ESERCITAZIONE PROGRAMMA D AREA DEL VERSANTE JONICO REGGINO AREA GRECANICA E LOCRIDE

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1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN PIANIFICAZIONE TERRITORIALE URBANISTICA E AMBIENTALE ANNO ACCADEMICO Corso di PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E AMBIENTALE Docente: Arch. Sante FORESTA ESERCITAZIONE PROGRAMMA D AREA DEL VERSANTE JONICO REGGINO AREA GRECANICA E LOCRIDE

2 TAVOLA 1 INQUADRAMENTO TERRITORIALE DEL VERSANTE JONICO REGGINO CARTOGRAFIA DELLA PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA SCALA LEGENDA PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA AREA LOCRIDE AREA GRECANICA 2

3 TAVOLA 2 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO DELL AREA CARTA STRADALE PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA SCALA LEGENDA AUTOSTRADA A3 STRADE STATALI STRADE COMUNALI 3

4 Regione: Calabria PARCO NAZIONALE D ASPROMONTE Provincia: Reggio Calabria Comuni: Africo, Antonimina, Bagaladi, Bova, Bruzzano Zeffirio, Canolo, Cardeto, Careri, Ciminà, Cinquefrondi, Cittanova, Condofuri, Cosoleto, Delianuova, Gerace, Mammola, Molochio, Oppido Mamertina, Palizzi, Platì, Reggio Calabria, Roccaforte del Greco, Roghudi, Samo, San Giorgio Morgeto, San Lorenzo, San Luca, San Roberto, Sant Agata del Bianco, Sant Eufemia d Aspromonte, Santa Cristina d Aspromonte, Santo Stefano in Aspromonte, Scido, Scilla, Sinopoli, Staiti, Varapodio. Superficie: ettari Sede del parco: Santo Stefano in Aspromonte (Rc) Frazione Gambarie Via Aurora L'istituzione del Parco ha rappresentato un momento importante per la tutela di uno degli ambienti più interessanti d'italia. La notevole variabilità geomorfologica, climatica, floristica e vegetazionale dell'aspromonte si manifesta, infatti, con la presenza sul territorio di una grande ricchezza naturalistica e di una biodiversità di assoluto valore, a cui fa riscontro una molteplicità di paesaggi caratterizzati, nella parte più interna del massiccio, dall'assenza di attività antropiche. Ha inoltre rappresentato un'occasione di riscatto economico, sociale e culturale di un'area marginale, rifugio sicuro per i residenti dalle incursioni esterne, ma anche a causa di un alto livello di isolamento rispetto alle grandi modificazioni della società. Il parco nazionale dell'aspromonte è stato istituito con il D.P.R. 14/01/1994, includendo nei suoi confini ettari della Comunità Montana "V.J.M. - Capo Sud", ossia quasi il 50% del suo territorio. Eccetto il Comune di Melito Porto Salvo, tutti gli altri sono parzialmente o totalmente (Roccaforte del Greco e Roghudi) compresi nei confini dell'area protetta. Il territorio del Parco è suddiviso in due zone a diverso livello di tutela in cui devono essere assicurate: - conservazione della fauna, della flora e delle altre risorse presenti; - salvaguardia delle peculiarità storico-culturali; - tutela delle attività produttive tradizionali legate alla montagna; - promozione dell'educazione ambientale; - formazione e ricerca; - fruizione ricreativa ecocompatibile. La C.M. non può che rapportarsi in modo costruttivo con l'ente Parco, con il quale deve interagire collaborando in tutte quelle attività di gestione che interessano le superfici comuni e le aree contigue; potrà fornire inoltre a detto Ente servizi di supporto alle sue attività istituzionali. Una Comunità 'pronta' potrà anche accedere alle 'occasioni' fornite dal Parco ed improntate alla crescita complessiva dell'ambiente e delle sue popolazioni. Dal quadro vincolistico precedentemente illustrato emerge che il territorio è ormai particolarmente tutelato dalla legge, il che deve far prendere atto che in futuro gli interventi non potranno che uniformarsi a criteri di conservazione e di sviluppo sostenibile. Per una corretta interpretazione dei criteri gestionali ispirati dalle leggi, gli Enti e i privati dovranno accelerare un'evoluzione culturale (in senso ambientale) perché, com'è noto, i vincoli sono strumenti necessari che si devono superare nel tempo. In questo processo la stessa Comunità montana potrà svolgere un ruolo importante, con l'attivazione di appropriati moduli progettuali nei vari settori di competenza ed in quello della formazione/educazione. 4

