PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA

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1 Ministero dell Istruzione, Università e Ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO DI PASSIRANO Via G. Garibaldi Passirano (Bs) Fax C.F postmaster@ic-passiranopaderno.it - bsic81200g@istruzione.it - bsic81200g@pec.istruzione.it COMMISSIONE INTERCULTURA PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA Validità dall a.s.2015/2016 1

2 PREMESSA In questi ultimi anni il nostro territorio è divenuto sede di una società multietnica, in cui culture diverse si trovano a convivere. Nella popolazione scolastica si rileva la presenza di alunni provenienti da circa venti Paesi differenti e prevalentemente da Nord Africa, India e Pakistan. Il nostro Istituto vuol essere luogo di confronto e scambio culturale, uno spazio di costruzione identitaria di tutti gli alunni ed in particolare di quelli immigrati, di educazione alla cittadinanza che comprenda la dimensione interculturale e si dia come obiettivi l apertura, l uguaglianza e la coesione sociale. Per perseguire tutto ciò è stata attivata la Commissione Intercultura che, in collaborazione con i docenti, il personale della Segreteria e la Dirigenza, s impegna per facilitare l accoglienza, l inserimento, la prima alfabetizzazione dei neo-arrivati e i rapporti con le loro famiglie. Inoltre coordina l uso efficace delle risorse del Diritto allo Studio e del Forte Processo Migratorio impegnandole nelle attività dei Laboratori di Prima e Seconda Alfabetizzazione, di Mediazione Culturale/Linguistica e di acquisto di materiale didattico specifico per l apprendimento della lingua italiana. Infine partecipa ai lavori del Centro Territoriale per l Intercultura di Chiari insieme a tante altre scuole della zona e collabora costruttivamente con il Gruppo di Lavoro per l Inclusività dell Istituto. Questo protocollo, che nasce con l intento di pianificare le prime azioni da effettuare specificatamente per gli alunni figli di migranti, è lo strumento di lavoro che contiene i principi e le procedure riguardanti l iscrizione, l inserimento, l alfabetizzazione e la socializzazione di questi minori, definendo compiti e ruoli degli operatori scolastici e individuando gli elementi indispensabili per una buona prassi di accoglienza. Lo stesso, seppur nella sua veste normativa, costituisce uno strumento di lavoro flessibile e deve essere verificato periodicamente sulla base delle esperienze effettuate. FINALITA Questo documento si propone di: - Definire pratiche condivise all interno delle scuole in tema di accoglienza di alunni/e figli di migranti - Facilitare l ingresso dei bambini/e di altra nazionalità nel sistema scolastico e sociale - Sostenere gli alunni/e neo-arrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto - Favorire un clima di accoglienza e di attenzione alle relazioni per facilitare l integrazione - Costruire un contesto favorevole all incontro con le altre culture e con le storie di ogni bambino/a - Promuovere la comunicazione e la collaborazione fra scuola e territorio sui temi dell accoglienza e dell educazione interculturale nell ottica di un sistema formativo integrato 2

3 LA COMMISSIONE INTERCULTURA Il Collegio dei Docenti elegge a Settembre la Commissione Intercultura come sua articolazione (DPR 394/99). COMPITI - I suoi compiti sono di carattere gestionale e progettuale - Segnala l impegno dell Istituto in questo campo ed evidenzia l assunzione collegiale di responsabilità - Si riunisce al completo per progettare esperienze comuni, per monitorare l esistente, per operare un raccordo tra le diverse realtà e per gestire i rapporti con il territorio cercando di utilizzare al meglio le risorse pubbliche a disposizione COMPOSIZIONE - Funzione strumentale che coordina la Commissione stessa - quattro insegnanti della scuola Primaria - due insegnanti della scuola Secondaria INCONTRI La Commissione si incontra periodicamente in base alle necessità, su convocazione della funzione strumentale e mantiene contatti anche parziali in caso di nuovi arrivi o altre urgenze. TAPPE DEL PERCORSO ISCRIZIONE: rappresenta un passo fondamentale del percorso d accoglienza dell alunno migrante e della sua famiglia. In questo momento un incaricato del personale amministrativo di segreteria raccoglie tutte le informazioni e i documenti utili (dati anagrafici, componenti del nucleo familiare, attestazione della scolarità pregressa, lingua parlata in famiglia, ecc.) ed offre le informazioni basilari riguardanti il servizio scolastico, anche attraverso pieghevoli predisposti (scelta IRC o attività alternativa, brochure POF, ecc.) La funzione strumentale incontra la famiglia e compila un questionario bilingue che contiene dati anagrafici, familiari, storia personale e scolastica, scelta dell IRC o attività alternativa, da consegnare ai docenti che accoglieranno l alunno. Decide se per l inserimento è necessario l apporto di un mediatore linguistico/culturale e lo comunica alla Segreteria. ASSEGNAZIONE ALLA CLASSE: la funzione strumentale propone l assegnazione ad una classe tenendo conto della scolarità pregressa in relazione al sistema scolastico di provenienza e dell età dell alunno. Informa i docenti interessati, i quali decidono la sezione 3

