Istituto M. Malpighi. Protocollo di accoglienza
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1 Istituto M. Malpighi Protocollo di accoglienza 1
2 Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394 Regolamento recante norme di attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, a norma dell'articolo 1, comma 6, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n Pubblicato nella GU n. 258 del Supplemento Ordinario n.190/l Estratto -omissis- CAPO VII DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ISTRUZIONE DIRITTO ALLO STUDIO E PROFESSIONI Art. 45 (Iscrizione scolastica) 1. I minori stranieri presenti sul territorio nazionale hanno diritto all'istruzione indipendentemente dalla regolarità della posizione in ordine al loro soggiorno, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani. Essi sono soggetti all'obbligo scolastico secondo le disposizioni vigenti in materia. L'iscrizione dei minori stranieri nelle scuote italiane di ogni ordine e grado avviene nei modi e alle condizioni previsti per i minori italiani. Essa puo' essere richiesta in qualunque periodo dell'anno scolastico. I minori stranieri privi di documentazione anagrafica ovvero in possesso di documentazione irregolare o incompleta sono iscritti con riserva. 2. L'iscrizione con riserva non pregiudica il conseguimento dei titoli conclusivi dei corsi di studio delle scuole di ogni ordine e grado. In mancanza di accertamenti negativi sull identità dichiarata dell'alunno, il titolo viene rilasciato all'interessato con i dati identificativi acquisiti al momento dell'iscrizione. I minori stranieri soggetti all'obbligo scolastico vengono iscritti alla classe corrispondente all età anagrafica, salvo che il collegio dei docenti deliberi l'iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto: a) dell'ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell'alunno, che può determinare l'iscrizione ad una classe, immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all età anagrafica; b) dell'accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell'alunno: c) del corso di studi eventualmente seguito dall'alunno nel Paese di provenienza: d) del titolo di studio eventualmente posseduto dall'alunno. 3. Il collegio dei docenti formula proposte per la ripartizione degli alunni stranieri nelle classi: la ripartizione e' effettuata evitando comunque la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri. 4. Il collegio dei docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri il necessario adattamento dei programmi di insegnamento; allo scopo possono essere adottati specifici interventi individualizzati o per gruppi di alunni per facilitare l'apprendimento della lingua italiana, utilizzando, ove possibile, le risorse professionali della scuola. Il consolidamento della conoscenza e della pratica della lingua italiana può essere realizzata altresì mediante l'attivazione di corsi intensivi di lingua italiana sulla base di specifici progetti, anche nell'ambito delle attività aggiuntive di insegnamento per l'arricchimento dell'offerta formativa. 2
3 5. Il collegio dei docenti formula proposte in ordine ai criteri e alle modalità per la comunicazione tra la scuola e le famiglie degli alunni stranieri. Ove necessario, anche attraverso intese con l'ente locale, l'istituzione' scolastica si avvale dell'opera di mediatori culturali qualificati. 6. Allo scopo di realizzare l'istruzione o la formazione degli adulti stranieri il Consiglio di circolo e di istituto promuovono intese con le associazioni straniere, le rappresentanze diplomatiche consolari dei Paesi di provenienza, ovvero con le organizzazioni di volontariato iscritte nel Registro di cui all'articolo 52, allo scopo di stipulare convenzioni e accordi per attivare progetti di accoglienza; iniziative di educazione interculturale; azioni a tutela della cultura e della lingua di origine e lo studio delle lingue straniere più diffuse a livello internazionale. 7. Per le finalità di cui all'articolo 38, comma 7, del testo unico, le istituzioni scolastiche organizzano iniziative di educazione interculturale e provvedono all'istituzione, presso gli organismi deputati all'istruzione e alla formazione in età adulta, di corsi di alfabetizzazione di scuola primaria e secondaria; di corsi di lingua italiana; di percorsi di studio finalizzati al conseguimento del titolo della scuola dell'obbligo; di corsi di studio per il conseguimento del diploma di qualifica o del diploma di scuola secondaria superiore; di corsi di istruzione e formazione del personale e tutte le altre iniziative di studio previste dall'ordinamento vigente. A tal fine le istituzioni scolastiche possono stipulare convenzioni ed accordi nei casi e con le modalità previste dalle disposizioni in vigore. 8. Il Ministro della pubblica istruzione, nell'emanazione della direttiva sulla formazione per l'aggiornamento in servizio del personale ispettivo, direttivo e docente, detta disposizioni per attivare i progetti nazionali e locali sul tema dell'educazione interculturale. Dette iniziative tengono conto delle specifiche realtà nelle quali vivono le istituzioni scolastiche e le comunità degli stranieri, al fine di favorire la loro migliore integrazione nella comunità locale. 3
