CENSIMENTO DELLA FAUNA ITTICA NEI LAGHI ALPINI NEL TERRITORIO DELLA REGIONE LOMBARDIA AVANZAMENTO FEBBRAIO 2014

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1 CENSIMENTO DELLA FAUNA ITTICA NEI LAGHI ALPINI NEL TERRITORIO DELLA REGIONE LOMBARDIA AVANZAMENTO FEBBRAIO 2014 Gara d appalto: GECA 4/2012 CODICE IDENTIFICATIVO GARA (C.I.G.): C25 CODICE UNICO PROGETTO (C.U.P.): E89E Raggruppamento Temporaneo d Imprese: Con la collaborazione in subappalto: Febbraio 2014

2 Indice Premessa... 3 Attività di progetto... 4 Attività svolte... 6 Macroattività 1: Caratterizzazione comunità ittiche... 7 Attività integrativa: studio della biologia del gardon Macroattività 2: Approfondimenti specifici sulle specie target Macroattività 3: Monitoraggio anguilla Attività future... 24

3 PREMESSA Il presente documento sintetizza lo stato di avanzamento a Febbraio 2014 delle attività e dei campionamenti eseguiti nell ambito del progetto di Censimento della fauna ittica nei laghi alpini nel territorio della Regione Lombardia, ad opera del Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) GRAIA srl (Gestione e Ricerca Ambientale Ittica Acque) e CNR-ISE (Istituto per lo Studio degli Ecosistemi sede di Pallanza), con la collaborazione in subappalto di EAWAG - Aquatic Research (Istituto svizzero per la Ricerca sulle Acque nel Settore dei Politecnici Federali). Il progetto ha preso avvio nel Dicembre 2012 e si concluderà entro il Il progetto costituisce il primo sforzo in Italia che dà attuazione alla Direttiva Quadro Europea sulle Acque 2000/60/CE, applicando e testando l'indice di censimento ittico europeo (Lake Fish Index) sui laghi del Nord Italia, adattato dal CNR-ISE. L obiettivo finale che il gruppo di lavoro si è prefissato è di determinare lo sforzo massimo di pesca per i laghi lombardi, oggetto da secoli di pesca professionale, che potrà assicurare in maniera eco-sostenibile e duratura lavoro e reddito ai 300 pescatori di mestiere dei laghi di Lombardia, Piemonte e Veneto, nonché di attuare un monitoraggio specifico degli stock di anguilla, secondo quanto previsto dalla normativa di settore. Lo scopo ultimo, quindi, è quello di delineare un quadro il più preciso possibile dei popolamenti ittici dei laghi lombardi e degli stock di anguilla presenti in territorio regionale, approfondendo tutti quegli aspetti tecnici e conoscitivi che permetteranno di individuare gli strumenti gestionali più efficaci per assicurare da una parte un reddito congruo a chi ha fatto o vorrà fare della pesca il suo mestiere e da una parte la conservazione e il rinnovamento delle risorse biologiche che sostengono la biodiversità dei nostri bacini lacustri. 3

4 ATTIVITÀ DI PROGETTO Oggetto della gara di appalto è il monitoraggio degli stock ittici nei sette principali laghi prealpini della Regione Lombardia: Laghi di Garda, Maggiore, di Como, d Iseo, d Idro, di Varese e di Mezzola. La tabella seguente elenca i sette laghi oggetto di indagine e le relative principali caratteristiche (emissari, immissari, estensione e profondità). Lago Immissari Emissari Superficie Profondità [m] Km 2 max media L. di Garda (Benaco) F. Sarca F. Mincio L. Maggiore (Verbano) F. Ticino F. Ticino 212, L. di Como (Lario) F. Adda F. Adda 145, L. d Iseo (Sebino) F. Oglio F. Oglio 61, L. d Idro (Eridio) F. Chiese F. Chiese 11, L. di Varese C. Brabbia, T. Tinella T. Bardello 14, L. di Mezzola F. Mera F. Mera 5, Tabella 1. I sette laghi oggetto di indagine e le relative principali caratteristiche Figura 1. I sette laghi oggetto di indagine 4

5 Il progetto si compone di 3 Macroattività: 1. Censimento ittico: Censimento del popolamento ittico dei Laghi di Garda, Maggiore, Como, Iseo, Idro, Varese e Mezzola e caratterizzazione del rispettivo stato ecologico mediante l applicazione del Lake Fish Index (di seguito LFI), come previsto dalla Direttiva 2000/60/CE e dal DM 260/ Approfondimenti sulle specie target: Approfondimenti specifici relativi alla gestione della pesca e allo sfruttamento sostenibile delle specie ittiche di maggior interesse per la pesca professionale di ognuno dei laghi in oggetto, chiamate specie target. 3. Monitoraggio dell anguilla: Attività di monitoraggio dell anguilla europea (Anguilla anguilla) nei principali emissari dei laghi di cui sopra, secondo quanto previsto dal Piano Nazionale Anguilla (Reg. CE 1100/2007), con particolare riferimento al Contributo di Regione Lombardia per azioni locali sul territorio lombardo (Piano Regionale di gestione dello stock di Anguilla europea, 2009). Figura 2. Dall alto da sinistra a destra: L. di Garda, L. Maggiore, L. di Como, L. d Iseo, L. di Varese, L. d Idro, L. di Mezzola 5

