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1 Protocollo d intesa CARTA DEGLI IMPEGNI PER LA PROMOZIONE DEL GREEN PUBLIC PROCUREMENT TRA LA PROVINCIA DI CAGLIARI E GLI ENTI DEL TERRITORIO PREMESSO CHE Il Green Public Procurement (GPP) è lo strumento che serve a rendere verdi gli acquisti pubblici adottando criteri ambientali nelle procedure d acquisto degli enti locali e della Pubblica Amministrazione, permettendo così di sostituire i prodotti e i servizi esistenti con altri a minore impatto sull ambiente. Le finalità sono: ridurre l uso delle risorse naturali; sostituire le fonti energetiche non rinnovabili con quelle rinnovabili; ridurre la produzione di rifiuti, le emissioni inquinanti, i pericoli ed i rischi ambientali; razionalizzare la spesa pubblica e ottenere risparmi economici, oltre che vantaggi ambientali. Richiamata la normativa di riferimento A livello comunitario: L art. 6 della versione consolidata del Trattato che istituisce la Comunità Europea (G.U.C.E. C 325 del ) afferma che le esigenze connesse con la tutela dell ambiente devono essere integrate nella definizione e nell attuazione delle politiche ed azioni comunitarie di cui all art. 3, in particolare nella prospettiva di promuovere lo sviluppo sostenibile. Tra gli strumenti indicati nella Comunicazione della Commissione Europea sulla Politica Integrata di Prodotto, COM 2003/302, per migliorare le performance ambientali dei beni e dei servizi, il GPP occupa un ruolo importantissimo. Con questo termine si fa riferimento ad un sistema di acquisti di prodotti e servizi ambientalmente preferibili adottato dalle amministrazioni pubbliche. Il GPP può giocare un ruolo fondamentale dal lato della domanda, per sostenere la produzione di beni e servizi ambientalmente preferibili e fungere da traino nel processo di orientamento delle scelte di consumo in chiave sostenibile. La Decisione n. 1600/2002/CE del che istituisce il Sesto Programma Comunitario di Azione Ambientale, stabilisce all art. 3.6 che è necessario promuovere una politica di appalti pubblici «verdi» che consenta di tener conto delle caratteristiche ambientali e di integrare eventualmente nelle procedure di appalto considerazioni inerenti al ciclo di vita. 1

2 Il Regolamento CE 66/2010 che definisce il sistema di qualità ecologica dell'unione europea (Ecolabel UE) il quale si inserisce nella politica comunitaria relativa al consumo e alla produzione sostenibili, con l'obiettivo di ridurre gli impatti negativi del consumo e della produzione sull ambiente, sulla salute, sul clima e sulle risorse naturali. Il sistema è inteso a promuovere, attraverso l uso del marchio Ecolabel UE, i prodotti che presentano elevate prestazioni ambientali. La Corte di Giustizia Europea, nella causa C513/99 con sentenza del , ha stabilito che il principio della parità di trattamento non osta a che siano presi in considerazione nell appalto criteri collegati alla tutela dell ambiente, per il solo fatto che esistono poche imprese che hanno la possibilità di offrire un materiale che soddisfi i detti criteri. Le Direttive Europee 2004/17/CE e 2004/18/CE, il Manuale Acquistare Verde! della Commissione Europea (SEC(2004) 1050 del 18 Agosto 2004) ed il Decreto Legislativo 12 aprile 2006, n. 163, Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE, hanno chiarito le opportunità e modalità di utilizzo dei criteri di preferibilità ambientale negli appalti pubblici. La Comunicazione della Commissione Europea sul piano d'azione "Produzione e consumo sostenibili" e "Politica industriale sostenibile" (COM(397)2008) indica che Per quanto concerne gli appalti pubblici, le misure di esecuzione di cui alla direttiva sull'etichettatura considereranno una delle classi di etichettatura come livello al di sotto del quale le autorità pubbliche non saranno autorizzate a rifornirsi mediante appalti e che l'attenzione agli aspetti ambientali negli appalti pubblici (appalti pubblici verdi) sarà rafforzata