MISURE DI PREVENZIONE E CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE MICROBIOLOGICA NEGLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO ARIA

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1 CORSO DI FORMAZIONE AZIENDALE AZIENDA OSPEDALIERA UNIVERSITARIO-PISANA Antonella Mansi L APPROCCIO INTEGRATO E MULTIDISCIPLINARE ALLA GESTIONE DEL RISCHIO IDRICO NELLE STRUTTURE SANITARIE Pisa, 12 giugno 2015 Laboratorio Agenti Biologici Centro Ricerche INAIL (Roma) Ricerca nel settore del rilevamento, valutazione e controllo della contaminazione microbiologica indoor Sviluppo e validazione di metodologie di rilevamento e valutazione degli agenti biologici. Consulenza: Monitoraggi microbiologici ambientali in matrici ambientali (aria, acqua, polvere) di agenti patogeni (Legionella spp., Asp.fumigatus, allergeni, etc) Attività di proposta normativa mediante partecipazione a Gruppi di Lavoro nazionali ed internazionali per l elaborazione di norme tecniche e linee guida. Didattica e Formazione in materia di rischio biologico per Il personale del SSN, di Enti pubblici e privati. 1

2 NORMATIVA IN MATERIA DI GESTIONE E MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI 1994 D.Lgs 626/ Linee Guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi 2001 Linee Guida per la tutela e la promozione della salute negli ambienti confinati (Ministero Salute) 2005 Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di strutture turistico-recettive e termali 2006 Linee guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione 2008 D.Lgs 81/ UNI EN 13779: Ventilazione degli edifici non residenziali - Requisiti di prestazione per i sistemi di ventilazione e di climatizzazione UNI EN 15251: Criteri per la progettazione dell ambiente interno e per la valutazione della prestazione energetica degli edifici, in relazione alla qualità dell aria interna, all ambiente termico, all illuminazione ed all acustica UNI EN 15780:Ventilazione degli edifici Condotti Pulizia dei sistemi di ventilazione Accordo Stato Regioni «Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all igiene degli impianti di trattamento aria» 2015 Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi LEGGI REGIONALI IN MATERIA DI GESTIONE E MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI 2

3 D.LGS 81/2008 TITOLO X - ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI MALATTIE INFETTIVE Capo I art. 267 Definizioni EFFETTI TOSSICI ALLERGIE Agente biologico: qualsiasi microrganismo anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie o intossicazioni. Microrganismo: qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno, in grado di riprodursi o trasferire materiale genetico Coltura cellulare: il risultato della crescita in vitro di cellule derivate da organismi pluricellulari D.Lgs 81/2008 L articolo 64 del D.Lgs 81/08 obbliga il datore di lavoro a provvedere alla regolare manutenzione e pulizia degli impianti di areazione e l allegatoiv Requisitideiluoghidilavoro fornisce indicazioni in merito alla pulizia e alla manutenzione, evidenziando che: Gli stessi impianti devono essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione per la tutela della salute dei lavoratori. Qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe comportare un pericolo immediato per la salute dei lavoratori dovuto all'inquinamento dell'aria respirata deve essere eliminato rapidamente 3

4 Linee guida per la tutela e la promozione della salute negli ambienti confinati Supp. ordinario G.U. Serie generale n. 276 del 27 Novembre 2001 Indoor = ambienti di vita e di lavoro non industriale Attività ricreative e sociali (cinema, strutture sportive ) Uffici pubblici e privati Abitazioni Mezzi di trasporto (treni, aerei, navi..) Strutture comunitarie (ospedali, scuole,alberghi..) PATOLOGIE ASSOCIATE ALLA PERMANENZA NEGLI EDIFICI Building Related Illness (B.R.I.) Patologie associate o attribuite alla permanenza in edifici con quadro clinico ben definito e per le quali può essere identificato uno specifico agente causale (biologico, chimico, fisico) presente nell'ambiente confinato. o Legionellosi o Aspergillosi o Asma bronchiale o Febbre da umidificatori o Alveolite allergica estrinseca o Reazioni tossiche a composti chimici Sick-Building Syndrome (S.B.S.) Sindrome diffusa, ad etiologia non definita, sintomatologia non specifica, quadri clinici caratterizzati da effetti neurosensoriali che determinano condizioni di malessere generale, diminuzione del comfort degli occupanti e percezione negativa della qualità dell aria. Sintomi generali, oculari, nasali e faringei, respiratori,cutanei, etc.) lamentati dalla maggior parte degli occupanti (50-60%). 4

