Facoltà di Economia. Il processo di integrazione europea e le istituzioni europee Lezione 2. Stefano Papa Università di Roma Sapienza
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1 Il processo di integrazione europea e le istituzioni europee Lezione 2 Stefano Papa Università di Roma Sapienza stefano.papa@uniroma1.it Facoltà di Economia
2 Il percorso federalista: Evoluzione dell integrazione Le tappe dell integrazione europea si differenziano per il modo in cui l obiettivo viene perseguito: APPROCCIO GENERALE Dal 1948(Piano Marshall) al 1952 APPROCCIO PER SETTORI Dal 1950(Piano Schuman: CECA) al 1955 APPROCCIO ORIZZONTALE ECONOMICO Dal 1955 (Conferenza di Messina: EURATOM) al 1957 (Trattati di Roma: CEE)
3 Approccio generale L integrazione europea aveva un duplice obiettivo: la creazione di un sistema economico di dimensioni continentali che escludesse il pericolo del ritorno all autarchia prebellica; contenimento del blocco sovietico e del comunismo. Approcci Federale e Intergovernativo. Cooperazione economica Cooperazione politica Piano Marshall, Parigi, 1948 Programma congiunto per la ristrutturazione economica 12 miliardi di $ Organizzazione Europea di Cooperazione Economica (OEEC) Riduzione delle barriere commerciali tra i paesi europei ed Unione Europea dei Pagamenti (EPU) Risultati: espansione del commercio e favorevole atteggiamento dei politici all integrazione. Fallimenti dell CED e CPE (Difesa e Politica). Congresso di Europa, l Aja, 1948 (Churchill) Istituzione di 2 strutture intergovernative: Consiglio d Europa ( 49) e Tribunale dei diritti umani ( 50). 17 Paesi partecipanti. Assemblea costituente composta dai membri dei vari parlamenti, allo scopo di elaborare le misure pratiche per promuovere l unione dell Europa Organismo internazionale, ma senza potere d intervento Alleanze militari. NATO e Patto di Varsavia.
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5 Approccio per settori Si basava sull assunto che per ottenere l integrazione fosse necessaria una maggiore gradualità, se ne fecero portatori Francia, Germania, Italia e Benelux portatori della visione federalista, di un organizzazione sovranazionale che esercitava i poteri delle nazioni. CECA 1952: Piano Schuman, elaborato da Jean Monnet Obiettivi: più razionale distribuzione al più alto livello di produttività, regolare approvvigionamento dei mercati, calmierare i prezzi, espansione e modernizzazione della produzione, aumento export, migliorare qualità di vita degli operai del settore. Nasce l Europa dei 6. Bocciata dal Parlamento francese nel 1954 per 3 motivi: CED 1950: Piano Pleven 1952: Trattato istitutivo Esercito europeo ed autorità politica europea (De Gasperi) 1. Paura del riarmo tedesco; 2. Preservazione della sovranità nazionale; 3. Lobbydei produttori di armi francesi che non volevano perdere la presa sulle autorità di governo
6 Approccio orizzontale economico Jean Monnet propose un approccio non di natura verticale, ossia per singoli settori, ma orizzontale, che coinvolgesse quindi l intera economia dei paesi europei. L approccio Federale (dall OEEC all CEE) e e Intergovernativo (EFTA). Trattati di Roma, 1957 Convenzione di Stoccolma, 1960 CEE EURATOM EFTA Regno Unito, Portogallo, Norvegia, Svezia, Danimarca, Svizzera, Austria. Finlandia (1961), Islanda (1970) Obiettivi principali: 1. Creazione di un unione doganale (su basi discriminatorie) entro il 1969; 2. Abolizione degli ostacoli alla libera circolazione di persone, merci, capitali e servizi; 3. Armonizzazione delle politiche economiche, sociali e fiscali Rimozione reciproca delle tariffe sul commercio, in parallelo alle scadenze programmate dalla CEE
7 Trattato di Roma ARTICOLO 1 Con il presente Trattato, le ALTE PARTI CONTRAENTI istituiscono tra Loro una COMUNITÀ ECONOMICA EUROPEA. ARTICOLO 2 La Comunità ha il compito di promuovere, mediante l instaurazione di un mercato comune e il graduale ravvicinamento delle politiche economiche degli Stati membri, uno sviluppo armonioso delle attività economiche nell insieme della Comunità, un espansione continua ed equilibrata, una stabilità accresciuta, un miglioramento sempre più rapido del tenore di vita e più strette relazioni fra gli Stati che ad essa partecipano. ARTICOLO 3 Ai fini enunciati all articolo precedente, l azione della Comunità importa, alle condizioni e secondo il ritmo previsto dal presente Trattato: a) l abolizione fra gli Stati membri dei dazi doganali e delle restrizioni quantitative all entrata e all uscita delle merci, come pure di tutte le altre misure di effetto equivalente, b) l istituzione di una tariffa doganale comune e di una politica commerciale comune nei confronti degli Stati terzi,
