Piccoli comuni, è legge l'unione dei servizi

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1 NEWSLETTER n 07 Piccoli comuni, è legge l'unione dei servizi Più voli da Tessera nuova base Air One Un libro-sfida per i bimbi kenyani Muore nell'incendio per salvate il cane Vicenza nel baratro ritorna Gigi Cagni Alitalia investe sul Marco Polo: 1 2 nuove destinazioni di cui 9 estere. Ora la Save punta alle rotte intercontinentali Silvana Piccolo, 65 anni, è rientrata nel condominio in fiamme nel vano tentativo di portare in salvo l'amato animale Paola Viola racconta "Non dire nulla", book fotografico per aiutare i piccoli di Isiolo edito da una onlus trevigiana Dopo la sconfitta con la Nocerina la società biancorossa esonera Beghetto e richiama il precedente allenatore

2 La legge regionale 1 96 obbliga all'accorpamento dei servizi quasi 300 enti in Veneto Piccoli comuni spinti al risparmio in condivisione vigili e pullmini Il trasporto scolastico, la polizia locale o la protezione civile. Per molti comuni veneti le voci che compongono la vita quotidiana dell'amministrazione comunale diventeranno d'ora in poi servizi da associare ad altri enti locali. La legge regionale 1 96, votata dal Consiglio Regionale pochi giorni fa, prevede l 'esercizio associato dei comuni per svariate funzioni. La norma segue il cammino tracciato dal legislatore nazionale che ha imposto l obbligo per i comuni sotto i mille abitanti di associare tutte le funzioni. Tra i mille e i 5mila abitanti l obbligo diventa facoltà, e la legge regionale prende il via da questo punto. Il testo approvato dal consiglio prevede infatti una serie di incentivi ai comuni che decidono di consorziare i servizi e obbliga alla gestione associata quelli sotto i 5mila abitanti. Il consiglio regionale ha tenuto conto della particolare conformazione del Veneto e per le molte comunità montane già esistenti il limite scende a 3mila abitanti. Le unioni di comuni sono già una realtà nella regione e la nuova legge le riconosce, impedendone lo scioglimento. Nonostante i passi avanti già fatti, la norma obbligherà quasi la metà delle amministrazioni oggi esistenti (1 42 comuni montani con popolazione inferiore a 3mila abitanti e 1 35 comuni sotto i 5mila) ad unire le funzioni. Con questa legge si conta di risparmiare circa il 10% nella gestione di svariati servizi dei comuni. Non solo: «la norma indica una tendenza che dovrebbe valere anche per le città metropolitane, quelle di grosse dimensioni» spiega il consigliere regionale e vicepresidente della commissione Bilancio Piero Ruzzante, quota Pd, «anche per le grandi e piccole città che formano l area metropolitana veneta, una zona densamente abitata, il futuro sta nell associare servizi». Ecco la situazione provincia per provincia. Venezia I comuni con popolazione inferiore ai 5mila abitanti sono 8, di questi saranno obbligati a convenzionare servizi i comuni di: Annone Veneto, Cinto Caomaggiore, Cona, Fossalta di Piave, Gruaro, Pramaggiore e Torre di Mosto. Per questi comuni l esercizio associato di funzioni riguarda prevalentemente il sistema informativo territoriale e la gestione della funzione di polizia locale. Padova Nel padovano i piccoli comuni sono 50 per una popolazione complessiva di più di 1 50mila persone. Quelli obbligati all associazione sono però circa la metà. Tre delle più grandi unioni di comuni del Veneto sono infatti in provincia di Padova. Le amministrazioni interessate sono: Agna, Anguillara Veneta, Arre, Arzergrande, Bagnoli di Sopra, Barbona, Battaglia Terme, Boara Pisani, Bovolenta, Candiana, Carceri, Cartura, Casale di Scodosia, Castelbaldo, Galzignano Terme, Gazzo, Grantorto, Granze, Lozzo Atestino, Polverara, Merlara, Pernumia, Pontelongo, Pozzonovo, Rovolon, Saccolongo, Saletto, San Pietro in Gù, San Pietro Viminario, Sant Elena, Sant Urbano, Stanghella, Terrassa Padovana, Tribano, Veggiano, Vescovana e Villa Estense. La gestione accorpata dei servizi riguarderà prevalentemente il sistema informativo territoriale e la gestione dell ufficio tecnico.