5 FATTORI ASSOCIATI ALLA SBS Fattori ambientali e strutturali degli edifici a) uffici open-space b) tipo di ventilazione (<10 L/s/persona o 25 L/s/persona) c) umidificatori d aria, d) scarsa illuminazione e) affollamento, moquette, polvere depositata, f) rumore g) uso di VDT e fotocopiatrici Fattori psico-sociali a) stress lavorativo b) difficoltà di rapporto con colleghi c) scarsa soddisfazione «Linee guida per la tutela e la promozione della salute negli ambienti confinati INQUINANTI BIOLOGICI NEGLI AMBIENTI INDOOR OCCUPANTI Uomo e animali (desquamazione dell epidermide, trasmissione di agenti infettanti per contatto diretto o indiretto mediante diffusione nell aria e sulle superfici). Es: agenti di malattie infettive a carattere epidemico (influenza, polmoniti, varicella, tubercolosi) IMPIANTI TRATTAMENTO ARIA Umidificatori, acqua condensa, filtri, torri di raffreddamento (batteri termofili, Gram negativi, endotossine batteriche, legionelle) ACQUA Rete di distribuzione dell acqua, serbatoi, fontane decorative (Gram negativi, legionelle, protozoi, etc ) POLVERE STRUTTURE E ARREDI Complesso ecosistema che contiene microrganismi, forfora, secreti ed escreti di mammiferi, terriccio, microbi, etc. (acari, funghi, batteri) Pannelli isolanti, carta, tappeti, tappezzerie, legno, piante, rifiuti, residui alimentari (funghi, batteri) 5

6 aerosol con legionella IMPIANTO TRATTAMENTO ARIA Serrande di presa dell aria primaria Torri evaporative Filtri Batterie scambio termico Condotta aeraulica Vasca acqua condensa Sezione umidificazione Titolo X Capo II - OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO Articolo Valutazione del rischio Il datore di lavoro, nella valutazione del rischio di cui all articolo 17, comma 1, tiene conto di tutte le informazioni disponibili relative alle caratteristiche dell agente biologico e delle modalità lavorative che possono comportare un rischio di esposizione ad agenti biologici Valutazione del rischio Il DL identifica le sorgenti di rischio presenti all interno della realtà lavorativa in relazione alle specifiche attività Individua i fattori di rischio ambientali Applica i principi di buona prassi microbiologica e adotta misure preventive e protettive per ridurre il rischio di esposizione ad agenti biologici Impianti trattamento aria e loro componenti (scambiatori termici, vasca raccolta acqua condensa, torri evaporative,..) Acqua stagnante, ricircolo, sedimenti, incrostazioni, mucillagini, polvere, sporcizia, detriti animali o vegetali LG, Leggi Regionali, Norme tecniche Stima dell entità dei rischi residui Monitoraggio microbiologico ambientale 6

7 ACCORDO 7 FEBBRAIO 2013 PROCEDURA OPERATIVA PER LA VALUTAZIONE E GESTIONE DEI RISCHI CORRELATI ALL IGIENE DEGLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO ARIA Accordo in Conferenza Stato-Regioni del 7 febbraio 2013 FINALITÀ DELL ACCORDO IN CONFERENZA STATO-REGIONI Nella seduta del 7 febbraio 2013 la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province DEL 7 autonome FEBBRAIO di 2013 Trento e di Bolzano ha sancito l accordo recante: «Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all igiene degli impianti di trattamento aria» realizzato dal Fornire sottogruppo al datore Agenti di lavoro Biologici indicazioni del Comitato pratiche 9 della percommissione la valutazione Consultiva e gestione dei rischi Permanente correlati all igiene per la Salute deglie impianti la Sicurezza di trattamento sul Lavoro. aria e per la pianificazione degli interventi di manutenzione, in considerazione di quanto riportato nelle Leggi regionali, Stato_Regioni.htm Linee Guida nazionali e norme tecniche prodotte sull argomento. CONTROLLI SULL IMPIANTO Per la corretta funzionalità degli impianti e per il mantenimento dei requisiti igienici è necessario effettuare periodici interventi di pulizia e manutenzione che devono prevedere una ispezione visiva e se necessaria una tecnica. Quali novità presenta questo documento rispetto alle indicazioni dell Accordo Stato Regioni (2006) «Linee guida per la definizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione»? 1) Possibilità di valutare lo stato di manutenzione e quello igienico dell impianto mediante l ispezione visiva che può essere svolta indipendentemente da quella tecnica. 2) La periodicità di esecuzione delle due tipologie di ispezioni (visiva e tecnica) non predeterminata, ma programmabile sulla base degli esiti di quelle precedenti. Registro degli interventi effettuati sull impianto (già previsto dalle Linee Guida dell Accordo Stato Regioni 2006) con l aggiunta di: o una check listdelle verifiche oggetto dell ispezione visiva VALUTAZIONE DEL RISCHIO o un modello di report (rapporto dei risultati) dell ispezione tecnica da allegare al suddetto registro. REGISTRO INTERVENTI + CHECK LIST + RAPPORTO RISULTATI ISPEZIONE TECNICA 7