6 ATTIVITÀ SVOLTE Nella tabella seguente è riportata la cronologia dei campionamenti svolti sino a Febbraio 2014, distinti per macroattività e corpo idrico ATTIVITÀ G F M A M G L A S O N D G F MACROATTIVITÀ 1: Campionamenti finalizzati alla caratterizzazione delle comunità ittiche dei laghi L. Garda X X X L. Maggiore X X L. Varese X X L. Iseo L. Como L. Mezzola L. Idro MACROATTIVITÀ 2: Campionamenti finalizzati all approfondimento sulle specie target L. Maggiore - Coregonidi X X L. Maggiore - Agone X X L. Varese - Persico X X L. Varese - Lucioperca X X L. Como - Agone X X L. Como - Salmerino alpino X X X L. Mezzola - Coregone X X L. Mezzola - Bottatrice X X L. Iseo - Coregone X X L. Iseo - Agone X X L. Idro - Persico X X L. Idro - Alborella X X L. Garda - Agone X X L. Garda - Coregone X X MACROATTIVITÀ 3: Campionamenti finalizzati al monitoraggio dell anguilla F. Ticino X F. Adda X F. Oglio X F. Bardello X F. Chiese X F. Mincio Report intermedi X Tabella 2. Cronologia dei campionamenti svolti sino al 20 febbraio 2014 Come meglio specificato nei paragrafi seguenti, sino a febbraio 2014, nell ambito della Macroattività 1 sono state condotte 15 campagne sul totale di 30 previste, con un 50% di realizzazione; nell ambito della Macroattività 2 sono state condotte 28 campagne sul totale di 42 previste, con un 67% di realizzazione, mentre nell ambito della Macroattività 3 sono stati condotti 18 campionamenti sui 48 previsti, con una percentuale di realizzazione del 37,5%. Nella tabella seguente si riassumono le percentuali di realizzazione e se ne calcola la media pesata, considerando che le tre macroattività hanno un peso differente, legato alle differenti difficoltà di esecuzione e quindi al differente impegno necessario per il loro svolgimento. Macroattività Attività realizzate Attività previste Peso delle attività % realizzazione , ,5 Media pesata 54.2 % Tabella 3. Percentuali di realizzazione delle macroattività e media pesata 6

7 MACROATTIVITÀ 1: CARATTERIZZAZIONE COMUNITÀ ITTICHE L attività prevista è finalizzata a descrivere le comunità ittiche e le strutture di popolazione delle specie che le compongono nei 7 principali laghi lombardi di cui sopra. I risultati ottenuti verranno analizzati in maniera critica per definire criteri, modalità e strategie di sfruttamento sostenibile delle risorse ittiche esaminate. Gli obiettivi principali da perseguire sono: Determinazione della composizione in specie delle comunità ittiche e valutazione delle abbondanze delle singole popolazioni e della loro struttura. Classificazione dello stato di qualità della fauna ittica mediante il Lake Fish Index (LFI), attribuzione del Rapporto di Qualità Ecologica (RQE) e derivazione dello stato ecologico. Analisi dei fattori di alterazione che incidono sulle classi di qualità. Indicazione delle possibili azioni atte a contrastare i fattori di alterazione. Definizione del catturato per unità di sforzo (CPUE) di ogni specie ittica in ogni lago campionato. Il metodo di indagine adottato per realizzare i campionamenti ittici, finalizzati alla raccolta dei dati necessari per il conseguimento degli obiettivi di cui sopra, è quello previsto dal Lake Fish Index LFI, messo a punto dal CNR-ISE (Volta, 2009), che prevede l utilizzo dell elettropesca in zona litorale e di reti branchiali multimaglia (bentiche e pelagiche) secondo le indicazione del DM Ambiente 14 aprile 2009, n. 56 Criteri tecnici per il monitoraggio dei corpi idrici - Articolo 75, D.Lgs 152/2006. In corso d opera, il protocollo ufficiale è stato modificato ed è stata proposta una nuova versione attualmente in fase di approvazione definitiva da parte dell ISPRA, alla quale ci siamo adeguati. Nel corso del 2013 sono stati campionati i Laghi Maggiore, Garda e Varese per tutta la loro estensione, realizzando elettropesca nell area litorale e posizionando reti branchiali multimaglia, come da protocollo. Il nuovo protocollo prevede che nel caso in cui si proceda al campionamento di un grande lago (>140 km 2 ), come i Laghi di Garda, Maggiore e Como, è necessario suddividere il corpo idrico in 2 sottobacini, da trattare come laghi indipendenti. Qualora il bacino lacustre abbia una profondità massima superiore a 10 metri è necessario effettuare campionamenti anche con reti pelagiche e non solo bentiche. Questa attività è stata condotta con il contributo di tutti gli attori principali del progetto: Graia srl, CNR-ISE e EAWAG. Corpo idrico Bacino Attrezzatura Esecutore Esecuzione L. Garda ALTO reti multimaglia bentiche EAWAG X multimaglia pelagiche GRAIA X elettropesca EAWAG X BASSO reti multimaglia bentiche EAWAG X multimaglia pelagiche CNR-GRAIA X elettropesca EAWAG X L. Maggiore ALTO reti multimaglia bentiche EAWAG X reti multimaglia pelagiche CNR X elettropesca sulle sponde EAWAG X BASSO reti multimaglia bentiche EAWAG X multimaglia pelagiche GRAIA X elettropesca EAWAG X L. di Varese UNICO reti multimaglia bentiche CNR-GRAIA X multimaglia pelagiche CNR-GRAIA X elettropesca CNR-GRAIA X L. di Como ALTO reti multimaglia bentiche CNR-GRAIA multimaglia pelagiche CNR-GRAIA elettropesca CNR-GRAIA BASSO reti multimaglia bentiche CNR-GRAIA multimaglia pelagiche CNR-GRAIA 7