da misure facoltative, che fungeranno da complemento alle misure obbligatorie già descritte, nel rispetto delle regole del mercato interno. La Comunicazione della Commissione Europea sul GPP Appalti pubblici per un ambiente migliore (COM(400)2008) pone per gli Stati Membri l obiettivo di raggiungere, entro il 2010, il 50% delle forniture verdi. A livello nazionale: Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) ha auspicato che la Pubblica Amministrazione si impegni a istituzionalizzare l integrazione degli aspetti ambientali nelle procedure di acquisto ponendo l obiettivo di modifica dei capitolati di acquisto di beni e servizi, inserendo i requisiti ambientali senza contravvenire alle norme comunitarie (Deliberazione n. 57/2002 del CIPE su Strategia d azione ambientale per lo sviluppo sostenibile in Italia ). Con decreto interministeriale n. 135 dell 11 aprile 2008 è stato approvato il Piano d azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione (PAN Piano d Azione Nazionale per il GPP), come previsto dalla Legge Finanziaria 296 del 27 Dicembre 2006 (articolo 1 commi 1126, 1127, 1128). Il D. Lgs. n.163/2006, Codice dei Contratti Pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, in attuazione delle Direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE, art.2, comma 2, stabilisce che il principio di economicità può essere subordinato, entro i limiti in cui sia espressamente consentito dalle norme vigenti e dal presente codice, ai criteri, previsti dal bando, ispirati a esigenze sociali, nonché alla tutela della salute e dell ambiente e alla 2

3 promozione dello sviluppo sostenibile e all art.68, comma 4, in materia di specifiche tecniche stabilisce che ogniqualvolta sia possibile dette specifiche tecniche devono essere definite in modo da tenere conto dei criteri di accessibilità per i soggetti disabili, di una progettazione adeguata per tutti gli utenti, della tutela ambientale. A livello regionale: Con deliberazione n 37/16 del 30 Luglio 2009, la Giunta della Regione Sardegna ha rafforzato il proprio impegno di sostenibilità ambientale dotandosi del Piano per gli Acquisti Pubblici Ecologici in Regione Sardegna - PAPERS. Il Piano assume e amplia gli impegni del Piano d Azione Nazionale, e si propone nel quadriennio di far attecchire la politica del GPP in tutto il territorio regionale, e, in particolare, in tutte le amministrazioni provinciali, nel 50% delle amministrazioni comunali, in tutti gli Enti parco regionali, nel 30% degli altri Enti Pubblici. Nel Piano regionale il primo obiettivo della Strategia e azioni rivolte agli enti locali e altri enti pubblici ( ) è: Promuovere l adozione della politica del GPP negli Enti, da conseguire anche attraverso il supporto delle amministrazioni provinciali chiamate a svolgere un ruolo di raccordo tra Amministrazione Regionale e Amministrazioni Comunali. A tal fine verrà cofinanziata la costituzione di sportelli informativi presso ciascuna provincia che, attraverso personale dedicato, possa fornire un supporto tecnico all Ente Provincia e ai comuni e fornire informazione specialistica alle imprese del territorio. Il Piano prevede inoltre che L aumento degli acquisti verdi potrà essere realizzato anche attraverso l adesione alle convenzioni verdi realizzate dal Centro di Acquisti Territoriale regionale e che Verranno erogati finanziamenti per la realizzazione di azioni realizzate dagli Enti volte a stimolare azioni di consumo responsabile dentro gli uffici e inoltre verranno finanziate altre azioni realizzate da EELL e altri enti pubblici che coinvolgano il territorio (cittadini, imprese e scuole). CONSIDERATO CHE Per contribuire alla diffusione di una cultura ambientale nei consumi e quindi negli acquisti della Pubblica Amministrazione e per promuovere la diffusione di metodi di produzione a impatto ambientale ridotto, l innovazione ambientale dei prodotti e dei servizi, i sistemi di etichettatura ecologica dei prodotti/servizi (es. Ecolabel Europeo), è necessario introdurre un sistema di Green Public Procurement. Il settore pubblico, infatti, può a) ridurre in maniera significativa gli impatti ambientali, acquistando prodotti e servizi verdi; b) accrescere la disponibilità e la competitività dei prodotti e servizi più verdi sul mercato e contribuire alla diffusione delle tecnologie ambientali; c) influenzare il comportamento dei cittadini privati, ma soprattutto delle istituzioni private e delle imprese, e spingerli verso acquisti più sostenibili; d) utilizzare il GPP come strumento operativo per il raggiungimento di obiettivi di miglioramento ambientale nelle politiche settoriali. Allo scopo di portare avanti il percorso verso la sostenibilità, iniziato nel 2001 con l adesione alla Carta di Aalborg, l Amministrazione Provinciale di Cagliari ha elaborato e presentato nell ambito del bando RAS per 3

4 il co-finanziamento di progetti pilota per l'educazione ambientale e la sostenibilità ambientale (di cui nel 2008 è risultata poi beneficiaria) il progetto In Provincia di Cagliari si acquista verde, nel quale sono statepreviste azioni dirette a promuovere il GPP, quale strumento per lo sviluppo sostenibile a disposizione degli Enti per ridurre gli impatti ambientali derivanti dalla produzione e dal consumo di beni e servizi. Con l attuazione del Progetto, la Provincia ha inteso, infatti, favorire lo sviluppo di strumenti e azioni innovative per la sostenibilità attraverso l attuazione della politica degli acquisti pubblici ecologici al suo interno, la promozione di comportamenti responsabili e la definizione di progetti pilota innovativi con il coinvolgimento degli attori istituzionali e socioeconomici del territorio. Le attività proposte hanno avuto come fine ultimo la qualificazione ambientale dei produttori nella filiera produttore-distributore-consumatore pubblico e l utilizzazione del GPP come strumento attuativo di sistemi di gestione ambientale, di Agende 21 locali e della diffusione dei sistemi di etichettature ecologiche dei prodotti. L obiettivo è stato quindi quello di utilizzare in modo sinergico strumenti volontari al fine di perseguire un miglioramento ambientale continuo. Per promuovere acquisti ambientalmente sostenibili al proprio interno all articolo 10 Green Public Procurement del Regolamento per acquisizione di beni e servizi in economia della Provincia di Cagliari, approvato con Deliberazione di Giunta Provinciale n. 18 del 24 marzo 2009 si prevede che il Responsabile della procedura nella predisposizione dei capitolati o nella posizione delle specifiche tecniche per l acquisto dovrà orientarsi per la scelta di beni o servizi anche sulla base di impatti ambientali che questi possono avere nel costo del loro ciclo di vita, ovvero durante tutte le fasi del processo produttivo, dall estrazione delle materie prime allo smaltimento dei rifiuti. Con la Deliberazione di Giunta n.313 del 27/10/09 la Provincia di Cagliari si è impegnata a promuovere e adottare la politica di acquisti verdi, individuando nel Nodo In.F.E.A. del Settore Ambiente il centro operativo per la promozione, la diffusione e l attuazione della politica di acquisti verdi all interno e all esterno dell Ente e dandogli il ruolo di dialogare con le altre istituzioni. La politica di acquisti verdi nella Provincia di Cagliari viene implementata attraverso uno specifico Piano d Azione, approvato con Deliberazione di Giunta n.360 del 30/12/11, in cui sono stati individuati beni e servizi prioritari per l introduzione del GPP, nonché obiettivi, azioni e tempi. Con la Deliberazione della Giunta Regionale n. 16/13 del sono state approvate le linee guida per la costituzione degli Ecosportelli GPP provinciali ed è stata approvata la ripartizione della somma di Euro ,00 tra le Province. Gli Ecosportelli provinciali nascono con l obiettivo di fornire un supporto tecnico all Ente Provincia, ai Comuni e agli altri Enti Pubblici, fornire informazione specialistica alle imprese del territorio, contribuire all Osservatorio regionale degli Acquisti Pubblici Ecologici per il monitoraggio del Piano per gli Acquisti Pubblici Ecologici in Regione Sardegna (PAPERS). Con la Deliberazione di Giunta n.278 del 05/10/2010 la Provincia di Cagliari ha stabilito di accettare il finanziamento disposto dalla regione Autonoma della Sardegna per l'attivazione dell'ecosportello della Provincia di Cagliari e di approvare la bozza di convenzione. 4

