COMPRENSORIO ALPINO DI CACCIA PREALPI BERGAMASCHE

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1 COMPRENSORIO ALPINO DI CACCIA PREALPI BERGAMASCHE 70

2 Comprensorio Alpino di Caccia Prealpi Bergamasche Superficie totale , ,48 Adrara San Martino, Adrara San Rocco, Albano Sant`Alessandro, Albino Algua, Alme`, Almenno San Bartolomeo, Almenno San Salvatore, Alzano Lombardo, Ambivere, Aviatico, Barzana, Bedulita, Berbenno, Bergamo, Berzo San Fermo, Bianzano, Blello, Borgo di Terzo, Bracca,Brembilla,Brumano,Capizzone,Caprino Bergamasco, Carobbio degli Angeli, Carvico, Casazza, Casnigo, Castelli Calepio, Castro, Cazzano, Sant`Andrea, Cenate Sopra, Cenate Sotto, Cene, Chiuduno, Cisano Bergamasco, Colzate, Corna Imagna, Costa Serina, Costa Valle Imagna, Credaro, Endine Gaiano, Entratico, Fiorano al Serio, Fonteno, Foresto Sparso, Fuipiano Valle Imagna, Gandino, Gandosso, Gaverina Terme, Gazzaniga, Gerosa, Gorlago, Gorle, Grone, Grumello del Monte, Leffe, Locatello, Luzzana, Mapello, Monasterolo del Castello, Montello, Nembro, Palazzago, Parzanica, Pedrengo, Peia, Pianico, Ponteranica, Pontida, Pradalunga, Predore, Ranica, Ranzanico, Riva di Solto, Roncola, Rota Imagna, San Paolo d`argon, San Pellegrino Terme, Sant Omobono Terme, Sarnico, Scanzorosciate, Sedrina, Selvino, Seriate, Solto Collina, Sorisole, Sotto il Monte, Spinone al Lago, Strozza, Tavernola Bergamasca, Torre Boldone, Torre de` Roveri, Trescore Balneario, Ubiale Clanezzo, Valsecca, Vertova, Viadanica, Vigano San Martino, Vigolo, Villa d`adda, Villa d`alme`, Villa di Serio, Villongo, Zandobbio, Zogno Il CAC si estende per l intero tratto montano e collinare del territorio bergamasco a sud della linea di demarcazione con la zona faunistica delle Alpi compreso tra i due solchi dell Adda e dell Oglio, articolato longitudinalmente da quattro unità geomorfologiche montane delimitate dal solco dei principali fiumi che lo attraversano con direttrice nord sud. Da oriente: unità geomorfologica 1 Sebino Valcavallina, unità geomorfologica 2 Valcavallina Val Seriana, unità geomorfologica 3 Valle Seriana Valle Brembana, unità geomorfologica 4 Valle Brembana Fiume Adda. Il paesaggio vegetale originario è stato qui fortemente modificato già in epoca medioevale, costituendo un paesaggio agrario alternato a quello forestale. Le formazioni forestali cambiano notevolmente fisionomia a seconda delle diverse altitudini: alle quote più alte il faggeto è l associazione arborea che più si avvicina alle strutture climax per la composizione flogistica, limitatamente alle zone più alte delle distinte realtà geomorfologiche. L acero frassineto si trova prevalentemente negli impluvi, mentre il querco tiglieto e il querco betuleto prevalgono sui versanti bene esposti, occupando limiti inferiori dell orizzonte montano là dove non risulti sostituito dal bosco ceduo di castagno. Un po ovunque nel CAC modificazioni antropiche hanno prodotto localmente rimozioni delle strutture forestali sostituite da colture foraggere e pascoli, che in gran parte risultano sotto utilizzati ai fini della zootecnia montana e nella maggior parte dei casi le aree aperte sono abbandonate alla 717

3 riforestazione spontanea. Le quote più basse pedemontane e collinari, con clima più miti rispetto agli orizzonti superiori coincidono con l area di espansione della roverella, qui assumono una certa diffusione il carpino nero e l orniello. Tra le specie di sostituzione antropica prevalgono il castagno e la vite, coltivata anche in maniera intensiva soprattutto nelle unità geomorfologiche estreme: il Sebino e la zona dell Adda. Il CAC per effetto della notevole diversità geomorfologica e vegetazionale del suo territorio concentra parcelle con la più alta biodiversità riscontrabile sul territorio bergamasco. La maggior parte delle specie di fauna selvatica omeoterma presenti stabilmente o temporaneamente nella bergamasca sono riscontrate sul territorio del CAC. Complessivamente sono state riscontrate quarantatre specie di mammiferi ripartiti tra i seguenti taxa: chirotteri 13, insettivori 9, roditori e lagomorfi 14, carnivori 6, artiodattili 5, nonché 98 specie di uccelli nidificanti in maniera regolare. Dal punto di vista della vocazionalità del territorio indagato l evoluzione forestale sembra proporre condizioni favorevoli per i grossi mammiferi erbivori, segnatamente il capriolo, il cervo e il cinghiale. Le quote più alte caratterizzate da forti pendenze e roccia esposta presentano condizioni favorevoli anche all insediamento stabile del camoscio che negli ultimi anni ha iniziato una progressiva colonizzazione della fascia altitudinale più alta. Per quanto attiene gli ungulati, solo il capriolo ha colonizzato tutte le aree di distribuzione potenziale della specie, anche se appare inarrestabile la colonizzazione di nuove aree da parte del cinghiale, del cervo e del camoscio. Tutte le aree aperte alle diverse quote altimetriche risultano vocazionali alla lepre comune, i cui popolamenti sono direttamente correlati con un andamento sfavorevole della praticoltura e della zootecnia montana. Questa considerazione è valida anche per i fasianidi nelle zone ricomprese nel territorio montano, mentre appare ancora buona la vocazionalità del territorio collinare per la riproduzione naturale del fagiano e in più limitate aree della starna. Dal punto di vista dell ornitofauna migratoria tutto il territorio del CAC presenta condizioni favorevoli sia alla nidificazione che alle migrazioni autunnali e primaverili di oltre 100 specie, si segnala la costante nidificazione, soprattutto nelle aree insubriche del Sebino, del Misma e della Valle dell Adda, di rapaci diurni di notevole interesse naturalistico e conservazionistico. Dove sono presenti corsi d acqua, sui fondovalle è segnalata la crescente presenza, anche come nidificanti e svernanti, di ardeidi e anatidi. Le indagini svolte in campo faunistico hanno permesso di realizzare un quadro di sufficiente dettaglio circa la distribuzione sul territorio di numerose specie di vertebrati terrestri. In base alla presenza di un numero più o meno elevato di specie, anche non di interesse venatorio, e alla loro diversa valenza naturalistica, con un analisi di tipo sinecologico risulta possibile definire le principali emergenze 727