3 Nonostante le numerose comunità montane della zona, la piccola dimensione di molti comuni bellunesi li obbligherà al consorzio della gestione ambientale, dei servizi informatici e della gestione contabile e amministrativa. È questo il futuro per Alleghe, Arsiè, Borca di Cadore, Castellavazzo, Cencenighe Agordino, Chies D Alpago, Cibiana di Cadore, Colle Santa Lucia, Comelico Superiore, Danta di Cadore, Domegge di Cadore, Farra D Alpago, Forno di Zoldo, Gosaldo, La Valle Agordina, Livinallongo del Col di Lana, Lorenzago di Cadore, Ospitale di Cadore, Perarolo di Cadore, Pieve d Alpago, Puos d Alpago, Rivamonte Agordino, Rocca Pietore, San Gregorio nelle Alpi, San Nicolò Comelico, San Pietro di Cadore, San Tomaso Agordino, San Vito di Cadore, Santo Stefano di Cadore, Sappada, Selva di Cadore, Seren del Grappa, Soverzene, Taibon Agordino, Tambre, Valle di Cadore,Vigo di Cadore, Vodo di Cadore, Voltago Agordino, Zoldo Alto e Zoppè di Cadore. Belluno Il provvedimento interesserà Ariano nel Polesine, Arquà Polesine, Bagnolo di Po, Bergantino, Bosaro, Calto, Canaro, Canda, Castelguglielmo, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Ceneselli, Costa di Rovigo, Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Frassinelle Polesine, Fratta Polesine, Gaiba, Gavello, Giacciano con Baruchella, Loreo, Lusia, Melara, Papozze, Pettorazza Grimani, Pincara, Salara, San Bellino, San Martino di Vernezze, Stienta, Trecenta, Villamarzana, Villanova del Ghebbo e Villanova Marchesana. Oltre alla polizia locale, al sistema informativo territoriale e alla gestione dell ufficio tecnico l accorpamento coinvolgerà il trasporto scolastico e la protezione civile. Rovigo Numerosi anche i Comuni nel vicentino che hanno meno di 5mila abitanti (o 3mila nel caso delle comunità montane). La gestione associata dei servizi di polizia locale è già diffusa, ma a questa si aggiungeranno i sistemi informativi territoriali, la manutenzione di strade e i servizi informatici. La norma interessa i comuni di Agugliaro, Albettone, Barbarano Vicentino, Bressanvido, Caltrano, Calvene, Campiglia Berici, Carre, Cartigliano, Castegnero, Chiuppano, Cismon del Grappa, Conco, Crespadoro, Enego, Forza, Gallio, Gambellara, Gambugliano, Grisignano di Zocco, Grumolo delle Abbadesse, Laghi, Lastebasse, Lusiana, Molvena, Monte di Malo, Montegalda, Monteviale, Montorso Vicentino, Mossano, Nanto, Nogarole Vicentino, Pedemonte, Pojana Maggiore, Posina, Pozzoleone, Rotzo, Salcedo, San Germano nei Berici, San Pietro Mussolino, San Vito di Leguzzano, Schiavon, Sossano, Tonezza del Cimone, Valdastico, Velo D Astico, Villaga, Zermeghedo e Zovencedo. Vicenza Dei 46 comuni interessati dal provvedimento per una popolazione totale di oltre 11 5mila abitanti, solo alcuni saranno obbligati al servizio associato delle funzioni. Molti, infatti, appartengono già ad una delle otto unioni di comuni della zona. Fanno eccezione Affi, Badia Calavena, Belfiore, Brentino Belluno, Brenzone, Castagnaro, Cazzano di Tramigna, Cerro Veronese, Concamarise, Dolcè, Ferrara di Monte Baldo, Garda, Montecchia di Crosara, Palù, Pastrengo, Rivoli Veronese, Roncà, Roveredo di Guà, Salizzole, San Zeno di Montagna, Sanguinetto, Selva di Progno, Sorgà, Torri del Benaco e Vestenanova. Accorperanno la manutenzione delle strade, il sistema informativo territoriale, i servizi sociali, il trasporto scolastico, i servizi informatici e anche i servizi culturali. Valentina Voi Verona

