La sfida digitale dell Europa

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1 La sfida digitale dell Europa Contributo della Commissione per il Consiglio europeo del ottobre 2013

2 CONTRIBUTO DELLA COMMISSIONE PER IL DIBATTITO DEL CONSIGLIO EUROPEO DI OTTOBRE 2013 SULL'ECONOMIA DIGITALE I moderni servizi di comunicazione elettronica e i servizi online, come ad esempio l'amministrazione in linea, sono potenti fattori di cambiamento per la nostra economia e la nostra società, che concorrono a promuovere la crescita, l'occupazione e la produttività, a risparmiare sulla spesa pubblica, a migliorare il benessere dei consumatori ed offrono anche nuove opportunità di espressione personale. Questi servizi costituiscono inoltre importanti comparti economici di per sé. L'economia digitale può aiutare l'industria europea a crescere, offrire infrastrutture per le imprese di domani e stimolare la creazione di nuove start up. Perfino in tempi di forte disoccupazione, il comparto di internet permette di creare cinque posti di lavoro per ogni due posti perduti. 1 Entro il 2020 l'europa potrebbe ottenere un incremento del 4% del suo PIL stimolando il rapido sviluppo del mercato unico digitale, mentre il passaggio all'egovernment (servizi di amministrazione pubblica in linea) permetterebbe alle autorità pubbliche di conseguire riduzioni dei costi dell'ordine del 15-20% 2. Il mercato unico e l'economia digitale si rafforzano reciprocamente. Comprare merci e servizi è molto più facile online, ma è anche più facile rendersi conto delle inefficienze del mercato unico e dei costi della sua frammentazione. Il mercato europeo delle telecomunicazioni non funziona come dovrebbe. Contrariamente all'unione europea, gli USA e la Cina hanno unificato i loro mercati delle telecomunicazioni, che contano rispettivamente 315 e milioni di consumatori, serviti da solo 3 o 4 operatori che operano in base a un quadro normativo unico. I mercati europei delle telecomunicazioni rimangono invece frammentati e confinati alle frontiere nazionali. Le imprese europee non occupano posizioni guida in internet: le piattaforme internet non europee come Google, Apple, Amazon, Baidu sono leader nell'economia di internet e costituiscono anche alcune delle più grandi imprese del mondo. L'Europa, che è stata un leader in passato, conta una serie di industrie di importanza mondiale nel settore delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni (TIC). L'Europa ha innovato nelle applicazioni del settore sanitario, nelle tecnologie intelligenti per le città, nei servizi pubblici elettronici e in fatto di apertura e accessibilità dei dati, ma nonostante il suo forte potenziale di stimolo della crescita e della competitività, oggi non è più al passo rispetto agli altri leader mondiali in questo campo. L'Europa ha quindi urgente bisogno di un intervento decisivo per riconquistare terreno in questo settore di importanza cruciale. Il Consiglio europeo di primavera 2013 aveva sottolineato l'importanza del mercato unico digitale per la crescita e invitato la Commissione a presentare misure concrete per istituire quanto prima possibile un Mercato unico digitale. Perché questo diventi realtà è necessario adottare misure legislative prima del termine dell'attuale mandato parlamentare. La Commissione ha presentato una proposta di regolamento per rimuovere molti degli ostacoli attuali al mercato unico delle telecomunicazioni. Sono poi in attesa della decisione dei colegislatori parecchie altre proposte legislative che hanno una rilevanza diretta per l'economia digitale, dai servizi di pagamento online alle norme di protezione dei dati. 1 "Internet Matters", McKinsey "Public Services Online", relazione di riferimento sull'e-government, studio condotto per conto della Commissione europea, ISBN

