Parrocchia San Michele Arcangelo Oratorio San Luigi OPERA DON ORIONE TORTONA

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Gustavo Roberto
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1 Parrocchia San Michele Arcangelo Oratorio San Luigi OPERA DON ORIONE TORTONA

2 Cari parrocchiani, sono due anni che la nostra parrocchia cerca di vivere un cammino comunitario, con fatica e alle volte senza consapevolezza. Tema centrale è riscoprire la chiamata di Dio alla comunione con Lui e fra di noi. Rispondere alla chiamata rinnovando, come comunità, la propria immagine come persone in relazione, come soggetto della Parrocchia e Popolo di Dio, articolato in piccole comunità (cfr. Progetto Pastorale Parrocchiale 2012/13). Davanti alle difficoltà incontrate nel primo anno, ci siamo proposti di ripartire da una proposta previa all obiettivo originale: lasciamoci illuminare da Gesù, in quanto è Lui ad illuminare e ad aprire i nostri occhi alla verità e all edificazione della comunità parrocchiale (cfr. Progetto Pastorale Parrocchiale 2013/14). Quest anno desideriamo riprendere il cammino partendo dal tema dell ACCOGLIENZA, successivamente nei prossimi anni, seguiremo le tematiche già stabilite nel primo progetto: RELAZIONI; DIALOGO; PARTECIPAZIONE; FRATERNITA'; CHIESA COMUNIONE (cfr. Progetto Pastorale Parrocchiale 2012/13). PERCHÉ? Nel documento Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia si sottolinea: Cristiani non si nasce, si diventa. Non si può più dare per scontato che si sappia chi è Gesù Cristo, che si conosca il vangelo, che si abbia una qualche esperienza di Chiesa. Occorre incrementare la dimensione dell accoglienza, caratteristica di sempre delle nostre parrocchie: tutti devono trovare nella parrocchia una porta aperta nei momenti difficili o gioiosi della vita. L accoglienza, cordiale e gratuita è la condizione prima di ogni evangelizzazione. Su di essa deve innestarsi l annuncio, fatto di parola amichevole e, in tempi e modi opportuni, di esplicita presentazione di Cristo, Salvatore del mondo.

L umanità ha un Padre accogliente e desidera che ogni credente contribuisca a manifestare questa caratteristica (pensiamo al Padre misericordioso del Vangelo: accoglie il figlio e rimprovera l altro

18,1-10) Poi il Signore apparve a lui alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso della tenda nell'ora più calda del giorno.

3 L umanità ha un Padre accogliente e desidera che ogni credente contribuisca a manifestare questa caratteristica (pensiamo al Padre misericordioso del Vangelo: accoglie il figlio e rimprovera l altro perché rifiuta il fratello). Per riflettere e soprattutto vivere questa virtù vogliamo seguire tre modelli: ABRAMO DON ORIONE MARIA IN ASCOLTO DELLA PAROLA ABRAMO (Genesi. 18,1-10) Poi il Signore apparve a lui alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso della tenda nell'ora più calda del giorno. Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall'ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. 4 Si vada a prendere un po' d'acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l'albero. Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi; dopo potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa' pure come hai detto». Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre sea di fior di farina, impastala e fanne focacce». All'armento corse lui stesso, Abramo; prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. Prese panna e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse loro. Così, mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l'albero, quelli mangiarono. Poi gli dissero: «Dov'è Sara, tua moglie?». Rispose: «È là nella tenda». Riprese: «Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio».