4 di destinazione, previa analisi e mappatura della situazione delle singole classi, e avvisano la funzione strumentale che stabilisce la data del primo inserimento. PRIMA CONOSCENZA: la funzione strumentale o un componente della Commissione Intercultura (meglio se del plesso che accoglierà il bambino/a) presentano l alunno/a ai coetanei di lingua madre che forniscono le fondamentali informazioni sull organizzazione scolastica, ai compagni, agli insegnanti di classe e gli mostrano gli ambienti scolastici. ACCOGLIENZA: l insegnante componente della Commissione Intercultura del plesso fornisce i materiali per le prime attività, gli insegnanti di classe predispongono lavori di gruppo ed individuali per favorire la relazione, i compagni di classe preparano materiale comunicativo funzionale possibilmente in lingua italiana e lingua madre dell alunno/a all interno dell aula e alcuni, designati dagli insegnanti, assumono il ruolo di tutor del neo-arrivato/ a. PRIMA ALFABETIZZAZIONE: l insegnante alfabetizzatore, in accordo con le insegnanti di classe, prepara materiali e progetta attività per l apprendimento della lingua italiana da svolgere nel laboratorio, in aula e a casa. In sua assenza questo compito viene assunto da un insegnante del team docente. RISORSE UMANE ED ECONOMICHE Oltre al personale della scuola, docente e non docente, che in sinergia collabora all attuazione degli obiettivi di questo protocollo, importante è la collaborazione in rete con le altre scuole del territorio (CTI3) con le quali condividere esperienze, materiali e progetti, lo stretto dialogo con le amministrazioni comunali e la collaborazione con agenzie educative esterne (cooperative sociali, associazioni di volontari/e ) Determinante è l incontro con esperti, l attivazione e la partecipazione a specifici percorsi d aggiornamento del personale docente e non docente. A sostegno di quanto sopra e per l attuazione dei progetti auspicati vengono impegnate le risorse economiche specificatamente destinate agli alunni figli di migranti dal Piano diritto allo studio delle amministrazioni comunali e quelle derivanti da eventuali contributi regionali e statali (per esempio le misure incentivanti per progetti relativi alle aree a forte processo migratorio ). VALUTAZIONE L inserimento degli alunni figli di migranti ha sempre comportato evidenti problemi in merito alla valutazione degli apprendimenti sia per la mancanza di conoscenza dell italiano come lingua di studio, sia per l inserimento in un percorso di studi già avviato e diverso da quello intrapreso nel paese d origine, ma anche per i problemi di integrazione che spesso impediscono l instaurarsi di un clima sereno. 4

5 L elaborazione di un percorso formativo non può che essere personalizzato, evitando di cadere in generalizzazioni o in schemi validi per tutti. Va posta sicuramente attenzione alla cultura di provenienza dei minori, ma anche alle capacità e alle caratteristiche individuali di ciascuno di essi, dato che le differenze inter-individuali sono altrettanto e forse anche più rilevanti di quelle inter-culturali (rischio degli stereotipi ). Gli alunni migranti, che vanno visti innanzitutto come bambini e ragazzi, non sono tutti uguali: ognuno di essi ha capacità, interessi, livelli di competenza e componenti di personalità propri. Al momento del loro presentarsi a scuola i minori hanno già una loro storia culturale e differenti condizioni maturate nel caso di pregresso soggiorno nel nostro Paese ( " si devono distinguere i soggetti di recente immigrazione da quelli il cui arrivo è più remoto, ricordava la C.M. 301/89). NORMATIVA DI RIFERIMENTO -Art. 115,16 del T.U. 297/94 -C.M.85/04 Indicazioni per la valutazione degli alunni e certificazione delle competenze -D.LGS. n.59/2004 art. 8 e 11 -DPR 275/99 -DPR 122/09 -Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati - Prontuario per la somministrazione della prove INVALSI e relative circolari - Art.45 del DPR n 394/99 Comma 1 I minori stranieri presenti sul territorio nazionale hanno diritto all istruzione indipendentemente dalla regolarità della posizione in ordine al loro soggiorno. L iscrizione dei minori stranieri nelle scuole italiane di ogni ordine e grado avviene nei modi e alle condizioni previste per i minori italiani. L iscrizione può essere richiesta in qualunque periodo dell anno scolastico. Comma 2 I minori stranieri soggetti all obbligo scolastico vengono iscritti d ufficio alla classe corrispondente all età anagrafica salvo che il Collegio Docenti deliberi l iscrizione ad una classe diversa tenendo conto: a) dell ordinamento degli studi del Paese di provenienza degli alunni, che può determinare l iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all età anagrafica b) dell accertamento delle competenze, abilità e livelli di preparazione dell alunno c) del corso di studi eventualmente seguito dall alunno nel Paese di provenienza d) del titolo di studio eventualmente posseduto dall alunno Comma 3 Il Collegio Docenti formula proposte per la ripartizione nelle classi: la ripartizione va effettuata evitando comunque la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri. Comma 4 Il Collegio Docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento ; allo scopo possono essere adottati specifici interventi individualizzati o per gruppo di alunni, per facilitare l apprendimento della lingua italiana, utilizzando, ove possibile, le risorse professionali della scuola. 5