8 Corpo idrico Bacino Attrezzatura Esecutore Esecuzione elettropesca CNR-GRAIA L. d'iseo UNICO reti multimaglia bentiche CNR-GRAIA multimaglia pelagiche CNR-GRAIA elettropesca CNR-GRAIA L. d'idro UNICO reti multimaglia bentiche CNR-GRAIA multimaglia pelagiche CNR-GRAIA elettropesca CNR-GRAIA L. di Mezzola UNICO reti multimaglia bentiche CNR-GRAIA multimaglia pelagiche CNR-GRAIA elettropesca CNR-GRAIA Tabella 4. Stato di avanzamento della Macroattività 1 Nello specifico, il nuovo protocollo prevede il campionamento stratificato lungo colonna d acqua, da eseguire da luglio a ottobre con Reti Branchiali Multimaglia, distinte in: Bentiche (RMB), posizionate sul fondo in numero variabile a seconda della superficie e della profondità del lago; ogni rete possiede dimensioni di 30 m x 1,5 m ed è composta da 12 pannelli con maglia 5-55 mm. Pelagiche (RMP), galleggianti e collocate a varie profondità, in numero anch esso variabile in dipendenza della tipologia lacustre; ogni rete possiede dimensioni di 27,5 m x 6 m ed è composta da 11 pannelli con maglia 8-55 mm. Le stazioni di campionamento con reti bentiche sono state scelte casualmente, in modo tale da poter coprire tutto lo specchio d acqua in oggetto ed avere un quadro rappresentativo del popolamento ittico, mentre le reti pelagiche sono state posizionate nella zona lacustre di massima profondità. Tutte le stazioni di campionamento sono state georeferenziate. Il nuovo protocollo stabilisce che nei grandi laghi come il Garda e il Maggiore vengano posizionate 10 reti nei primi 5 strati (0-3 m, 3-6 m, 6-12 m, m, m), 8 reti tra m e 4 negli ultimi 2 strati (50-75 m e >75 m), per un totale di 66 reti per bacino. Nei piccoli laghi come il Varese, devono, invece, essere posizionate 10 reti nei primi 2 strati (0-3 m, 3-6 m), 12 reti negli strati 6-12 m e m, e 10 reti al di sotto dei 20 m. Per quanto riguarda le reti pelagiche, il nuovo protocollo prevede per i grandi laghi come il Garda e il Maggiore il posizionamento di 12 reti (ognuna composta da 11 pannelli) ogni 10 metri, sino ad una profondità di 50 m (per ognuno dei 2 bacini), mentre per il laghi poco profondi come il Lago di Varese stabilisce il posizionamento di 1 sola rete ogni 10 metri. Il posizionamento delle reti è stato concluso entro ottobre 2013 mentre le campagne di elettropesca si sono concluse a novembre 2013, a causa delle avverse condizioni idrologiche. L elettropesca è stata svolta in ambiente litorale e come da protocollo, il campionamento è stato eseguito per punti (Point Abundance Sampling Electrofishing-PASE), circa 80 per bacino lacustre, utilizzando il generatore nella modalità corrente continua, immerso una sola volta per circa secondi. Il protocollo prevede che il punto di campionamento (la cui profondità deve essere minore di 1,5 metri) venga scelto a priori, cercando di mantenere la distanza tra un punto di campionamento e l altro il più possibile omogenea e indagando ogni tipologia di ambiente lacustre presente. 8

