Caratteristiche della struttura dei giochi sportivi collettivi e di invasione

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1 se mi dici dimentico, se mi fai vedere ricordo, se mi coinvolgi capisco. LA PROMOZIONE DELLA CAPACITA DI AUTORGANIZZAZIONE TECNICO-TATTICA INDIVIDUALE E COLLETTIVA SECONDO I PRINCIPI DELLA METODOLOGIA OPERATIVA: l approccio specifico e sistemico per promuovere la capacità di governare l emergenza della complessità del gioco Caratteristiche della struttura dei giochi sportivi collettivi e di invasione 1. FASE PERCETTIVA Interazione tra il giocatore ( microstruttura complessa di aspetti emozionali,cognitivi, tecnici,motori) ed il contesto situazionale, vale a dire: la palla,la zona del campo, i compagni di gioco, gli avversari, l arbitro, l allenatore, il pubblico. 2. ELABORAZIONE DELLA RISPOSTA Il giocatore individua e risolve il problema in relazione alle sue esperienze e alla sua cultura specifica. 3. EFFETTUAZIONE DELLA RISPOSTA Il giocatore seleziona la decisione mobilitando ogni sua dimensione. Questo processo si compone di due aspetti interrelati: un aspetto invisibile corrispondente allo sforzo percettivo elaborativo, che potremmo definire come momento tattico; un aspetto concreto visibile legato alle capacità motorie del giocatore, che potremmo definire come momento tecnico. Questi due aspetti, dal punto della Metodologia Operativa, non sono disgiunti: la prestazione è unitaria. Ci troviamo di fronte ad un abilità sistemica che chiameremo capacità di gioco frutto dell interazione di più aspetti. Il giocatore agisce pensando Secondo la psicologia dello sport, l apprendimento può essere condizionato da: - la motivazione - il livello motorio iniziale Come si apprende? - Imitazione; - Condizionamento; - Prove/errori; - Emulazione; - Scoperta. 1

2 PROCESSO di APPRENDIMENTO DEI FONDAMENTALI INDIVIDUALI ( costituiti dalle diverse tecniche delle quali i giocatori si servono per raggiungere lo scopo tattico preventivato ) DALLA COORDINAZIONE GROSSOLANA CHE CORRISPONDE ALL IRRADIAZIONE DELLO STIMOLO ATTRAVERSO LA CORREZIONE, AFFINAMENTO E DIFFERENZIAZIONE, SI PASSA A UNA COORDINAZIONE PIÙ ACCURATA PER ARRIVARE AL CONSOLIDAMENTO,ADATTAMENTO E STABILIZZAZIONE DEL MOVIMENTO. Per ottenere da ciascuno una partecipazione attiva i CONTENUTI devono essere adattati alle EFFETTIVE Caratteristiche individuali PROCESSO DI FORMAZIONE DELLE ABILITÀ TECNICO-TATTICHE - 1 FASE La prima fase va dalla comprensione del compito di movimento fino allo stadio di coordinazione grezza. In questa fase si ha la ricerca delle posizioni che debbono essere assunte per poter mettere in atto le coordinazioni che sono alla base dei vari movimenti che costituiscono i fondamentali individuali. L allenamento delle coordinazioni grezze di più discipline sportive costituisce la base di avvio dell allenamento multidisciplinare. Con l allenamento multidisciplinare si può costruire un allenamento variato e motivante la conoscenza, a livello motorio di base, di più discipline sportive. Ciò costituisce un bagaglio motorio importante - 2 FASE Nella seconda fase avviene l affinamento e differenziazione delle coordinazioni grazie al loro allenamento ed alla migliorata percezione delle motivazioni derivanti anche dalla pratica della disciplina. E necessario affinare le coordinazioni dei fondamentali individuali utilizzando l allenamento delle situazioni più facili che permettano agli allievi di concentrarsi sul movimento che stanno apprendendo e che debbono mettere in atto - 3 FASE Nella terza fase si verifica il consolidamento e la stabilizzazione di quanto appreso con il perfezionamento delle tecniche sportive in relazione alla tattica richiesta. In questa fase si ha la definitiva differenziazione degli allievi. Queste fasi non sono praticamente divisibili una dall altra specialmente negli sport di situazione nei quali l apprendimento dei fondamentali non avviene nello stesso tempo per tutti gli allievi. LA STRATEGIA DI GIOCO: VISIONE SISTEMICA DELLA TECNICA E DELLA TATTICA DELLA M.O. azioni e comportamenti complessi finalizzati a risolvere un determinato compito. 2