4 Interventi per la ricostituzione del patrimonio faunistico faunistiche di rilevante interesse conservazionistico meritevoli di interventi di tutela e/o conservazione a lungo termine: camoscio, gallo forcello, coturnice, airone cenerino, rapaci diurni e notturni. Le aree individuate come vocazionali al transito migratorio dei passeriformi e alla nidificazione dei rapaci assumono un indubbio valore per la conservazione di queste specie, alcune delle quali di grande interesse naturalistico e conservazionistico. Nei SITI NATURA 2000 (SIC ZPS) fatto salvo il divieto di introduzione di specie non autoctone previsto dall art. 12 del D.P.R. 357/97, ogni intervento di reintroduzione di fauna selvatica all interno dei siti e nelle aree limitrofe, definite tali sulla base della mobilità delle specie oggetto delle reintroduzioni stesse, è sottoposto a specifica Valutazione di Incidenza. Ripopolamenti Lepre comune, fagiano e starna, coniglio selvatico e pernice rossa. Zone in cui sono collocati gli appostamenti fissi Zone in cui sono collocabili gli appostamenti fissi reintroduzioni Cervo e camoscio (restocking), marmotta. introduzioni nessuna Su tutto il territorio a caccia programmata, anche nei territori del C.A.C. ricompresi nella rete Natura 2000, ad esclusione delle aree protette dalla L.157/92 e dalla L. 394/91. Maggior dettaglio in allegata cartografia tematica. Sono collocabili su tutto il territorio del CAC a gestione programmata della caccia in zona di minor tutela. Non è consentito impiantare appostamenti fissi di caccia a distanza inferiore di 400 metri dai confini delle Oasi di protezione, delle Zone di ripopolamento e cattura, nonché dei Parchi Naturali e Riserve Naturali. Il rilascio di autorizzazioni per nuovi appostamenti fissi nei Siti della Rete Natura 2000, e entro una fascia di metri dagli stessi, è sottoposto a specifica valutazione di incidenza, compresi quelli di cui all'art. 25, c. 14 della L.R. 26/1993; sono derogati da questo precetto esclusivamente il rinnovo dell'autorizzazione o il cambio di titolare di quegli appostamenti fissi di caccia dei quali è già stata acquisita in precedenza valutazione di incidenza positiva ovvero non negativa. Istituti faunistici e zone di divieto venatorio Tipologia istituto Denominazione Superficie territoriale T.A.S.P. Foresta Demaniale FD Costa del Pallio 152,36 152,36 Foresta Demaniale FD Monte Canto 65,32 65,17 Foresta Demaniale FD Resegone 321,97 321,87 Oasi di protezione OP Adda 163,02 97,99 Oasi di protezione OP Bondo Pineta 377,34 341,11 Oasi di protezione OP Brumano 69,67 68,98 Oasi di protezione OP Corna Camozzera 240,44 239,13 Oasi di protezione OP Corna del Val 187,04 187,04 Oasi di protezione OP Lago d'endine 1042,41 713,42 Oasi di protezione OP Monte Creò 586,68 574,54 Oasi di protezione OP Monte Zucco 270,44 250,31 Oasi di protezione OP Pizzo Frol Corno Guazza 650,35 621,75 737

5 Oasi di protezione OP Ponte Merlo 397,77 387,33 Oasi di protezione OP Punta Alta 183,85 182,08 Oasi di protezione OP Rio Seniga 933,07 415,13 Oasi di protezione OP S. Marco 95,33 95,05 Oasi di protezione OP San Pellegrino 164,46 162,27 Oasi di protezione OP Strozza 89,81 75,31 Oasi di protezione OP Valpiana d'agro 192,1 191,92 Oasi di protezione OP Valpredina 210,07 203,36 Oasi di protezione OP Zuc de Valmana 7,88 7,88 Oasi di protezione OP Serio Zuccarello Piazzo 1201,14 492,6 Parco Naturale PN Adda 52,54 46,74 Parco Naturale PN Colli di Bergamo 611,6 610,75 Riserva naturale RN Valle del Freddo 73,59 71,85 Riserva naturale RN Valpredina 48,98 48,52 ZRC ZRC Brembilla 285,53 247,53 ZRC ZRC Monte Clemo 157,56 147,17 ZRC ZRC Monte Grione 220,33 214,27 ZRC ZRC Val Vertova 634,85 634,85 OP.RM Campo d Avena 3,13 2,85 OP.RM Canto Basso 8,19 8,19 OP.RM Colle Croce 5,79 5,79 OP.RM Colle Dedine 11,7 11,7 OP.RM Forca Forcella Forcellino 108,48 107,25 OP.RM Ganda 25,57 24,87 OP.RM Monte di Nese 2,63 2,63 OP.RM Prati Alti 4,82 4,82 OP.RM Colletto S. Fermo 16,84 16,84 TOTALE COMPLESSIVO 9869, ,26 Rapporto TASP Ambito/TASP protetta 11,95% 747