4 Al Marco Polo si amplia l'offerta di voli, ora la Save punta alle rotte intercontinentali Alitalia punta forte su Tessera base Air One con 12 destinazioni (27 aprile) - Alitalia punta forte sul rilancio dell aeroporto Marco Polo di Venezia. Il piano di sviluppo sullo scalo di Tessera è stato illustrato oggi al Marco Polo dal nuovo amministratore delegato di Alitalia, Andrea Ragnetti, affiancato dal presidente di Save, Enrico Marchi, e alla presenza del governatore del Veneto, Luca Zaia. La compagnia è pronta a investire 80 milioni di euro e piazzerà nello scalo 'Save' anche una nuova base di Air One con 1 2 nuove destinazioni: 9 internazionali, e 3 nazionali, Brindisi, Cagliari e Palermo. Nel 2011 Alitalia ha trasportato da e per Venezia oltre 1 milione di passeggeri (+5,4%); l'obiettivo è raggiungere nei prossimi tre o quattro anni i due milioni di passeggeri. Il piano di rafforzamento, secondo le intenzioni, dovrebbe favorire la creazione, compreso l'indotto, di circa 400 posti di lavoro. Ufficialmente la base veneziana di Air One aprirà i battenti a partire dal 4 maggio: la compagnia smart carrier di Alitalia posizionerà due Airbus A320, con l'obiettivo di operare nel fino a 2550 voli, con un offerta di 450mila posti dallo scalo lagunare. I prezzi saranno a partire da 1 8 euro (tasse incluse). Per la gestione e le strutture di cui è dotato il Marco Polo e per il contesto territoriale veneto, l'ad Ragnetti ha definito lo sviluppo su Venezia "la situazione ideale dell'offerta Alitalia". Il presidente di Save Enrico Marchi ha sottolineato invece come si rafforzi con questa seconda tappa il percorso avviato da Alitalia nel "Dopo il consolidamento delle rotte domestiche, oggi - ha detto Marchi - annunciamo la ripresa delle rotte internazionali". La terza fase su cui il presidente di Save punta decisamente è quella "dell'apertura da Venezia con Alitalia di nuove rotte intercontinentali; un punto cardine - ha aggiunto - dei nostri piani di sviluppo". Soddisfatto dell'accordo Alitalia-Save il presidente della Regione Luca Zaia: "E' la dimostrazione che il Veneto cresce - ha detto Zaia - e cresce anche nel traffico aeroportuale". "Ci troviamo nella regione piu' turistica d'italia, ma siamo anche la regione delle imprese, con 600mila partita Iva, dove l'internazionalizzazione, che una volta si faceva per diversificare, ora è diventata una necessità", ha aggiunto. Zaia, poi, ha spiegato di condividere "la sfida rappresentata dall'avere una seconda pista" e da parte sua ha detto che la Regione fara' "tutto quello che ci compete affinche' veda la luce". Su un eventuale fermata della Tav al Marco Polo, il presidente della Regione ha ricordato come il commissario "stia facendo un buon lavoro" e stia in questo momento confrontandosi con gli amministratori locali per arrivare a uno studio di fattibilità del nuovo tracciato individuato. Negli ultimi mesi tante le attività "a luci rosse" sequestrate nel veronese Ancora un centro massaggi "hard" (24 aprile) - Ennesimo caso di centro massaggi che in realtà operava come una "casa chiusa" scoperto nel veronese. Stavolta la polizia è intervenuta nel capoluogo, in Borgo Roma, sequestrando il Centro Benessere Asia. Denunciata a piede libero per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione la titolare, una donna cinese di 55 anni, regolare in Italia. Le indagini della squadra mobile scaligera hanno permesso di appurare che le cinque dipendenti