Osservatori Ornitologici 2007

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2 Osservatori Ornitologici 2007 Volume XXXI A cura di: Vittorio Vigorita D.G. Agricoltura Responsabile P.O. Pianificazione Faunistica e Venatoria Laura Cucè D.G. Agricoltura P.O. Pianificazione Faunistica e Venatoria Jacopo Tonetti IREALP In copertina, fotografie di Paolo Bonazzi e Jacopo Tonetti. 1

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4 PRESENTAZIONE Il volume Osservatori Ornitologici costituisce un altra preziosa testimonianza dell impegno che la Direzione Generale Agricoltura profonde nelle attività di ricerca in campo faunistico. È infatti da oltre trent anni che i resoconti annuali sull inanellamento in Lombardia vengono raccolti in una pubblicazione che non ha eguali nel panorama nazionale, in cui i numeri non rappresentano unicamente le catture, ma anche l impegno e la passione che ogni inanellatore, ogni anno, mette in campo nello studio della migrazione. Gli Osservatori Ornitologici sono un importante e scientificamente rigorosa fonte di informazioni, destinati a coloro i quali desiderano mantenere aggiornate le proprie conoscenze ornitologiche e anche per chi si avvicina per la prima volta allo studio della migrazione e dell ambiente attraverso gli uccelli. Motivo di ancor maggiore rilevanza, è che il volume è giunto alla trentunesima edizione, rappresentando così una serie storica di dati che ha pochi eguali, come consistenza, nel mondo delle ricerche faunistiche. Si può pertanto concludere che il volume assume un ruolo unico e fondamentale, esso infatti contribuisce alla formazione di quelle basi conoscitive insostituibili, che ogni soggetto coinvolto in sempre più corretti e aggiornati programmi di conservazione della natura deve possedere, per una strategia di fruizione sostenibile della fauna nel territorio della Regione Lombardia. Luca Daniel Ferrazzi Assessore all Agricoltura della Regione Lombardia 3

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6 INTRODUZIONE La nuova impostazione della XXXI relazione annuale Osservatori Ornitologici sull inanellamento per lo studio delle migrazioni degli uccelli nella nostra regione, è stata realizzata grazie all impegno dei circa 120 inanellatori autorizzati in Lombardia e al lavoro di coordinamento svolto dall Unità Pianificazione Faunistica e Venatoria della Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia. Il rinnovamento nasce dall esigenza di adeguamento agli attuali standard internazionali, facendo comunque tesoro del patrimonio storico unico e insostituibile frutto dei primi trent anni di lavoro, svolto dal 1977 ad oggi. Un particolare ringraziamento va a tutti gli inanellatori, in particolare a quelli della prima ora, che ebbero l intuizione di trasformare l attività di cattura dei richiami vivi di alcuni impianti tradizionali in attività di inanellamento a supporto dello studio della migrazione degli uccelli. Negli anni, ai pionieri si sono aggiunti nuovi inanellatori che, con grande entusiasmo, hanno contribuito alla crescita della quantità e soprattutto della qualità dell inanellamento in Italia, crescita prima di tutto ascrivibile all impegno e alla passione di Fernando Spina (ISPRA, ex INFS), in qualità di membro e rappresentante per l Italia dell EURING (European Union for Bird Ringing). A tutti va riconosciuto il grande merito di aver dedicato e di continuare a dedicare tempo ed energie ad un attività che non è solo un momento di full immersion nella natura, a contatto con il meraviglioso mondo degli uccelli, ma anche e soprattutto un indispensabile contributo utile ad aumentare le conoscenze necessarie alla conservazione e alla gestione di un importante componente dell ecosistema quale è l avifauna selvatica. In particolare, l inanellamento attuato con i metodi indicati dall ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ex INFS), permette di conoscere la fenologia della migrazione, il successo riproduttivo e la variazione, negli anni, degli indici di abbondanza che, messi in relazione con i dati derivanti da altri metodi di campionamento, forniscono importanti informazioni, anche di tipo quantitativo, su molte specie di uccelli. Ringrazio pertanto a nome mio, anche in qualità di inanellatore, ma soprattutto a nome della Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia, tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della presente relazione, con l impegno di continuare a contribuire al progetto internazionale di inanellamento EURING. Vittorio Vigorita 5

7 UN SALUTO E UN AUSPICIO Dopo 30 numeri degli Osservatori Ornitologici della Regione Lombardia, lascio volentieri la mano, a causa dei numerosi impegni e del tempo (ormai avaro) che essi sottraggono. Non potrei infatti seguire come vorrei lo sviluppo del volume, con l interesse e la passione che sempre ho infuso in questa importante sintesi di dati e di osservazioni. Iniziata con i primi contatti con il Dr. Vittorio Vigorita, cittadini entrambi del bustese, si è voluto fornire un contributo per far conoscere la preziosa attività di inanellamento e soprattutto per riconoscere l impegno e la passione che ci accomuna per seguire i nostri amici alati. Pertanto vi sarà un momento di pausa, ma senza dimenticare il contributo dell Osservatorio Ornitologico FEIN (Fondazione Europea IL NIBBIO) di Arosio dove nel corso delle diverse riunioni ivi tenute, l annuale uscita del Volume è stata programmata in tempo quasi reale. Questo stimolo alla tempestività mi auguro possa rimanere, quasi a misurare il veloce migrare dei nostri amici alati anche attraverso le pagine stampate di una preziosa selezione di trentanni di osservazioni, minuziosamente raccolte dai nostri più fedeli collaboratori ai quali va il mio più cordiale ringraziamento per la partecipazione alla nostra attività. E con questo spirito che continuerò la mia attività all impianto di inanellamento (ultratrentennale) di Olgiate Olona dove da sempre con mio nonno e oggi con mio padre Aldo studio gli alati stazionari e quelli in migrazione. Un centro di inanellamento che assicura una attività di tipo continuato e standardizzato (oltre 100 le giornate di attività annuale) durante la quale annualmente si registra l inanellamento di oltre 1200 alati e la ripresa di quasi 100 inanellati. Di queste riprese, principalmente autoricatture, si sottolinea oltre alle significative ricattture provenienti dall estero le molte riprese di nostri alati stazionari con dati interessanti sulla longevità. Certo di assicurare fin da ora la più grande collaborazione perchè lo studio affascinante dei nostri migratori possa ancora continuare con attenzione e profondità di esame porgo a tutti il mio più cordiale saluto Ing. Pier Angelo Reguzzoni 6

8 Sommario 1. UN ANNO DI ATTIVITÀ DI INANELLAMENTO IN LOMBARDIA ALSERIO ARCISATE AROSIO BERGA BLIBEN BRABBIA CAMPIANI PEDRINA CAPANNELLE CASCINA LODOLETTA STAZIONE WALTER CORTI CASCINA MESCHIO CASCINA STELLA CASCINA URSINA CASINO DEL VICERÈ COLLE GALLO COSTA PERLA DOGANA GIARDINO ORNITOLOGICO LAVENESE GIOGO DEL MANIVA LA PASSATA LAGO BOSCACCIO MALGA ROSELLO OASI WWF LE FOPPE PASSO DI SPINO RISERVA LE BINE STAZIONE ORNITOLOGICA DEL PARCO REGIONALE DEI COLLI DI BERGAMO TOFFO Appendice TABELLE RIASSUNTIVE CATTURE

9 1. Un anno di attività di inanellamento in Lombardia Grazie al lavoro degli inanellatori che hanno prodotto i contributi confluiti in questa pubblicazione, è possibile dare uno sguardo d insieme all inanellamento in Lombardia per il 2007, al fine di far emergere le caratteristiche principali di tale attività nella nostra regione. Questa iniziativa non pretende di essere esaustiva, in quanto alcune stazioni non hanno contribuito al progetto Osservatori Ornitologici, ma non può che rappresentare un inizio beneaugurante per il resoconto annuale, nella concreta speranza, per gli anni a venire, di una sempre più vasta adesione. Attivita 2007 Hanno aderito agli Osservatori Ornitologici 25 stazioni di inanellamento, distribuite in otto provincie (Figura 1). Figura 1. Distribuzione regionale delle stazioni inserite negli Osservatori Ornitologici. Da punto di vista geografico, la provincia con il maggior numero di stazioni attive è Bergamo (Figura 2), con 6 stazioni, seguita da Varese e Brescia con 5, Lecco con 3 stazioni, Milano e Como con 2, Mantova e Cremona con una stazione. Rimangono senza apparente copertura di stazioni di inanellamento Sondrio, Pavia e Lodi. Nonostante la disposizione geografica, che vede una concentrazione notevole di stazioni in area prealpina, secondo le fasce altimetriche ISTAT oltre la 8

10 metà delle stazioni (13, Figura 3) ricadono in zona di pianura (tra 0 e 300 m.s.l.m.), solo 4 stazioni sono posizionata in collina (tra 301 e 600 m) e 8 in zona di montagna (oltre i 600 m). Figura 2. Totale delle stazioni degli Osservatori Ornitologici per Provincia. Figura 3. Distribuzione altimetrica (secondo le delimitazioni ISTAT) delle stazioni in Regione Lombardia. Pur essendo consapevoli che queste 25 stazioni non rappresentino tutte quelle che hanno effettivamente operato nel 2007, siamo altrettanto convinti che rappresentino un buon campione descrittivo dell attività di inanellamento in Lombardia. Hanno infatti aderito stazioni storiche e nuove, gestite da gruppi di inanellatori con collaboratori o da singoli. In generale, un dato importante che descrive l attuale situazione ci indica che 13 stazioni su 25 sono attive da oltre 10 anni (Figura 4), e la maggior parte di esse (10) ha un periodo di attività compreso tra 11 e 15 anni. Il secondo gruppo più consistente di stazioni è quello più giovane, con attività in corso al massimo da 5 anni, mentre sono cinque quelle operative da più di sei anni ma che non arrivano ai 10 anni di attività. Solo tre stazioni operano da più di 15 anni, con punte di oltre trent anni di inanellamento. 9

11 Figura 4. Anni di attività delle stazioni lombarde al Per quanto riguarda le giornate di attività, il totale vede per la Lombardia giornate di inanellamento nel Lo sforzo di cattura è stato diverso tra stazioni (Figura 5), e risulta evidente come siano state più attive quelle della zona centro-occidentale della fascia prealpina. Figura 5. Giornate di inanellamento nelle diverse stazioni, anno

12 Guardando il rapporto tra giornate effettuate e numero di stazioni presenti sul territorio, Como risulta essere la provincia le cui stazioni hanno inanellato per più giornate nel 2007, seguita da Varese e quindi Bergamo. Varese è la provincia in cui, nel 2007, sono state effettuate il maggior numero di giornate di inanellamento in assoluto, seguita da Bergamo, Como e Brescia. Figura 6. Giornate di inanellamento per provincia, anno Secondo la definizione delle stagioni ornitologiche proposta da Macchio (Macchio et al., 2002), e unendo i periodi di migrazione precoce e tardiva (sia in primavera sia in autunno), le stazioni lombarde hanno operato in maggioranza nel periodo di migrazione (9 stazioni attive solo per i periodi migratori, Figura 7). Sette stazioni hanno operato continuativamente durante l anno, aumentando però in modo considerevole lo sforzo di cattura durante i periodi di migrazione, mentre altre sette hanno condotto un attività uniforme lungo tutto il periodo dell anno. Una stazione ha condotto un attività ridotta alla sola fase di nidificazione, così come in una sola stazione si è inanellato oltre il periodo di migrazione autunnale, fino a comprendere la fase di svernamento. 11

13 Figura 7. Fenologia dell attività delle stazioni lombarde, anno Per quanto riguarda il tipo di stazione, la maggior parte di quelle attualmente operanti sorge in strutture un tempo dedicate all uccellagione, come roccoli, passate o bresciane (11 su 25, Figura 8). Otto stazioni sono ubicate presso zone umide, di cui cinque poste presso i fiumi Adda e Serio, e tre presso laghi o laghetti artificiali. Le stazioni di valico sono due, così come quelle poste in aree fluviali con ambiente asciutto. Figura 8. Tipologia delle stazioni, anno

14 Dal punto di vista delle catture, nel 2007 sono stati inanellati uccelli (sono escluse le ricatture e le autoricatture), appartenenti a 135 specie. Le catture si suddividono, dal punto di vista sistematico, tra 16 Ordini e 41 Famiglie (Tabella 1, fonte sistematica Lista CISO-COI). Ordine Famiglia Totale specie ANSERIFORMES Anatidae 4 GALLIFORMES Tetraonidae 4 Phasianidae 1 PODECIPEDIFORMES Podicipedidae 1 CICONIIFORMES Ardeidae 2 FALCONIFORMES Accipitridae 1 Falconidae 2 GRUIFORMES Rallidae 4 CHARADRIIFORMES Scolopacidae 3 COLUMBIFORMES Columbidae 3 CUCULIFORMES Cuculidae 1 STRIGIFORMES Strigidae 5 CAPRIMULGIFORMES Caprimulgidae 1 APODIFORMES Apodidae 2 CORACIIFORMES Alcedinidae 1 Meropidae 1 Upupidae 1 PICIFORMES Picidae 5 PASSERIFORMES Alaudidae 2 Hirundinidae 4 Motacillidae 6 Regulidae 2 Troglodytidae 1 Prunellidae 1 Turdidae 6 Sylviidae 21 Muscicapidae 11 Paradoxornithidae 1 Aegithalidae 1 Paridae 6 Sittidae 1 Tchodromadidae 1 Certhiidae 2 Remizidae 1 Oriolidae 1 Laniidae 1 Corvidae 4 Sturnidae 1 Passeridae 2 Fringillidae 12 Emberizidae 5 Totale complessivo 135 Tabella 1. Elenco sistematico e totale delle specie inanellate, anno

15 L Ordine maggiormente rappresentato è quello dei Passeriformi, di cui sono state catturate 93 specie appartenenti a 23 famiglie. Seguono i Coraciiformi con 3 famiglie e 3 differenti specie, i Galliformi con 2 famiglie e 5 specie e i Falconiformi con 2 famiglie e tre specie. Strigiformi e Piciformi fanno registrare 5 specie ciascuno, mentre sono 4 le specie per Gruiformi e Anseriformi. I Fringillidi sono la Famiglia che mostra più catture nel 2007, e con soggetti inanellati rappresentano circa il 35% del totale delle catture, seguiti dai Muscicapidi, con catture (23% del totale delle catture, Tabella 2). La terza Famiglia per numero di catture è quella dei Silvidi, con catture che rappresentano l 11,7% del totale degli individui inanellati, mentre i Turdidi, con catture rappresentano circa l 8% del totale. Tra in non Passeriformi, la Famiglia con più specie catturate è quella dei Picidi, con 238 inanellamenti (0,48% del totale). Famiglia Totale catture Podicipedidae 1 Ardeidae 4 Anatidae 54 Accipitridae 35 Falconidae 1 Tetraonidae 1 Phasianidae 7 Rallidae 55 Scolopacidae 12 Columbidae 62 Cuculidae 9 Strigidae 62 Caprimulgidae 14 Apodidae 3 Alcedinidae 142 Meropidae 3 Upupidae 10 Picidae 238 Alaudidae 19 Hirundinidae 893 Motacillidae 883 Regulidae 2534 Troglodytidae 482 Prunellidae 502 Turdidae 3990 Sylviidae 5880 Muscicapidae Paradoxornithidae 251 Aegithalidae 632 Paridae 1975 Sittidae 28 Tichodromadidae 1 Certhiidae 53 Remizidae 28 14

16 Famiglia Totale catture Oriolidae 11 Laniidae 117 Corvidae 70 Sturnidae 155 Passeridae 732 Fringillidae Emberizidae 1168 Totale complessivo Tabella 2. Catture per Famiglia, anno Per quanto riguarda le singole specie (Tabella 3), quella più catturata nel 2007 risulta essere il Pettirosso con inanellamenti, che rappresentano il 16,3% del totale delle catture. Il Lucherino è la seconda specie più inanellata, con individui che rappresentano il 14,4% del totale, mentre Fringuello e Peppola mostrano rispettivamente e catture (9,7% e 3,5% del totale). Tra i Silvidi, la specie più catturata è la Capinera, con individui (5,7% del totale), mentre il Tordo bottaccio è la specie più inanellata tra i Turdidi, con catture (5% del totale). Tra i non Passeriformi, è il Martin pescatore con 142 inanellamenti (0,28%) la specie maggiormente catturata. EURING Nome scientifico Nome comune totale 70 Tachybaptus Ruficollis Tuffetto Ixobrychus minutus Tarabusino Ardea cinerea Airone cenerino Anas strepera Canapiglia Anas crecca Alzavola Anas platyrhynchos Germano reale Anas querquedula Marzaiola Accipiter nisus Sparviere Buteo buteo Poiana Falco tinnunculus Gheppio Bonasa bonasia Francolino di monte Colinus virginianus Colino della Virginia Alectoris graeca Coturnice Perdix perdix Starna Phasianus colchicus Fagiano comune Rallus aquaticus Porciglione Porzana porzana Voltolino Gallinula chloropus Gallinella d'acqua Fulica atra Folaga Gallinago gallinago Beccaccino Scolopax rusticola Beccaccia Actitis hypoleucos Piro piro piccolo Columba palumbus Colombaccio Streptopelia decaocto Tortora dal collare orientale Streptopelia turtur Tortora Cuculus canorus Cuculo Otus scops Assiolo 6 15

17 EURING Nome scientifico Nome comune totale 7570 Athene noctua Civetta Strix aluco Allocco Asio otus Gufo comune Aegolius funereus Civetta capogrosso Caprimulgus europaeus Succiacapre Apus apus Rondone Apus pallidus Rondone pallido Alcedo atthis Martin pescatore Merops apiaster Gruccione Upupa epops Upupa Jynx torquilla Torcicollo Picus viridis Picchio verde Dryocopus martius Picchio nero Dendrocopos major Picchio rosso maggiore Dendrocopos minor Picchio rosso minore Lullula arborea Tottavilla Alauda arvensis Allodola Riparia riparia Topino Ptyonoprogne rupestris Rondine montana Hirundo rustica Rondine Delichon urbica Balestruccio Anthus trivialis Prispolone Anthus pratensis Pispola Anthus spinoletta Spioncello alpino Motacilla flava Cutrettola Motacilla cinerea Ballerina gialla Motacilla alba Ballerina bianca Troglodytes troglodytes Scricciolo Prunella modularis Passera scopaiola Erithacus rubecula Pettirosso Luscinia megarhynchos Usignolo Luscinia svecica Pettazzurro Phoenicurus ochruros Codirosso spazzacamino Phoenicurus phoenicurus Codirosso comune Saxicola rubetra Stiaccino Saxicola torquata Saltimpalo Oenanthe oenanthe Culbianco Turdus torquatus Merlo dal collare Turdus merula Merlo Turdus pilaris Cesena Turdus philomelos Tordo bottaccio Turdus iliacus Tordo sassello Turdus viscivorus Tordela Cettia cetti Usignolo di fiume Locustella naevia Forapaglie macchiettato Locustella luscinioides Salciaiola Acrocephalus melanopogon Forapaglie castagnolo Acrocephalus schoenobaenus Forapaglie 18 16

18 EURING Nome scientifico Nome comune totale Acrocephalus palustris Cannaiola verdognola Acrocephalus scirpaceus Cannaiola comune Acrocephalus arundinaceus Cannareccione Hippolais icterina Canapino maggiore Hippolais polyglotta Canapino comune Sylvia cantillans Sterpazzolina Sylvia melanocephala Occhiocotto Sylvia curruca Bigiarella Sylvia communis Sterpazzola Sylvia borin Beccafico Sylvia atricapilla Capinera Phylloscopus inornatus Luì forestiero Phylloscopus bonelli Luì bianco Phylloscopus sibilatrix Luì verde Phylloscopus collybita Luì piccolo Phylloscopus trochilus Luì grosso Regulus regulus Regolo Regulus ignicapillus Fiorrancino Muscicapa striata Pigliamosche Ficedula hypoleuca Balia nera Paradoxornis webbianus Panuro di Webb Aegithalos caudatus Codibugnolo Parus palustris Cincia bigia Parus montanus Cincia alpestre Parus cristatus Cincia dal ciuffo Parus ater Cincia mora Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Sitta europaea Picchio muratore Tichodroma muraria Picchio muraiolo Certhia familiaris Rampichino alpestre Certhia brachydactyla Rampichino comune Remiz pendulinus Pendolino Oriolus oriolus Rigogolo Lanius collurio Averla piccola Garrulus glandarius Ghiandaia Pica pica Gazza Nucifraga caryocatactes Nocciolaia Corvus coronae Cornacchia grigia Sturnus vulgaris Storno Passer italiae Passera d'italia Passer montanus Passera mattugia Fringilla coelebs Fringuello Fringilla montifringilla Peppola Serinus serinus Verzellino Serinus citrinella Venturone Carduelis chloris Verdone Carduelis carduelis Cardellino

19 EURING Nome scientifico Nome comune totale Carduelis spinus Lucherino Carduelis cannabina Fanello Carduelis flammea Organetto Loxia curvirostra Crociere Pyrrhula pyrrhula Ciuffolotto Coccothraustes coccothraustes Frosone Emberiza citrinella Zigolo giallo Emberiza cia Zigolo muciatto Emberiza hortulana Ortolano Emberiza schoeniclus Migliarino di palude Miliaria calandra Strillozzo 5 Totale Tabella 3. Catture per Specie, anno Concludendo, dal quadro complessivo emerge che l inanellamento in Lombardia è un attività localizzata, con baricentro spostato verso le aree prealpine delle provincie centrali. L area è quella in cui è nato l inanellamento a scopo scientifico in Italia, ed è stata storicamente sfruttata a scopo venatorio per il massiccio passaggio stagionale di uccelli migratori. Le rimanenti stazioni sono dislocate lungo le principali flyways migratorie, come i fiumi (Ticino, Serio e Adda). In Lombardia si inanella principalmete durante il periodo migratorio: nella zona prealpina, dove si registra il picco di sforzo di cattura, questo si situa in corrispondenza del periodo di migrazione autunnale, mentre le stazioni periferiche sono quelle attive per più brevi periodi ma maggiormente distribuiti nel corso dell anno. Infine, la maggior parte delle stazioni sono attive da diversi anni, è quindi presente in Lombardia una continuità che può restituire risultati di ottima qualità, sia dal punto di vista della preparazione degli inanellatori, che relativamente allo studio della migrazione, dell utilizzo dell habitat e dell ecologia delle specie inanellate. 18

20 2. Alserio Inquadramento geografico, storia e caratteristiche della stazione. Lago di Alserio, Comune di Monguzzo (CO), Riserva naturale del lago di Alserio (Superficie 1,23 km, profondità 8m, altitudine 260 m s.l.m.). La stazione è situata nel Parco Regionale Valle del Lambro. Coordinate: N E. Tipologia ambientale: zona umida. Impianto di cattura caratterizzato di volta in volta da un numero differente di reti ma sempre dislocate nell area della Riserva prevalentemente in canneto. Inizio attività: Uscite di inanellamento: da un minimo di due uscite mensili ad un massimo di una singola uscita per decade. Nel periodo luglio ottobre, vengono di norma effettuate uscite pomeridiane per la cattura di Rondini (Hirundo rustica) presso dormitorio. Habitat della stazione. La stazione di Alserio è collocata presso una delle zone umide più interessanti dal punto di vista naturalistico dell area prealpina. Questo territorio ha una zona pianeggiante attraversata dall emissario del Lambro e un area collinare detta Buerga nel comune di Monguzzo, con bosco formato in prevalenza da carpini bianchi, frassini e ontani. Il lago e alimentato da varie sorgenti e rogge stagionali, l emissario è un affluente del Lambro. Dal punto di vista naturalistico la zona è circondata da un fitto canneto e cariceto con prati falciati e bosco e una varietà di piante rare e interessanti dovute al microclima umido della zona, sono infatti presenti alcuni individui appartenenti a specie di orchidee e di piante carnivore. Habitat della stazione: fragmiteto puro, inframezzato da diversi arbusti e piante erbacee. Tipologia di cattura. Transetti con 3 o 6 reti da 12 m. classiche. Le operazioni di inanellamento durano solitamente dall alba alle 12. Si utilizzano reti mist-net tradizionali, da 12x2,40 (quattro sacche), con maglia da 16mm. Catture:numero inanellamenti Ricatture italiane 15. Ricatture estere 2 rondini norvegesi, 1 Pendolino tedesco. Ricatture più longeva Cinciarella (Parus caeruleus), Cannareccione (Acrocephalus arundinaceus), Cannaiola verdognola (Acrocephalus palustris) di oltre 5 anni. Inanellatori: Ornaghi Francesco checco.ornaghi@libero.it, Dott. Galimberti Andrea tgalimba@libero.it, Porro Marzio mporro@tin.it. Collaboratore: Lino Aliprandi 19

21 Catture 2007 della stazione di Alserio (dati da Francesco Ornaghi e Marzio Porro). N Specie Euring Nome scientifico Nome comune N. catture Accipiter nisus Sparviere Alcedo atthis Martin pescatore Jynx torquilla Torcicollo Picus viridis Picchio verde Riparia riparia Topino Hirundo rustica Rondine Troglodytes troglodytes Scricciolo Prunella modularis Passera scopaiola Erithacus rubecola Pettirosso Luscinia megarhynchos Usignolo Phoenicurus phoenicurus Codirosso Turdus merula Merlo Cettia cetti Usignolo di fiume Locustella naevia Forapaglie macchiettato Acrocephalus schoenobaenus Forapaglie Acrocephalus palustris Cannaiola verdognola Acrocephalus scirpaceus Cannaiola Acrocephalus arundinaceus Cannareccione Sylvia communis Sterpazzola Sylvia borin Beccafico Sylvia atricapilla Capinera Phylloscopus collybita Luì piccolo Phylloscopus trochilus Luì grosso Regulus regulus Regolo Ficedula hypoleuca Balia nera Aegithalus caudatus Codibugnolo Parus palustris Cincia bigia Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Lanius collurio Averla piccola Sturnus vulgaris Storno Fringilla coelebs Fringuello Emberiza schoeniclus Migliarino di palude 270 TOTALE