3 Tali proposte, elencate nell'allegato del presente testo, sono destinate ad affrontare specifiche lacune del mercato unico digitale, che passiamo a illustrare. 1. Promuovere l'adozione del commercio elettronico e dei servizi elettronici L'obiettivo dell'unione europea è far sì che, a lungo termine, le imprese e i consumatori possano effettuare acquisti e vendite in internet esattamente come sul loro mercato domestico e garantire l'accessibilità online di tutti i servizi, informazioni, formalità amministrative e contenuti creativi. Nel perseguimento degli obiettivi di Europa 2020 sarebbe opportuno sfruttare appieno il potenziale dei servizi online. Commercio elettronico Il commercio elettronico si sta diffondendo rapidamente in alcuni Stati membri. Nel periodo la sua crescita media è stata del 20% in valore 3. Tuttavia il commercio elettronico transfrontaliero non è ancora abbastanza sviluppato nell'ue: nel 2012 il 45% dei consumatori ha effettuato acquisti online, ma solo nell'11% dei casi si è trattato di acquisti transfrontalieri. 4 Questa tendenza ostacola in maniera sempre più grave lo sviluppo del mercato interno in generale, via via che l'economia diventa sempre più dipendente da internet. Per le PMI il commercio elettronico è l'occasione per estendere le loro attività al di là dei confini nazionali e regionali, ma solleva anche problemi e crea pressione competitiva. Nel commercio al dettaglio si lamentano difficoltà e costi più elevati a causa di diversi trattamenti fiscali e di un diverso diritto dei contratti, a maggiori costi di consegna al di là dei confini e a restrizioni imposte dai fornitori alle operazioni transfrontaliere 5. Un maggior ricorso al commercio elettronico si tradurrebbe in risparmi, per i consumatori, dell'ordine di 204 miliardi di euro (1,7% del PIL europeo) se l'e-commerce raggiungesse il 15% delle vendite al dettaglio e se fossero eliminati gli ostacoli al mercato interno 6. Nel piano di azione sul commercio elettronico 7 del 2012 la Commissione ha fissato cinque priorità per affrontare gli ostacoli che ancora sussistono allo sviluppo di servizi digitali: sviluppare l'offerta legale e transfrontaliera di prodotti e servizi in linea, potenziare l'informazione degli operatori e la tutela dei consumatori, garantire sistemi di pagamento e di consegna affidabili ed efficaci, combattere più efficacemente gli abusi e comporre più facilmente le controversie, diffondere le reti a banda larga e le soluzioni tecnologiche avanzate. Nell'aprile di quest'anno è stata presentata una relazione sullo stato di avanzamento del piano di azione. Nel Piano d'azione imprenditorialità 2020 sono state illustrate azioni specifiche per ampliare l'offerta di servizi elettronici, allo scopo di rafforzare le competenze necessarie nell'era digitale e a incoraggiare gli imprenditori del web. 3 Europe B2C E-Commerce and Online Payment Report 2013, Ecommerce Europe, citato nel documento di lavoro dei servizi della Commissione europea The consumer conditions scoreboard. Consumers at home in the single market, SWD(2013) 291 final, luglio Eurostat, Indagine comunitaria sull'utilizzo delle TIC nelle famiglie e da parte degli individui. 5 Flash Eurobarometro "Consumer market study on the functioning of e-commerce, Civic Consulting (2011) studio condotto per l'agenzia esecutiva per la salute e i consumatori per conto della DG SANCO. 7 Comunicazione della Commissione Un quadro coerente per rafforzare la fiducia nel mercato unico digitale del commercio elettronico e dei servizi on-line, COM(2011) 942 final. 2

4 Pagamenti elettronici I pagamenti elettronici sono un pilastro portante dell'efficiente funzionamento del mercato unico digitale. Il costo, la praticità e la sicurezza del pagamento online sono fattori chiave che influenzano la decisione di comprare da un sito internet. Nel 2009, il 35% degli internauti non ha comprato online perché non si fidava della sicurezza del pagamento 8. E anche quello delle operazioni di pagamento costituisce un promettente settore economico di per sé. Si stima che nel 2012 la domanda non soddisfatta di pagamenti mobili nell'ue abbia sfiorato i 50 miliardi di euro 9. E' importante osservare che il ricorso a metodi di pagamento diversi dai contanti contribuisce a prevenire le frodi e l'evasione fiscale, come hanno riconosciuto alcuni Stati membri che hanno introdotto l'obbligo di effettuare per via elettronica (bonifici, addebiti diretti, carte) i pagamenti al di sopra di determinati importi. Il mercato dei pagamenti nell'ue è tuttavia frammentato e costoso. Secondo le stime della Banca centrale europea, i costi sociali e privati dei pagamenti nell'ue equivalgono all'1,2% del PIL, ovvero a 156 miliardi di euro all'anno 10. Facendo seguito al Libro verde sui pagamenti tramite carte, internet e telefono mobile 11, la Commissione ha proposto una nuova direttiva relativa ai servizi di pagamento e ha presentato una proposta sulle commissioni interbancarie multilaterali. Queste proposte affrontano gli ostacoli residui rappresentati ad esempio da un'insufficiente armonizzazione, dalla scarsa concorrenza in certi settori dei pagamenti a mezzo carte e internet e dall'assenza di incentivi per la normalizzazione tecnica, come nel caso dei pagamenti via dispositivi mobili. Le proposte prevedono requisiti elevati di sicurezza per tutti i fornitori di servizi di pagamento, in particolare per le operazioni in linea. L'adozione di queste proposte è urgente e i colegislatori dovrebbero discuterle con iter accelerato per poterle adottare nella prima metà del Inoltre, la Commissione avvierà una revisione della direttiva sulla moneta elettronica che potrebbe sfociare in ulteriori interventi di semplificazione del quadro di regolamentazione dei pagamenti. La direttiva servizi L'effettiva attuazione della direttiva servizi è anch'essa fondamentale per lo sviluppo di mercati online in Europa. In particolare gli sportelli unici hanno un potenziale che supera notevolmente le disposizioni della citata direttiva servizi. Si tratta di sportelli presso i quali i prestatori di servizi che desiderino impiantare un'attività a casa loro o all'estero possono reperire informazioni sulle condizioni giuridiche e amministrative applicabili. Le imprese possono rivolgersi agli sportelli unici anche per disbrigare tutte le formalità online a partire da un unico punto di contatto. Gli Stati membri dovrebbero ora impegnarsi a migliorare gli sportelli unici in modo da offrire servizi completi di amministrazione in linea per le imprese, con risparmi di tempo e denaro sia per le imprese che per le stesse autorità pubbliche. Le caratteristiche imprescindibili di un servizio efficiente di amministrazione in linea sono la facilità di accesso e la trasparenza delle informazioni su come esercitare i propri diritti nel mercato unico. Per questo gli Stati membri dovrebbero investire in portali elettronici che fungono da sportelli unici per i cittadini e le imprese e li collegano a portali di interesse dell'ue come Your Europe. 8 Eurostat, indagine sulle famiglie 2009, citata nella comunicazione della Commissione sul commercio elettronico. 9 The Outlook for Mobile Payment (mobile Money) Services in Africa, Europe & the Middle East, Icon Group International (2011) i dati in USD sono stati convertiti al tasso di 1,3 USD/EUR. 10 The social and private costs of retail payment instruments. A European perspective a cura di Heiko Schmiedel, Gergana Kostova ewiebe Ruttenberg, E Occasional Paper della BEI, Serie 2012, citato nella valutazione d'impatto sulla proposta 2013 di direttiva sui servizi di pagamento e sulla proposta di regolamento sulle commissioni interbancarie multilaterali. 11 COM(2011) 941 definitivo. 3