del centro, tutte cinesi residenti in un appartamento nelle vicinanze messo a disposizione della titolare, praticavano dei massaggi "particolari" che il più delle volte si concludevano con una prestazione sessuale. Circostanza confermata dalla ventina di clienti interrogati, veronesi e non solo, che hanno ammesso di recarsi in quello specifico centro proprio per usufruire dei massaggi "romantici". Una prestazione per la quale venivano elargite mance da 20 a 40 euro direttamente alle ragazze, mentre alla cassa i clienti pagavano solo la tariffa per un normale massaggio. Il giro di clienti giornalieri si aggirava attorno ai 20, per un totale di circa euro di incasso extra ogni giorno. Si tratta dell'ennesimo caso del genere scoperto nel veronese dall'inizio dell'anno. L'"epicentro" a Villafranca, dove solo negli ultimi mesi sono state sequestrate cinque attività di questo tipo. Ma altri casi erano venuti alla luce anche a nello stesso capoluogo e a Bussolengo.

5 Entro il 2015 si punta a completare la rete di piste che costeggerà il fiume In bicicletta sugli argini del Sile firmato l'accordo per Greenway (27 aprile) - Se i piani saranno rispettati, entro l estate del sarà conclusa un altra importante fetta del GiraSile, la rete di strade ciclabili e di percorsi pedonali che per 1 25 chilometri seguono il fiume, attraversando il Parco Regionale del Sile. È stato firmato tra l Ente Parco, la Provincia e i comuni di Treviso, Roncade, Casale sul Sile e Silea l accordo di programma per la cosiddetta Greenway: la realizzazione di quattro interventi di raccordo dal costo complessivo di 3 milioni 750mila euro, di cui 3 cofinanziati dalla Regione, mentre il resto sarà suddiviso fra gli enti firmatari: 300mila euro dal Sant'Artemio, 1 50mila euro da Treviso, 1 00mila euro dall'ente Parco e da Roncade e Silea. Le nuove opere saranno il Cammino del Cason a Sant Angelo, alle porte del capoluogo, il Ponte d Orlando fra i quartieri ancora di Sant Angelo e San Giuseppe, la Passerella d Aspa a Sant Antonino e il Progetto Alzaie fra Lughignano, frazione di Casale, e Musestre, frazione di Roncade. Alla fine verrà creato un percorso ciclabile senza interruzioni, una strada verde appunto, che costeggerà il fiume. Firmato l accordo, sotto l egida del Parco, ora è il momento di stilare il progetto esecutivo, che non è escluso che preveda espropri. Silvana Piccolo, 65 anni, si è gettata tra le fiamme per amore della sua "Donna" Muore nell'incendio persalvare il cane (27 aprile) - Amava così tanto la propria cagnolina da rischiare la sua stessa vita per cercare di metterla in salvo. Un estremo gesto d'amore che purtroppo è costato la vita a Silvana Piccolo, 65 anni di Castelfranco Veneto, e non ha salvato quella della sua meticcia Donna. La tragedia si è consumata nel tardo pomeriggio di ieri a Camposampiero, all'interno di una palazzina dell'ater. Silvana Piccolo si trovava lì ospite di una cugina, quando all'interno dell'appartamento al piano di sotto sono divampate le fiamme, a causa di un corto circuito ad un apparecchio per aerosol che una mamma stava facendo utilizzare al proprio figlioletto. Il fuoco si è propagato con rapidità così come un fumo denso che ha invaso l'intero condominio. Tutti le persone presenti nel palazzo si sono precipitate in strada, anche la 65enne che però si è subito accorta che all'appello mancava la sua amata cagnolina. Silvana Piccolo non ha esitato ed è tornata nel condominio. Ma è