8 ISPEZIONE VISIVA L ispezione visiva permette di accertare lo stato dei vari componenti dell impianto nell ambito di interventi manutentivi programmati. Nel corso di tale esame viene valutato lo stato igienico di alcuni punti critici dell impianto e la loro funzionalità. Chi è responsabile della pianificazione degli interventi di manutenzione? Datore di Lavoro o suo incaricato (RSPP, etc.) Chi è l esecutore dell ispezione visiva? Personale incaricato della manutenzione ordinaria dell impianto (*) Con quale periodicità deve essere fatta l ispezione visiva? Frequenza consigliata annuale (^), o comunque stabilita in base ai risultati delle precedenti ispezioni e della valutazione dei rischi (fatte salve le indicazioni del fabbricante presenti sul manuale di istruzione e d uso) (*) Categoria B : Personale addetto alle operazioni semplici (Accordo Stato Regioni 2006) ISPEZIONE VISIVA: Check list 8

9 CHECK LIST PER ISPEZIONE VISIVA Gliesitidelleverificheeffettuatedurantel ispezionevisivavengonoraccolti nell apposita check list (Allegato 3) che conservata insieme al registro degli interventi di manutenzione può costituire un utile strumento per la valutazione nel tempo dello stato igienico dell impianto 9

10 ISPEZIONE TECNICA L ispezione tecnica prevede campionamenti e/o controlli tecnici sui componenti dell impianto al fine di valutarne l efficienza, lo stato di conservazione e le condizioni igieniche. Essa permette di diagnosticare le criticità manifestate dall impianto e decidere le misure da intraprendere. Chi è responsabile della pianificazione degli interventi di manutenzione? Datore di Lavoro o suo incaricato (RSPP, etc.) Chi è l esecutore dell ispezione tecnica? Servizio tecnico o personale specializzato incaricato della manutenzione (*) Con quale periodicità deve essere fatta l ispezione tecnica? -Deve essere determinata sulla base della valutazione dei rischi specifici presenti. -Può essere programmata sulla base dell esito dell ispezione visiva e delle precedenti ispezioni tecniche. (*) Categoria A : Responsabili dell igiene ISPEZIONE TECNICA: operazioni da effettuare su alcuni componenti dell impianto UNITA DI TRATTAMENTO DELL ARIA (UTA) E suggerita una periodicità per i controlli microbiologici nella sezione di umidificazione. Per le sezioni di umidificazione adiabatiche con ricircolo potrebbe essere necessaria una frequenza almeno semestrale; per quelle senza ricircolo almeno annuale. La carica batterica totale dell acqua circolante non deve eccedere il valore di 10 6 CFU/L con una temperatura di incubazione di 20 C±1 C e 36 C ±1 C. 10

11 ACCORDO 7 FEBBRAIO 2013 Allegato 4: ANALISI MICROBIOLOGICHE ED INTERVENTI PREVISTI SULLA SEZIONE DI UMIDIFICAZIONE E SULLA TORRE EVAPORATIVA. a) La carica batterica totale nell acqua della sezione di umidificazione deve essere rilevata a temperature di incubazione di 20 C ±1 C e 36 C ±1 C e non deve avere valori superiori a 10 6 UCF/L (Linee Guida Legionellosi ). ISPEZIONE TECNICA: operazioni da effettuare su alcuni componenti dell impianto TORRI DI RAFFREDDAMENTO E suggerita una periodicità: Le operazioni di drenaggio e di pulizia andrebbero svolte almeno due volte l anno, e comunque sempre dopo un periodo di non utilizzo. La carica batterica totale nell acqua non deve eccedere il valore di 10 7 CFU/L con una temperatura di incubazione di 20 C±1 C e 36 C ±1 C. 11