22 3. Arcisate Inquadramento geografico, storia e caratteristiche della stazione. L attuale struttura è una derivazione di un centro di cattura composto da un roccolo ed una bressana impiantati ex novo nel È posizionata sul territorio comunale di Arcisate (VA) ed i riferimenti geografici corrispondono a: Altitudine 382 m.s.l.m. Latitudine ,74 N. 45,86 Longitudine ,66 E Detto impianto destinato originariamente all uccellagione ha funzionato sino alla fine degli anni 70 ed è stato successivamente convertito in Osservatorio Ornitologico da uno dei nipoti, nel 1993, data d inizio dell attività di inanellamento. Habitat della stazione. La stazione originariamente era localizzata in area pre-urbana, circondata da prati e campi coltivati, ha visto nell ultimo quinquennio un sviluppo urbano e viabilistico della zona abbastanza rilevante tanto che si può dire che l attuale locazione da pre-urbana sia ormai superata essendo l intera zona a tutti gli effetti inglobata nel paese. L impianto è stato riadattato ai fini dell attività di cattura con scopi di inanellamento e viene mantenuto personalmente dal titolare della stazione senza modificarne nel tempo la struttura ricavata. Il manto arboreo è composto nella struttura portante da carpini mentre la vegetazione di contorno è costituita da essenze di agrifoglio, ciliegio, caco, quercia e ribes selvatico. Tipologia di cattura. L impianto ha un funzionamento limitato e non continuativo essendo gestito da una sola persona attualmente ancora collocata nel mondo del lavoro e pertanto l impianto vede il suo funzionamento coincidere con brevi periodi di ferie o nelle giornate non lavorative. Nonostante tutto, l attività si svolge in un periodo standard uguale negli anni, periodo autunno-inverno per una media di 70 giornate ( va precisato che spesso si tratta in realtà di poche ore giornaliere) con uno standard di catture medio tra i 600/800 uccelli, che interessano specie. Per le catture ci si avvale di reti mist-net maglia del 19 mm, la cui disposizione e superficie sono mantenute costanti negli anni. In totale si utilizzano circa 105 mt. di rete suddivisi in quattro transetti. Non si utilizzano richiami acustici. Inanellatore: il titolare dell impianto e comproprietario è Piatti Carlo, titolare di autorizzazione di tipo C ed operante dal Nel corso di predetto periodo presso l impianto sono stati inanellati n esemplari di volatili appartenenti a 29 specie differenti. 21

23 Catture stazione di Arcisate, anno N Specie Euring Nome scientifico Nome comune N. catture Streptopelia decaocto Tortora dal collare Picus viridis Picchio verde Prunella modularis Passera scopaiola Erithacus rubecola Pettirosso Turdus merula Merlo Turdus philomelos Tordo bottaccio Turdus iliacus Tordo sassello Sylvia borin Beccafico Sylivia atricapilla Capinera Aegithalos caudatus Codibugnolo Parus ater Cincia mora Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Pica pica Gazza Corvus coronae Cornacchia grigia Sturnus vulgaris Storno Passer italiae Passera d Italia Fringilla coelebs Fringuello Fringilla montifringilla Peppola Carduelis chloris Verdone Carduelis spinus Lucherino Coccothrasteus coccothrasteus Frosone 10 TOTALE 695 Nel corso degli anni risultano effettuate le seguenti catture di uccelli già inanellati: Inanellati da Piatti Carlo e ricatturati in Italia Fringuello 1 Lucherino 1 Pettirosso 1 Merlo 2 Capinera 3 Totale 8 N Inanellati da Piatti Carlo e ricatturati all estero N Località ricattura Cornacchia 1 Svizzera Verdone 1 Repubblica Ceca Pettirosso 2 Algeria e Svizzera Fringuello 5 Rep. Ceca, Austria, Spagna, Svizzera Totale 9 22

24 Ricatturati da Piatti Carlo e provenienti dall Italia Tordo Bottaccio 1 Verdone 1 Fringuello 1 Lucherino 1 Peppola 1 Frosone 1 Migliarino di palude 1 Sparviere 1 Totale 8 N Ricatturati da Piatti Carlo e provenienti dall estero N Località provenienza Peppola 1 CSI (ex URSS) Migliarino di palude 1 Ungheria Cesena 1 Belgio Totale 3 Le specie che costituiscono la percentuale più rilevante nelle catture annuali risultano essere fringuello, pettirosso e capinera con quasi il 70/80% del totale degli inanellamenti. Ciò è dovuto alla evoluzione urbanistica della zona che ha di fatto allontanato numerose specie. L impianto per il suo attuale funzionamento legato alla disponibilità di tempo del titolare non partecipa ad alcun specifico progetto. 23

25 4. Arosio Inquadramento geografico, storia e caratteristiche della stazione. L'impianto di cattura dell'osservatorio Ornitologico di Arosio, 45.43N/09.12E, risale a tempi antichi; era già presente sulle carte del 1710 e se ne ha testimonianza archivistica nel 1722 (mappe del Catasto Teresiano). Le costanti operazioni di manutenzione hanno favorito la tutela dell'articolato complesso arboreo di notevole valore storico e architettonico. La Fondazione Europea IL NIBBIO (FEIN) per la ricerca ornitologica sulle migrazioni e per la tutela dell'ambiente - è stata fondata nel 1988 allo scopo di studiare e di promuovere tutte le iniziative atte a contribuire alla conservazione della fauna e degli ambienti naturali in conformità alle proprie finalità istitutive.e' un'organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (ONLUS) e agisce quale Organizzazione Non Governativa (ONG) in seno all'unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN) dal 1995 e in seno al Consiglio d'europa dal L Osservatorio Ornitologico di Arosio si trova a nord dell abitato dell omonimo comune, in provincia di Como, adiacente alla strada Provinciale Valassina (Milano-Erba). Tale complesso si estende su una superficie di 12.5 ha ed i suoi confini sono definiti ad Ovest e a Sud da aree boscate, a Nord dal giardino di una proprietà privata, mentre il confine orientale è rappresentato, per un piccolo tratto, dalla Valassina e per il resto da una antica strada comunale del Sass del Frecc. Tutta l area dell Osservatorio ricade nel territorio comunale di Arosio, tranne una piccola parte, ad est della strada del Sass del Frecc in Comune di Inverigo. La proprietà, interamente recintata, ospita al suo interno edifici destinati ad accogliere personale, visitatori e mezzi necessari al funzionamento dell Osservatorio Ornitologico. I boschi ed il giardino sono situati ai piedi di una collinetta la cui sommità, a quota 360 m s.l.m., è occupata dall impianto con le reti. La differenza di quota tra la parte più bassa e quella più elevata è di poche decine di metri, mentre la pendenza, salvo qualche raro tratto, è piuttosto lieve e comunque non è mai tale da conferire al terreno un carattere accidentato. Di fronte all ingresso principale è presente un area prativa di circa 120 m 2 adibita ad area di sosta per i visitatori; all interno della proprietà, vicino all ingresso, è inoltre presente un area usata come parcheggio di circa 66 m 2 con copertura in legno. L area in esame è evidenziata nella cartografia di seguito riportata (scala alterata). 24

26 Confini comunali Localizzazione dell Osservatorio Ornitologico di Arosio Individuazione del Comune di Arosio e localizzazione dell area dell Osservatorio Ornitologico (scala alterata) 25

27 Localizzazione dell area dell Osservatorio Ornitologico (scala alterata) Veduta aerea dell Osservatorio Ornitologico 26

28 Habitat della stazione. Nell impianto di cattura gli alberi e gli arbusti sono sistemati o singolarmente, o a piccoli gruppi, o a siepe. Oltre all'aspetto estetico è importante far notare come l'insieme di questa vegetazione, svolga una funzione insostituibile per l'intero ecosistema, mantenendo equilibri naturali. Questa struttura vegetale, infatti, svolge una funzione primaria nella diversificazione del paesaggio rurale e può contribuire in misura determinante ad aumentare l'indice di diversità ambientale di un determinato territorio poiché consente l'instaurarsi di una fauna più ricca sia qualitativamente (numero delle specie presenti) sia quantitativamente (numero di individui per specie e biomassa complessiva). Nella maggior parte le siepi sono formate da arbusti spesso spinosi come il Prugnolo (Prunus spinosa), i Biancospini (Crataegus monogyna) che, con le loro ricche e precoci fioriture, richiamano a primavera insetti pronubi, mentre, nel tardo autunno, le drupe violacee del prugnolo (Prunus spinosa) e rossicce del Biancospino (Crataegus monogyna) rappresentano quasi l'ultima risorsa alimentare per gli uccelli e i piccoli mammiferi. Specie arboree: Carpini bianchi (Carpinus betulus), Acero campestre (Acer campestre), Bagolaro (Celtis australis), Betulla (Betula pendula), Castagno (Castanea sativa), Cedro (Cedrus spp.), Ciliegio (Prunus avium), Frassino (Fraxinus excelsior), Pino silvestre (Pinus sylvestris), Quercia (Quercus spp.), Robinia (Robinia pseudoacacia), Tiglio (Tilia spp.) e Tuia (Thuja plicata). Specie arbustive: Agrifoglio (Ilex aquifolium), Biancospino (Crataegus monogyna), Bosso (Buxus sempervirens), Brugo (Calluna vulgaris), Crespino (Berberis spp.), Ginestra dei carbonai (Cytisus scoparius), Lauro ceraso (Prunus laurocerasus), Ligustro (Ligustrum vulgaris), Nocciolo (Corylus avellana), Piracanta (Pyracantha coccinea), Sambuco (Sambucus nigra), Sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia) e Sorbo montano (Sorbus aria). Nel bosco la vegetazione presente appartiene all'orizzonte del Castenutum, sottozona calda, secondo la classificazione fitoclimatica del Paveri oppure al cingolo Quercus robur- Calluna e Quercus- Tilia- Acer secondo la classificazione biocenotica dello Schmidt. Le specie forestali tipiche (autoctone) di queste zone sono quelle appartenenti ai generi Acer, Alnus, Betula, Castanea, Carpinus, Fraxinus, Pinus, Populus, Prunus, Salix, Tilia, Ulmus. Molte sono le specie arbustive ed erbacee che costituiscono il sottobosco o si rinvengono ai suoi margini. La presenza di Biancospino (Crataegus monogyna), Sambuco (Sambucus nigra), Nocciolo (Corylus avellana) ed altri arbusti tipici della zona è sintomo di bosco in discrete condizioni. Il numero di specie arbustive ed erbacee presenti nei boschi dell'osservatorio Ornitologico FEIN è notevole e, in questo caso, particolarmente importante non solo perché fornisce indicazioni sullo stato attuale dei boschi, aumenta il valore estetico dell'area ed è utile come riferimento per altri studi in ambienti simili ma anche perché favorisce l'attività di studio dell'osservatorio Ornitologico, in quanto molte piante di sottobosco forniscono con i loro frutti o semi nutrimento a numerose specie di uccelli (e/o altri piccoli animali), nonché nicchie ecologiche adatte alla loro sopravvivenza. Particolarmente appetite sono le drupe (Biancospino, Sambuco), le bacche (Mirtillo, Tamaro) e gli acheni (Nocciolo). Aspetti faunistici Vengono di seguito elencate le specie inanellate presso l'osservatorio Ornitologico negli ultimi anni: 27

29 Averla piccola (Lanius collurio), Balia nera (Ficedula Hypoleuca), Beccafico (Sylvia borin), Bigiarella (Sylvia curruca), Canapino maggiore (Hippolais icterina), Cannaiola (Acrocephalus scirpaceus), Capinera (Sylvia atricapilla), Cardellino (Carduelis carduelis), Cesena (Turdus pilaris), Cincia bigia (Parus palustris), Cincia dal ciuffo (Parus cristatus), Cincia mora (Parus ater), Cinciarella (Parus caeruleus), Cinciallegra (Parus major), Codibugnolo (Aegithalos caudatus), Codirosso (Phoenicurus phoenicurus), Codirosso spazzacamino (Phoenicurus ochruros), Cuculo (Cuculus canorus), Fringuello (Fringilla coelebs), Frosone (Coccothraustes coccothraustes), Lucarino (Carduelis spinus), Luì verde (Phylloscopus sibilatrix), Luì piccolo (Phylloscopus collybita), Luì grosso (Phylloscopus trochilus), Merlo (Turdus merula), Passera d'italia (Passer domest. italiae), Passera mattugia (Passer montanus), Passera scopaiola (Prunella modularis), Peppola (Fringilla montifringilla), Pettirosso (Erithacus rubecola), Picchio muratore (Sitta europaea), Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major), Picchio verde (Picus viridis), Pigliamosche (Muscicapa striata), Poiana (Buteo buteo), Prispolone (Anthus trivialis), Rampichino (Cerchia brachydactyla), Regolo (Regulus regulus), Rigogolo (Oriolus oriolus), Sparviere (Accipeter nisus), Scricciolo (Troglodytes troglodytes), Storno (Sturnus vulgaris), Torcicollo (Jynx torquilla), Tordela (Turdus viscivorus), Tordo (Turdus philomelos), Tordo sassello (Turdus iliacus), Tortora (Streptopelia turtur), Tortora dal collare orient. (Streptopelia decaocto), Usignolo (Luscinia megarhynchos), Verdone (Carduelis chloris), Verzellino (Serinus serinus). Attività svolte dal centro Studi FEIN ATTIVITÀ DI INANELLAMENTO A SCOPO SCIENTIFICO Cattura Inanellamento Classificazione Rilascio Registrazione e trasmissione informatizzata dei dati MONITORAGGIO METEO-CLIMATICO MONITORAGGIO BIOACUSTICO ATTIVITÀ SCIENTIFICA E DI EDUCAZIONE E DIVULGAZIONE AMBIENTALE - Attività museale, espositiva e didattica (educazione ecologica e divulgazione) - Attività scientifica (stages, convegni, pubblicazioni, collaborazioni, ecc.) - Convenzioni in atto con: - l Università degli Studi dell Insubria - il Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli - il CeRMAS (Centro di referenza Nazionale per le Malattie degli animali Selvatici) - l Università di Agraria di Firenze Scienze Faunistiche - l Università di Danzica (Bird Migration Reserach) - L Università degli Studi di Milano 28

30 - Struttura fissa di cattura Gestione e manutenzione delle architetture vegetali del Roccolo Gestione cespugli, sottobosco ed area prativa Posizionamento e manutenzione reti - Pertinenze Gestione delle aree a bosco Gestione degli arbusti e dei fruttiferi Gestione delle aree prative Gestione delle colture a perdere Gestione delle piste e dei sentieri Gestione del vivaio - Edifici Museo Sala didattica Locale inanellamento Casello I e casello II (ufficio) Magazzino Ricovero attrezzi Legnaia Parcheggio coperto interno Le diverse tipologie di reti utilizzate presso l impianto di cattura di Arosio vengono tese in precisi periodi dell'anno secondo un progetto standardizzato. Nella seguente figura viene riportata un immagine della struttura dell Osservatorio Ornitologico FEIN in cui sono individuate le ubicazioni delle reti ed i relativi metraggi: accanto ai nomi delle reti è inserita una sigla identificativa (1/A, 2/A, To, Tra, etc.) utile all individuazione nell immagine riportata dell ubicazione di tali reti nella struttura medesima. 29

31 30

32 Presso l Osservatorio ornitologico FEIN si è registrato un totale complessivo di uccelli inanellati dal 08 agosto 1977 al 31 dicembre 2007 di ben * esemplari. A seguito del riscontro delle schede ritrovate a causa dell incendio del luglio 1993 il totale complessivo risulta essere al di ( ). Il totale annuale degli uccelli inanellati presso l'osservatorio nel periodo , può essere, in estrema sintesi, visualizzato nella seguente tabella, nella quale i dati sono stati inseriti in ordine cronologico. ANNO N ESEMPLARI

33 N inanellamenti Attività di inanellamento Anni È da sottolineare che l'attività di inanellamento dell anno 2002 è da considerarsi tra le più rilevanti (seconda solo al 1990) seguita da quella svolta nell anno Nella seguente tabella vengono riportate, per il periodo , le percentuali di presenza delle principali famiglie sistematiche inanellate presso l Osservatorio Ornitologico. 32

34 Anno % Turdidae % Fringillidae % Sylvidae % Muscicapidae % Motacillidae % Altri ,2 34,8 8,6 5,4 7,9 4, ,8 23,8 5,6 17,5 11,3 10, ,0 24,1 8,7 15,3 11,7 7, ,4 24,0 7,9 14,2 15,1 7, ,7 23,5 9,0 9,5 16,6 8, ,8 28,5 9,9 11,4 7,2 9, ,7 30,0 11,2 10,7 4,1 5, ,0 29,0 9,0 13,6 8,3 4, ,1 40,9 7,7 13,0 2,7 4, ,5 34,9 9,3 13,6 5,8 5, ,8 39,7 7,2 11,0 5,8 5, ,5 35,1 9,3 11,4 4,2 9, ,4 40,4 9,7 11,0 7,8 6, ,1 48,8 10,0 10,7 4,9 5, ,3 48,3 6,6 13,5 3,8 5, ,0 46,3 8,7 12,7 5,0 5, ,6 35,0 10,3 10,2 5,5 12, ,0 40,2 11,6 6,3 3,0 5, ,2 31,4 14,2 9,6 6,5 5, ,7 26,3 19,0 5,5 6,2 9, ,5 31,6 16,6 7,2 6,2 5, ,1 35,1 15,8 8,9 5,8 6, ,3 23,4 17,8 6,9 5,8 7, ,4 21,8 17,0 22,8 5,0 3, ,5 25,5 15,7 16,8 8,0 4, ,4 43,5 12,6 14,2 7,5 2, ,6 27,8 14,0 18,0 6,9 2, ,1 26,8 11,8 16,5 5,1 3, ,1 17,3 11,3 24,5 2,7 2, ,5 11,3 16,5 23,0 7,4 3, ,5 23,3 15,3 16,0 5,0 2,9 Come si può notare dalla lettura della tabella e del grafico di seguito riportato, le famiglie sistematiche maggiormente inanellate in questi venticinque anni di attività presso l Osservatorio Ornitologico sono quella dei Turdidi e dei Fringillidi; si registra, inoltre, la buona presenza delle famiglie di Silvidi, Muscicapidi e Motacillidi. 33

35 % Percentuale di presenza delle principali famiglie sistematiche inanellate Anni Turdidae Fringillidae Sylvidae Muscicapidae Motacillidae Altri 34

36 N specie diverse Nella tabella di seguito riportata vengono forniti i dati riferiti al numero delle differenti specie inanellate annualmente nel periodo Inanellamenti annuali diverse specie Anni Per quanto concerne l'attività di inanellamento svolta nel 2007, è possibile rilevare che sono state catturate 57 specie diverse per un totale di 7373 uccelli inanellati. La specie maggiormente inanellata è stata il Pettirosso (1301), la seconda il Tordo (1040) e la terza il Lucarino (973). Si registra la buona presenza della Balia nera (831) e della Capinera (816), oltre che la discreta del Prispolone (364) e del Fringuello (238). Va segnalata la ottima presenza del Regolo (116), della Passera scopaiola (135) e la ripresa del Merlo (138). Nel primo semestre si è attivato l impianto per un totale complessivo di 92 giornate di attività (gennaio 06, febbraio 14, marzo 29, aprile 29, maggio 11 e giugno 2), nel secondo semestre per 149 (luglio 3, agosto 28, settembre 30, ottobre 31, novembre 30 e dicembre 28) per un totale complessivo di 241 giornate di attività. Dei 7373 uccelli inanellati, 204 sono stati catturati durante il primo semestre e 7169 durante il secondo semestre. Il totale annuale degli uccelli inanellati presso l Osservatorio Ornitologico FEIN ad Arosio, Como (coord N/09.12E, alt. 360 s.l.m.) può essere, in estrema sintesi, visualizzato nella tabella che segue in ordine di codice EURING. Si ricorda che l attività di inanellamento di quest anno è da considerarsi al di sopra della norma, un record per alcune specie (Pettirosso, Tordo) mentre è senza dubbio più che ottimale per la raccolta dei dati effettuati.

37 EURING Nome scientifico Nome comune catture 2690 Accipiter nisus Sparviere Columba palumbus Colombaccio Streptopelia decaocto Tortora dal collare orientale Cuculus canorus Cuculo Apus apus Rondone Jynx torquilla Torcicollo Picus viridis Picchio verde Dendrocopos major Picchio rosso maggiore Hirundo rustica Rondine Anthus trivialis Prispolone Motacilla cinerea Ballerina gialla Troglodytes troglodytes Scricciolo Prunella modularis Passera scopaiola Erithacus rubecula Pettirosso Luscinia megarhynchos Usignolo Phoenicurus ochruros Codirosso spazzacamino Phoenicurus phoenicurus Codirosso Turdus merula Merlo Turdus pilaris Cesena Turdus philomelos Tordo bottaccio Turdus iliacus Tordo sassello Turdus viscivorus Tordela Acrocephalus scirpaceus Cannaiola Hippolais icterina Canapino maggiore Sylvia borin Beccafico Sylvia atricapilla Capinera Phylloscopus sibilatrix Luì verde Phylloscopus collybita Luì piccolo Phylloscopus trochilus Luì grosso Regulus regulus Regolo Regulus ignicapillus Fiorrancino Muscicapa striata Pigliamosche Ficedula hypoleuca Balia nera Aegithalos caudatus Codibugnolo Parus palustris Cincia bigia Parus cristatus Cincia dal ciuffo Parus ater Cincia mora Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Sitta europaea Picchio muratore Certhia brachydactyla Rampichino Oriolus oriolus Rigogolo 2 36

38 N giornate di attività EURING Nome scientifico Nome comune catture Lanius collurio Averla piccola Garrulus glandarius Ghiandaia Sturnus vulgaris Storno d. italiae Passera d'italia Fringilla coelebs Fringuello Fringilla montifringilla Peppola Serinus serinus Verzellino Carduelis chloris Verdone Carduelis carduelis Cardellino Carduelis spinus Lucherino Coccothraustes coccothraustes Frosone Emberiza citrinella Zigolo giallo Emberiza cia Zigolo muciatto Emberiza hortulana Ortolano Emberiza schoeniclus Migliarino di palude 2 TOTALE 7373 Attività di inanellamento Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Mesi Per quanto il 2007 l attività di inanellamento svolta presso l Osservatorio Ornitologico è stata suddivisa in quattro periodi convenzionali durante i quali sono stati effettuati i seguenti programmi: - 22 novembre-1 marzo: Progetto Svernanti: monitoraggio specie che svernano nei boschi dell'osservatorio; - 2 marzo -10 maggio: monitoraggio della Migrazione prenunziale; 37

39 - 11 maggio-3 agosto: Progetto Nidificanti : monitoraggio specie che nidificano nell'ambiente circostante l'osservatorio; - 4 agosto-21 novembre: monitoraggio della Migrazione postnuziale. In particolare, le attività di monitoraggio delle migrazioni prenuziali e postnuziali forniscono informazioni sulle rotte migratorie e sugli areali di nidificazione, sosta e svernamento dell avifauna. Per il monitoraggio di talune specie ornitiche ci si avvale anche dell ausilio di un impianto parabolico per la registrazione delle vocalizzazioni emesse durante la migrazione notturna nell ambito del programma internazionale diretto dall IMPCF (Institut mediterraneen du Patrimoine Cynegetique et Faunistique) che si riferisce ai Paesi del Mediterraneo. Monitoraggio meteo-climatico Tale attività viene svolta direttamente dal personale dell Osservatorio Ornitologico e consiste nella raccolta giornaliera e nell archiviazione di dati sulle condizioni meteorologiche dell area. Da circa 25 anni è attiva una centralina manuale di rilevamento meteo di proprietà dell Osservatorio che ha rilevato negli ultimi anni i valori di: - temperatura (max, min) - umidità relativa (%) - pressione barometrica (media, max) - vento (presenza,/assenza) Tutti i dati rilevati alla stazione meteo sono registrati su supporto cartaceo; le cartine settimanali vengono sostituite in modo accurato e puntuale al fine di evitare vuoti di informazione. I dati meteorologici così raccolti ed archiviati vengono mensilmente trasmessi all INFS; importante è l'invio di tale documentazione poiché essa, unitamente a quella relativa all attività di inanellamento, consente all Istituto una successiva comparazione di informazioni, relative ad un determinato periodo in esame, con le notizie provenienti da altri Osservatori italiani ed Europei. 38

40 5. Berga Inquadramento geografico, storia e caratteristiche della stazione. La stazione d inanellamento Passo della Berga è situata sull omonimo valico delle Prealpi Bresciane, a 1517 metri s.l.m. ( N/ E), tra i comuni di Bagolino e Lavenone (BS). Il valico, piuttosto ampio (circa 1500 metri di crinale), è costituito dalla depressione di cresta tra due versanti nettamente differenziati quanto a fisionomia e vegetazione. Quello rivolto a nord, con talweg allineato a SW-NE funge da alveo di incanalamento degli uccelli in migrazione. Il versante opposto, a solatìo, è una ripidissima prateria moderatamente xerica e rocciosa, colonizzata da estese fitocenosi, seppur molto ridotte dopo l incendio dell inizio 2007, di pino mugo che raggiungono il crinale. L attività venatoria è vietata pur essendo presente una notevole attività di bracconaggio. Le reti sono disposte lungo il crinale in appositi corridoi di mascheramento ricavati nella vegetazione. La loro disposizione è continuativa creando un unico transetto. Il sito era già noto per le copiose catture almeno fin dall inizio del Le catture vi avvenivano tramite una passata. In seguito all abolizione delle passate fu creato un roccolo rimasto attivo fino alla chiusura alla caccia della zona. La stazione è attiva ininterrottamente, come catture tramite reti nella migrazione post-riproduttiva, dal Precedentemente vi si erano svolti conteggi visivi della migrazione. Nel 2007 vi si sono svolte 25 giornate di cattura suddivise nei mesi di agosto, settembre e ottobre. Habitat della stazione. La stazione è situata nel cuore delle Prealpi meridoniali, in un area con precipitazioni abbondanti (1.400 mm annui) e stagione invernale secca. Le rocce sono calcaree, riferibili alla formazione della Dolomia Principale. Vi distinguiamo vari ambienti: Praterie esposte a sud a Festuca alpestris e Sesleria varia; a nord a Carex firma. Boscaglie sui detriti esposti a sud a pino mugo con rododendro ferruginoso. Boscaglie nei canaloni freddi a ontano verde con megaforbie. Formazioni boschive miste con dominanza locale di faggio e abete rosso. Alle quote più basse prati ancora falciati. Tipologia di cattura. Le reti mist-net, lunghe complessivamente 272 metri, sono alte 2,5 e hanno cinque sacche con maglia da 16 millimetri. La vegetazione attorno all area di cattura è mantenuta controllata e costante nella struttura dall inizio delle attività. Le catture sono rigorosamente passive. Inanellatori. Nella stagione 2007 hanno inanellato: Barezzani R., Bertoli R., Carini R., Dendena R., Cianfanelli L., Perbellini M., Leo R., Rizzardini M. Collaboratori: hanno dato il loro prezioso sostegno alle attività: Adorni S., Basso R., Belloni S., Bollin E., Caffi M., Capelli S., Forlani E., Fusi P., Gargioni A., Gerra G., Ghidinelli P., Lamberti F., Minessi., Nencini C. Contatti: al momento la gestione operativa è condotta da Stefania Capelli (stefaniacap@tele2.it) mentre i contatti esterni sono tenuti da Rocco Leo (gufo.reale@alice.it). La situazione riassuntiva dell anno 2007 e del totale dall inizio delle attività è riassunta nella tabella sotto. 39