6 Comprensorio Alpino di Caccia "Prealpi Bergamasche" Istituti di protezione faunistica Foresta Demaniale Oasi di Protezione Parco Naturale Riserva Naturale Zona di Ripopolamento e Cattura N O E S metri

7 OP Adda Superficie totale 163,02 97,99 Villa d Adda, Cisano Bergamasco e Pontida L'OP è adiacenti e complementari all esistente Parco naturale dell Adda nord. Si snoda lungo l asta fluviale del fiume Adda e comprende, oltre alle forre, buona parte dell altopiano terrazzato. Sull altopiano terrazzato il paesaggio vegetale originario è stato sostituito dal paesaggio agrario a discapito di quello forestale. Resti delle primitive formazioni forestali sono ancora evidenti lungo l asta fluviale, nelle forre sono presenti boschi cedui fortemente inquinati dalla robinia. Tracce di vegetazione arborea sull altopiano è sopravvissuta in forma di filare o di siepe. La presenza dell elemento fluviale caratterizza la vocazionalità faunistica dell OP soprattutto per quanto attiene le principali specie di anatidi, rallidi e ardeidi. Le forre rivestono significativa importanza per la nidificazione e lo svernamento per numerose specie di passeriformi, mentre l altopiano coltivato rappresenta discreto interesse per la riproduzione della lepre comune e del fagiano. E segnalata la presenza di ardeidi, di tutte le specie di piccoli mammiferi carnivori e del tasso. 76

8 OP Adda PN Adda FD Monte Canto Oasi di protezione "Adda" N O E S

9 OP Bondo Pineta Superficie totale 377,34 341,11 Aviatico, Albino, Selvino L OP è localizzata nell orizzonte vegetazionale montano, su suolo con rocciosità accentuata e versanti esposti a sud. Dalla prima metà del secolo scorso il Monte Nigromo, che costituisce la parte centrale dell OP, è stato oggetto di totale rimboschimento con aghifoglie, tra le quali prevalgono il pino nero, il pino silvestre e il larice. L originaria composizione floristica del bosco si è evoluta naturalmente negli anni in un bosco misto di latifoglie autoctone, riferibili all associazione querco carpineto e di residue vestigia dell antico bosco artificiale di resinose. Le quote più elevate sono caratterizzate dalla presenza di pratopascoli progressivamente abbandonati alla forestazione spontanea. La complessa struttura forestale risulta vocazionale alla nidificazione e alla sosta di numerose specie di psseriformi, mentre alcuni tratti di roccia esposta caratterizzati da alte falesie nella valle dell Albina, costituiscono interessanti siti di nidificazione di rapaci diurni e notturni. La teriofauna è prevalentemente rappresentata dal capriolo, dal tasso e dallo scoiattolo rosso. Sono presenti tutte le specie di piccoli carnivori. E segnalata la presenza nidificante del gheppio, del nibbio bruno, del corvo imperiale e del picchio muraiolo. 78

10 Oasi di Protezione "Bondo" metri O N E S

11 OP Brumano Superficie totale 69,67 68,98 Brumano L'orizzonte vegetazionale dell'op è quello di demarcazione tra quello sub alpino e quello montano. La copertura boschiva polimorfa è distribuita su pendenze accentuate, presenta formazioni forestali di transizione tra le conifere e la faggeta, con intrusioni di acero frassineto negli impluvi. Antiche modificazioni di origine antropica hanno prodotto localmente la rimozione delle originarie strutture forestali sostituite da pascoli oggi in progressivo regresso a vantaggio della forestazione spontanea. Ambiente di transizione tra gli orizzonti alpino e montano,registra vocazionalità per l'avifauna tipica alpina, in particolare il gallo forcello e per lo svernamento della coturnice. La fitocenosi caratterizzata da buona ecotonalità, per quanto attiene la teriofauna è favorevole alle popolazioni di capriolo e di lepre E segnalata la presenza occasionale di una neo colonia di camosci. Comunemente avvistabile aquila reale. 80

12 OP Corna Camozzera Superficie totale 240,44 239,13 Valsecca, Costa Valle Imagna e Brumano L OP si articola lungo il versante bergamasco dello spartiacque che dal Pertus arriva alla Corna Camozzera. L orizzonte vegetazionale è quello di demarcazione tra l orizzonte subalpino e quello montano. Il bosco polimorfo è collocato su suolo con rocciosità accentuata, presenta formazioni forestali di faggio, con intrusioni di ontano nelle incassature tra le rocce. Buona parte dell OP è occupata da creste rocciose e da sfasciumi coperte alla base da fitto bosco ceduo abbandonato. Area di transizione tra l ambiente sub alpino e l ambiente montano, registra la presenza anche di avifauna tipica alpina come il gallo forcello. La tipologia forestale mette in evidenza una significativa vocazionalità al capriolo, mentre la particolare geomorfologia delle quote più alte, evidenzia una buona vocazionalità anche per il camoscio, come del resto evidenziato anche dall etimologia del toponimo. L'OP comprende al suo interno le Zone di protezione lungo le rotte di migrazione denominate Passada e Pertus, a riprova della rilevanza conservazionistica dell'area interessata dall'istituto di tutela. E segnalata la presenza di una neocolonia di camosci e la presenza occasionale dell aquila reale. 81

