La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoroscuola Aldo Manuzio
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1 La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoroscuola Aldo Manuzio Normativa essenziale ante direttive comunitarie Normativa essenziale(dopo le direttive comunitarie) D.Lgs. n. 277/91 protezione da agenti chimici fisici biologici Dlgs 626/94 Attuazione di direttive CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. DLgs n. 493/96 segnaletica di sicurezza DLgs n. 494/96 cantieri temporanei o mobili D.P.R. n. 459/1996 D.P.R. n. 459/1996 sicurezza delle macchine DLgs n. 22/97 rifiuti pericolosi DLgs n. 52/97 e DLgs n. 285 classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze e
2 preparati pericolosi. DL.gs, n.359/99 attrezzature di lavoro. DL.gs, n.195 /2003 requisiti professionali per addetti e RSPP Legge n. 36 /2001 campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. Decreto Ministero degli Interni del 10 marzo 1998 sicurezza antincendio e gestione dell'emergenza L. 5 marzo 1990, n. 46 norme per la sicurezza degli impianti D.Lgs 9 aprile 2008 n 81 TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI ORGANIZZAZIONE TITOLO II TITOLO III - LUOGHI DI LAVORO - ATTREZZATURE DI LAVORO TITOLO IV - DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
3 INDIVIDUALE TITOLO V - MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI TITOLO VI - ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI TITOLO VII - AGENTI CANCEROGENI MUTAGENI TITOLO VIIbis - AGENTI CHIMICI TITOLO VIII - AGENTI BIOLOGICI TITOLO VIIIbis - ATMOSFERE ESPLOSIVE TITOLO IX TITOLO X - S A N Z I O N I - DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI ALLEGATI
4 Definizioni Infortunio danno a carico del lavoratore determinato da un evento traumatico istantaneo Malattia professionale (tecnopatia) Danno a carico del lavoratore determinato da una esposizione nel tempo ad un agente nocivo (chimico fisico biologico)
5 Filosofia del d.lgs. 9 aprile 2008 n. 81 Si ispira alla filosofia della massima sicurezza tecnologicamente applicabile ed alla tutela congiunta dell ambiente di lavoro e dell ambiente esterno. Unico limite all apprestamento delle migliori misure di sicurezza, è la conoscenza scientifica e tecnologica disponibile sul momento. Il decreto si rapporta con le precedenti normative in maniera omogenea, non pregiudicando le disposizioni vigenti più favorevoli alla tutela dei lavoratori, al fine di non abbassare quegli standard di sicurezza più elevati eventualmente già raggiunti dalla normativa nazionale. La nuova normativa, che, come detto sopra, non ha prodotto alcuna censura alla preesistente, ha ampliato e potenziato gli obblighi precedentemente previsti, variando solo il modo di affrontare le tematiche della sicurezza e prevenzione. La nuova filosofia, pertanto, mira ad integrare ed amalgamare le forme di prevenzione soggettiva con quelle di prevenzione oggettiva, programmando ed organizzando i piani di intervento. Il decreto prevede nuovi e più specifici obblighi di prevenzione e sicurezza, che vengono considerati in un ottica innovativa, per una visione globale della materia da tenere sotto costante controllo. È da considerarsi una attività aziendale di primaria importanza. AMBITO DI
6 APPLICAZIONE L art.1, comma 1, prescrive misure per la tutela della salute e la sicurezza dei lavoratori in tutti i settori di attività pubblici e privati. In precedenza, si tendeva ad applicare le norme antinfortunistiche prevalentemente alle attività private, cercando di escludere la pubblica amministrazione da tali obblighi. La giurisprudenza del momento, tuttavia, era giunta alla conclusione che Il sistema non distingue tra soggetti di lavoro pubblici e privati, ma prende in considerazione le attività da essi svolte in concreto Non a caso, infatti, gli art. 1 e 2 del d.lgs. 81/08 che individuano, rispettivamente, i settori di attività della P.A. e le particolari esigenze connesse a specifici servizi espletati da alcune amministrazioni, ed i soggetti cui le norme stesse sono indirizzate - sono sostanzialmente coincidenti con la normativa ritenuta basilare nella Pubblica Amministrazione, cioè il d.lgs. 165/2001, così come modificato dalla legge n.145/2002. Di fatto, la P.A. è interessata alla materia nella duplice veste di soggetto che deve porsi a garante dell attuazione e del continuo rispetto dei principi dettati, e di soggetto titolare di rapporti di lavoro, e quindi obbligato alla verifica ed all applicazione nei propri luoghi di lavoro delle condizioni di sicurezza e salubrità.