4 La responsabilità dell accoglienza scolastica e sociale per creare comunicazione e relazione Premessa Questo protocollo nasce con l'intento di pianificare le prime azioni d'inserimento degli alunni figli d'immigrati e favorire il dibattito intorno alle prospettive dell'educazione interculturale, intesa non come materia in più, ma come disponibilità a conoscere e a farsi conoscere, nel rispetto dell identità di ciascuno, in un clima di dialogo e di solidarietà (circolare n. 73 del 94). La crescente presenza di alunni venuti da lontano impone alla scuola una riflessione circa i temi dell'accogliere, dell'apprendere una seconda lingua d'uso quotidiano. Per il nostro Istituto dovrebbe trasformarsi in un'occasione di ricerca pedagogica e didattica, quindi occasione per migliorare l'offerta formativa per tutti gli studenti. Scopi del protocollo definire una prassi condivisa, all interno dell istituto, in tema di accoglienza di alunni figli di immigrati facilitare l'ingresso di soggetti appartenenti. ad altre nazionalità nel nostro sistema scolastico e sociale ridurre il grado di vulnerabilità degli alunni rispetto alla crisi di adattamento al nuovo contesto. favorire un clima di accoglienza scolastica e sociale che prevenga e rimuova eventuali ostacoli alla piena integrazione costruire un contesto favorevole all incontro con le culture e con le storie di ogni individuo promuovere un circuito comunicativo fra scuola e territorio per trattare i temi dell integrazione e della società multietnica, nell'ottica di un sistema formativo integrato. Il protocollo definisce prassi condivise di carattere: amministrativo (l iscrizione) comunicativo (prima conoscenza) educativo-didattico (proposta di assegnazione alla classe, accoglienza, intercultura, italiano come seconda lingua d uso quotidiano, valutazione) sociale (rapporti con il territorio) 4
5 il protocollo prevede l istituzione formale della commissione accoglienza come articolazione del collegio dei docenti e l'istituzione di gruppi di lavoro all interno delle singole scuole. nella definizione e gestione del protocollo il capo d'istituto svolgerà il proprio ruolo di promozione e di coordinamento. Predisponendo gli strumenti attuativi della proposta formativa ed assicurando altresì il regolare espletamento degli atti relativi alle iscrizioni, in sintonia con le previsioni normative vigenti ed, in specifico, con le indicazioni del decreto legislativo 297/94 della circolare n.205/90 e del D.P.R. 394/99. Il DPR 394 del 99, all'articolo 45 attribuisce al collegio dei docenti numerosi compiti deliberativi e di proposta in merito all inserimento nelle classi degli alunni di nazionalità non italiana. La commissione per il progetto contro l abbandono scolastico s impegna a divulgare il Protocollo per l accoglienza degli alunni stranieri affinchè tutti gli insegnanti conoscano la normativa e le procedure di accoglienza che regolano l ingresso degli alunni stranieri preparano l ambiente arredando e corredando tutti i locali della scuola, dal portone d ingresso, ai corridoi, alle aule con manifesti e cartelloni in più lingue, calendari, avvisi, carte geografiche promuovere e seguire corsi di aggiornamento e di formazione sui temi dell educazione interculturale, sulle culture, religioni, letteratura, arte degli altri Paesi, sulle tecniche d insegnamento di L2, sulla gestione del conflitto, sull innovazione metodologica e didattica imparare a lavorare insieme e a collaborare con le nuove figure professionali quali i mediatori culturali, gli alfabetizzatori, gli animatori interculturali compiere una verifica della corretta applicazione del protocollo in tutte le classi 1. La Commissione prepara progetti per l accoglienza e l inserimento per accedere ai fondi del Diritto allo Studio e a tutti gli altri canali di finanziamento 2. La Commissione definisce la scelta della classe, le modalità d osservazione degli allievi neo arrivati e sceglie i test d ingresso e le altre modalità per i primi colloqui con l allievo/a e i genitori 3. La Commissione entra in contatto con i Centri di Documentazione e costruisce una mappa delle risorse pubbliche e private del proprio territorio 5
6 4. La Commissione stabilisce collaborazioni, intese con gli Enti Locali, con l Associazionismo, con l Università, con la Biblioteca di Crevalcore, con il CD\LEI di Bologna e partecipa alle tavole rotonde delle amministrazioni locali 5. La Commissione raccoglie e/o prepara il materiale informativo bilingue, libri e materiali che contengono informazione sui Paesi d origine, sulle religioni presso la Biblioteca di Crevalcore in rete con i referenti delle altre scuole del territorio dove esiste già lo scaffale multiculturale con le copie delle dispense del CD\LEI 6. La Commissione coinvolge i genitori italiani e stranieri, prevedendo per questi ultimi la preparazione di avvisi e comunicazioni tradotti in più lingue, li sollecita ad incontri per conoscersi ed avviare tra loro scambi di informazione e di solidarietà attiva 7. La Commissione promuove o individua nel territorio corsi di formazione per insegnanti, per genitori e per le madri 8. La Commissione organizza corsi di italiano L2 9. La Commissione promuove una tavola rotonda sul tema della genitorialità e una festa insieme con