CORSO PERITO ESTIMATORE DANNI DA AVVERSITA ATMOSFERICHE CUCURBITACEE E POMODORO MELONE

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1 CORSO PERITO ESTIMATORE DANNI DA AVVERSITA ATMOSFERICHE CUCURBITACEE E POMODORO MELONE Relatore: Giancarlo Bertellini

2 Origine e caratteristiche botaniche Origine e diffusione Originario dell Africa, Il Melone è oggi diffuso in tutto il mondo per i suoi frutti rotondeggianti, dolci e profumati. In Italia si coltiva su circa ettari, in gran parte in pieno campo ma anche in coltura semi-forzata o in serra.

3 Caratteristiche botaniche Melone - Cucumis melo L. Il melone è una Cucurbitacea annuale costituita da un fusto principale strisciante, che si ramifica e, grazie ai viticci, può diventare rampicante, se fornito di sostegni. Le foglie sono arrotondate, reniformi o divise in lobi, ruvide al tatto. Le radici sono molto sviluppate in superficie, ma scendono molto anche in profondità.

4 Caratteristiche botaniche La pianta di melone è di norma monoica: prima si sviluppano fiori maschili, poi i fiori femminili; però non sono rari i tipi andromonoici con fiori maschili e fiori ermafroditi. Il frutto è un peponide di notevoli dimensioni e peso (1-4 Kg) costituito da un epicarpo ( buccia ) saldato a un mesocarpo carnoso che costituisce la parte edule, al cui interno si forma una cavità riempita da un massa spugnosa e flaccida nella quale sono inseriti numerosi semi. Questi sono allungati, appuntiti a un estremità, bianchi, di peso variabile da 20 a 70 mg. Le esigenze ambientali del melone sono elevate: esige alte temperature, teme l eccessiva umidità, vuole terreno profondo e perfettamente drenato.

5 La pianta E una pianta annuale, polimorfa, indeterminata, strisciante o rampicante, dotata di radici fibrose che si possono estendere in profondità e lateralmente oltre un metro. Le più attive sono localizzate a cm di profondità. Il fusto presenta un asse principale, erbaceo che deriva dalla plantula. Si presenta angoloso e quadrato e raggiunge anche i 5 m di lunghezza.

6 La pianta Le ramificazioni (branche) partono già dall ascella di inserzione dei cotiledoni sul fusto. Dai germogli all ascella delle foglie partono le ramificazioni secondarie fruttifere, la cui lunghezza e vigore diminuiscono più ci si allontana dalla base della pianta. Nelle coltivazioni tradizionali i migliori frutti si ottengono sulle ramificazioni secondarie di terzo o quarto ordine.

7 La pianta

8 I fiori

9 I fiori

10 I fiori

11 Fioritura e fecondazione Solitamente i fiori maschili sono in numero maggiore di quelli femminili ma il loro rapporto varia in funzione di luce e temperatura. I fiori femminili e o ermafroditi sono portati dalle ramificazioni di secondo ordine, solitamente al primo o secondo nodo, di solito isolati, con un peduncolo corto e vigoroso. Sono più grandi di quelli maschili.

12 Fioritura e fecondazione I fiori femminili e o ermafroditi compaiono 8-10 giorni dopo quelli maschili. Rimangono recettivi per 2 3 giorni con apertura mattutina di 4 6 ore. Quando la fioritura volge al termine il numero di fiori femminili sovrasta il numero di quelli maschili. Durante il ciclo vegetativo le ramificazioni allungandosi producono numerosi fiori maschili e 1 2 fiori femminili.

13 Fioritura e fecondazione Le temperature influiscono più del fotoperiodo nel determinare il rapporto tra fiori maschili e femminili. Nel melone predomina l eterogamia e l impollinazione è affidata in prevalenza agli insetti (api e bombi) anche nelle cultivar ermafrodite. La fecondazione avviene qualche giorno dopo l impollinazione.

