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3 Localizzazione e Descrizione del sito All inizio del lungomare di Livorno, che dal cantiere navale giunge e continua al Romito, si protende in mare lo Scoglio della Regina, un singolare complesso architettonico, formato da due edifici, si colloca su un piazzale affiorante e collegato alla linea di costa tramite un lungo ponte. Evoluzione storica Le prime notizie su un intervento di trasformazione di questo tratto di costa, si hanno nel 1816, quando per permettere la balneazione alla Regina Maria Luisa, moglie di Ludovico I di Borbone, fu realizzata una piscinetta quadrata posta tra il gruppo di scogli al centro dell insenatura descritta dalla spiaggia dei Mulinacci collegata alla terraferma da un ponte pedonale progettato dal Poccianti. I bagni veri arrivarono solo nel 1840 (bagni Squarci) quando furono realizzate una serie di baracche di legno smontabili, abbastanza grandi e comode per consentire ai bagnanti di spogliarsi e vestirsi all interno. Tra il 1878 e il 1908 furono costruiti gli attuali due edifici principali, il minore per cabine (poi bagnetti caldi) ed il maggiore per abitazioni, spazi comuni e bar ristorante. Consistenza del monumento Il complesso architettonico dello Scoglio della Regina consiste in una piattaforma di 5700 metri quadrati. Su tale ripiano trovano collocazione due edifici: i Bagnetti caldi ad un piano e il palazzo dello Scoglio della Regina con un elevazione fino a quattro piani. Recentemente il comune ha realizzato un primo intervento di consolidamento della piattaforma, il restauro del complesso dei Bagnetti caldi e del ponte. Il progetto definitivo prevede una rifunzionalizzazione d'insieme del complesso architettonico dello Scoglio della Regina e in particolare riguarda il restauro dell immobile principale attualmente vuoto e in abbandono, nonché degli spazi relativi alla piattaforma stessa. In totale la superficie coperta dell intero complesso architettonico, Bagnetti caldi e immobile principale è pari a 865 mq, per una superficie utile di ca mq. 2

4 INDAGINI MEDIANTE PRELIEVO DI CAMPIONI Premessa La diagnostica applicata al restauro architettonico costituisce quell insieme di prove ed indagini, nella maggior parte dei casi preliminari alle scelte di intervento e al cantiere, che consentono di approfondire la conoscenza della preesistenza e del suo stato di conservazione. L indagine diagnostica mediante prelievi di campioni consiste in una tecnica invasiva, in quanto esige l asporto di una porzione di materiale dal manufatto, per quanto piccola. Pertanto il prelievo dei campioni, per l esecuzione delle indagini sul monumento, deve essere attentamente programmato, in relazione al problema da indagare, alle analisi da eseguire, alle condizioni dell opera. Il tutto va quindi attentamente pianificato, sulla base di un programma diagnostico secondo diversi criteri: numero minimo dei campioni; tipologia di campioni; riduzione al minimo delle perturbazioni del campione in fase di prelievo e prima dell esecuzione dell indagine, in modo tale da poter utilizzare lo stesso campione per più tipologie di indagini; l ordine di esecuzione delle indagini; diverse forme di raccolta delle informazioni (le vicende storiche dell edificio, l osservazione diretta, il dialogo con esperti di altre discipline, ecc.); Il prelievo di campioni rappresenta il metodo più diretto per raccogliere dati ed informazioni sulle caratteristiche dei materiali e dei trattamenti ai quali sono stati sottoposti al fine di conoscere e valutare attentamente le proprietà dei materiali impiegati. Attraverso un osservazione diretta dei campioni prelevati si raccolgono informazioni sui componenti, sulla formulazione e sulle modalità di preparazione delle malte, oltre che indagare sulla loro messa in opera. I risultati sono tanto più attendibili quanto maggiore è la quantità e la consistenza meccanica iniziale dei campioni. La finalità del prelievo dei campioni di materiale costituente la materia dell'opera da indagare, è la conoscenza completa del manufatto nella sua interezza. Una più completa conoscenza può aiutare a comprendere non solo le tecniche costruttive ma a chiarire le dinamiche evolutive di degrado delle superfici e dare utili indicazioni per un buon intervento di conservazione. Campioni e Saggi PER SCOGLIO DELLA REGINA Nel caso di Scoglio della Regina è stata posta attenzione a tutti i prospetti del complesso ma come si vedrà in seguito si è prestata principalmente attenzione al PROSPETTO SUD per arricchire, il più possibile, il bagaglio di informazioni scaturito dall'osservazione diretta e dal rilievo. La scelta dei campioni è stata effettuata con lo scopo di avere la maggiore rappresentatività della natura e dello stato di conservazione dei materiali costituenti le facciate. FASE PRELIMINARE: - Numerazione edifici Al fine di avere una più immediata localizzazione dei campioni prelevati, sulla scorta del rilievo eseguito, dello studio dell evoluzione storica del complesso si è ritenuto opportuno 3

