/09/2008. Identificativo Atto N. 661 DIREZIONE GENERALE TERRITORIO E URBANISTICA
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1 /09/2008 Identificativo Atto N. 661 DIREZIONE GENERALE TERRITORIO E URBANISTICA REGOLARIZZAZIONE DI PICCOLA DERIVAZIONE DI ACQUE SOTTERRANEE DA 2 POZZI AD USO POMPA DI CALORE IN COMUNE DI CREMONA (CR). COMMITTENTE: IMMOBILIARE BETULLA S.R.L., VIA CHECOV, 48 MILANO. VERIFICA AI SENSI DELL'ART. 20 DEL D.LGS. 152/06.
2 IL DIRIGENTE DELLA STRUTTURA VALUTAZIONI DI IMPATTO AMBIENTALE VISTI: - il d.lgs 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale e s.m.i.; - la l.r. 3 settembre 1999, n. 20 Norme in materia d impatto ambientale, come modificata dall art. 3 della l.r. 24 marzo 2003, n. 3; - la d.g.r. 2 novembre 1998, n Ricognizione circa le procedure amministrative previste dal d.p.r. 12 aprile 1996 e dalla Direttiva del Consiglio del 27 giugno 1985, n.337/85/cee ; - la d.g.r. 27 novembre 1998, n , Approvazione delle modalità d attuazione della procedura di verifica e della procedura di valutazione d impatto ambientale regionale, di cui alla d.g.r /98 - Istituzione di un apposito gruppo di lavoro presso l Ufficio V.I.A. del Servizio Sviluppo Sostenibile del Territorio della Direzione Generale Urbanistica e disciplina delle modalità d acquisizione dei pareri degli enti interessati ; - il d.lgs. 275/1993 Riordino in materia di concessione di acque pubbliche ; - la l.r. 10 dicembre 1998, n 34 Disposizioni in materia di tasse sulle concessioni regionali, [ ], di canoni di concessione, nonché riordino delle sanzioni amministrative, tributarie non penali in materia di tributi. CONSIDERATO che le sopraindicate Deliberazioni di Giunta regionale, pur richiamando la normativa in tema di V.I.A. a suo tempo vigente, sono da ritenersi tutt ora valide quale riferimento per l espletamento delle procedure di verifica e di valutazione di impatto ambientale ai sensi del d.lgs. 152/06. VISTI inoltre: - il Regolamento regionale 24 marzo 2006, n. 2 Disciplina dell uso delle acque superficiali e sotterranee, dell utilizzo delle acque ad uso domestico, del risparmio idrico e del riutilizzo dell acqua in attuazione dell art. n. 52, comma 1, lettera c) della l.r. 12 dicembre 2003, n. 26 ; - la d.g.r. 29 marzo 2006, n Approvazione del Piano di Tutela e Uso delle Acque (P.T.U.A.) ; - la d.g.r /1999 Direttiva per la regolarizzazione amministrativa delle piccole derivazioni di acque sotterranee. PRESO ATTO che la società Immobiliare Betulla s.r.l., con sede in Comune di Milano (MI), via Checov, 48, Committente: - ha presentato alla Provincia di Cremona istanza di autodenuncia relativa a pozzi esistenti come domanda di regolarizzazione di piccola derivazione di acque sotterranee (ai sensi di art. 10 del d. lgs. 275/1993) in data 30/06/2003; - ha inoltrato al Protocollo generale di Regione Lombardia, in data 23/05/2008 prot. n Z , l istanza di verifica di assoggettabilità alla procedura di V.I.A.; 1
3 - ha presentato, in data 22/07/2008 prot. n. Z , Relazione integrativa ai fini della definizione di tutti gli elementi necessari per la verifica dei potenziali impatti connessi all intervento in oggetto; DATO ATTO: - che il d.lgs. 152/2006, come modificato dal d. lgs. 4/2008, all allegato IV, punto 7, lettera d), individua come interventi sottoposti alla verifica di assoggettabilità a V.I.A. di competenza delle regioni i progetti di derivazione [ ] di acque sotterranee che prevedano derivazioni superiori a 50 litri al secondo. ; - per la fattispecie in oggetto, definita dal citato art. 10 del d.lgs. 275/1993 e dalla l.r. 34/1998, si deve far riferimento alla d.g.r /1999, Allegato 1, nella quale il valore soglia di 50 l/s - oltre il quale le domande di concessione di derivazione devono essere assoggettate alla procedura di Verifica di VIA - viene riferito alla portata media annua; - il progetto non è localizzato in area protetta così come definita ai sensi della legge 394/91. TENUTO CONTO: - che la portata media annua indicata dal Committente risulta pari a 16 l/s per ognuno dei due pozzi (32 l/s di portata media annua complessiva), al di sotto della soglia prevista dalla citata d.g.r /99; - che la Provincia di Cremona ha tuttavia determinato la portata media annua di concessione pari a 65 l/s, pertanto al di sopra della soglia prevista dalla citata d.g.r /99; - l intervento in parola è da ritenersi pertanto soggetto alla procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A (come confermato con nota n Z , del 10 ottobre 2007 della Struttura Regionale Valutazione Impatto Ambientale); VISTA la documentazione costituita dallo studio preliminare ambientale e dagli elaborati integrativi; CONSIDERATO quanto segue, relativamente al contesto territoriale ed al quadro progettuale: - ubicazione pozzi: a) pozzo 1 Cabina GAS: Comune di Cremona, foglio n 32, mapp. n 156, particella 188; b) pozzo 2 Depuratore: Comune di Cremona, foglio n 20, mapp. n 16, particella 279; - i pozzi sono finalizzati alla derivazione di acque da falda utilizzate per il prevalente uso pompa di calore, oltre a fini antincendio e irrigazione spazi verdi di pertinenza; - le caratteristiche tecniche di sintesi dei pozzi sono così riassumibili: a) pozzo 1 Cabina GAS: filtri tra 112,4 e 131 m dal p.c.; portata massima: 2x30 l/s (2 pompe installate, una di produzione, una di riserva); portata media per l uso antincendio: 30 l/s; portata media per l uso pompa di calore: 16 l/s; b) pozzo 2 Depuratore: filtro tra 114 e 140 metri dal p.c.; 2
4 portata massima: 2x35 l/s (2 pompe installate, una di produzione, una di riserva); portata media per l uso antincendio: 35 l/s; portata media per l uso pompa di calore: 16 l/s; - portata media complessiva per l uso antincendio: 65 l/s; - portata media complessiva per l uso pompa di calore: 32 l/s; - le stratigrafie presentate evidenziano che l acquifero captato risulta isolato da quello sovrastante da uno strato di argilla di potenza superiore a 10 metri; - lo scarico dell acqua della pompa di calore viene effettuato nel canale scolmatore, recapitante in Colatore Morbasco: tanto lo scarico nel Colatore, che quello nello Scolmatore risultano autorizzati, rispettivamente dalla Regione Lombardia Sede territoriale di Cremona, con Decreto prot. AD , del , e dalla Provincia di Cremona, con Decreto n. 972, prot. prov. n del 26 ottobre PRESO ATTO che il Committente evidenzia quanto segue: - l utilizzo di acqua prelevata da falda protetta risulta come di seguito motivata: a) i pozzi esistenti interessavano l acquifero attualmente captato fin dalla loro costruzione; b) l acqua freatica sovrastante risulta chimicamente non idonea all uso, se non previa predisposizione di apposito impianto di trattamento; - non vi sono nell intorno utenze idriche che possano essere influenzate dai pozzi in oggetto; - le utenze idriche più prossime captano da un acquifero più profondo; in particolare il pozzo più vicino risulta il pozzo idropotabile Nuvolone, il quale capta un acquifero, separato da quello utilizzato dai pozzi 1 e 2 da uno strato di argilla di potenza intorno ai 10 metri; - relativamente allo scarico delle acque della pompa di calore, il gradiente termico esistente fra le acque scaricate e quelle del recettore finale, Cavo Morbasco, viene ridotto consistentemente lungo il percorso all interno dello scolmatore, in modo tale da ricondursi nei limiti di legge. PRESO ATTO inoltre dei dati analitici presentati relativi alle acque prelevate dai pozzi in oggetto. RITENUTO, sulla base di quanto sopra riportato, di concludere che: - nel complesso, le informazioni prodotte dal Committente e la loro esposizione consentono una adeguata comprensione delle caratteristiche del progetto e la valutazione dei principali effetti che l opera può comportare sull ambiente, in coerenza con le indicazioni di cui all art. 20 del d.lgs. 152/2006; - non sussistono fattori legati alla realizzazione del progetto in esame che possano causare ripercussioni sull ambiente di importanza tale da rendere necessaria la procedura di valutazione d impatto ambientale, a condizione che l esecuzione degli interventi previsti e l esercizio dell attività avvengano nel rispetto della specifica normativa di settore e delle misure ed accorgimenti individuati e proposti nel rapporto di verifica, nonché 3