5 La Commissione ha recentemente adottato anche altre due comunicazioni in relazione alla direttiva servizi: una riguarda le professioni regolamentate e l'altra i risultati della valutazione tra pari sulle prescrizioni in materia di partecipazione azionaria e forma giuridica. Amministrazione in linea L'uso intelligente delle TIC da parte degli enti pubblici può abbassare del 15-20% il costo della pubblica amministrazione. La prestazione di servizi di elevata qualità in tempi di risanamento delle finanze richiede importanti riforme e le nuove tecnologie, come il cloud computing, possono concorrere a questi cambiamenti. In questo contesto l'ue deve completare il passaggio agli appalti elettronici entro il 2018, come prevedono le nuove direttive appalti. Secondo le stime, l'adozione della fatturazione elettronica negli appalti pubblici in tutta l'unione potrebbe generare risparmi dell'ordine di 2,3 miliardi di euro 12. Si prevede che nella maggior parte dei casi l'investimento iniziale si ripagherebbe da solo nel giro di due anni. Alcuni Stati membri (Danimarca, Svezia e Finlandia 13 ) già usano le fatture elettroniche, che tuttavia utilizzano norme nazionali nella maggior parte dei casi non interoperabili. La Commissione ha presentato una direttiva in materia di fatturazione elettronica negli appalti pubblici allo scopo di facilitare l'adozione della fatturazione elettronica. Tale proposta dovrebbe essere adottata rapidamente dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Come raccomandato dalla Commissione è necessario elaborare piani di azione nazionali che promuovano gli appalti elettronici end-to-end. L'esistenza di norme per le TIC costituisce un presupposto fondamentale per garantire l'interoperabilità dei sistemi e dei servizi TIC. Recentemente la Commissione ha aggiornato il sistema europeo di normalizzazione per renderlo più rapido e più inclusivo e ha inoltre creato la piattaforma multilaterale europea sulla normalizzazione delle TIC. Contenuti online e licenze Oggi gli internauti di ogni parte del mondo usano internet soprattutto per accedere a musica e film online, consultare i programmi televisivi e leggere libri e giornali online. L'Europa vanta alcuni dei leader mondiali nel settore creativo: nel 2010 questo comparto economico ha rappresentato 280 miliardi di euro nell'ue e una forza lavoro di circa 6,7 milioni di persone 14. Tuttavia, è proprio in questo settore che i limiti attuali del mercato unico sono particolarmente evidenti. I cittadini non capiscono perché non possono accedere legalmente a contenuti creativi online in qualsiasi parte d'europa. Il blocco geografico di determinati contenuti, che annuncia agli internauti che si trovano nel territorio sbagliato per poter accedere al contenuto che desiderano vedere, indica chiaramente che sotto questo profilo il mercato unico non funziona. È indispensabile che gli ostacoli nel settore del diritto d'autore siano affrontati. 12 Estrapolazione della Commissione, citata nella sua comunicazione "Appalti elettronici end-to-end per modernizzare la pubblica amministrazione", COM(2013) Austria e Italia dal Relazione 2010 della Commissione sulla competitività europea, SEC(2010) 1276, citata nella comunicazione della Commissione "Un mercato unico dei diritti di proprietà intellettuale", COM(2011)

