La Facilitazione del commercio internazionale nel quadro dell UN/CEFACT 1
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- Natalia Conti
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1 La Facilitazione del commercio internazionale nel quadro dell UN/CEFACT 1 Il contesto della trade facilitation Tra le fasi di ordine e di pagamento dei beni nelle transazioni internazionali, esportatori ed importatori devono seguire procedure, processi e relativi scambi di informazioni, sulla base delle normative dei Paesi coinvolti, che incrementano i costi delle transazioni medesime. Sia che tali procedure siano richieste dalle Autorità Doganali e Sanitarie, sia che siano previste da soggetti privati, quali compagnie di assicurazione e banche, i costi addizionali connessi possono influire negativamente sulla competitività delle economie dei vari Paesi, nonché sulla loro attrattività agli occhi di esportatori ed investitori. Ad esempio, i beni varcano le frontiere alla medesima velocità della documentazione cartacea che li precede e procedure particolarmente complesse possono determinare un effetto dissuasivo rispetto agli scambi, soprattutto quando ad essere coinvolte sono aziende di piccole o medie dimensioni. La Facilitazione del Commercio internazionale, nell ottica dell UN/CEFACT, mira a ridurre i vincoli esistenti lungo l intero ciclo di acquisto-spedizione-pagamento, al fine di aumentare l efficienza delle procedure e rendere più agevoli gli scambi, contribuendo alla loro crescita, nell interesse delle controparti coinvolte e dei governi. Gli interventi di Trade Facilitation non sono certo una novità, visto che fin dal 1957 la Commissione Economica per l Europa dell ONU ha iniziato a sviluppare standard di documenti per il commercio internazionale, che sono tuttora utilizzati. In effetti, l universale accettazione degli standard di documenti cartacei ha creato la necessaria base per lo scambio elettronico di dati standardizzati, portando nel 1987 all approvazione dello UN/EDIFACT standard for ELECTRONIC DATA INTERCHANGE e per i successivi passi finalizzati a sviluppare un linguaggio comune per lo scambio di dati. 1.L UN/CEFACT L UN/CEFACT è un organizzazione creata nel 1997 dalla Commissione Economica per l Europa dell ONU (UNECE) di Ginevra, con l obiettivo di facilitare le transazioni nazionali ed internazionali, attraverso la semplificazione e l armonizzazione di processi, procedure e flussi informativi, al fine di contribuire alla crescita del commercio internazionale. In particolare, l UN/CEFACT ( supporta attività dedicate a migliorare le capacità di imprese ed organizzazioni pubbliche e private dei paesi sviluppati e in via di sviluppo nonché delle Economie in Transizione di scambiare più efficacemente prodotti e servizi mediante: L analisi degli elementi chiave dei processi internazionali, delle procedure e delle transazioni ed una costante azione rivolta alla ricerca di soluzioni mirate all eliminazione dei vincoli e degli impedimenti ad essi correlati; Sviluppo di metodologie, proposte e standard per facilitare processi, procedure e transazioni, implicante l utilizzo delle nuove tecnologie, poi facenti oggetto di Raccomandazioni dell ONU; 1 Redatto da Pier Alberto Cucino, ICE. 1
2 Promozione sia dell utilizzo di tali metodologie, sia delle relative best practice, attraverso i Governi e le Associazioni industriali e del terziario; Coordinamento dell attività con quella degli altri Organismi Internazionali, quali l Organizzazione mondiale del Commercio (OMC), l Organizzazione mondiale delle Dogane (WCO), l Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), la Commissione delle Nazioni Unite per il Diritto Commerciale internazionale (UNCITRAL), la Conferenza delle Nazioni Unite per il Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD), nel quadro di un Memorandum of Understanding per un Partenariato di Facilitazione Globale per il Trasporto