9 Figura 3. Attività di censimento ittico con reti multimaglia sul Lago di Garda Figura 4.Attività di censimento ittico sul Lago Maggiore Figura 5. Attività di censimento con reti multimaglia sul Lago di Varese 9

10 Figura 6. Attività di censimento mediante elettropesca sul Lago di Varese In totale, sono state censite 36 specie ittiche: la maggiore biodiversità è stata riscontrata nel Lago Maggiore (28), mentre il numero minore di specie è stato rinvenuto nel Lago di Varese (15). Numerose le specie alloctone presenti (in totale 15), percentualmente più abbondanti nel Lago Maggiore: tra esse, quelle di recente comparsa come il gardon sono le più abbondanti nella zona di riva. Nel pelago lacustre dei laghi Garda e Maggiore abbondano i coregonidi e gli agoni, mentre scarsa o nulla la presenza dell alborella in tutti e tre i laghi. Abbondante anche la presenza di pesce persico. Nella tabella e nei grafici seguenti sono riportati i numeri complessivi dei soggetti pescati, distinti per lago e per specie. COD Nome comune Specie Origine Garda Maggiore Varese ACE Acerina Gymnocephalus cernuus Alloctono 127 AGO Agone Alosa agone Autoctono ALB Alborella Alburnus a. alborella Autoctono ANG Anguilla Anguilla anguilla Autoctono 4 BAR Barbo comune Barbus plebejus Autoctono 5 BOT Bottatrice Lota lota Autoctono 8 38 CAG Cagnetta Salaria fluviatilis Autoctono CAP Carpa Cyprinus carpio Autoctono 1 CAR Carassio Carassius carassius Alloctono CAV Cavedano Leuciscus cephalus Autoctono COB Cobite Cobitis taenia Autoctono COR Coregonidi Coregonus sp. Alloctono 94 COR_BO Coregone bondella Coregonus lavaretus Alloctono 64 COR_LA Coregone lavarello Coregonus macrophthalmus Alloctono GAM Gambusia Gambusia holbrooki Alloctono 70 GAR Gardon Rutilus rutilus Alloctono

11 COD Nome comune Specie Origine Garda Maggiore Varese GHI Ghiozzo padano Padogobius martensii Autoctono LUC Luccio Esox lucius Autoctono LUP Lucioperca Stizostedion lucioperca Alloctono PEG Pesce gatto Ameiurus melas Alloctono PEP Pesce persico Perca fluviatilis Autoctono PES Persico sole Lepomis gibbosus Alloctono PET Persico trota Micropterus salmoides Alloctono 2 83 PIG Pigo Rutilus pigus Autoctono 4 PSE Pseudorasbora Pseudorasbora parva Alloctono 21 ROD Rodeo amaro Rhodeus amarus Alloctono 41 8 SAN Sanguinerola Phoxinus phoxinus Autoctono 26 SCA Scardola Scardinius erythrophthalmus Autoctono SCZ Scazzone Cottus gobio Autoctono 3 14 SIL Siluro Silurus glanis Alloctono 4 2 SPI Spinarello Gasterosteus aculeatus Autoctono 1 TIN Tinca Tinca tinca Autoctono 36 TRI Triotto Rutilus erythrophthalmus Autoctono TRO_FA Trota fario Salmo trutta Autoctono 16 2 TRO_IR Trota iridea Oncorhynchus mykiss Alloctono 2 VAI Vairone Telestes muticellus Autoctono Tot ind N specie Tabella 5. Numero di individui catturati nell ambito della Macroattività 1 per lago Figura 7. Numero di individui catturati nell ambito della Macroattività 1 per lago (in rosso le specie alloctone) 11

12 I soggetti pescati nell ambito della Macroattività 1 sono stati sottoposti alle seguenti operazioni: - Riconoscimento della specie; - Misurazione di lunghezza (mm) e peso (g); - Prelievo delle scaglie per lettura dell età in laboratorio; - Verifica del sesso e dello stadio di maturazione delle gonadi. In Tabella 6 è specificato il numero delle misurazioni di cui sopra effettuate. Corpo idrico Misure lunghezza Misure peso Prelievo scaglie Rilevamento sesso Rilevamento stadio maturità L. Garda L. Maggiore L. Varese Totale Tabella 6. Numero di misure effettuate Figura 8. Attività ittiologiche 12

13 Tinca Luccio Coregone Scardola Persico sole Pseudorasbora Pesce persico Alborella Agone Salmerino Figura 9. Alcune specie catturate nei censimenti ittici 13