riuscita ad arrivare solo fino sul pianerottolo: lì le fiamme e soprattutto il fumo non le hanno dato scampo. I vigili del fuoco di Cittadella, intervenuti sul posto, l'hanno trovata morta, probabilmente per soffocamento, davanti all'appartamento della cugina. Poco distante, anche il corpo dell'animale. Per domare le fiamme i vigili del fuoco hanno dovuto lavorare fino a tarda sera e le sei famiglie che abitano nello stabile hanno trascorso la notte fuori casa. Boom di nuovi imprenditori agricoli in montagna, portatori di tante idee innovative I giovani riscoprono campi e pascoli (27 aprile) -Contro la crisi i giovani bellunesi riscoprono la pratica del pascolo e dell'agricoltura in montagna. I dati diffusi da Coldiretti parlano chiaro: dal 2008 al si sono insediati nel bellunese 1 75 nuovi agricoltori, ovvero l'11 % del totale veneto. Sono soprattutto under 40, che hanno scelto di diventare titolari d azienda sfruttando i finanziamenti del Programma di Sviluppo Agricolo. Ma è in particolare chi ha meno di 30 anni a mostrare attitudine per il rischio imprenditoriale, tanto è vero che negli ultimi anni sui pendii ai piedi delle Dolomiti sono comparse anche coltivazioni insolite per la zona come la vite, gli ortaggi e i piccoli frutti e si sono sviluppati anche allevamenti di ovini e caprini. Le espressioni più originali si trovano in Cadore, Comelico e Val Zoldana: ad esempio la coltivazione dell orzo per servire la birra a km zero, o la produzione di succhi di frutta (anche nella versione a base di sambuco), distese di piante officinali per le erboristerie di campagna, l eco turismo con slitte trainate da cani o cavalli, persino cantine con vini autoctoni delle Dolomiti e il ritorno alla pastorizia per riscoprire la filatura della lana. Gli sforzi di questi ragazzi vanno premiati con una politica attenta alla specificità del territorio commenta Coldiretti è in queste zone che si registra l erosione più alta della superficie agricola utilizzata. Un fenomeno non tanto legato allo sviluppo infrastrutturale quanto invece all abbandono di pascoli.

6 Paola Viola racconta l'iniziativa della onlus trevigiana in favore dei piccoli kenyani Un libro-sfida per i bambini di Isiolo l'impegno di "Una mano per un sorriso" Rompere quel patto di omertà fra chi ha bisogno d aiuto, che mostra solo un immagine stereotipata di se stesso, e chi l aiuto invece lo dà per sentirsi meglio. Con questo scopo è nato Non dire nulla, libro fotografico che racconta l esperienza della onlus trevigiana 'Una mano per un sorriso' a Isiolo, Kenya, dove le suore di Loreto gestiscono una scuola d infanzia e una scuola primaria, con quasi 800 bambini sostenuti a distanza da famiglie italiane. La onlus nasce nel da un idea di Paola Viola, il nostro ospite, e Gigliola Barlese. Accomunate dall idea di realizzare un progetto di volontariato che riguardasse l Africa, e dopo essersi scontrate con la struttura spesso ingessata di molte associazioni missionarie, hanno deciso di fare da sole. Non dire nulla rappresenta un primo bilancio: uscito il 21 aprile è disponibile nelle librerie della catena Supermercato del libro a Treviso, Padova, Venezia. Il ricavato sarà destinato alla scuola di Isiolo. Cosa fate con 'Una mano per un sorriso'? Organizziamo eventi culturali per diffondere un messaggio di sostegno a questi bambini. Tutti eventi festosi che lasciano spazio alla riflessione. Siamo partite con una serie di mail ad artisti, attori, scrittori