanza di rilocalizzare gli interventi suddetti, sia quelli già inseriti nel POR 2006 sia quelli sopra citati che non erano stati inseriti per mancanza di fondi, per quanto riguarda il residuo di ,00 circa, dovrà essere l Assemblea a decidere se utilizzarlo per finanziare il progetto di Arezzo, i progetti di altri Comuni o se attendere anche la rendicontazione del 2008 che porterà allo sblocco di altri fondi relativi alla 560/93. Interviene Caporali per spiegare che il progetto a cui ha fatto cenno Lani, è stato pensato per rispondere al bisogno abitativo nel Comune di Arezzo, ma che essendo un progetto molto valido ed innovativo, sarebbe comunque un vantaggio per tutto il L.O.D.E. A questo punto dice il Presidente Caporali bisogna stabilire come Assemblea, qual è l oggetto della delibera, se si limita solo alla rilocalizzazione degli interventi programmati, o se si decide stamattina anche la destinazione dei fondi residui relativi alla rendicontazione 2005/07. Prende la parola Polverini del Comune di Bibbiena, il quale ritiene opportuno che la sulla destinazione della parte residua della rendicontazione, che ammonta a circa ,00, si dovrà decidere in una prossima Assemblea del L.O.D.E.. Al riguardo il Presidente Caporali da atto che, con riferimento al possibile utilizzo di tali residue risorse, la proposta è quella di finalizzare - nell ottica di una programmazione pluriennale degli investimenti - l eventuale utilizzo di tale importo per il finanziamento prioritario dell intervento di acquisizione/recupero del fabbricato ex Scuola di San Gemignano in Arezzo (di cui ad oggi non è ancora stato possibile definire tutti i dettagli tecnici ed economici), rinviando comunque la definitiva localizzazione di tale risorse alla prima seduta utile dell assemblea dei Sindaci del L.O.D.E. Poste in votazione vengono approvate all unanimità le delibere n. 5/2008 con la quale si approva la rendicontazione delle somme riscosse dalla vendite di alloggi ERP, come previsto dalla Legge 560/93, relativamente agli anni 2005/2007 e n. 6/2008 con la quale si dispone l approvazione del Piano Operativo di Reinvestimento Restano invece da localizzare, in una prossima Assemblea, il residuo della somma che si renderà disponibile dopo l approvazione regionale della rendicontazione 2005/2007 e che ammonta all incirca ad ,00. Il Presidente invita il soggetto gestore ad informare tutti i Comuni, che hanno la necessità di realizzare interventi per far fronte all emergenza abitativa, che i progetti dovranno essere, come disposto a livello Regionale, subito realizzabili e che i finanziamenti non saranno più erogati mediante bandi ma su richiesta diretta di quei Comuni, sempre previa approvazione da parte del L.O.D.E., che avranno elaborato un piano d intervento immediatamente cantierabile. A questo punto Caporali tra gli argomenti vari ed eventuali, sottopone all Assemblea, la richiesta di acquisto di n. 9 alloggi già in fase avanzata di costruzione, pervenuta dal Comune di Monte San Savino. Interviene a questo proposito il rappresentante del Comune di Monte San Savino Assessore Marzullo, il quale spiega che durante una ricognizione sul proprio territorio al fine di riuscire ad incrementare il patrimonio ERP, è stata presa in considerazione la proposta in oggetto, in quanto è risultata la più idonea a soddisfare l attuale bisogno 5

6 abitativo del territorio, questa, dice Marzullo, porterebbe in breve tempo a dare risposte concrete a quanti si trovano nelle graduatorie ERP e sono in attesa di ricevere in assegnazione un alloggio, a nostro parere è anche molto conveniente, in quanto con una spesa complessiva di ,00 (costo che rientra nei limiti previsti dai massimali) si possono acquistare 9 alloggi di varie metrature, già in fase avanzata di realizzazione, l unico problema, è quello di trovare in tempi brevi le risorse a cui attingere per realizzare tale progetto. Il Presidente a nome dell assemblea prende atto della richiesta illustrata dal Comune di Monte San Savino e da incarico al Comitato Esecutivo di verificare a quale canale di finanziamento attingere per la realizzazione dell intervento. Interviene Zucchini del Comune di Cortona per sottolineare che anche il suo Comune ha le caratteristiche previste per essere destinatario dei finanziamenti di circa 31 milioni di euro, a cui era stato fatto cenno nella seduta di febbraio, a tutt oggi, dice Zucchini, non abbiamo avuto più notizie però su questi finanziamenti regionali e anzi con l occasione sollecitiamo l ufficio di L.O.D.E. a mantenerci informati e aggiornati in merito. Il Presidente comunica all Assemblea che dall ultima seduta di L.O.D.E. non ci sono state novità o atti ufficiali che ci confermino la disponibilità dei fondi a cui si riferisce Zucchini, in via ufficiale quindi non ci sono state delibere da parte della Regione, pertanto non possiamo che rimandare, eventuali comunicazioni, al momento in cui verranno predisposti dalla Regione atti concreti. Interviene Dindalini per chiarire che al L.O.D.E. di Arezzo era stata assegnata una quota dei fondi che il Governo precedente aveva previsto di destinare per la realizzazione di un programma straordinario per l emergenza abitativa, come stabilito con D.M. 159/2007, i finanziamenti assegnati alla Regione Toscana ammontavano all incirca a 31 milioni di euro, a tale progetto potevano aderire solo alcuni Comuni, individuati dalla Legge n. 9/2007, il nostro L.O.D.E. avevano partecipato solo con i Comuni di Castiglion Fiorentino, Civitella e Arezzo, attualmente sembra che si siano perse le tracce dei fondi, dobbiamo avere la conferma da parte del ministero se verranno erogate o meno queste somme, intanto il provveditorato interregionale delle opere pubbliche esaminerà tutta la documentazione richiesta nella circolare attuativa e successivamente sapremo se potremmo beneficiare oppure no di tale finanziamenti. Poi ci sono, dice Dindalini, i finanziamenti regionali a cui abbiamo fatto cenno l altra volta ( circa ,00) che sono stati recuperati dalla Regione e sono relativi, per esempio, a interventi mai partiti; anche in merito a questi ultimi finanziamenti, come è stato chiarito prima da Caporali, non ci sono al momento atti ufficiali che ne confermino l esistenza e neppure che ne regolino l assegnazione. Prende la parola Caporali per precisare che non bisogna confondere i finanziamenti a cui si è fatto cenno adesso, con quelli che riguardano invece il protocollo d intesa tra la Regione e la Diocesi, questo è uno strumento ulteriore, attraverso il quale la Regione ha stabilito di erogare finanziamenti per il recupero di immobili di proprietà della Diocesi, successivamente da destinare alla locazione a canone controllato ai soggetti individuati dai Comuni. Tutti i Comuni che fossero interessati al progetto devono prendere contatto direttamente con la Diocesi per verificare l attuabilità del protocollo nel proprio territorio, questo, dice Caporali, per spiegare ai presenti, che non ne fossero a conoscenza, che in questo caso la progettazione degli interventi e le valutazioni in merito alla sua realizzabilità passano da una commissione speciale a livello regionale e non dall assemblea di L.O.D.E.. Il Presidente Caporali a questo punto, prende atto a nome dell Assemblea della disponibilità dell Assessore Gorizi a ricoprire l incarico di Vice Presidente del L.O.D.E. al posto dell Assessore Giovagnini. Il Presidente esaurita la discussione sugli argomenti posti all o.d.g., alle ore 12,30 dichiara conclusa l adunanza. Il Presidente (Alessandro Caporali) Il Segretario (Davide Zanelli) 6

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