VALUTAZIONE DEI RISCHI 26/05/11 Rev. 0. DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI EX ART. 17, 28 D. LGS. 81/2008 smi
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1 Documento di valutazione dei rischi Pag. 1 di 102 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI EX ART. 17, 28 D. LGS. 81/2008 smi RIFERIMENTI: D. Lgs. 9 aprile 2008 n 81 smi ENERGYLAB sede di: Piazza Trento 13, Milano Data Rev. Datore di RSPP MC RLS Pagine Lavoro 26/05/11 Rev
2 Documento di valutazione dei rischi Pag. 2 di 102 SOMMARIO 1 DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA DEL DOCUMENTO Premessa Revisione del documento IDENTIFICAZIONE DELL AZIENDA Anagrafica aziendale Individuazione dei luoghi di lavoro Descrizione delle attività/lavorazioni svolte Le figure coinvolte nella gestione della sicurezza Sorveglianza sanitaria Periodo di lavoro Personale occupato Personale proveniente da altri paesi, problematiche legate al genere e all età Contratti in appalto Presenza di Lavoratori terzi presso il luogo di lavoro Presenza di lavoratori presso terzi L ANALISI INFORTUNISTICA Dati sugli infortuni LEGISLAZIONE SPECIFICA IN MATERIA DI IGIENE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO DOCUMENTAZIONE AMMINISTRATIVA AZIENDALE INERENTE LA SICUREZZA INDICAZIONE DEI CRITERI USATI NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI Determinazione del coefficiente di rischio ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI PER MANSIONE Considerazioni generali ANALISI DEI FATTORI DI RISCHIO Luoghi di lavoro Attrezzature di lavoro Ergonomia ed attrezzature munite di videoterminali (VDT) Sostanze pericolose: agenti chimici Sostanze pericolose: agenti cancerogeni e mutageni Sostanze pericolose: amianto Esposizione ad agenti biologici Movimentazione manuale dei carichi Esposizione ad agenti fisici: rumore Esposizione ad agenti fisici: vibrazioni Altri agenti fisici: radiazioni ottiche artificiali, campi elettromagnetici, atmosfere iperbariche, ultrasuoni, esposizioni a radiazioni ionizzanti Rischio elettrico... 39
3 Documento di valutazione dei rischi Pag. 3 di Stati di non salute connessi al lavoro: stress lavoro correlato Assunzioni di alcool e sostanze psicotrope Gestione emergenza e rischio incendio SINTESI SCHEMATICA DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI INDIVIDUATI E PIANIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI ELENCO DELLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE INDIVIDUATE A SEGUITO DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI L informazione preventiva dei lavoratori La formazione e addestramento dei lavoratori Dispositivi di protezione individuale Segnaletica di sicurezza e di salute sul luogo di lavoro Riepilogo degli interventi gestionali Misure ritenute opportune per il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza ALLEGATO 1 CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Criteri di valutazione del rischio chimico Criteri di valutazione dei rischi di movimentazione manuale dei carichi Criteri di valutazione del rischio incendio Criteri di valutazione del rischio vibrazioni meccaniche Criteri usati nella valutazione del rischio rumore ALLEGATO 2 VALUTAZIONE DEI RISCHI PER LAVORATRICI GESTANTI, PUERPERE O IN PERIODO DI ALLATTAMENTO Riferimenti normativi Criteri di valutazione del rischio Analisi e valutazione del rischio per mansione Considerazioni finali sulla tutela delle lavoratrici madri Misure ed interventi per garantire la salute e la sicurezza delle lavoratrici puerpere e gestanti ALLEGATO 3 ORGANIGRAMMA AZIENDALE ELENCO DEI DIRIGENTI E PREPOSTI ALLEGATO 4 CHECK LIST DEGLI INDICATORI VERIFICABILI PER LA VALUTAZIONE DELLO STRESS LAVORO CORRELATO
4 Documento di valutazione dei rischi Pag. 4 di DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA DEL DOCUMENTO 1.1 PREMESSA Il presente documento, redatto ai sensi dell articolo 28 del D. Lgs. 81/2008 e articoli correlati, ha il duplice obiettivo di adempiere all obbligo richiamato dal legislatore e di indicare gli ambiti e le linee programmatiche per sviluppare le politiche aziendali in materia di sicurezza ed igiene del lavoro. Ci si propone dunque di fissare alcuni punti di riferimento che, agendo su tutte le variabili che concorrono a definire le condizioni di sicurezza, consentano di perseguire un costante miglioramento contemplando progettazione, gestione e organizzazione degli acquisti, modifiche agli impianti e alle attrezzature, scelta dei dispositivi di protezione individuale. Nel documento viene sintetizzato pertanto il processo attraverso il quale sono state effettuate l analisi, la classificazione e la valutazione dei rischi in relazione alle peculiarità dell azienda ed agli obiettivi che essa persegue. 1.2 REVISIONE DEL DOCUMENTO Il presente documento di valutazione dei rischi costituisce la prima stesura dopo l entrata in vigore del D.Lgs. 81/2008 smi ed è indicato come revisione N.0. Il presente documento sarà sottoposto a revisione parziale o totale nei seguenti casi: 1. modifica del quadro normativo vigente; 2. modifiche del processo produttivo o dell organizzazione del lavoro significative ai fini della salute e della sicurezza dei lavoratori e non contemplate nel presente documento. 3. quando i risultati della sorveglianza sanitaria ne evidenziano la necessità. 4. in relazione al grado di evoluzione della tecnica, della prevenzione e della protezione o a seguito di infortuni significativi. A seguito della rielaborazione del documento di valutazione dei rischi le misure di prevenzione saranno di volta in volta aggiornate. Le modifiche e gli aggiornamenti saranno apportati con il coinvolgimento delle funzioni interessate. In occasione di revisioni e/o aggiornamenti, il documento di valutazione dei rischi sarà rielaborato previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS).
