15 dicembre 2009 Area Ambiente, Sicurezza, Energia, Qualità Ambiente. Rifiuti Sistema informatico sulla tracciabilità dei rifiuti SISTRI
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1 Novità Normativa 15 dicembre 2009 Area Ambiente, Sicurezza, Energia, Qualità Ambiente Rifiuti Sistema informatico sulla tracciabilità dei rifiuti SISTRI Il Ministero dell Ambiente intende approvare in tempi brevi un progetto che attraverso un sistema informatico sia capace di controllare in tempi reali la tracciabilità dei rifiuti dal produttore all impianto di smaltimento/recupero dei rifiuti. Soggetto emanatore Ministero dell Ambiente Estremi della norma Proposta di progetto Normativa collegata Legge Finanziaria 2007 (Art.1, comma 1116). Decreto Legislativo 16 gennaio 2008, n.4 (Art.2, comma 24). Legge 3 agosto 2009, n. 102 (Art. 14-bis). Direttiva UE 2008/98/CE relativa ai rifiuti attualmente in fase di recepimento. Argomento Implicazioni Sistema informatico sulla tracciabilità dei rifiuti. Tutti gli operatori dovranno dotarsi di un PC, registrarsi presso il centro di controllo, pagare un contributo (annuo) e acquisire una chiavetta elettronica individuale che sarà distribuita dalle Camere di Commercio. I trasportatori dovranno inoltre dotarsi di uno speciale box con un gps, che saranno montati sugli automezzi da officine specializzate. Decorrenza Secondo un programma calendarizzato a partire dal 2010.
2 PREMESSA Il tema della tracciabilità sta alla base del controllo del processo di un corretto smaltimento, della riduzione del rischio di smaltimenti irregolari, della lotta alle ecomafie, del contrasto dell esportazione irregolare dei rifiuti e all inquinamento, dell ottimizzazione dei processi di recupero di materie e di energia. La tracciabilità è stata vista come il metodo più semplice per evitare attività illecite di smaltimento e gestione dei rifiuti e i gravi danni ambientali che da queste scaturiscono. In tal senso la ridondanza normativa non è servita a contrastare questi fenomeni negati né a generare lo sviluppo di un circuito virtuoso, che gestisse al meglio il ciclo dei beni dalla culla alla tomba, orientato verso i nuovi indirizzi comunitari. Sui controlli contro l abusivismo nel settore dei rifiuti, le diverse categorie dei trasportatori avevano chiesto che le forze dell ordine compiessero maggiori accertamenti tesi a debellare, o quantomeno frenare, l alta percentuale di smaltimenti irregolari, effettuate da soggetti che operano abusivamente nell ambito del trasporto e della gestione dei rifiuti. DATI ESSENZIALI Facciamo riferimento a una serie d incontri avvenuti in Confindustria, da parte di Confindustria stessa con il Ministero dell Ambiente, e ad alcune notizie di stampa che hanno anticipato alcuni dettagli, per altro ancora poco definiti, relativamente a come con il sistema SISTRI (Sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti) si voglia dare una risposta al dettato normativo introdotto con le modifiche dal D.Lgs. 152/2006 al tema della tracciabilità, tema contenuto anche nell ultima e più recente modifica delle norme comunitarie in materia di rifiuti. Gli incontri che si sono succeduti, anche di recente al Ministero dell'ambiente, hanno confermato la volontà di quest ultimo di stringere i tempi per un adozione del sistema in maniera progressiva, probabilmente da maggio 2010 anche se qualcuno aveva parlato dal marzo 2010, in conformità a un testo normativo che nei dettagli si dovrebbe rendere concreto entro novembre. Il principio della tracciabilità, cosi come s intende da parte del Ministero dell Ambiente può essere assicurato solo attraverso un sistema software/hardware. Certamente dalle riunioni tecniche promosse, sia a livello interno di Confindustria sia con il Ministero dell Ambiente, è stata posta sul tavolo la complessità tecnica di una riforma epocale nel sistema di registrazione della documentazioni di registro di carico/scarico dei rifiuti e del FIR (formulario identificazione rifiuti), per cui risulta necessario affrontare alcuni evidenti problemi applicativi del nuovo sistema.