41 ANNO 2007 TOTALE DAL 1994 N. DI SPECIE INANELLATE N. GIORNATE INTERE DI CATTURA TOTALI ANNUALI E TOT. GENERALE (n) INDICE DI CATTURA (n/m 2 pro die) 0,32 0,24 Tabella catture stazione Berga, anno N Specie Euring Nome scientifico Nome comune N. catture Accipiter nisus Sparviere Columba palumbus Colombaccio Otus scops Assiolo Asio otus Gufo comune Aegolius funereus Civetta capogrosso Jynx torquilla Torcicollo Dendrocopos major Picchio rosso maggiore Delichon urbicum Balestruccio Anthus trivialis Prispolone Troglodytes troglodytes Scricciolo Prunella modularis Passera scopaiola Erithacus rubecola Pettirosso Phoenicurus ochruros Codirosso spazzacamino Phoenicurus phoenicurus Codirosso comune Saxicola rubetra Stiaccino Turdus merula Merlo Turdus philomelos Tordo bottaccio Turdus viscivorus Tordela Sylvia curruca Bigiarella Sylvia borin Beccafico Sylivia atricapilla Capinera Phylloscopus bonelli Luì bianco Phylloscopus sibilatrix Luì verde Phylloscopus collybita Luì piccolo Phylloscopus trochilus Luì grosso Regulus regulus Regolo Regulus ignicapillus Fiorrancino Ficedula hypoleuca Balia nera Aegithalos caudatus Codibugnolo Parus montanus Cincia alpestre Parus cristatus Cincia dal ciuffo Parus ater Cincia mora Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Sitta europaea Picchio muratore Tichodroma muraria Picchio muraiolo Certhia familiaris Rampichino alpestre Garrulus glandarius Ghiandaia Nucifraga caryocatactes Nocciolaia Fringilla coelebs Fringuello

42 N Specie Euring Nome scientifico Nome comune N. catture Fringilla montifringilla Peppola Serinus serinus Verzellino Carduelis carduelis Cardellino Carduelis spinus Lucherino Carduelis flammea Organetto Loxia curvirostra Crociere Pyrrhula pyrrhula Ciuffolotto Coccothrasteus coccothrasteus Frosone Emberiza cia Zigolo muciatto Emberiza hortulana Ortolano 1 TOTALE

43 6. Bliben Inquadramento geografico, caratteristiche e storia della stazione. La stazione di passo di Biblen (lat lon ,04 E 9,8) è localizzata nel comune di Colzate, in provincia di Bergamo nell alta Val Seriana dx orografica, rientrante nell ambito geografico delle Prealpi Bergamasche, ed è posizionata su un valico, con andamento est/ovest, situato a 1292 mslm. La stazione, avente caratteristiche di Passata, impiantata da Vincenzo Donini nel 1996, è ubicata in un sito storicamente utilizzato per l aucupio durante il passo autunnale. Da tale data la postazione è attiva ogni anno durante la migrazione autunnale, in maniera regolare e continuativa nei mesi di agosto, settembre, ottobre e novembre, utilizzando per la cattura reti disposte in cresta in 5 transetti lineari. Habitat della stazione. La formazione caratteristica è quella dei boschi di faggio che, ad alta quota ed in condizioni climatiche più rigide, si consociano con gli abeti rossi. Altre formazioni forestali mesofile sono gli aceri-frassineti, non meno importante la presenza del maggiociondolo, del sorbo degli uccellatori e del sorbo comune. Il versante orientato ad est è fittamente coperto da boschi, mentre il versante occidentale è inframmezzato da prati stabili da fieno. Tipologia di cattura. Al passo di Bliben, si utilizzano reti mist-net tradizionali, da 12 x 4 mt (8 sacche) con maglia da 18 mm. la cui disposizione e superficie è mantenuta costante dal In totale si utilizzano 250 mt. lineari di rete divisi in 5 transetti, operativi dalla prima all ultima pentade con eccezioni causate da condizioni metereologiche avverse. Non vengono usati richiami acustici. Inanellatori. Il referente della stazione è Vincenzo Donini, aspirante inanellatore Marco Longo, collaboratori Furio Birolini, Antonio Benagli, Renato Benagli. Contatti. Vincenzo Donini, Mob Ab vetab@libero.it 42

44 Tabella catture stazione Bliben, anno 2007: Euring Nome Scientifico Nome comune Catture Auto ricatture Ricatture Prunella modularis Passera scopaiola Erithacus rubecula Pettirosso Turdus merula Merlo Turdus pilaris Cesena Turdus philomelos Tordo bottaccio Turdus iliacus Tordo sassello Turdus viscivorus Tordela Sylvia borin Beccafico Sylvia atricapilla Capinera Parus ater Cincia mora Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Nucifraga caryocatactes Nocciolaia Fringilla coelebs Fringuello Fringilla montifringilla Peppola Serinus serinus Verzellino Carduelis chloris Verdone Carduelis carduelis Cardellino Carduelis spinus Lucherino Loxia curvirostra Crociere Phyrrula phyrrula Ciuffolotto Coccothraustes coccothraustes Frosone TOT Ricerche e approfondimenti. Risultati di attività in corso, monitoraggio migrazione autunnale. 43

45 7. Brabbia Inquadramento geografico, caratteristiche e storia della stazione. La Stazione Ornitologica Palude Brabbia, opera all interno della Riserva Naturale Regionale della Palude Brabbia ed è sita nel comune di Ternate, in Provincia di Varese (45 46 N, 8 41 E). La Riserva, dichiarata zona umida di importanza internazionale per l avifauna migratoria secondo la convenzione di Ramsar del 2 febbraio 1971, ha un estensione di 459,43 Ha ed è compresa nei territori dei Comuni di: Casale Litta, Cazzago Brabbia, Inarzo, Ternate e Varano Borghi. L ecosistema palustre rappresenta uno degli esempi meglio conservati di torbiera piana pedemontana e mantiene numerose testimonianze della sua origine glaciale. La Stazione Ornitologica Palude Brabbia nasce nel 2003 per volere della Provincia di Varese, ente gestore della Riserva Naturale Regionale della Palude Brabbia, con lo scopo di monitorare l avifauna dell area protetta. La Stazione Ornitologica fa base presso la struttura del ex Tiro a volo del C.R.A.L. Whirpool: L edificio consta di: una cucina, una camera con 4 posti letto ed un bagno. Le principali attività della Stazione Ornitologica Palude Brabbia sono: Studio della migrazione post-riproduttiva, dal 15 agosto al 31 ottobre, le reti sono disposte in modo da campionare la maggior parte degli habitat della Riserva Naturale in modo da avere un campionamento il più completo possibile dell avifauna che frequenta l area e delle preferenze ambientali delle varie specie; Studio della comunità ornitica nidificante mediante inanellamento a sforzo costante, progetto PRISCO; Monitoraggio delle colonia di Cormorano Phalacrocorax carbo e delle garzaie di Airone cenerino Ardea cinerea, Nitticora Nycticorax nicticorax e Airone rosso Ardea purpurea anche grazie al marcaggio con anelli colorati dei pulli di Cormorano, Airone cenerino e Airone rosso. Habitat della stazione. La maggior parte della Riserva Naturale Regionale della Palude Brabbia è occupata da cariceto, costituito in gran parte da Carex elata e da Carex riparia e, nelle zone più ricche d acqua, da vasti canneti a Phragmites australis. Aree limitate sono occupate da sfagni, mentre le raccolte d acqua dei chiari, stagni artificiali formatisi per escavazione della torba, ospitano il lamineto con ninfee e lenticchie d acqua (Lemna minor, L. trisulca). La vegetazione arborea e arbustiva comprende gli arbusteti a Salix cinerea, i boschi igrofili a Salix alba e boschi igrofili a dominanza di Alnus glutinosa. Gli arbusteti a Salix cinerea ricoprono estese superfici, spesso inframezzandosi ai cariceti e alle praterie igrofile, e rappresentano uno stadio precursore all alneta. I boschi igrofili a dominanza di Alnus glutinosa rappresentano la vegetazione potenziale di gran parte dell area; lo strato arboreo è dominato da ontano nero a cui spesso si associa il frassino maggiore (Fraxinus excelsior), tra gli arbusti è costante la presenza di Rubus caesius ed Evonymus europaeus, sono frequenti anche Corylus avellana, Cornus sanguinea e Viburnum opulus. Tipologia di cattura. Nella Stazione Ornitologica Palude Brabbia per lo studio della migrazione post-riproduttiva si utilizzano 40 reti mist-net, da 12 x 2,4 m, con maglia da 16 mm. Non si utilizzano richiami acustici salvo che per la cattura di Rondine Hyrundo rustica e dei rallidi. La posizione delle reti non viene variata di anno in anno in modo 44

46 da rendere confrontabili i dati. Egualmente per il progetto PRISCO si utilizzano 21 reti mist-net, da 12 x 2,4 m, con maglia da 16 mm la cui posizione non viene modificata tra gli anni. Inanellatori. Il referente della stazione è Boto Alberto. Gli inanellatori che hanno operato dal 2003 al 2007 sono: Paolo Bonazzi, Andrea Galimberti, Violetta Longoni, Federica Luoni, Ariele Magnani, Mariella Nicastro, Gabriele Papale, Federico Pianezza, Guido Romagnoli, Chiara Scandolara. Contatti. Contattare Alberto Boto scrivendo al seguente indirizzo alberto.boto.ab@gmail.com 45

47 Tabella catture stazione Brabbia, anno EURING Nome scientifico Nome comune Pulcini Catture Phalacrocorax carbo Cormorano Nycticorax nycticorax Nitticora Ardea cinerea Airone cenerino Ardea purpurea Airone rosso Anas strepera Canapiglia Anas crecca Alzavola Anas platyrhynchos Germano reale Anas querquedula Marzaiola Accipiter nisus Sparviere Rallus aquaticus Porciglione Porzana porzana Voltolino Gallinula chloropus Gallinella d'acqua Fulica atra Folaga Gallinago gallinago Beccaccino Columba palumbus Colombaccio Alcedo atthis Martin pescatore Jynx torquilla Torcicollo Picus viridis Picchio verde Picoides major Picchio rosso maggiore Picoides minor Picchio rosso minore Riparia riparia Topino Hirundo rustica Rondine Anthus trivialis Prispolone Anthus pratensis Pispola Anthus spinoletta Spioncello Motacilla flava Cutrettola Troglodytes troglodytes Scricciolo Prunella modularis Passera scopaiola Erithacus rubecula Pettirosso Luscinia megarhynchos Usignolo Luscinia svecica Pettazzurro Luscinia svecica cyanecula Pettazzurro (ssp. cyanecula) Phoenicurus phoenicurus Codirosso comune Saxicola rubetra Stiaccino Saxicola torquata Saltimpalo Oenanthe oenanthe Culbianco Turdus merula Merlo Turdus philomelos Tordo bottaccio Turdus iliacus Tordo sassello Cettia cetti Usignolo di fiume Locustella naevia Forapaglie macchiettato Locustella luscinioides Salciaiola Acrocephalus schoenobaenus Forapaglie comune Acrocephalus palustris Cannaiola verdognola Acrocephalus scirpaceus Cannaiola comune Acrocephalus arundinaceus Cannareccione Hippolais icterina Canapino maggiore Sylvia curruca Bigiarella Sylvia communis Sterpazzola Sylvia borin Beccafico

48 EURING Nome scientifico Nome comune Pulcini Catture Sylvia atricapilla Capinera Phylloscopus inornatus Luì forestiero Phylloscopus collybita Luì piccolo Phylloscopus trochilus Luì grosso Regulus regulus Regolo Regulus ignicapillus Fiorrancino Muscicapa striata Pigliamosche Ficedula hypoleuca Balia nera Paradoxornis webbianus Panuro di Webb Aegithalos caudatus Codibugnolo Parus palustris Cincia bigia Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Certhia brachydactyla Rampichino comune Lanius collurio Averla piccola Garrulus glandarius Ghiandaia Sturnus vulgaris Storno Passer montanus Passera mattugia Fringilla coelebs Fringuello Fringilla montifringilla Peppola Serinus serinus Verzellino Carduelis chloris Verdone Carduelis carduelis Cardellino Carduelis spinus Lucherino Emberiza cia Zigolo muciatto Emberiza hortulana Ortolano Emberiza schoeniclus Migliarino di palude 215 TOTALI

49 8. Campiani Pedrina Inquadramento geografico, caratteristiche e storia della stazione. Campiani Pedrina è un piccolo valico collinare a 260 m.s.l.m. situato nel comune di Gussago, in Provincia di Brescia, Lat N, Long.1011E; fa parte della collina che si estende dal Caporalino al colle Madonna della Stella a m. 370 m.s.l.m., nella fascia prealpina, della porzione meridionale delle Alpi Centrali. La stazione di cattura e di inanellamento è orientata da nord a sud, così come la collina del Monte della Stella. L attività di cattura ed inanelllamento ai Campiani Pedrina è iniziata ad opera di Ermanno Borghesi (inanellatore) e di Enrico Venturelli (collaboratore) nell anno 2001 e si svolge di norma ogni anno nel periodo estivo, nelle pentadi da 47 a 52. Nell anno 2000 le catture avvennero in un roccolo con passata nelle stessa zona, a distanza i cinquecento metri in località Campiani, nel comune di Collebeato; a seguito dell indisponibilità del sito, l attività venne spostata a Campiani Pedrina. Nel comune di Gussago, in passato hanno operato ben 21 roccoli, (Rif. Adriano Baffelli e Ninetta Faroni, in Gussago e la sua fiera Uomini, Passioni, Tradizioni; Ed.to da Federcaccia di Gussago, col patrocinio della Provincia di Brescia e del Comune di Gussago, anno 1966); lungo la dorsale della collina della Stella ve n erano tre molto importanti per il numero delle catture, in particolare degli estatini. Per questa ragione e per la disponibilità del proprietario del sito, si è pensato di collocarvi una stazione di cattura e di inanellamento a scopo scientifico per i migratori a lungo raggio. L amministrazione Provinciale di Brescia eroga un contributo per l attività di cattura ed inanellamento degli uccelli a scopo scientifico durante la migrazione post nuziale, secondo i dettami stabiliti dall INFS, con l impegno a comunicare i dati delle catture giornaliere per specie, finalizzati alla gestione di un Osservatorio Ornitologico. Habitat della stazione. L ambiente è caratterizzato da boschetti di piante di Robinia, Carpino nero, Roverella, olivo e coltivi di vite. L impianto di cattura consiste in una roccolo con una passata a nord e una sud. Tipologia di cattura. All interno del roccolo è ubicato un transetto di quattro reti di dieci metri, a semicerchio; a nord tra alberi da frutta e olive, un transetto di sette reti di dieci metri; a sud tra piante da frutta e di olivo un transetto di due reti di dieci metri. Tutte le reti, con maglia da 18mm, sono composte da cinque sacche di 50 cm. per un altezza complessiva di m Di seguito, immagini relative alla struttura di cattura. 48

50 Sopra, immagini della stazione di Campiani Pedrina. 49

51 Tabella Catture Stazione Campiani Pedrina, anno EURING Nome scientifico Nome comune Catture Ficedula hypoleuca Balia nera Passer italiae Passera d'italia Phoenicurus phoenicurus Codirosso Jynx torquilla Torcicollo Lanius collurio Averla piccola Athene noctua Civetta Turdus merula Merlo Serinus serinus Verzellino Anthus trivialis Prispolone Hippolais polyglotta Canapino Acrocephalus scirpaceus Cannaiola Sylvia borin Beccafico Passer montanus Passera mattugia Erithacus rubecula Pettirosso Sylvia atricapilla Capinera Carduelis chloris Verdone Parus caeruleus Cinciarella Sylvia curruca Bigiarella Phylloscopus trochilus Luì grosso Sylvia communis Sterpazzola Parus major Cinciallegra Regulus ignicapillus Fiorrancino Locustella naevia Forapaglie macchiettato Upupa epops Upupa Fringilla coelebs Fringuello Muscicapa striata Pigliamosche Turdus philomelos Tordo bottaccio 4 Totale

52 9. Capannelle Inquadramento geografico, caratteristiche e storia della stazione. La stazione è situata nel comune di Grassobbio, presso il confine col comune di Zanica, in provincia di Bergamo, (45 37 N, 9 43 E) all interno del Parco Regionale del Fiume Serio, in sponda orografica destra, pochi chilometri a Sud dei primi contrafforti delle Prealpi Orobiche. Essa è localizzata al interno di una cava di proprietà privata, tuttora interessata dall attività estrattiva. La stazione è stata attivata il 7 Agosto 1994 da un gruppo di inanellatori, formatisi alla scuola di Giuseppe Pelliccioli, detto Rosario, al valico del Forcellino di Gazzaniga (BG), che hanno ritenuto la notevole variabilità ambientale e la ricchezza di risorse trofiche del luogo, strategiche per la sosta e l ingrassamento dell avifauna durante i transiti migratori. Dal 2000, grazie all ospitalità offerta dai fratelli Rota Nodari, titolari della Cava delle Capannelle Srl, è stato possibile utilizzare una struttura fissa che ha notevolmente agevolato la parte logistica dell attività. Dal 2006 la stazione è gestita dai volontari dell associazione Capannelle Onlus, che si occupa anche di ripristino ambientale e di educazione faunistica e ornitologica per le scolaresche. Habitat della stazione. La stazione è situata a ridosso dell area golenale del Fiume Serio e dei contigui prati e arbusteti xerofili, caratterizzati da un substrato ghiaioso a forte componente drenante. Un primo transetto è posto in un ambito costituito da arbusti esotici, quali buddleja, indaco bastardo e fitolacca, a ridosso di un boschetto di pioppi, salici e robinie. Un altro transetto è situato in una radura con radi aceri, carpini e pioppi, alternati a ligustro, biancospino e lantana. Il terzo è posizionato su una collinetta, ricavata da un opera di ripristino, piantumata a rovere, frassino e biancospino, con subentro di rovo e rosa selvatica. I tre transetti standardizzati sono distanti tra loro, tanto da richiedere un mezzo motorizzato per il giro delle reti. Tipologia di cattura. Vengono utilizzate reti mist-net di 24 x 3m e di 12 x 3m, a cinque sacche, con maglia di 16mm. La disposizione si struttura in tre transetti, posizionati in ambienti vegetazionali diversificati, secondo lo schema riportato a fianco. I tre transetti standard hanno una lunghezza lineare totale di circa mt 300. Altre reti sono talora dispiegate sperimentalmente in altri ambienti incolti interni alla cava. Nella stazione di Capannelle di norma si inanella solo al mattino. 51

53 Inanellatori. Il referente è Fabrizio Usubelli. Nel 2007 hanno inanellato: Alberto Aguzzi, Roberto Barezzani, Marco Caccia, Ottorino Carminati, Gianbattista Cefis, Antonio Ceruti, Franco Colnago, Redi Dendena, Roberto Rota. Hanno inoltre collaborato: Walter Baldelli, Fabrizio Locatelli, Alessandro Mazzoleni, Serena Mussi, Aronne Pagani e Alfio Regazzoni. Contatti: capannelleonlus@libero.it Telefono: Tabella periodi di attività. Totale giornate di attività: 65, pentadi operative: 26 pentadi giorni di attività Tabella catture stazione Capannelle, anno EURING Nome scientifico Nome comune Catture Autoricatture* Ricatture** Totale Accipiter nisus Sparviere Falco tinnunculus Gheppio Perdix perdix Starna Columba palumbus Colombaccio Streptopelia decaocto Tortora dal collare Streptopelia turtur Tortora Otus scops Assiolo Athene noctua Civetta Asio otus Gufo comune Caprimulgus europaeus Succiacapre Merops apiaster Gruccione Upupa epops Upupa Jinx torquilla Torcicollo Picus viridis Picchio verde Dendrocopos major Picchio rosso maggiore Hirundo rustica Rondine Anthus trivialis Prispolone Anthus pratensis Pispola Motacilla cinerea Ballerina gialla Motacilla alba Ballerina bianca Troglodytes troglodytes Scricciolo Prunella modularis Passera scopaiola Erithacus rubecula Pettirosso Luscinia megarinchos Usignolo Phoenicurus phoenicurus Codirosso Saxicola rubetra Stiaccino Saxicola torquata Saltimpalo

54 EURING Nome scientifico Nome comune Catture Autoricatture* Ricatture** Totale Oenanthe oenanthe Culbianco Turdus merula Merlo Turdus philomelos Tordo bottaccio Turdus iliacus Tordo sassello Cettia cetti Usignolo di fiume Locustella naevia Forapaglie macchiettato Acrocephalus scirpaceus Cannaiola Acrocephalus arundinaceus Cannareccione Hippolais icterina Canapino maggiore Hippolais poliglotta Canapino Sylvia curruca Bigiarella Sylvia communis Sterpazzola Sylvia borin Beccafico Sylvia atricapilla Capinera Phylloscopus bonelli Luì bianco Phylloscopus sibilatrix Luì verde Phylloscopus collybita Luì piccolo Phylloscopus trochilus Luì grosso Regulus regulus Regolo Regulus ignicapillus Fiorrancino Muscicapa striata Pigliamosche Ficedula hypoleuca Balia nera Aegithalos caudatus Codibugnolo Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Remiz pendulinus Pendolino Oriolus oriolus Rigogolo Lanius collurio Averla piccola Pica pica Gazza Sturnus vulgaris Storno Passer domesticus italiae Passera d Italia Passer montanus Passera mattugia Fringilla coelebs Fringuello Serinus serinus Verzellino Carduelis chloris Verdone Carduelis carduelis Cardellino Carduelis spinus Lucarino Emberiza cia Zigolo muciatto Miliaria calandra Strillozzo 5 5 TOTALE *Nella colonna Autoricatture sono inserite le catture di uccelli precedentemente inanellati nella stessa stazione e nella stessa stagione. **Diversi uccelli inseriti nella colonna Ricatture sono stati inanellati nella vicina stazione di Cascina Ursina Tabella catture extra-stazione Rondone 240 Rondine 3 Cinciallegra 3 53

55 Ricerche e approfondimenti: Sin dal 1999 viene garantita la partecipazione al Progetto Alpi. In altre località della provincia di Bergamo per vari anni sono state seguite in periodo riproduttivo varie colonie di topini e di gruccioni. Dal 2006 vengono inoltre monitorate due colonie di rondoni, inserite nel progetto Isotopi dell Università di Lund, Svezia. In tutto il 2007, su indicazione del Plis del torrente Morla, si è provveduto al censimento dell avifauna nei quattro comuni costituenti il Parco. L arricchimento ambientale della stazione è avvenuto nel corso degli anni grazie alla piantumazione di essenze autoctone, alla realizzazione di stagni e di siepi e al posizionamento di numerose cassette-nido per diurni e notturni. Nella tabella Catture extra stazione sono stati raccolti i dati degli inanellamenti alle colonie riproduttive e di altre catture occasionali effettuate in località diverse da quella principale. Per quanto riguarda le tabelle seguenti, una raccoglie i dati di longevità delle ricatture effettuate nella stazione di Capannelle, mentre la seconda è un resoconto dell attività di inanellamento storica in Provincia di Bergamo. Classifica delle massime longevità da catture e ricatture di Capannelle (BG) soggetti ripresi dopo più di 1000 giorni su un campione di uccelli inanellati tra il e il rigogolo W**023 inanellato il giorni 2 capinera K**8998 C.na Ursina giorni a Capannelle 3 capinera K**5502 inanellata il giorni 4 canapino AA**296 Inanellata il giorni a C.na Ursina 5 passera mattugia L**1111 inanellata il giorni a C.na Ursina 6 codibugnolo X**041 inanellato il giorni a C.na Ursina 7 merlo S**5086 inanellato il giorni 8 passera mattugia L**3481 inanellata il giorni 9 codibugnolo XM**76 inanellato il giorni 10 capinera K**2117 inanellata il giorni 11 codibugnolo X**750 C.na Ursina giorni a Capannelle 12 capinera L**1223 inanellata il giorni 13 topino AB**583 C.na Ursina giorni a Capannelle 14 codibugnolo VN**63 C.na Ursina giorni a Capannelle 15 codibugnolo VN**65 C.na Ursina giorni a Capannelle 16 codibugnolo VN**61 C.na Ursina giorni a Capannelle 17 picchio rosso mag. SA**050 inanellato il giorni 18 usignolo L**7236 inanellato il giorni 19 merlo SA**011 inanellato il giorni 20 assiolo H**8892 inanellato il giorni 21 usignolo di fiume K**5348 inanellato il giorni 22 codibugnolo X**763 inanellato il giorni 23 cinciarella AA**488 inanellata il giorni 24 passera mattugia L **5176 inanellata il giorni 25 capinera L**2237 inanellata il giorni 26 verdone L**5270 inanellato il giorni a Ubiale (BG) 27 capinera L**0427 inanellata il giorni 28 cinciallegra L**7327 inanellata il giorni 29 passera mattugia L**3420 inanellata il giorni 30 codibugnolo XM**80 inanellata il giorni 31 passera scopaiola K**4817 inanellata il giorni 32 beccafico L**5880 inanellato il giorni 33 codibugnolo VP**95 C.na Ursina giorni a Capannelle 54