6 CRITERI DI VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI MIGRANTI 1. L alunno deve essere valutato nelle discipline previste nel suo piano di studi personalizzato, come da D.R.R. 122/09 Art.1 C.9 2. Per gli alunni stranieri che non sono in grado di seguire la programmazione di classe ( Bes 3 )si deve elaborare un piano di studi personalizzato nel quale siano indicati gli obiettivi minimi di apprendimento che saranno sviluppati e le relative metodologie didattiche per la semplificazione dei contenuti/testi 3. Nel documento di valutazione si valuterà l alunno in tutte le discipline. Solo per il primo quadrimestre e in casi particolari, in cui vi sia l impossibilità di collegare l alunno ai contenuti relativi a talune discipline, per valide motivazioni ( neo arrivato, ) si valuteranno solo le discipline attinenti al suo piano didattico personalizzato e si riporterà la dicitura non valutabile per quelle, temporaneamente, non incluse nel suo PDP. 4. Il giudizio sarà espresso in relazione agli obiettivi minimi del PDP dell alunno. I giudizi esprimibili nel documento i valutazione sono gli stessi previsti per gli altri alunni. 5. Gli alunni che hanno acquisito una competenza minima della lingua italiana possono seguire la programmazione della classe con eventuali semplificazioni di contenuti e/o metodologie, pertanto verranno valutati con gli stessi criteri degli alunni della classe. 6. ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE: Si fa riferimento alla normativa vigente. ALCUNI CASI IN ENTRATA: si acquisisce il nullaosta e la relativa scheda di valutazione, i cui voti concorrono a determinare la media. IN USCITA: 1. ALUNNI CHE NON HANNO PARTECIPATO A UNA O PIU ATTIVITA DISCIPLINARI PERCHE IMPEGNATI NEL LABORATORIO DI ALFABETIZZAZIONE: - non si esprime il giudizio sull attività e si scrive la dicitura Non ha partecipato all attività per la priorità data al laboratorio di alfabetizzazione linguistica. 2. ALUNNI STRANIERI CHE SEGUONO LA PROGETTAZIONE DI CLASSE - Vanno valutate le competenze specifiche relative alle diverse discipline con giudizi sintetici, prescindendo dalle difficoltà / carenze linguistiche dell alunno. - Per la lingua italiana si fa riferimento alle rubriche ricavate dal quadro europeo delle lingue (fino al livello B2), integrate con elementi di valorizzazione del processo (impegno, motivazione, approccio al compito, desiderio di apprendere ). - Per la valutazione delle abilità di studio, si fa riferimento a: 1. limiti dovuti alla non conoscenza della lingua italiana 2. progetto personalizzato che evidenzia gli obiettivi individuati per l alunno 3. osservazioni sistematiche 6

7 OSSERVAZIONI FINALI Questo documento, redatto dalla Commissione Intercultura e deliberato dal Collegio dei Docenti in continuità con il documento precedente, si richiama alle principali normative nazionali in materia, agisce in coerenza con gli obiettivi del P.O.F. d Istituto, fa sue le esperienze del Centro Territoriale Intercultura di Chiari, completa e sostituisce il protocollo precedente. Allegato al presente protocollo: prove da somministrare agli alunni migranti. Giugno 2015 LA COMMISSIONE INTERCULTURA LE FUNZIONI STRUMENTALI PER L INTERCULTURA 7

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