5 Documento di valutazione dei rischi Pag. 5 di IDENTIFICAZIONE DELL AZIENDA 2.1 ANAGRAFICA AZIENDALE Denominazione Fondazione EnergyLab Sede Legale Casa dell Energia-Piazza Po,3 Milano Sede Operativa Piazza Trento, Milano Telefono Fax Sito / Iscritta al registro delle imprese di Milano Codice Fiscale / Partita IVA / REA 2293 Posizioni assicurative / INAIL: previdenziali INPS: Codice tariffa INAIL 0722 Anno inizio attività INDIVIDUAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO La società EnergyLab svolge la sua attività presso la sede di Piazza Trento 13 a Milano e presso uffici terzi, università e altre strutture in occasione di seminari, convegni e riunioni. La sede operativa della EnergyLab è ubicata in un edificio indipendente all interno di un complesso di edifici, di proprietà della A2A Spa, al quale si accede per mezzo di un ingresso pedonale e un cancello carrabile; quest ultimo garantisce un accesso agevole ai mezzi di soccorso (ambulanze e VVF). 2.3 DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ/LAVORAZIONI SVOLTE EnergyLab è una Fondazione senza scopo di lucro che ha l obiettivo di: Promuovere il finanziamento per la ricerca e l innovazione nel settore dell energia; Sviluppare programmi di approfondimento, divulgazione e sensibilizzazione sulle tematiche energetiche, ambientali e del territorio; Erogare servizi ad alto contenuto specialistico, per la crescita del capitale umano, la diffusione delle conoscenze, la creazione di reti di collaborazione. L attività di EnergyLab si basa sulla collaborazione permanente degli Istituti delle Università socie e può essere schematizzata come segue: Laboratori di approfondimento e divulgazione
6 Documento di valutazione dei rischi Pag. 6 di 102 Progetti: promozione competenze e Fund rising Crescita dei Giovani e del Capitale Umano Diffusione delle Conoscenze: Accordi di collaborazione Studi Specialistici 2.4 LE FIGURE COINVOLTE NELLA GESTIONE DELLA SICUREZZA Di seguito si riportano i nominativi delle figure aziendali preposte alla gestione della sicurezza ai sensi del D. Lgs. 81/2008 smi. Datore di Lavoro (DdL) Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) interno esterno Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) territoriale aziendale Addetti emergenza e prevenzione incendi/evacuazione (AI) Silvio Bosetti Silvio Bosetti Addetti Primo Soccorso (PS) Medico Competente (MC) // Nell allegato 3 è riportato l organigramma aziendale. Non sono stati individuati Dirigenti ai sensi dell art 2 comma 1 lettera d) del D.Lgs. 81/08. Sono stati individuati Preposti ai sensi dell art 2 comma 1 lettera e) del D.Lgs. 81/08 le figure aziendali che gestiscono gruppi di lavoratori; in particolare: Preposto (funzione) Preposto (funzione) Preposto (funzione) Preposto (funzione) Preposto (funzione) Preposto (funzione) Preposto (funzione) Preposto (funzione) Responsabile amministrazione (P.IVA) Responsabile fund rising (P.IVA) Responsabile promozione competenze (P.IVA) Responsabile servizi specialistici (P.IVA) Responsabile laboratori di approfondimento (DdL) Responsabile divulgazione (DdL) Coordinatore laboratori Addetto acquisizione/ gestione commesse
7 Documento di valutazione dei rischi Pag. 7 di SORVEGLIANZA SANITARIA Non sono presenti al momento mansioni per le quali risulti necessaria la sorveglianza sanitaria e quindi l obbligo di nomina del medico competente. 2.6 PERIODO DI LAVORO I lavoratori dipendenti di EnergyLab svolgono le loro mansioni dal lunedì al venerdì in orario d ufficio, i dipendenti assunti con contratto a progetto svolgono le loro attività senza indicazione di orari, i tirocinanti lavorano per un massimo di 8 ore giornaliere dal lunedì al venerdì. 2.7 PERSONALE OCCUPATO Alla data del 26/05/2011 il personale aziendale è composto da 15 lavoratori, assunti con diverse tipologie contrattuali: stage, contratto a progetto, contratto a tempo determinato e indeterminato. Svolge la sua attività presso la sede di EnegyLab anche un lavoratore distaccato. La struttura può ospitare per brevi periodi (circa 3 mesi) anche studenti provenienti dalle università per attività di tirocinio presso la sede di EnergyLab, classificabili come gruppo omogeneo; i rischi a cui possono essere esposti i tirocinanti sono valutati nella relativa scheda di mansione opportunamente inserita nel paragrafo 6.1. Occasionalmente la EnergyLab si avvale della collaborazione di personale esterno per attività a carattere intellettuale per la gestione di bandi concorsuali, progetti e laboratori. 