8 Trattato di Roma 1957 c) l eliminazione fra gli Stati membri degli ostacoli alla libera circolazione delle persone, dei servizi e dei capitali, d) l instaurazione di una politica comune nel settore dell agricoltura, e) l instaurazione di una politica comune nel settore dei trasporti, f)lacreazionediunregimeintesoagarantirechelaconcorrenzanonsiafalsatanel mercato comune, g) l applicazione di procedure che permettano di coordinare le politiche economiche degli Stati membri e di ovviare agli squilibri nelle loro bilance dei pagamenti, h) il ravvicinamento delle legislazioni nazionali nella misura necessaria al funzionamento del mercato comune, i) la creazione di un Fondo sociale europeo, allo scopo di migliorare le possibilità di occupazione dei lavoratori e di contribuire al miglioramento del loro tenore di vita, j) l istituzione di una Banca europea per gli investimenti, destinata a facilitare l espansione economica della Comunità mediante la creazione di nuove risorse, k) l associazione dei paesi e territori d oltremare, intesa ad incrementare gli scambi e proseguire in comune nello sforzo di sviluppo economico e sociale. ARTICOLO L esecuzione dei compiti affidati alla Comunità è assicurata da un ASSEMBLEA; un CONSIGLIO; una COMMISSIONE; una CORTE DI GIUSTIZIA. Ciascuna istituzione agisce nei limiti delle attribuzioni che le sono conferite dal presente Trattato. 2. Il Consiglio e la Commissione sono assistiti da un Comitato economico e
9 Concorrenza Art. 81 del Trattato di Roma Sono incompatibili con il mercato comune e vietati tutti gli accordi tra imprese, tutte le decisioni di associazioni di imprese e tutte le pratiche concordate che possano pregiudicare il commercio tra Stati membri e che abbiano per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare il gioco della concorrenza all'interno del mercato comune ed in particolare quelli consistenti nel: a) fissare direttamente o indirettamente i prezzi d'acquisto o di vendita ovvero altre condizioni di transazione, b) limitare o controllare la produzione, gli sbocchi, lo sviluppo tecnico o gli investimenti, c) ripartire i mercati o le fonti di approvvigionamento, d) applicare, nei rapporti commerciali con gli altri contraenti, condizioni dissimili per prestazioni equivalenti, così da determinare per questi ultimi uno svantaggio nella concorrenza, e) subordinare la conclusione di contratti all'accettazione da parte degli altri contraenti di prestazioni supplementari, che, per loro natura o secondo gli usi commerciali, non abbiano alcun nesso con l'oggetto dei contratti stessi. 2. Gli accordi o decisioni, vietati in virtù del presente articolo, sono nulli di pieno diritto. 3. Tuttavia, le disposizioni del paragrafo 1 possono essere dichiarate inapplicabili:
10 Articolo 81 - a qualsiasi accordo o categoria di accordi fra imprese, - a qualsiasi decisione o categoria di decisioni di associazioni di imprese, e - a qualsiasi pratica concordata o categoria di pratiche concordate che contribuiscano a migliorare la produzione o la distribuzione dei prodotti o a promuovere il progresso tecnico o economico, pur riservando agli utilizzatori una congrua parte dell'utile che ne deriva, ed evitando di a) imporre alle imprese interessate restrizioni che non siano indispensabili per raggiungere tali obiettivi, b) dare a tali imprese la possibilità di eliminare la concorrenza per una parte sostanziale dei prodotti di cui trattasi. Divieto degli aiuti di stato, SUSSIDI, tassazione che distorga la concorrenza. Commissione doveva valutare l armonizzazione delle tasse nel mercato comune. Eliminare forme di discriminazione delle barriere tecniche al commercio, norme tecniche dei prodotti e regolamenti.
11 Articolo 82 - Articolo È incompatibile con il mercato comune e vietato, nella misura in cui possa essere pregiudizievole al commercio tra Stati membri, lo sfruttamento abusivo da parte di una o più imprese di una posizione dominante sul mercato comune o su una parte sostanziale di questo. Tali pratiche abusive possono consistere in particolare: a) nell'imporre direttamente od indirettamente prezzi d'acquisto, di vendita od altre condizioni di transazione non eque, b) nel limitare la produzione, gli sbocchi o lo sviluppo tecnico, a danno dei consumatori, c) nell'applicare nei rapporti commerciali con gli altri contraenti condizioni dissimili per prestazioni equivalenti, determinando così per questi ultimi uno svantaggio per la concorrenza, d) nel subordinare la conclusione di contratti all'accettazione da parte degli altri contraenti di prestazioni supplementari, che, per loro natura o secondo gli usi commerciali, non abbiano alcun nesso con l'oggetto dei contratti stessi.