6 La Commissione europea ha presentato una proposta di direttiva sulla gestione collettiva dei diritti la cui adozione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio dovrebbe essere prioritaria. La Commissione ha avviato anche una consultazione dei soggetti interessati ("Licenze per l'europa") allo scopo di individuare e attuare le soluzioni proposte dall'industria per aiutare a superare gli ostacoli, nel mercato unico, alla libera circolazione e all utilizzo di contenuti protetti da diritto d'autore. In parallelo alle iniziative citate, la Commissione sta completando il riesame in corso del quadro giuridico dell'ue sul diritto d'autore, in base a studi di mercato, valutazioni d'impatto e lavori di redazione giuridica, per decidere poi nel 2014 se presentare le proposte di riforma legislativa che ne scaturiranno. Le tecnologie digitali fanno ormai parte integrante del modo di interagire, lavorare e commerciare, ma non vengono pienamente sfruttate nei sistemi di istruzione e formazione europei. Per integrare meglio le TIC nell'istruzione e nella formazione la Commissione europea ha presentato una comunicazione sull'apertura dell'istruzione in modo da garantire l'acquisizione delle competenze digitali richieste dalla nostra società digitale. Saranno realizzati interventi concreti per promuovere un ambiente di apprendimento aperto che incoraggi l innovazione tra istituzioni, insegnanti e studenti, che permetta di sfruttare il potenziale di risorse educative aperte e di migliorare le infrastrutture digitali, in particolare la connettività e l interoperabilità, in modo da creare nuove opportunità commerciali. Fiducia dei consumatori, cibersicurezza e protezione dei dati Per migliorare la fiducia dei consumatori e degli utenti nei servizi online i colegislatori dovrebbero adottare quanto prima le proposte presentate dalla Commissione sul radicale ammodernamento e rafforzamento delle norme dell'unione sulla protezione dei dati. È indispensabile che i consumatori e i cittadini dell UE in generale abbiano fiducia nei dispositivi e nei servizi digitali, come l'informatica nella nuvola (cloud computing): per questo servono regole più moderne e più efficienti in materia di protezione dei dati. La proposta della Commissione sulla protezione dei dati garantirà che in caso di trattamento dei dati personali di cittadini dell UE si applichino le regole in materia di protezione dei dati indipendentemente dal luogo in cui si trova il server o dalla "nuvola" in cui sono archiviati i dati personali. La cibersicurezza è imprescindibile sia per le infrastrutture critiche tradizionali (come l'energia), sia per le imprese che dipendono da internet per funzionare. Attualmente molti utenti sono restii ad avvalersi di questi servizi perché temono che non siano sicuri. La strategia dell'unione europea per la cibersicurezza affronta molti degli aspetti ora considerati e si è in attesa dell'adozione, da parte dei colegislatori, della direttiva sulla sicurezza delle reti e dell'informazione (SRI) nell'ue. Si attende anche l'adozione della proposta di regolamento in materia di identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno. In materia di diritto dei consumatori, la direttiva sulla risoluzione alternativa delle controversie, di recente adozione, permetterà ai consumatori di rivolgersi a organismi qualificati per la risoluzione alternativa delle controversie contrattuali con i professionisti, indipendentemente dal fatto che abbiano effettuato acquisti online o offline, nel loro paese o all'estero. Inoltre, il regolamento sulla risoluzione delle controversie online ha creato una piattaforma online per le controversie connesse a transazioni online. Gli Stati membri dovrebbero adoperarsi perché entrambi gli strumenti siano applicati quanto più rapidamente ed efficacemente possibile. 5

7 In Europa occorre anche creare un ambiente sicuro e affidabile per il cloud computing: per questo la Commissione ha presentato una strategia per il cluod computing che illustra interventi volti a costruire fiducia e sicurezza nello sviluppo di servizi basati sulla nuvola in Europa. L'UE deve inoltre portare avanti il dibattito più generale sulla governance di internet a livello mondiale. Proseguono i lavori relativi all'approccio strategico dell'ue alla politiche connesse a internet, con l'obiettivo di costruire un modello globale fondato sul dialogo, sul rispetto della diversità e sulla cooperazione sui vari aspetti legati a internet. Fiscalità Il passaggio all'economia digitale solleva criticità in materia di imposizione fiscale. Tradizionalmente i profitti sono tassati nel paese in cui si effettuano materialmente le attività, che di solito coincide con il paese di residenza del cliente. Con l'avvento delle operazioni online è necessario adottare nuove strategie per contrastare le scappatoie e l'arbitraggio fiscali. Nel 2015 entrerà in funzione lo sportello unico IVA per i servizi online, uno strumento semplice, facile da usare per le imprese, che garantirà che l'iva sia pagata nel luogo di residenza del cliente. Le imprese digitali inoltre diventano via via sempre più brave nell'applicare le tecniche di pianificazione fiscale aggressiva di cui dispongono tutte le società multinazionali. L Unione europea contribuisce attivamente ai lavori dell'ocse sull'erosione della base imponibile e il trasferimento degli utili, in particolare all'elaborazione di soluzioni per l'economia digitale. La Commissione europea può contribuire a coordinare e alimentare la discussione, presentando analisi tecniche e possibili soluzioni, e quindi a rappresentare all'ocse le posizioni concordate. All'interno dell'ue è a buon punto l'attuazione del piano d azione contro la frode e l'evasione fiscali, che include iniziative per far fronte alle sfide individuate nell'economia digitale. Si tratta in particolare della direttiva sulla base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società (direttiva CCCTB) e della revisione delle direttive relative all'imposta sulle società. La proposta di aggiornamento della direttiva concernente il regime fiscale comune applicabile ai pagamenti di interessi e di canoni dovrebbe essere adottata in via prioritaria e la Commissione presenterà a breve una proposta di direttiva sulle società madri e figlie con misure per le strutture ibride. 2. Stimolare gli investimenti Per offrire all'europa servizi indispensabili alle imprese e ai consumatori nell'era digitale è necessario rafforzare gli investimenti in infrastrutture e reti di comunicazione al passo coi tempi. La velocità media di trasmissione di dati su dispositivi mobili in Europa è la metà di quella degli USA 15. Nel nostro continente gli investimenti in comunicazioni senza fili 4G sono ostacolati dalla regolamentazione e dalla lentezza e incoerenza dell'assegnazione delle frequenze. USA, Corea e Giappone vantano globalmente l'88% degli abbonamenti mondiali alla rete 4G mobile, contro il 6% soltanto dell'europa. Analogamente, in Europa la posa di fibra per le reti fisse e le velocità medie della banda larga sono molto inferiori a quelle dei nostri concorrenti internazionali. In Corea il 58% delle famiglie è connesso per mezzo della fibra, il dato corrispondente per il Giappone è il 43% e soltanto il 5% per l'europa. 15 The state of the Internet, Akamai (Q4 2012), Cisco VNI Mobile Forecast (2013). 6