2.8 PERSONALE PROVENIENTE DA ALTRI PAESI, PROBLEMATICHE LEGATE AL GENERE E ALL ETÀ Il personale aziendale è tutto di origine italiana. Per gli addetti provenienti da altri paesi, eventuali criticità legate alla lingua, alla cultura e alla prassi lavorativa saranno se del caso valutate dal DDL e dal RSPP congiuntamente al medico competente (se del caso). Tra i lavoratori non vi sono lavoratori in categoria protetta o comunque con disabilità motorie/sensoriali per i quali devono essere considerati aggravi di rischio. Per i lavoratori che hanno più di 50 anni di età vengono valutati eventuali aggravi di rischio. Per quanto riguarda le differenze di genere, le donne sono impiegate in attività di ufficio che non le espongono a rischi particolarmente gravosi per la loro natura. La valutazione dei rischi per le donne in gravidanza, puerperio e allattamento di cui al D.Lgs. 151/01 è riportata nell allegato 2 del presente documento.
8 Documento di valutazione dei rischi Pag. 8 di CONTRATTI IN APPALTO Il datore di lavoro, in caso di affidamento di lavori, servizi e forniture all impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi all interno della propria azienda, o di una singola unità produttiva della stessa, nonché nell ambito dell intero ciclo produttivo dell azienda medesima, sempre che abbia la disponibilità giuridica dei luoghi in cui si svolge l appalto o la prestazione di lavoro autonomo: a) verifica l idoneità tecnico professionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori, ai servizi e alle forniture da affidare in appalto o mediante contratto d opera o di somministrazione. La verifica è eseguita attraverso le seguenti modalità: 1) acquisizione del certificato di iscrizione alla camera di commercio, industria e artigianato; 2) acquisizione dell autocertificazione dell impresa appaltatrice o dei lavoratori autonomi del possesso dei requisiti di idoneità tecnico professionale, ai sensi dell art. 47 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al decreto del Presidente della Repubblica del 28 dicembre 2000, n. 445; b) fornisce agli stessi soggetti dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività. I datori di lavoro: - cooperano all attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro incidenti sull attività lavorativa oggetto dell appalto; - coordinano gli interventi di protezione e prevenzione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, informandosi reciprocamente anche al fine di eliminare rischi dovuti alle interferenze tra i lavori delle diverse imprese coinvolte nell esecuzione dell opera complessiva. Inoltre il datore di lavoro committente: c) promuove la cooperazione ed il coordinamento elaborando un unico documento di valutazione dei rischi (DUVRI) che indichi le misure adottate per eliminare o, ove ciò non è possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenza. Tale documento è allegato al contratto di appalto o di opera e va adeguato in funzione dell evoluzione dei lavori, servizi e forniture. L obbligo di redazione del DUVRI non si applica ai servizi di natura intellettuale, alle mere forniture di materiali o attrezzature nonché ai lavori o servizi la cui durata non sia superiore ai due giorni, sempre che essi non comportino rischi derivanti dalla presenza di agenti cancerogeni, biologici, atmosfere esplosive o dalla presenza dei rischi particolari di cui all allegato XI. In ogni contratto di subappalto, di appalto e di somministrazione di cui agli articoli 1559, ad esclusione dei contratti di somministrazione di beni e servizi essenziali, 1655, 1656 e 1677 del codice civile, devono essere specificamente indicati a pena di nullità ai sensi dell articolo 1418 del codice civile i costi delle misure adottate per eliminare o, ove ciò non sia possibile, ridurre al
9 Documento di valutazione dei rischi Pag. 9 di 102 minimo i rischi in materia di salute e sicurezza sul lavoro derivanti dalle interferenze delle lavorazioni. Tali costi non sono soggetti a ribasso. Nell ambito dello svolgimento di attività in regime di appalto o subappalto, il personale occupato dall impresa appaltatrice o subappaltatrice deve essere munito di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l indicazione del datore di lavoro. l imprenditore committente risponde in solido con l appaltatore, nonché con ciascuno degli eventuali subappaltatori, per tutti i danni per i quali il lavoratore, dipendente dall appaltatore o dal subappaltatore, non risulti indennizzato ad