56 34 codibugnolo XM**07 inanellato il giorni 35 assiolo H**8880 inanellato il giorni 36 capinera L**5051 inanellata il giorni 37 capinera L**5532 inanellata il giorni 38 codibugnolo VN**3359 C.na Ursina giorni a Capannelle 39 picchio rosso mag. S**7181 inanellato il giorni 40 assiolo H**5318 inanellato il giorni 41 lui' piccolo VN**98 inanellato il giorni 42 usignolo L**1551 inanellato il giorni 43 codibugnolo VN**83 C.na Ursina giorni a Capannelle 44 assiolo H**8892 inanellato il giorni 45 merlo SA**619 inanellato il giorni 46 passero d'italia L**1752 inanellato il giorni 47 capinera L**8521 inanellata il giorni 48 codibugnolo X**707 inanellato il giorni 49 capinera K**5526 C.na Ursina giorni a Capannelle 50 passera mattugia L**1019 inanellata il giorni 51 assiolo H**5315 inanellato il giorni 52 capinera L**7921 inanellata il giorni 53 codibugnolo X**762 inanellato il giorni 54 capinera K**2020 inanellata il giorni 55 passera mattugia L**5777 inanellata il giorni 56 cinciallegra L**5182 inanellata il giorni 57 capinera L**5145 inanellata il giorni 58 usignolo L**7950 inanellato il giorni 59 capinera K**2157 inanellata il giorni 60 cinciallegra L**2690 inanellata il giorni 61 picchio rosso mag. S**4313 inanellato il giorni 62 merlo SA**031 inanellato il giorni 63 merlo SA**016 inanellato il giorni 64 storno SA**313 inanellato il giorni 65 storno SA**354 inanellato il giorni 66 passera mattugia L**9891 inanellata il giorni 67 capinera L**1266 inanellata il giorni 68 codibugnolo VP**96 C.na Ursina giorni a Capannelle 69 passera scopaiola AP**703 inanellata il giorni 70 canapino K**4710 inanellato il giorni a C.na Ursina 71 codibugnolo XX**70 inanellato il giorni 72 merlo S**958 inanellato il giorni 73 capinera L**7549 inanellata il giorni 74 capinera L**3475 inanellata il giorni 75 merlo SA**019 inanellato il giorni 76 lui' piccolo X**183 inanellato il giorni 77 merlo S**8124 inanellato il giorni 78 scricciolo X**092 inanellato il giorni 79 cinciarella AH**384 inanellata il giorni 80 passera mattugia L**7698 inanellata il giorni 81 sterpazzola AA**294 inanellato il giorni 82 scricciolo X**120 inanellato il giorni 83 verdone L**7350 inanellato il giorni 55

57 anno Inanellatori bergamaschi "storici" OSSERVATORIO PRINCIPALE 4 "Boschetto" Bossico Ghezzi Osvaldo PUNTO DI INANELLAMENTO 16 "Bastù" Villa d'almè Ceruti Giulio PUNTO DI INANELLAMENTO 17 "Forcellino" Gazzaniga Pelliccioli Giuseppe PUNTO DI INANELLAENTO 21 "Castagneta" Bergamo Casati Pietro n inanellamenti n specie n inanellamenti n specie n inanellamenti n specie n inanellamenti n specie 1999 non in attività non in attività non in attività non in attività 1998 non in attività non in attività non in attività non in attività non in attività non in attività non in attività non in attività non in attività non in attività non in attività non in attività non in attività non in attività non in attività non in attività non in attività non in attività non in attività non in attività non in attività non citato 1984 non in attività non citato 1983 non in attività non citato non citato non citato non citato non citato non citato non citato totali dati tratti da "OSERVATORI ORNITOLOGICI, relazioni annuali sull'inanellamento per lo studio delle migrazioni degli uccelli nella Regione Lombardia" a cura di Vittorio Vigorita e Pirangelo Reguzzoni (primi numeri "a cura dell'a.n.u.u.") dal 1985 in poi i dati vengono suddivisi tra primaverili e autunnali ad evidenziare che si inanellava anche in primavera dal 1983 (solo per alcuni numeri) compaiono i puntini a indiare le specie catturate ma non inanellate per patentino insufficiente 56

58 10.Cascina Lodoletta stazione Walter Corti Inquadramento geografico caratteristiche e storia della stazione. La stazione Cascina Lodoletta è situata in località Roggio Pian di SPagna, Comune di Gera Lario. Coordinate Nord, 9 23 Est. È una stazione di fondovalle, posta nella fascia prealpina all ingresso di Valtelina e Valchiavenna, a una quota di 200 m. s.l.m. L area è caratterizzata da clima atlantico, e sono presenti gli elementi paesaggistici dell orizzonte collinare e montano. Habitat della stazione. Vegetazione nei pressi delle reti: ambiente umido di fondovalle a salici ontani e canneto con vegetazione alta da 2 ai 5 metri, sottoposta a regolazione annuale, con alcuni salici alti 10 metri e un ontano di circa 25 mt, attorno ad uno specchio d' acqua di circa mt² e su un' isoletta di circa 200 mt². Le reti sono disposte sui lati nord, ovest e sud del laghetto e sul perimetro dell' isola, la vegetazione è composta da salici e da varie essenze con frutti, vite, sambuco, fico, caco, frangola, biancospino, viburno, corniolo, sorbo, gelso, prugne e bagolaro. Il tutto è posto all' interno di una proprietà recintata, di circa un ettaro, la recizione è costituita da una siepe di biancospino, in maggior parte di altezza di circa 4 metri. Tipologia di cattura. Le catture vengono effettuate con reti mist-nets. Metratura reti: 211 mt 4 sacche da 60 cm, maglia 16mm alt. tot. 2,4 mt e 36 mt a 2 sacche di maglia fine altezza 1,2 mt. Attività pregressa della stazione: dal 2 semestre del 2005, in 2 periodi distinti, primaverile e autunnale, di durata variabile; Attività nel 2008: nel 1 semestre dal 11 Marzo al 31 di Maggio in modo saltuario per un totale di 22 giornate, nel 2 semestre tutti i giorni dal 29 Luglio al 16 Settembre, ad eccezione dei giorni; 8/9/10/11/12/13 Agosto e 10/11 Settembre, per un totale di 42 giornate Inanellatori: Roberto Barezzani; Gabriele Papale; Claudio Persichini, Collaboratori: Arianna Aceti; Simone Proh; Roberto Santinelli; Denise Schneider; Massimo De Simoni; Massimo Benazzi; Francesco Econimo; Veronica Abramini; Mirko Tomasi. 57

59 Tabella catture stazione Cascina Lodoletta, anno 2007 EURING Nome scientifico Nome comune Catture 980 Ixobrychus minutus Tarabusino Ardea cinerea Airone cenerino Accipiter nisus Sparviere Actitis hypoleucos Piro piro piccolo Streptopelia decaocto Tortora d.c.orientale Streptopelia turtur Tortora Cuculus canorus Cuculo Otus scops Assiolo Caprimulgus europaeus Succiacapre Alcedo atthis Martin pescatore Upupa epops Upupa Jynx torquilla Torcicollo Picus viridis Picchio verde Hirundo rustica Rondine Anthus trivialis Prispolone Motacilla flava Cutrettola Motacilla cinerea Ballerina gialla Motacilla alba Ballerina bianca Troglodytes troglodytes Scricciolo Erithacus rubecola Pettirosso Luscinia megarhynchos Usignolo Luscinia svecica cyanecula Pettazzurro occidentale Phoenicurus ochruros Codirosso spazzac Phoenicurus phoenicurus Codirosso Saxicola rubetra Stiaccino Saxicola torquata Saltimpalo Turdus merula Merlo Turdus philomelos Tordo bottaccio Cettia cetti Usignolo di fiume Locustella naevia Forapaglie macch Acrocephalus schoenobaenus Forapaglie Acrocephalus palustris Cannaiola verdognola Acrocephalus scirpaceus Cannaiola Acrocephalus arundinaceus Cannareccione Hippolais icterina Canapino maggiore Sylvia curruca Bigiarella Sylvia communis Sterpazzola Sylvia borin Beccafico Sylvia atricapilla Capinera Phylloscopus collybita Luì piccolo Phylloscopus trochilus Luì grosso Muscicapa striata Pigliamosche Ficedula hypoleuca Balia nera Aegithalos caudatus Codibugnolo Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Sitta europaea Picchio muratore 1 58

60 EURING Nome scientifico Nome comune Catture Certhia brachydactyla Rampichino Oriolus oriolus Rigogolo Lanius collurio Averla piccola Sturnus vulgaris Storno Passer d.d' Italiae Passera d' Italia Passer montanus Passera mattugia Fringilla coelebs Fringuello Carduelis chloris Verdone Carduelis carduelis Cardellino 7 59

61 11.Cascina Meschio Inquadramento geografico caratteristiche e storia della stazione. Cascina Meschio si trova nel comune di Varese (45 50 N / E) ad un altezza di 434 m.s.l.m. sul versante ovest della vallata del fiume Bevera e a circa due Km. dal valico svizzero di Giaggiolo. L impianto è stato costruito nel 1950 e originariamente era composto da una bressana, una sottobressana, un roccolo con al centro un roccoletto, un sottoroccolo e una serie di passate circolari che sono andate distrutte durante una tromba d aria del Anche la bressana e il sottobressana sono inutilizzati dal Tutto l impianto è costituito da volte di carpine bianco che viene potato ogni anno. Dal 1970 al 1975 si effettuavano inanellamenti solo su alcune specie dal 1976 l impianto funziona per il solo inanellamento e dal 1995 si utilizzano reti mits-nets e richiami acustici. L inanellamento si svolge a periodi alterni da Gennaio a Maggio senza l ausilio di richiami acustici, dal 20 Agosto al 20 Dicembre con l ausilio di richiami acustici. Habitat della stazione. Cascina Meschio sorge sul limitare del bosco che copre la vallata della Bevera per cui sul lati est,nord e sud vi è bosco composto da castagni,acace,frassini,querce,ontani,carpini,betulle e cachi selvatici,sul lato ovest prato. Tipologia di cattura. A Cascina Meschio si utilizzano reti mist-nets divise in tre transetti rispettivamente da 100m x 4 a 8 sacche, da 50 m x3,50 a 7 sacche e da 75 m x 3,50 a 7 sacche. Tutte con maglia da 18 mm. Queste reti sono sempre costanti dal 1995 nella lunghezza e nella forma. Nei primi sei mesi dell anno non vengono utilizzati richiami acustici. Da Agosto a Dicembre vengono utilizzati. Inanellatore. Frattini Gianfranco. Catture: di tutti gli uccelli catturati vengono inanellati solo quelli permessi dal permesso C, gli altri vengono immediatamente liberati. Agli uccelli inanellati viene presa la misura della corda massima, la misura della terza remigante, la misura del tarso, peso, classe di grasso, classe di muscolo, eta e sesso (dove possibile). 60

62 Tabella catture stazione di Cascina Meschio, anno Euring Nome scientifico Nome comune Catture dal 1/1 al 30/ Catture dal 20/8 al 20/ Streptopelia decaocto Tortora dal collare Picus viridis Picchio verde Dendrocopos major Picchio rosso maggiore Hirundo rustica Rondine Anthus trivialis Prispolone Prunella modularis Passera scopaiola Troglodytes troglodytes Scricciolo Erithacus rubecola Pettirosso Turdus merula Merlo Turdus pilaris Cesena Turdus philomelos Tordo bottaccio Turdus iliacus Tordo sassello Sylvia borin Beccafico Sylivia atricapilla Capinera Aegithalos caudatus Codibugnolo Parus palustris Cincia bigia Parus ater Cincia mora Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Certia brachydactyla Rampichino Sturnus vulgaris Storno Passer italiae Passera d Italia Fringilla coelebs Fringuello Fringilla montifringilla Peppola Serinus serinus Verzellino Carduelis chloris Verdone 1 Totale 1556 Dal 1976 ad oggi sono stati inanellati uccelli di questi 2859 sono stati ripresi in Italia e 326 all estero. Nel contempo sono stati ripresi 108 uccelli inanellati in paesi esteri. 61

63 12.Cascina Stella Inquadramento geografico, caratteristiche e storia della stazione. Comune CASTELLEONE, Coordinate: Long ; Lat ; tipo di sito: STAZIONE DI PIANURA tipo di stazione: PASSATA; anni e periodi di attività: dal Habitat della stazione. Le reti, disposte a costituire un transetto di circa 150 metri, sono collocate all interno di una boscaglia esoigrofila che si sviluppa sul fondo e lungo i margini di una valle fluviale relitta, la Valle del Serio Morto, a margine di un piccolo corso d acqua. Il bosco ha una struttura sostanzialmente lineare, con andamento Nord/Sud. La vegetazione, riconducibile al querceto golenale (Querco-olmeto), con nuclei a più spiccata igrofilia (con pioppi, ontano nero e salice bianco), si distribuisce lasciando radure più o meno ampie, riccamente arbustate (sambuco, rovo, salici grigi) e vegetate da alte erbe igrofile (Equisetum telmateia, Lythrum salicaria, Solidago gigantea, Iris pseudacorus, ecc.) e da rampicanti (Humulus lupulus, Rubus ulmifolius, Clematis vitalba). Nelle aree più elevate e sulle scarpate prevalgono le robinie e, a tratti, cespuglietti xero-termofili a biancospino e prugnolo. La copertura vegetale, a monte della stazione di cattura, è stata in parte ricostituita, al fine di ricreare, ad uso didattico, tutte le tipologie forestali della pianura cremonese (il Bosco Didattico della Provincia di Cremona). A contorno delle aree boscate il comprensorio agricolo è ancora piuttosto diversificato. Tipologia di cattura. L attività di inanellamento si svolge per l intera durata dell anno anche se lo sforzo di cattura non è particolarmente intenso. Come si evince dalla tabella allegata le specie maggiormente catturate sono quelle che, in ogni stagione, prediligono habitat forestali poco evoluti (capinera, usignolo, pettirosso, scricciolo, cincie, ecc.) ma, considerata l esigua estensione dei boschi nelle aree planiziali come quella in discussione, sono rappresentate anche specie che frequentano ambiti più aperti (quello agricolo soprattutto), le aree ecotonali e gli ambienti umidi (il reticolo idrico influisce considerevolmente sulla componente faunistica). Grazie alla diffusa presenza di insediamenti rurali, non mancano le specie spiccatamente sinantropiche (passeri, rondine, civetta, ecc.). Nella stazione non sono infrequenti le catture di non-passeriformi di medie e grandi dimensioni, attratti probabilmente da una tipologia ambientale infrequente nel comprensorio circostante. Inanellatori. Referente: Franco Lavezzi - c/o Ufficio Ambiente della Provincia di Cremona - via Dante CREMONA. Inanellatori: Franco Lavezzi, Stefano Milesi, Roberto Facoetti, Bassano Riboni. Collaboratori: Anna Mosconi. Contatti: franco.lavezzi@provincia.cremona.it Tel

64 Tabella catture stazione di Cascina Stella, dal 1997 al EURING Nome scientifico Nycticorax nycticorax Egretta garzetta Anas platyrhynchos Nome comune Tot Nitticora 1 1 Garzetta Germano reale Milvus migrans Nibbio bruno Circus aeruginosus Falco di palude Accipiter nisus Sparviere Buteo buteo Poiana Falco tinnunculus Phasianus colchicus Rallus aquaticus Gallinula chloropus Scolopax rusticola Streptopelia decaocto Streptopelia turtur Gheppio Fagiano comune Porciglione Gallinella d'acqua Beccaccia 1 1 Tortora collare orientale dal Tortora Tyto alba Barbagianni Athene noctua Civetta Strix aluco Allocco Asio otus Gufo comune Caprimulgus europaeus Succiacapre Apus apus Rondone Apus pallidus 8310 Alcedo atthis 8400 Merops apiaster Rondone pallido Martin pescatore Gruccione Upupa epops Upupa Jynx torquilla Torcicollo Picus viridis Picchio verde Dendrocopos major Picchio rosso maggiore Hirundo rustica Rondine Delichon urbica Balestruccio Anthus trivialis Prispolone Motacilla alba Ballerina bianca 4 4

65 EURING Nome scientifico Troglodytes troglodytes Prunella modularis Erithacus rubecula Luscinia megarhynchos Phoenicurus ochruros Phoenicurus phoenicurus Saxicola torquata Nome comune Tot Scricciolo Passera scopaiola Pettirosso Usignolo Codirosso spazzacamino Codirosso Saltimpalo Turdus merula Merlo Turdus pilaris Cesena Turdus philomelos Tordo Turdus iliacus Tordo sassello Cettia cetti Cisticola juncidis Acrocephalus palustris Acrocephalus scirpaceus Hippolais icterina Hippolais polyglotta Sylvia cantillans Usignolo fiume di Beccamoschino 1 1 Cannaiola verdognola 1 1 Cannaiola Canapino maggiore Canapino 2 2 Sterpazzolina Sylvia curruca Bigiarella Sylvia communis Sterpazzola Sylvia borin Beccafico Sylvia atricapilla Phylloscopus sibilatrix Phylloscopus collybita Phylloscopus trochilus Regulus regulus Regulus ignicapillus Muscicapa striata Capinera Luì verde Luì piccolo Luì grosso Regolo Fiorrancino Pigliamosche Ficedula Balia nera

66 EURING Nome scientifico hypoleuca Nome comune Tot Aegithalos caudatus Codibugnolo Parus ater Cincia mora Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Remiz pendulinus Pendolino Oriolus oriolus Rigogolo Lanius collurio Averla piccola Garrulus glandarius Ghiandaia Pica pica Gazza Corvus corone Cornacchia Sturnus vulgaris Storno Passer italiae Passera d'italia Passer montanus Fringilla coelebs Fringilla montifringilla Carduelis chloris Carduelis carduelis Carduelis spinus Passera mattugia Fringuello Peppola 1 1 Verdone Cardellino Lucherino 3 3 Pyrrhula Ciuffolotto 1 1 pyrrhula TOTALE Ricerche e approfondimenti. Nella stazione di cattura sono stati svolti o sono in corso anche i seguenti progetti coordinati: Progetto rondini, con l inanellamento degli adulti nidificanti e dei pulcini, protrattosi sino al 1998, quando si è estinta, a causa di ripetuti episodi di predazione, la piccola colonia nidificante nella vicina cascina, allora disabitata. Progetto Passerifiormi svernanti, con il monitoraggio della componente svernante (conclusosi prima del 2000). Progetto AbOvo, svolto negli anni 2003, 2004 e 2008, con il rilevamento dei nidi nell area circostante. Progetto i Passeriformi quali indicatori ambientali, coordinato dall INFS, a partire dal 2001 e tuttora in corso. 65

67 13.Cascina Ursina Inquadramento geografico. La stazione Cascina Ursina è localizzata nel comune di Cavernago in Provincia di Bergamo (45 37 N, 9 44 E), poco dopo lo sbocco del Fiume Serio nella pianura bergamasca, all interno della Riserva Naturale Malpaga-Basella, nel comprensorio del Parco Regionale del Fiume Serio, lungo la sponda orografica sinistra del corso d acqua. La stazione è posizionata in un area umida di espansione naturale del Fiume Serio, presso la quale sono però stati realizzati alcuni interventi artificiali nel corso degli anni. L area in questione è attualmente alimentata dalle acque di un canale scolmatore del Torrente Zerra, gestito dal locale Consorzio di Bonifica, la presenza dell acqua pertanto è assai variabile nel corso dell anno, in funzione delle esigenze irrigue della zona, raggiungendo il livello massimo nei mesi di aprile e maggio e risultando invece completamente assente dalla metà del mese di Giugno fino alla fine di Agosto. La stazione è posta a quota 200 m s.l.m. le reti sono normalmente disposte in cinque transetti. Habitat della stazione. L area presenta caratteri floristici di tipo medioeuropeo, al limite con il distretto insubrico, con elementi submediterranei che caratterizzano le prime colline delle prealpi. Le tipologie pedologiche e sedimentarie della zona, con presenza di substrati ghiaiosi fortemente drenanti, favoriscono inoltre lo sviluppo di vegetazione xerofila e termofila, tipica delle aree di transizione tra aree planiziali e aree collinari. La consistenza della componente forestale è piuttosto limitata. Le specie esotiche sono particolarmente abbondanti, trovando spazio per la colonizzazione in particolare nelle aree con vegetazione aperta e ampi spazi di terreno scoperto. Questa in breve l attuale vegetazione dell area. VEGETAZIONE ARBOREA: Salice bianco, Pioppo nero, Pioppo grigio, Ailanto, Nocciolo, Betulla, Ontano nero, Pioppo bianco, Platano, Olmo campestre, Acero negundo, Carpino bianco, Gelso bianco, Robinia. VEGETAZIONE ARBUSTIVA: Sambuco nero, Buddleia, Rovo, Indaco bastardo, Rosa selvatica, Nocciolo, Phytolacca, Iris pseudacorus. VEGETAZIONE ALLOCTONA: La situazione evolutiva mostra una tendenza all aumento della diffusione di Ailanthus altissima, Amorpha frutticosa, Sporolobus vaginiflorus, Buddleja davidii, Robinia pseudoacacia. Anni e periodi di attività. La Stazione di Cascina Ursina ha iniziato la propria attività nell anno 1996, mediante attività saltuaria condotta per lo più nei periodi di migrazione e svernamento. Nell anno 2002 è stata la prima stazione in Regione Lombardia ad aderire al Progetto PR.I.S.CO., coordinato dall Istituto Nazionale Per la Fauna Selvatica e finalizzato allo studio delle popolazioni nidificanti; da allora è attiva ogni anno durante il periodo di nidificazione secondo i disciplinari del Progetto PR.IS.CO. (una sessione di inanellamento ogni decade, con apertura intorno all alba e chiusura dopo 6 ore di attività, nel rispetto di un periodo di inattività di sei giorni tra una sessione e quella successiva) e prolungando poi costantemente la propria attività anche nel periodo di migrazione autunnale e, saltuariamente, durante lo svernamento. Attività decade Giorni di attività

68 Tipologia di cattura. Nell attività di cattura vengono utilizzate reti mist-net tradizionali, da 24 x 2,5 mt o da 12 x 2,5 (4 sacche da 0,60 m), tutte con maglia da 16 mm. Non si utilizzano richiami acustici, la disposizione e la superficie delle reti sono mantenute costanti dal L impianto standard per l adesione al progetto PR.I.S.CO. utilizza attualmente 108 metri lineari di rete divisi in cinque transetti, operativi dal 1 MAGGIO AL 31 AGOSTO. Nel restante periodo dell anno, all impianto standard possono essere aggiunte altre reti mist-nets della stessa tipologia, anche in funzione del numero di inanellatori presenti nella gestione delle sessioni di cattura, fino ad uno sviluppo massimo dell impianto di cattura di 144 metri lineari. L attività nella stazione viene sempre svolta mediante metodi di cattura passivi, con reti mist-nets e senza ausilio di richiami acustici, trappole ecc. Inanellatori. L attività di inanellamento nella stazione ha avuto inizio nell anno 1996 grazie a Fabrizio Usubelli e Redi Dendena che, insieme ad alcuni collaboratori, successivamente diventati inanellatori (Alberto Aguzzi, Franco Colnago e Roberto Rota) e ad altri indispensabili collaboratori (Walter Baldelli, Michele Rota e Fabrizio Locatelli), hanno svolto un attività pressoché costante fino all anno A partire dall anno 2002 l attività di inanellamento nella stazione è stata condotta da Redi Dendena e Roberto Rota, con la collaborazione di Walter Baldelli, Antonio Ceruti e Fabrizio Locatelli e, occasionalmente, da altri inanellatori (Alberto Aguzzi, Gianni Cefis, Roberto Bertoli, Rocco Leo, Walter Serpellini). L attuale referente della stazione è Roberto Rota. Nel 2007 hanno partecipato alle attività di inanellamento Roberto Rota, Redi Dendena, Antonio Ceruti (inanellatori), Fabrizio Locatelli e Claudia Cinacchi (collaboratori). Contatti: per informazioni sulle attività svolte dalla stazione e sulle modalità di partecipazione, scrivere a : monticola2000@yahoo.it o telefonare allo 333/ Tabella catture stazione di Cascina Ursina, anno 2007 EURING Nome scientifico Specie Catture Autoricatture* Ricatture stagioni Totale Ixobrychus minutus Tarabusino 1 precedenti o altre stazioni Accipiter nisus Sparviere Gallinago gallinago Beccaccino Scolopax rusticola Beccaccia Streptopelia turtur Tortora selvatica Otus scops Assiolo Asio otus Gufo comune Alcedo atthis Martin pescatore Upupa epops Upupa Jynx torquilla Torcicollo Dendrocops major Picchio rosso maggiore Hirundo rustica Rondine Motacilla cinerea Ballerina gialla Motacilla alba Ballerina bianca Troglodytes troglodytes Scricciolo Prunella modularis Passera scopaiola Erithacus rubecula Pettirosso

69 EURING Nome scientifico Specie Catture Autoricatture* Ricatture stagioni Totale Luscinia megarhynchos Usignolo precedenti o altre stazioni Phoenicurus phoenicurus Codirosso comune Turdus merula Merlo Turdus pilaris Cesena Turdus philomelos Tordo bottaccio Turdus iliacus Tordo sassello Cettia cetti Usignolo di fiume Acrocephalus Forapaglie Acrocephalus scirpaceus Cannaiola Acrocephalus Cannareccione Hippolais icterina Canapino maggiore Hippolais polpolyglotta Canapino comune Sylvia melanocephala Occhiocotto Sylvia borin Beccafico Sylvia atricapilla Capinera Phylloscopus bonelli Luì bianco Phylloscopus collybita Luì piccolo Phylloscopus trochilus Luì grosso Regulus regulus Regolo Regulus ignicapillus Fiorrancino Muscicapa striata Pigliamosche Ficedula hypoleuca Balia nera Aegithalos caudatus Codibugnolo Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Remiz pendolinus Pendolino Sturnus vulgaris Storno Passer domesticus italiae Passera d italia Passer montanus Passera mattugia Fringilla coelebs Fringuello Serinus serinus Verzellino Carduelis chloris Verdone Carduelis carduelis Cardellino Carduelis spinus Lucherino Emberiza schoeniclus Migliarino di palude TOTALE *Con Autoricatture si intendono le ricatture di uccelli precedentemente inanellati nella stessa stazione e nella stessa stagione. Ricerche e approfondimenti: Durante l attività del 2007 nella stazione di inanellamento di Cascina Urisina sono stati inanellati 706 individui appartenenti a 51 categorie tassonomiche. Le autoricatture sono state 138, relativamente a 18 specie; sono state infine effettuate 74 ricatture, appartenenti ad 11 specie, di individui inanellati nella stessa stazione in anni precedenti o inanellati in altre stazioni. Nell attività complessiva della stazione, considerando il periodo 30 marzo dicembre 2007, sono state effettuate un totale di 162 sessioni di cattura. Pur risultando campionato l intero arco dell anno, si ha una concentrazione dell attività specialmente nella fase di nidificazione, dalla terza decade di aprile alla terza decade di agosto, grazie 68