7 Principali deroghe alla P.A. Ora, tenuto conto dell applicabilità del d.lgs. 81/2008 alle Pubbliche Amministrazioni, bisogna anche tenere a mente alcune deroghe in esso contenute. La ratio di questa applicazione parziale o condizionata risiede nella particolare natura di alcuni servizi prestati. Si prendano in considerazione, ad esempio, quei servizi offerti dalle FF.AA., dalla P.S., dai VV.FF. e dalla Protezione civile, ove la caratteristica di elevata pericolosità è insita nell attività svolta tanto da rendere inutile, od addirittura pregiudizievole, l applicazione di talune ordinarie misure antinfortunistiche. Analogo ragionamento può essere esteso ad almeno una parte delle ipotesi di deroga previste per le strutture giudiziarie, penitenziarie e per le rappresentanze consolari, che possono trovarsi ad operare in circostanze molto diverse da quelle tradizionalmente indicate per la generalità degli uffici pubblici. Parzialmente difforme è il motivo che ha indotto il legislatore ad inserire tra le amministrazioni a regime speciale le università e le scuole di ogni ordine e grado, data la particolare natura del servizio pubblico offerto, per la diversità degli enti proprietari delle strutture e per la presenza di studenti. Quest ultime figure sono state assimilate ai lavoratori dipendenti, relativamente in quanto utilizzatori di laboratori, macchinari, agenti chimici e biologici, apparecchiature ed attrezzature di lavoro in generale, sono altresì equiparati ai lavoratori quegli studenti che, per ragioni di perfezionamento professionale, sono inviati presso datori di lavoro. NUOVI STRUMENTI DI PREVENZIONE I PRINCIPI GENERALI DELLA
8 PREVENZIONE I principi generali di prevenzione per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, che devono ispirare il comportamento di tutte le figure professionali, ognuna per la propria parte di competenza, sono: Valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza; Eliminazione dei rischi e, ove cioè non è possibile, la loro riduzione al minimo in relazione alle conoscenze acquisite, al progresso tecnico disponibile, a tecniche organizzative e procedurale concretamente attuabili; Riduzione dei rischi alla fonte secondo le applicazioni tecnologiche generalmente praticate; Programmazione della prevenzione, mirando ad un complesso che integri in modo coerente nell azione preventiva le condizioni tecniche produttive ed organizzative dell azienda, nonché l influenza dei fattori legati all ambiente di lavoro; Sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è o lo è meno; Rispetto dei principi ergonomici dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature, nella definizione dei metodi di l,avoro e produzione, con particolare attenzione degli effitti prodotti sulla salute da lavori monotoni e ripetitivi; I PRINCIPI GENERALI DELLA PREVENZIONE - segue Priorità delle misure di protezione collettiva rispetto a quelle
9 individuali, Limitazione al minimo del numero degli operatori che sono esposti al rischio, o che lo possono diventare; Utilizzo limitato degli agenti chimici, fisici e biologici nei luoghi di lavoro; Controllo sanitario dei lavoratori in funzione dei rischi specifici; Allontanamento del lavoratore dall esposizione a rischio per motivi sanitari inerenti la sua persona; misure igieniche; Misure di protezione individuale e collettiva; Misure di emergenza da attuare in caso di pronto soccorso, antincendio, evacuazione, e di pericolo grave ed immediato; Uso dei segnali di avvertimento e sicurezza; Regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, macchinari, impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza; Informazione, formazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori o dei loro rappresentanti, sulle questioni riguardanti la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro; Istruzioni adeguate ai lavoratori. RUOLI Le principali figure della prevenzione