opera dell Istituto nazionale per l assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) PRESENZA DI LAVORATORI TERZI PRESSO IL LUOGO DI LAVORO I contratti di appalto, d opera e fornitura con aziende terze e/o lavoratori autonomi per le attività di manutenzione e pulizia degli ambienti di lavoro della EnergyLab sono stipulati da A2A spa che gestisce il processo di qualifica e di verifica a norma dell art. 26 del D.LGs. 81/08. Tali interventi vengono effettuati fuori dall orario di lavoro dei dipendenti della EnergyLab PRESENZA DI LAVORATORI PRESSO TERZI Il personale della EnergyLab si muove frequentemente in esterno presso università, enti finanziatori dei progetti o in genere presso terzi per attività di natura intellettuale: partecipazione a seminari, convegni, bandi di concorso, contatti/ ricerca di fondi e finanziamenti, collaborazione nei progetti. Un addetta al servizio bandi/ programmi di finanziamento svolge il proprio lavoro presso un ufficio a Bruxelles, al momento sede fissa per lo svolgimento di tale attività e la gestione dei bandi e dei concorsi europei.
10 Documento di valutazione dei rischi Pag. 10 di L ANALISI INFORTUNISTICA 3.1 DATI SUGLI INFORTUNI È presente il Registro Infortuni; non vi sono stati infortuni dall inizio dell attività. Nell eventualità in cui dovessero verificarsi infortuni, il datore di lavoro effettuerà l analisi dell infortunio e vaglierà misure di miglioramento atte alla tutela della sicurezza dei lavoratori, in collaborazione con il RSPP, RLS e preposti.
11 Documento di valutazione dei rischi Pag. 11 di LEGISLAZIONE SPECIFICA IN MATERIA DI IGIENE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO Elenco non esaustivo dei principali riferimenti normativi: DPR 30 giugno 1965, n testo unico delle disposizioni per l'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali L. 17 ottobre 1967, n. 977 tutela del lavoro dei fanciulli e degli adolescenti L. 09 dicembre 1977, n. 903 norme concernenti la parità di trattamento fra uomini e donne in materia di lavoro L. 23 dicembre 1978, n. 833 istituzione del servizio sanitario nazionale DPR. 31 luglio 1980, n. 619 istituzione dell'istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (art.23 della legge n.833 del 1978) D.M. 5 marzo 1981, recepimento della direttiva cee n. 76/767 sugli apparecchi a pressione D.M. 16 febbraio 1982 modificazioni del decreto ministeriale , concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi DPR 08 giugno 1982, n. 524 norme in materia di segnaletica di sicurezza Linee Direttrici Europee per favorire la direttiva 92/85/cee per la valutazione degli agenti chimici, fisici e biologici, nonché dei processi industriali ritenuti pericolosi per la sicurezza o la salute delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento D.Lgs. 27 settembre 1990, n. 371 recepimento della direttiva n. 404 del 1987 e n. 448 del 1990 in materia di recipienti semplici a pressione; D.Lgs. 4 dicembre 1992, n. 475 attuazione della direttiva 89/686/cee del consiglio del 21 dicembre 1989, in materia di ravvicinamento delle legislazioni degli stati membri relative ai dispositivi di protezione individuale. D.M. 16 gennaio individuazione dei contenuti minimi della formazione dei lavoratori, dei rappresentanti per la sicurezza e dei datori di lavoro che possono svolgere direttamente i compiti propri del responsabile del servizio di prevenzione e protezione D.M. 10 marzo 1998 criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro DPR n 162, 30/04/1999 regolamento recante norme per l'attuazione della direttiva 95/16/ce sugli ascensori e di semplificazione dei procedimenti per la concessione del nulla osta per ascensori e montacarichi, nonché della relativa licenza di esercizio D.Lgs , n disposizioni in materia di lavoro notturno, a norma dell'articolo 17, comma 2, della legge 5 febbraio 1999 n Linee guida per l applicazione del D.Lgs. 151/01 redatte da Asl di Modena (gennaio 2004) D.Lgs. 26 marzo 2001 n. 151 testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell'articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53. D.M. 2 maggio 2001 criteri per l individuazione e l uso dei dispositivi di protezione individuale (dpi). DPR 22 ottobre 2001 n. 462 regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi. D.M. 15 luglio 2003, n. 388 regolamento recante disposizioni sul pronto soccorso aziendale, in attuazione dell'articolo 15, comma 3, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, e successive modificazioni.