13 OP Zuc de Valmana Superficie totale 7,88 7,88 Fuipiano Valle Imagna, Brumano L'OP svolge esclusivamente una funzione di completamento dell'area protetta interclusa tra al Foresta demaniale Costa del Pallio e il confine con il CAC Valle Brembana L'orizzonte vegetazionale è quello di demarcazione tra l orizzonte subalpino e quello montano. Antiche modificazioni antropiche hanno prodotto localmente la rimozione delle strutture forestali originarie sostituite da colture foraggere e pascoli. Area di transizione tra l ambiente alpino e l ambiente montano, registra la presenza anche di avifauna tipica alpina come il gallo forcello. La tipologia forestale mette in evidenza una significativa vocazionalità al capriolo e alla lepre. E segnalata l occasionale presenza di camosci, che sconfinano dal limitrofo CAC Valle Brembana, nonchè la nidificazione e lo svernamento di alcune coturnici. E segnalata la presenza occasionale dell aquila reale. 82

14 OP Zuc de Valma OP Brumano FD Resegone FD Costa del Pallio OP Camozzera Foresta Demaniale del Resegone e Costa del Pallio Oasi di Protezione Brumano, Camozzera e Zuc de Valma N metri O S E

15 OP Lago d Endine Superficie totale 1042,41 713,42 Endine Gaiano, Ranzanico, Solto Collina, Monasterolo del Castello, Spinone al Lago, Gaverina Terme, Casazza, Grone, Vigano San Martino, Borgo di Terzo, Luzzana, Berzo San Fermo, Entratico L OP si estende nelle aree circostanti il Lago di Endine e di Piangaiano si prolunga in direzione sud seguendo il fiume Cherio sino a Trescore Balneario. La principale caratteristica dell OP è la prevalenza di zone umide che dagli specchi lacustri del Lago di Gaiano e di Endine uniti dalla contigua torbiera si estende come un poligono lineare lungo l alveo del torrente Cherio. L OP nella parte lacuale è circondata da una chiostra di flora ripariale (carex e phragmites) e da prati polifiti sfalciati, incolti produttivi e bosco di sostituzione antropica con prevalenza di castagno e pomacee da frutto. Il paesaggio vegetale del tratto a valle del principale bacino lacustre è costituito da un paesaggio agrario in cui le ultime tracce di vegetazione arborea sono sopravvissute in forma di filare o di siepe o di bordura dell alveo in cui l originario bosco di ontani è sostituito da associazioni di robinia e platano ibrido. L OP presenta caratteristiche accomunate da un unica zona umida che unisce linearmente i bacini dell Endine, del Gaiano e del Cherio. L OP manifesta una spiccata vocazionalità per molte specie ornitiche acquatiche, tra le quali gli anatidi, i rallidi e gli ardeidi. I prati sfalciati circostanti la zona umida e le aree coltivate a agricoltura tradizionale presentano ambienti favorevoli alla riproduzione della lepre, del fagiano e di molte specie di passeriformi legate agli ambienti rurali. E segnalata la presenza costante di rapaci diurni, (poiana, nibbio, gheppio) e di silvidi legati alle macrofite di ripa. 84

16 OP Valpiana Val D agro Superficie totale 192,10 191,92 Gandino L OP si estende sullo spartiacque tra la Val d Agro e la Valpiana. L orizzonte vegetazionale dei due versanti è quello tipico degli ambienti montani su suolo con accentuata rocciosità qui si affermano formazioni forestali governate a ceduo, la più tipica delle quali è l ostrieto, sostituito localmente dal nocciolo e dalla roverella. L OP è caratterizzata da lunghe coste rocciose, con coperture discontinue di vegetazione rupicola termofila. Modificazioni antropiche recenti hanno prodotto localmente rimozioni delle strutture forestali originarie sostituite da pascoli magri. La aspra geomorfologia e le tipologie forestali fortemente ecotonali, mettono in evidenza una significativa vocazionalità al capriolo e in misura limitata alla lepre. Interessante dal punto di vista faunistico il vasto ambiente rupicolo che riproduce habitat favorevoli alla nidificazione e allo svernamento di numerose di uccelli rapaci. Sono presenti tutte le specie di piccoli carnivori. E segnalata la presenza occasionale del gallo forcello. 85

17 ZRC Monte Clemo Superficie totale 157,56 147,17 Solto Collina, Pianico La ZRC si estende attorno alle pendici del Monte Clemo comprendendo le aree sfalciate planiziali di Varadino. Le pendici sono caratterizzate da forti pendenze e da suoli con rocciosità accentuata. I suoli, esposti a sud, sono coperti da vegetazione forestale costituita in prevalenza da boschi misti di roverella e carpino, la cui componente floristica è condizionata dal microclima termofilo del Sebino. Sui versanti a settentrione verso la Val Cavallina si riscontra maggiore presenza dell acero frassineto fortemente sostituito dalla coltura del castagno governato a ceduo. Modificazioni antropiche hanno prodotto nei fondovalle e alle quote più alte locali rimozioni delle strutture forestali originarie sostituite da colture foraggere e pascoli. La presenza di boschi a struttura orizzontale differenziata alternati a radure mette in evidenza una buona vocazionalità al capriolo, discreta vocazionalità alla lepre comune e ai fasianidi: fagiano e pernice rossa. Da segnalare una spiccata vocazionalità alla nidificazione e allo svernamento di alcuni rapaci diurni. Sono segnalati il nibbio bruno, il nibbio reale, il gheppio, la poiana, il falco pellegrino e avvistato il biancone. La teriofauna è rappresentata da una significativa presenza del cinghiale e del cervo. Per quest ultima specie la ZRC rappresenta una importante area di svernamento. Sono presenti tutte le specie di piccoli carnivori e il tasso. E segnalata una significativa popolazione di cervi e la presenza durante i periodi di migrazione numerose specie di rapaci diurni. 86