5 dividere lo storico complesso in 3 macro aree andando a distinguere come si evince dalle immagini che seguono: edificio A edificio B edificio C. FASE SVOLTA IN SITO - Scelta e Numerazione dei Campioni La scelta dei campioni, da sottoporre alle indagini di laboratorio è stata effettuata con lo scopo di avere maggiore rappresentatività della natura e dello stato di conservazione dei materiali costituenti la facciata. Ogni campione è stato reso individuabile attraverso una catalogazione per cui ad ognuno di essi è stato associato un codice costituito da una LETTERA con un NUMERO. Le lettere, A, B o C identificano le macroaree in cui il palazzo dello Scoglio della Regina è stato suddiviso come sopra specificato. FASE SVOLTA IN SITO - Documentazione fotografica La fase di prelievo dei campioni è stata accompagnata da un'opportuna documentazione fotografica in modo tale da mettere in evidenza le condizioni della superficie interessata dal prelievo. 4

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7 Le due immagini riportano la localizzazione (planimetricamente ed altimetricamente)dei campioni prelevati. I campioni cerchiati in rosso sono quelli criticamente selezionati per le analisi di laboratorio in sezione sottile. L analisi della sezione lucida trasversale (o cross section) è una tecnica che permette la visualizzazione della successione dei singoli strati stesi. Il campione viene inglobato in un'opportuna resina e in seguito levigato e lucidato a specchio (lappatura) perpendicolarmente al piano della stesura pittorica. In questo modo si ottiene un campione adatto per l osservazione mediante microscopia ottica dei singoli strati che permette una loro caratterizzazione visiva. Di seguito sono riportati i campioni significativi con le relative osservazioni. 6

8 CAMPIONI CON INTONACO A CALCE 7

9 DATA PRELIEVO: maggio 2012 codice campione M5 localizzazione: edificio A - prospetto SUD interno colonnato OSSERVAZIONI: Il campione si compone di due strati, il primo più antico di spessore mm 2 colore chiaro e inerti di media granulometria. È presumibilmente della stessa composizione della malta interna alla stilatura dei conci di pietra. L impasto è duro. Questo impasto lo ritroveremo più volte e per questo motivo lo identifichiamo come MaltaAnticaPiatraPanchina (MAPP). Il secondo più moderno di spessore mm 5 di colore grigio scuro di durezza debole. Con clasti fini senza pezzatura media presumibilmente realizzato in epoca moderna è un impasto adatto alla situazione conservativa del manufatto (MMS) 8

10 DATA PRELIEVO: maggio 2012 codice campione C1 LOCALIZZAZIONE: edificio C colonnato SUD soffitto 9

11 Microfotografie della sezione lucida trasversale (luce riflessa) Dalle osservazioni microscopiche si ricava la sequenza stratigrafica riportata di seguito: OSSERVAZIONI: Il CAMPIONE C1, molto interessante dal punto di vista delle stratificazioni, è stato prelevato dal soffitto del colonnato sud - edificio C. Come si evince dalla tabella sopra riportata con tutta la sequenza stratigrafica, in laboratorio sono stati individuati ben 19 strati. 10