14 ATTIVITÀ INTEGRATIVA: STUDIO DELLA BIOLOGIA DEL GARDON Come attività integrativa nell ambito della Macroattività 1, in sede di offerta tecnica è stato proposto un approfondimento relativo alla biologia di due specie alloctone del Lago Verbano, attualmente presenti in misura consistente e potenzialmente dannose per le specie ittiche autoctone e/o di interesse commerciale: il gardon (Rutilus rutilus) e l acerina (Gymnocephalus cernuus). L obiettivo è di caratterizzarne l accrescimento lineare e ponderale, il regime alimentare, la mortalità, la lunghezza alla maturità sessuale e la fecondità relativa ed assoluta. Figura 10. Il gardon o rutilo Figura 11. Acerina Assenti fino alla prima metà degli anni 90, queste due specie hanno fatto la loro comparsa sempre più massiccia nei primi anni Il gardon, in particolare, in brevissimo tempo è andato incontro ad una vera e propria esplosione demografica, tanto da arrivare a costituire una minaccia reale per altre specie ittiche, quali, ad esempio, il pesce persico o i coregoni. Anche per questa ragione, le istituzioni preposte alla gestione della pesca, hanno promosso azioni di contenimento di questa specie, da un lato favorendo e sostenendo economicamente campagne di prelievo selettivo e dall altro spingendo affinché la pesca commerciale riuscisse ad utilizzare questa specie a scopo alimentare. L acerina, invece, segnalata sporadicamente nel Lago Maggiore nella prima metà degli anni 90, dopo un periodo di adattamento di circa anni, ha mostrato un progressivo incremento di abbondanza ed è attualmente diffusa in tutto il lago, sebbene non mostri ancora caratteristiche numeriche tali da poter essere 14

15 considerata invasiva. Le informazioni di letteratura, tuttavia, indicano la potenziale pericolosità di questa specie, in particolare per la sua adattabilità e flessibilità alimentare che la portano spesso a cibarsi delle uova degli altri pesci ed in particolare, durante il periodo invernale, di quelle dei coregonidi. Per l insieme di tutte queste ragioni, è sembrato interessante svolgere qualche approfondimento circa la biologia ed ecologia di queste due specie. Al momento sono state svolte le seguenti attività relative allo studio della biologia del gardon: Studio dell accrescimento lineare, attraverso l elaborazione della curva di relazione teorica esistente tra la lunghezza totale e l età del pesce secondo il modello di Von Bertalanffy (1938). Studio dell accrescimento ponderale, attraverso l elaborazione della curva di relazione tra la lunghezza e il peso. Definizione della lunghezza alla maturità sessuale: a partire dai valori di lunghezza infinita è stata calcolata la lunghezza a cui almeno il 50% del popolamento raggiunge la maturità sessuale (L m ) secondo il modello di Froese & Binoholan (1999). Analisi del regime alimentare, effettuata, quando possibile, su un numero di 10 intestini per il gardon in ogni data di campionamento. Relativamente al contenuto gastrico di ogni individuo sono stati calcolati i seguenti parametri: Contributo numerico: esprime il valore percentuale del numero di individui alimentari di una determinata specie rispetto al totale degli individui rinvenuti (Giussani, 1997). Coefficiente di ripienezza (Cr): esprime il contributo ponderale del contenuto gastrico (Ps) in relazione al peso corporeo del pesce (Pp); questo indice è un valido indicatore dell intensità dell attività alimentare Analisi del contenuto stomacale secondo il metodo di Costello (1990): questo metodo è basato su una rappresentazione bidimensionale del regime alimentare, dove ogni punto rappresenta, per ciascun organismo predato, la frequenza di comparsa e l abbondanza relativa nei contenuti gastrici, definite rispettivamente come il rapporto percentuale del numero di stomaci in cui è presente la preda sul numero totale di stomaci del campione e come il rapporto percentuale tra il numero di individui presenti in uno stomaco e il numero totale degli individui presenti. Studio della mortalità: il tasso di mortalità totale Z è stato calcolato mediante il metodo della curva di cattura linearizzata, utilizzando il campione catturato con le reti multimaglia. La mortalità naturale M, ovvero la mortalità collegata a tutte le cause ad esclusione della pesca (predazione, patologie, stress post-riproduttivo, carenze alimentari, invecchiamento) è di più difficile definizione diretta e pertanto è stata stimata tramite il modello di Pauly (1980), che pone in relazione M con alcuni parametri fisici (temperatura media annuale alla superficie) e biologici (K di Von Bertalanffy). Stima della fecondità relativa ed assoluta, calcolate rispettivamente come numero di uova prodotte per chilogrammo di peso del pesce e numero totale di uova per pesce. 15