con una frase chiave: Vuoi dare una mano per un sorriso? Se ci credi metti in gioco anche la tua faccia. Dalle risposte arrivate, abbiamo organizzato cene, spettacoli teatrali, mostre e concerti finora a Treviso, e nel Veneziano. Il leit motiv di ogni vostra iniziativa è proprio il sorriso. È il nostro stile. Il messaggio è positivo: non aiutiamoli perché sono poveri, ma aiutiamoli a continuare a essere felici. Una cosa bellissima dell Africa che ho capito dopo, è la loro capacità infinita di essere felici con nulla. La nostra è una provocazione: non abbiate pietà, ma collaborate con noi per loro. Com è la vita nella scuola di Isiolo? Rigida. Io per prima come insegnante sono rimasta colpita. I bambini ci passano più tempo possibile, e da loro si pretende tanto. Sono molto severi: siccome andare a scuola non è scontato, chi la frequenta deve adoperarsi per dare il meglio. Arrivano alle 5 del mattino, per esempio: molti devono fare tanti chilometri a piedi e nel loro villaggio non c è elettricità, quindi arrivano all alba per fare i compiti, che non hanno potuto fare la sera, prima delle lezioni. Il libro nasce dalla vostra prima volta in Africa. Come? L estate scorsa sono stata a Isiolo un mese, per portare i euro raccolti con il primo anno di attività dell associazione. E per fare un esperienza di lavoro. Mi avevano chiesto di creare un archivio fotografico di tutti i bambini, anche per spedire foto alle famiglie italiane che li sostengono. Ma mentre facevo i ritratti, io vedevo migliaia di altre fotografie attorno a me. Era tutto da raccontare. Sono partita con la promessa alle suore di parlare della scuola, poi un amico scrittore, Nicola Maguolo, ha saputo trovare le parole giuste. Così è nato il reportage. Perché si intitola Non dire nulla? Perché a un certo punto sono uscita dalla scuola riuscendo a entrare nella vita dei bambini, dove ho scoperto che la realtà è ancora più dura da accettare rispetto a quella che noi immaginiamo. I bambini vivono realmente in mezzo le immondizie, si drogano per non sentire i morsi della fame. Una di loro mi ha fatto il gesto di tacere, come per dire fermati qui, non dire nulla di quel che ti concediamo di vedere ora. Racconta la scuola, non questo. Invece no. Mi son resa conto che sarebbe stato riduttivo portare a casa solo l immaggine di bambini in divisa che studiano grazie anche ai 1 0 euro che arrivano in beneficenza. Non basta. Facciamo troppo poco per loro, pur mettendo in pace le nostre coscenze. Il libro diventa una sfida: raccontare anche ciò che manca, per fare di più. Antonella Scambia

7 La decisione dopo il tonfo casalingo con la Nocerina e la squadra in zona retrocessione Il Vicenza si gioca l'ultima carta salvezza esonerato Beghetto, ritorna Gigi Cagni (29 aprile) - Dopo la disastrosa sconfitta casalinga contro la Nocerina (col contorno di due rigori falliti) e con la squadra scivolata fino la terzultimo posto in classifica, il Vicenza prova a giocarsi l'ultima carta sul tavolo della salvezza. La società biancorossa ha deciso di sollevare dall'incarico il duo Beghetto-Zanini e di richiamare alla guida della squadra Gigi Cagni, che era stato esonerato il 4 marzo dopo la sconfitta per 3-0 contro il Varese. L'annuncio ufficiale, dopo una notte fatta di incontri, è arrivato all'ora di pranzo. Cagni per tornare in sella avrebbe preteso un premio salvezza di circa 200mila euro. Il tecnico raggiungerà in giornata la squadra già