Protocollo sperimentale di applicazione della delibera di G.R. n 1446/2007, relativa al parere integrato ARPA-AUSL, nella provincia di Ferrara.

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1 Protocollo sperimentale di applicazione della delibera di G.R. n 1446/2007, relativa al parere integrato ARPA-AUSL, nella provincia di Ferrara. La vicenda del parere integrato ARPA-AUSL nella nostra Regione ha trovato un primo tentativo di chiarimento con la delibera in oggetto indicata. Tuttavia tante sono ancora le incertezze, le inesattezze e le incongruenze che complicano il lavoro delle Pubbliche Amministrazioni e, soprattutto, degli operatori economici loro interlocutori. Il Coordinamento SUAP della provincia di Ferrara ha ritenuto di assumere una iniziativa che, in accordo con AUSL e ARPA provinciali, possa portare alla sottoscrizione del protocollo in oggetto in modo da individuare con la massima precisione possibile quali interventi edilizi siano da sottoporre a parere integrato. Innanzi tutto è opportuno specificare che i riferimenti normativi di base per l individuazione degli interventi edilizi si ricavano dalla legge regionale n 31/2002 e dalla distinta ad essa allegata che ne individua le caratteristiche. Partendo da questo presupposto normativo, dal confronto con i soggetti intervenuti è emerso che, per la generalità dei lavori edili rientranti nella casistica soggetta a presentazione di denuncia di inizio attività (ora SCIA Segnalazione Certificata Inizio Attività) di cui all articolo 8 della l.r. n 31/2002, non è necessario vengano sottoposti a parere integrato ARPA-AUSL in quanto non riferiti ad interventi di nuova costruzione o comportanti modifiche sostanziali tali da incidere sulle componenti ambientali (aria, acqua, suolo e rumore). Fattispecie che sembrerebbe opportuno trattare con un po più di attenzione è quella riferibile agli interventi di ristrutturazione edilizia e quelli di mutamento di destinazione d uso senza opere; tuttavia, anche in questi casi, non va dimenticato che trattasi di intervenire su fabbricati esistenti, già oggetto di provvedimenti che hanno autorizzato eventuali attività esistenti e che, qual ora si prevedano modifiche a scarichi esistenti, ad emissioni in atmosfera, alla induzione di rumori nell ambiente circostante o altro che riguardi le matrici ambientali, comportano l attivazione di tutta una serie di endoprocedimenti che prevedono obbligatoriamente la partecipazione di ARPA nella valutazione tecnica di quanto di competenza; di fatto questo tipo di procedimenti gia realizzano, per la loro natura e in forza delle specifiche normative di riferimento, l integrazione dei pareri ARPA e AUSL Inoltre, non va dimenticato che le denunce di inizio attività sono sempre accompagnate dalla asseverazione del tecnico libero professionista che le ha redatte, alla quale deve essere riconosciuto pienamente il valore che la legge gli attribuisce ai fini della semplificazione del procedimento e in rapporto alla responsabilità derivata al professionista stesso nella sua qualità soggetto incaricato di pubblico servizio ai sensi del Codice Penale. Per quanto riguarda gli interventi soggetti a permesso di costruire, ai quali possono farsi risalire le casistiche legate alle nuove costruzioni e alle modifiche sostanziali a quelle esistenti per quelle unità edilizie destinate ad ospitare le attività caratterizzate da significative interazioni con l ambiente, si è preso come riferimento il lavoro in questo senso svolto dalla sezione provinciale ARPA e dal Dipartimento di Sanità Pubblica di Bologna e di Imola.

2 ALLEGATO 1 CLASSIFICAZIONE DELLE ATTIVITA PRODUTTIVE CARATTERIZZATE DA SIGNIFICATIVE INTERAZIONI CON L AMBIENTE AI FINI DELL OTTENIMENTO DEL PARERE INTEGRATO ARPA-AUSL (PIAA) O DEL SOLO PARERE AUSL (NIP) Il presente allegato individua la tipologia di parere necessario (solo AUSL o integrato con ARPA ai sensi della delibera di G.R. n 1446/2007 quando presente la nella relativa colonna corrispondente con la tipologia di attività) in rapporto agli interventi edilizi soggetti a SOLO PERMESSO DI COSTRUIRE (PdC) (vedi articolo 12 della l.r. n 31/2002) che riguardano NUOVI INSEDIAMENTI O MODIFICHE SOSTANZIALI A QUELLI ESISTENTI, ribadendo che non rientrano tra questi gli interventi edilizi soggetti a denuncia di inizio attività (DIA) così come individuati all articolo 8 della l.r. n 31/2002. a. ATTIVITA INDUSTRIALI e ARTIGIANALI di tipo produttivo o manifatturiero, comprese le attività di lavorazione, conservazione, trasformazione di prodotti agricoli e/o di origine animale, nonché la macellazione. PARERE PARERE AUSL (NIP) INTEGRATO CON ARPA (PIAA) Tutti i tipi di attività industriale volte alla produzione di beni nonché le corrispondenti attività artigianali con più di tre addetti (addetti > 3). Attività artigianali con meno di tre addetti (addetti < 3) ma con produzione classificabile come insalubre ai sensi della vigente normativa in materia Attività artigianale manifatturiera di tipo laboratoriale nonché volta alla produzione di beni ma con meno di tre addetti (addetti < 3) Attività agroindustriali Macelli b. Attività AGRICOLE, ZOOTECNICHE, ALLEVAMENTI e STALLE. (ad esclusione di quelle familiari e per autoconsumo) Allevamenti zootecnici Stalle Fabbricati di lavorazione, trasformazione e conservazione di prodotti agricoli e di origine animale Attività aziendali che operino per commessa o per noleggio in connessione con le attività produttive agricole delle zone circostanti Spazi dedicati alle attività di agriturismo Depositi di prodotti agricoli ai fini di lavorazione e commercializzazione Serre per culture specializzate non a terra equiparabili a fabbricati produttivi