8 Questi dati sono sconvolgenti perché i nuovi sviluppi del digitale richiedono connettività rapida, affidabile e capillare. Siamo già passati da un mondo di e semplici siti web all'uso di internet e della banda larga per telefonare, condividere file, giochi e video. La prossima generazione di tecnologie (cloud computing, stampa 3D, assistenza sanitaria in linea, amministrazione in linea, città intelligenti, TV ad alta definizione, sistemi di telepresenza, megadati, automobili connesse, ecc.) avranno ancora più bisogno di larghezza di banda e di un servizio capillare in tutto il continente. Come già stanno sperimentando molte famiglie, il fabbisogno di banda cresce e la qualità può crollare drasticamente quando si usano contemporaneamente molti servizi diversi. Il quadro regolamentare deve offrire condizioni favorevoli per gli investimenti dell'intero comparto in reti ad alta velocità, ma deve promuovere nel contempo la concorrenza nella transizione dalla tecnologia tradizionale (rame) alla fibra. Recentemente la Commissione ha adottato una raccomandazione nell'ambito del vigente quadro normativo per le telecomunicazioni allo scopo di (1) promuovere prezzi di accesso stabili e orientati ai costi per le reti "tradizionali" in rame, (2) rafforzare la concorrenza per i richiedenti accesso, concedendo loro un accesso equivalente alle reti dell'operatore storico e (3) eliminare i prezzi controllati per le reti internet ad alta velocità, secondo condizioni appropriate (in particolare rispetto rigoroso del principio di non-discriminazione per l'accesso e concorrenza intensa da parte di infrastrutture alternative). La raccomandazione, insieme alla proposta di regolamento sul mercato unico delle comunicazioni elettroniche, forma un insieme di misure equilibrate destinate a rafforzare il mercato unico delle telecomunicazioni e a stimolare gli investimenti. All'inizio del 2013 la Commissione ha presentato una proposta di regolamento per ridurre i costi dell'installazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità 16 per affrontare quattro grandi problematiche: garantire che gli edifici nuovi e ristrutturati siano predisposti per la banda larga ad alta velocità; aprire l'accesso alle infrastrutture passive come condotti, tralicci, pali e installazioni di antenne esistenti; porre fine al coordinamento insufficiente di opere civili; semplificare le procedure di concessione di licenze lunghe e complesse. Dall'attuazione di tale regolamento si possono attendere risparmi ingenti (che coprono l'80% dei costi di installazione della banda larga ad alta velocità). Per questi motivi anche la sua adozione da parte dei colegislatori dovrebbe essere considerata prioritaria. Gli investimenti privati nelle infrastrutture di telecomunicazione devono esercitare un'attrattiva maggiore, non da ultimo per gli investitori istituzionali. Occorre incanalare in modo efficiente ed efficace i risparmi delle amministrazioni pubbliche, delle imprese e delle famiglie. Tale ruolo può essere svolto da vari intermediari (ad es. banche, assicuratori e fondi pensione) nonché tramite l'accesso diretto ai mercati dei capitali. Attrarre finanziamenti di lungo termine è essenziale per sostenere le riforme economiche strutturali e tornare a un trend di crescita economica duratura. 16 COM(2013)

9 La Commissione ha adottato un Libro verde sul finanziamento a lungo termine dell'economia europea il 20 marzo Adottarne l'approccio può offrire un importante punto di partenza per i futuri investimenti nelle reti, che a loro volta contribuiranno al raggiungimento del più vasto obiettivo di stimolo della ripresa economica. Combinando il sostegno UE con gli investimenti pubblici o privati si potranno far confluire ingenti somme nei progetti più importanti. In collaborazione con la Banca europea per gli investimenti, il Meccanismo per collegare l'europa istituisce un quadro per l'elaborazione di strumenti finanziari sia per gli investimenti pubblici che privati in settori in cui gli investimenti privati nella banda larga sono in ritardo. Per i progetti individuali, l'iniziativa Obbligazioni Europa 2020 per il finanziamento di progetti contribuirà a coinvolgere gli investitori istituzionali nel finanziamento di nuove reti. Questi investimenti saranno integrati dai Fondi strutturali e di investimento. 3. Salvaguardare l'apertura di internet Per internet, un accesso non discriminatorio e aperto ai servizi è d'importanza cruciale. La 'neutralità della rete' presuppone che tutti gli utenti finali abbiano un accesso aperto a internet e che tutti i dati delle comunicazioni elettroniche che transitano su una rete abbiano lo stesso trattamento. Una recente relazione del BEREC, l'organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche, indica che molti consumatori si trovano bloccati di fronte a certi servizi internet. Anche i fornitori di contenuti esprimono preoccupazione perché alcuni fornitori di accesso a internet praticano discriminazioni a favore dei propri contenuti. Di conseguenza sono molti gli Stati membri che valutano la possibilità di introdurre misure nazionali sulla neutralità della rete o che le hanno già introdotte (Belgio, Germania, Paesi Bassi e Slovenia). Ma approcci diversi rischiano di aggravare la frammentazione del mercato. La Commissione ha proposto un regolamento che stabilisce misure riguardanti il mercato unico europeo delle comunicazioni elettroniche 17 che offre soluzioni per garantire la neutralità della rete, in particolare per: mantenere il principio dell'accesso aperto a internet per l'utente finale; vietare il blocco o la strozzatura dei servizi e/o delle applicazioni, tranne in un numero molto limitato di circostanze oggettivamente giustificate (ad es. ordinanza del tribunale, attività criminose); garantire la trasparenza, in modo che i consumatori sappiano di quale larghezza di banda e di quale velocità usufruiscono e possano cambiare operatore più agevolmente; garantire che i consumatori interessati possano sottoscrivere offerte di servizi di alta qualità (come larghezza di banda per servizi TV) nella misura in cui questo non interferisca con le velocità di internet promesse ad altri clienti. 17 Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO che stabilisce misure riguardanti il mercato unico europeo delle comunicazioni elettroniche e per realizzare un continente connesso, recante modifica delle direttive 2002/20/CE, 2002/21/CE e 2002/22/CE e dei regolamenti (CE) n. 1211/2009 e (UE) n. 531/2012, COM(2013)