10 QUALI SONO I SUOI COMPITI INDIVIDUARE E VALUTARE TUTTI I RISCHI PRESENTI NELL AZIENDA, OVVERO NELL UNITA PRODUTTIVA. ELABORARE, SUCCESSIVAMENTE, UN DOCUMENTO CONTENENTE TUTTI I RISCHI RILEVATI ED I CRITERI ADOTTATI PER LA LORO VALUTAZIONE. IL DOCUMENTO DOVRA ESSERE CUSTODITO PRESSO L AZIENDA E RESO CONSULTABILE DAGLI AVENTI DIRITTO. ESSO E REDATTO CON LA COLLABORAZIONE DEL RESPONSABILE DEL S.P.P., CON IL MEDICO COMPETENTE, QUANDO VI SIA OBBLIGO DI SORVEGLIANZA SANITARIA, E PREVIA CONSULTAZIONE DEL RAPPRESENTANTE PER LA SICUREZZA DEI LAVOATORI. IL DOCUMENTO VIENE AGGIORNATO AD OGNI CAMBIAMENTO DEI PROCESSI LAVORATIVI, TECNOLOGICI ED ORGANIZZATIVI. INDIVIDUARE LE MISURE DI PREVENZIONE E DI PROTEZIONE ED I D.P.I. RITENUTI IDONEI A SEGUITO DELLA VALUTAZIONE. PREDISPORRE IL PROGRAMMA DELLE MISURE RITENUTE PIU OPPORTUNE PER MIGLIORARE E GARANTIRE NEL TEMPO I LIVELLI DI SICUREZZA E PREVENZIONE. ORGANIZZARE IL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE E DESIGNARNE IL RESPONSABILE E GLI ADDETTI. DESIGNARE GLI ADDETTI ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE, DEL PRIMO SOCCORSO, DELL ANTINCENDIO, DELL EVACUAZIONE, ECC. AGGIORNARE I CRITERI DI PREVENZIONE ALLE MUTATE ESIGENZE ORGANIZZATIVE E PRODUTTIVE DELL AZIENDA ED ALLE SOPRAVVENUTE EVOLUZIONI DELLA TECNOLOGIA. RICHIEDERE L OSSERVANZA DA PARTE DI TUTTI DELLE NORME VIGENTI E DELLE MISURE AZIENDALI
11 ADOTTATE IN MATERIA DI PREVENZIONE. RIDURRE AL MINIMO IL NUMERO DEI LAVORATORI ESPOSTI A RISCHI PARTICOLARI, E LIMITARNE L ESPOSIZIONE AI SOLI DIPENDENTI IN POSSESSO DI ADEGUATA PREPARAZIONE. FORNIRE AI LAVORATORI INFORMAZIONE E FORMAZIONE SUI RISCHI PRESENTI IN AZIENDA. PERMETTERE AL R.S.L. DI VERIFICARE, PER CONTO DEGLI STESSI DIPENDENTI, LE MISURE ADOTTATE IN MATERIA PREVENZIOALE E DI ACCEDERE ALLA DOCUMENTAZIONE DI CUI ALL ART.19, COMMA1 e). RAPPORTARE LE MISURE ADOTTATE ALLE ESIGENZE AMBIENTALI E SOCIALI AFFINCHE NON ARRECHINO PREGIUDIZIO ALLE COMUNITA LIMITROFE ALL AZIENDA. REDIGERE UN REGISTRO DEGLI INFORTUNI, IN TERMINI CRONOLOGICI E DETTAGLIATI QUANDO QUESTI COMPORTINO ALMENO UN GIORNO DI ASSENZA. ESCLUSIVITA DELLA RESPONSABILITA I COMPITI RELATIVI ALL ART.4, COMMI 1,2, e 4, lettera a) (VALUTAZIONE DEI RISCHI, ELABORAZIONE DEL DOCUMENTO, DESIGNAZIONE DEL R.S.P.P., NONCHE L INDIZIONE DELLA RIUNIONE PERIODICA DI CUI ALL ART.11, NON POSSONO ESSERE DELEGATI AD ALTRI SOGGETTI. QUESTO PERCHE NEGLI INTENTI DEL LEGISLATORE VI E LA VOLONTA DI GARANTIRE
12 IL MIGLIORAMENTO CONTINUO DELLE CONDIZIONI DI LAVORO, GARANZIA CHE POTREBBE RISUTARE AFFIEVOLITA SE TUTTI I COMPITI FOSSERO DELEGATI. I Servizi offerti dal SPP Servizi ai lavoratori e al RLS Informazione e formazione Garanzia di partecipazione (dialogo aperto)
13 Sorveglianza sanitaria e assistenza medica Fornitura DPI Servizi al DL/Dirigenti/preposti Valutazione rischi (iniziale e permanente) Elaborazione di proposte solutive Coordinamento gestione emergenze Monitoraggio sugli obiettivi di politica della sicurezza Servizi al processo lavorativo monitoraggio sull attività di manutenzione impianti/attrezzature monitoraggio sulle attività tecnico-sanitarie inerenti la sicurezza Monitoraggio operativo sui processi critici
14 Requisito fondamentale per raggiungere mantenere migliorare la sicurezza PARTECIPAZIONE ATTIVA E CONSAPEVOLE DI TUTTI ALLA COSTRUZIONE
15 DELLA SICUREZZA Informazione dei lavoratori - PRINCIPIO rendere edotti i lavoratori dei rischi specifici cui sono esposti. Il datore di lavoro fornisce a ciascun lavoratore informazione su: - rischi per sicurezza e salute presenti sul posto di lavoro; - misure e attività di prevenzione e protezione adottate; - rischi specifici in relazione all attività svolta; - rischi connessi all uso di sostanze e preparati pericolosi; - procedure riguardanti pronto soccorso, lotta antincendio; - nominativi e funzioni del R.S.P.P e Medico Competente; - nominativi lavoratori incaricati della gestione emergenze i Il datore di lavoro informa preventivamente i lavoratori e il rappresentante per la