5 Punti di forza dell area Presenza di particolarità paesaggistiche di pregio - Il territorio presenta un paesaggio agrario e naturale di rilevanza. Sono da segnalare le emergenze geologiche ed il paese abbandonato di Pentadattilo, i resti del Castello dell Amendolea, il borgo di Roghudi Vecchio, le Fiumare dell Aspromonte. Forti tradizioni culturali - Nella zona sono ancora vive le tradizioni della cultura grecanica, che deriva probabilmente da due epoche storiche, la Magna Grecia e la dominazione Bizantina. Di queste vi sono ancora importanti espressioni nella lingua locale, nell arte, nei culti religiosi, nella gastronomia. Produzione del bergamotto - L area è praticamente unica produttrice al mondo di frutti di bergamotto, un a- grume particolare la cui origine è incerta, proveniente dall oriente o da una mutazione dell arancio, del limone o della lumìa. Predisposizione del territorio ad una forte integrazione fra agricoltura e turismo Le aree agricole sono comprese fra una costa vocata al turismo estivo balneare e le montagne del Parco dell Aspromonte, anche queste mete turistiche particolarmente adatte all escursionismo. Punti di debolezza Ritardo infrastrutturale - La zona è carente di infrastrutture di primaria importanza (strade di collegamento fra i centri abitati, rete fognaria,...) che la penalizza dal punto di vista della vivibilità e della competitività e- conomica delle imprese. Spopolamento dei centri abitati interni I paesi delle aree interne sono interessati da un progressivo spopolamento. Diversi nuclei abitati sono ormai ridotti a poche centinaia di abitanti, mancando occasioni di lavoro e sviluppo economico ed una rete di servizi sociali a supporto delle fasce deboli della cittadinanza. Arretratezza dell agricoltura - Il settore agricolo è in netto ritardo rispetto ad altre aree della regione e del meridione d Italia, la causa principale può essere ricondotta all esito delle politiche agricole assistenzialiste, che hanno costituito il principale vincolo ad un reale sviluppo del settore. Carente commercializzazione delle produzioni agricole tipiche - Non si sono differenziate delle strutture di concentrazione dell offerta capaci di dare sbocco commerciale alle produzioni agricole dell area. Abbandono dei terreni agricoli - Il ritardo economico dell agricoltura e lo spopolamento delle aree rurali causa un progressivo abbandono dei terreni. Questo causa soprattutto incendi e degrado idrogeologico. Forestazione praticata nel recente passato con piantagioni sbagliate (eucaliptus) - Diverse migliaia di ettari sono stati messi a coltura forestale con la piantumazione di eucalipteti, che non hanno tenuto presente le condizioni pedoclimatiche e naturali del territorio. I boschi che ne sono derivati sono degradati sia dal punto di vista colturale ed ambientale, che dal punto di vista paesaggistico. Scarsa cura del territorio - La regimazione delle acque è di evidente carenza. I corsi di acqua che scorrono dalle pendici dell Aspromonte non hanno una valida regimazione che sia di prevenzione a fenomeni di dissesto (frane in primo luogo). Succede quindi che i danni da alluvione sono spesso ricorrenti e temibili sotto l aspetto economico ed umana. 5