70 all adesione della stazione al progetto PR.I.S.CO. In questo periodo sono stati catturati individui, il massimo delle quali registrate nell anno 2005 con oltre soggetti ed una media annuale di circa 650 catture, anche se l indice di abbondanza (numero delle catture rapportato al numero di giornate di attività) è risultato più alto nel primo anno di attività. Nel complesso sono state catturate 84 specie, con una media annuale di 44, l anno che ha fatto registrare il maggior numero di specie catturate è l anno 2007 con 52 specie. Considerato che le catture sono state sempre effettuate con metodi passivi, sull intero campione vengono costantemente aggiornati i principali indici di comunità, sia calcolati in relazione all anno solare sia secondo fasi fenologiche distribuite sull arco dell anno, secondo le seguenti definizioni adottate da Negra (1995): SVERNAMENTO: dal 1 novembre al 20 febbraio MIGRAZIONE PRIMAVERILE PRECOCE (PASSAGGIO MIGRATORI INTRAPALEARTICI): dal 21 febbraio al 10 aprile MIGRAZIONE PRIMAVERILE TARDIVA (PASSAGGIO MIGRATORI TRANSAHARIANI): dall 11 aprile al 20 maggio NIDIFICAZIONE: dal 21 maggio al 31 luglio MIGRAZIONE AUTUNNALE PRECOCE (PASSAGGIO MIGRATORI TRANSAHARIANI): dal 1 agosto al 20 settembre MIGRAZIONE AUTUNNALE TARDIVA (PASSAGGIO MIGRATORI INTRAPALEARTICI): dal 21 settembre al 31 ottobre Di seguito viene proposta l elaborazione grafica degli indici di: - ricchezza, numero totale di specie inanellate, - diversità di Shannon e Weaver (1963), indice del grado di complessità, - equiripartizione di Pielou (1966), indice del grado di ripartizione degli individui tra le diverse specie catturate L andamento della ricchezza è influenzato solo in parte dallo sforzo di cattura occorre infatti rilevare che nel periodo di migrazione primaverile tardiva, si registrano i maggiori valori di diversità (59 specie), nonostante non sia il periodo con il maggior sforzo di cattura mentre, per contro, il periodo di svernamento registra il minor numero di specie catturate (30), nonostante lo sforzo di cattura sia superiore a quello di altre due fasi fenologiche (Fig. 1) RICCHEZZA /11-20/02 21/02-10/04 11/04-20/05 21/05-31/07 01/08-20/09 21/09-31/10 specie n. sessioni di cattura Fig. 1 Ricchezza della popolazione in relazione allo sfrozo di cattura. 69

71 DIVERSITA' EQUIRIPARTIZIONE L equiripartizione raggiunge il valore minimo in coincidenza con i periodi di migrazione autunnale tardiva e di nidificazione mentre i valori più elevati si registrano in corrispondenza del periodo di migrazione primaverile precoce. La diversità presenta in ogni periodo dell anno valori superiori alle medie generali, l andamento è simile al precedente indice, fatta eccezione per la crescita maggiormente marcata che si registra tra la prima e la seconda fase della migrazione primaverile, nel corso della quale il forte incremento delle specie in transito consente di registrare il valore più elevato di diversità (Fig. 2). 3,500 INDICI COMUNITA' 0,90 3,000 2,500 0,80 0,70 0,60 2,000 0,50 1,500 0,40 1,000 0,500 0,30 0,20 0,10 0,000 01/11-20/02 21/02-10/04 11/04-20/05 21/05-31/07 01/08-20/09 21/09-31/10 0,00 diversità 2,612 2,770 3,064 2,755 2,807 2,355 equiripartizione 0,768 0,786 0,751 0,694 0,711 0,686 BIBLIOGRAFIA: Fig. 2 Indici di diversità ed equiripartizione della popolazione. PARCO REGIONALE DEL SERIO, 2002 Studio naturalistico della riserva naturale Malaga Basella MACCHIO S., MESSINEO A., SPINA F., 2002 Attività di alcune stazioni di inanellamento italiane: aspetti metodologici finalizzati al monitoraggio ambientale. Biol. Cons. Fauna, 110:

72 14.Casino del Vicerè Inquadramento geografico, habitat e storia della stazione La stazione del Casino del Vicerè è realizzata all interno del Parco Naturale Regionale Adda Nord, nel comune di Brivio (LC), all interno della Palude di Brivio (45 46 N 9 26 E). Quest area è un espansione del fiume Adda, occupata da due isolotti (isola della Torre, isola del Serraglio) e da un canneto. Le problematiche di interramento della palude hanno progressivamente impoverito l area umida ma esteso i boschi igrofili di ontano nero, salici e pioppo nero o ibrido. In passato gli isoloni erano utilizzati per la coltivazione della lisca e per questa ragione sono attraversati da una serie di canali di drenaggio, ormai interrati. La rimozione della soglia di Brivio, in seguito, ha portato ad un abbassamento del livello dell acqua, aggravando le problematiche di interramento della palude. Una serie di interventi del Parco Adda Nord, negli anni passati, hanno portato alla riapertura del canale della Ruggiolata, cercando di far fluire acqua tra gli isoloni. Il canneto della palude di Brivio è presente solo nel paleoalveo, mentre gli isoloni sono caratterizzati da canneto asciutto, con notevole presenza di rovi, luppolo, ma anche infestanti come la verga d oro o i topinambur. Anche cespugli di salici e saliconi stanno progressivamente riducendo l area del canneto. Notevole è invece la vegetazione ad alto fusto, rappresentata da ontano nero, salici, sambuco e pioppi e farnie. Nel 2003 il parco Adda Nord ha creato un osservatorio alla base dell isolone della Torre, che è la base delle operazioni di inanellamento, la stazione è attiva dal Tipologia di cattura La stazione di cattura è stata strutturata in modo da campionare due habitat principali: - - il canneto asciutto, con una serie di 9 mist-nets; - - il bosco igrofilo, con una serie di 3 mist-nets. Le reti sono lunghe 12 metri. La stazione del Casino del Vicerè viene utilizzato solo nell ambito del progetto PR.I.S.CO. Il rilevamento avviene utilizzando le tradizionali mist-net a 4 sacche, con maglia da 16 mm. Non vengono utilizzati richiami acustici. Attività Le attività del 2007 si sono svolte secondo il protocollo del PRISCO e sono riportate nella tabella sottostante. 5-mag 13-mag 26-mag 2-giu 16-giu 23-giu Inanellatori 1-lug 14-lug 22-lug 4-ago 11-ago 25-ago Il referente della stazione è Enrico Viganò. Inanellatori: Massimo Beretta, Roberto Facoetti, Andrea Galimberti, Stefano Milesi, Francesco Ornaghi, Rinaldo Riva, Roberto Santinelli, Enrico Viganò. Collaboratori: Luciano Mingarelli, GEV Parco Adda. Tabelle catture stazione Casino del Vicerè, anno 2007: 71

73 EURING Nome scientifico Nome comune Catture 6870 Streptopelia turtur Tortora Alcedo atthis Martin pescatore Jynx torquilla Torcicollo Hirundo rustica Rondine Troglodytes troglodytes Scricciolo Erithacus rubecula Pettirosso Luscinia megarhynchos Usignolo Phoenicurs phoenicurus Codirosso Saxicola rubetra Stiaccino Saxicola torquata Saltimpalo Turdus merula Merlo Cettia cetti Usignolo di fiume Acrocephalus palustris Cannaiola verdognola Acrocephalus scirpaceus Cannaiola Acrocephalus arundinaceus Cannareccione Sylvia atricapilla Capinera Phylloscopus collybita Luì piccolo Phylloscopus trochilus Luì grosso Muscicapa striata Pigliamosche Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Sitta europaea Picchio muratore Certhia brachydactyla Rampichino Lanius collurio Averla piccola Passer montanus Passera mattugia Fringilla coelebs Fringuello Emberiza schoeiniclus Migliarino di palude 2 TOTALE

74 15.Colle Gallo Inquadramento geografico, caratteristiche e storia della stazione. La stazione ornitologica Colle Gallo si trova sul crinale tra il comune di Gaverina Terme e il comune di Albino (Bg), tra la valle Cavallina e quella del torrente Lujo, affluente del Serio, media val Seriana. Il valico è posto tra il monte Altinello (800 m.s.l.m.) e il monte Faito (101 m.s.l.m.) per una lunghezza di 1000 metri, orientamento da NW a SE. Le reti sono posizionate sul crinale per un tratto di circa 300 m, poste sopra la vegetazione ad una altezza di circa 9 m. con apposite antenne metalliche, con carrucole per l ispezione a terra delle medesime. La vegetazione è tenuta all altezza di 5 m. con potature periodiche annuali. Originariamente la stazione di cattura era formata da 5 roccoli collegati ininterrottamente da passate: ogni roccolo aveva specifiche funzionalità per la cattura della diverse specie: roccolo per i prispoloni, ortolani, crocieri, pispole e uno per i Turdidi (merlo, tordo bottaccio, tordo sassello, cesena, tordela, pettirossi, passera, scopaiola, e quant altro). Ogni roccolo aveva una torre (casello) per l avvista mento e cattura con l ausilio di richiami, zimbelli, spauracchi. Le costruzioni, oggi, sono crollate meno due, quelle all estremità del complesso. L impianto risale al 1700 circa e ha funzionato fino alla soppressione della caccia tramite l aucupio. Recentemente il Colle Gallo è diventato stazione ornitologica, dal 1994 si svolge l attività di inanellamento nel periodo della migrazione autunnale, da settembre ai primi di dicembre. Nel 2007 la stazione è stata attiva tutti i giorni delle pentadi previste. Habitat della stazione. Il territorio si può suddividere in tre zone. 1. fondo valle fino a 400 m. s.l.m. con prevalenza di abitazioni, prati coltivati con piante di frutta, giardini con sempreverdi (pini, tuie, cipressi e cespugli vari di ornamento). Lungo il corso del torrente Lujo, alberi di alto fusto quali frassini, olmi, acacie e castani 2. dai 400 m. s.l.m. ai 800 m. s.l.m. una fascia ininterrotta di bosco ceduo incolta da un cinquantennio, costituito da una folta vegetazione di carpino, nocciolo, sanguinello, corniolo, frassinella, lentula, rosa canina, sorbo di montagna e dell uccellatore, macchie di acacie e castani specie autoctone, mentre le macchie di pini bianchi e larici sono state introdotte dall uomo in tempi relativamente recenti ( 20 anni); l edera domina ovunque. 3. dai 800 m. s.l.m. ai 1000 m. s.l.m. dominano i pascoli più o meno sfruttati dall uomo, in maggioranza lasciati a se stessi: qui sono presenti alcune faggete di modesta estensione e una pineta frutto di forestazione fuori ambiente sul versante NE del crinale; qualche macchia di ginepro spunta qua e la. Tipologia di cattura. Al Colle Gallo le catture vengono effettuate con reti mist-net con maglie di 13 mm. su un estensione di 250 m. con reti di diversa lunghezza in conformità dell ondulazione del terreno. Nei primi anni di attività si sono usati richiami acustici per i turdidi solo nella prime ore del mattino, poi definitivamente aboliti come da disposizioni impartite. Il numero delle reti (estensione) dal 2000 in poi sono state ridotte a 150 m. eliminando quelle tese nella struttura dei noccioli per impossibilità di una corretta gestione delle 73

75 medesime. Il referente della stazione è Capelli Marino, inanellatore, i collaboratori sono: Patelli Isidoro, Viviana Sabbioni e Poli Luigi. Tabelle catture stazione Colle Gallo, anno 2007: Euring Nome Scientifico Nome comune Catture Pulcini TOT Asio otus Gufo comune Dendrocopos major Picchio rosso maggiore Troglodytes troglodytes Scricciolo Prunella modularis Passera scopaiola Erithacus rubecula Pettirosso Phoenicurus phoenicurus Codirosso Turdus merula Merlo Turdus pilaris Cesena Turdus philomelos Tordo bottaccio Turdus iliacus Tordo sassello Sylvia atricapilla Capinera Regulus Regulus Regolo Regulus ignicapillus Fiorrancino Aegitalos caudatus Codibugnolo Parus cristatus Cincia dal ciuffo Parus ater Cincia mora Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Certhia familiaris Rampichino alpestre Sturnus vulgaris Storno Fringilla coelebs Fringuello Fringilla montifringilla Peppola Serinus serinus Verzellino Serinus citrinella Venturone Carduelisis chloris Verdone Carduelis carduelis Cardellino Carduelis spinus Lucherino Carduelis cannabina Fanello Loxia curvirostra Crociere Coccothraustes coccothraustes Frosone Emberiza cia Zigolo muciatto 1 1 TOTALE

76 16.Costa Perla Inquadramento geografico, caratteristiche e storia della stazione. La stazione di Costa Perla sorge in Comune di Galbiate, ed occupa la struttura di un antico roccolo realizzato agli inizi del secolo per la cattura degli uccelli per scopi venatori e commerciali. Il roccolo è caratterizzato dalle sue grandi dimensioni (l asse maggiore è di oltre 220 m.) ed è formato da una complessa struttura arborea costituita da un doppio roccolo e da due bresciane, entro cui sono stati realizzati un casello principale, a tre piani, ed un casello secondario. Si tratta di uno dei più estesi ed articolati impianti di aucupio della Lombardia: i roccoli, le bresciane e le altre strutture (passate, sottotondi ecc.) sono ottenute mediante una sapiente opera di impianto e potatura di specie arboree ed arbustive adatte per formare una sorta di tunnel entro cui tendere le reti per la cattura (Carpino, Bosso, Sorbo degli uccellatori). Dopo circa 80 anni di utilizzo venatorio, l impianto è stato acquistato dal Parco Regionale del Monte Barro diventando sede di un osservatorio ornitologico in cui si studiano gli uccelli migratori. Habitat della stazione. La stazione sorge sul versante sud del Monte Barro, dove il notevole soleggiamento, unitamente alla presenza di suoli calcarei, sottili ed aridi, seleziona un particolare tipo di vegetazione boschiva termofila e submediterranea, che caratterizza buona parte delle Prealpi calcaree ed anche una notevole porzione dell'appennino: si tratta dell'orno-ostrieto. L'orniello (Fraxinus ornus) ed il carpino nero (Ostrya carpinifolia) sono infatti tra le specie arboree maggiormente diffuse sul versante. A queste specie si unisce una quercia altrettanto caratteristica, la roverella (Quercus pubescens), specie pioniera ed eliofila che forma boschi aperti in ambienti generalmente aridi e/o degradati. La relativa giovinezza di questa vegetazione, ma anche le difficili caratteristiche microclimatiche (che ne rallentano la crescita) e l'abbondanza di luce, spiegano l'aspetto di questi boschi: discontinui, spesso bassi e ricchi di arbusti. Tra questi, si notano in particolare il sommaco selvatico (Cotinus coggygria), termofilo ed amante suoli calcarei, ed il pungitopo (Ruscus aculeatus), molto diffuso nei climi caldi dell'italia appenninica. Attività L attività di inanellamento presso l Osservatorio Ornitologico Sperimentale di Costa Perla è stata svolta nell autunno 2007 dall 8 settembre al 21 ottobre, con una frequenza di due giorni a pentade. Il calendario dell attività autunnale è stato definito, come nel 2006, in base a due criteri: da un lato vi era l esigenza scientifica di distribuire in modo omogeneo lo sforzo di campionamento, dall altro era necessario facilitare l accesso alla struttura da parte dei visitatori per portare a compimento la funzione didattico-divulgativa. Si è quindi optato per uno sforzo di campionamento di due giorni a pentade, cercando di far coincidere quando possibile le giornate di apertura con il fine settimana. Il calendario risultante è illustrato in tabella: 75

77 Data Pentade Data Pentade Data Pentade 08/09/ /09/ /10/ /09/ /09/ /10/ /09/ /09/ /10/ /09/ /09/ /10/ /09/ /09/ /10/ /09/ /09/ /10/ /09/ /09/ /10/ /09/ /09/ /10/ /09/ /10/ /10/ /09/ /10/ /10/ /09/ /10/ /10/ /09/ /10/ /10/ /09/ /10/ /10/ /09/ /10/ /10/ /09/ /10/ /10/2007 Calendario dell attività di inanellamento dell autunno Sono evidenziate in verde le giornate di apertura della stazione. Nel 2007 la stazione ha operato con un maggior numero di reti rispetto all anno precedente. La disposizione delle reti attive è illustrata nella successiva figura. L impianto era costituito da un totale di 30 reti di tipo mistnet, con uno sviluppo lineare totale di circa 280 metri. Sono state utilizzate esclusivamente reti da quattro sacche, di lunghezza pari a 6, 9 o 12 metri. Negli ultimi giorni di attività è stata posizionata una rete nei pressi della pozza situata nel lato nord-orientale dell impianto (rete I), per intercettare il movimento degli uccelli diretti ad abbeverarsi alla pozza stessa: il test ha dato ottimi risultati Inanellatori. Disposizione delle reti nell impianto di cattura 76

78 Le operazioni di inanellamento sono state condotte da Paolo Bonazzi, Gianpiero Calvi e Mariella Nicastro. Hanno collaborato all attività della stazione Marco Brambilla e Rodolfo Riva. Il coordinamento delle operazioni di campo e la stesura del presente elaborato sono a cura di Gianpiero Calvi. Nei 18 giorni di attività sono stati inanellati 623 individui appartenenti a 30 specie,come illustrato nella seguete tabella. Le autoricatture, (ricatture di individui inanellati nella stessa località e nella stessa stagione) sono state in tutto 84, ed hanno interessato 12 specie. Le ricatture di individui già inanellati in stagioni precedenti sono state 7, relativamente a 3 specie. Tabella catture stazione Costa Perla, anno 2007 EURING Nome scientifico Nome comune Inanellamenti Autoricatture Ricatture stagioni precedenti Totale 2690 Accipiter nisus Sparviere Picus viridis Picchio verde Dendrocopos major Picchio rosso maggiore Troglodytes troglodytes Scricciolo Erithacus rubecula Pettirosso Phoenicurus ochruros Codirosso spazzacamino Phoenicurus phoenicurus Codirosso comune Turdus merula Merlo Turdus philomelos Tordo bottaccio Locustella naevia Forapaglie macchiettato Sylvia melanocephala Occhiocotto Sylvia curruca Bigiarella Sylvia borin Beccafico Sylvia atricapilla Capinera Phylloscopus collybita Luì piccolo Regulus regulus Regolo Regulus ignicapilla Fiorrancino Muscicapa striata Pigliamosche Ficedula hypoleuca Balia nera Aegithalos caudatus Codibugnolo Parus palustris Cincia bigia Parus ater Cincia mora Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Sitta europaea Picchio muratore Certhia brachydactyla Rampichino comune Fringilla coelebs Fringuello Fringilla montifringilla Peppola Carduelis spinus Lucherino Emberiza cia Zigolo muciatto 1 1 TOTALE La maggior parte delle catture ha interessato migratori notturni su media distanza, questi infatti costituiscono il 57,3% delle catture totali, cui ha contribuito in particolar modo il Pettirosso che è la specie maggiormente catturata nel corso dell attività autunnale. Le catture di migratori notturni su lunga distanza sono state quest anno decisamente maggiori rispetto al 2006 (19,8% rispetto all 1,2% del 2006), grazie 77

79 8-set 10-set 12-set 14-set 16-set 18-set 20-set 22-set 24-set 26-set 28-set 30-set 2-ott 4-ott 6-ott 8-ott 10-ott 12-ott 14-ott 16-ott 18-ott 20-ott Numero di catture all anticipo della data di apertura della stazione. Nei primi giorni di settembre è stato infatti possibile intercettare il passo della Balia nera (115 catture), che è stata la specie maggiormente catturata nel corso degli anni presso l Osservatorio Ornitologico di Costa Perla. Un buon numero di catture è stato registrato anche per i migratori diurni (10,2% delle catture totali); tra questi la specie di gran lunga più abbondante è stata il Fringuello, con 57 catture. Tra le specie stanziali la specie maggiormente catturata è stata il Codibugnolo (23 inanellamenti); interessanti le 8 catture di Rampichino comune, una specie piuttosto esigente dal punto di vista dell habitat, che necessità di formazioni forestali mature di una buona qualità. I non Passeriformi costituiscono una porzione molto bassa sul campione totale delle catture (1,4%) e sono costituiti perlopiù da Picidi (Picchio rosso maggiore e Picchio verde). Tra le catture più interessanti della stagione vanno segnalate la Bigiarella, silvide montano catturato con frequenze molto basse negli anni precedenti (Fornasari, 2007), e l Occhiocotto, specie legata a formazioni vegetali termofile poco comuni nel contesto regionale. Nel complesso si registra un marcato incremento delle catture rispetto alla precedente stagione, dovuto da una parte all utilizzo di un maggior numero di reti, dall altra ad un effettivo maggior transito migratorio. Approfondimenti. Come primo approfondimento, verrà di seguito analizzato l andamento delle catture e autoricatture del 2007 e il confronto con la stagione Saranno presi in considerazione il totale dell attività e le quattro specie più abbondanti: Pettirosso, Tordo bottaccio, Balia nera e Fringuello. Queste quattro specie si possono considerare rappresentative di alcune delle tipologie di migrazione più comuni: migrazione notturna su lunga (Balia nera) e media distanza (Pettirosso e Tordo bottaccio) e migrazione diurna su media distanza (Fringuello). Per ogni data di attività i punti nei grafici indicano il numero di catture e autoricatture. Le linee tratteggiate uniscono i punti relativi a due periodi successivi di apertura della stazione; in questo modo è possibile delineare l andamento della migrazione pur in assenza di un attività continuativa. Il numero di catture totali ha un andamento decisamente bimodale, con due picchi posizionati l uno verso metà settembre, in corrispondenza del passaggio della Balia nera, l altro intorno a metà ottobre, quando sono stati registrati i picchi di catture per i migratori su media distanza (Figura 1). Conclusosi il passo di Balia nera, le catture hanno avuto una lenta crescita fino all ondata migratoria di metà ottobre a cattura autoricatture Figura 1. Andamento delle catture totali nell autunno

80 8-set 10-set 12-set 14-set 16-set 18-set 20-set 22-set 24-set 26-set 28-set 30-set 2-ott 4-ott 6-ott 8-ott 10-ott 12-ott 14-ott 16-ott 18-ott 20-ott Numero di catture 8-set 10-set 12-set 14-set 16-set 18-set 20-set 22-set 24-set 26-set 28-set 30-set 2-ott 4-ott 6-ott 8-ott 10-ott 12-ott 14-ott 16-ott 18-ott 20-ott Numero di catture Le catture di Pettirosso, molto scarse ai primi di settembre sono andate crescendo gradualmente fino a raggiungere il picco massimo in corrispondenza del 12 ottobre (Figura 2). Ad ottobre molti individui hanno effettuato una sosta prolungata presso l osservatorio, come testimoniato dalle ricatture effettuate nella parte conclusiva dell attività. È possibile che molti di essi si fermino a svernare nell area di studio o nelle sue immediate vicinanze, magari scendendo verso i bacini lacustri brianzoli. Il Pettirosso è infatti uno svernante piuttosto comune in Lombardia, occupando differenti habitat posti a differenti fasce altitudinali (Bottoni & Massa, 1992) a cattura autoricatture Figura 2. Andamento delle catture di Pettirosso nell autunno La fenologia della migrazione del Tordo bottaccio è molto simile a quella del Pettirosso, con il picco del passaggio (o delle catture) leggermente ritardato rispetto a quest ultimo (Figura 3). Per questa specie non sono state effettuate autoricatture a cattura autoricatture Figura 3. Andamento delle catture di Tordo bottaccio nell autunno

81 8-set 10-set 12-set 14-set 16-set 18-set 20-set 22-set 24-set 26-set 28-set 30-set 2-ott 4-ott 6-ott 8-ott 10-ott 12-ott 14-ott 16-ott 18-ott 20-ott Numero di catture Le catture di Balia nera mostrano il tipico andamento a campana, con un picco ben evidente in corrispondenza della metà di settembre (Figura 4). Questa specie è può essere considerata a ragione la specie simbolo dell Osservatorio Ornitologico di Costa Perla, a causa del gran numero di individui che attraversano l area di studio nel passo post-riproduttivo. Su di essa in particolare andrà concentrata l attenzione della ricerca negli anni a venire, per metterne in evidenza le modalità di attraversamento dell area prealpina e per valutare gli andamenti della popolazione migratrice. I migratori trans-sahariani sono infatti tra i più minacciati, anche a causa dei cambiamenti climatici che stanno mutando tempi e modalità del fenomeno migratorio con conseguenze ancora poco esplorate (Møller et al., 2004) a cattura autoricatture Figura 4. Andamento delle catture di Balia nera nell autunno Le catture di Fringuello hanno avuto inizio verso fine settembre e sono andate crescendo fino al 15 di ottobre, data in cui è stato raggiunto il picco massimo (Figura 5). Nel corso dell ultima sessione di inanellamento i numeri si sono riportati su valori medi, indicando la possibile conclusione della fase più intensa del passo migratorio. 80

82 8-set 10-set 12-set 14-set 16-set 18-set 20-set 22-set 24-set 26-set 28-set 30-set 2-ott 4-ott 6-ott 8-ott 10-ott 12-ott 14-ott 16-ott 18-ott 20-ott Numero di catture a cattura autoricatture Figura 5. Andamento delle catture di Fringuello nell autunno I dati raccolti con lo sforzo di campionamento di 2 giorni a pentade paiono comunque in grado di mettere in evidenza l andamento macroscopico della migrazione nell area di studio, ben evidenziando le curve fenologiche relative alle differenti specie. Per una migliore comprensione del fenomeno migratorio a livello locale sarebbe interessante aumentare leggermente lo sforzo di campionamento, sia in termini di frequenza sia di lasso temporale. Sarebbe inoltre opportuno riportare la stazione di Costa Perla nel network degli osservatori ornitologici afferenti al Progetto Alpi, progetto coordinato di studio della migrazione postriproduttiva in area alpina. Il confronto con altre stazioni e l allargamento dello sguardo a scala regionale permette di meglio discernere i fenomeni locali da quelli generali, con una conseguente migliore comprensione dei processi in atto. Uno degli scopi dei monitoraggi faunistici è quello di mettere in evidenza eventuali variazioni dei fenomeni naturali nel corso del tempo. Nel caso della migrazione, due dei parametri più importanti sono l abbondanza delle popolazioni migratrici e la scansione temporale del fenomeno. Gli uccelli migratori sono infatti una priorità a livello di conservazione, come testimoniato dalla loro inclusione in diverse convenzioni internazionali e direttive comunitarie per la protezione dell ambiente (Direttiva 79/409/CEE, Convenzione di Bonn). I recenti cambiamenti climatici hanno inoltre portato a consistenti modificazioni temporali del fenomeno migratorio che, assieme ai cambiamenti degli habitat lungo le principali rotte, hanno aggiunto ulteriori fattori di rischio, o perlomeno di pressione, per le specie migratrici. Proprio per questi motivi è importante monitorare il passaggio migratorio nei suoi aspetti quantitativo e temporale. Per fare ciò è necessario adottare metodologie di studio standardizzate che permettano di ricavare informazioni robuste sui fenomeni in atto. In questa direzione si colloca la scelta di distribuire in maniera omogenea lo sforzo di cattura presso l Osservatorio di Costa Perla. Purtroppo negli ultimi due anni di cattura non è stato possibile monitorare lo stesso periodo temporale, per cui il confronto è possibile su un lasso temporale piuttosto ridotto, tra la fine di settembre e la seconda decade di ottobre. A ciò va aggiunto il fatto che nel 2006 la stazione ha funzionato a regime ridotto di reti. Per confrontare i dati dei due anni è stato quindi ricavato un indice di cattura (IC) che tiene conto delle ore di apertura e della metratura di rete utilizzata. Questa la formula per il calcolo dell indice: IC = C / (R O) dove IC = Indice di Cattura C = numero di catture 81