16 sicurezza dei cambiamenti tecnologici che comportano mutamenti nell'organizzazione del lavoro L INFORMAZIONE VA ESTESA AI LAVORATORI DI DITTE ESTERNE Formazione dei lavoratori FORMAZIONE OBBLIGATORIA TUTTI I LAVORATORI IN RIFERIMENTO AL PROPRIO POSTO DI LAVORO ED ALLE PROPRIE MANSIONI ADDETTI SQUADRE EMERGENZA R.L.S. LAVORATORI ADDETTI AI VDT
17 LAVORATORI CHE USANO ATTREZZATURE DI LAVORO LAVORATORI DOTATI DI D.P.I. LAVORATORI ADDETTI ALLA MOV. MAN. DEI CARICHI LAVORATORI ESPOSTI AD AGENTI CANCEROGENI, LAVORATORI ESPOSTI AD AGENTI BIOLOGICI ART. LAVORATORI ESPOSTI A RUMORE (Lepd > 85 dba) Rspp E ADDETTI AL SERVIZIO P.P. Anche i lavoratori devono comunicare : segnalano immediatamente al datore di
18 lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dispositivi... nonché le altre eventuali condizioni di pericolo di cui vengono a conoscenza,... : i lavoratori segnalano immediatamente al datore di lavoro o al dirigente o al preposto qualsiasi difetto o inconveniente da essi rilevato nei DPI messi a loro disposizione Il modello operativo LA VALUTAZIONE DEI RISCHI LA VALUTAZIONE DEI RISCHIdefinizioni
19 Obiettivo dellavalutazione DEI RISCHI CONSENTIRE al DATORE di LAVORO di PRENDERE i PROVVEDIMENTI NECESSARI per SALVAGUARDARE la SICUREZZA e la SALUTE dei LAVORATORI STRUMENTI DI IDENTIFICAZIONE
20 DEI PERICOLI E LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Le leggi Le norme di buona tecnica e gli standards scientifici Le linee guida Osservazione diretta Analisi degli infortuni, dei. near accidents., delle malattie professionali Analisi della documentazione Analisi dei compiti e delle mansioni Analisi delle procedure operative Recupero dell esperienza, del vissuto, dei pareri dei lavoratori campionamenti e rilevazioni ambientali. I principi cardine I fattori che concorrono all infortunioe alla malattia
21 professionale Le fonti di rischio Impiego delle attrezzature di lavoro: Metodi di lavoro e disposizione degli impianti Impiego dell elettricità Esposizione a sostanze o preparati pericolosi Esposizione ad agenti fisici: Esposizione ad agenti cancerogeni: Esposizione ad agenti biologici: Fattori ambientali e ambiente di lavoro: Interazione del posto di lavoro e dei fattori umani: Fattori psicologici: Organizzazione del lavoro: fumo passivo; mobbing L indice di rischio
22 IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Chi lo deve fare R.S.P.P. lo compila DdL se ne assume la responsabilita civile e penale Medico Competente fornisce al DdL gli elementi inerenti la sua professionalita e di cui si assume la responsabilita
23 RLS e informato e partecipa alla elaborazione SITUAZIONI DI EMERGENZA POSSIBILI SITUAZIONI DI EMERGENZA MALESSERE DI SINGOLI O COLLETTIVO INCENDIO TERREMOTO EVENTI ATMOSFERICI ESTREMI AZIONI TERRORISTICHE... CONTRATTO DI APPALTO E CONTRATTO D OPERA LAVORI SVOLTI DA PRESTATORI D OPERA ESTERNI VALUTAZIONE DEI RISCHI RECIPROCI Il datore di lavoro, in caso di affidamento dei lavori all'interno dell'azienda ad imprese appaltatrici o a lavoratori autonomi:
24 - verifica l'idoneità tecnico-professionale delle imprese appaltatrici - fornisce agli stessi soggetti informazioni sui rischi specifici e sulle misure di prevenzione e di emergenza Il datore di lavoro committente (innovazione apportata dall art.3 della l.123 del 3 agosto 2007) promuove la cooperazione ed il coordinamento, elaborando un unico documento di valutazione dei rischi ove sono indicate le misure adottate per eliminare le interferenze. Tale documento è allegato al contratto di appalto. Nei contratti di somministrazione, di appalto, e subappalto, devono essere specificatamente indicati i costi relativi alla sicurezza sul lavoro. A tali dati possono accedere, su richiesta, il r.s.l. e le organizzazioni sindacali dei lavoratori.