10 4. Ovviare alla frammentazione del mercato delle telecomunicazioni Negli anni Novanta l'europa deteneva una posizione forte nel comparto delle TIC, sostenuta da un quadro dell'ue procompetitivo per le telecomunicazioni e rafforzata dagli investimenti in innovazione e norme. Nel tempo però questa posizione di avanguardia si è indebolita perché spesso le politiche non si sono adattate, le industrie non hanno saputo sfruttare le opportunità di internet e non si è fatto abbastanza per eliminare gli ostacoli all'interno del nostro mercato unico. Anche se in teoria possiamo contare su un mercato interno di 500 milioni di persone, la frammentazione della regolamentazione implica che spesso gli operatori di telecomunicazioni, i fornitori di servizi e le start-up innovative dell'ue hanno a che fare con 28 mercati separati. Si stima che il costo dell'assenza di un unico mercato competitivo delle comunicazioni elettroniche si aggiri sui 110 miliardi di euro all'anno (0,9% del PIL) 18. Sul fronte dei consumatori, l'assenza di un mercato unico delle telecomunicazioni nell UE si concretizza soprattutto nelle tariffe di roaming che devono pagare quando usano il telefono cellulare in un altro paese dell'ue. La mancanza di trasparenza e di concorrenza significa, per i consumatori e le imprese, una scelta limitata di operatori e costi ancora più elevati. Sul fronte degli operatori, la frammentazione del mercato frena l'installazione di servizi con funzionalità di rete di nuova generazionen ( NGN-ready ) da parte del settore delle telecomunicazioni in Europa. I servizi mobili devono funzionare con regimi molto diversi tra loro in materia di spettro radio. Gli operatori delle reti, sia fisse che mobili, si scontrano con interpretazioni divergenti del diritto dell'unione europea. È fuori di dubbio che tutti questi problemi devono essere affrontati a livello europeo. Per garantire la qualità delle comunicazioni transfrontaliere a vantaggio di cittadini e imprese è necessario che gli operatori si muovano in un mercato unico aperto e senza confini. Per investire in reti a banda larga ad alta velocità hanno bisogno di certezza, coerenza e concorrenza. E deve essere più facile per loro lavorare a livello transfrontaliero, disponendo ad esempio di un sistema di autorizzazione unica, di norme più uniformi di assegnazione dello spettro radio, di maggior coerenza in fatto di accesso alle reti fisse a banda larga e di interconnessioni che garantiscano una qualità costante. All'interno di questo mercato unico delle telecomunicazioni i consumatori e le imprese non dovrebbero pagare oneri sproporzionati per le chiamate in roaming all'estero e dovrebbero godere della protezione data dalle norme sulla neutralità della rete a salvaguardia di un'internet aperta e innovativa, che permette lo sviluppo di servizi specializzati. Per questo la Commissione sta per proporre un regolamento che stabilisce misure riguardanti il mercato unico europeo delle comunicazioni elettroniche 19. Questo nuovo regolamento, partendo dal vigente quadro normativo, prevede in particolare: un'autorizzazione unica per la fornitura di comunicazioni elettroniche in tutta l'ue; attualmente gli operatori di telecomunicazioni hanno bisogno di autorizzazioni nazionali separate per ogni Stato membro in cui operano e spesso devono rispettare norme nazionali differenti; il coordinamento dell'assegnazione dello spettro radio per i servizi mobili/senza fili, in particolare per allineare tra loro le condizioni specifiche e i tempi per il rilascio delle autorizzazioni in modo che gli operatori possano lavorare più agevolmente in vari paesi in contemporanea; maggiore uniformità nel lavoro dei regolatori nazionali, con maggiore rilievo per la dimensione europea in modo da garantire coerenza al mercato unico. 18 "Steps towards a truly internal market for e-communications", Rapporto 2011 di Ecorys NL per la Commissione europea. 19 Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce misure riguardanti il mercato unico europeo delle comunicazioni elettroniche e per realizzare un continente connesso, recante modifica delle direttive 2002/20/CE, 2002/21/CE e 2002/22/CE e dei regolamenti (CE) n. 1211/2009 e (UE) n. 531/2012, COM(2013)