83 set set set set set ott ott ott ott ott ott ov ov IC set set set set set ott ott ott ott ott ott ov ov IC set set set set set ott ott ott ott ott ott ov ov IC R = superficie piana di reti utilizzate espressa in metri quadrati O = ore di apertura delle reti Il confronto è stato effettuato per il numero di catture totali e per le tre specie maggiormente catturate in entrambi gli anni: Pettirosso, Tordo bottaccio e Fringuello (Figura 6). È evidente come, al di là del diverso sforzo di cattura, nel 2007 si sia registrato un maggiore flusso migratorio o una maggiore efficienza dell impianto di cattura. Per tutte e tre le specie infatti, nelle pentadi campionate in entrambi gli anni, i valori del 2007 sono superiori rispetto a quelli del Catture totali Pettirosso Tordo bottaccio 82

84 10-set 15-set 20-set 25-set 30-set 05-ott 10-ott 15-ott 20-ott 25-ott 30-ott 04-nov 09-nov IC Fringuello Figura 6. Confronto tra le catture effettuate a Costa Perla negli anni 2006 e Analisi delle condizioni fisiologiche dei migratori Verranno descritte le condizioni fisiologiche degli individui utilizzando sostanzialmente quattro tipi di analisi: 1. andamento giornaliero di a) peso, b) peso corretto per la taglia strutturale e c) adiposità (Kaiser 1993); 2. distribuzione di catture e autoricatture per classe di adiposità; 3. variazioni di peso negli individui ricatturati; 4. individuazione delle componenti magra e grassa della massa corporea; Le analisi sono state condotte sulle quattro specie maggiormente catturate: Pettirosso, Tordo bottaccio, Balia nera e Fringuello. Per valutare l andamento giornaliero del peso, sono stati effettuati dei test di correlazione tra tre variabili elencate al punto 1 (indicatrici della condizione degli individui) e l orario di cattura. I risultati dei test sono illustrati in Tabella 1. Tutte le specie mostrano incrementi significativi del peso nel corso della giornata, in particolare Tordo bottaccio e Fringuello (Figura7). Tabella 1. Risultati dei test di correlazione tra gli indici di condizione fisica e l orario di cattura. Specie Variabile r P g.l. Pettirosso Peso 0,161 0, Adiposità 0,045 0, Peso_3a 0,162 0, Tordo bottaccio Peso 0,445 0, Adiposità 0,511 0, Peso_3a 0,488 0, Balia nera Peso 0,378 0, Adiposità 0,199 0, Peso_3a 0,425 0, Fringuello Peso 0,450 0, Adiposità 0,465 0, Peso_3a 0,562 0,

85 Peso/Terza remigante Peso/Terza remigante Peso/Terza remigante Peso/Terza remigante Questo risultato indica che i migratori catturati a Costa Perla hanno trovato nel 2007 risorse trofiche adatte a ripristinare con successo le riserve energetiche necessarie alla prosecuzione del tragitto migratorio. Rispetto all anno precedente va registrata una maggiore produzione di bacche da parte delle essenze vegetali presenti nel perimetro dell impianto. Questo fattore potrebbe avere contribuito in maniera determinante al buon esito della sosta per molti migratori, sia per i frugivori abituali, sia per quelli che nel periodo della migrazione integrano con bacche e piccoli frutti la dieta solitamente animale. La presenza di tali piante all interno dell impianto di Costa Perla, oltre ad essere molto utile per la cattura dei migratori e per il successo della loro sosta, potrebbe essere sfruttata con successo per lo studio delle abitudini alimentari dei migratori, nel momento in cui si desiderasse potenziare l attività di ricerca svolta presso l osservatorio. Pettirosso Tordo bottaccio 0,35 0,33 0,31 0,29 0,95 0,89 0,83 0,77 0,27 0,71 0,25 N=145 N=63 N=30 N= ,65 N=33 N=15 N=6 N= Balia nera Fringuello 0,25 0,35 0,23 0,33 0,21 0,31 0,19 0,29 0,17 0,27 0,15 N=54 N=34 N=16 N= ,25 N=9 N=20 N=11 N= Figura 7. Andamento giornaliero di un indice di condizione per i migratori catturati a Costa Perla nell autunno Il secondo tipo di analisi effettuato sui dati raccolti mira a valutare la distribuzione degli individui per classe di adiposità (Figura 8). Le specie considerate mostrano una distribuzione attorno a valori di adiposità medi, con valori leggermente maggiori registrati per il Tordo bottaccio. Non sono state registrate classi di adiposità superiori alla 5. È interessante notare come nel Pettirosso gli individui ricatturati mostrino valori 84

86 Numero di individui Numero di individui Numero di individui Numero di individui di adiposità sensibilmente maggiori rispetto a quelli degli individui alla prima cattura. Questo risultato conferma l efficacia della sosta per questa specie, già evidenziata, seppur in misura minore, con l andamento giornaliero del peso. Le stesse considerazioni non possono essere effettuate purtroppo per le altre specie, per le quali non sono disponibili dati di ricattura (o lo sono in numero troppo esiguo). Pettirosso Tordo bottaccio inanellamenti autoricatture inanellamenti autoricatture Classe di adiposità Classe di adiposità Balia nera Fringuello inanellamenti autoricatture inanellamenti autoricatture Classe di adiposità Classe di adiposità Figura 8. Distribuzione delle catture tra classi di adiposità, per le specie maggiormente catturate nell autunno La disponibilità di dati di ricattura per il Pettirosso permette di valutare il reale andamento del peso nei singoli individui ricatturati una o più volte in seguito all inanellamento (Figura 9). 85

87 20-set 22-set 24-set 26-set 28-set 30-set 2-ott 4-ott 6-ott 8-ott 10-ott 12-ott 14-ott 16-ott 18-ott 20-ott 22-ott Peso (dg) Figura 9. Variazioni di peso dei Pettirossi inanellati e ricatturati nell autunno 2007 (in verde gli individui con un incremento finale di peso, in rosso quelli con decremento). Questa analisi mostra come la maggior parte degli individui catturati abbia guadagnato peso nel corso della sosta (N = 21, variazione media peso = +8,5%, DS = 6,9). Si può anche notare come gli individui che perdono peso (N = 11, variazione media peso = -5,2%, DS = 5,1) siano concentrati perlopiù nella parte terminale del periodo di attività della stazione. Il periodo tardivo di concentrazione di tali individui ed il loro peso iniziale, lasciano pensare che gli stessi siano migratori che hanno optato per lo svernamento nell area di studio, per cui non hanno la prospettiva di un ulteriore tragitto migratorio e non necessitano di consistenti riserve energetiche. Individuazione delle componenti della massa corporea Come nella relazione sull attività del 2006, sono state effettuate delle analisi volte ad individuare la componente adiposa nella massa corporea dei migratori. Questo dato permette di effettuare ulteriori ed efficaci elaborazioni, come ad esempio la valutazione delle capacità di volo dei migratori, intesa come potenziale distanza ancora percorribile in base ai depositi di grasso valutati nei siti di cattura (Pilastro & Spina, 1997; Biebach, 1992; Phillips, 1994; Izhaki & Maitav, 1998). Tutti i lavori effettuati recentemente sull argomento hanno utilizzato il programma sviluppato da Pennycuick (1975) o programmi da esso derivati, per la stima delle distanze percorribili da un uccello a partire dalle sue caratteristiche di peso totale, grasso e apertura alare. Per individuare la componente di grasso all interno della massa corporea totale, alcuni dati biometrici e fisiologici sono stati inseriti in un analisi di regressione multipla in cui la variabile dipendente era costituita dal peso. Questo è spesso considerato una valida misura delle condizioni fisiologiche degli individui, anche se la sua utilità nella stima dei livelli di grasso può variare molto sia tra le specie sia tra i singoli individui (Johnson et al. 1985; Blem, 1990). Spesso si associa all uso del peso l uso di parametri morfologici, quali la corda massima, per tenere in considerazione le differenze anatomiche tra le specie o tra gli individui che potrebbero influenzare la relazione tra il peso totale del corpo e il peso dato dai grassi. Per questo motivo nel modello testato sono state inserite diverse misure biometriche tra quelle raccolte sul campo. Altro fattore che potenzialmente può influenzare il peso degli individui è l orario di cattura. È noto infatti che gli uccelli di piccole dimensioni come i Passeriformi migratori oggetto di questa indagine vadano incontro 86

88 durante una intera giornata a forti variazioni del peso corporeo: di notte la necessità di mantenere una temperatura corporea adeguata produce cospicui consumi energetici e quindi una diminuzione della massa dell individuo; di giorno invece, soprattutto in una fase di stopover, gli animali ingeriscono grandi quantità di cibo che fanno aumentare notevolmente il valore della loro massa totale. Anche la temperatura quindi può sensibilmente influenzare il peso di un individuo. Anche la data di cattura è una possibile sorgente di variabilità nel peso degli individui. Durante la stagione infatti, transitano individui appartenenti a diverse popolazioni e, all interno delle medesime popolazioni, gli individui si distribuiscono nel tempo in funzione delle dimensioni corporee. Questo fenomeno è più evidente in primavera (Møller, 1994), ma è presente anche nel corso della migrazione post-riproduttiva. L ultimo fattore considerato è la temperatura, che è in grado di influenzare il peso corporeo degli individui e la loro capacità di accumulo di peso nel corso delle soste. Queste in definitiva le variabili indipendenti considerate nelle analisi: Variabile Ora di cattura tata espressa come numero progressivo dall inizio dell anno residuo della temperatura minima residuo della temperatura media residuo della temperatura massima misura della lunghezza del tarso misura della lunghezza dell ala con il metodo della corda massima misura della lunghezza dell ala con il metodo della terza remigante primaria classe di adiposità seconda la scala Kaiser (1993) Sigla ora progr res_min res_med res_max tarso corda terza fat Ancora una volta la selezione del modello migliore è stata effettuata secondo il principio di parsimonia basato sull AIC (Akaike Information Criterion; Akaike, 1973), che considera per ogni modello il compromesso tra la varianza spiegata ed il numero di parametri; due modelli sono stati considerati significativamente differenti quando la differenza tra i valori di AIC era maggiore di 2 (Burnham & Anderson, 2002). La modalità scelta per l analisi dei dati è la regressione multipla stepwise con metodo forward, che prevede inizialmente l inserimento di tutte le variabili indipendenti e via via la rimozione di quelle con minore potere esplicativo (Ricci, 2006). I risultati delle analisi sono illustrati in Tabella 2. Tutti i modelli selezionati sono altamente significativi e spiegano una percentuale di varianza del peso superiore al 50% (si veda il valore di R 2 nella tabella). Per ognuna delle variabili selezionate sono rappresentati il coefficiente di regressione (b), il suo errore standard (ES) il valore del test t (t) e il livello di probabilità associato (P). I coefficienti di regressione rappresentano i coefficienti dell equazione di regressione, nella quale il peso è la variabile dipendente e le variabili inserite nel modello sono quelle indipendenti. Il coefficiente numerico relativo alla variabile fat, permette di risalire alla stima del valore medio di massa grassa per ognuna delle classi di adiposità. Per fare questo è stato calcolato il valore medio della massa corporea per gli individui appartenenti alle differenti classi di adiposità. Per ogni classe è stato poi calcolato il valore della massa grassa moltiplicando il coefficiente numerico relativo alla variabile FAT per la classe di adiposità. In seguito è stata calcolata l incidenza percentuale del grasso sul peso totale degli individui. I risultati di questo procedimento sono illustrati in Tabella 3. 87

89 Tabella 2. Risultati delle regressioni multiple per l individuazione delle variabili predittive del peso. Specie AIC R 2 F g.l. Variabile b ES t P Pettirosso 1103,17 0,54 50,08 6, 241 Interc. -38,45 39,34-0,98 0,33 Corda 0,15 0,03 4,60 0,00 Tarso 0,42 0,09 4,72 0,00 Fat 7,10 0,46 15,44 0,00 Ora 0,56 0,15 3,81 0,00 Progr -0,11 0,07-1,61 0,11 res_med -0,72 0,30-2,36 0,02 Tordo bottaccio 498,80 0,62 36,44 3, 63 Interc. -191,92 167,04-1,15 0,25 Tarso 2,49 0,52 4,83 0,00 Fat 36,91 4,18 8,84 0,00 res_min 5,85 2,07 2,83 0,01 Balia nera 444,21 0,60 29,61 6, 108 Interc. -22,59 31,92-0,71 0,48 Tarso 0,25 0,15 1,69 0,09 Terza 0,14 0,04 3,67 0,00 Fat 6,27 0,63 9,94 0,00 Ora 0,74 0,16 4,53 0,00 res_max -1,64 0,99-1,66 0,10 res_med 1,72 1,10 1,57 0,12 Fringuello 250,48 0,69 31,89 4, 52 Interc. -92,07 42,27-2,18 0,03 Corda 0,24 0,04 6,77 0,00 Tarso 0,38 0,20 1,92 0,06 Fat 6,82 1,48 4,60 0,00 Ora 1,08 0,34 3,20 0,00 Tabella 3. Stima della percentuale di massa grassa negli individui appartenenti a diverse classi di adiposità. Specie Pettirosso Tordo bottaccio Balia nera Fringuello Classe di Peso Grasso N Peso Grasso N Peso Grasso N Peso Grasso N 0 151,2 0, ,9 0, ,7 0, ,2 0,0 6 adiposità medio (%) medio (%) medio (%) medio (%) 1 155,4 4, ,5 6, ,7 5, ,2 3, ,5 9, ,6 12, ,1 11, ,0 6, ,3 14, ,3 18, ,8 17, ,5 10, ,1 18, ,9 23, ,2 21, ,5 12, ,0 26, ,0 22, Gli accumuli adiposi nelle specie analizzate raggiungono percentuali piuttosto consistenti del peso corporeo con valori massimi pari al 18,4% nel Pettirosso (grasso 4), al 26,4% nel Tordo bottaccio (grasso 5), al 22,3% nella Balia nera (grasso 5) e al 12,4% nel Fringuello (grasso 4). È verosimile che nei migratori su media distanza (Pettirosso, Tordo bottaccio e Fringuello) gli individui con maggiori riserve energetiche siano già in grado di raggiungere i principali areali di svernamento situati nell area del Mediterraneo occidentale. La maggior parte degli individui possiede però una quantità inferiore di riserve che indica areali di svernamento più vicini all area di studio o semplicemente una strategia basata su ulteriori soste prima del raggiungimento della destinazione finale. Per la Balia nera invece è quasi sicuramente necessario effettuare ulteriori soste per raggiungere i principali areali di 88

90 Peso (dg) Peso (dg) Peso (dg) Peso (dg) svernamento che si trovano a sud del Sahara. Solo gli individui con riserve energetiche molto elevate (quasi il 50% del peso totale) sarebbero in grado di coprire tali distanze senza compiere altri rifornimenti. Pettirosso Tordo bottaccio Massa magra Massa grassa Classe di adiposità Massa magra Massa grassa Classe di adiposità Balia nera Fringuello Massa magra Massa grassa Classe di adiposità Massa magra Massa grassa Classe di adiposità Figura Composizione della massa corporea per classe di adiposità per i migratori maggiormente catturati a Costa Perla nell autunno Bibliografia. Akaike H Information theory as an extension of the maximum likelihood principle. Pp In: Petrov B. N. and Csaksi F. (eds). 2nd International Symposium on Information Theory. Akademiai Kiado, Budapest, Hungary. Biebach H., 1992 Flight-range estimates for small trans-sahara migrants. Ibis, 134, suppl. 1: Blem C.R Avian energy storage. In: Power (ed.), Current Ornithology, Vol.7, Plenum Press, New York, pp Bottoni L. & Massa R Pettirosso. In: Fornasari L., Bottoni L., Massa R., Fasola M., Brichetti P. & Vigorita V Atlante degli uccelli svernanti in Lombardia. Regione Lombardia, Università degli Studi di Milano. Burnham K. D. & Anderson D. R Model Selection and Multimodel Inference: a Practical Information Theoretic Approach. 2 nd edn. New York: Springer-Verlag. Fornasari L L Osservatorio Ornitologico di Costa Perla. Migrazione e inanellamento degli uccelli nel Parco del Monte Barro. Quaderni del Parco del Monte Barro n 8. Consorzio Parco del Monte Barro, Galbiate-Lecco. Izhaki I. & Maitav A Blackcaps Sylvia atricapilla stopping over at the desert edge; physiological state and flight-estimates. Ibis, 140:

91 Johnson D.H., Krapu G.L., Reinecke D.J. & Jorde D.G An evaluation of condition indices for birds. Journal of Wildlife Management, 49: Kaiser A A new multi-category classification of of subcutaneous fat deosits of songbirds. J. Field Ornithol., 64: Møller A. P., Berthold P. and Fiedler W (eds). Birds and climate change. Academic Press, Amsterdam. Møller A.P. 1994a Phenotype-dependent arrival time and its consequences in a migratory bird. Behav Ecol Sociobiol 35: Pennycuick C.J., 1975 Mechanical of flight. In: Farner D.S. & King J.R. (eds.), Avian Biology, Vol. V. Academic Press, London & New York, pp Phillips N.J Autumn migration and weights of Blackcaps Sylvia atricapilla and Garden Warbler S. borin at an inland site in southern England. Ringing and Migration 15, Pilastro A. & Magnani A Weather conditions and fat accumulation dynamics in pre-migratory roosting barn swallows Hirundo rustica. J. Avian Biol. 28: Pilastro A. & Spina F Ecological and morphological correlates of residual fat reserves in passerine migrants at their spring arrival in southern Europe. Journal of Avian Biology, 28: Ricci V Principali tecniche di regressione con R. Disponibile gratuitamente sul sito 90

92 17.Dogana Inquadramento geografico, caratteristiche e storia della stazione. La stazione ornitologica Dogana è situata entro i confini dell Ente Parco Regionale della Valle del Ticino, in località Boscaccio nel Comune di Vizzola Ticino (VA) nella Zona a Protezione Speciale Boschi del Ticino. La stazione è nata in seguito all adesione del Parco del Ticino al progetto Interreg IIIA Italia Svizzera, Azioni coordinate e congiunte lungo il Fiume Ticino per il controllo a lungo termine della biodiversità, ed ha poi continuato ad operare per volontà del Parco come stazione per il Monitoraggio dell avifauna migratrice del Parco del Ticino. Attività della stazione. Il luogo di ubicazione delle reti è rimasto lo stesso delle campagne di inanellamento svolte dal 2005 al 2006, nell ambito del progetto Interreg IIIA. La disposizione delle reti è riportata in Figura 17. Sono state utilizzate reti da 8, 9 o 12 m a quattro tasche e da 12 m a due tasche, tutte con maglia di 16 mm. Figura 17. Disposizione delle reti nell impianto di cattura e ripartizione delle reti tra le diverse tipologie ambientali. La stazione ha operato per tutto il periodo di attività da un ora prima dell alba alle ore 13 solari. Il funzionamento della stazione durante le ore pomeridiane è stato lasciato alla discrezione dei singoli inanellatori. La rete X posizionata sul greto del fiume e le reti R sono state utilizzate in maniera irregolare. Habitat della stazione. La stazione è situata in un ex-area agricola posta in sinistra orografica del Ticino, al di sotto della terrazza fluviale su cui sorge l aeroporto di Malpensa. Il sito era in passato un campo coltivato a mais racchiuso tra il corso del fiume e il Canale Industriale, confinante a nord e a sud con boschetti di limitata estensione, composti in larga parte da essenze alloctone (Robinia pseudoacacia, Prunus serotina) e secondariamente da 91

93 Farnia e Ciliegio selvatico. Durante i primi due anni di attività l habitat dell impianto di cattura era composto da tre tipologie ambientali: Bosco rado con sottobosco di Sambuco (Sambucus nigra), Fitolacca (Phytolacca americana); Nocciolo (Corylus avellana). Fascia ecotonale con alberi giovani di Robinia, arbusti e incolto con rovi; Incolto. Successivamente, l intera area è stata oggetto durante il 2007 di un intervento di rimboschimento (Giamporcaro & Paganini, 2005) previsto nell ambito del progetto Interreg. Il punto qualificante di questi interventi è consistito nell interazione tra il personale tecnico incaricato del rimboschimento e gli operatori faunistici della stazione ornitologica. La collaborazione interdisciplinare ha portato all adozione dei seguenti accorgimenti nella realizzazione dell intervento: utilizzo nella realizzazione delle fasce di transizione di alcune piante baccifere utili alla sosta degli uccelli migratori; perimetrazione di una zona centrale da lasciare alla naturale evoluzione del prato xerico; realizzazione di stanze monospecifiche di arbusti con la doppia finalità di aiuto per l avifauna fauna e di studio della stessa. Nel complesso le opere eseguite possono essere raggruppate in: a) operazioni di rimboschimento, b) impianto di alberi già sviluppati, c) interventi di miglioria forestale e d) cure colturali (interventi di manutenzione per il 1 anno). Lo schema generale degli interventi effettuati è riportato in Figura 2. Dei mq dell area soggetta allo studio mq sono stati lasciati all evoluzione naturale del prato xerico in modo da costituire una radura all interno del bosco che verrà piantato sull area limitrofa di prato mesofilo. Questa scelta deriva dall importanza degli ambienti aperti nella conservazione dell avifauna migratrice e della biodiversità in genere. Gli ambienti di prateria sono infatti sempre più rari e le specie tipiche di questo ambiente sono tra le più minacciate a livello continentale (BirdLife International, 2004). Per questo motivo è stato deciso di non occupare interamente l area di intervento con un impianto boschivo, anche in considerazione dei risultati ottenuti con le prime campagne di inanellamento nell area di studio. È stata infatti evidenziata l abbondante presenza nel periodo migratorio di specie tipiche degli ambienti aperti come ad esempio Pispola, Stiaccino, Saltimpalo, Culbianco e Averla piccola: quest ultima costituisce tra l altro una priorità per la conservazione a scala regionale e nazionale ed è inserita nell Allegato I alla Direttiva 79/409/CEE (nota come Direttiva Uccelli). Proseguendo con la descrizione degli interventi, il prato mesofilo è stato trinciato e conseguentemente rimboschito con specie tipiche locali e, nella parte più meridionale, con stanze monospecifiche di arbusti. In particolare sono state piantate piantine forestali della dimensione media dell'ordine di 0,60-0,80 m, con sesto d impianto di 2,5 x 2,5 m lungo linee curve a partire dal bordo dell area che verrà lasciata all evoluzione naturale. Con gli arbusti spinosi e la Ginestra sono state realizzate le prime file più prossime all area da lasciare all evoluzione naturale, con gli altri arbusti (e il Biancospino) le prime file più prossime alle piste forestali (margini del rimboschimento). Le specie arboree sono state posizionate nelle file successive avendo cura di impiantare le specie più xerofile (Orniello, Pioppo tremolo, Salicone) nelle parti più centrali, quelle maggiormente igrofile (Ciliegio a grappoli, Farnia, Ontano nero, Pioppo nero, Salice bianco, Tiglio) nelle parti più periferiche, dove maggiore è la presenza di umidità nel terreno. Il rimboschimento è stato eseguito con le specie elencate in Tabella 1. 92

94 Figura 2. Rappresentazione dei principali interventi sulla vegetazione realizzati nell area della stazione ornitologica. Tabella 1. Specie utilizzate per il rimboschimento dell area di studio. Specie arboree Specie arbustive: Specie N Specie N - Acero campestre (Acer campestre) Berretta da prete (Euonymus europaeus) 50 - Carpino bianco (Carpinus betulus) Biancospino (Crataegus monogyna) Cerro (Quercus cerris) Crespino (Berberis vulgaris) 50 - Ciliegio (Prunus avium) Corniolo (Cornus mas) 75 - Ciliegio a grappoli (Prunus padus) Ginestra dei carbonai (Cytisus scoparius) 50 - Farnia (Quercus robur) Ligustro (Ligustrum vulgare) 50 - Frassino (Fraxinus excelsior) Nocciolo (Corylus avellana) Orniello (Fraxinus ornus) Pallon di maggio (Viburnum opulus) 75 - Ontano nero (Alnus glutinosa) Prugnolo (Prunus spinosa) 50 - Pioppo nero (Populus nigra) Rosa canina (Rosa canina) 75 - Pioppo tremulo (Populus tremula) Sanguinella (Cornus sanguinea) 75 - Salice bianco (Salix alba) Spino cervino (Rhamnus cathartica) 50 - Salicone (Salix capraea) Tiglio selvatico (Tilia cordata) 200 Totale Totale 800 Per quanto riguarda le stanze monospecifiche, queste sono state realizzate nella parte meridionale dell area, con un sesto d impianto regolare e reticolare di 2,5 x 2,5 m (Figura 3). Sono state utilizzate essenze arbustive autoctone le cui bacche, secondo le conoscenze disponibili (Snow & Snow, 1988; Fornasari, 2003), sono largamente utilizzate dall avifauna migratrice (Tabella 2). 93