25 PRINCIPALI RISCHI RISCHIO STRUTTURALE RISCHIO STRUTTURALE RISCHIO STRUTTURALE RISCHIO STRUTTURALE Sistemazione degli arredi e delle attrezzature Le postazioni di lavoro debbono garantire un sufficiente comfort all'operatore,
26 consentire facilità di movimenti anche per le gambe e non presentare sporgenze o spigoli. Gli arredi debbono essere disposti, in maniera da offrire spazi sufficienti agli spostamenti all'interno dei locali, anche in relazione all'attività che in essi vi si svolge, in particolare non debbono ostacolare l'uscita o impedire la manovra sugli interruttori elettrici di sicurezza. Gli arredi sviluppati in altezza, quando utilizzati come archivi o per deposito di materiali, debbono essere corredati da apposite scale con piano di stazionamento, non devono incombere sulle postazioni di lavoro e debbono essere ancorati al muro anche quando
27 poggiano a terra. Sistemazione degli arredi e delle attrezzature Oggetti pesanti e voluminosi, come classificatori, parti accessorie di macchine, imballaggi o materiale informatico fuori uso, non vanno posizionati nelle parti alte delle armadiature, ciò può provocare ribaltamenti di mobili o cadute di tali oggetti, anche sulle persone, causando, quindi, seri danni. I soppalchi, non debbono essere caricati oltre i limiti stabiliti dal costruttore e indicati in apposita cartellonistica visibile
28 Sistemazione degli arredi e delle attrezzature Gli oggetti bassi debbono essere collocati sotto le scrivanie e comunque in posizione tale da non provocare inciampo. I cavi di collegamento degli utilizzatori elettrici devono essere, per quanto possibile, raggruppati e sollevati da terra per agevolare il servizio di
29 pulizia ed evitare inciampi al personale Aree esterne RISCHIO IMPIANTISTICO RISCHIO IMPIANTISTICO RISCHIO IMPIANTISTICO Prese multiple RISCHIPER MANCANZA DI IGIENE RISCHIO CHIMICO Gli addetti al sevizio di fotocopisteria devono essere opportunamente istruiti sulle modalità con cui fare le sostituzioni del toner. RISCHIO MACCHINE e ATTREZZATURE per le macchine e attrezzature
30 va innanzitutto verificata la rispondenza documentale e sostanziale ai requisiti della normativa sulle macchine DPR 459/96, dovrà essere poi fatta una valutazione specifica del rischio derivante dall impiego in relazione alle procedure di lavoro, alla professionalita degli addetti e allo stato di manutenzione Movimentare colli pesanti o semplicemente secchi d acqua, prodotti di pulizia, sacchi di rifiuti, valutando preventivamente l entita, la forma e la maneggiabilità del
31 carico, adottare opportune calzature antiscivolo; RISCHIO SANITARIO: Microclima è opportuno che il posto di lavoro sia posta in un luogo protetto dalle correnti d aria; eventualmente adottare delle barriere fisiche; è importante che ogni ambiente finalizzato a raggruppare persone sia arieggiato; tali luoghi infatti sono facile veicolo di malattie a trasmissione orale. AERAZIONE ed ILLUMINAZIONE La superficie illuminante di ogni locale deve corrispondere ad almeno 1/8 della superficie di calpestio.
