La domanda successiva riguarda i secondi matrimoni, dove quelli misti riguardano soprattutto gli

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1 Progetto di Ricerca: I matrimoni Misti in Italia ( Interracial Marriages in Italy ). Responsabile scientifico: Paolo Manasse (Università di Bologna) Partecipanti: Laura Bottazzi (Università di Bologna), Lisa Montanari (Università di Bologna), Giovanni Peri (University of California at Davis), Sabona Prati(Istat) Negli anni recenti gli stranieri residenti in Italia sono aumentati considerevolmente (+2,7 milioni di unità tra 2002 e 2008) e dunque sono fortemente cresciuti i matrimoni tra italiani ed immigrati. Si nota tuttavia una forte asimmetria tra i generi: mentre sempre più italiani scelgono di sposare straniere, le italiane non fanno altrettanto. Tra il 1995 e il 2007 i matrimoni tra italiane e stranieri sono aumentati di poco, dall 1,1% al 2,4% del totale dei matrimoni (con Marocchini, Albanesi, Tunisini, Egiziani e Brasiliani in testa). Al contrario, i matrimoni tra italiani e straniere sono balzati dal 2,6% al 7 % del totale (con Romene, Ucraine, Brasiliane, Polacche, Russe e Moldave nell ordine delle preferenze). Inoltre gli italiani che sposano straniere sono molto spesso al loro secondo matrimonio, mentre le italiane molto più spesso sono al loro primo matrimonio. Anche se il numero di maschi e femmine tra gli immigrati si equivale (sono oggi 3,4 milioni circa, il 6,5% dell intera popolazione), vi sono enormi disparità di genere all interno di ciascuna comunità di provenienza. Si riscontra ad esempio un immigrazione prevalentemente maschile tra gli immigrati di origine africana (4,2 uomini per ogni donna tra i Senegalesi, 2,4 tra gli Egiziani, 1,5 tra i Marocchini) ed una soprattutto femminile dall Europa dell est (4 donne immigrate per uomo dall Ucraina, 2,4 dalla Polonia, 2 dalla Moldova, 1,13 dalla Romania). Questi flussi migratori, per la loro composizione, rischiano di modificare i rapporti di forza (domanda/offerta) tra i sessi in Italia. La ricerca si pone l obiettivo di rispondere alle seguenti domande. 1. Quali sono le determinanti di questa differenza nelle preferenze di uomini e donne, sia guardando agli italiani che ai vari gruppi di stranieri rispetto alla scelta di contrarre un matrimonio misto? Le teorie sociologiche tradizionali relative al matrimonio misto di Merton (1941) e Wilson (1978) hanno diverse implicazioni. Per Merton il matrimonio è considerato come uno scambio, e dunque se nella formazione di una coppia mista l appartenenza di un coniuge a una minoranza comporta degli svantaggi per la coppia, questi svantaggi devono essere compensati dal reddito del coniuge straniero. Di conseguenza, se all interno di una minoranza etnica gli uomini hanno maggior (minor) reddito delle donne, essi dovrebbero mostrare anche una maggiore (minore) propensione al matrimonio con nativi. Sul mercato matrimoniale americano cui lo studio di Merton e successivi si riferisce, spicca l eccezione degli Asiatici Americani tra i quali invece sono più frequenti i matrimoni delle donne con Americani bianchi. Da una prima osservazione sul mercato italiano sembrerebbe essere presente un pattern simile riguardo alle donne provenienti dai paesi dell Est.

2 Potrebbe ad esempio essere interessante verificare se il fattore decisivo sia effettivamente una migliore condizione occupazionale femminile delle straniere, legata ad esempio all aumento della richiesta per lavori di cura domestica e assistenza ai malati. In modo speculare, in base alla teoria di Merton dovrebbero essere i membri più svantaggiati tra gli italiani ad avere la maggior probabilità di scegliere un partner straniero. Wilson (1978) invece sostiene che i match tra straniere e italiani (e viceversa) siano più frequenti tanto minore la distanza tra i coniugi di reddito, istruzione etc. Perciò i matrimoni misti dovrebbero essere più frequenti tra la classe media bassa dei nativi e quella medio alta degli immigrati. La strategia empirica potrebbe sottoporre a verifica che la probabilità di contrarre un matrimonio misto dipenda dalla vicinanza tra le caratteristiche (reddito, istruzione etc.) dei coniugi (Wilson) piuttosto che dalla loro posizione relativa rispetto il proprio gruppo di riferimento (Merton). Infine, In un analisi dei matrimoni misti tra uomini tedeschi e donne provenienti da paesi in via di sviluppo Glowsky (2007) individua l età dello sposo quale fattore determinante. Un età più avanzata rende più difficile per gli uomini tedeschi avere un buon esito di matching all interno del mercato matrimoniale nazionale. Un basso livello sociale e la mancanza di contatti sociali al contrario non influenzano significativamente la scelta di contrarre matrimonio con una donna straniera. Sarebbe anche interessante verificare queste conclusioni sui dati italiani. La seconda questione è simile a quella che gli economisti si pongono per studiare l effetto dell immigrazione sull occupazione dei lavoratori nativi. 2 I matrimoni misti spiazzano quelli non misti oppure essi riguardano persone che altrimenti non si sarebbero sposate? Vista la predominanza dei matrimoni che coinvolgono donne immigrate, questo quesito equivale a chiedersi se le immigrate riducano o no le possibilità di matrimonio per le italiane, oppure riguardino italiani che difficilmente avrebbero potuto convolare a nozze con le proprie connazionali. Nel nostro caso, utilizzando la distribuzione per regione/provincia d immigrati e immigrate, possibilmente per gruppo di nazionalità, si potrebbe stimare se, quando si controlli per le diverse caratteristiche, quali età, istruzione, reddito, stato occupazionale, un italiano presenti maggiori probabilità di sposarsi in regioni a. A elevata presenza di straniere b. A elevata presenza di straniere di particolari nazionalità c. In maniera analoga, si potrebbe stimare se, nelle stesse regioni, quegli uomini abbiano minore probabilità di sposarsi con italiane o se presentino in generale una minore propensione a sposarsi. La domanda successiva riguarda i secondi matrimoni, dove quelli misti riguardano soprattutto gli