16 MACROATTIVITÀ 2: APPROFONDIMENTI SPECIFICI SULLE SPECIE TARGET L obiettivo finale della Macroattività 2, denominata Approfondimenti specifici applicati alla gestione delle specie di maggior interesse per la pesca professionale, è la razionalizzazione del prelievo di pesca sulle specie ittiche di maggior interesse commerciale (specie target) attraverso la calibrazione della maglia delle reti e la determinazione del massimo sforzo di pesca sostenibile. Le specie target individuate per ciascun lago sono le seguenti: - Lago di Garda: coregone e agone. - Lago Maggiore: coregoni (lavarello e bondella) e agone. - Lago di Como: agone e salmerino alpino. - Lago d Iseo: coregone e agone. - Lago di Varese: pesce persico e lucioperca. - Lago d Idro: pesce persico e alborella. - Lago di Mezzola: coregone e bottatrice. Le specie sopra elencate sono oggetto di una serie di 3 pescate consecutive a cadenza quadrimestrale con reti multimaglia calibrate per la cattura di tutte le classi di età. Ad oggi, è stata condotta una pescata nella stagione estiva 2013 e una nella stagione autunno-inverno 2013, portando al compimento di 28 campagne sul totale di 42 previste, con un 67% di realizzazione. Durante il primo semestre del 2014 saranno svolti gli ultimi campionamenti consentendo così di concludere questa macroattività. L attività è stata svolta con successo grazie al grande contributo dei pescatori di professione e della Polizia Provinciale dei laghi coinvolti, che hanno collaborato ai campionamenti mettendo a disposizione le loro attrezzature e imbarcazioni. Specie Attrezzatura Esecutore Esecutore L. di Garda Agone Pescata estiva GRAIA X Coregone Pescata estiva GRAIA X L. Maggiore Agone Pescata estiva CNR-GRAIA X Coregoni Pescata estiva CNR-GRAIA X L. di Como Agone Pescata estiva CNR-GRAIA X Salmerino Pescata estiva GRAIA X L. d'iseo Agone Pescata estiva GRAIA X Coregone Pescata estiva GRAIA X 16

17 Specie Attrezzatura Esecutore Esecutore L. di Varese Persico Pescata estiva CNR-GRAIA X Lucioperca Pescata estiva CNR-GRAIA X L. d'idro Persico Pescata estiva GRAIA X Alborella Pescata estiva GRAIA X L. Mezzola Lavarello Pescata estiva GRAIA X Bottatrice Pescata estiva GRAIA X Tabella 7. Stato di avanzamento della macroattività 2 Nella tabella seguente è riassunto il numero di soggetti delle specie target pescati per lago. Corpo idrico Specie target Campagna estiva 2013 Campagna autunnale 2013 Totale Lago di Garda Agone Coregone Lago Maggiore Agone Coregone Lago di Como Agone Salmerino Lago d'iseo Agone Coregone Lago Varese Lucioperca Pesce persico Lago d'idro Alborella Pesce persico Lago di Mezzola Bottatrice Coregone Totale Tabella 8. Numero di soggetti catturati per specie e per stagione nell ambito della Macroattività 2 Tutti i soggetti pescati nell ambito della Macroattività 2 sono stati sottoposti alle seguenti operazioni: - Riconoscimento della specie; - Misurazione di lunghezza (mm) e peso (g). Per un subcampione, invece, sono state effettuate anche queste attività: - Prelievo delle scaglie per lettura dell età in laboratorio; - Verifica del sesso e dello stadio di maturazione delle gonadi; - Misurazione della circonferenza opercolare e della circonferenza massima (mm). 17

18 Figura 12. Attività ittiologiche Nella Tabella 9 è specificato il numero delle misurazioni di cui sopra effettuate. Lago L. Garda L.Maggiore L. Como L. Iseo L. Varese L. Idro L. Mezzola Rilevamento Specie AGO COR AGO COR AGO SAL AGO COR LUP PEP ALB PEP BOT COR Lunghezza Peso Circonf. min Circonf. max Scaglia Sesso estate autunno tot estate autunno tot estate autunno tot estate autunno tot estate autunno tot estate autunno tot Tabella 9. Numero delle misurazioni effettuate nell ambito della Macroattività 2 (AGO: agone; COR: coregone; SAL: salmerino; LUP: lucioperca; PEP: pesce persico; ALB: alborella; BOT: bottatrice) 18

19 Figura 13. Macroattività 2 sul Lago d'iseo Figura 14. Macroattività 2 sul Lago di Mezzola Figura 15. Macroattività 2 sul Lago d'idro 19

20 Figura 16. Macroattività 2 sul Lago di Como Figura 17. Salmerino alpino (sopra) e Agoni (sotto) pescati sul Lago di Como 20