12 Un evoluzione discontinua
13 Le fasi storiche dell integrazione La Comunità Economica Europea progredì in un altalenante serie di alti e bassi che possono essere classificati temporalmente: ANNI 60 Liberalizzazione commerciale ANNI 70 Euro-pessimismo ANNI 80 Riavvio del processo d integrazione europea e della riforma istituzionale ANNI 90 L assetto odierno
14 Gli anni 60 ANNI 60 I primi dieci anni di attuazione della CEE furono segnati da una serie di successi, spesso messi in ombra dalle crisi interne. PRO CONTRO Successo dell unione doganale. Aumento degli scambi intra-cee del 50%; Effetto domino. Periodo di prosperità economica. Questo compensò i costi politici ed economici della ristrutturazione indotta dalla liberalizzazione. Il peso economico relativo e le prestazioni economiche dei Paesi della CEE erano doppi rispetto a quelli dell EFTA. Formale richiesta di adesione da parte dei membri dell EFTA (UK, Irlanda, Danimarca e Norvegia). Le altre nazioni non potevano per ragioni di neutralità (Austria, Finlandia, Svezia, Svizzera) o mancanza di democrazia (Portogallo). Avvio della PAC(Politica Agricola Comune); Trattato di fusione (Bruxelles, 1965) dei tre esecutivi. Creazione di un'unica Commissione e di un unico Consiglio per le tre Comunità europee (CEE, Euratom, CECA). Fase di transizione verso il voto a maggioranza qualificata del Consiglio dei Ministri (1966). Forte opposizione della Francia (De Gaulle opposto alla sovranazionalità) che diede inizio al semestre della sedia vuota e minacciò l uscita da CEE. Con il Compromesso di Lussemburgo, che prevedeva la regola della maggioranza qualificata a meno che le questioni non fossero considerate particolarmente importanti da uno o più stati membri, la regola fu l unanimità. Infatti, la Francia pose il veto all ingresso della Gran Bretagna due volte. Innalzamento di barriere tecniche al commercio. L approccio di armonizzazione dei regolamenti comunitari fallì per l introduzione dell unanimità.
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17 Peso delle economie nazionali
18 La politica agricola comune ANNI 60 Production (1,000 tons) Export-Imports (1,000 tons) Area Harvested T(1,000 otal CAP ha.) cost (mill.euros) Yield (tons/ha.), right scale CAP's budget share (right scale) M illio n e uro s % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% M illio n e u ro s Cheese Butter 45 Poultry Pork 30 Beef Sugar 15 Wheat Total CAP cost (mill.euros) CAP's budget share (right scale) % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0%
19 Gli anni 70 ANNI 70 L andamento della Comunità europea fu particolarmente condizionato da fattori esogeni. Crisi monetaria Gli USA stampavano moneta per finanziare la guerra in Vietnam. Dichiarazione di inconvertibilità del dollaro (Nixon, 1972). Passaggio da sistema di cambi fissi a cambi flessibili. Forte spirale inflazionistica. Serpente Monetario Europeo (1972); Sistema Monetario Europeo (1978); Reintroduzione dei dazi e restrizioni ai movimenti di capitali. Barriere tecniche al commercio. Crisi energetiche Improvvisa quadruplicazione dei prezzi del petrolio decisa dall OPEC a seguito della guerra del Vietnam e dello YomKippur (1973 e 1979). Cambiamento di prospettiva delle relazioni Nord-Sud del pianeta. Prima Convenzione di Lomè(1975) con i Paesi ACP per la gestione dei rapporti politici, economici e di cooperazione allo sviluppo. Deboli spinte all integrazione europea Inizio trattative di allargamento della CE a Grecia, Spagna e Portogallo; Cambio di guardia fra i protagonisti della politica europea: Giscard d Estaing in Francia, Wilson in UK, Schimdt in Germania e Moro in Italia. Incontro a Parigi (1974): Elezione a suffragio universale del Parlamento europeo (1979); Almeno tre conferenze al vertice ogni anno; Rapporto Tindemans sull Unione Europea per rinforzare l impalcatura comunitaria esistente Ricerca della stabilita del cambio e monetaria.
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