IL COLLOCAMENTO MIRATO. a cura di Alessandra Bezzecchi
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1 IL COLLOCAMENTO MIRATO a cura di Alessandra Bezzecchi Quante volte abbiamo sentito parlare di collocamento mirato delle persone disabili? Negli ultimi dieci anni credo spesso e se all inizio non se ne conosceva il significato, oggi un po tutti possono affermare di saperne qualcosa. Ma da dove arriva? Come è nato? ha cambiato davvero qualcosa nell approccio al collocamento delle persone disabili? Chi sono i beneficiari?, come fanno ad usufruirne? a chi ci si deve rivolgere per accedervi? che cosa offre? quali gli strumenti?. Per rispondere partiamo rileggendo le prime pagine della sua storia che lo contraddistinguono universalmente nei suoi contenuti per poi affrontare e comprendere il capitolo specifico della sua evoluzione nella Provincia di Mantova. All inizio La prima normativa sul collocamento obbligatorio risale al 1917 e riguardava l assunzione di mutilati ed invalidi di guerra che denunciava una chiara scelta politica, cioè quella di premiare chi avesse subito delle menomazioni in guerra (visione risarcitoria dello Stato nei confronti di queste persone). Nel 1948 si amplia la gamma delle menomazioni previste come garanzia di un agevolazione per il lavoro, ed è così che la tubercolosi (molto diffusa al tempo) diventa oggetto di assunzioni obbligatorie ( visione dello Stato che vuole essere solidale verso una disabilità che per la prima volta è di natura sanitaria). Con la Costituzione Repubblicana vengono sanciti principi, diritti e doveri a tutela della salute e del lavoro che sfociano, per quanto riguarda il collocamento obbligatorio, nella formulazione della Legge 482/1968 che disciplina per la prima volta in modo unitario la materia. Questa legge presentava parecchie problematicità, non ultima quella di un approccio assistenziale sul piano operativo e metodologico dell inserimento lavorativo del soggetto disabile. Oggi A far data dal 26/11/99 in attuazione dell art. 2 comma 1 del Decreto legislativo 469/97, le funzioni in materia di mercato del lavoro sono state trasferite dalla Stato (Ministero del Lavoro) alle Amministrazioni Provinciali comprese quelle del collocamento dei soggetti disabili rivoluzionando l organizzazione e la struttura della disciplina in materia. In concomitanza con il trasferimento dallo Stato alle Regioni e agli Enti locali di funzioni e compiti relativi al collocamento e alle politiche attive del lavoro, il 18 gennaio del 2000 è entrata in vigore la legge 68. L intervento legislativo della Legge n 68 ha ridefinito le disposizioni in materia di assunzione di soggetti disabili, abrogando la vecchia disciplina generale della Legge n. 482 del 2 aprile 1968 in materia di assunzioni obbligatorie. 1
2 Il cambiamento La legge 68 del 1999 ha segnato il passaggio dal collocamento delle persone disabili imposto alle imprese, cosiddetto obbligatorio, al collocamento mirato e cioè costruito con il coinvolgimento del soggetto disabile stesso, delle imprese e supportato da attori sociali terzi che intervengono, ognuno per la loro competenza, a definire e a rendere possibile l inserimento lavorativo. Essa promuove l inserimento e l integrazione lavorativa dei disabili nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e collocamento mirato. Ed è proprio il concetto di collocamento mirato che ispira questa legge nelle linee fondamentali, intendendo per mirato quel collocamento che individua il posto di lavoro in rapporto alla concreta capacità lavorativa del singolo soggetto disabile. La riforma introdotta dalla legge 68/99 ha marcato il passaggio dall approccio assistenziale, sostanzialmente indifferente nei confronti dei meccanismi di costruzione sociale del problema creato dalla 482, ad uno fortemente orientato alla valorizzazione delle competenze e potenzialità del lavoratore. Si tratta quindi di un collocamento individualizzato. Il servizio competente L Ufficio