5 La convenzione per la costituzione dell'ecosportello provinciale è stata stipulata con la Regione Autonoma della Sardegna in data 16/11/2010 (convenzione rep. n ADA e successivo Atto aggiuntivo rep. n ADA del 13/03/12). Con successiva Deliberazione di Giunta n.395 del 21/12/2010 è stato approvato il Piano Operativo delle attività per la costituzione degli Ecosportelli provinciali. In data 06/06/2011 è stato ufficialmente attivato l'ecosportello della Provincia di Cagliari. Si ritiene fondamentale, per il buon esito del percorso di adozione di acquisti pubblici sempre più verdi, stimolare tutto il settore pubblico con l attivazione di forme di collaborazione tra la Provincia e gli Enti pubblici, orientate ad ottenere un approccio ambientalmente più consapevole nella gestione degli acquisti. La sottoscrizione degli impegni testimonia una forte consapevolezza da parte degli enti che vi aderiscono di credere nel GPP come mezzo per ridurre gli impatti delle proprie attività sull ambiente e sulla salute dei cittadini, nonché come strumento per la diffusione delle tecnologie ambientali. TUTTO CIÒ PREMESSO I sottoscrittori consapevoli della necessità di minimizzare o eliminare alla fonte l impatto ambientale derivante dalle proprie scelte di acquisto, per contribuire alla diffusione di una cultura ambientale negli acquisti della Pubblica Amministrazione e nella promozione dei sistemi di etichettatura ecologica dei prodotti/servizi (es. Ecolabel Europeo) convengono e stipulano quanto segue: ART. 1 OBIETTIVI DA PERSEGUIRE I sottoscrittori perseguono i seguenti obiettivi: 1. Limitare, sostituire o eliminare progressivamente l'acquisto di prodotti tossici, pericolosi, difficilmente smaltibili o comunque a significativo impatto ambientale; 2. Preferire prodotti/servizi a più lunga durata, facilmente smontabili e riparabili, ad alta efficienza energetica, ottenuti con materiali riciclati/riciclabili, recuperati o da materie prime rinnovabili, e che minimizzano la produzione di rifiuti; 3. Promuovere nelle proprie scelte di acquisto la diffusione di tecnologie ecologicamente compatibili, tecniche di bio-edilizia, sistemi di produzione a ridotto impatto ambientale e sistemi pubblici di etichettatura ecologica dei prodotti (es. Regolamento CE 66/2010) che tengono conto dell'intero ciclo di vita dei prodotti/servizi che si intende acquistare; 4. Inserire nei criteri di aggiudicazione elementi ambientali che comportino un vantaggio economico all'amministrazione, tenendo conto dei costi sostenuti lungo l'intero ciclo di utilizzo del prodotto/servizio. ART. 2 IMPEGNI DEI SOTTOSCRITTORI 5

6 Al fine di perseguire gli obiettivi sopra esposti i sottoscrittori si impegnano, compatibilmente con le specificità locali, le esigenze particolari e la normativa, a: a. integrare gradualmente criteri di preferibilità ambientale e sociale nelle procedure d acquisto e mettere a disposizione degli altri enti le esperienze acquisite e sperimentare l utilizzo di ulteriori criteri, che potranno essere condivisi anche all interno del Comitato GPP di cui all Art. 3; b. conformarsi alle indicazioni del Piano d Azione Nazionale per il GPP approvato con Decreto Interministeriale 135/2008 adottando i criteri ambientali minimi che verranno progressivamente sviluppati e divulgati attraverso le modalità previste dal Piano stesso; c. inserire nei bandi e capitolati di gara per diverse categorie merceologiche i criteri ambientali minimi approvati con Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; d. promuovere attraverso le proprie scelte di acquisto la diffusione di tecnologie ecologicamente compatibili; limitare, sostituire o eliminare progressivamente l acquisto di prodotti tossici, pericolosi o comunque a significativo impatto ambientale; preferire prodotti/servizi a più lunga durata, facilmente smontabili e riparabili, ad alta efficienza energetica, ottenuti con materiali riciclati/riciclabili, recuperati o da materie prime rinnovabili, e che minimizzano la produzione di rifiuti; e. promuovere incontri periodici del Comitato GPP, di cui all Art. 3, per condividere le conoscenze ed esperienze anche in merito all adozione di criteri ecologici per determinate categorie di prodotto/servizio; f. verificare, di volta in volta, nel caso di appalti di servizi e lavori, la possibilità di inserire la registrazione ambientale EMAS o la certifcazione ISO come mezzo di prova per valutare la capacità tecnica di un impresa a realizzare l'appalto con requisiti ambientali; g. verificare la possibilità di predisporre procedure interne di qualificazione anche ambientale dei propri fornitori; h. prevedere momenti di formazione/informazione del proprio personale in particolare degli uffici acquisti sugli impatti ambientali dei prodotti maggiormente utilizzati e sulla razionalizzazione dei consumi; i. prevedere momenti di formazione/informazione rivolti alle imprese del territorio; j. condividere e promuovere forme centralizzate di acquisto che tengano conto dei criteri ambientali ; k. promuovere le buone prassi di acquisti pubblici ecologici sul territorio di competenza e l adesione di altri soggetti al presente Accordo; l. richiedere di adottare pratiche di acquisto verde anche ai beneficiari dei trasferimenti/contributi elargiti dai sottoscrittori. ART. 3 COMITATO GPP della provincia di Cagliari Ciascuna delle Parti nomina un referente che partecipa al Comitato GPP della Provincia di Cagliari, di seguito denominato Comitato GPP, per la verifica dell attività svolta e degli obiettivi conseguiti oltre che per la condivisione di esperienze, buone pratiche ed approcci nella selezione e l utilizzo dei criteri di preferibilità ambientale da inserire nelle procedure di acquisto. Il Comitato si riunirà almeno 3 volte all anno. 6

7 Il Comitato è coordinato dalla Provincia di Cagliari (Nodo InFEA). Il Comitato pubblica una relazione periodica in cui sono evidenziati i risultati concreti raggiunti da ciascun sottoscrittore in merito agli impegni presi ed informa tutti i sottoscrittori di nuove iniziative in merito al GPP interne od esterne al gruppo di sottoscrittori. I sottoscrittori si impegnano a comunicare le loro sperimentazioni di pratiche in tema di GPP al Comitato e gli eventi promossi a livello territoriale. ART. 4 PUBBLICITÀ DELL ACCORDO I firmatari si impegnano a dare massima diffusione ai contenuti del presente accordo al fine di perseguire gli obiettivi di promozione degli acquisti pubblici ecologici su tutto il territorio provinciale. Le Parti si impegnano inoltre a diffondere i risultati, anche parziali, nell'ambito dei propri strumenti di comunicazione e con modalità coerenti con le proprie competenze. ART. 5 ADESIONE DI TERZI E RECESSO DALL ACCORDO All accordo possono aderire altri soggetti pubblici e privati, purché siano in grado di contribuire o agevolare il raggiungimento degli obiettivi. Il coinvolgimento di altri soggetti avverrà con l intesa delle Parti. I sottoscrittori sono liberi di uscire dall accordo dandone preventiva comunicazione alle altre Parti. ART. 6 DURATA E MODIFICHE DELL ACCORDO Il presente accordo ha durata illimitata. Il Comitato GPP ha anche il compito di proporre alle parti le modifiche e le integrazioni che si rendessero necessarie a seguito dell individuazione di nuovi obiettivi da perseguire e criteri da sperimentare. 7

8 Cagliari, ENTE FIRMA Provincia di Cagliari 8

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