6 AREA GRECANICA Amministrativamente l'area Grecanica coincide con il comprensorio della Comunità Montana Versante Jonico Meridionale e coinvolge, da Occidente ad Oriente, i territori dei comuni di Melito, San Lorenzo, Bagaladi, Roghudi, Roccaforte del Greco, Condofuri, Bova Marina, Bova, Staiti, Brancaleone nonché lo stesso Africo. Naturalmente quest'organizzazione politico-amministrativa non rispecchia quelli che sono i confini linguistici. E cioè quelli fra i siti dove ancora resiste l'idioma parlato e quelli dove l'ellenofonia è estinta. Culturalmente la risposta su dove sia l'area grecanica si presenta molto più complessa. Ad esempio, sul confine occidentale, Cardeto, provatamente ellenofona sino al 1920 si trova esclusa dai confini "amministrativi", la vicina Bagaladi, probabilmente non ellenofona o per lo meno in tempi recenti, si trova inclusa dai confini amministrativi medesimi. L'esempio potrebbe estendersi anche a Palizzi, a Staiti, a San Lorenzo, a Brancaleone, etc. In questa prospettiva forse sarà bene distinguere un'area Culturale Grecanica da quella che oggi è l'isola Ellenofona. L'area grecanica ha un'estensione complessiva di circa 460 Kmq. Essa abbraccia un territorio compreso tra il basso Ionio Reggino e L'Aspromonte. Buona parte è adagiata sui primi contrafforti a- spromontani e con questa montagna si confronta quotidianamente.da sempre l'aspromonte è stata una terra difficile da percorrere e da capire. Vivere su queste montagne ha sempre voluto dire accettare una lotta quotidiana con la povertà, le frane, l'isolamento. Nonostante il clima arido, l'aspromonte è una montagna ricca d'acqua. Le fiumare, mute e ridenti per buona parte dall'anno, possono trasformarsi, all'arrivo delle piogge, in turbinosi torrenti che sconvolgono la maggior parte dei terreni e della vegetazione. Risalendo l'aspromonte dal mare, si possono attraversare giardini di aranci, limoni e bergamotti, le culture di vite, olivo e mandorlo. Per secoli le fiumare d'amendolea o di Melito hanno costituito le sole vie di comunicazione tra montagna e il mare. Per quanto riguarda il letto dell'amendolea, nella sua parte bassa, non supera i 12m sul livello del mare, e non supera l'altezza di 18m. a 100 m dalla foce (dati relativi ad un'indagine del 1974). L'area grecanica ha i caratteri tipici delle zone aspromontane alquanto accidentate ed instabili. Le caratteristiche fisiche del territorio sono costituite da un lungo contrafforte, che separa le fiumare Amendolea e Melito e che si diparte dalla sommità Cacciadiavoli e, largo e boscoso, raggiunge i Campi d'ammusa, dove si divide. Il ramo orientale ha una sottile schiena che sul fianco rivolto all'amendolea presenta estese frane, si solleva quando raggiunge Punta d'atò e da qui si divide in due sproni: uno, con successivi cocuzzoli scoperti e rocciosi in alto e coltivati sui pendii, raggiunge il villaggio di Ghorio e termina con la rupe rocciosa su cui sorge Roccaforte; l'altro scende verso la regione Monaca, poi ha tutti intorno rapidissimi pendii che scendono sulle vallate dell'amendolea e del Pisciato. L'altro ramo dei campi d'ammusa verso monte Peripoli, fra le fiumare Pisciato e Melito, e precipita con ripide balze. La stretta dorsale è ripida e franosa sui fianchi. Il terreno poi si risolleva con l'altura di San Lorenzo. Le due catene di contrafforti rocciosi terminano nei due promontori di Capo Spartivento e Capo d'armi. E' possibile individuare tre terrazzi alluvionali non molto estesi: il primo va a formare l'area pianeggiante costiera, il secondo, un breve altopiano tra quota 600 e 800 più volte interrotto per l'erosione delle fiumare ed infine il terzo, quasi inesistente in questo versante, comprende la zona boscosa al di sopra dei 1000 metri s.l.m. Oltre la metà dei suoli dell'area ha una pendenza superiore al 30%. In poco più di 20 Km. si passa dalla quota del mare a 2000 metri d'altitudine. A rendere estremamente frastagliato il sistema intervengono anche numerose "fiumare", cioè i corsi d'acqua a carattere torrentizio, che solcano l'entroterra creando profondi avvallamenti nel suolo. Il loro corso va da ovest verso est, è molto breve ed è caratterizzato dall'ampiezza degli alvei fluviali vallivi. Le principali fiumare da ovest sono il Tuccio, che sfocia a Melito P.S., l'amendolea che è il più grande delle tre, con foce a Condofuri Marina (è intorno a questa fiumara che gravita la zona grecofona) e il Palizzi che sfocia appunto a Palizzi marina. Queste fiumare hanno costituito un polo di attrazione per numerose attività economiche in quanto assicuravano l'irrigazione delle coltivazioni, a volte impiantate sul loro greto con opere d'ingegneria idraulica molto audaci e consentivano di sfruttare l'energia potenziale delle acque per il funzionamento di mulini e frantoi fin nei primi anni dello scorso secolo. 6