5 nell ottemperanza delle prescrizioni e condizioni elencate nella parte dispositiva del presente atto. DATO ATTO che il presente provvedimento concorre all Obiettivo Operativo Valutazione degli Impatti Ambientali generati da Progetti e Programmi di intervento a valenza territoriale, nonché dalle infrastrutture strategiche di cui al Titolo III, capo IV, del d.lgs. 163/06 e attività connesse alla manifestazione di volontà d'intesa del vigente PRS. VISTA la l.r. 7 luglio 2008, n. 20, "Testo unico delle leggi regionali in materia di organizzazione e personale", nonché i provvedimenti organizzativi dell VIII Legislatura. DECRETA 1. di escludere dalla procedura di Valutazione d impatto ambientale, ai sensi dell art. 20 del d.lgs 152/2006 la derivazione di acque sotterranee ad uso pompa di calore in Comune di Cremona (CR), presentata dall azienda Immobiliare Betulla s.r.l. a condizione che il Committente ottemperi alle seguenti prescrizioni e raccomandazioni, da recepirsi nei successivi atti abilitativi: I. le valutazioni sulla capacità di emungimento del pozzo, con particolare riguardo al valore della portata critica del pozzo nonché alla definizione del cono di depressione ed alla sua influenza siano riportate nella relazione tecnica finale di cui all art. 22, comma 4, del Regolamento regionale 24 marzo 2006, n. 2 a firma di un tecnico Professionista abilitato; II. il disciplinare del provvedimento di concessione, di cui all art. 18 del summenzionato Regolamento regionale 24 marzo 2006, n. 2, indichi, anche in base alle risultanze sperimentali che dovranno essere contenute nella citata relazione tecnica finale, l eventuale necessità di idonei sistemi di controllo del livello di falda e del cono di depressione generato dal pozzo; in particolare, allo scopo di monitorare gli effetti prodotti dallo sfruttamento della locale risorsa idrica qualificata per usi che non necessitano di caratteristiche di potabilità, uno dei pozzi deve essere dotato di misuratore automatico del livello idrico, secondo modalità e procedure stabilite dall Autorità competente; qualora nel tempo si registri un progressivo e significativo approfondimento dei livelli statici nei pozzi, la derivazione dovrà essere revocata e l'approvvigionamento idrico dovrà essere effettuato mediante nuovi pozzi; tale ipotesi non deve escludere la possibilità che sia valutato e previsto, a tendere, un progressivo passaggio all uso di acque non qualificate, all individuazione di alternative a maggior sostenibilità e all incremento dell efficienza nell utilizzo della risorsa; III. l Autorità concedente in accordo con il Committente valuti in prospettiva la possibilità di riutilizzo delle acque reflue prodotte dall intervento in oggetto, considerando ipotesi di riutilizzo, nell ottica di cui all articolo 6, comma 3 del Regolamento regionale 24 marzo 2006, n. 2; 4
6 IV. siano adottati gli accorgimenti tecnici per garantire i requisiti igienico-sanitari del pozzo; V. l estrazione dell acqua avvenga nel rispetto delle condizioni idrogeologiche esistenti, garantendo la tutela dei corpi idrici sfruttati per uso idropotabile ed i prelievi di acqua già autorizzati, anche per scopi diversi; VI. l autorità competente al rilascio della concessione idraulica attui le verifiche di cui all art. 14, comma 3 del Regolamento regionale 24 marzo 2006, n. 2, con particolare riferimento al vigente Piano regionale di Tutela ed Uso delle Acque; VII. sia concordato, con il locale Dipartimento ARPA e la Provincia, un programma di monitoraggio delle acque emunte - in cui siano definiti la periodicità dei controlli ed i relativi parametri chimico-fisici da analizzare, con particolare riferimento alle criticità qualitative locali delle acque di falda - ai fini del loro utilizzo anche ad uso irriguo delle aree verdi di pertinenza del Centro Commerciale; VIII. siano fornite idonee garanzie affinché, qualora intervenisse un cambio di destinazione d uso dell area in cui è collocato il pozzo, questo sia chiuso o messo in sicurezza, attuando tutte le misure necessarie ad evitare contaminazione delle risorse idriche sotterranee. 2. Di provvedere alla trasmissione di copia del presente decreto ai seguenti soggetti: - Comune di Cremona (CR); - Provincia di Cremona; - ARPA Centrale Settore coordinamento tecnico per lo sviluppo sostenibile. 3. Di provvedere altresì all inserimento del presente decreto nell apposito registro delle procedure di verifica, ai sensi dell art. 4, comma 3 della l.r. 20/ Di rendere noto che contro il presente provvedimento è ammessa proposizione di ricorso giurisdizionale avanti il Tribunale Amministrativo regionale competente per territorio, entro 60 giorni dalla data di avvenuta notificazione o di piena conoscenza, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla data di avvenuta notificazione, ai sensi del D.P.R. n. 1199/71. Il Dirigente Ing. Filippo Dadone 5
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