12 ACCORDO 7 FEBBRAIO 2013 Allegato 4: ANALISI MICROBIOLOGICHE ED INTERVENTI PREVISTI SULLA SEZIONE DI UMIDIFICAZIONE E SULLA TORRE EVAPORATIVA. b) La carica batterica totale nell acqua prelevata dalla torre evaporativa deve essere rilevata a temperature di incubazione di 20 C ±1 C e 36 C ±1 C e non deve avere valori superiori a 10 7 UCF/L (Linee Guida Legionellosi ). MONITORAGGIO MICROBIOLOGICO IN AMBIENTE INDOOR Potrebbero essere necessari altri campionamenti microbiologici nell impianto in corrispondenza di punti di prelievo prestabiliti Punti di prelievo consigliati per i campionamenti microbiologici: sull aria in uscita dai terminali di mandata batterie di scambio termico (superfici) pareti interne dell UTA (superfici) 12

13 All.5 INDICAZIONI PER IL MONITORAGGIO MICROBIOLOGICO DEI COMPONENTI DELL IMPIANTO Eventuali campionamenti dell aria vanno effettuati sull aria in uscita dai terminali di mandata (50 cm di distanza) e le cariche, espresse in Unità Formanti Colonia per metro cubo d aria (UFC/m 3 ), devono essere confrontate con le cariche rilevate all esterno dell edificio al fine di evidenziare eventuali fenomeni di concentrazione. Le cariche microbiche dovrebbero essere riportate come il risultato della media di tre campionamenti per ciascun punto di prelievo. Le temperature di incubazione per la carica batterica e micetica totale devono essere comprese tra 20 C e 30 C (UNI EN 13098). INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI Relativamente ai risultati del monitoraggio microbiologico dell aria, per gli agenti biologici appartenenti al 1 gruppo di rischio, non esistono valori limite di riferimento contemplati dalla vigente legislazione italiana, né Organismi Istituzionali competenti in materia hanno formulato indicazioni a riguardo. UNI EN 13098:2002 «Linee guida per la misurazione di microrganismi e di endotossine aerodispersi» Dipartimento Igiene del Lavoro European Collaborative Action, Indoor Air Quality & Its Impact on Man. Report No.12. Biological Particles in Indoor Environments, Commission of the European Communities EUR 14988: 1993 LIVELLO* BATTERI (UFC/m 3 ) Abitazioni Ambienti lavorativi non industriali Molto basso < 100 < 50 Basso < 500 < 100 Medio < < 500 Alto < < Molto alto > > LIVELLO* FUNGHI (UFC/m 3 ) Abitazioni Ambienti lavorativi non industriali Molto basso < 50 < 25 Basso < 200 < 100 Medio < < 500 Alto < < Gli attuali criteri interpretativi dei risultati relativi alla concentrazione microbiologica aerodispersa sono principalmente di tipo qualitativo, basati sul Molto alto > > *Gli confronto intervalli di concentrazione di generi riportati e specie si basano sunell indoor studi pubblicati letteratura con quelli nei qualipresenti sono stati impiegati nell outdoor. campionatori attivi e non implicano alcun giudizio sul rischio per la salute. 13

14 Allegato 6 RAPPORTO DI PROVA DELL ISPEZIONE TECNICA Al termine dell ispezione i risultati devono essere riportati in un rapporto scritto, (format proposto nell allegato 6) che fornisce indicazioni per l interpretazione dei dati. effettuati. 26 MISURE DI PROTEZIONE Protezione dall esposizione ad agenti chimici e biologici per il personale addetto alla pulizia e manutenzione degli impianti Dipartimento Igiene del Lavoro Indumenti di protezione, occhiali, guanti, facciali filtranti per la protezione delle vie respiratorie 14

15 CONCLUSIONI La migliore strategia per la prevenzione ed il controllo della contaminazione microbiologica indoor è quella basata su: corretta progettazione degli ambienti e degli impianti accurata scelta della tipologia dei materiali e degli arredi controllo delle potenziali sorgenti di emissione degli inquinanti biologici anche attraverso la realizzazione di interventi di manutenzione prestabiliti, mirati all eliminazione o quanto meno alla riduzione della carica microbica eventualmente presente. GRAZIE PER L ATTENZIONE! a.mansi@inail.it 29 15

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