Comparto ceramico: lo stato dell arte degli interventi di prevenzione
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- Michelina Palma
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1 Comparto ceramico: lo stato dell arte degli interventi di prevenzione Regione Lazio Azienda Unità Sanitaria Locale Viterbo Dipartimento di Prevenzione U.o.c. Viterbo, Prevenzione 27 ottobre Igiene 2008 e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro Il protocollo d intesa d e le buone prassi per la prevenzione del rischio da polveri contenenti silice R. Leonori, R. Bertoldi, S. Angelini, F. Bernardini, A. Masullo, C. Metta, D. Paciacconi, S. Ponticiello, A. Ragone, Augusto Quercia Monitoraggio silice, Viterbo, 27 ottobre 2008
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3 CASI DI SILICOSI IN % SUL TOTALE DELLE MALATTIE PROFESSIONALI NELLE PROVINCE DELLA REGIONE LAZIO. ANN Fonte: elaborazioni osservatorio epidemiologia occupazionale UOC PISLL su dati INAIL Province Tot. MP Ind. Serv. Silicosi % sul Tot. MP FROSINONE ,4% LATINA 123 RIETI 96 ROMA ,9% VITERBO ,5% TOT. LAZIO ,5%
4 CASI DI SILICOSI IN % SUL TOTALE DELLE MALATTIE PROFESSIONALI NELLE PROVINCE DELLA REGIONE LAZIO. ANN Fonte: elaborazioni osservatorio epidemiologia occupazionale UOC PISLL su dati INAIL Province Tot. MP Ind. Serv. Silicosi % sul Tot. MP FROSINONE ,4% LATINA ,9% RIETI ,8% ROMA ,2% VITERBO % TOT. LAZIO ,5%
5 CASI DI SILICOSI IN % SUL TOTALE DELLE MALATTIE PROFESSIONALI NELLE PROVINCE DELLA REGIONE LAZIO. ANN Fonte: elaborazioni osservatorio epidemiologia occupazionale UOC PISLL su dati INAIL Province Tot. MP Ind. Serv. Silicosi % sul Tot. MP FROSINONE 157 LATINA 105 RIETI 161 ROMA ,8% VITERBO ,6% TOT. LAZIO ,4%
6 CASI DI SILICOSI IN % SUL TOTALE DELLE MALATTIE PROFESSIONALI NELLE PROVINCE DELLA REGIONE LAZIO. ANN Fonte: elaborazioni osservatorio epidemiologia occupazionale UOC PISLL su dati INAIL Province Tot. MP Ind. Serv. Silicosi % sul Tot. MP FROSINONE 164 LATINA 95 RIETI ,9% ROMA 546 VITERBO ,3% TOT. LAZIO ,9%
7 CASI DI SILICOSI IN % SUL TOTALE DELLE MALATTIE PROFESSIONALI NELLE PROVINCE DELLA REGIONE LAZIO. ANN Fonte: elaborazioni osservatorio epidemiologia occupazionale UOC PISLL su dati INAIL Province Tot. MP Ind. Serv. Silicosi % sul Tot. MP FROSINONE 141 LATINA 60 RIETI 75 ROMA 320 VITERBO % TOT. LAZIO ,6%
8 Periodo dal 2003 al 2007: La U.o.c. PISLL ha effettuato 314 indagini per malattia professionale di cui 104 (33%) per silicosi
9 Negli ultimi anni: controllate 28 aziende art. 9/303 aerazione dei locali 22/28 art. 15/303 pulizie 25/28 art. 21/ 303 difesa contro le polveri 23/28 art. 9 art. 15 art aziende con due controlli mirati al problema polveri in I contr epoche diverse II contr
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14 Sistema malato: responsabilità diffuse Imprese: sistema di prevenzione aziendale Associazioni di categoria Consulenti aziendali Sistema pubblico di prevenzione e controllo: Livello politico regionale e locale (risorse) Livello operativo (?) Organizzazioni sindacali (RLS)
15 Indicazioni operative (cose da fare) Livello aziendale: approccio sostanziale anziché burocratico/formale RSPP e ASPP (linea consultiva; capacità e requisiti, modello organizzativo (procedure ) formazione specifica dei lavoratori scelta dei consulenti Associazioni di categoria: promozione buone pratiche diffusione di soluzioni valorizzazione risorse tecniche presenti e acquisizione nuove competenze specifiche OO.SS.:.: impegno per RLS