ed il Commercio; Coerenza nello sviluppo di Standard e Raccomandazioni attraverso la collaborazione con le controparti interessate, includenti organizzazioni internazionali, intergovernative e non governative; più specificamente per quanto riguarda gli standard, tale coerenza viene assicurata dalla collaborazione con l Organizzazione Internazionale per la Stanrdizzazione (ISO), con la Commissione Elettrotecnica Internazionale (IEC), l Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU), ed Organizzazioni non Governative selezionate, nel quadro del Memorandum of Understanding ISO/IEC/ITU/UNECE. 2.Il modello Buy-Ship-Pay : perno principale dell attività dell UN/CEFACT Le oltre 30 Raccomandazioni di Trade Facilitation e gli standard di e-business elaborati ed aggiornati dall UN/CEFACT, tra cui lo UNITED NATIONS LAYOUT KEY FOR TRADE DOCUMENTS, gli UneDoc (UNITED NATIONS ELECTRONIC TRADE DOCUMENTS) e lo Sportello Unico (SINGLE WINDOW, di cui alla Raccomandazione 33) per lo svolgimento di attività di importazione/esportazione sono legate al modello di catena internazionale di fornitura rappresentata dallo schema Buy-Ship-Pay (v. figura 1), che costituisce il focus principale dei programmi di attività dell UN/CEFACT. 2
3 . Figura 1:modello Buy-Ship-Pay BUY SHIP PAY Prepare For Export Prepare Export Transport For Import Import Commercial Transport INVOLVES Regulatory Financial Establish Contract Order Goods Advise On Delivery Request Payment Packing Inspection Certification Establish Transport Contract Collect, Transport and Deliver Goods Provide Waybills, Goods Receipts Status reports etc. Obtain Import/Export Licences etc Provide Customs Declarations Provide Cargo Declaration Apply Trade Security Provide Credit Rating Provide Insurance Provide Finance Execute Payment Issue Statements Fonte: UN/CEFACT 3.Come opera? L UN/CEFACT fa capo al Comitato sul Commercio (Committee on Trade) della Commissione Economica dell Europa dell ONU; tale Comitato fornisce all UN/CEFACT le linee direttrici del suo programma di attività, sviluppato poi all interno della Plenaria dell Istituzione, che si riunisce una volta l anno a Ginevra. La Plenaria dell UN/CEFACT elegge un Consiglio (Bureau), competente per l implementazione del programma di attività. A livello operativo è previsto un Forum Management Group che in collaborazione con il Bureau, coordina il lavoro tecnico svolto dai seguenti 5 macro gruppi, composti da esperti relativi ai vari ambiti di attività, nominati dai Capi Delegazione dei Paesi membri: ATG (Applied Technologies Group), diviso a sua volta in due gruppi di lavoro; ICG (Information and Content Management Group); LG (Legal Group); TBG (International Trade and Business Group), diviso a sua volta in 18 gruppi di lavoro; 3
4 TMG (Techniques and Methodologies Group), diviso a sua volta in 4 gruppi di lavoro. Ogni gruppo di lavoro ha un autonomo calendario di incontri annuale, mentre due volte l anno viene organizzato un FORUM con la presenza di tutti i gruppi di lavoro e quindi con la partecipazione di circa 250 delegati inseriti nelle Delegazioni Ufficiali provenienti dai Paesi membri dell ONU. In particolare, esaminando la composizione della partecipazione ai Forum è importante sottolineare l efficace connubio pubblico/privato, che vede un ruolo fondamentale svolto sia dai Governi e dalle Organizzazioni intergovernative (37% della partecipazione totale), sia dal settore privato, ovvero associazioni industriali (14%) ed aziende private (45%) nonché una rappresentanza del settore universitario (3%). Va evidenziato che i Paesi membri dell ONU ospitano a turno i Forum e nel periodo , ne sono stati svolti 12. In particolare, nel periodo i Forum si sono svolti in Canada, India, Irlanda, Svezia, Messico e Senegal. Il lavoro congiunto dei Forum e dei Gruppi di Lavoro ha portato alla formulazione e/o all aggiornamento delle varie Raccomandazioni ONU, aventi ad