12 Documento di valutazione dei rischi Pag. 12 di 102 Accordo attuativo del D. Lgs. 195/2003 G.U. del 14 febbraio 2006 n 37 individuazione de lle capacità e dei requisiti professionali richiesti agli addetti e ai responsabili dei servizi di prevenzione e protezione dei lavoratori. Indirizzi per la redazione del documento di valutazione del rischio (ex art. 4 D.Lgs. 626/94), regione Lombardia direzione generale sanità d.g. sanità U.O. Prevenzione. Accordo europeo sullo stress sul lavoro dell 8 ottobre Coordinamento tecnico per la sicurezza nei luoghi di lavoro e delle regioni e delle province autonome. decreti legislativi 187/2005 e 195/2006 sulla prevenzione e protezione dai rischi dovuti all esposizione a vibrazioni ad a rumore nei luoghi di lavoro- indicazioni applicative del 22/12/2006. Accordo Stato, Regioni e Province Autonome del 26 gennaio 2006, in attuazione degli articoli 36-quater, comma 8, e 36-quinquies, comma 4, del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, in materia di prevenzione e protezione dei lavoratori sui luoghi di lavoro. accordo, ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n D.M. 28 febbraio 2006 recepimento della direttiva 2004/74/Ce recante xxix adeguamento al progresso tecnico della direttiva 67/548/cee in materia di classificazione, imballaggio ed etichettatura di sostanze pericolose. Circolare della G.R Lombardia, D.G. SANITÀ, del 19 dicembre 2006 n.32 attuazione dell accordo per la formazione degli addetti e dei responsabili SPP - D.Lgs. 195/03 Circolare Regione Lombardia n. 32/san 06 del attuazione accordo stato regioni del L. 3 marzo 2007, n misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia. (abrogati dal D.Lgs. 81/08 solo artt. 2,3,5,6,7) Provvedimento conferenza unificata intesa, ai sensi dell articolo 8, comma 6, della Legge , n. 131, in materia di accertamento di assenza di tossicodipendenza (repertorio atti n. 99/cu) D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 attuazione dell'articolo 1 della Legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Testo coordinato: LEGGE 6 agosto 2008, n. 133; LEGGE 7 Luglio 2009 n 88; Decreto Legislativo 3 Agosto 2009 n 106. Decreto Ministeriale 22 gennaio 2008, n. 37 Regolamento concernente l attuazione dell art. 11 quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all interno degli edifici. Coordinamento Tecnico Interregionale della Prevenzione nei Luoghi di Lavoro Guida operativa marzo 2010, valutazione e gestione del rischio da stress lavoro correlato. ISPESL, la valutazione dello stress lavoro correlato proposta metodologica, marzo 2010.
13 Documento di valutazione dei rischi Pag. 13 di 102 DOCUMENTAZIONE AMMINISTRATIVA AZIENDALE INERENTE LA SICUREZZA Nella seguente tabella si riporta l elenco della documentazione amministrativa con impatto sulla valutazione dei rischi. Tale documentazione viene gestita direttamente da A2A Spa proprietaria dell immobile. Agibilità e destinazione d uso del locale Dichiarazione di conformità impianto elettrico Progetto per gli impianti elettrici Documenti Denuncia impianto di messa a terra Verifiche periodiche degli impianti di messa a terra (ASL o altri organismi abilitati) Libretto di centrale termica con potenzialità superiore a 35 KW Certificato di Prevenzione Incendi Nulla osta inizio attività Registro infortuni
14 Documento di valutazione dei rischi Pag. 14 di INDICAZIONE DEI CRITERI USATI NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI Per l individuazione dei rischi si è proceduto ad un attenta analisi dell attività lavorativa considerando le interazioni Uomo/Ambiente/Attrezzature. L analisi dei rischi e la successiva classificazione e valutazione è stata condotta dal Datore di Lavoro. Come criterio di analisi è stato scelto quello di esaminare le mansioni degli addetti in relazione ai posti di lavoro e all uso delle attrezzature; per far questo sono state utilizzate come linee guida sia schede di indagine che check list specifiche per argomento di valutazione. In particolare il procedimento di analisi e di valutazione è stato così organizzato: Elenco delle attività svolte. Scomposizione di tali attività in mansioni elementari e loro osservazione. Individuazione dell attività prevalente. Annotazione delle anomalie riscontrate, ovvero delle situazioni e dei comportamenti lavorativi difformi dalle norme vigenti o comunque tali da configurare potenziale rischio. Individuazione del rischio oggettivamente presente, mediante esame della situazione di fatto, utilizzo di check list, normativa di riferimento, norme di buona tecnica, linee guida CEE. Valutazione del rischio oggettivamente presente, prendendo come riferimento la situazione infortunistica, la situazione espositiva e l esperienza degli operatori. L entità del danno e la probabilità di accadimento sono state ricavate dall esperienza lavorativa aziendale, da quanto registrato nel passato anche in situazioni analoghe di altre aziende e da bibliografia di settore. I livelli di rischio sono stati definiti in base alla Guida per effettuare la valutazione del rischio da lavoro edita dalla Commissione CEE, con alcune variazioni per renderla più attinente alla attività aziendale e tenendo conto delle linee guida della Regione Lombardia (2004) e del D. Lgs 81/2008. Le misure di prevenzione e protezione apparse necessarie a seguito della valutazione dei rischi sono state decise dal datore di lavoro con il coinvolgimento delle funzioni interessate e dei lavoratori. Per compiere una valutazione quali/quantitativa dei rischi è stata impiegata una matrice a due entrate che di seguito viene descritta.