12 DATA PRELIEVO: maggio 2012 codice campione C2 LOCALIZZAZIONE: edificio C colonnato SUD interno 11

13 Microfotografie della sezione lucida trasversale (luce riflessa) Dalle osservazioni microspopiche si ricava la sequenza stratigrafica riportata di seguito: OSSERVAZIONI: Il CAMPIONE C2 è stato prelevato dall'intonaco che riveste la superficie del prospetto interno del colonnato sud. L intonaco si presenta distaccato e quasi del tutto priva dello strato di finitura superficiale. In particolare, il campione prelevato mette in evidenza la sovrapposizione dei vari strati con tracce di colore. La stratificazione individuata presenta 8 livelli: tra le cromie più antiche sono 1 azzurro ed 1 grigio chiaro si rimanda alle risultanze del chimico per le stratificazioni. 12

14 DATA PRELIEVO: maggio 2012 codice campione B1 LOCALIZZAZIONE: edificio B interno prospetto SUD retro della pellicola pittorica Microfotografie della sezione lucida trasversale (luce riflessa) 13

15 Dalle osservazioni microspopiche siricava la sequenza stratigrafica riportata di seguito: OSSERVAZIONI: - campione stratificazione 13 arco interno lato sud Il CAMPIONE B1 presenta una malta di finitura antica del tutto simile alla malta descritta nel campione M5 come strato MAPP ovvero malta antica pietra panchina sulla quale, come specificato nella tabella, le tinteggiature presenti, dal più antico al più moderno, partono da un giallo più antico (b) e proseguono con un alternarsi di azzurro e grigio. 14

16 DATA PRELIEVO: maggio 2012 codice campione A2 LOCALIZZAZIONE: edificio A prospetto EST Microfotografie della sezione lucida trasversale (luce riflessa) 15

17 Dalle osservazioni microscopiche si ricava la sequenza stratigrafica riportata di seguito: OSSERVAZIONI: Il CAMPIONE A2, prelevato sul prospetto est, edificio A, è costituito da intonaco di calce molto decoeso quasi polverizzato. La cross section ha messo in evidenza 13 strati di colore. Come si evince dalla sequenza stratigrafica tabellata, e dalle foto della sezione lucida trasversale, i colori sovrapposti restano sulla gamma dei gialli passando per uno strato (il n 5) costituito da calce e ocra rossa.. 16

18 DATA PRELIEVO: maggio 2012 codice campione A4 LOCALIZZAZIONE: edificio A prospetto EST Microfotografie della sezione lucida trasversale (luce riflessa) 17

19 Dalle osservazioni microscopiche si ricava la sequenza stratigrafica riportata di seguito: OSSERVAZIONI: Il CAMPIONE A4, prelevato sul prospetto est, edificio A, è costituito da intonaco di calce con 13 strati di colore. Come si evince dalla sequenza stratigrafica tabellata, e dalle foto della sezione lucida trasversale, i colori sovrapposti sono i primi azzurri e i successivi gialli. 18

20 DATA PRELIEVO: maggio 2012 codice campione M8 LOCALIZZAZIONE: edificio B prospetto NORD OSSERVAZIONI: Il CAMPIONE M8 è rappresentativo dell Intonaco caratterizzante la facciata nord, edificio B. Si ritiene non rilevante ai fini conservativi 19

21 codice campione DEC3 DATA PRELIEVO: maggio 2012 LOCALIZZAZIONE: mezzanino 1 piano stanza 12 Microfotografie della sezione lucida trasversale (luce riflessa) 20