11 La proposta contiene anche importanti vantaggi per consumatori e imprese, quali: eliminazione della distinzione ingiustificata tra il prezzo delle chiamate nazionali ed "internazionali" (intraunionali); soppressione immediata degli oneri applicati alla chiamate entranti in roaming e adozione di misure per far cessare gradualmente tutti i sovrapprezzi del roaming mobile; libertà per cittadini e imprese di comprare servizi, ovunque ubicati, con conseguente aumento della concorrenza e della scelta a disposizione dell'utente medio di telecomunicazioni. All'adozione di tale proposta occorre conferire la massima priorità. Contemporaneamente occorre migliorare l'attuazione del quadro esistente (in particolare attraverso una migliore collaborazione amministrativa con gli Stati membri). Allegati: Allegato 1 - Legislazione dell UE in attesa di adozione Allegato 2 - Fatti e cifre 10

12 Allegato 1 - Legislazione dell UE in attesa di adozione Azione Contributo della Commissione Prossime tappe Reti di comunicazione elettronica Misure per completare il mercato unico delle comunicazioni elettroniche Misure per ridurre i costi dell'infrastruttura a banda larga ad alta velocità Misure per garantire la sicurezza delle reti e dell informazione Proposta legislativa 09/2013 Accordo politico richiesto entro marzo 2014 Proposta legislativa 03/2013 Accordo politico richiesto entro marzo 2014 Proposta legislativa 02/2013 Accordo politico richiesto entro marzo 2014 Meccanismo per collegare l'europa Proposta legislativa 10/2011 L'accordo politico è atteso a breve scadenza Commercio elettronico e servizi elettronici Identificazione elettronica e servizi fiduciari Proposta legislativa 06/2012 Accordo politico richiesto (fa parte dell'atto per il mercato unico I) Gestione collettiva dei diritti Proposta legislativa 07/2012 Accordo politico atteso entro la fine del 2013 Fatturazione elettronica negli appalti pubblici Regolamento generale sulla protezione dei dati Proposta legislativa 06/2013 Accordo politico richiesto entro marzo 2014 (fa parte dell'atto per il mercato unico II) Proposta legislativa 01/2012 Accordo politico richiesto entro marzo 2014 Commissioni interbancarie multilaterali Proposta legislativa 07/2013 Accordo politico richiesto entro marzo 2014 (fa parte dell'atto per il mercato unico II) Direttiva sui servizi di pagamento Proposta legislativa 07/2013 Accordo politico richiesto entro marzo 2014 (fa parte dell'atto per il mercato unico II) Stato di avanzamento complessivo: come da programma è necessario fare di più nessun progresso/scarsi progressi 11

13 Allegato 2 Dati e cifre chiave * 1. L'economia digitale: una fonte essenziale di crescita e occupazione Una parte importante dell'economia mondiale ora è digitale Quota del settore TIC in valore aggiunto lordo totale (2011 o ultimo anno disponibile) KR JP CH US UK EU IT FR DE CA 0% 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7% 8% 9%, OCSE Tutti i settori dipendono dalle TIC Spesa in TIC per categorie (% di spesa totale in TIC nel 2012) Edilizia Risorse naturali Energia e servizi Servizi scolastici Ospitalità, settore alberghiero e tempo libero Ingrosso e distribuzione Vendita al dettaglio Assistenza sanitaria Consumatori Trasporti Produzione manifatturiera Servizi Servizi finanziari Pubblica amministrazione Telecomunicazioni Fonte: OCSE * Dati per la Croazia inclusi nei dati UE se disponibili

14 milioni di posti di lavoro Crescita costante dell'occupazione nell'it Numero di lavoratori nel settore delle TIC nell'ue (milioni) Produzione TIC Servizi TIC Settori non TIC Il divario di produttività con gli USA è dovuto in larga parte alle TIC Crescita della produttività del lavoro nell'ue e negli USA (media annua su due periodi) Contributo TIC (investimenti, produzione e uso delle TIC, %) Altri contributi (%) UE US UE US Fonte: The Conference Board

15 Indice 2000 = 100 Il settore delle TIC è una parte crescente dell'economia UE Evoluzione del valore aggiunto lordo del settore TIC nell'ue (indice 2000 = 100) Settore TIC Totale economia La quota varia fra gli Stati membri Quota delle TIC (produzione e servizi) in valore aggiunto lordo totale nell'ue (2011) LT PL AT ES CY PT EL BE DE FR SI IT NL LV DK UE RO CZ FI SK MT BG UK SE HU EE IE Servizi TIC Produzione TIC 0% 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7%

16 PIL UE Indice 2010 = 100 Nuove tecnologie per nuove opportunità Potenziale del cloud computing per l'economia europea entro il 2020 PIL UE = impatto cumulativo di 940 miliardi nel periodo Creazione di aziende = nuove PMI entro il 2016 Cloud computing 80% delle aziende che adottano il cloud computing riducono i costi del 10-20% Fonti: IDC e F. Etro L'economia digitale può incrementare di almeno 4% il PIL UE entro il 2020 Crescita del PIL legata all'economia digitale nell'ue Fonte: Copenhagen Economics