7 AREA LOCRIDE I confini geografici della Locride si possono inquadrare nel massiccio aspromontano ad ovest; dal mar Jonio ad est; a nord dalla provincia di Catanzaro ed a sud con il basso Jonio reggino ovvero, per semplificazione, con l'area grecanica; a sud inizia da Palizzi ed abbraccia tutti i comuni fino a Monasterace, ultimo comune della fascia Jonica a nord della provincia di Reggio Calabria. La Locride, così intesa, comprende i seguenti territori comunali a partire da sud: Palizzi, Brancaleone, Staiti, Bruzzano, Ferruzzano, S: Agata del Bianco, Samo, Casignana, Bianco, Africo Nuovo, Bovalino, San Luca, Benestare, Careri, Ardore, Platì, Ciminà, S. Ilario dello Ionio, Portigliola, Antonimina, Locri, Gerace, Siderno, Gerace, Siderno, Canolo, Agnana Calabra, Mammola, Grotteria, Marina di Gioiosa Jonica, Martone, San Giovanni di Gerace, Gioiosa Jonica, Roccella Jonica, Caulonia, Stignano, Placanica, Pazzano, Riace, Camini, Bivongi, Stilo, Monasterace. Tutto il comprensorio è collocato su una superficie di circa Kmq (il 35,4 del territorio della provincia) dal medio Jonio reggino sino all'aspromonte comprendendo così porzioni di territorio rivierasco, pedemontano, o collinare, e montano. Il territorio si caratterizza, infatti, per una morfologia, alquanto accidentata e instabile. La pianura è limitata alla striscia di territorio adiacente alla costa. La restante parte del territorio per le sue caratteristiche geomorfologiche è da considerarsi montana o parzialmente montana. GLI ABITANTI La popolazione residente nei Comuni della Locride è di poco superiore ai abitanti, con un 21 % di fascia minorile (0-17 anni ). I comuni della Locride possono essere raggruppati in quattro classi demografiche: nella prima sono inclusi i comuni sino a tremila abitanti, questa fascia di popolazione incide per il 20,5%; la seconda classe comprende i comuni oscillanti tra i ed i 5.00 ed incide nella misura del 25,3%; la terza classe comprende i comuni di Ardore, Bovalino, Caulonia, Gioiosa Jonica, Marina di Gioiosa Jonica, Roccella Jonica, che hanno una popolazione superiore ai abitanti ed inferiore ai , questa classe incide per il 32,1%; nella quarta classe sono inclusi i comuni con popolazione superiore ai abitanti e cioè Siderno e Locri con un'incidenza del 22,1%. LE INFRASTRUTTURE La particolare conformazione e la situazione idrogeologica di questo territorio si riflette direttamente sull'assetto del sistema relativo alla mobilità, sia territoriale che locale. Lo schema viario dell'area è costituito da un asse (la Statale 106 Jonica Reggio Calabria-Taranto e la ferrovia Reggio Calabria-Metaponto) di comunicazione principale bi-modale (stradale e ferroviario) che scorre lungo la costa, e da una serie di assi perpendicolari che si collegano al primo e si sviluppano in prevalenza lungo le fiumare costituendo la debole struttura del sistema delle comunicazioni comprensoriali con le zone interne del territorio. Tale sistema di viabilità risulta scarsamente efficiente per le proprie caratteristiche geometriche scadenti e per una manutenzione episodica, inoltre contribuisce ad aumentare l'isolamento delle zone interne e lo stato di emarginazione delle popolazioni e rappresenta un serio ostacolo a qualsiasi possibilità di sviluppo economico dell'area. Da circa otto anni è stata aperta al traffico la superstrada Ionio-Tirreno che collega in maniera rapida la Locride con la zona della piana di Gioia Tauro. Questa nuova ed importante via di comunicazione ha permesso l'avvio di nuovi scambi commerciali ed economici con le altre zone della Provincia e della Regione ed ha aperto nuovi sbocchi di mercato per tutto il comprensorio. La ferrovia - ad un solo binario e senza elettrificazione - si inserisce come taglio netto e forte nel paesaggio. La sua collocazione è sintomatica del rapporto che lo Stato centrale ha da sempre inteso con questi luoghi: in un contesto in cui il mare fosse stato percepito come fattore economico, certamente non si sarebbe frapposta una barriera allo sviluppo così forte. LA STRUTTURA SOCIO-ECONOMICA Il territorio della Locride è abbastanza omogeneo per molte delle sue caratteristiche storiche e sociali. Ad un più attento esame emergono varie contraddizioni e disagi, alcuni tipici di transizione del sistema sociale locale (disoccupazione, disagio giovanile, condizione femminile, invecchiamento, crisi di alcuni valori tradizionali), altri legati all'emersione di nuovi bisogni e di nuove povertà. Si assiste alla crescita di un evidente disorientamento giovanile motivato tra l'altro dall'incertezza del futuro. 7