3 Come potrete verificare, sul piano tecnico abbiamo avuto chiarimenti utili a inquadrare meglio la situazione. Alcuni dei problemi che abbiamo sottoposto al Ministero, e che sono rimasti per il momento senza una risposta definitiva, riguardano in particolare l'intermodalità (trasporto via ferrovia e nave), i rifiuti prodotti o impiegati fuori dalle unità locali (cantieri, manutenzioni, spandimento sul suolo) e le spedizioni transfrontaliere. Appare necessario, a detta degli operatori che trasportano e trattano rifiuti a livello internazionale, porre un freno alla concorrenza sleale dei vettori esteri. Questo perché oggi la nostra legislazione ammette che i trasportatori comunitari, in particolare quelli dei Paesi limitrofi all Italia o quelli extra comunitari dell Est Europa che sul loro territorio non sono soggetti a specifiche autorizzazioni ambientali, vengano a operare sul nostro territorio nazionale utilizzando ad esempio autorizzazioni di paesi terzi (più economiche e di più facile ottenimento rispetto a quella italiana), per effettuare spedizioni transfrontaliere. Spesso questi vettori trainano rimorchi o semirimorchi appartenenti ad altre imprese iscritte in altri Stati. Sul piano politico rimane ancora, dall analisi delle bozze, irrisolta la questione dell'estensione del sistema alle micro imprese (fino a dieci dipendenti, oggi escluse dal MUD) e alle PMI (sotto i cinquanta dipendenti). Infine due aspetti che riguardano alcuni dei settori dei servizi innovativi e tecnologici che aderiscono al Sistema di Confindustria: quello delle imprese che trasportano i rifiuti e fanno manutenzione in proprio dei mezzi e per chi in conto terzi esegue la manutenzione. Sembra per ora limitato ad alcune associazioni l esclusiva di un accordo per l installazione a basso costo dei sistemi hardware di registrazione; un altro settore che si troverà in grosse difficoltà, per le novità che si stanno presentando, è quello di chi è impegnato nei sistemi software dedicati alla gestione dei rifiuti, che potrà vedere la propria specifica attività fortemente penalizzata. Certamente la necessità di una semplificazione era sentita da più parti perché gli adempimenti previsti dall attuale normativa sui rifiuti sono fra i più complessi, articolati e di difficile interpretazione. L imminente introduzione di un sistema telematico per garantire la tracciabilità dei rifiuti, modificherà quindi radicalmente gli adempimenti previsti dalle norme vigenti. Ma in cosa consiste e come funzionerà il SISTRI. Entro il primo semestre del 2010 sarà obbligatorio per tutti i soggetti coinvolti dal ciclo dei rifiuti, salvo particolari deroghe, esenzioni, o scadenze specifiche, aderire al sistema SISTRI messo a punto dal Ministero dell Ambiente.
4 Produttori, trasportatori, intermediari e gestori dovranno dotarsi di un PC, iscriversi al sistema, acquisire dalle Camere di Commercio una chiavetta dedicata per ogni unità locale. I trasportatori dovranno montare su ogni mezzo uno speciale box informatico, con GPS. La chiavetta conterrà un software specifico che sostituirà registri, formulari e MUD. Si sta anche studiando se questa gestione dovrà interessare il produttore (cioè registrare informaticamente) fin dal momento della richiesta di offerte da parte del produttore stesso a soggetti qualificati, aderenti al SISTRI. Fin dal momento della transazione di presa in carico (questo è quanto trapela dagli uffici ministeriali) il produttore dovrà registrare i propri rifiuti prodotti usando il software dedicato, con la stessa tempistica oggi prevista per legge nella gestione dei registri. Il dato acquisito verrà automaticamente inoltrato in tempo reale al centro di controllo che sarà collocato presso i NOE, ISPRA, Ministero dell Ambiente, Albo Nazionale dei gestori ambientali, Provincie, ecc.. Dall emanazione dell apposito decreto ministeriale (previsto quindi a giorni) le imprese avranno 45/60 giorni per l iscrizione al sistema, poi ulteriori 90 giorni per l istallazione delle apparecchiature a bordo dei mezzi, poi ulteriori 30 giorni per la formazione del personale. L applicazione potrebbe quindi decorrere, questo è l augurio, dal maggio Ma quale è la portata di queste modifiche e in particolare di cosa si tratta quando si