3 La componente costituita dalla tattica è alla base dell apprendimento dei fondamentali individuali da parte dei giocatori: tutti i movimenti sono motivati dalla strategia di gioco che si vuole realizzare. Ogni giocatore deve imparare ad affrontare e risolvere i problemi che gli si possono presentare in campo (questo almeno a livello teorico). I praticanti di un gioco di squadra applicano un comportamento tattico fin dai primi approcci con la disciplina sportiva in quanto la tattica è parte integrante del gioco. Un giocatore di calcio o di pallamano può mettere in atto un comportamento tattico diverso, quando è in possesso del pallone, perché può decidere se effettuare un passaggio o no e, nel caso lo effettui, a quale compagno passarlo; così un giocatore di pallavolo applica una scelta tattica fin dai primi palleggi, con questi si insegna la tattica generale della pallavolo che è basata sui passaggi e non sulle respinte dirette del pallone sull altro campo. Per risolvere efficacemente la situazione il calciatore deve disporre di una tecnica adeguata che si manifesta con una grande coordinazione dei movimenti, per la loro stabilità, la loro economicità, consentendo agli atleti di raggiungere i migliori risultati in competizione. La parte tattica costituisce la motivazione del comportamento motorio finalizzato ad un certo risultato. La parte tecnica è l insieme dei movimenti che vengono memorizzati e messi in atto per realizzare la strategia di gioco. I fondamentali individuali sono costituiti dalle diverse tecniche delle quali i giocatori si servono per raggiungere lo scopo tattico preventivato. Ogni fondamentale ha una collocazione tipica nello sviluppo del gioco e per una buona organizzazione didattica è necessario, in un breve periodo di tempo, farli conoscere tutti in forma per quanto possibile semplificata agli allievi: in questo modo si possono creare le basi per il loro inserimento nella disciplina sportiva, un informazione incompleta provoca dei vuoti nella loro crescita tecnico-tattica. DEFINIZIONE DI CAPACITÀ DI GIOCO Per capacità di gioco va intesa la capacità complessa di utilizzare nella loro azione reciproca, capacità condizionali, coordinative e le abilità tecnico tattiche necessarie nelle situazioni d attacco e di difesa, per poter così affrontare e risolvere in modo consapevole ed efficace, cioè adeguato alla situazione, i problemi esistenti in partita, che cambiano continuamente. Requisiti che determinano la capacità di gioco: - Requisiti psicologici - Requisiti tattici - Requisiti tecnici - Requisiti motori 3

4 LE CAPACITÀ SENSO PERCETTIVE Sono quelle capacità che consentono di percepire, analizzare, selezionare le informazioni provenienti dagli analizzatori sensoriali (cinestetico, statico dinamico, acustico, tattile pressorio, visivo). Le informazioni possono essere esterocettive o propriocettive. Percezione = processo di assunzione ed elaborazione delle informazioni Prevede: - Una selezione (processo di scelta); - Una codificazione (assegnazione di un significato) Operazioni che l allievo deve svolgere per prendere rapide decisione tattiche: - percezione e anticipazione dell azione; - scelta tra un numero più o meno grande d alternativa d azione (capacità tattiche); - soluzione del compito o problema. Problemi coordinativi nei giochi sportivi con la palla: saper gestire la palla: tecniche d intervento; saper valutare la parabola prodotta dalla palla; saper gestire gli spostamenti effettuati per piazzarsi sulla parabola prodotta dalla palla o per ricercare una posizione più idonea per giocare (movimenti combinati: partenze più arresti in condizioni di massimo equilibrio possibile; spostamenti, arresti più salti, ecc.); saper distribuire la palla; saper ricercare e scegliere la risposta (anticipazione); saper adattare il piano iniziale a situazioni variabili nel corso del gioco. LA METODOLOGIA OPERATIVA Con la Metodologia Operativa si supera la vecchia contrapposizione tra tecnica e tattica: l attività tattica ( decidere cosa fare ) e l attività tecnica ( concretizzare la decisione ) vengono considerate in modo interattivo perché la polarizzazione didattica orientata verso uno solo di questi fattori, comporta conseguenze dannose per l apprendimento e non risponde alla natura dinamica e sistemica del gioco. Non si possono risolvere problemi di natura tattica se non si possiedono le soluzioni motorie adatte. La mancata acquisizione delle abilità per concretizzare le intenzioni tattiche può costituire un serio ostacolo per l apprendimento. Il rilievo che assume l aspetto tattico non deve porre in secondo piano la dimensione esecutiva legata al controllo ed alla regolazione dei movimenti. La costruzione del pensiero tattico passa obbligatoriamente attraverso lo sviluppo delle potenzialità motorie individuali. 4