21 MACROATTIVITÀ 3: MONITORAGGIO ANGUILLA La Macroattività 3, denominata Attività di monitoraggio dell anguilla europea (Anguilla anguilla), è finalizzata a verificare la smonta autunnale delle anguille e ad assolvere l obbligo di monitoraggio, in conformità a quanto previsto dal Piano Nazionale Anguilla (Reg. CE 1100/2007), con particolare riferimento al Contributo di Regione Lombardia al Piano Nazionale per azioni locali sul territorio lombardo. L Azione 3 si prefigge i seguenti obiettivi: - Valutazione dell abbondanza della popolazione di anguilla nei corpi idrici indagati, che tenga conto anche dei dati acquisiti attraverso le attività di caratterizzazione dei popolamenti ittici lacustri. - Elaborazione di una scala di priorità regionale, sulla base di un analisi costi-benefici, degli interventi strutturali necessari per garantire sia la risalita delle giovani anguille sia la smonta delle anguille argentine. - Analisi critica delle normative che regolano il prelievo dell anguilla e la formulazione di eventuali proposte migliorative ai fini della conservazione della specie. Al fine di adempiere a tali obiettivi, è in corso l attività di monitoraggio della smonta delle anguille argentine nei primi tratti degli emissari lacustri attraverso campagne di cattura con elettropesca condotte in 4 stazioni di campionamenti per ogni corpo idrico, collocate a distanza crescente dal lago, in periodo autunnaleinvernale. A causa delle avverse condizioni idrologiche degli emissari da campionare conseguenti a periodi di incessanti piogge, le attività di monitoraggio dell anguilla sono state avviate con inevitabile ritardo e sono ad oggi in fase di conclusione. Si sottolinea, tuttavia, che il periodo utile per la cattura della specie in smonta va da ottobre sino ad inverno inoltrato, rendendo comunque attendibili i campionamenti condotti. La campagna di monitoraggio verrà replicata nel Corpo idrico Stazione Esecutore Fiume Ticino (L. Maggiore) 1 GRAIA X 2 GRAIA X 3 GRAIA X 4 GRAIA X Fiume Bardello (L. VARESE) 1 GRAIA X 2 GRAIA X 3 GRAIA X 4 GRAIA X Fiume Adda (L. Como) 1 GRAIA X 2 GRAIA X 3 GRAIA X 4 GRAIA X Fiume Oglio (L. Iseo) 1 GRAIA X 2 GRAIA X 3 GRAIA 4 GRAIA Fiume Chiese (L. Idro) 1 GRAIA X 2 GRAIA X 3 GRAIA X 4 GRAIA X Fiume Mincio (L. Garda) 1 GRAIA 2 GRAIA 3 GRAIA 4 GRAIA Tabella 10. Stato di avanzamento della Macroattività 3 21

22 Nella tabella seguente sono riassunti i campionamenti sinora svolti e i relativi risultati. Già dai primi dati, con pochi individui censiti sia nei laghi che negli emissari di tutti i laghi, emerge ancora una volta la situazione critica di questa specie. Data Corso d'acqua Località ID_stazione Cattura anguille 29/11/13 Fiume ADDA Imbersago AD_1 2 29/11/13 Fiume ADDA monte Imbersago AD_2 5 20/9/13 Fiume ADDA Rivolta d'adda - Valle ponte AD_3 1 4/10/13 Fiume ADDA Valle traversa Canale Vacchelli AD_4 0 26/11/13 Fiume BARDELLO Bardello - valle sbarramento lago BA_1 1 26/11/13 Fiume BARDELLO Besozzo - parco giochi BA_2 0 26/11/13 Fiume BARDELLO Brebbia - Piperia BA_3 0 26/11/13 Fiume BARDELLO Besozzo - Bozza mulino BA_4 0 6/12/13 Fiume TICINO monte ponte Turbigo TI_1 0 6/12/13 Fiume TICINO valle ponte Turbigo TI_2 0 18/11/13 Fiume TICINO Vigevano - monte Lanca Ayala TI_3 0 18/11/13 Fiume TICINO Vigevano - valle Lanca Ayala TI_4 0 12/12/13 Fiume OGLIO Cesole di Marcaria - confluenza Po OG_4 0 21/2/13 Fiume OGLIO Calcio OG_3 0 20/2/13 Fiume CHIESE Lavenone CH_1 1 20/2/13 Fiume CHIESE Vestone CH_2 1 20/2/13 Fiume CHIESE Pavone CH_3 0 20/2/13 Fiume CHIESE Gavardo CH_4 0 Tabella 11. Stazioni indagate per il monitoraggio dell anguilla È, inoltre, stata avviata la ricerca conoscitiva sullo status della specie nelle acque lombarde realizzando interviste con i pescatori di professione, che una volta pescavano in modo selettivo la specie, e con gestori/guardiani/tecnici operanti in impianti idroelettrici, grazie alle quali sono state raccolte importanti informazioni. Le domande poste ai pescatori professionisti sono: 1. In che zona di lago pesca solitamente? 2. Negli ultimi anni ha notato un cambiamento nella presenza di individui di anguilla? E di individui pescati? 3. Le tecniche di pesca si sono adeguate a questi cambiamenti? Come? 4. Secondo lei a cosa sono dovuti questi cambiamenti? 5. Nella sua esperienza ha notato qualche elemento che influenza maggiormente la presenza o l assenza di individui di anguilla? Mentre le domande poste ai gestori/guardiani/tecnici operanti in impianti idroelettrici sono: 1. Per quante ore permane all interno o in prossimità dell impianto idroelettrico? È maggiormente presente nelle ore diurne o notturne? 2. Durante la sua attività ha mai visto individui di anguilla a monte o a valle dell impianto? 3. A sua conoscenza e memoria le anguille adulte smontavano in autunno-inverno? In caso affermativo, passavano le turbine dell impianto? 4. Sono presenti luci o dispositivi che permettano di controllare la parte di fiume a valle dell impianto o delle restituzioni? 5. Ha notato qualche cambiamento negli ultimi anni? 6. Se presente una struttura che permette il passaggio dei pesci ha notato qualche cambiamento rispetto al periodo antecedente la costruzione dello stesso? 7. Ha mai notato individui lesionati o morti a valle dell impianto? 8. Ha mai notato altre specie di pesci, oltre all anguilla, che presentavano lesioni? 22