i genitori italiani e stranieri i diritti dei minori con le associazioni di volontariato al termine dell anno scolastico PROCEDURE D ISCRIZIONE L'iscrizione dello studente l'iscrizione dell'alunno figlio d'immigrati non è da ritenersi fine a se stessa, ma già descrittiva di un percorso di accoglienza. Un addetto agli uffici di segreteria (auspicabilmente sempre lo stesso) iscrive i minori raccoglie la documentazione relativa alla precedente scolarità (o chiede l'autocertificazione) acquisisce l opzione se avvalersi o meno della religione cattolica avvisa tempestivamente i coordinatore delle scuole e gli insegnanti incaricati su progetto invita i genitori e il minore al primo colloquio Colloquio con la famiglia Un docente incaricato su progetto e un membro della commissione effettua tempestivamente un colloquio con la famiglia e con lo studente raccoglie una serie d informazioni sul ragazzo, sul suo percorso scolastico progresso 6
7 compila una essenziale biografia dell alunno può offrire copia del materiale illustrativo della scuola in Italia tradotto in più lingue convoca la Commissione Accoglienza. Procedura di assegnazione alla classe La Commissione dopo aver convocato anche i referenti delle probabili classi di appartenenza 1. propone la classe e la sezione tenendo conto dei seguenti criteri: - prevalentemente dell'età anagrafica - dell'ordinamento degli studi del Paese di provenienza - dell'accertamento di competenze e abilità - del titolo di studio eventualmente già posseduto dall'alunno - delle disposizioni normative DPP, 394/99, all'articolo ripartisce gli alunni nelle classi, evitando la costituzione di sezioni con predominanza di alunni figli d'immigrati 3. fornisce al docente coordinatore i primi dati raccolti e il materiale didattico che ritiene utile ella prima accoglienza Procedura di Accoglienza Uno dei docenti incaricati su progetto nei primi giorni predispone e facilita l'inserimento nella classe al neo arrivato I docenti delle classi prestano attenzione al clima relazionale progettano momenti di osservazione in situazione strutturano percorsi adeguati alle competenze. Il Consiglio di classe Rivede la progettazione di classe privilegiando percorsi didattici operativi in cui apprendere proceda in un continuo scambio tra sapere e saper fare. Progetta, in ogni ambito, esperienze che favoriscano la conoscenza di sé, il decentramento relazionale, temporale e storico, riconoscendo le culture "altre e le lingue d origine dei nuovi arrivati Attiva nelle classi metodologie flessibili che coinvolgano tutti gli studenti promuove feste della tradizione locale e di altre culture 7
8 sostiene la gestione dei conflitti progetta una didattica del punto di vista favorisce il confronto e il racconto d esperienze Il bambino di prima immigrazione deve elaborare un lessico di base che gli permetta di comunicare nel nuovo Paese. I coetanei rappresentano, in questa fase, l autorità sulla quale modellare la nuova lingua, perciò si dovranno creare contesti comunicativi ricchi in cui l italiano sia veicolo dei contatti amicali, delle curiosità e del confronto. Un approccio accogliente alla nuova lingua favorirà lo studio e lo motiverà. Il nuovo arrivato sarà inserito nell ordinarietà della vita scolastica (CM 73/94) - parteciperà alle attività di classe, ai gruppi di lavoro. Si progetteranno parallelamente percorsi individualizzati mirati ad avvicinare sempre più il ragazzo alla conoscenza dell italiano come seconda lingua d uso quotidiano. Gli alunni, al momento del loro arrivo, si devono confrontare con diversi usi e registri: l italiano contestualizzato per comunicare nella vita quotidiana e l italiano decontestualizzato, quello della scuola e dello studio. I due ostacoli chiedono tempi diversi. La lingua per comunicare viene appresa in un tempo che varia da qualche mese ad un anno, la lingua dello studio necessita di anni e di interventi didattici mirati. Il Consiglio di classe favorisce l integrazione nella classe, promuovendo attività di piccolo gruppo individua modalità di semplificazione e facilitazione linguistica per ogni disciplina rileva i bisogni specifici di apprendimento Il docente del laboratorio linguistico valuta il livello linguistico dello studente, appronta una programmazione specifica, si raccorda in appositi incontri con i docenti delle classi. Procedure di valutazione Il Consiglio di classe, valutando caso per caso, può: progettare percorsi individualizzati progettare percorsi alternativi (laboratori linguistici) 8
9 sospendere, in caso di recente immigrazione, la valutazione e formulare un profilo generale adottare una valutazione di percorso, sulla base della progettazione individualizzata e dell'impegno personale. Schemi riepilogativi Le parole chiave dell accoglienza Occorre creare un clima positivo, rimuovere ostacoli e promuovere informazioni favorevoli Preparare l ambiente Preparare l accoglienza dei genitori attraverso un assemblea e colloqui individuali tradurre le comunicazioni che precedono l inserimento in più lingue preparare il protocollo: - L iscrizione e l inserimento - la scelta della classe - l inserimento nella classe - il mediatore culturale - la collaborazione con altri servizi 9
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