17 2. Un settore dinamico in un ambiente stimolante 10 aziende europee nelle TIC fra le prime 50 al mondo e nessuna fra le prime 10 Aziende leader nelle TIC per fatturato (2012) Classifica Nome Paese 1 SAMSUNG ELECTRONICS KR 2 APPLE US 3 FOXCONN TW 4 NIPPON TELEGRAPH AND TELEPHONE JP 5 AT&T US 6 HEWLETT PACKARD US 7 VERIZON COMMUNICATION US 8 HITACHI JP 9 INTERNATIONAL BUSINESS MACHINE US 10 CHINA MOBILE COMMUNICATION CN 13 TELEFONICA ES 14 DEUTSCHE TELEKOM DE 16 VODAFONE GROUP UK 22 FRANCE TELECOM FR 33 NOKIA FI 34 TELECOM ITALIA IT 36 VIVENDI FR 43 LM ERICSSON SE 44 ROYAL PHILIPS NL 47 BT GROUP UK Fonte: Fortune Global 500 NB: TABELLA AGGIORNATA IL 7 OTTOBRE 2013

18 Il boom di internet produce ricchezza ma le aziende UE restano indietro Fatturato combinato delle prime 50 aziende TIC al mondo (in milioni di euro) Europa, Medio Oriente, Africa America Asia, Pacifico Fonte: Bloomberg Settore telecom: la quota relativa dell'ue in calo Tendenza delle entrate mondiali da servizi telecom per zona geografica UE USA Giappone Cina Resto del mondo 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Fonte: Osservatorio europeo per le tecnologie dell informazione

19 L'UE arranca nell'adozione del 4G... Abbonamenti 4G nel mondo (2013) America Latina Africa-Medio Oriente Europa centrale e orientale Europa Occidentale Nord America Asia/Pacifico 2% 2% 6% 8% 42% 40% Fonte: IDATE... e perde le occasioni del web 2.0 Domande di brevetto web 2.0* ( ) *Seconda generazione di internet, incentrata sulla possibilità per gli utenti di collaborare e condividere informazioni e contenuti online Canada 6 Bahamas 1 USA Korea 12 Corea del Sud 12 Japan Giappone 8 8 Australia 3 Singapore 2 China Cina 1 India 1 Finland Finlandia 8 8 France Francia 44 Sweden Svezia 33 Switzerland Svizzera 3 3 Italy Italia 2 UK 1 Germany Germania 1

20 % di persone 3. Uso di internet: l'importanza della copertura e della qualità Internet è usato dalla maggior parte dei cittadini ma nell'ue ci sono differenze Uso di internet da parte dei cittadini UE (2012) uso di internet uso di internet mobile SE NL LU DK FI UK DE BE FR AT EE IE SK UE CZ LV HU ES MT SI LT HR PL CY PT IT EL BGRO La diffusione della fibra ad alta velocità è minore in Europa rispetto ad altre zone Diffusione della fibra di base e ad alta velocità (fine 2012) 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% Linee a banda larga di base Linee a banda larga ad alta velocità 0% UE Giappone USA Corea del Sud, OCSE

21 % di persone % di persone Livelli di diffusione molto diversi nell'ue Diffusione della banda larga nell'ue (abbonamenti per 100 abitanti, 2013) RO PL BG SK IT PT HU LV EL IE AT ES CZ CY LT SI EE EU FI LU MT SE BE UK DE FR DK NL L'uso del commercio elettronico da parte dei cittadini aumenta a ritmi diversi Evoluzione dell'uso del commercio elettronico nell'ue Uso* del commercio elettronico nell'ue (2012) SE DK UK LU DE NL FI FR AT IE BE SK EU MT SI CZ ES PL LV HU EE HR PT CY EL LT IT BU RO * Uso negli ultimi 12 mesi

22 % di aziende % di aziende Aumentano le vendite su web ma con differenze fra gli Stati membri 30 Quota delle aziende che vendono su internet (2012) SE DK CZ BE IE HR DE NL UK FI LT UE LU MT PT SI ES SK EE FR AT HU PL CY EL LV RO BG IT Le PMI sono meno abituate alla vendita online Quota delle PMI e delle grandi aziende UE che vendono online Quota delle vendite online in fatturato per le PMI che vendono online nell'ue (2011) PMI Grandi aziende Dominante Significativa Molto bassa Bassa

23 4. Frammentazione: una grave strozzatura nell'ue L'UE non è ancora un mercato unico digitale Principali caratteristiche dei mercati digitali in USA, UE, Cina Clienti*: 330 Clienti*: 510 Clienti*: 1400 Principali operatori: 6 Principali operatori: +/- 40 Principali operatori: 3 Quadri normativi: 1 Quadri normativi: 28 Quadri normativi: 1 * milioni Le variazioni dei prezzi delle comunicazioni non sono collegate alle differenze dei livelli generali dei prezzi Indici dei livelli dei prezzi: servizi di comunicazione in relazione ai prezzi medi (2012, UE = 100, parità di potere d'acquisto) Livelli dei prezzi medi Prezzi dei servizi di comunicazione (fissa, mobile, internet) SE DK FI LU CY DE AT LT FR EE UK IE IT SI BE LV HR NL PL MT RO PT BG EL CZ ES HU SK

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