32 La superficie finestrata apribile di ogni singolo locale deve corrispondere ad almeno 1/20 della superficie di calpestio (sono esclusi i contributi dovuti a porte e portoni). Luce artificiale Luce artificiale segue l illuminamento all interno di uno stesso locale di lavoro deve essere il più possibile uniforme, nelle aree di un locale di lavoro che non sono sede del compito visivo, il valore medio dell illuminamento non deve essere NON MINORE DI 1/3 del valore medio dell illuminamento nella zona sede del compito
33 visivo; nel caso di due locali adiacenti, il rapporto tra l illuminamento medio del locale più illuminato e quello del locale meno illuminato non deve essere MAGGIORE DI 5. Apparecchiature e macchine da ufficio l'operatore deve : "aver cura delle attrezzature di lavoro messe a disposizione, non apportarvi modifiche di propria iniziativa, segnalare
34 immediatamente... qualsiasi difetto od inconveniente rilevato". art. 39 comma 3 del D.Lgs 626/94 Le fotocopiatrici devono essere installate, in locali spaziosi e ben aerati, anche per garantire al tecnico piena agibilità e quindi la migliore pulizia delle operazioni; la chiusura del pannello copri-piano (coperchio) durante l'utilizzo della macchina permette di lavorare alla fotocopiatrice senza affaticamento, fastidio o danno alla vista Le Taglierine da tavolo a mannaia devono essere dotate di schermo salvamani, infrangibile, resistente agli urti e di spessore minimo di mm. 4, la lama deve essere trattenuta da una molla in posizione sollevata, tale da non chiudersi
35 per gravità; se ad azionamento elettrico debbono avere un sistema di protezione a fotocellula e un avviamento a doppio consenso. RISCHIOFISICO Individuare le fonti di rumore, Prevenire il rischio riducendo, ove possibile, l entità dell emissione qualora si ritenga che il livello delle emissioni sonore possa superare i limiti per cui la legge prevede specifiche azioni di protezione (> 80 db), ovvero disturbare la normale comunicazione orale, far eseguire una mappatura del rumore Attuare misure di protezione collettive o individuali
36 Attivare l informazione del personale e la sorveglianza sanitaria riscaldamento VIDEOTERMINALI E PREVENZIONE LA SORVEGLIANZA SANITARIA è dovuta per chi utilizza i videoterminali sistematicamente e abitualmente per almeno 20 ore settimanali è esercitata dal medico competente sono previste visite: preventive (prima dell avviamento alla mansione) periodiche LA SORVEGLIANZA
37 SANITARIA I lavoratori sono sottoposti inoltre a controllo oftalmologico: quando sospettano alterazioni delle funzioni visive, confermate dal medico competente qualora la visita periodica ne evidenzi la necessità le spese: per gli accertamenti e eventuali dispositivi di correzione sono a carico del datore di lavoro LE PAUSE Gli operatori ai VDT hanno diritto ad una interruzione del lavoro
38 mediante: pausa cambiamento di attività Le modalità sono demandate alla contrattazione (anche aziendale) In assenza di contrattazione ha comunque diritto ad una pausa di 15 min. ogni 120 min. DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICI Sensazioni: senso di peso, di fastidio intorpidimento dolore rigidità di: collo
39 schiena spalle braccia mani DISTURBI OCULO VISIVI Sintomi: bruciore, lacrimazione senso di corpo estraneo ammiccamento frequente fastidio alla luce, pesantezza visione annebbiata o sdoppiata stanchezza alla lettura cefalea
40 NEL COMPLESSO SONO DISTURBI REVERSIBILI DISTURBI OCULO VISIVI Principali cause: illuminazione inadatta riflessi da superfici lucide luce diretta (artificiale o naturale) su monitor o occhi presenza di superfici di colore estremo (bianco o nero) difettosità del monitor impegno visivo statico, ravvicinato, protratto nel tempo DISTURBI OCULO Come prevenirli: VISIVI
41 ai primi sintomi di affaticamento fare piccole pause socchiudere le palpebre per 1/2 minuti distogliere lo sguardo dagli oggetti vicini e rivolgerlo verso quelli lontani verificare l illuminazione e le tende eliminare riflessi e/o abbagliamenti seguire con lo sguardo il perimetro del soffitto DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICI Cause: posizione di lavoro scorretta errata scelta degli arredi