Disabili collocamento categorie protette della Provincia di Mantova è il Servizio provinciale che detiene la responsabilità strategica delle politiche orientate all'inserimento mirato al lavoro del disabile la cui competenza si estende su tutto il territorio della provincia. I soggetti interessati a) le persone Per accedere ai servizi del collocamento mirato per prima cosa occorre iscriversi in un apposito elenco (art. 1 della legge 68/99) ma non tutti possono farlo, solamente : a) gli invalidi civili ai quali è stata riconosciuta un invalidità superiore al 45% da parte delle Commissioni mediche istituite presso le Aziende Sanitarie Locali a norma dell articolo 4 della legge n. 104/1992 (art. 1 L. n. 68/1999); b) gli invalidi del lavoro ai quali è stata riconosciuta un invalidità superiore al 33% da parte dell INAIL (art. 1, L. n. 68/1999); c) i non vedenti ed i sordi ai sensi della Legge n. 382/1970 e n. 381/1970 (art. 1 L. n. 68/1999); d) gli invalidi di guerra, civili di guerra e per servizio (accertamento effettuato ai sensi della normativa contenuta nel T.U. in materia di pensioni di guerra art. 1, 6 comma, L. n. 68/1999).); e) le vittime del terrorismo e della criminalità organizzata o del dovere ed i loro familiari (art. 1, 2 comma, L. n. 407/1998 sostituito ex art. 2 L. n. 288/1999); f) i familiari delle vittime del lavoro o del servizio o di guerra (art. 18, 2 comma, L. n. 68/1999); g) i profughi rimpatriati (art. 18, 2 comma, L. n. 68/1999) devono presentare certificato che attesta la qualità di Profugo rilasciato dalla Prefettura. Possono iscriversi anche i lavoratori stranieri regolarmente soggiornanti, naturalmente alle medesime condizioni richieste per i cittadini italiani. 2
3 b) le aziende Al fine di promuovere l integrazione lavorativa dei disabili, la legge prevede l obbligo di riservare ai lavoratori appartenenti alle categorie protette di cui sopra una certa quota delle assunzioni, proporzionata alle dimensioni dell organico aziendale, obbligo di riserva che interessa tutti i datori di lavoro che occupano almeno quindici dipendenti. (vedi TAB.1) Come e dove iscriversi L iscrizione avviene presso uno dei cinque Centri per I'impiego territorialmente competenti a livello provinciale che sono le sedi dove il cittadino, qualora ne abbia titolo, si iscrive all'elenco/graduatoria previsto dalla legge n. 68/99. Ma quali sono i requisiti affinché le categorie sopra riportate possano iscriversi? Precondizione naturalmente è quella di essere in possesso di un verbale di visita che stabilisce il grado di invalidità e la valutazione delle potenzialità lavorative accertate sempre dalle competenti Commissioni mediche (Commissione per l accertamento dell invalidità integrata da un operatore sociale e un esperto nei casi da esaminare). L accertamento viene condotto secondo i criteri omogenei indicati nell atto di indirizzo e coordinamento del Presidente del Consiglio dei Ministri adottato con il D.P.C.M. 13 gennaio Requisito generale poi per l iscrizione è quello dello stato di disoccupazione (art. 8 L. n. 68/1999), disciplinato dal D.Lgs. n. 181/2000, come modificato dal D.Lgs. n. 297/2002, stato di disoccupazione che com è noto si conserva anche in caso di svolgimento di un attività lavorativa che assicuri un reddito non superiore al minimo imponibile ai fini fiscali (8.000 euro per reddito da lavoro dipendente, per reddito da lavoro autonomo). L età lavorativa era il secondo requisito generale per l iscrizione agli appositi elenchi di cui alla lg. 68, scrivo dico perché in realtà oggi può iscriversi anche un pensionato di anzianità/vecchiaia che sia titolare però di reddito da pensione inferiore al minimo imponibile. Il limite dei 15 anni come soglia minima è sostituito dall assolvimento dell obbligo scolastico in base alla vigente legislazione. Da ricordare che L'iscrizione alle liste della legge 68/99 non è più comunque necessaria per i benefici economici determinati dall'invalidità, a