8 La crisi nel campo del lavoro in cui versa l'intera nazione, ed il nostro territorio, ha determinato l'elevazione del tasso di disoccupazione aggiungendo ai giovani in cerca di primo impiego coloro che il lavoro lo hanno perso a causa della chiusura di attività commerciali ed economiche. Ancora si può osservare che i Comuni sul mare hanno un'economia legata al turismo stagionale che, durante il periodo estivo, fa lievitare le presenze, aumentando le esigenze nel campo dei Servizi di base. Intanto i Centri storici si sono andati svuotando, perdendo alcune caratteristiche tipiche (invecchiamento della popolazione, perdita del senso di collettività, degrado ambientale, ecc.). Oggi l'economia del comprensorio si presenta estremamente povera, con un sistema produttivo precario ed una imprenditorialità di piccoli dimensioni, dispersa sul territorio: la zona è priva di specificità forti, si caratterizza per attività minute, divenute oggi marginali, perché non sostenute da una politica attenta alle risorse locali ed all'esistente: D'altra parte questo territorio ha tradizioni di economia debole: agricoltura, pesca, piccolo artigianato, cioè tante piccole attività che consentivano ai cittadini di sopravvivere oggi appaiono fortemente in crisi. Le dinamiche socioeconomiche della Locride evidenziano una evoluzione in senso terziario, accentuando il grado di dipendenza dall'esterno dell'economia locale. È palese il paradosso relativo allo squilibrio del rapporto produzione-consumo: mentre i consumi aumentano, i settori primario e secondario sono interessati da processi di progressivo indebolimento sia in termini di diminuzione degli addetti che nel numero complessivo di unità. Un settore che potrebbe costituire un volano di sviluppo per il comprensorio è il turismo. Le potenzialità turistiche dell'area appaiono ad oggi notevoli ma pochissimo sfruttate. Il contesto territoriale appare infatti essere di significativa valenza turistica, sia per il clima, sia per le qualità intrinseche del paesaggio che lo scarso sviluppo economico ha finora preservato nei suoi caratteri originali, sia per la ricchezza di resti e testimonianze di millenni di civiltà insediati in loco. Se le riserve alla base di attività turistiche non mancano, ben più problematico è il verificarsi di condizioni ambientali o sociali che rendano tali attività effettive: assai acuta risulta la carenza di attrezzature ricettive di ristoro e di supporto; quasi nulla l'offerta di attività ricreative e collaterali, nonostante la presenza di un patrimonio idrotermale e di ambienti ideali per un turismo escursionistico. Occorre altresì sottolineare come il patrimonio naturale, storico, artistico, necessita, per costruire una reale offerta turistica, di un quadro territoriale complessivo che comprenda servizi indispensabili al soggiorno confortevole, attrezzature civili efficienti ed agevoli, centri urbani animati ed esteticamente piacevoli, luoghi di incontro, iniziative ricreative e di cultura, artigianato e produzioni tipiche di qualità. 8