42 posizione di lavoro fissa e mantenuta per lungo tempo movimenti rapidi e ripetitivi delle mani (uso di tastiera e mouse) DISTURBI MUSCOLO SCHELETRICI Come prevenirli: verificare che la parte alta del monitor sia al livello degli occhi verificare la distanza del monitor e della tastiera stare seduti ben eretti con i piedi ben poggiati regolare bene l altezza e l inclinazione della sedia ai primi sintomi di dolore al collo o alle
43 estremità concedersi una pausa alzandosi e muovendosi STRESS Disturbi di tipo psicologico o psicosomatico: mal di testa, stanchezza irritabilità, tensione nervosa ansia, depressione insonnia problemi digestivi Cause: STRESS carico di lavoro superiore o inferiore alle capacità della persona mancanza di riconoscimento
44 lavoro monotono e/o ripetitivo isolamento da colleghi software o hardware inadeguati fattori ambientali: spazio microclima STRESS Come prevenirlo: svolgendo attività fisica sfruttando al meglio le pause adottando comportamenti corretti conformemente alla formazione e all informazione ricevuta LA POSIZIONE
45 Tronco: CORRETTA posizione eretta, fra 90 e 110 per evitare dannose compressioni pelvico-addominali, appoggio del tratto lombare Gambe: a circa 90 per ridurre l affaticamento e facilitare la circolazione. Piedi ben poggiati a terra o sul poggiapiedi LA POSIZIONE CORRETTA
46 Braccia piegate a circa 90. Avambracci appoggiati nello spazio fra bordo tavolo e tastiera (15 cm) Occhi: distanza occhi monitor fra i 50 e i 70 cm. Il bordo superiore del monitor deve essere posto all altezza degli occhi. IL PIANO DI LAVORO DEVE ESSERE: con bordi arrotondati di colore neutro e superficie opaca regolabile in altezza (67-77 cm.) o ad altezza fissa (72 cm.)
47 profondo cm largo cm. comunque di dimensioni sufficienti per permettere una disposizione delle attrezzature flessibile IL SEDILE DI LAVORO DEVE ESSERE: stabile con 5 razze e ruote girevole senza braccioli (o arrotondati) regolabile: sedile (alto/basso) schienale (alto/basso, inclinazione) traspirante e lavabile IL MONITOR DEVE ESSERE:
48 orientabile e inclinabile con superficie antiriflettente con luminosità e contrasto regolabili con immagine stabile senza sfarfallamenti con caratteri leggibili e definiti pulito la parte retrostante lontana da pareti LA TASTIERA DEVE ESSERE: inclinabile e separata dal monitor
49 lontana dal bordo del piano di lavoro 15 cm. con superficie opaca e di colore neutro con simboli chiari IL MOUSE DEVE: garantire una buona impugnatura (ergonomica) essere manovrato avendo cura di poggiare l avambraccio al piano di lavoro
50 PORTA DOCUMENTI DEVE ESSERE: regolabile: alto/basso destra/sinistra collocato in modo corretto in relazione all attività da svolgere Dovrà essere di dimensioni adeguate:
51 larghezza 45 cm. profondità 35 cm. Inclinazione superficie in materiale anti- scivolo ILLUMINAZIONE ILLUMINAZIONE POSIZIONE SBAGLIATA ILLUMINAZIONE POSIZIONE SBAGLIATA
52 ILLUMINAZIONE POSIZIONE CORRETTA MICROCLIMA nella stagione calda la temperatura non dovrebbe essere inferiore di oltre 7 C da quella esterna nelle altre stagioni tra i 18 e i 20 C
53 umidità fra il 40 e il 60% ricambio 32 mc per persona all ora RUMORE installare i VDT in locali poco disturbati da fonti di rumore interne o esterne scegliere strumentazione poco rumorosa isolare gli strumenti rumorosi in locali separati o con dispositivi fono-isolanti
54 VIDEOTERMINALI:patolo gie Le principali patologie correlate all uso dei video terminali sono riconducibili ai seguenti tipi di disturbi: mal di testa dolori al collo dolori di schiena dolori ai polsi dolori ai piedi problemi circolatori pesantezza; tensione; bruciore agli occhi; arrossamento oculare; deficit della messa a fuoco; visus annebbiato. RISCHI PSICOLOGICI
55 mobbing molestie sessuali Stress da ritmi di lavoro non adeguati (lavori in solitudine, lavori a contatto con piu utenti, lavori che prevedono frequenti spostamenti, ) Il mobbing è una forma di pressione psicologica, caratterizzata dalla ripetizione protratta nel tempo, che viene esercitata sul posto di lavoro, ad opera di un