22 Microfotografia con filtro SWB Microfotografia con filtro NV Dalle osservazioni microscopiche si ricava la sequenza stratigrafica riportata di seguito: OSSERVAZIONI: interno stanza intonaco mezzanino Il CAMPIONE DEC 3 è stato prelevato nella stanza denominata 12 del piano ammezzato a quota oltre i 2.00 m dal pavimento. La sequenza stratigrafica tabellata mostra che sotto il visibile strato pittorico rosa vi è una scialba tura su una precedente stesura pittorica color ocra gialla. 21

23 CAMPIONI CON INTONACO CEMENTIZIO 22

24 DATA PRELIEVO: maggio 2012 codice campione M7 localizzazione: edificio A - prospetto SUD OSSERVAZIONI: intonaco facciata sud Intonaco cementizio di estrema durezza e compattezza tale che nella rimozione ha portato via con se anche un pezzo di mattone rosso 23

25 DATA PRELIEVO: maggio 2012 codice campione C4 LOCALIZZAZIONE: edificio C colonnato SUD soffitto OSSERVAZIONI: colore colonnato arco 11 sotto arco tinteggiature 3 strati il più antico è un giallo ocra molto chiaro poi segue un celeste termina la campionatura un azzurro vivace che presenta concrezioni di calcare derivanti dall inquinamento atmosferico retro fronte 24

26 DATA PRELIEVO: maggio 2012 codice campione C5 LOCALIZZAZIONE: edificio C colonnato SUD interno facciata OSSERVAZIONI: - campione intonaco recente colonnato - campione di malta a base di cemento Gli inerti sono tutti della stessa granulometria fine e il campione e molto duro al contempo va segnalato che questa tipologia di malta tende a distaccarsi dal supporto e cadere. 25

27 DATA PRELIEVO: maggio 2012 codice campione B3 LOCALIZZAZIONE: edificio C prospetto SUD OSSERVAZIONI: intonaco + colore edificio B lato sud intonaco cementizio con soli due strati di colore ocra il primo molto chiaro ed il secondo è ocra gialla 26

28 DATA PRELIEVO: maggio 2012 codice campione A5 LOCALIZZAZIONE: edificio A prospetto EST OSSERVAZIONI: campione edificio A lato est intonaco cementizio posto sopra intonaco a calce 27

29 CONCLUSIONI Struttura muraria La struttura muraria in opera mista realizzata con tecnica ottocentesca in mattoni di terracotta e pietra panchina è di notevole fattura e gradevole alla vista, soprattutto per quello che concerne gli archi interni alla struttura. 28

30 Intonaci Gli intonaci individuati in parte cementizi ed in parte a calce sono coerenti con le datazioni e le ristrutturazioni succedutesi nel tempo. Gli intonaci ottocenteschi sono stati eseguiti con calce (legante) e sabbia (inerte) in un reciproco rapporto di 1:3. (da pg 8 a pg 21) Pur essendo stati eseguiti molto tempo prima di quelli cementizi sono, seppur limitatamente, meglio conservati e presentano una maggiore adesione alla superficie muraria (caratteristica che li rende collaboranti grazie alla loro maggiore compatibilità materica). L intonaco cementizio (campioni da pg 22 a pg 27) di contro molto più diffuso si presenta quasi totalmente distaccato dalla superficie muraria proprio perché non collabora con la stessa. I campioni prelevati sono oltremodo rigidi e poco adesi alla superficie muraria. L intervento prevede in accordo con gli studi eseguiti la formazione di nuovo intonaco a calce. 29

31 Colori di finitura Le stratigrafie analizzate chimicamente focalizzano esclusivamente gli intonaci a calce con le annesse coloriture superficiali. Tra le più antiche sono riportate: camp C1 le colorazioni più antiche sono beige- grigio- bianco camp C2 grigio bianco grigio camp B1 giallo blu azzurro camp B2 (interno) giallo - blu - azzurro camp A2 bianco giallo giallo camp A4 arrurro - blu - bianco in considerazione che il campione più rappresentativo è il C1 si propone come da tavola illustrativa la coloritura chiara (bianco e beige) 30

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