18 ZRC Monte Grione Superficie totale 220,33 214,27 Endine Gaiano La ZRC si estende sulle pendici meridionali del Monte Grione tipico ambiente rupicolo a pietraia con coperture discontinue di vegetazione e cespugli di carpino, ginepro e essenze arbustive del microclima termofilo. I pendii del Grione sono assolati, con suolo povero, a scarsissima ritenzione d acqua. La ZRC per le sue caratteristiche insubriche e decisamente ecotonali risulta particolarmente vocata ai cervidi: capriolo e cervo, ai lagomorfi e alla pernice rossa. E segnalata la presenza costante di rapaci diurni, (poiana, nibbio, gheppio) di tutti i piccoli carnivori e del tasso. 87

19 OP Valpiana-d'Agro ZRC Monte Grione ZRC Monte Clemo OP Lago d'endine RN Valle del Freddo Oasi di Protezione "Lago d'endine", Valpiana-d'Agro, Riserva naturale "Valle del Freddo" e Zona di ripopolamento e cattura "Monte Grione" e "Monte Clemo" N metri O E S

20 OP Monte Zucco Superficie totale 270,44 250,31 San Pellegrino Terme e Zogno La OP si estende sul complesso montuoso del monte Zucco in sponda orografica destra del fiume Brembo. L orizzonte vegetazionale è quello tipico degli ambienti montani su suolo con accentuata rocciosità sul quale si affermano formazioni forestali governate a ceduo, la più tipica delle quali è l ostrieto, sostituito localmente dal nocciolo e dalla roverella. La OP è caratterizzata da ampie formazioni rocciose, con coperture discontinue di vegetazione rupicola. Modificazioni antropiche antiche hanno prodotto localmente rimozioni delle strutture forestali sostituite da pascoli magri in lenta evoluzione verso bosco ecotonale. La variegata geomorfologia e le tipologie forestali fortemente ecotonali, mettono in evidenza una significativa vocazionalità al capriolo, mentre la particolare geomorfologia delle quote più alte, evidenzia una buona vocazionalità anche per il camoscio, come del resto evidenziato anche dall etimologia del toponimo locale Corna camoscera. Interessante dal punto di vista faunistico il vasto ambiente rupicolo che riproduce habitat favorevoli alla nidificazione e allo svernamento di numerose di uccelli rapaci. Sono presenti tutte le specie di piccoli carnivori. E segnalata la presenza costante di una neocolonia di camosci e la presenza occasionale dell aquila reale. 89

21 OP Ponte Merlo Superficie totale 397,77 387,33 Zogno, Algua, Bracca e Costa Serina. L OP si sviluppa sulle pendici montuose in sponda orografica destra della Val d Ambria e della Val Serina in prossimità del punto di confluenza tra i due torrenti. La geomorfologia è caratterizzata da forti pendenze con formazioni forestali predominate dalle latifoglie. Il faggeto è l associazione che più si avvicina alle strutture climax per la composizione floristica, anche se predomina l acero frassineto negli impluvi e nei versanti affacciati alla val Serina predominano gli ornoostrieti alternati al nocciolo. Sui fondovalle secolari interventi antropici hanno sostituito il bosco di latifoglie con prati polifiti da sfalcio e pascoli. La predominanza assoluta di formazioni forestali di latifoglie sottolinea una vocazionalità significativa per i cervidi, per la lepre e per lo svernamento e la nidificazione di passeriformi legati all ambiente forestale. Sono presenti tutti i piccoli carnivori. E segnalata la presenza saltuaria del cervo e una discreta popolazione di tasso. 90

22 OP San Marco Superficie totale 95,33 95,05 Zogno, Algua La geomorfologia è caratterizzata da forti pendenze con formazioni forestali predominate dalle latifoglie. Il faggeto è l associazione che più si avvicina alle strutture climax per la composizione floristica, anche se predomina l acero frassineto negli impluvi e nei versanti affacciati a settentrione predominano gli ornoostrieti alternati al nocciolo. Localmente è insediato l'agrifoglio. La predominanza assoluta di formazioni forestali di latifoglie sottolinea una vocazionalità significativa per i cervidi, e per lo svernamento e la nidificazione di passeriformi legati all ambiente forestale. Sono presenti tutti i piccoli carnivori. L'OP comprende al suo interno la Zona di proetezione lungo le rotte di migrazione denominata La Passata Miragolo S. Marco, a riprova della rilevanza conservazionistica dell'area interessata dall'istituto di tutela. La presenza della Stazione ornitologica in località La Passata di Miragolo San Marco, all'interno dell'oasi di Protezione evidenzia, al di là del toponimo l interesse della zona per il transito migratorio di molte specie ornitiche con particolare riferimento ai passeriformi. 91

23 OP San Pellegrino Superficie totale 164,46 162,27 San Pellegrino Terme, Bracca e Zogno L OP si estende sul complesso montuoso dei monti di Bracca in sponda orografica sinistra del fiume Brembo. L orizzonte vegetazionale è quello tipico degli ambienti montani su suolo con accentuata rocciosità sul quale si affermano formazioni forestali governate a ceduo, la più tipica delle quali è l ostrieto, sostituito localmente dal nocciolo e dalla roverella. L OP è caratterizzata da ampie formazioni rocciose, con coperture discontinue di vegetazione rupicola termofila. Modificazioni antropiche antiche hanno prodotto localmente ampie rimozioni delle strutture forestali sostituite da pascoli magri. La variegata geomorfologia e le tipologie forestali fortemente ecotonali, mettono in evidenza una spiccata vocazionalità al capriolo e alla lepre, mentre la particolare composizione vegetazionale delle quote più alte, evidenzia una discreta vocazionalità anche per l avifauna tipica alpina: gallo forcello e coturnice. Interessante dal punto di vista faunistico il vasto ambiente rupicolo che riproduce habitat favorevoli alla nidificazione e allo svernamento di numerose di uccelli rapaci. Sono presenti tutte le specie di piccoli carnivori. Si segnala la presenza di una neocolonia di mufloni ottimamente ambientata sulle pendici insubriche dell'op. E segnalata la presenza accidentale del cervo. 92