15 Documento di valutazione dei rischi Pag. 15 di DETERMINAZIONE DEL COEFFICIENTE DI RISCHIO INDICE DI PROBABILITÀ INDICE DI DANNO Tabella 1. matrice a due entrate per la determinazione del coefficiente di rischio I valori per le due entrate, indice di probabilità e indice di danno, sono individuati seguendo le definizioni sotto riportate Indici di probabilità Livello Definizione Non applicabile: esposizione a fattori di rischio al di sotto dei limiti riconosciuti come potenzialmente pericolosi. Improbabile: può avvenire un danno per concomitanza di più eventi poco probabili ed indipendenti? non sono noti episodi già verificati; il verificarsi del danno provocherebbe incredulità. Poco probabile: la mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze sfortunate di eventi? sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi; il verificarsi del danno ipotizzato provocherebbe grande sorpresa. Probabile: la mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico e diretto; è noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito il danno; il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe moderata sorpresa. Altamente probabile: esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata ed il verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori; si sono già verificati danni per la stessa mancanza; il verificarsi del danno conseguente non susciterebbe alcuno stupore Tabella 2. definizione degli indici di probabilità di accadimento
16 Documento di valutazione dei rischi Pag. 16 di 102 Livello Indici di danno potenziale Definizione 1 Lieve: infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile; esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili. 2 Medio: infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile 3 Grave: infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale; esposizione cronica con effetti irreversibili e parzialmente invalidanti 4 Gravissimo: infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o di invalidità totale. Tabella 3. definizione degli indici di danno potenziale Coefficienti di rischio I valori delle due entrate vengono tra loro moltiplicati ottenendo un coefficiente di rischio R compreso tra 1 e 16. Il valore R = 1 dà luogo ad azioni migliorative da valutare in fase di programmazione (Priorità 3). Il valore 2 R 3 dà luogo ad azioni correttive da programmare nel breve-medio termine (Priorità 2). Il valore 4 R 8 dà luogo ad azioni correttive necessarie da programmare con urgenza (Priorità 1). Il valore R > 9 dà luogo ad azioni correttive non dilazionabili (Priorità 0). Nel predisporre il programma di eliminazione e riduzione dei rischi si è proceduto dai coefficienti di rischio più alti dando comunque sempre priorità a quei coefficienti determinati da un indice di danno potenziale massimo. Per quanto riguarda la valutazione di nuovi rischi emergenti, come quelli stress lavoro correlato secondo accordo europeo 8/10/04, il D.Lgs. 81/08 richiama l esplicita collaborazione del medico competente (se del caso) nella valutazione. In attesa di strumenti di analisi e valutazione validati ci si attiene all analisi dei carichi di lavoro, dell organizzazione delle attività e delle interrelazioni personali necessarie per lo svolgimento dei compiti lavorativi. In allegato 1 si riportano i criteri utilizzati nell analisi e valutazione di rischi specifici, in particolare: Rischio chimico Movimentazione manuale dei carichi Incendio