3 c. ATTIVITÀ DI SERVIZIO quali: ospedali, strutture sanitarie pubbliche e private, strutture a carattere residenziale o semi-residenziale di tipo socioassistenziale e/o collettivo, strutture ricettive, strutture di produzione di alimenti e bevande, scuole, asili e nidi, strutture destinate allo spettacolo, allo sport e al tempo libero, laboratori di analisi. Ospedali, cliniche e case di riposo Attività sanitarie e socio-assistenziali soggette ad autorizzazione sanitaria (l.r. n 34/1998 e relative Deliberazioni Consiliari), diverse da quelle di cui al rigo precedente, esercitate in edifici sia pubblici che privati quali ad esempio: poliambulatori, studi odontoiatrici, servizi per gli anziani e per i portatori di handicap, day ospital, centri di riabilitazione e sanitari specializzati Collegi, convitti ed altre strutture classificabili come ricettive sia stabili che temporanee Ristoranti, trattorie, bar, pub e similari, farmacie e attività commerciali caratterizzate dalla manipolazione di alimenti e bevande Scuole ed asili di ogni ordine e grado sia pubbliche che private Locali ed aree per lo spettacolo e/o per il ballo Cinema, teatri, centri congressuali polivalenti, musei, biblioteche Impianti sportivi sia pubblici che privati sedi di attività agonistiche e/o non agonistiche Ospedali e cliniche veterinarie Canili Laboratori di analisi chimiche e/o cliniche d. ARTIGIANATO DI SERVIZIO, relativamente alle sole attività di: autofficine, autocarrozzerie, autorimesse di uso pubblico con capienza superiore a 50 posti-auto, autolavaggi, lavanderie e attività assimilabili Artigianato di servizio limitatamente a: assistenza meccanica, carrozzieri, autolavaggi - lavanderie e attività similari autorimesse chiuse di uso pubblico con capienza superiore a 50 posti - auto, elettrauto, carburatoristi ed altre attività a servizio dell auto. e. ATTIVITÀ COMMERCIALI E DEL TERZIARIO, limitatamente a: centri e/o attività commerciali di superficie lorda comprensiva di servizi, depositi, ecc.. superiore a 400 metri quadrati, scali commerciali, centri di deposito e/o vendita di presidi sanitari e/o gas tossici, uffici di superficie complessiva superiore a 300 metri quadrati, magazzini, depositi di sostanze e preparati pericolosi (riferimento D.P.R. 24 maggio 1988 n. 215 in attuazione direttive CEE)