23 Al momento, sono state realizzate 9 interviste, come specificato nella tabella seguente. Intervistato Professione Luogo Sig. Cecco Ghislanzoni pescatore professionista Lago di Lecco e Fiume Adda Sig. Mario Bandera pescatore professionista Lago di Lecco e Fiume Adda Sig. Luigi Sala pescatore professionista Lago di Olginate e fiume Adda Sig. Lino Villa pescatore professionista Fiume Ticino Sig. Adelino Signori e Sig. Franco Signori pescatore professionista basso Lago di Garda Sig. Giambattista Bianchi e Sig. Enzo Barbieri pescatore professionista Lago d Iseo Sig. Marzio Danesi e Sig. Giuseppe Bosio pescatore professionista Lago d Iseo Sig. Aleardo Finardi guardiano Canale Virgilio (diga di Salionze) Tabella 12. Interviste realizzate Figura 18. Confronto tra anguilla gialla (in accrescimento) e argentina (in smonta) 23

24 ATTIVITÀ FUTURE Relativamente alla Macroattività 1, tra luglio e ottobre 2014 verranno realizzati i censimenti ittici nei rimanenti corpi idrici: L. Como (suddiviso in 2 bacini), L. Iseo (bacino unico), L. Mezzola e L. Idro. Nell ambito della Macroattività 2, in periodo primaverile verrà condotta la terza e ultima pescata stagionale relativa alle specie target. A seguito di una preliminare osservazione dei risultati sinora raggiunti, è emersa una carenza di dati, dovuta a campionamenti poco fruttuosi dipendenti dalla casualità dell azione di pesca e dalle condizioni meteo avverse, relativi al coregone del L. di Iseo, all agone del L. di Como e all agone del L. Maggiore. Pertanto, nei prossimi campionamenti verrà raddoppiato il set di reti posate per catturare un congruo numero di soggetti delle 3 popolazioni citate, al fine di incrementare il numero di dati a disposizione e consentire elaborazioni statisticamente significative. Relativamente alla Macroattività 3, verranno censite le stazioni mancanti entro marzo 2014 e a partire da ottobre 2014 verranno replicate tutte le stazioni di campionamento. Di seguito si riporta la cronologia delle attività previste. Le attività relative al monitoraggio dell anguilla potrebbero richiedere una proroga - che sarà concordata con la committenza - ai primi mesi del 2015 (indicato in arancione in tabella), a causa delle difficoltà operative delle attività di censimento condotte con elettropesca, strettamente dipendenti dalle condizioni idrologiche degli emissari da campionare ATTIVITÀ G F M A M G L A S O N D G F M MACROATTIVITÀ 1: Campionamenti finalizzati alla caratterizzazione delle comunità ittiche dei laghi L. Garda L. Maggiore L. Varese L. Iseo L. Como L. Mezzola L. Idro MACROATTIVITÀ 2: Campionamenti finalizzati all approfondimento sulle specie target L. Maggiore - Coregonidi L. Maggiore - Agone L. Varese - Persico L. Varese - Lucioperca L. Como - Agone L. Como - Salmerino alpino L. Mezzola - Coregone L. Mezzola - Bottatrice L. Iseo - Coregone L. Iseo - Agone L. Idro - Persico L. Idro - Alborella L. Garda - Agone L. Garda - Coregone MACROATTIVITÀ 3: Campionamenti finalizzati al monitoraggio dell anguilla F. Ticino (4 stazioni) F. Adda (4 stazioni) F. Oglio (4 stazioni) F. Bardello (4 stazioni) F. Chiese (4 stazioni) F. Mincio (4 stazioni) ELABORAZIONE DATI Elaborazione dati e valutazione critica risultati MACROATTIVITÀ 4: Prodotti di divulgazione e gestione dati (attività integrativa) Report finali Materiale divulgativo 24

25 Tabella 13. Cronologia delle attività previste (in arancione possibile proroga delle attività relative al monitoraggio dell anguilla) 25

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