56 superiore o di colleghi di lavoro singoli o in gruppo, con lo scopo di escludere dal contesto lavorativo una persona ritenuta scomoda ART.6 del CCNL ISTITUZI0NE COMMISSIONE PARITETICA SUL FENOMENO DEL MOBBING forma di violenza morale e psichica in occasione di lavoro Tipi di mobbing Mobbing di tipo verticale: quando la violenza psicologica viene posta in essere nei confronti della vittima da un superiore (nella terminologia anglosassone questa forma viene anche definita bossing o bullying ); a volte si tratta di una strategia aziendale di riduzione, ringiovanimento o
57 razionalizzazione degli organici (detto anche mobbing pianificato); Mobbing di tipo orizzontale: quando l'azione discriminatoria è messa in atto dai colleghi nei confronti del soggetto colpito. Mobbing collettivo: quando colpiti da atti discriminatori sono gruppi di lavoratori Mobbing dal basso sia individuale che collettivo: quando viene messa in discussione l'autorità di un superiore. Indicatori del mobbing Marginalizzazione dalla attività lavorativa Svuotamento delle mansioni Mancata assegnazione dei compiti lavorativi, con inattività forzata Mancata assegnazione degli strumenti di lavoro Ripetuti trasferimenti ingiustificati Prolungata attribuzione di compiti dequalificanti rispetto alla professionalità posseduta Prolungata attribuzione di compiti esorbitanti o
58 eccessivi Impedimento sistematico e strutturale all accesso a notizie Esclusione reiterata del lavoratore rispetto ad iniziative formative, di riqualificazione e aggiornamento professionale Esercizio esasperato ed eccessivo di forme di controllo. Il rischio incendio cosa è la combustione? La resistenza al fuoco
59 Reazione al Fuoco La reazione al fuoco di un materiale rappresenta il comportamento al fuoco del medesimo materiale che per effetto della sua decomposizione alimenta un fuoco al quale è esposto, si effettua su basi sperimentali, mediante prove di laboratorio su campioni Classi dove zero sono materiali non combustibili le possibili situazioni di innesco e propagazione Uso di fiamme libere Uso di stufe elettriche ad
60 incandescenza o a gas Uso di apparecchiature elettriche difettose o con contatti elettrici incerti Malfunzionamento dell impianto elettrico o eccessivo carico sulle prese Presenza di sorgenti di calore causate da attriti Depositi eccessivi di carta o altro materiale combustibile Comportamenti non corretti dei fumatori ELIMINAZIONE O RIDUZIONE DEI PERICOLI DI INCENDIO Evitare l accumulo di materiali infiammabili (carta, imballaggi,)
61 familiarizzare con la dislocazione degli estintori e con il loro uso visionare il piano di evacuazione e prendere visione delle vie di esodo Informare i nuovi colleghi o gli ospiti occasionali, sulle procedure e mezzi di prevenzione e di emergenza Effettuare controlli al termine dell'orario di servizio affinché il posto di lavoro sia lasciato in condizioni di sicurezza Garantire una sufficiente aerazione alle apparecchiature elettromagnetiche, ai trasformatori elettrici, agli apparati frigoriferi, agli apparecchi tv segnalare agli addetti alla prevenzione ogni situazione di potenziale pericolo di cui si venga a conoscenza, in particolare guasti all impianto elettrico o principi di incendio anche se di piccola entità evitare ingombri anche temporanei e accatastamenti di carta, di raccoglitori, di materiali vari Non rimuovere gli estintori se non in caso di bisogno e segnalarne l eventuale utilizzo o scomparsa onde poter provvedere alla ricarica o all acquisto NON sovraccaricare le prese di corrente senza il controllo di personale tecnicamente informato
CORSO DI FORMAZIONE Art. 37, comma 2, D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011. Ing. Antonio Giorgi RSPP
I.C. A. VOLTA Via Botticelli, 31 04100 Latina CORSO DI FORMAZIONE Art. 37, comma 2, D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011 Ing. Antonio Giorgi RSPP Videoterminali 2 VDT : CONCETTI
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