24 ZRC Brembilla Superficie totale 285,53 247,53 Brembilla, Zogno, Ubiale Clanezzo LA Z.R.C. si estende su entrambi i versanti della Valle Brembilla nel tratto terminale della valle dove il torrente confluisce nel Brembo. L orizzonte vegetazionale è quello tipico degli ambienti montani su suolo con buona pendenza e rocce esposta sul quale si affermano formazioni forestali di latifoglie assai polimorfe. L acero frassineto si trova prevalentemente negli impluvi, mentre il querco tiglieto risulta meno influenzato dall idrologia superficiale. Nelle aree più esposte a meridione prevalgono formazioni riferibili all orno ostrieto con intrusioni di nocciolo e roverella. Tra le specie di sostituzione antropica, soprattutto a confine delle aree aperte dove le colture foraggere e i pascoli hanno sostituito il bosco prevale il castagno. La tipologia forestale mette in evidenza una significativa vocazionalità al capriolo e marginalmente alla lepre. Il buono sviluppo ecotonale sostiene un habitat favorevole alla nidificazione e allo svernamento di numerosi passeriformi, e rapaci diurni e notturni Sono presenti tutte le specie di piccoli carnivori, il tasso, lo scoiattolo e il ghiro. E segnalata la presenza di una discreta popolazione di caprioli. 93

25 OP San Pellegrino OP Monte Zucco OP Ponte Merlo ZRC Brembilla OP San Marco Oasi di Protezione "Monte Zucco", "San Pellegrino", "Ponte Merlo", San Marco" e ZRC di "Brembilla" N O E metri S

26 OP Rio Seniga Superficie totale 933,07 415,13 S. Paolo d'argon, Gorlago, Montello, Trescore Balneraio, Zandobbio, Entratico, Cenate Sotto, Cenate Sopra L OP si estende nelle aree circostanti il fiume Cherio sino a Montello La principale caratteristica dell OP è la prevalenza di zone umide che affiancano il Cherio ed i suoi affluenti, tra questi, il Rio Seniga. L OP nelle aree contigue alle zone umide è caratterizzata da una tratti di flora ripariale (carex e phragmites) e da prati polifiti sfalciati, incolti produttivi e bosco di sostituzione antropica con prevalenza di robinia e platano ibrido in formazioni lineari a siepe. L OP presenta caratteristiche accomunate da un unica zona umida che unisce linearmente il bacino Cherio alla OP Lago d'endine. L OP manifesta una spiccata vocazionalità per molte specie ornitiche acquatiche, tra le quali gli anatidi, i rallidi, e gli ardeidi. I prati sfalciati circostanti le zone umide e le aree coltivate ad agricoltura tradizionale presentano ambienti favorevoli alla riproduzione della lepre, del fagiano e di molte specie di passeriformi legate agli ambienti rurali periurbani. E segnalata la presenza costante di silvidi legati alle macrofite di ripa. 95

27 OP Rio Seniga Oasi di protezione "Rio Seniga" N O E metri S

28 OP Strozza Superficie totale 89,81 75,31 Ubiale Clanezzo, Strozza, Almenno S.Salvatore, Capizzone L OP si estende in sponda sinistra del torrente Imagna. L orizzonte vegetazionale è quello tipico degli ambienti montani su suolo con accentuata pendenza sul quale si affermano formazioni forestali governate a ceduo, la più tipica delle quali è l orno ostrieto, sostituito localmente dal nocciolo e dal castagno di sostituzione antropica. Il bosco di latifoglie assai polimorfo risulta vocazionale alla nidificazione e allo svernamento di passeriformi silvicoli. La teriofauna trova habitat favorevoli per il capriolo e la lepre Sono presenti tutte le specie di piccoli carnivori e il tasso. E segnalata la nidificazione di rapaci notturni. L'area è interessata in epoca recente dalla comparsa di una locale popolazione di cinghiale. 97

29 OP Strozza PN Colli di Bergamo PN Colli di Bergamo Oasi di protezione "Strozza" N O E 5000 metri S

30 Area d salvaguardia OP Valpredina Superficie totale 210,07 203,36 Albino, Pradalunga, Cenate Sopra L OP è localizzata nell orizzonte vegetazionale montano, con spiccate caratteristiche dell ambiente rupicolo insubrico. La vegetazione forestale è costituita in prevalenza di boschi misti di roverella e carpino, che alle quote più basse hanno ceduto il posto alle colture prative e alla vite, e in epoca recente, all olivo. L Oasi di protezione è distribuita lungo quote altimetriche comprese tra i 900 e i 350 mt. Slm., su suolo calcareo dove il torrente Val Predina qualifica dal punto idrografico la zona circostante. La presenza nella parte settentrionale dell OP di suoli con rocciosità accentuata esposti a sud, costituisce un habitat favorevole alla nidificazione di alcuni rapaci diurni di notevole interesse conservazionistico, tra questi il falco pellegrino, la poiana, il nibbio bruno e il gheppio. La parte meridionale dell oasi, condizionata da modificazioni antropiche, che hanno favorito la presenza di aree aperte coltivate a prati polifiti da sfalcio, presenta condizioni favorevoli alla nidificazione di passeriformi la cui ecologia è legata agli ambienti paranaturali e all agricoltura tradizionale. Il paesaggio forestale con significative consistenze ecotonali è vocazionale al capriolo, al tasso e ai piccoli carnivori. Si registra una locale popolazione di cinghiali. E segnalata la presenza nidificante del falco pellegrino, della poiana e del gheppio. L'OP è contornata da specifica area di salvaguardia al fine di prevenire la possibile interferenza cinegetica con le esigenze di salvaguardia dell'oasi di Protezione, della Riserva Naturale regionale e dell'omonimo sito della Rete Natura 2000, visualizzata nell'apposito successivo capitolo. 99