seguito della Legge finanziaria 247/07 che prevede l'erogazione degli assegni mensili agli aventi diritto, senza più l'obbligo di iscrizioni alle liste provinciali. Cosa offre il servizio a) alla persona Le persone con disabilità che si sono iscritte alle liste della legge 68/99 e che cercano un lavoro possono ottenere dall Ufficio Disabili: Accoglienza ed informazione Colloqui di preselezione Consultazione dell elenco delle aziende obbligate alle assunzioni Incrocio tra domanda/offerta di lavoro Segnalazione del nominativo per colloquio in azienda (preselezione) Inoltre lo strumento tecnico e di supporto per eccellenza che agevola e sostiene il collocamento mirato di soggetti disabili è il Piano Provinciale Disabili della Provincia di Mantova che, di durata biennale, oggi è alla sua seconda edizione. L Ufficio si ripropone attraverso il Piano Provinciale Disabili (di seguito Piano ) di programmare e coordinare 3
4 ogni possibile intervento volto a facilitare l ingresso nel mondo del lavoro delle persone disabili, anche di quelle spesso escluse a causa delle loro particolari problematicità. Gli strumenti attivabili grazie al Piano in essere sono: tirocini azioni di mantenimento del posto di lavoro sostegno alle imprese per l assunzione adeguamento del posto di lavoro formazione La legge 68, sebbene impositiva per le aziende, mette comunque al centro la persona contemplando una forte integrazione tra i sistemi territoriali della formazione, del lavoro e delle politiche sociali. Attraverso il Piano sono state anche implementate ed organizzate queste reti territoriali come strumento di governo dei processi di inclusione. Le azioni previste sono destinate ai soli disabili iscritti all Ufficio Disabili della Provincia di Mantova e possono essere realizzate dai soggetti attuatori indicati dalla Regione Lombardia. b) alle aziende Anche per i datori di lavoro si prospetta un approccio culturalmente diverso: considerare i lavoratori disabili risorse produttive e non solo un obbligo occupazionale. Alle aziende soggette agli obblighi l Ufficio offre: consulenza e supporto per gli adempimenti amm.vi; rilevazione delle mansioni disponibili per un attenta analisi del posto di lavoro servizio di preselezione informazione sulle opportunità di volta in volta promosse dall Ufficio per agevolare l inserimento della persona disabile In cantiere L Ufficio, insieme con tutte le altre Province lombarde, sta in questi giorni delineando, in sinergia con la Regione, la programmazione del 3 Piano Provinciale che dovrebbe partire questo inverno. Di interesse per gli eventuali destinatari del collocamento mirato, è poi la notizia dell approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto legge n 78 del 01/07/2009 con cui il Governo, nell articolo Contrasto alle frodi in materia di invalidità civile, dovrebbe consentire tempi più rapidi e modalità più chiare per il riconoscimento dell'invalidità civile, dell'handicap e della disabilità, attribuendo all'inps nuove competenze. Nell attesa che il decreto passi all esame delle Camere per la conversione in legge, valgono le regole fissate dalla vigente normativa. 4
5 TABELLA 1: L OBBLIGO DI RISERVA DELLE AZIENDE Organico da: 15 a 35 Quota di riserva: 1 Di cui: 1 nominativa Organico da: 35 a 50 Quota di riserva: 2 Di cui: 1 numerica 1 nominativa Organico da: 51 e oltre Quota di riserva: 7 % Di cui: 40% numerica 60% nominativa TABELLA 2: SOGGETTI DISABILI ISCRITTI ALLA DATA DEL 10/07/09 INVALIDI CIVILI ISCRITTI ORDINARI MASCHI VIADANA SUZZARA OSTIGLIA MANTOVA CASTIGLIONE FINO AL 67% >67 AL 79% DA 80% AL % >90% AL % MINORATI DELLA VISTA SORDI TOTALE INVALIDI CIVILI ISCRITTI ORDINARI FEMMINE VIADANA SUZZARA OSTIGLIA MANTOVA CASTIGLIONE FINO AL 67% >67 AL 79% DA 80% AL % >90% AL % MINORATI DELLA VISTA SORDE TOTALE TOTALE TOTALE ISCRITTI
6 INVALIDI DEL LAVORO FINO AL 67% 33 >67 AL 79% 5 DA 80% AL 90% 1 >90% AL 100% 1 TOTALE 40 6
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