95 Figura 3. Particolare degli impianti di stanze monospecifiche per lo studio dell avifauna. Tabella 2. Specie utilizzate per la costituzione di stanze monospecifiche finalizzati allo studio dell avifauna. Specie N Specie N - Biancospino (Crataegus monogyna) 50 - Sambuco (Sambucus nigra) 50 - Corniolo (Cornus mas) 50 - Pallon di maggio (Viburnum opulus) 50 - Frangola (Frangula alnus) 50 - Prugnolo (Prunus spinosa) 50 - Ligustro (Ligustrum vulgare) 50 - Spino cervino (Rhamnus cathartica) 50 Le stanze, come già indicato, avranno due scopi. In primo luogo dovranno fornire un importante risorsa trofica per gli uccelli migratori che si nutrono di bacche e piccoli frutti. In secondo luogo verranno utilizzate per lo studio dell alimentazione dei migratori. Le stanze sono infatti state realizzate in modo da facilitare osservazioni etologiche e da permettere la disposizione di reti per la cattura degli individui. Ciò permetterà di valutare l evoluzione della comunità ornitica in relazione all evoluzione delle piante e di individuare le preferenze alimentari dei migratori, nonché le motivazioni che le generano. Risultato delle operazioni di cattura 2007 Nel corso del 2007 sono stati inanellati complessivamente 740 individui (Tabella 3 e Tabella 4), di cui 173 in primavera e 567 in autunno. Le ricatture di individui inanellati nelle stagioni precedenti nella stessa stazione ornitologica sono state 49: 28 in primavera e 23 in autunno. Un solo individuo catturato recava un anello apposto in una stazione esterna: si tratta di un Merlo con anello italiano catturato nel corso della migrazione post-riproduttiva. Gli individui catturati sono stati quindi in totale 790: 199 in primavera e 591 in autunno. Tra questi 121 sono stati ricatturati una seconda volta nei giorni successivi la prima cattura (25 in primavera e 96 in autunno), per un totale di altri 229 eventi di cattura. Le catture sono state analizzate nella loro composizione, individuando categorie basate principalmente sulla tipologia di comportamento migratorio. In primo luogo sono stati inclusi in una categoria le specie non appartenenti all ordine dei Passeriformi. Tra i Passeriformi sono state identificate altre cinque categorie. In primo luogo le specie stanziali, i cui individui in prevalenza risiedono nell area di studio per tutto il corso dell anno. Vi sono poi i migratori notturni su media o lunga distanza e quelli diurni, sempre su media o lunga distanza. È importante raggruppare le specie in categorie poiché a differenti tipologie di abitudini migratorie corrispondono differenti comportamenti e differenti problematiche con conseguenti implicazioni per la loro conservazione. Inoltre, per alcune specie si sovrappongono nel corso della migrazione popolazioni differenti con differenti abitudini migratorie (Newton & Dale, 1996): questo è il caso ad esempio di Capinera o Luì piccolo, per i quali sono note popolazioni che svernano nel bacino del Mediterraneo ed altre che raggiungono invece l Africa trans-sahariana. La maggior parte degli individui catturati nel 2007 è costituita da migratori notturni su media distanza (ad es.: Passera scopaiola, Pettirosso, Capinera), che insieme rappresentano il 43,7% delle catture in primavera ed il 50,1% in autunno (Figura 44). I migratori notturni su 94

96 lunga distanza (ad es.: Stiaccino, Codirosso comune, Balia nera e Averla piccola) costituiscono invece il 26,1% delle catture in primavera e solo il 12,5% in autunno. la situazione opposta si verifica per i migratori diurni su media distanza, perlopiù Fringillidi (in particolare Fringuello e Cardellino), quasi assenti in primavera (1,0%), e con un incidenza del 13,4% in autunno. L ultima categoria di migratori è costituita dai migratori diurni su lunga distanza ed è rappresentata quasi esclusivamente dalla Rondine, catturata solo nel corso della migrazione pre-riproduttiva. Tabella 3. Risultati delle operazioni di cattura effettuate nella primavera 2007 nella stazione ornitologica Dogana. EURING Nome Scientifico Specie Catture Auto - ricatture Ricattura stagione precedente Ricatture esterne Totale catture Colinus virginianus Colino della Virginia Otus scops Assiolo Alcedo atthis Martin pescatore Jynx torquilla Torcicollo Picus viridis Picchio verde Dendrocopos major Picchio rosso maggiore Hirundo rustica Rondine Motacilla alba Ballerina bianca Prunella modularis Passera scopaiola Erithacus rubecula Pettirosso Luscinia megarhynchos Usignolo Phoenicurus ochruros Codirosso spazzacamino Phoenicurus phoenicurus Codirosso comune Saxicola rubetra Stiaccino Oenanthe oenanthe Culbianco Turdus merula Merlo Turdus philomelos Tordo bottaccio Locustella naevia Forapaglie macchiettato Acrocephalus arundinaceus Cannareccione Hippolais polyglotta Canapino comune Sylvia communis Sterpazzola Sylvia atricapilla Capinera Phylloscopus collybita Luì piccolo Phylloscopus trochilus Luì grosso Ficedula hypoleuca Balia nera Aegithalos caudatus Codibugnolo Parus palustris Cincia bigia Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Certhia brachydactyla Rampichino comune Lanius collurio Averla piccola Garrulus glandarius Ghiandaia Sturnus vulgaris Storno Passer montanus Passera mattugia Fringilla coelebs Fringuello

97 Tabella 4. Risultati delle operazioni di cattura effettuate nell autunno 2007 nella stazione ornitologica Dogana. EURING Nome Scientifico Specie Catture 96 Auto - ricatture Ricatture stagione precedente Ricatture esterne Accipiter nisus Sparviere Phasianus colchicus Fagiano comune Rallus aquaticus Porciglione Alcedo atthis Martin pescatore Merops apiaster Gruccione Jynx torquilla Torcicollo Picus viridis Picchio verde Dendrocopos major Picchio rosso maggiore Lullula arborea Tottavilla Anthus trivialis Prispolone Anthus pratensis Pispola Motacilla cinerea Ballerina gialla Motacilla alba Ballerina bianca Troglodytes troglodytes Scricciolo Prunella modularis Passera scopaiola Erithacus rubecula Pettirosso Luscinia megarhynchos Usignolo Phoenicurus phoenicurus Codirosso comune Saxicola rubetra Stiaccino Saxicola torquata Saltimpalo Oenanthe oenanthe Culbianco Turdus merula Merlo Turdus philomelos Tordo bottaccio Locustella naevia Forapaglie macchiettato Acrocephalus scirpaceus Cannaiola comune Sylvia curruca Bigiarella Sylvia communis Sterpazzola Sylvia borin Beccafico Sylvia atricapilla Capinera Phylloscopus collybita Luì piccolo Phylloscopus trochilus Luì grosso Regulus regulus Regolo Muscicapa striata Pigliamosche Ficedula hypoleuca Balia nera Aegithalos caudatus Codibugnolo Parus palustris Cincia bigia Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Certhia brachydactyla Rampichino comune Oriolus oriolus Rigogolo Lanius collurio Averla piccola Garrulus glandarius Ghiandaia Sturnus vulgaris Storno Passer montanus Passera mattugia Fringilla coelebs Fringuello Fringilla montifringilla Peppola 2 2 Totale catture

98 EURING Nome Scientifico Specie Catture Auto - ricatture Ricatture stagione precedente Ricatture esterne Carduelis chloris Verdone Carduelis carduelis Cardellino Carduelis cannabina Fanello Totale catture Figura 4. Composizione percentuale delle catture per fenologia migratoria nell area di studio. L andamento delle catture nel corso delle stagioni è illustrato in Figura5. L attività nel corso della migrazione pre-riproduttiva ha avuto inizio con un buon numero di catture, che sono però andate diminuendo nei venti giorni successivi all apertura della stazione. Questo fenomeno è probabilmente dovuto all apertura tardiva della stazione stessa, la cui attività ha incrociato il passaggio dei migratori su media distanza quando questo si trovava già in fase calante. La data di inizio delle attività era stata individuata in base i dati di cattura delle precedenti stagioni (Calvi & Buvoli, 2007); questi suggerivano l importanza dei migratori su lunga distanza nell area di studio, per cui si è deciso di concentrarsi sul periodo del loro passaggio. Questo si è verificato in corrispondenza dei primi giorni di maggio, anche se con una portata molto modesta. Anche nel corso della migrazione post-riproduttiva le catture si sono mantenute su livelli modesti fino alla seconda settimana di ottobre, quando sono raddoppiate rispetto al periodo precedente. Questo periodo è anche quello in cui si sono registrati i maggiori numeri di ricatture, ascrivibili sia agli individui in sosta, sia a quelli svernanti. Lo svernamento nell area di studio, tra le specie catturate, si verifica in particolare per Passera scopaiola e Pettirosso. A questo proposito sono molto interessanti le ricatture di individui inanellati negli inverni precedenti, a testimonianza di un fenomeno di fedeltà ai siti di svernamento per le specie in oggetto (Villaran & Pascual-Parra, 2003). Le ultime giornate di attività sono state caratterizzate dalla cattura di un elevato numero di migratori notturni su media distanza, ma anche di un buon numero di migratori diurni appartenenti in particolare alla 97

99 03 apr 08 apr 13 apr 18 apr 23 apr 28 apr 03 mag 08 mag 13 mag 21 ago 26 ago 31 ago 05 set 10 set 15 set 20 set 25 set 30 set 05 ott 10 ott 15 ott 20 ott 25 ott 30 ott N. catture famiglia dei Fringillidi. Molti di questi adottano un comportamento gregario al di fuori del periodo di nidificazione sia per aumentare l efficienza nel foraggiamento (Pulliam & Caraco, 1984) che per ridurre i rischi di predazione (Linström, 1989) prima cattura autoricattura Pentade Figura 5. Andamento delle catture (e ricatture) nel corso dell attività condotta nel I dati sono raggruppati per pentadi, le cui date mediane sono riportate in ascissa. Confronto con le stagioni precedenti In questo paragrafo verranno confrontati i dati raccolti nella campagna di inanellamento del 2007 con quelli raccolti nell ambito del progetto Interreg realizzato nella stessa area dal 2005 al Nel corso dei tre anni di attività la disposizione delle reti ha subito alcune modifiche dovute alla necessità di campionare ambienti diversi in un area non conosciuta e in considerazione degli interventi effettuati nell ambito del progetto Interreg. Alcune disomogeneità sono riscontrabili anche sui metodi di cattura; nel corso degli anni sono infatti stati utilizzati metodi di cattura attivi per alcune specie di migratori diurni (ad es.: Migliarino di palude). Nonostante l assenza di una rigorosa standardizzazione dei metodi è tuttavia possibile effettuare considerazioni su alcuni fenomeni macroscopici comunque evidenziabili con il confronto dei dati. Il primo dato che emerge è una marcata diminuzione del numero delle catture (Figura 6). Il fenomeno è evidente sia in primavera (diminuzione del 63,1% dal 2005 al 2007) che in autunno (diminuzione del 60,1%). Risulta tuttavia difficile individuare con certezza le cause di questa marcata diminuzione. L opera di rimboschimento effettuata nell ambito del progetto Interreg, con tutte le azioni connesse, ha sicuramente contribuito alla diminuzione del numero di catture. Le operazioni di taglio della vegetazione e la messa a dimora di piante molto giovani hanno sicuramente portato ad un estrema banalizzazione dell ambiente e ad un suo impoverimento sia in termini di struttura sia di disponibilità di risorse trofiche. Bisogna però segnalare che la diminuzione delle catture nella stagione autunnale aveva già avuto inizio tra 2005 e Per quanto riguarda poi la stagione primaverile del 2007 va segnalato un diffuso decremento 98

100 N. individui del numero di catture nella regione circostante l area di studio, come testimoniato dai risultati delle stazioni ornitologiche più vicine. Questi elementi rendono difficile attribuire ad un determinato fattore la diminuzione dell avifauna nell area di indagine; è comune indubbia, seppur difficilmente quantificabile, l influenza del rimboschimento e delle opere di manutenzione ad esso connesse. Sarà interessante negli anni a venire monitorare la presenza della comunità ornitica nell area e valutare i tempi di ripristino della situazione originaria Primavera Autunno ,4% ,1% Figura 6. Andamento del numero di individui catturati nella stazione ornitologica Dogana dal 2005 al Per capire quali sono le componenti della comunità ornitica che hanno maggiormente contribuito ai cambiamenti registrati, è stato analizzato separatamente l andamento numerico delle catture per le categorie di uccelli individuate nel paragrafo precedente (Figura7). Questa operazione è stata condotta sui periodi campionati in tutti gli anni di attività (1 aprile 5 maggio e 29 agosto 27 ottobre), in modo da ridurre la variabilità dovuta al periodo di campionamento. Se si escludono i migratori diurni su lunga distanza (rappresentati dalla sola Rondine e con un bassissimo numero di catture) si osserva un generale decremento del numero di catture dei migratori. Nel 2007 si è verificata anche la diminuzione degli stanziali (registrata soprattutto nel corso della stagione autunnale) che conferma l impoverimento dell ambiente dovuto agli impianti forestali: la diminuzione congiunta di siti di ricovero e risorse trofiche ha quindi avuto i suoi effetti anche sull avifauna nidificante. 99

101 200% diurni media distanza 200% diurni lunga distanza 150% 150% 100% 100% 50% 50% 0% % % notturni media distanza 200% notturni lunga distanza 150% 150% 100% 100% 50% 50% 0% % % stanziali 200% non Passeriformi 150% 150% 100% 100% 50% 50% 0% % Figura 7. Variazione percentuale del numero di catture nel periodo per differenti categorie di specie (cerchi bianchi = campione primaverile, quadrati grigi = campione autunnale). 100

102 L unica categoria che ha visto nel 2007 un incremento del numero di catture è quella dei non Passeriformi. Questo dato è dovuto soprattutto alle catture di Picchio rosso maggiore e Martin pescatore, due specie con caratteristiche ecologiche molto differenti ma entrambe piuttosto diffuse nel mosaico di ambienti che caratterizza la stazione ornitologica Dogana. Questo stesso mosaico di ambienti e la sua posizione lungo un importante direttrice migratoria come quella costituita dal Fiume Ticino rendono la stazione un ottimo sito per il monitoraggio della biodiversità nell area del Ticino. Le normali attività di inanellamento potrebbero venire affiancate in futuro da altri studi mirati su questioni specifiche legate (o meno) al fenomeno migratorio, come già successo in passato nelle stazioni operanti sul territorio del Parco. A conferma della qualità degli ambienti presenti presso la stazione ornitologica Dogana, i dati raccolti nell ambito del progetto Interreg IIIA hanno mostrato in effetti che il territorio su cui la stazione insiste, assimilabile ad un ambiente agricolo di buona qualità, è in grado di supportare elevati livelli di biodiversità, anche maggiori rispetto a quelli registrati per alcune vicine zone umide di grande importanza, come ad esempio Fondotoce (Calvi & Buvoli, 2007). Gli indici di diversità ed equiripartizione (Shannon, 1948) registrati nella stazione ornitologica Dogana si sono infatti rivelati i più alti tra quelli delle stazioni coinvolte nel progetto Interreg. Gli indici in questione tengono conto della ripartizione delle comunità animali tra le differenti specie, ed assumono valori tanto più elevati quanto maggiore è il grado di distribuzione del numero di individui tra le specie presenti. Relativamente alla diversità specifica rilevata con l inanellamento è interessante notare che, nonostante un sensibile calo di specie e individui catturati verificatosi dal 2005 al 2007, i valori degli indici di diversità biologica si sono mantenuti pressoché costanti, sia nel corso della migrazione primaverile, sia in quella autunnale (Figura7). Ciò parrebbe testimoniare la qualità ecologica dell area interessata dalla stazione ornitologica e fa ben sperare per un rapido ripristino della funzionalità ecologica dell area soggetta all intervento di rimboschimento. Alla luce di quanto appena detto la presenza della stazione ornitologica nell area attuale assume il nuovo importante scopo di monitorare l evoluzione della comunità animale in seguito ad un intervento di rimboschimento. È noto che negli anni immediatamente successivi ad un intervento di questo tipo si verifichi un crollo della biodiversità, succeduto da un lento recupero della situazione iniziale. Lo stesso sembra essere accaduto nel caso del rimboschimento effettuato in località Boscaccio. I dati di inanellamento, accompagnati da quelli eventualmente raccolti con rilievi mirati, potranno assicurare un monitoraggio costante dei processi in atto, costituendo un utile base di conoscenza per interventi analoghi che verranno realizzati in futuro. 101

103 N. catture N. specie Diversità Equiripartizione N. catture N. specie Diversità Equiripartizione Primavera , , Catture Specie H (Sh) E (Sh) ,6 0,4 0,2 0,0 Autunno , , , , N catture N specie H_Sh E_Sh ,2 0,0 Figura 7. Confronto dei risultati ottenuti nei tra anni di inanellamento. A sinistra gli andamenti del numero di catture e di specie. A destra quelli degli indici di diversità (H) ed equiripartizione (E) di Shannon. 102

104 Valutazioni dell efficacia della sosta Al di là dell individuazione di eventuali trend numerici, uno degli obiettivi di questo progetto di studio della migrazione consiste nella valutazione dell efficacia della sosta per i migratori catturati. Nelle aree di sosta gli uccelli migratori devono ripristinare in maniera rapida ed ottimale le riserve energetiche consumate durante il volo migratorio. Per fare ciò gli uccelli hanno sviluppato caratteristiche comportamentali e fisiologiche in grado di ottimizzare il processo di accumulo di tessuto adiposo, che costituisce la principale forma di riserva dell energia necessaria. Schaub & Jenni (2000) hanno studiato le modalità di accumulo di peso in alcuni Passeriformi in sosta migratoria ed hanno dimostrato che l incremento del peso nel corso della giornata può essere approssimato ad un processo lineare. Per valutare l efficacia della sosta dei migratori bisogna stabilire se esista o meno un incremento significativo del peso nel corso della giornata. La maniera più semplice per effettuare questa operazione è quella di analizzare il peso negli individui catturati più volte nel corso della stessa giornata. Spesso il numero di questi individui è tuttavia troppo esiguo per avere dati attendibili. In alternativa si può usare l intero campione di dati relativo ad una data specie ed analizzare l andamento generale del peso per quella data specie nel corso della giornata. A questo scopo sono stati valutati gli andamenti giornalieri di alcuni indici di condizione: a) peso corporeo, b) peso corretto per la misura della terza remigante primaria, e c) classe di adiposità (Kaiser, 1993). Per valutare statisticamente questi andamenti sono stati effettuati dei test di correlazione tra le tre variabili e l orario di cattura. A causa del discostarsi di alcune variabili dalla distribuzione normale è stato scelto il test non parametrico di correlazione per ranghi di Spearman. Il valore del test, cioè il coefficiente di correlazione, può essere assunto come indicativo del tasso di ingrassamento giornaliero (e così sarà riportato di seguito nel testo). Il test è stato effettuato per le specie con un numero di eventi di cattura non inferiore a 10: sono così stati analizzati 4 campioni primaverili e 13 autunnali (Tabella3). In primavera tre specie delle quattro analizzate (Pettirosso, Stiaccino e Capinera) mostrano un incremento significativo degli indici di condizione nel corso della giornata: i tassi di ingrassamento sono peraltro molto elevati, ad indicare un elevata efficacia nel recupero di riserve energetiche per gli individui in sosta. Questo dato risulta in parte sorprendente ed in contrasto con i bassi numeri di catture effettuate. Una possibile spiegazione per questa elevata efficacia potrebbe in realtà risiedere proprio nei bassi numeri di catture, quindi nella limitata competizione per le risorse. La validazione di questa ipotesi, seppur plausibile, richiederebbe però delle verifiche sperimentali. L unica specie che non mostra un significativo recupero di peso nel corso della giornata è il Merlo, che però nidifica e sverna nell area di studio, per cui alcuni degli individui catturati e misurati potrebbero non trovarsi in fase di sosta migratoria. Relativamente al periodo autunnale sono otto su 13 le specie che mostrano incrementi significativi nel corso della giornata per almeno uno degli indici di condizione utilizzati (Scricciolo, Passera scopaiola, Pettirosso, Merlo, Capinera, Regolo, Balia nera e Cardellino). I tassi di ingrassamento sono in generale più bassi rispetto alla stagione primaverile, fenomeno già verificato negli anni passati (Calvi & Buvoli, 2007). Le specie che non sembrano aver trovato condizioni trofiche adatte sono Prispolone, Tordo bottaccio, Luì piccolo, Averla piccola e Fringuello. Queste specie sono principalmente migratrici nell area di studio ed il loro mancato ingrassamento potrebbe indicare una bassa qualità dell area in termini di risorse trofiche nel corso della migrazione post-riproduttiva. Sarà interessante a questo proposito monitorare la situazione in seguito allo sviluppo delle essenze arbustive messe a dimora nell ambito del progetto Interreg appena concluso. 103

105 In Figura 8.8 è rappresentato l andamento giornaliero del peso per le due specie con il tasso di ingrassamento più elevato nel corso delle due migrazioni del Tabella 3. Risultati dei test di correlazione bivariata tra indici di condizione dei migratori catturati nel 2007 e orario di cattura (in grassetto i risultati statisticamente significativi). Peso Peso_3a Adiposità Stag. Specie r N r N r N Prim. Pettirosso 0,652 ** 33 0,610 ** 28 0,528 ** 32 Stiaccino 0,750 ** 12 0,596 * 12 0,769 ** 12 Merlo 0,288 n.s. 14 0,186 n.s. 13 0,405 n.s. 14 Capinera 0,590 ** 21 0,523 * 19 0,507 * 20 Aut. Prispolone -0,079 n.s. 12-0,460 n.s. 11-0,103 n.s. 12 Scricciolo 0,503 n.s. 10 0,751 * 9 0,468 n.s. 10 Passera scop. 0,433 * 22 0,235 n.s. 18 0,409 n.s. 21 Pettirosso 0,289 ** 230 0,323 ** 160 0,278 ** 216 Merlo 0,380 * 43 0,381 * 33 0,461 ** 42 Tordo bottaccio 0,271 n.s. 23 0,232 n.s. 21 0,277 n.s. 22 Capinera 0,276 n.s. 49 0,326 * 45 0,369 ** 48 Luì piccolo 0,331 n.s. 10 0,379 n.s. 10 0,151 n.s. 10 Regolo 0,217 n.s. 18 0,375 n.s. 17 0,528 * 17 Balia nera 0,597 * 14 0,557 n.s. 12 0,130 n.s. 14 Averla piccola -0,243 n.s. 12-0,285 n.s. 12-0,086 n.s. 12 Fringuello -0,205 n.s. 17 0,035 n.s. 17 0,350 n.s. 17 Cardellino 0,286 * 59 0,242 n.s. 55 0,394 ** 59 n.s. = P>0,05 * = P<0,05 ** = P<0,01 Al fine di valutare i cambiamenti ambientali occorsi nell area di studio e la loro ripercussione sulla sosta dei migratori sono stati valutati congiuntamente i dati raccolti a partire dal Confrontando i tassi di ingrassamento registrati nel corso del 2007 con quelli relativi ai due anni precedenti emergono alcuni elementi interessanti. Il raffronto è stato effettuato per le specie catturate con un buon numero in tutti gli anni di attività: nel corso della migrazione pre-riproduttiva è stato possibile per tre sole specie (Pettirosso, Stiaccino e Capinera; Figura 9). 104

106 Peso Peso Peso Peso Primavera Pettirosso Stiaccino Ora Ora Autunno Passera scopaiola Balia nera Ora Ora Figura 8.. Andamento giornaliero del peso delle specie con il più elevato tasso di ingrassamento nel corso delle due stagioni di attività. Relativamente a queste tre specie si è verificato un progressivo incremento dei tassi di ingrassamento dal 2005 al L analisi statistica (ANCOVA - Field, 2005) ha evidenziato differenze significative per Pettirosso e Capinera, mentre per lo Stiaccino si assiste ad un incremento più graduale. Il dato parrebbe testimoniare un miglioramento delle condizioni trofiche vissute dai migratori nei tre anni di studio. Questo miglioramento non sembra essere in relazione alla competizione per le risorse; nel grafico di Figura 9 è evidente come non vi sia alcun legame tra i tassi di ingrassamento e gli indici di abbondanza relativi alle specie analizzate. Negli anni precedenti l allestimento della stazione ornitologica, l area di studio aveva un utilizzo agricolo; è possibile che l interruzione delle attività agricole e la gestione estensiva dell area abbiano permesso un ripristino della funzionalità ecologica dell area stessa, con il conseguente miglioramento delle condizioni trofiche per i migratori in sosta. 105

107 Tasso di ingrassamento Tasso di ingrassamento Tasso di ingrassamento Tasso di ingrassamento Indice di abbondanza 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0, Pettirosso Stiaccino Capinera 4,0 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0,0 Figura 9 Confronto interannuale dei tassi di ingrassamento giornalieri (barre) registrati in primavera per Pettirosso, Stiaccino e Capinera. I cerchi indicano l indice di abbondanza della specie. Relativamente alla stagione autunnale il confronto è stato possibile su 16 specie, con un set di dati quindi molto più ampio rispetto alla stagione primaverile. Per ognuna delle specie analizzate è stato calcolato il tasso di ingrassamento giornaliero come esposto in precedenza, utilizzando tutti gli indici di condizione a disposizione. Per ogni anno di attività sono infine state calcolate media e deviazione standard. I risultati di questa analisi sono riportati nei grafici di Figura Peso Peso/3a Adiposità 0,8 0,8 0,8 0,7 0,7 0,7 0,6 0,6 0,6 0,5 0,5 0,5 0,4 0,4 0,4 0,3 0,3 0,3 0,2 0,2 0,2 0,1 0,1 0, Figura 10. Confronto interannuale dei tassi di ingrassamento giornalieri registrati in autunno per le specie maggiormente catturate. Ancora una volta sembra che vi sia stato un leggero miglioramento delle condizioni trofiche per i migratori catturati, ma le differenze tra gli anni sembrano molto meno sensibili rispetto a quelle riscontrate per la stagione primaverile. I valori relativi ai tre anni di attività sono stati confrontati con l analisi della varianza (ANOVA), applicando poi un post-hoc test di Bonferroni per i confronti a coppie degli anni indagati. A conferma di quanto osservato, le differenze non sono statisticamente significative. I tassi di ingrassamento nella stagione autunnale risultano comunque sempre inferiori a quelli primaverili. Questo, come già 106