partita per Pescara dove sarà impegnata martedì. Le prime dichiarazioni il tecnico le ha rilasciate al sito seriebnews.com: Sto andando a incontrare la squadra a Imola e poi andiamo a Pescara. Facciamo questa partita, cinque partite. E un impresa, ma è una sfida che accetto volentieri. Mi piace questo mestiere e mi dispiaceva che il Vicenza andasse male. I motivi per cui torno: le sfide mi piacciono, questa è la più importante della mia carriera; i tifosi mi hanno sempre stimato, dimostrandolo; questi ragazzi li conosco, hanno le qualità tecniche per fare questa impresa. L unico problema è che non so come stanno mentalmente e fisicamente, è l unico dubbio che ho. Per Cagni sarà un'impresa durissima portare in salvo una barca da mesi alla deriva. Il calendario non aiuta: subito trasferta a Pescara, poi le altre quattro gare saranno Modena e Bari in casa e Empoli e Reggina fuori. Per Beghetto invece l'esperienza in panchina si chiude con un bilancio povero: soli 5 punti in 8 gare, con appena una vittoria e due pareggi e soli tre gol segnati. Ma a pesare sulla classifica biancorossa è tutto il disastroso girone di ritorno, nel quale sono stati sommati appena otto punti. Sbarca a Padova la tendenza in arrivo dagli Usa per salvare i piccoli negozi Il cash mob, shopping al buio per solidarietà (28 aprile) - Trovarsi per lo shopping senza sapere cosa si comprerà ma avendo ben chiaro il perché, cioè aiutare i piccoli esercizi commerciali soffocati dalla crisi. L'idea arriva dall'america e oggi è sbarcata anche a Padova. Un esperimento, o forse un gioco, che potrebbe salvare proprio quelle attività di quartiere costrette a chiudere i battenti. L'idea ha un nome, cash mob, ed è l'evoluzione del ben più noto flash mob ormai usato ed abusato per sensibilizzazioni, azioni di sostegno ed anche operazioni pubblicitarie. Il funzionamento di base è lo stesso: ci si dà appuntamento in un luogo preciso, in questo caso la fontana di Piazza delle Erbe, ad un'ora precisa, le 1 7 di oggi pomeriggio. A quel punto durante un classico flash mob gli organizzatori danno istruzioni su cosa fare per creare la mobilitazione istantanea. Nel caso del cash mob questa azione si traduce in un invito allo shopping mirato che viene fatto in un negozio indicato proprio dagli organizzatori, ad esempio un alimentari di quartiere, un negozio di dischi o libri che rischia di dover chiudere. È proprio questo il caso del cash mob padovano, che ha portato una trentina di persone da Beczar Rare Recordings in via Squarcione. Vinili e dischi sono stati presi d'assalto dai partecipanti e gli organizzatori si dicono soddisfatti del successo dell'iniziativa. "Si tratta più che altro di un gioco" spiega Simone Fogliata che ha organizzato l'evento, unico nel suo genere a Padova, insieme a Chiara Ridolfi, "abbiamo scelto un negozio che rappresenta l'idea del vicinato e che secondo noi non deve chiudere". A PPROFONDIMENTI E FATTI DA L VENETO OGNI GIORNO SU www. veneto7giorni. it Veneto7giorni, periodico online di informazione in attesa di registrazione presso il tribunale di Padova. TUTTI I LUNEDI LA NEWSLETTER NELLA TUA CASELLA DI POSTA SCRIVI A: newsletter@veneto7giorni. it Editore: associazione di promozione sociale Limen. cod.fisc Iniziativa realizzata col contributo dell' Odg Veneto, borsa di studio Goattin Direttore responsabile: Tommaso Marconato Redazione: Antonella Scambia, Mattia Sopelsa, Valentina Voi Contattaci: info@veneto7giorni.it