9 TAVOLA 3 CARTA DEI VINCOLI CARTA DEI VINCOLI LEGENDA VINCOLO DELLA LEGGE REGIONALE n. 23 DEL 1990 VINCOLO DEL DECRETO LEGISLATIVO n. 42 DEL2004 9

10 LEGGE REGIONALE n. 23 DEL 1990 DECRETO LEGISLATIVO n. 42 DEL2004 a) i territori costieri ricadenti in una fascia compresa tra la linea di battigia e la linea di quota di 150 metri sul livello del mare, in ogni caso di larghezza non inferiore a metri 300 e non superiore a metri 700; b) i territori contermini ai laghi compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia,anche per i territori elevati sui laghi; c) i fiumi, i torrenti ed i corsi di acqua iscritti negli elenchi di cui al testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con regio decreto 11 dicembre 1933 n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna; d) le montagne per la parte eccedente i 1000 metri sul livello medio del mare; e) i territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o danneggiati dal fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento; f) le zone di interesse archeologico, individuate a norma della legge 1 giugno 1939, n e quelle di cui siano individuati i reperti, nonché una fascia di protezione di 10 metri dal loro perimetro esterno per le zone A e B, di metri lineari 50 per le zone C ed F, di metri lineari 100 per le altre zone; g) gli insediamenti urbani storici inclusi in elenchi approvati con deliberazione della Giunta regionale; h) le torri costiere, i castelli e le cinte murarie di cui alla legge regionale 26 gennaio 1987, n. 3, ed allo elenco allegato alla presente legge sotto la lett. a), nonché una fascia di protezione di 10 metri dal loro perimetro esterno per le zone A e B, di metri lineari 50 per le zone C ed F, di metri lineari 100 per le altre zone; i) i monumenti bizantini di cui allo elenco allegato alla legge sotto la let b), nonché una fascia di protezione di 10 metri dal loro perimetro esterno per le zone A e B, di metri lineari 50 per le zone C ed F, di metri lineari 100 per le altre zone; l) le zone agricole terrazzate di cui alla legge regionale 11 agosto 1986, n. 34, e ivi catastalmente individuate nei Comuni di Bagnara, Scilla e Seminara; m) le aree assegnate alle università agrarie e le zone gravate da usi civici; n) i comprensori ecologici-termali di cui all'art. 11 della legge regionale 3 settembre 1984, n. 26; o) le singolarità geologiche e geotettoniche incluse in elenchi approvati con delibera della Giunta regionale: p) le zone umide incluse nell'elenco di cui al decreto del Presidente della Repubblica 13 marzo 1976, n. 448; q) i parchi e le riserve naturali e regionali, i territori di protezione esterna dei parchi; r) le zone soggette a frana e dissesto incluse in elenchi approvati con deliberazioni della Giunta regionale; s) le cose e le località incluse negli elenchi di cui all'art. 2 della legge 29 giugno 1939, n ALTRE COMPONENTI 10

11 TAVOLA 4 CARTA DELLE COMPONENTI TERRITORIALI CARTA DELLE COMPONENTI TERRITORIALI LEGENDA COMPONENTI TERRITORIALI SIGNIFICATIVE CARATTERIZZANTI IL SISTEMA INSEDIATIVO: CASTELLO TORRE AREE ARCHEOLOGICHE MONUMENTALE CATTEDRALI FORTIFICAZIONI COMPONENTI TERRITORIALI SIGNIFICATIVE CARATTERIZZANTI IL SISTEMA AMBIENTALE: AREE RICADENTI NEL PARCO NAZIONALE DELLE SERRE AREE RICADENTI NEL PARCO TERRITORIO COSTIERO 11

12 TAVOLA 5 CARTA DEI PICCOLI COMUNI CARTA DEI PICCOLI COMUNI LEGENDA CONFINI AMMINISTRATIVI DEI PICCOLI COMUNI PICCOLI COMUNI CLASSE POP. KMQ AGNANA CALABRA 0 8,35 BOVA 0 46,74 CAMINI 0 17,15 CANOLO 0 28,22 CARAFFA DEL BIANCO 0 12,29 CASIGNANA 0 24,48 FERRUZZANO 0 19,09 MARTONE 0 8,26 PAZZANO 0 15,49 ROCCAFORTE DEL GRECO 0 54,03 SAN GIOVANNI DI GERACE 0 13,31 SANT AGATA DEL BIANCO 0 18,87 STAITI 0 15,95 PORTIGLIOLA 1 5,98 POTENZIALITÀ 12