17 Documento di valutazione dei rischi Pag. 17 di ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI PER MANSIONE 6.1 CONSIDERAZIONI GENERALI Partendo dall analisi delle attività svolte e dai risultati dell indagine, sono stati individuati i rischi a cui risulta esposto il personale nello svolgimento delle proprie mansioni. L analisi dei rischi per mansione permette, tra l altro, di individuare i fabbisogni formativi, di sorveglianza sanitaria e di DPI per ciascuna categoria di lavoratore. Ai fini dell analisi e delle valutazione dei rischi, è possibile raggruppare le mansioni in macromansioni caratterizzate dal medesimo rischio come da schema seguente. Macromansione 1: Raggruppa tutto il personale che nello svolgimento delle sue mansioni non Personale amministrativo utilizza automezzi aziendali, opera esclusivamente presso la sede e non d ufficio effettua significative movimentazioni manuali di carichi. Tali lavoratori fanno capo alle seguenti mansioni: Addetto contabilità generale Segretaria Macromansione 2: Raggruppa tutto il personale che nello svolgimento delle proprie mansioni Personale operativo con utilizza automezzi, opera presso terzi e non effettua significative compiti anche in esterno movimentazione manuali di carichi. Tali lavoratori fanno capo alle seguenti mansioni: Addetto Attività e Progetti-Marketing/Adesioni iniziative Addetto pubblicazioni Macromansione 3: Raggruppa tutto il personale che nello svolgimento delle proprie mansioni non Personale operativo con utilizza automezzi, opera presso terzi e non effettua significative compiti prevalentemente movimentazione manuali di carichi. di ufficio Tali lavoratori fanno capo alle seguenti mansioni: Addetto servizio bandi/programmi di finanziamento Addetto career center Program officer Addetto relazioni stampa Addetto pubblicazioni Addetto gestione seminari/eventi Addetto seminari/eventi Addetto progetti Macromansione 4: Raggruppa tutti gli studenti universitari che svolgono attività di tirocinio presso Tirocinanti universitari EnergyLab e che nello svolgimento delle proprie mansioni non utilizzano automezzi, operano presso terzi e non effettuano significative movimentazione manuali di carichi.
18 Documento di valutazione dei rischi Pag. 18 di 102 Nelle tabelle che seguono sono stati riepilogati i rischi specifici correlati a ciascuna macromansione. SCHEDA N 1 - MACROMANSIONE 1: PERSONALE AMMINISTRATIVO D UFFICIO Area DESCRIZIONE ATTIVITÀ Uffici, spazi comuni Ore medie settimanali VDT N.A. < 20 > 20 Esposizione a rumore (L EX 8h) < < 87 >87 [db(a)] Esposizione vibrazioni a Macchine/attrezzature Sostanze Compiti degli addetti Mano braccio [m/s 2 ] Corpo intero [m/s 2 ] N.A. 1,0 1,0< 2,5 2,5< 5 > 5 N.A. 0,25 0,25< 0,5 0,5 < 1 > 1 Attrezzature da ufficio: computer, stampante, telefono, fax, fotocopiatrice Attrezzature manuali di ufficio: forbici graffettatrice,etc. Toner di stampante e fotocopiatrice in cartucce sigillate. Lavori videoscrittura senza movimenti rapidi e ripetitivi Comunicazioni telefoniche Archiviazione pratiche cartacee/ sostituzione toner SITUAZIONI PERICOLOSE Impiego di attrezzature munite di videoterminali Postura fissa seduta prolungata Impiego di attrezzature elettriche (apparecchiature da ufficio: computer, stampante, fotocopiatrice, etc.) Contatto occasionale con sostanze chimiche (toner) solo in caso di rottura delle cartucce sigillate Movimentazione e archiviazione pratiche (peso medio < 3 kg, faldoni delle pratiche) PRINCIPALI RISCHI LEGATI ALLA MANSIONE RISCHIO P D R Affaticamento dell apparato visivo e stress Offesa dell apparato osseo muscolare, affaticamento per postura non corretta fissa o prolungata Elettrocuzione Irritazione della cute per contatto accidentale con sostanze chimiche Patologie acute del sistema osteomiotendineo per movimentazione manuale dei carichi VALUTAZIONE RISCHIO CHIMICO Basso per la sicurezza e irrilevante per la salute MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Informazione e formazione ESITO DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO PER LAVORATRICI GESTANTI E PUERPERE Si ritiene che tale mansione possa essere svolta da personale in gravidanza/allattamento, in quanto non sono svolte attività vietate artt.7 e 9 e allegati A e B del D. Lgs. 151/2001. Relativamente ai rischi associati all art 11 e all. C del D.Lgs. 151/2001 e compresi nelle linee direttrici CE occorre predisporre le necessarie misure di prevenzione e protezione di organizzazione del lavoro e dei layout.