oggetto standard per il commercio internazionale. In considerazione del carattere non vincolante delle Raccomandazioni, è ovviamente necessario un recepimento del loro contenuto da parte delle legislazioni dei Paesi membri. Ad esempio, alcuni Paesi, quali la Corea del Sud ed il Senegal hanno adottato il già citato modello di Sportello Unico (Single Window) per le attività di importazione/esportazione, elaborato in sede UN/CEFACT. L UN/CEFACT ha accettato per il 2009 la candidatura dell Italia ad ospitare il prossimo Forum, il 14, che si terrà in Italia a Roma dal 20 al 24 aprile di quest anno, organizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico e dall ICE. Al Forum è stato dedicato un apposito sito: Tale Forum è stato preceduto nel febbraio 2008 da un seminario La Facilitazione del Commercio Internazionale una valenza cruciale per il Made in Italy, per evidenziare le opportunità della Trade Facilitation alle controparti pubbliche e private italiane in materia di commercio internazionale, anch esso organizzato dal Ministero e dall ICE. Il Forum di Roma sarà seguito dal 15 Forum in Giappone a Sapporo nel settembre Promozione degli standard L UN/CEFACT promuove l implementazione degli standard principalmente attraverso i seguenti strumenti: Pubblicazione degli Standard e Raccomandazioni UN/CEFACT sul proprio sito Pubblicazioni dell UNECE sulle Raccomandazioni UN/CEFACT, tra cui il Compendio delle Raccomandazioni relative alla Trade Facilitation La nomina di Rapporteurs per le varie Aree geografiche, ad opera di Paesi o Istituzioni dell Area per promuovere l utilizzo di standard UN/CEFACT in loco Pubblicizzazione degli standard presso gli operatori locali in occasione dei Forum organizzati dai singoli Paesi 4
5 Partecipazione nelle attività di altre Organizzazioni, quali ad esempio quella di esperti UN/CEFACT al gruppo di gestione del suddetto Memorandum of Understanding IEC/ISO/ITU/UNECE, a vari gruppi della Commissione Europea e dell ISO su argomenti quali ad esempio la fattura elettronica. Organizzazione congiunta di convegni da parte dell UNECE e dell UN/CEFACT Partecipazione di esperti UN/CEFACT in attività di formazione richieste dagli Stati Membri. 5. Un ottica bilaterale italiana ad integrazione del contesto multilaterale dell UN/CEFACT In generale, un punto di vista bilaterale in un ambito multilaterale, quale è quello dell UN/CEFACT non è fuori contesto, poiché storicamente i progressi più consistenti della liberalizzazione degli scambi sono avvenuti quando obiettivi multilaterali ed interessi bilaterali hanno coinciso. Al contrario, quando tale coincidenza viene a mancare, come dimostra l attuale fase di stallo del Doha Round gli approcci bilaterali sostituiscono e non integrano il contesto multilaterale. La Trade Facilitation favorisce un allineamento tra contesto multilaterale, ottica bilaterale ed interessi nazionali, un opportunità preziosa soprattutto in una fase recessiva come quella attuale nella quale potrebbe rivelarsi ancora più ardua una ripresa dei negoziati del Doha Round. In questo clima, una serie di strumenti tecnici, ovvero la maggiore introduzione di standard a livello di procedure e di documenti elettronici da parte di un maggior numero di Paesi partecipanti all UN/CEFACT, inclusa l Italia, può fornire un contributo importante per agevolare gli scambi e per favorire una più rapida inversione del ciclo economico mondiale. Nell ottica delle aziende italiane la maggiore introduzione di standard e procedure di trade facilitation sia in Italia, sia negli altri Paesi ONU, può aumentare le loro opportunità di inserimento commerciale nei mercati internazionali, con particolare riguardo ai Paesi emergenti, che in base all esperienza recente, sono stati i più attivi a recepire nelle loro legislazioni le Raccomandazioni ONU elaborate in ambito UN/CEFACT (es. Corea del Sud ). 5
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