31 OP Serio Zuccarello Piazzo Superficie totale 1201,14 492,6 Albino, Nembro, Alzano Lombardo, Bergamo, Gorle, Nembro, Pedrengo, Pradalunga, Ranica, Scanzorosciate, Torre Boldone, Villa di Serio L'OP si articola in sponda destra e sinistra del fiume Serio dal Comune di Albino sino al Comune di Scanzorosciate. L'OP si configura come una zona umida di rilevante importanza naturalistica inserita in un contesto urbano connotato come città lineare. Non a caso, l'area è interessata da alcuni PLIS. Il paesaggio vegetale dell OP è stato completamente modificato in epoca remota. Le sponde del Serio fortemente degradate sino a due decenni fa, sono oggi completamente riqualificate con piantumazioni di essenze arboree autoctone dove prevalgono i pioppi, gli ontani, i salici, le querce, gli olmi, il pioppo cipressino, il carpino bianco e il salice bianco, con arbusti bacciferi quali la rosa canina, il sambuco, il corniolo, la frangola, il ligustro, il prugnolo, lo spino cervino e il biancospino. L'OP si allarga sopratutto in sponda destra tra i Comuni di Nembro e di Albino coprendo significative porzioni del locale PLIS Piazzo. Qui il paesaggio da tipicamente fluviale è sostituito da un paesaggio agrario tradizionale di collina, con terrazzamenti una volta coltivati a vite e a mais, oggi caratterizzato da prati polifiti da sfalcio e prati abbandonati alla rimboschimento naturale di latifoglie. Resti delle primitive formazioni forestali di roverella, carpino e frassino sono in forte recupero negli impluvi e nelle aree non sfalciate. Tra le specie di sostituzione antropica il castagno e la robinia. L'asta fluviale dell'op è particolarmente vocata a numerose specie di uccelli acquatici molti dei quali nidificanti, tra questi: l'airone cenerino, l'airone bianco, la ballerina bianca, la ballerina gialla, corriere piccolo, il forapaglie, il gabbiano comune, la gallinella d'acqua, il germano reale, il martin pescatore, il merlo acquaiolo, il piro piro piccolo, il nibbio bruno, il cormorano. Tra i mammiferi è da segnalare una folta colonia di conigli selvatici insediata in garenne dislocate lungo tutta l'asta fluviale. L OP è interessante nelle aree collinari circostanti il fiume, per i piccoli passeriformi legati alle aree aperte da agricoltura tradizionale e per la riproduzione del fagiano e, nella frazione di Piazzo, l ottimo indice ecotonale favorisce anche l insediamento e la riproduzione della lepre europea e del capriolo. E segnalata la presenza della volpe, di tutti i piccoli carnivori e la nidificazione di alcuni rapaci notturni: allocco, civetta e gufo comune. E' presente anche una garzaia dove nidificano gli aironi cenerini. 100

32 OP Zuccarello OP Valpredina RN Valpredina Oasi di Protezione "Zuccarello", "Valpredina" e Riserva Naturale della Valpredina" N chilometri O S E

33 OP Monte Creò Superficie totale 586,68 574,54 Riva di Solto, Fonteno, Parzanica, Vigolo L OP si estende lungo la sponda occidentale bergamasca del lago d Iseo. Dal bacino lacustre ricomprende le pendici montuose caratterizzate da forti pendenze e roccia esposta che si affacciano sul Sebino in un tratto compreso tra Parzanica e Riva di Solto risalendo in parte la valle di Fonteno. I suoli con rocciosità accentuata, esposti a sud, sono coperti da vegetazione forestale costituita in prevalenza da boschi misti di roverella e carpino, la cui componente floristica è fortemente condizionata dal microclima termofilo. Nella valle di Fonteno, invece, antiche modificazioni antropiche hanno prodotto vaste rimozioni delle strutture forestali originarie sostituite da prati polifiti da sfalcio, pascoli e castagneti da frutto, oggi trasformati in cedui. L'OP comprende al suo interno la Zona di protezione lungo le rotte di migrazione denominata Colle Traì, a riprova della rilevanza conservazionistica dell'area interessata dall'istituto di tutela. L OP presenta caratteristiche geomorfologiche e vegetazionali tipicamente insubriche, nella parte che si affaccia sul Sebino. Da segnalare una spiccata vocazionalità alla nidificazione e allo svernamento di alcuni rapaci diurni. Sono segnalati il nibbio bruno, il nibbio reale, il gheppio, la poiana, il falco pellegrino e avvistato il biancone. La teriofauna è rappresentata da una significativa presenza del cinghiale e del cervo. Per quest ultima specie l OP rappresenta una importante area di svernamento. E segnalata una significativa popolazione di cervi e la presenza durante i periodi di migrazione del biancone e di numerose specie di rapaci diurni e di laridi, nella fasci insubrica. 102