13 TAVOLA 6 CARTA DEI COMUNI COSTIERI CARTA DEI COMUNI COSTIERI LEGENDA CONFINI DEI COMUNI COSTIERI SERVIZI ATTREZZATURE ATTIVITÀ RICETTIVITÀ DUPLICAZIONE URBANISTICA DUPLICAZIONE AMMINISTRATIVA 13

14 COMUNI COSTIERI POPOLAZIONE KMQ ATTIVITÀ ATTREZZATURE DUPLICAZIONE URBANISTICA DUPLICAZIONE AMMINISTRATIVA AFRICO (NUOVO) 51,02 ARDORE 32,69 X BIANCO 31,67 X BOVA MARINA 29,52 X BOVALINO 17,95 X BRANCALEONE 35,91 X BRUZZANO ZEFFIRIO 20,88 X CAMINI 17,15 X CASIGNANA 24,48 X CAULONIA 100,73 X CONDOFURI 58,53 X FERRUZZANO 19,09 X GROTTERIA 37,90 X LOCRI 25,62 X MARINA DI GIOIOSA 11,93 X MELITO P.S. 37,33 X MONASTERACE 15,65 X MONTEBELLO J. 55,67 X MOTTA S.G. 46,73 X PALIZZI 52,26 X PORTIGLIOLA 5,98 X RIACE 16,05 X ROCCELLA JONICA 37,48 X SAN LORENZO 64,17 X SANT ILARIO DELLO 13,76 X JONIO SIDERNO 31,49 X STIGNANO 17,34 X STILO 78,49 X 14

15 COMUNI INTERNI Agnana Calabra Antonimia Bagaladi Benestare Bivongi Bova Canolo Caraffa del Bianco Cardato Careri Cimino Gerace Gioiosa Jonica Grotteria Mammola Martore Pazzano Placanica Platì Roccaforte del Greco Roghudi Samo San Giovanni di Riace San Luca Sant Agata del Bianco Staiti Stilo CLASSE POP. KMQ POTENZIALITÀ ACCESSIBILITÀ DUPLICAZIONE URBANISTICA DUPLICAZIONE AMMINISTRATIVA 15

16 TAVOLA 7 COMUNI AREE INTERNE CARTA DEI COMUNI DELLE AREE INTERNE LEGENDA CONFINI DEI COMUNI DELLE AREE INTERNE ACCESSIBILITÀ POTENZIALITÀ 16

17 COMUNI AFRICO AGNANA CALABRA ANTONIMINA ARDORE BAGALADI BENESTARE BIANCO BIVONGI BOVA BOVA MARINA BOVALINO BRANCALEONE BRUZZANO ZEFFIRIO CAMINI CLASSE POP. 3: : : : : : : KMQ 51,02 LOCALIZZAZIONE AREA GRECANICA (AFRICO VECCHIO) LOCRIDE (AFRICO NUOVO) COMPONENTI INSEDIATIVE COMPONENTI AMBIENTALI 8,35 LOCRIDE 22,46 LOCRIDE 32,69 LOCRIDE 30,81 AREA GRECANICA 18,57 LOCRIDE 31,67 LOCRIDE 25,30 LOCRIDE 46,74 AREA GRECANICA 29,52 AREA GRECANICA CASTELLO SANTUARIO TORRE FORTIFICAZIONE MONASTERO SANTUARIO AREA ARCHEOLOGICA. CASTELLO. TORRE. FORTIFICAZIONI TORRE AREA ARCHEOLOGICA, MUSEO PARCO REGIONALE DELLE SERRE, 17,95 LOCRIDE CASTELLO, TORRE 35,91 AREA GRECANICA, LOCRIDE TORRE, CASTELLO 20,88 LOCRIDE CASTELLO, TORRE, 17,15 LOCRIDE TORRE, CASTELLO 17