5 Nella Metodologia Operativa le abilità tecniche sono parte integrante e ben definita del progetto di gioco, rappresentano il potenziale motorio a garanzia della realizzazione dei principi tattici. La Metodologia Operativa nasce con l obiettivo di risolvere il conflitto esistente fra le esigenze di comprendere adeguatamente la situazione di gioco e la richiesta della correttezza esecutiva della risposta cinetica, che avevano determinato l elaborazione di due ben distinte scuole di pensiero: - la pedagogia degli schemi tattici; - la pedagogia delle risposte agli stimoli. Vediamo brevemente le caratteristiche dei due modelli: PEDAGOGIA DEGLI SCHEMI TATTICI Essa partiva considerando il seguente processo: Percezione dello stimolo analisi della situazione ed elaborazione mentale risposta Questo modello presenta alcuni limiti. - La percezione degli stimoli non è una semplice copia della realtà ma è un processo di riconoscimento complesso; - Il modello deve essere arricchito da una serie di feedback che servono a confrontare le informazioni percepite con quelle registrate nella memoria motoria per consentire il continuo adattamento delle soluzioni programmate; - In questo modello, l elaborazione mentale non tiene conto delle tappe fondamentali del processo elaborativo ( anticipazione, processi decisionali, confronto tra memoria operativa e memoria a lungo termine, orientamento dell attenzione, scelta del programma, modulazione dei parametri esecutivi ). Risulta perciò fondamentale che l atleta riesca a riconoscere, il più Rapidamente possibile, i segnali realmente significativi eliminando le informazioni inutili ed i messaggi distorti. Queste riflessioni diedero origine al modello teorico di allenamento tattico basato sull associazione tra stimoli e risposte. PEDAGOGIA DELLE RISPOSTE AGLI STIMOLI Percezione/Analisi della situazione Memoria Soluzione mentale del problema/ Soluzione motoria del problema Risultato dell azione. Secondo questo modello, l allenamento consiste nel migliorare l associazione tra stimoli e risposte attraverso esercitazioni che abituano l atleta a scegliere il più rapidamente possibile la risposta più adeguata allo stimolo percepito. Il limite di questo modello teorico è quello di apparire passivo perché prevede che l atleta reagisca semplicemente adattandosi agli eventi sulla base delle informazioni ricevute senza operare alcuna azione per condizionare preventivamente le intenzioni dell avversario. In altre parole: l atlete reagisce agli stimoli senza provocarli, mentre nel calcio risulta 5

6 estremamente importante elaborare anche autonome iniziative rispetto alle informazioni recepite. Il modello invece della METODOLOGIA OPERATIVA basato sul concetto di ENAZIONE che sollecita nel contesto del qui ed ora la presa di decisione risolve il problema. I principi della METODOLOGIA OPERATIVA si basano sul presupposto che l atleta è in grado di elaborare delle decisioni autonome circa le informazioni percepite durante la situazione. Nel gioco del calcio, caratterizzato da un elevato grado di incertezza, i limiti temporali imposte dalle azioni consentono di percepire solo ciò che viene ricercato attivamente quindi, assume particolare importanza le capacità dell atleta di realizzare ipotesi previsionali. Per educare ad apprendere queste modalità la Metodologia Operativa adotta i seguenti interventi: - incremento graduale e progressivo degli stimoli, - variazione delle situazioni contestuali; - modifica del concatenamento degli stimoli; - adeguamento del grado di compatibilità fra stimoli e risposte. Nel calcio, nel processo decisionale continuamente si deve associare all elaborazione automatica anche un elaborazione di tipo controllato. Quest ultima è necessariamente più lenta e dispendiosa ma offre la possibilità di porre delle modifiche all azione durante il suo stesso svolgimento in relazione alle variabili delle situazione ed in base alle ipotesi previsionali dei soggetti coinvolte nell azione stessa. Quindi le azioni tattiche individuali e collettive rappresentano un agire comportamentale interattivo dei contendenti mirate ad influenzarsi reciprocamente, con lo scopo di creare delle difficoltà all avversario concedendogli un tempo d azione il più possibile ridotto e restringendo il suo spazio di manovra. Quanto più un giocatore riesce ad acquisire dei vantaggi temporali e spaziali sull avversario tanto più riesce a gestire efficacemente la situazione di gioco e ad avere l iniziativa nei suoi confronti. L atteggiamento tattico è chiaramente comune ad entrambi i contendenti; durante una competizione tutti i giocatori adottano comportamenti tattici, sia che si trovino in situazione di attacco che di difesa. Ecco perché il processo dell allenamento della M.O. è un modello integrato e sistemico: individuo-gruppo; attacco-difesa; fisico-tecnico-tattico-mentale. 6

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