16 Viterbo, 27 ottobre 2008 Il protocollo d intesa e le buone prassi per la prevenzione del rischio da polveri contenenti silice
17 a cura di: U.O. PISLL Azienda USL Viterbo U.O. Laboratorio Igiene Ind. Azienda USL Viterbo FEDERLAZIO CGIL FILCEM CONFINDUSTRIA VITERBO FIALC CISAL FEMCA CISL "ALTO LAZIO" si ringraziano per la collaborazione: Inail Contarp Nazionale Inail Contarp Lazio
18 IL CONTESTO 1
19 Realtà produttive di tipo semiartigianale (n.70 aziende con c.a 2500 addetti) Alta diversificazione del prodotto Alta manualità / bassa automazione Bassi standard igienistici Alta produttività (cottimo)
20 IL CONTESTO 2 Contenitori architettonici insufficienti Ambienti di lavoro privi di separazioni Elevata movimentazione semilavorati Impiantistica non adeguata Carenza di manutenzione strutture impianti Pulizie non efficaci
21 IL CONTESTO 3 1.scarsa collaborazione tra le aziende nella condivisione di nuove conoscenze tecnologiche 2.lento processo di innovazione tecnologica abitudine alla M.P. (800 rendite per silicosi, c.a 15 nuovi casi di silicosi l anno)
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23 Ordine di priorità della scelta 1. ridurre (sostituire) l agente pericoloso, ridurre il rischio alla fonte 2. adottare sistemi di controllo impiantistico 3. adottare sistemi organizzativi dell attività produttiva e istituire idonee pratiche di lavoro 4. uso dei Dispositivi di Protezione Individuale
24 PREPARAZIONE IMPASTO E SMALTI (TRASPORTO DI MATERIALI IN POLVERE) CRITICITÀ: movimentazione di materiali polverulenti Trasporto con sistema chiuso (coclea, nastro) Carico e pesatura in tramogge aspirate sistema filtrante con filtri esterni autopulenti Separazione stoccaggio e miscelazione
25 FASE COLAGGIO (riempimento stampi con impasto liquida) CRITICITÀ: perdite dagli impianti aerodispersione polveri Condutture a tenuta Raccolta degli sversamenti (delimitazione delle aree) Raccolta sfridi di lavorazione
26 FASE RIFINITURA (lisciatura pezzi essiccati) CRITICITÀ: utilizzo attrezzi abrasivi con notevole produzione di polvere Cabine aspirate e grigliati Sistema di aspirazione localizzata per le cavità dei pezzi
27 FASE COLLAUDO (controllo e spolveratura) CRITICITÀ: rimozione delle polveri con aria compressa Rimozione delle polveri con sistema di aspirazione Cabine aspirate e grigliati Lavorazione ad umido
28 FASE SMALTATURA (verniciatura a spruzzo) CRITICITÀ: dispersione di aerosol di vernice contenenti SLC Utilizzo cabine aspirate con abbattimento ad umido Posizionamento in aree dotate di griglie con acqua
29 FASE COTTURA CRITICITÀ: pulizia pezzi con aria compressa (presenza di FCR) Uso di aspiratori dotati di filtro HEPA
30 MAGAZZINO CRITICITÀ: Presenza di SLC Separazione dei locali
31 Focus PULIZIE INDUSTRIALI IN PRESENZA DI SLC impianti centralizzati di aspirazione sistemi di lavaggio ad umido ( (lava/asciuga) macchine aspiranti con filtri ad elevata efficienza ABITI DA LAVORO IN AMBIENTI POLVEROSI tipologia che non trattiene la polvere in ambiente con microclima caldoumido
32 Considerazioni conclusive Necessità di: un cambiamento culturale e della condivisione di buone pratiche ingegnerizzazione, validazione e diffusione delle soluzioni tecniche da adottare (vedi schede nepsi) accrescere le connessioni e le sinergie della rete tecnici aziendali di elevata professionalità RLS più formati/informati acquisizione risorse con competenze impiantistiche
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