4 MARIA (Luca 1,38 ss.) Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l'angelo si allontanò da lei. In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto». DON ORIONE (La vicenda con Ignazio Silone) Solo nel 1916 posso dire di aver conosciuto don Orione. In quell anno, per terminare gli studi ginnasiali, ero stato messo in un collegio diretto da zelanti religiosi. Un po prima di Natale, senza alcun motivo plausibile, fuggii dal collegio. Intanto la mia assenza dal collegio fu segnalata alla questura e il terzo giorno fui prelevato da un poliziotto e ricondotto in collegio, in attesa di una risposta di mia nonna, cui spettava, in qualità di tutore, di decidere del mio avvenire. La risposta della nonna non tardò molto e mi portò la notizia che un certo don Orione era disposto a prendermi in un suo collegio. Era stato fissato l incontro, tramite il mio direttore, alla stazione centrale di Roma, ove, al giorno e al punto stabilito, trovai un prete sconosciuto, non quello da me visto l anno prima tra le macerie del mio paese ed io pensai che don Orione fosse stato impedito di venire. Egli si caricò le mie valigie e fagotti e prendemmo il treno. Dovendo viaggiare tutta la notte, a un certo punto, mi chiese se avessi portato con me qualcosa da leggere e se desideravo un giornale e quale. L Avanti, io risposi. Era difficile immaginare una richiesta più impertinente da parte di un collegiale. Ma, senza scomporsi, quel prete scese dal treno e poco dopo riapparve e mi porse il giornale. «Ma perché» gli chiesi «don Orione non è venuto?». «Sono io, don Orione!» egli mi disse. «Scusami se non mi sono presentato». Rimasi assai male a quella inattesa rivelazione. Nascosi subito il giornale e balbettai alcune scuse per la mia presunzione di poc anzi e per avergli lasciato portare le valigie. Egli sorrise e mi confidò la sua felicità di poter talvolta portare le valigie. Adoperò anzi un immagine che mi piacque enormemente e mi commosse: «Portare le valigie come un asinello» e mi confessò: «La mia vocazione è un segreto che voglio rivelarti sarebbe poter vivere come un autentico asino di Dio, come un autentico asino della Divina Provvidenza».

5 MEDITIAMO LA PAROLA Questi brani, sottolineano come la buona accoglienza è espressione della carità ecclesiale, intesa nella sua natura profonda e nella sua universalità. Essa abbraccia una serie di disposizioni che vanno dall ospitalità, alla comprensione, alla valorizzazione, che è il presupposto psicologico per la reciproca conoscenza e per una convivenza serena in armonia. La virtù dell accoglienza, infatti, esprime la capacità di accorgersi della novità di Dio che sempre abita nella storia e in essa continuamente opera attraverso la Parola, il Risorto, lo Spirito Santo, il fratello, l ultimo arrivato nella comunità. L accoglienza è la virtù di chi sa creare, inventare uno spazio per l altro. La virtù di chi cerca e sa trovare un linguaggio comune, luoghi e spazi di condivisione. È una virtù dell arricchimento: che valorizza le reciproche ricchezze. MEDITIAMO E VIVIAMO LA PAROLA Per vivere il valore dell accoglienza ogni mese, verrà sottolineato un aspetto ed una caratteristica. OTTOBRE Ospitalità Mese Missionario La Chiesa è missionaria, porta la Parola di Dio a ogni uomo affinché possa sperimentare l amore del Padre. NOVEMBRE Cordialità Mese dei Defunti Pregare per i nostri cari defunti significa riconoscere e ricordarci con cordialità il bene ricevuto. DICEMBRE Ascolto Avvento Natale Il bambino Gesù: in ascolto delle ansie dei pastori, della povera gente e dei Magi.

6 GENNAIO Riconoscenza Mese Unità dei Cristiani e Vocazionale Gesù nel battesimo al Giordano è grato della missione di Giovanni Battista e comincia ad essere centro dell Umanità redenta in comunione con il Padre. FEBBRAIO Alterità Mese della riflessione Riconoscere i doni del mio fratello come contributo alla mia crescita. MARZO Attesa Quaresima Il Cristo crocefisso e sofferente in attesa della redenzione dell uomo. APRILE Ricerca Pasqua Il Risorto alla ricerca degli apostoli e delle donne MAGGIO Silenzio Mese Mariano Il silenzio di Maria GIUGNO Condivisione La comunità Cristiana si incontra per condividere i doni che ha ricevuto

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