18 CANOLO CARAFFA DEL BIANCO CARDETO CARERI CASIGNANA CAULONIA CIMINÀ CONDOFURI FERRUZZANO GERACE GIOIOSA IONICA GROTTERIA 2: : : : : : : ,22 LOCRIDE 12,29 LOCRIDE TORRE 28,80 AREA GRECANICA 38,21 LOCRIDE 24,48 LOCRIDE AREA ARCHEOLOGICA. 100,73 LOCRIDE 48,77 LOCRIDE ROCCA 58,53 AREA GRECANICA 19,09 LOCRIDE 28,57 LOCRIDE 35,99 LOCRIDE 37,90 LOCRIDE CASTELLO, TORRE, BASTIONI AREA ARCHEOLOGICA. CASTELLO, TORRE, AREA ARCHEOLOGICA. TORRE, AREA ARCHEOLOGICA CASTELLO, AREA ARCHEOLOGICA, MUSEO, CASTELLO, MUSEO, TORRE, AREA ARCHEOLOGICA. CASTELLO,,... 18

19 LOCRI MAMMOLA MARINA DI GIOIOSA IONICA MARTONE MELITO DI PORTO SALVO MONASTERACE MONTEBELLO IONICO MOTTA SAN GIOVANNI PALIZZI PAZZANO PLACANICA PLATÌ PORTIGLIOLA RIACE ROCCAFORTE DEL GRECO 12: : : : : : : : ,62 LOCRIDE 80,56 LOCRIDE AREA ARCHEOLOGICA. MUSEO 11,93 LOCRIDE AREA ARCHEOLOGICA. 8,26 LOCRIDE TORRE 37,33 AREA GRECANICA 15,65 LOCRIDE 55,67 AREA GRECANICA 46,73 AREA GRECANICA 52,26 AREA GRECANICA, LOCRIDE 15,49 LOCRIDE 29,26 LOCRIDE 50,01 LOCRIDE 5,98 LOCRIDE 16,05 LOCRIDE 54,03 AREA GRECANICA CASTELLO. TORRE. AREA ARCHEOLOGICA. CASTELLO. TORRE. CASTELLO, TORRE, AREA ARCHEOLOGICA. CASTELLO, SANTUARIO, AREA ARCHEOLOGICA, TORRE. CASTELLO, TORRE, AREA ARCHEOLOGICA SANTUARIO, ZONA ARCHEOLOGICA, CASTELLO. SANTUARIO, AREA ARCHEOLOGICA, CASTELLO. TORRI, FORTEZZA, AREA ARCHEOLOGICA. MUSEO, SANTUARIO, TORRE, FORTIFICAZIONI

20 ROCCELLA IONICA ROGHUDI SAMO SAN GIOVANNI DI GERACE SAN LORENZO SAN LUCA SANTA AGATA DEL BIANCO SANT ILARIO DELLO IONIO SIDERNO STAITI STIGNANO STILO 6: : : : : ,48 LOCRIDE 34,49 AREA GRECANICA 50,11 LOCRIDE CASTELLO. TORRE. 13,31 LOCRIDE SANTUARIO 64,17 AREA GRECANICA CASTELLO, TORRE, ZONA ARCHEOLOGICA CASTELLO, TORRE, SANTUARIO 104,10 LOCRIDE SANTUARIO, CASTELLO. 18,87 LOCRIDE ,76 LOCRIDE CASTELLO 31,49 LOCRIDE 15,95 AREA GRECANICA, LO- CRIDE ZONA ARCHEOLOGICA, TORRE, ABBAZZIA.. 17,34 LOCRIDE CASTELLO 78,49 LOCRIDE CASTELLO, TORRE, MURA E PORTE, AREA ARCHEOLOGICA, LA CATTOLICA, PARCO REGIONALE DELLE SERRE.. 20

ESERCITAZIONE PROGRAMMA D AREA L AREA GRECANICA

ESERCITAZIONE PROGRAMMA D AREA L AREA GRECANICA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI MEDITERRANEA DI REGGIO CALABRIA FACOLTÀ DI ARCHITETTURA CORSO DI LAUREA IN PIANIFICAZIONE TERRITORIALE URBANISTICA E AMBIENTALE ANNO ACCADEMICO 2009-2010 Corso di PROGRAMMAZIONE

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