3 uomini italiani: 3 La presenza di stranieri influenza la probabilità di un secondo matrimonio? L analisi prima discussa potrebbe essere riproposta per studiare l effetto della presenza di immigrati sui secondi matrimoni. Quest aspetto è particolarmente rilevante alla luce di un evidente disparità tra uomini e donne nel contrarre matrimoni misti. Tra gli uomini la frequenza di primi matrimoni misti è significativamente inferiore che nelle donne. Si potrebbe chiedersi in che misura questo fatto sia spiegabile con le caratteristiche degli sposi (età ad esempio) oppure possa essere attribuito a diverse preferenze tra i generi. Infine, l analisi potrebbe considerare se i matrimoni misti abbiano maggiore probabilità di finire in divorzio, come spesso riscontrato nella letteratura internazionale. Le domande sarebbero le seguenti. 4 Qual è il ruolo delle differenze di nazionalità, aldilà delle differenze di reddito, età, istruzione, nella spiegazione delle separazioni? In altri termini, la probabilità di separazione nelle coppie miste è maggiore (minore) che nelle coppie italiane, anche quando si controlli per gli altri fattori? In questo caso l analisi testerebbe con un modello probit/logit controllando per fattori che misurino la distanza tra i coniugi (di reddito, istruzione, religione), se la probabilità di separazione sia più elevata per le coppie miste, e in particolare per coppie miste dove lo straniero abbia una particolare provenienza (paesi musulmani, Africa), in modo da poter capire il ruolo delle differenze culturali, religiose o etniche. Un analisi simile potrebbe essere condotta anche di duration. Si tratterebbe di capire se la durata (tempo fino alla separazione) dei matrimoni misti sia inferiore a quella tra connazionali, controllando per altre caratteristiche della coppia. L analisi dei divorzi ha implicazioni interessanti di policy. Se la probabilità di separazioni è maggiore per le coppie miste, indipendentemente da altri fattori, o se la durata media del matrimonio si rivela significativamente inferiore rispetto a matrimoni contratti all interno della stessa nazionalità, ne segue che i matrimoni misti non necessariamente avrebbero conseguenze positive sull integrazione degli stranieri nel nostro paese. Un ultimo tema di ricerca riguarda la natalità. Alla luce del calo storico della natalità tra le coppie italiane e della forte natalità in quelle straniere, sarebbe interessante guardare alla natalità delle coppie miste, in particolare per capire se, controllando per le caratteristiche delle coppie, e in particolare per l età delle donne. 5 Esista una differenza nella natalità delle italiane a seconda che siano sposate con italiani o con stranieri, e se esista una simile differenza tra la natalità delle stranire spostate con italiani rispetto a quelle sposate con stranieri.

4 Nell analisi dei matrimoni si dovrebbe poi tenere conto delle modifiche del quadro legislativo intervenute negli anni più recenti (v. Appendice). E probabile che alcune di queste modifiche, quali ad esempio l obbligo di esibire permessi di soggiorno regolari o l ingresso di vari paesi come la Romania nell Unione Europea, abbiano ridotto/rallentato la contrazione di matrimoni misti attuata allo scopo di acquisire la cittadinanza italiana (effetto Green Card ). Una miglior comprensione dei fenomeni descritti avrebbe importanti implicazioni per le politiche d integrazione. Appendice Art.1 comma 15 legge n. 94/2009 (che modifica l art. 116 CC): Per contrarre matrimonio vige l obbligo di esibire, oltre al tradizionale nulla osta, un documento attestante la regolarità del soggiorno nel territorio italiano. La verifica della regolarità del soggiorno deve essere eseguita sia al momento delle pubblicazioni sia al momento della celebrazione. Legge n.91/1992 e successive modificazioni e/o integrazioni: Acquisizione della cittadinanza italiana.. per matrimonio. per residenza continuativa di 10 anni, se provenienti dall estero. per residenza continuativa di 15 anni, se nati in Italia Ultima regolarizzazione colf e badanti fine 2009 Ingresso nell Unione Europea. 01/01/2007: Romania, Bulgaria. 01/05/2004: Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria Legge 54/2006 Istituito l affido condiviso dei figli minori come modalità ordinaria (prima alla madre)

5 Piano di Attività Il progetto fa parte di un accordo tra il DSE e l ISTAT che prevede collaborazione dei ricercatori e messa in comune dei dati Il progetto si articola su tre anni. Anno I: Messa a Punto del data set Analisi delle determinanti dei matrimoni e ruole della distanza geografica/culturale Anno II Analisi del tema matrimoni con stranieri, sostituti o complementi di quelli tra italiani? La presenza di stranieri e probabilità di un secondo matrimonio Anno III Presenza degli stranieri e durata dei matrimoni Differenze di genere tra uomini e donne nei metrimoni misti