19 Documento di valutazione dei rischi Pag. 19 di 102 SCHEDA N 2 - MACROMANSIONE 2: PERSONALE OPERATIVO CON COMPITI ANCHE IN ESTERNO Area DESCRIZIONE ATTIVITÀ Uffici, spazi comuni, esterni, clienti Ore medie settimanali VDT N.A. < 20 > 20 Esposizione a rumore (L EX 8h) < < 87 >87 [db(a)] Esposizione vibrazioni a Macchine/attrezzature Mano braccio [m/s 2 ] Corpo intero [m/s 2 ] N.A. 1,0 1,0< 2,5 2,5< 5 > 5 N.A. 0,25 0,25< 0,5 0,5 < 1 > 1 Attrezzature da ufficio: computer, PC portatile, stampante, telefono, fax, fotocopiatrice Attrezzature manuali di ufficio: forbici graffettatrice,etc Automezzi (patente B) Sostanze -- Lavori videoscrittura senza movimenti rapidi e ripetitivi Comunicazioni telefoniche Compiti degli addetti Trasferimenti A/R verso clienti con vari mezzi tra cui l automobile Svolgimento attività presso cliente SITUAZIONI PERICOLOSE Impiego di attrezzature munite di videoterminali Postura fissa seduta prolungata Utilizzo automezzi e altri mezzi di trasporto Svolgimento attività presso luoghi di lavoro di terzi Impiego di attrezzature elettriche (apparecchiature da ufficio: computer, stampante, fotocopiatrice, etc.) PRINCIPALI RISCHI LEGATI ALLA MANSIONE RISCHIO P D R Affaticamento dell apparato visivo e stress Offesa dell apparato osseo muscolare, affaticamento per postura non corretta fissa o prolungata Elettrocuzione Investimento / Incidente stradale, ferroviario, aereo Lombalgie e traumi del rachide per esposizione a vibrazioni del corpo intero durante la guida in auto VALUTAZIONE RISCHIO CHIMICO Non presente MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Informazione e formazione Divieto consumo bevande alcoliche in orario di lavoro ESITO DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO PER LAVORATRICI GESTANTI E PUERPERE Si ritiene che tale mansione possa essere svolta da personale in gravidanza/allattamento, in quanto non sono svolte attività vietate artt.7 e 9 e allegati A e B del D. Lgs. 151/2001. Relativamente ai rischi associati all art 11 e all. C del D.Lgs. 151/2001 e compresi nelle linee direttrici CE occorre predisporre le necessarie misure di prevenzione e protezione di organizzazione del lavoro e dei layout.
20 Documento di valutazione dei rischi Pag. 20 di 102 SCHEDA N 3 - MACROMANSIONE 3: PERSONALE OPERATIVO CON COMPITI PREVALENTEMENTE DI UFFICIO DESCRIZIONE ATTIVITÀ Area Uffici, spazi comuni, esterni, clienti Ore medie settimanali VDT N.A. < 20 > 20 Esposizione a rumore (L EX 8h) [db(a)] Mano braccio Esposizione a [m/s 2 ] vibrazioni Corpo intero [m/s 2 ] Macchine/attrezzature < < 87 >87 N.A. 1,0 1,0< 2,5 2,5< 5 > 5 N.A. 0,25 0,25< 0,5 0,5 < 1 > 1 Attrezzature da ufficio: computer, PC portatile, stampante, telefono, fax, fotocopiatrice Attrezzature manuali di ufficio: forbici graffettatrice,etc. Sostanze -- Lavori videoscrittura senza movimenti rapidi e ripetitivi Comunicazioni telefoniche Compiti degli addetti Trasferimenti A/R verso clienti con vari mezzi esclusa l automobile (saltuario) Svolgimento attività presso cliente SITUAZIONI PERICOLOSE Impiego di attrezzature munite di videoterminali Postura fissa seduta prolungata Utilizzo mezzi di trasporto Svolgimento attività presso luoghi di lavoro di terzi Impiego di attrezzature elettriche (apparecchiature da ufficio: computer, stampante, fotocopiatrice, etc.) PRINCIPALI RISCHI LEGATI ALLA MANSIONE RISCHIO P D R Affaticamento dell apparato visivo e stress Offesa dell apparato osseo muscolare, affaticamento per postura non corretta fissa o prolungata Elettrocuzione Investimento / Incidente stradale, ferroviario, aereo VALUTAZIONE RISCHIO CHIMICO Non presente MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Informazione e formazione ESITO DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO PER LAVORATRICI GESTANTI E PUERPERE Si ritiene che tale mansione possa essere svolta da personale in gravidanza/allattamento, in quanto non sono svolte attività vietate artt.7 e 9 e allegati A e B del D. Lgs. 151/2001. Relativamente ai rischi associati all art 11 e all. C del D.Lgs. 151/2001 e compresi nelle linee direttrici CE occorre predisporre le necessarie misure di prevenzione e protezione di organizzazione del lavoro e dei layout.
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