parla di chiavetta? Si parla di un sistema molto simile alle chiavette utilizzate sui PC per connettersi alla rete. Un sistema adeguatamente protetto in grado di assicurare l affidabilità della gestione di una serie impressionanti di dati, con una sicurezza assoluta e su cui le autorità ambientali e di polizia stanno compiendo tutta una serie di test, tesi a garantire la segretezza, l inaccessibilità e la protezione da azioni di pirateria informatica. I box GPS, la chiavetta, il software sono tutti di uno steso produttore, che l ha sviluppato in forma estremamente segreta sotto il controllo dei NOE e del Ministero dell ambiente, anche se sembra che la distribuzione sul territorio sarà affidata ad Unioncamere. Uno stesso sistema che nonostante tutto stravolge l attuale sistema di gestione dei riifuti dagli intermediari ai consulenti, dai produttori/trasportatori (iscritti all Albo gestori si sensi dell art.212 del D.Lgs. 152/2006) ai piccoli recuperatori mono tipologia. Alcuni settori sembrano particolarmente toccati ed i quesiti che, soprattutto tra le imprese trasportatrici, da più parti si levano e ad oggi frenano la delibera finale del nuovo sistema, sono tra gli altri i costi molto alti di attivazione del SISTRI, che sono quasi esclusivamente posti a carico delle imprese di trasporto
5 Le imprese di trasporto, inoltre, a differenza degli altri operatori ambientali (produttori, discariche, impianti di recupero materie e stoccaggio) devono versare, oltre al contributo d iscrizione al SISTRI, anche le somme relative all acquisto delle box GPS da montare su ogni veicolo e alle carte SIM necessarie per seguire telematicamente i percorsi dei rifiuti. Su questo ultimo aspetto è stata richiesta una limitazione dei costi dei dispositivi elettronici istituendo - laddove possibile - l attivazione di specifici contributi statali per l acquisto (come ad esempio si fece con i registratori di cassa) o adeguati crediti d'imposta da utilizzare in F24. Appare necessario quindi prevedere un periodo di prova per verificare e valutare se il nuovo sistema funzioni efficacemente o meno. In tal senso si potrebbe ipotizzare un periodo di coesistenza dei due sistemi: quello cartaceo e quello informatico. Certo il rischio che alcune attività debbano buttare via gli attuali applicativi entro un anno, con ritorno al passato, è certo. Tuttavia appare necessario per le imprese ipotizzare una fase di transizione, chiesta da molte parti, al fine di scongiurare che in assenza di un celere adeguamento al SISTRI, si abbia un diffuso e generalizzato abbandono incontrollato di rifiuti, perché meno oneroso. Per quanto riguarda l immediato futuro non appare al momento diverso il modo di affrontare in maniera dettagliata la compilazione del Modello Unico di Dichiarazione ambientale da presentare entro il 30 aprile 2010, ma sarà necessario individuare, non appena letto il testo definitivo, come fornire i riferimenti fondamentali per comprendere le novità che verranno introdotte dal sistema telematico per la tracciabilità dei rifiuti. Il nuovo sistema non sarà totalmente capace di sostituire nei prossimi mesi l emissione dei formulari e la tenuta dei registri di carico e scarico, e prevede l abolizione del MUD dal Infine quest iniziativa è vista dal Ministero dell Ambiente con lo spirito di migliorare i controlli sui trasporti, come si è avviato nel caso del trasporto delle merci conto terzi in genere, in cui è stato sottoscritto il 14 luglio 2009 un Patto tra il Ministro dell Interno e quello dei Trasporti, per cui si tende fare una lotta estremamente serrata all abusivismo. Sull esempio di quanto sta avvenendo nel trasporto delle merci conto terzi in genere, in cui grazie ad un Patto tra il Ministro dell Interno e quello dei Trasporti, del 14 luglio scorso, è stata finalmente emanata un importante circolare contro l abusivismo, a firma del Capo della Polizia Manganelli. Occorre fare altrettanto nel settore dei rifiuti, ove non va tutelata solo la libertà economica e la giusta concorrenza tra le imprese, ma vanno evitati i danni all ambiente e salvaguardata la salute dei cittadini. Contatto Area ASEQ, Pietro Bartolini, tel , pietro.bartolini@confindustriafirenze.it
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