34 OP Punta alta Superficie totale 183,85 182,08 Tavernola Bergamasca, Predore L OP si estende lungo la sponda meridionale bergamasca del lago d Iseo. Dal bacino lacustre ricomprende le pendici caratterizzate da forti pendenze e roccia esposta che si affacciano sul Sebino nel tratto del Corno di Predore. I suoli con rocciosità accentuata, esposti a sud, sono coperti da vegetazione forestale termofila costituita in prevalenza da boschi misti di roverella e carpino, con intrusioni di castagno selvatico. La componente floristica è fortemente condizionata dal microclima termofilo influenzato dal Sebino. L OP presenta caratteristiche geomorfologiche e vegetazionali tipicamente insubriche. Da segnalare una spiccata vocazionalità alla nidificazione e allo svernamento di alcuni rapaci diurni. Sono segnalati il nibbio bruno, il nibbio reale, il gheppio, la poiana, il falco pellegrino e avvistato il biancone. La teriofauna è rappresentata da una significativa presenza del cinghiale, del cervo e di una locale neocolonia di mufloni. E segnalata la presenza durante i periodi di migrazione del biancone, del falco pecchiaiolo e la nidificazione del gufo reale. 103

35 OP Monte Creò OP Lago d'endine OP Punta Alta Oasi di protezione "Monte Creò", "Punta Alta" e "Lago d'endine" N metri O S E

36 ZRC Valvertova Superficie totale 634,85 634,85 Vertova, Gazzaniga, Colzate, Costa Serina La ZRC è ricompressa interamente nell orizzonte vegetazionale montano su suoli calcarei in buona pendenza e accentuata rocciosità affiorante, in particolare sulle pendici del Monte Succhello dove spiccano pareti di roccia calcarea. La formazione forestale prevalente è il bosco misto di latifoglie con significativa presenza di faggeta in rapida evoluzione dal ceduo alla fustaia. Negli impluvi dove i suoli diventano più umidi il faggio lascia spazio all acero montano, al frassino maggiore con sporadiche presenze di sottobosco con Taxus baccata. L elevata densità forestale alle quote più basse della ZRC, la presenza diffusa di cedui maturi di faggio e altre latifoglie alternati a radure incolte derivate dall'abbandono dei pascoli magri risulta principalmente vocazionale ai cervidi o a specie ornitiche tipicamente forestali. L ambiente rupicolo e il microclima termofilo delle quote più alte favoriscono lo svernamento e la nidificazione di molte specie di rapaci diurni. Sono ovunque diffusi i piccoli carnivori, lo scoiattolo, il ghiro e rapaci notturni tra cui principalmente l allocco. E segnalata la presenza costante del cervo e dell aquila reale. Alle quote più alte di transizione tra l'ambiente forestale e quello rupicolo è segnalata la presenza del gallo forcello e della coturnice alpina. 105

37 OP Pizzo Frol Corno Guazza Superficie totale 650,35 621,75 Gandino, Casnigo, Colzate L OP si estende sulle pendici dei complessi montuosi omonimi. Il primo in sponda orografica destra, il secondo in sponda orografica sinistra del fiume Serio. L orizzonte vegetazionale è quello tipico degli ambienti montani su suolo calcareo con accentuate pendenze e rocciosità; qui si affermano formazioni forestali di latifoglie governate a ceduo, la più tipica delle quali è l ostrieto, sostituito localmente dal nocciolo e dalla roverella, con intrusioni di betulla. L OP è caratterizzata da ampie formazioni rocciose, con coperture discontinue di vegetazione rupicola termofila. Modificazioni antropiche antiche hanno prodotto localmente ampie rimozioni delle strutture forestali sostituite da pascoli magri. In un recente passato, ampie aree pascolive erano interessate da incendio. La variegata geomorfologia e le tipologie forestali fortemente ecotonali, mettono in evidenza una spiccata vocazionalità al capriolo e alla lepre, mentre la particolare composizione vegetazionale delle quote più alte, evidenzia una discreta vocazionalità anche per l avifauna tipica alpina: gallo forcello e coturnice. Interessante dal punto di vista faunistico il vasto ambiente rupicolo che riproduce habitat favorevoli alla nidificazione e allo svernamento di numerose di uccelli rapaci. Sono presenti tutte le specie di piccoli carnivori. E segnalata la presenza costante del cervo e sul Corno Guazza una neocolonia di mufloni e la presenza occasionale dell aquila. E' segnalata la presenza saltuaria del cinghiale. 106

38 ZRC Valvertova OP Pizzo Frol Zona di Ripopolamento e cattura "Valvertova" e Oasi di Protezione "Pizzo Frol" N metri O S E

39 OP Corna del Val Superficie totale 187,04 187,04 San Pellegrino Terme, Gerosa, Brembilla L orizzonte vegetazionale è quello tipico degli ambienti montani su suolo con accentuata rocciosità sul quale si affermano formazioni forestali delle quali la faggeta è l associazione che più si avvicina alle strutture climax per la composizione floristica. L OP è caratterizzata da ampie formazioni rocciose, con coperture discontinue di vegetazione rupicola in cui è prevalente l ontano. Modificazioni antropiche antiche hanno prodotto localmente rimozioni delle strutture forestali sostituite da prati polifiti da sfalcio semi abbandonati e pascoli. La tipologia forestale ecotonale mette in evidenza una significativa vocazionalità al capriolo, mentre la particolare geomorfologia delle quote più alte, evidenzia una buona vocazionalità anche per il camoscio, come del resto evidenziato anche dall etimologia del toponimo locale Corna Camoscera. Interessante dal punto di vista faunistico il vasto ambiente rupicolo che riproduce habitat favorevoli alla nidificazione e allo svernamento di numerose specie di uccelli rapaci. Sono presenti tutte le specie di piccoli carnivori. E segnalata la presenza costante di una consistente neocolonia di camosci, la presenza costante del cervo, la nidificazione e lo svernamento del gallo forcello, nonché la probabile nidificazione dell aquila reale. 108

40 Oasi di protezione "Corna del Val" N metri O S E

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