14 Il frutto Avvenuta la fecondazione, gli ovuli fecondati diventano semi e l ovario ingrossato il frutto. Il fiore femminile non fecondato cade dopo qualche giorno. Cadono anche i frutticini allegati in funzione dell equilibrio nutrizionale della pianta. Dall impollinazione alla maturazione commerciale passano circa 45 giorni ( 30 60)

15 Il frutto

16 Il frutto Il frutto è una bacca corticata, detta peponide, formata da: Epicarpo: parte esterna della parete della bacca formata da pochi strati di cellule appiattite e robuste. Mesocarpo: la parte esterna, assieme all epicarpo, costituisce la buccia o scorza, mentre quella interna costituisce la polpa. Endocarpo: è la polpa edule, poco differenziata dal mesocarpo che comprende lo strato interno placentare. La parte centrale del frutto è costituita da tessuto spugnoso placentare, che forma una cavità contenente i semi ( ).

17 Il frutto

18 Fisiologia del frutto Si distinguono tre fasi: 1 fase: dura 10 giorni dopo la fecondazione, la crescita è esponenziale (moltiplicazione cellulare) 2 fase: dura 15 giorni, la velocità di crescita rimane costante, il frutto raggiunge la metà del suo sviluppo finale. La polpa prende progressivamente colore. 3 fase: inizia a 30 giorni dalla fecondazione e la velocità di crescita diminuisce e completa lo sviluppo. Nei 10 giorni successivi avvengono i processi di maturazione.

19 Gruppi varietali

20 Gruppi varietali

21 Gruppi varietali

22 Il seme

23 Fasi fenologiche

24 Fasi fenologiche IN VIVAIO DURATA SEMINA LEVATA DISTENSIONE COTILEDONARE EMISSIONE TERZA FOGLIA VERA 3 4 GIORNI DALLA SEMINA 10 GIORNI DALLA SEMINA GIORNI DALLA SEMINA

25 Fasi fenologiche IN PIENO CAMPO RIPRESA VEGETATIVA INIZIO FIORITURA INIZIO ALLEGAGIONE PRIMI FRUTTI INIZIO RETATURA PRIMI FRUTTI INIZIO MATURAZIONE RACCOLTA DURATA GIORNI DAL TRAPIANTO GIORNI DAL TRAPIANTO GIORNI DAL TRAPIANTO GIORNI DAL TRAPIANTO

26 Diffusione della coltura

27 Diffusione della coltura

28 Diffusione della coltura

29 Diffusione della coltura

30 Diffusione della coltura MONDO.000 t % U. Europea.000 t % Asia ,3 Spagna ,0 America ,5 Italia ,9 Europa ,3 Francia ,7 Africa ,5 Grecia 167 7,7 Oceania 81 0,3 Altri paesi 101 4,7 Totale ,0 Totale ,0 Fonti FAO 2010

31 Diffusione della coltura Melone Mantovano IGP La coltivazione del melone ha radici lontane, e attualmente è sviluppata soprattutto nella zona tipica di produzione compresa che comprende quattro aree: Viadana, Sermide, Rodigo e Casteldidone. Si stima una superficie investita a melone superiore ai 2000 ettari, con una produzione di circa q.li di meloni.

32 Diffusione della coltura Regione Produzione x.000 t Esportazioni x.000 t Paese destinazione Sicilia 183, Germania Lombardia 89,05 2,86 Svizzera Puglia 65,90 2,93 Austria Campania 59,61 1,76 Slovenia Altre regioni 267,92 9,9 Altri Paesi Totale 666,38 20,62 Fonte: Manuale di ortofrutticoltura Sansavini anno 2010

33 Cicli di produzione in Italia

34 Alcune varietà di melone

35 Metodi di coltivazione Coltura forzata in serra. Coltura semiforzata: prevalente nell Italia settentrionale, viene realizzata mediante l impiego di piccoli tunnel che vengono tolti gradualmente in funzione dello sviluppo della pianta. Coltura in pieno campo: è effettuata con il trapianto o più raramente in semina diretta.

36 Costi colturali

37 Inserire immagini fasi tecnica colturale

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42 Disponibilità d acqua

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48 Piante innestate

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66 Afidi

67 Peronospora

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69 Ragnetto Rosso

70 Grillotalpa

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75 Frutto tondo, buccia liscia

76 Frutto ovale, leggermente solcato con retatura fine e con trance ben disegnate. Adatta per la coltivazione precoce in serra e tunnel

77 Frutto rotondo ovale, solcato con retatura evidente, trance ben disegnate, attaccatura peduncolare forte

78 Frutto tondo ovale, con leggere solcature, retatura fine. Pianta adatta alle coltivazioni precoci di tunnel serra

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