4 Uffici, servizi sociali, culturali e ricreativi di quartiere, centri civici, uffici comunali decentrati, attrezzature per lo spettacolo, sedi per mostre ed esposizioni, sedi di organizzazioni e centri culturali, ricreativi, per il tempo libero, sale per incontri, sale di ritrovo, sedi di organizzazioni e di organismi partecipativi, quando aventi superfici complessive oqqetto di intervento superiori a mq. 300 Edifici per il culto e opere parrocchiali, istituti religiosi. Strutture di vendita, ovvero esercizi, gallerie e centri commerciali alimentari e non alimentari con superficie lorda (comprensiva di servizi, depositi etc.) superiore a mq. 400 Attività commerciali all'ingrosso e attività di raccolta, conservazione, smistamento, manipolazione e movimentazione delle merci autonomamente organizzate con superficie lorda (comprensiva di servizi, depositi etc.) superiore a mq. 400 Depositi autonomi e attività commerciali solo se con superficie lorda (comprensiva di servizi, depositi etc.) superiore a mq. 400 Attività di distribuzione pubblica di carburanti di qualunque tipo. Attività di deposito a cielo aperto di materiali/manufatti edilizi, di cantiere e attività di deposito ed esposizione di merci con o senza vendita (roulotte, autocaravan, autoveicoli nuovi e usati, materiali edili, ecc.) con superficie fondiaria dedicata superiore a mq. 400 scali commerciali centri di deposito e/o vendita di presidi sanitari e/o gas tossici, depositi di sostanze e preparati pericolosi (riferimento: DPR n 215 in attuazione direttive CEE) ; tutte le attività volte al recupero e al riciclo (autoveicoli, materiali ferrosi, vetro, carta, ecc.) f. ATTIVITÀ CHE UTILIZZANO LOCALI INTERRATI O SEMINTERRATI con spazi destinati al lavoro od alla sosta di persone, ed altri insediamenti quali: impianti di stoccaggio liquami e/o di depurazione di acque reflue, impianti di stoccaggio, trattamento e/o smaltimento rifiuti, acquedotti, impianti di teleriscaldamento, cimiteri (*) impianti di stoccaggio liquami e/o di depurazione di acque reflue (**) impianti di stoccaggio, trattamento e/o smaltimento rifiuti impianti di recupero acqua impianti di teleriscaldamento acquedotti cimiteri attività che utilizzano locali interrati o seminterrati con spazi destinati al lavoro od alla sosta di persone. (*) Il parere di ARPA considera le caratteristiche dell impianto di depurazione in relazione alla quantità/qualità dei reflui da trattare, viene espresso in sede di progetto allo scopo di valutare in via preliminare l idoneità di esso alla funzione da svolgere e, qualora non siano state modificate le caratteristiche dell impianto e degli effluenti rispetto a quanto già esaminato; può essere ritenuto valido anche per il rilascio dell autorizzazione allo scarico, in

5 tal caso va scritto espressamente nel parere. (**) Poiché di norma i titoli abilitativi alle opere edilizie di questi impianti sono compresi nell ambito dell autorizzazione all esercizio di competenza della Provincia, i pareri ARPA e DSP vengono espressi all interno della conferenza rifiuti convocate a questo scopo. Analogamente tutti i pareri relativi a procedure che coinvolgono la convocazione di una conferenza dei servizi, vengono resi autonomamente in quella sede. Rimane salva la possibilità di confrontarsi informalmente, anche in momenti diversi dalla conferenza dei servizi, con i più veloci strumenti di comunicazione (mail, telefono, ecc.) su aspetti specifici.

6 ALLEGATO 2 INDIVIDUAZIONE DEGLI INTERVENTI EDILIZI PER I QUALI NON NECESSITA L ACQUISIZIONE DEL PARERE AUSL (NIP) Il presente allegato individua gli interventi edilizi che, in rapporto alla loro natura normativa e alla destinazione d uso degli immobili sui quali devono realizzarsi, non abbisognano del parere AUSL (NIP), anche nella considerazione che, a corredo delle relative istanze PdC e DIA, trovasi allegata la dichiarazione asseverata, ai sensi dell articolo 481 del Codice Penale, del progettista abilitato che attesta il rispetto, tra l altro, delle norme igienico-sanitarie. Non sono soggetti a parere AUSL: 1. gli interventi edilizi soggetti a PdC (ai sensi dell articolo 12 della l.r. n 31/2002) e a DIA (ai sensi dell articolo 8 della l.r. n 31/2002) relativamente alle seguenti destinazioni d uso: 2. a) abitazioni rurali e fabbricati aziendali di servizio alla attività di coltivazione dei fondi rurali; b) Uffici, servizi sociali, culturali e ricreativi di quartiere, centri civici, uffici comunali decentrati, attrezzature per lo spettacolo, sedi per mostre ed esposizioni, sedi di organizzazioni e centri culturali, ricreativi, per il tempo libero, sale per incontri, sale di ritrovo, sedi di organizzazioni e di organismi partecipativi solo se di superficie lorda (comprensiva di servizi, depositi etc.) oggetto di intervento inferiore a mq. 300; c) Attività commerciali all'ingrosso, attività di raccolta, conservazione, smistamento, manipolazione e movimentazione delle merci autonomamente organizzate, depositi autonomi e attività commerciali solo se di superficie lorda (comprensiva di servizi, depositi etc.) inferiore a mq. 400; d) Attività di deposito a cielo aperto di materiali/manufatti edilizi, di cantiere e attività di deposito ed esposizione di merci con o senza vendita (roulotte, autocaravan, autoveicoli nuovi e usati, materiali edili, ecc.) con superficie fondiaria dedicata inferiore a mq gli interventi edilizi soggetti a DIA ai sensi dell articolo 8 della l.r. n 31/2002, ad eccezione di quelli individuati dalle lettere e) (gli interventi di ristrutturazione edilizia) e g) (i mutamenti di destinazione d uso senza opere) del comma 1 del medesimo articolo, previsti da eseguire in unità immobiliari sedi di attività produttive caratterizzate da significative interazioni con l ambiente e/o con produzione classificabile come insalubre ai sensi della vigente normativa in materia, così come individuate nell allegato 1 e nell allegato B della delibera di G.R. n 1446/2007.

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