108 % ricattura % ricattura sottolineato, potrebbe essere dovuto anche a peggiori condizioni ambientali, ma è in parte dovuto alle differenti pressioni selettive cui sono sottoposti i migratori nel corso delle due migrazioni. La migrazione primaverile è infatti più rapida poiché gli individui hanno la necessità di arrivare il prima possibile negli areali riproduttivi. Dalla data di arrivo dipendono infatti la qualità del territorio conquistato, del partner e quindi del successo riproduttivo. Per questo motivo la migrazione pre-riproduttiva è più rapida e le soste devono essere brevi ed efficaci. In autunno non vi sono queste limitazioni temporali, per cui gli individui hanno più tempo per migrare. A ciò va aggiunto che in autunno la maggior parte delle catture è costituita da individui al loro primo tragitto migratorio, quindi meno esperti ed efficienti nell individuazione delle risorse trofiche (Greenberg, 1986). L ultima analisi sulla sosta dei migratori ha preso in considerazione il numero di individui ricatturati in seguito all inanellamento; questo numero è stato assunto come indicativo della frazione del campione che ha deciso di effettuare la sosta nell area di studio. La percentuale di individui in sosta è stata calcolata per le specie con un campione stagionale di almeno 10 individui; in seguito a questa scelta il numero di dati disponibile relativamente ad ogni anno di attività è sensibilmente differente. Il test statistico effettuato (ANOVA con post-hoc test di Bonferroni) non ha rilevato differenze significative tra gli anni di attività, anche se in primavera è visibile un moderato declino nella frazione di individui in sosta nell area (Figura 11). primavera Autunno 25% N=12 N=13 N=5 30% N=22 N=16 N=12 20% 25% 15% 10% 5% 20% 15% 10% 5% 0% % Figura 11. Variazione dei tassi di ricattura dei migratori nei tre anni di attività. Conclusioni Nel corso del 2007 sono stati inanellati complessivamente 740 individui, di cui 173 in primavera e 567 in autunno. Le specie catturate sono 55; tra queste il Pettirosso è stata la specie maggiormente catturata in entrambe le stagioni. Le catture effettuate nel 2007 sono numericamente inferiori rispetto a quelle realizzate nei due anni precedenti. Le cause di questa diminuzione sono da ricercarsi in primo luogo nei lavori di rimboschimento effettuati nell area della stazione ornitologica nel corso del progetto Interreg IIIA Azioni coordinate e congiunte lungo il Fiume Ticino per il controllo a lungo termine della biodivesità. In primavera è possibile che gli effetti dei lavori di rimboschimento si siano sommati ad una generale scarsità dei migratori in transito, rilevata anche in altre stazioni ornitologiche operanti nella regione. Il confronto con i dati raccolti nel biennio , pur non beneficiando di metodologie standardizzate adottate nei tre anni di studio, ha permesso di individuare le categorie fenologiche nelle quali è stato più marcato il decremento numerico: questo si è verificato perlopiù nei migratori notturni in particolare in 107

109 quelli trans-sahariani, mentre meno interessate dal fenomeno sono state le specie stanziali e i non Passeriformi. La valutazione dell efficacia della sosta ha dato risultati in parte sorprendenti, se rapportati al vistoso calo numerico dei migratori. Pare infatti che nel 2007 le specie migratrici abbiano effettuato la sosta con maggior efficacia rispetto agli anni precedenti. Ciò è evidente soprattutto nel corso della migrazione preriproduttiva, anche se la valutazione è stata possibile su poche specie (Pettirosso, Stiaccino, Capinera) data l esiguità del campione numerico per le altre specie catturate. In autunno questa tendenza è meno evidente e non supportata dai test statistici effettuati. Due sono le ipotesi avanzate per spiegare un tale fenomeno: la maggiore efficacia nel recupero di riserve energetiche potrebbe essere associata a) ad una diminuzione nella competizione per le risorse oppure b) ad un miglioramento dell ambiente dal punto di vista trofico conseguente alla cessazione della gestione intensiva dei terreni a partire dal La realizzazione degli interventi di rimboschimento ha modificato sensibilmente le caratteristiche dell area di studio rendendo difficile l opera di monitoraggio della migrazione, anche in considerazione dei prossimi sviluppi della vegetazione che cambieranno continuamente lo scenario ambientale. Se da un lato diventerà difficile effettuare confronti sulla consistenza del fenomeno migratorio nell area del Ticino, dall altro si è aperta la possibilità di procedere ad un interessante studio sull evoluzione della comunità animale in seguito all intervento di rimboschimento: questo dovrebbe diventare una delle priorità nella futura attività della stazione ornitologica. Per quanto riguarda il prosieguo dell attività sarà importante procedere congiuntamente sui due fronti della ricerca scientifica e della divulgazione: da un lato intraprendendo attività parallele a quella di monitoraggio dei migratori (ad es.: studio dell alimentazione, o ricerche mirate su alcune tematiche specifiche) e collaborando con i responsabili delle altre stazioni ornitologiche presenti nel corridoio del Ticino (Riserva Naturale di Fondotoce e Riserva Naturale Palude Brabbia, e non solo), dall altro mettendo a punto un prezioso strumento di comunicazione come un sito internet e proseguendo nell attività didattica intrapresa nell ambito del recente progetto Interreg. Bibliografia Berthold P La migrazione degli uccelli. Bollati Boringhieri. BirdLife International Birds in Europe. Population estimates, trends and conservation status. BirdLife Conservation Series n. 12. Boto A., Calvi G., Scandolara C. & Pianezza F Differenze intraspecifiche nel tasso di ingrassamento e relative conseguenze nella strategia di migrazione dello Stiaccino. Atti XIV Convegno Italiano di Onitologia Trieste. In stampa. Busse P European passerine migration system - what is known and what is lacking. Ring 23, 1-2: 3-36 Calvi G. & Buvoli L Le indagini faunistiche. In: A.A.V.V. Azioni coordinate e congiunte lungo il fiume Ticino per il controllo a lungo termine della biodiversità. Consorzio Parco Lombardo della Valle del Ticino. Field A Discovering statistics using SPSS (2 nd ed.). London: Sage. 108

110 Fornasari L. (ed.) La migrazione degli uccelli nella Valle del Ticino e l impatto di Malpensa. Consorzio Parco Lombardo della Valle del Ticino. Giamporcaro L.& Paganini M Progetto di rimboschimento in località Boscaccio nel comune di Vizzola Ticino (VA). Relazione tecnica non pubblicata. Greenberg R Competition in migrant birds in the nonbreeding season. Current ornithology, vol. 3: Jenni L., Leuenberger M. & Rampazzi F Capture efficiency of mist nets with comments on their role in the assessment of passerine habitat use. J. Field Ornithol., 67 (2): Kaiser A A new multi-category classification of subcutaneous fat deposit of songbirds. Journal of Field Ornithology, 64: Linström Å Finch flock size and risk of hawk predation at a migratory stopover site. The Auk 106: Newton I. & Dale L Relationship between migration and latitude among west European birds. Journalof Animal Ecology, 65: Pulliam H.R. & Caraco T Living in groups: is there an optimal group size? Pp In: Krebs J. R. & Davies N. B. (eds.) Behavioural ecology: an evolutionary approach, Oxford, Blackwell, pp Schaub M. & Jenni L Fuel deposition of three passerine bird species along the migration route. Oecologia, 122: Shannon C.E A mathematical theory of communication. Bell System Technical Journal, 27: and Snow B.K. & Snow D Birds and berries. T. & A. D. Poyser, 268 pp. Villaran A. & Pascual-Parra J Recapture rates of five passerine species wintering at a reedbed in central Spain. Revista Catalana d Ornitologia, 20:

111 18.Giardino Ornitologico Lavenese Inquadramento geografico, caratteristiche e storia della stazione. La stazione di cattura è localizzata nel comune di Laveno, in Provincia di Varese (45 55 N, 8 37 E). Laveno si trova sulla sponda lombarda del Lago Maggiore, lungo quindi un importante flyway per gli uccelli migratori soprattutto in primavera. La stazione di inanellamento è in un giardino residenziale distante circa 500 metri dal lago ad un altitudine di 293 metri. L attività è iniziata il 15 ottobre Gli inanellamenti avvengono durante tutto l anno quando se ne ha la possibilità; una maggiore frequenza si ha solitamente durante il periodo autunnale ed invernale. Attività Complessivamente si è catturato per 1026 ore in 125 diversi giorni. Habitat della stazione. Si tratta di un giardino situato in un quartiere residenziale, ha una superficie di circa 300 metri/q. L ambiente comprende alcune piante da frutto (Vite americana, Kiwi, ecc.), essenze alloctone ornamentali e, in minor parte, alcune essenze autoctone (Nocciolo, Agrifoglio, Betulla). Tipologia di cattura. Vengono utilizzate 5 reti mist-net da 9 x 2,1 metri (4 sacche), con maglia da 19 mm. Non si utilizzano richiami acustici. Numero e disposizione delle reti sono mantenuti costanti. Inanellatori: la referente e inanellatrice è Chiara Scandolara. Contatti: per informazioni scrivere a: chi.ara@tin.it. 110

112 Tabella catture Giardino Ornitologico Lavenese, anno 2007: EURING Nome scientifico Nome comune Catture Autoricatture* Ricatture stag. prec. Totale Streptopelia turtur Tortora dal collare orientale Troglodytes troglodytes Scricciolo Prunella modularis Passera scopaiola Erithacus rubecula Pettirosso Phoenicurus ochruros Codirosso spazzacamino Phoenicurus phoenicurus Codirosso comune Turdus merula Merlo Sylvia borin Beccafico Sylvia atricapilla Capinera Phylloscopus collybita Luì piccolo Regulus regulus Regolo Regulus ignicapillus Fiorrancino Muscicapa striata Pigliamosche Ficedula hypoleuca Balia nera Aegithalos caudatus Codibugnolo Parus palustris Cincia bigia Parus cristatus Cincia dal ciuffo Parus ater Cincia mora Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Passer italiae Passera d Italia Fringilla coelebs Fringuello Serinus serinus Verzellino

113 19.Giogo del Maniva Inquadramento geografico, caratteristiche e storia della stazione. ll Giogo del Maniva è un valico montano a 1660 m.s.l.m. situato al confine tra i comuni di Collio Valle Trompia e Bagolino, in provincia di Brescia, a Lat N e Long.10 24,E; fa parte del gruppo montuoso del Dosso Alto 2064 m.s.l.m., nella fascia alpina meridionale delle Alpi Centrali. La stazione di cattura e di inanellamento è al margine del Monte Alto ed è orientata da est a ovest, così come il Monte Alto. L ambiente è caratterizzato da ampi pascoli, da arbusteti e da piante di Pino mugo, di Ontano Verde, Abete Rosso e Sorbo dell Uccellatore. L impianto di cattura consiste in una passata che corre lungo il crinale del goletto di tre transetti in sequenza di quattro, cinque e tre reti di dieci metri, per aderire alla struttura del sito. Ogni rete con maglia di 18mm. è composta da cinque sacche di 50 cm. per un altezza complessiva di m Habitat della stazione. L ambiente circostante alle reti è composto da pascolo per il 30%, da cespugliato basso e alto 40% e da cespugliato alto e arboreo 30%. Davanti alla passata, all inizio della presente esperienza, venne posizionato un transetto di cinque reti di dieci metri, con sette sacche di 50 cm. per un altezza totale di m. 3.50, ma avendone riscontrato l inefficacia, fu rimosso e non venne più impiegato. Attività L attività di cattura ed inanelllamento al Giogo del Maniva è iniziata ad opera di Ermanno Borghesi (inanellatore ), di Giuseppe Bregoli e Eliodoro Gerardini (collaboratori) nell anno 2000 e si svolge di norma ogni anno nel periodo autunnale, nelle pentadi da 55 a 61. Il Giogo del Maniva è considerato il principale canale di alimentazione del flusso dei migratori che percorrono la Valle Trompia in autunno; a testimonianza di ciò nella valle che da Bagolino porta al Giogo sono ancora presenti i segni di numerosi roccoli che operarono fino alla fine degli anni sessanta. L amministrazione Provinciale di Brescia eroga un contributo per l attività di cattura ed inanellamento degli uccelli a scopo scientifico durante la migrazione post nuziale, secondo i dettami stabiliti dall INFS, con l impegno a comunicare i dati delle catture giornaliere per specie, finalizzati alla gestione di un Osservatorio Ornitologico. 112

114 Tabella catture stazione Giogo del Maniva, anno EURING Nome scientifico Nome comune catture 7670 Asio otus Gufo comune Erithacus rubecula Pettirosso Carduelis spinus Lucherino Troglodytes troglodytes Scricciolo Prunella modularis Passera scopaiola Sylvia atricapilla Capinera Regulus regulus Regolo Regulus ignicapillus Fiorrancino Parus ater Cincia mora Phoenicurus ochruros Codirosso Fringilla coelebs Fringuello Nucifraga caryocatactes Nocciolaia Turdus torquatus Merlo dal collare Turdus merula Merlo Turdus philomelos Tordo bottaccio Phylloscopus collybita Luì Piccolo Sylvia borin Beccafico Ficedula hypoleuca Balia nera Carduelis carduelis Cardellino Aegithalos caudatus Codibugnolo Phoenicurus phoenicurus Codirosso Emberiza cia Zigolo muciatto Parus caeruleus Cinciarella Turdus iliacus Tordo sassello Fringilla montifringilla Peppola Coccothraustes coccothraustes Frosone Aegolius funereus Civetta capogrosso Parus major Cinciallegra Certhia familiaris Rampichino alpestre Carduelis flammea Organetto Turdus viscivorus Tordela Loxia curvirostra Crociere Parus montanus Cincia bigia alpestre Turdus pilaris Cesena 1 Totale

115 La posizione del valico Giogo del Maniva, in alto visto dalla Val Sabbia, in basso dalla Val Trompia. 114

116 La posizione delle reti alla stazione Giogo del Maniva, in alto vista da Nord, in basso vista da sud 115

117 20.La Passata Inquadramento geografico, caratteristiche e storia della stazione. La stazione di cattura e di inanellamento a scopo scientifico La Passata, situata nell omonima località presso il comune di Zogno (BG) sopra l abitato di Miragolo S. Marco, ha iniziato la propria attività di ricerca nell ottobre Alla scelta del luogo in cui installare l impianto si è giunti dopo numerosi sopralluoghi e osservazioni effettuati in svariati valichi prealpini delle province di Bergamo e Brescia, nonché tenendo conto delle notizie fornite sia da cacciatori che da anziani uccellatori del luogo, i quali hanno evidenziato la strategica posizione del valico per la migrazione e sottolineato l abbondante flusso migratorio autunnale e primaverile, che si è verificato costantemente nel tempo. Infatti il totale degli inanellamenti dal 1995 al 2007 ammonta a esemplari. La stazione è sempre stata attiva fin dal 1995 nel periodo della migrazione autunnale e primaverile e in altri periodi dell anno in caso di pendolarismi o di invasioni. Dal punto di vista geografico è situata nelle Prealpi Orobie in un classico valico a sella con orientamento sudovest/nord-est ad una quota di 960 m s.l.m. con coordinate N 9 43 E. Habitat della stazione. L ambiente è tipicamente prealpino, dove dominano ampie formazioni boschive di latifoglie caratteristiche dell orizzonte montano inferiore (carpino, frassino, nocciolo). Tipologia di cattura. L impianto è costituito da un unico transetto, lungo circa 100 m con 11 pali alti 6.5 m, che corre lungo il valico sbarrandolo da nord a sud; le reti di tipo mist-nets, con maglia di 16 mm, sono lunghe 10 m e alte 5 m, con 10 sacche da 50 cm, ognuna delle quali dotata ancora di 160 cm di rete. Inanellatori. Referente: Maffeo Schiavi. Inanellatori: Maffeo Schiavi, Bruno Leoni, Marco Caccia, Ottorino Carminati, Roberto Barezzani, Bassano Riboni. Collaboratori: Francesca Baccalini, Karin Bettinelli, Cristina Calderoli, Piero Drudi, Matteo Ghislandi, Serena Mussi, Simone Proh, Daniele Rota, Simone Sangalli, Cristina Scalvinoni. Contatti: oppure scrivere al seguente indirizzo di posta elettronica maffeo.schiavi@3vit.it o telefonare al

118 Tabella catture stazione La Passata, anno 2007: EURING Nome scientifico Nome comune 1 SEM 2 SEM TOTALE 2690 Accipiter nisus Sparviere Columba palumbus Colombaccio Strix aluco Allocco Asio otus Gufo comune Aegolius funereus Civetta capogrosso Caprimulgus europaeus Succiacapre Alcedo atthis Martin pescatore Dendrocopos major Picchio rosso maggiore Ptyonoprogne rupestris Rondine montana Delichon urbica Balestruccio Anthus trivialis Prispolone Anthus pratensis Pispola Motacilla cinerea Ballerina gialla Troglodytes troglodytes Scricciolo Prunella modularis Passera scopaiola Erithacus rubecula Pettirosso Phoenicurus phoenicurus Codirosso Turdus torquatus Merlo dal collare Turdus merula Merlo Turdus pilaris Cesena Turdus philomelos Tordo bottaccio Turdus iliacus Tordo sassello Turdus viscivorus Tordela Sylvia curruca Bigiarella Sylvia borin Beccafico Sylvia atricapilla Capinera Phylloscopus sibilatrix Luì verde Phylloscopus collybita Luì piccolo Phylloscopus trochilus Luì grosso Regulus regulus Regolo Regulus ignicapillus Fiorrancino Ficedula hypoleuca Balia nera Aegithalos caudatus Codibugnolo Parus palustris Cincia bigia Parus cristatus Cincia dal ciuffo Parus ater Cincia mora Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Sitta europaea Picchio muratore Certhia familiaris Rampichino alpestre Certhia brachydactyla Rampichino Nucifraga caryocatactes Nocciolaia Fringilla coelebs Fringuello Fringilla montifringilla Peppola Serinus serinus Verzellino Carduelis chloris Verdone Carduelis carduelis Cardellino

119 EURING Nome scientifico Nome comune 1 SEM 2 SEM TOTALE Carduelis spinus Lucherino Carduelis cannabina Fanello Loxia curvirostra Crociere Pyrrhula pyrrhula Ciuffolotto Coccothraustes coccothraustes Frosone Emberiza citrinella Zigolo giallo Emberiza cia Zigolo muciatto 4 4 TOTALE 54 SPECIE Ricerche e approfondimenti: Anche nel 2007 è continuato il monitoraggio della migrazione sia nel periodo primaverile, dal 3 marzo al 1 aprile per un totale di 30 giorni, sia nel periodo autunnale, dal 6 settembre al 30 dicembre per un totale di 71 giorni di cattura. Nel primo semestre la specie maggiormente rappresentativa è risultata essere il Fringuello con 665 esemplari (78.8%) su un totale di 844 catture, mentre le altre specie sono state poco numerose. Nel secondo semestre gli inanellamenti di Peppola (n=2025) e di Lucarino (n=1198) hanno rappresentato le catture più consistenti sul totale di 5081 raggiungendo complessivamente il 63.4%. L abbondanza delle Peppole si è verificata soprattutto nel mese di dicembre, confermando il pendolarismo già riscontrato nel passato: il giorno di punta è stato il 14 con 299 catture, ma significativo anche il 22 con 270 e il 30 con 288. Hanno confermato un buon passo il Fringuello (n=521, 10.2%) e il Pettirosso (n=291, 5.7%), entrambi più numerosi rispetto allo scorso anno. Una presenza insolita a questa quota e in questo ambiente è stato il Martin pescatore, catturato il 4 ottobre, primo inanellamento in assoluto di questa specie alla stazione. Inoltre la Nocciolaia ha effettuato una mini-invasione: 15 esemplari catturati, contro 4 nel 2006 e 3 nel 2005, l eccezionalità è consistita anche nella cattura di un gruppetto di ben 4 soggetti il giorno 19 settembre. In figura, il progetto della Stazione Ornitologica La Passata. 118

120 21.Lago Boscaccio Inquadramento geografico, caratteristiche e storia della stazione. L area dove è ubicata la stazione. ricade nei Comuni di Gaggiano, Trezzano sul Naviglio e Zibido S.Giacomo nel settore sud-ovest della Provincia di Milano, all interno del territorio del Parco Agricolo Sud Milano, in un territorio che demarca una netta divisione tra la parte densamente urbanizzata a nord ed il comparto agricolo a sud. La stessa può essere inquadrata nell ambito del basso milanese, appena più a sud del Naviglio Grande ed a nord-ovest del Naviglio Pavese. Tale settore di pianura, caratterizzato da una morfologia piuttosto blanda e con una lieve pendenza generalizzata verso sud, dove il territorio ha una vocazione prevalentemente agricola, con la presenza massiccia di coltivazioni di riso e di altri cereali ed è attraversato da una fitta rete di canali irrigui artificiali oltre che da numerose rogge e fontanili. Attività svolte Anno Giornate di cattura Habitat della stazione. La stazione si colloca tra una serie di invasi artificiali piuttosto profondi, ovvero laghi di cava su falda scoperchiata, (prof. media = 15 mt.), che si sono originati negli anni 60 in seguito all attività estrattiva tuttora in atto nella parte nord del comprensorio con l esclusione bacino meridionale dove, interventi di rinaturalizzazione realizzati nel corso degli anni attraverso miglioramenti ambientali, hanno portato ad un discreto grado di naturalità. Le reti sono disposte su di un transetto principale della lunghezza di 250 m. ad uso esclusivo del Progetto Pr.I.S.Co., e da una serie di altri transetti posti nella porzione settentrionale, al fine di monitorare tipologie ambientali differenti (stagni, siepi, prati, ambienti aperti, ). La vegetazione presente si riferisce alle formazioni forestali tipiche della media Europa, che si sviluppano dal piano basale fino al piano montano inferiore e composte da: querce Quercus robur, carpini Carpinus betulus, aceri Acer campestre, Acer pseudoplatanus, tigli Tilia cordata, Tilia platyphyllos, ciliegi Prunus avium, pioppi Populus nigra, Populus alba e noccioli Corylus avellana. Nelle fasce riparali ed in aree dove la falda freatica è più superficiale le specie dominanti sono il salice Salix spp. e l ontano nero Alnus glutinosa. Meritano una particolare attenzione in quanto elementi di flora climacica originaria, le seguenti essenze ancora presenti: Prunus avium L., Quercus robur L., Ulmus minor Mill., Acer campestre L., Populus nigra L., Salix alba L., Alnus glutinosa (L.) Gaertn. La fisionomia della vegetazione spontanea è caratterizzata dall opera di disboscamento che, risparmiando in alcuni casi fasce di vegetazione boschiva piuttosto ristrette, (come i filari bordanti i canali irrigui tra le superfici coltivate), molto spesso rappresentano l unico elemento vegetale residuo nel contesto agreste. Queste formazioni, rimangono oggi aree residuali di una fascia ben più ampia ed estesa un tempo presente lungo le rogge ed i fontanili. Lo stato arboreo è prevalentemente costituito da Robinia pseudoacacia (Robinia), Platanus hybrida (Platano), spesso associati ad Alnus glutinosa (Ontano nero), Salix alba (Salice bianco), Quercus robur (Farnia), Ulmus minor (Olmo), Acer campestre (Acero) e Populus nigra (Pioppo). Lo strato arbustivo è invece prevalentemente composto da: Sambucus nigra (Sambuco nero) e da Rubus sp. (Rovo) a cui si deve aggiungere Crataegus monogyna 119

121 (Biancospino), che viene frequentemente utilizzato all interno dell area per la realizzazione delle siepi di bordura. Lungo le sponde dei bacini idrici si insediano inoltre essenze vegetali elofitiche tipiche degli ambienti umidi come la cannuccia di palude Phragmites australis. Tipologia di cattura. Per le catture vengono utilizzate reti mist net, della lunghezza di 12 metri a quattro sacche, con maglia da 16 mm., la disposizione e la superficie delle reti sono mantenute costanti al In totale vengono utilizzati 408 metri di rete composti da un transetto della lunghezza di 240 mt. per il progetto Pr.I.S.Co. e da restanti 4 transetti distribuiti negli altri ambienti. Dal 2007 è inoltre stata messa in funzione una gabbia trappola per la cattura degli anatidi nell ambito del Progetto Anatre. Inanellatori. I referenti della stazione sono Giovanni Gottardi e Guido Romagnoli, nel 2007 hanno inoltre inanellato presso la stazione, anche Gabriele Papale, Andrea Rutigliano, e hanno collaborato alle attività: Stefano Aguzzi, Laura Bazzi, Simona Bondioli, Federico Bonicelli, Simona Ercolessi, Walter Facchini, Anna e Massimo Gulisano, Violetta Longoni, Carlo Merlini, Gioia Reffo. Contatti: per informazioni sulle attività svolte dalla stazione e sulle modalità di partecipazione, scrivere a: stazioneornitologicaboscaccio@gmail.com o telefonare al 349/ e 338/

122 Tabella catture stazione Lago Boscaccio, anno EURING Nome scientifico Nome comune catture autoricatture ricatture TOTALE Tachybaptus ruficollis Tuffetto Anas platyrhynchos Germano reale Accipiter nisus Sparviero Gallinula chloropus Gallinella d acqua Streptopelia decaocto Tortora dal collare orientale Streptopelia turtur Tortora Apus pallidus Rondone pallido Alcedo atthis Martin pescatore Jynx torquilla Torcicollo Picus viridis Picchio verde Dendrocopos major Picchio rosso maggiore Riparia riparia Topino Troglodytes troglodytes Scricciolo Erithacus rubecula Pettirosso Luscinia megarhynchos Usignolo Turdus merula Merlo Turdus philomelos Tordo bottaccio Turdus iliacus Tordo sassello Cettia cetti Usignolo di fiume Acrocephalus scirpaceus Cannaiola Hippolais poliglotta Canapino Sylvia communis Sterpazzola Sylvia atricapilla Capinera Phylloscopus collybita Luì piccolo Regulus regulus Regolo Muscicapa striata Pigliamosche Ficedula hypoleuca Balia nera Aegithalos caudatus Codibugnolo Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Pica pica Gazza Sturnus vulgaris Storno Passer domesticus italiae Passera d Italia Passer montanus Passera mattugia Fringilla coelebs Fringuello Carduelis spinus Lucherino 2 2 TOTALE

123 Tabella delle ricatture della stazione Lago Boscaccio Anello Specie Data cattura Luogo inanellamento Data Ricattura Luogo ricattura Nazione km giorni S Merlo 26/05/2007 Lago Boscaccio Gaggiano (MI) 15/10/2007 Belvedere FR AT63040 Pettiross 19/03/2005 Lago Boscaccio Gaggiano (MI) 24/03/2005 Bolle CH 87 5 Z Tordo 30/10/2004 Lago Boscaccio Gaggiano (MI) 20/12/2004 Vendone - IT Z Tordo 18/09/2004 Lago Boscaccio Gaggiano (MI) 18/12/2004 Capdepera - SP AM49265 Topino 05/07/2003 Lago Boscaccio Gaggiano (MI) 07/06/2004 Isola IT Anello Specie Data cattura Luogo inanellamento Data ricattura Luogo ricattura Nazione km giorni AW21338 Topino 31/08/2006 Canton Magistris - Verbania 21/06/2007 Lago IT XB1541 Topino 10/06/2006 Cologno Al Serio - Bergamo 15/07/2007 Lago IT AL77327 Topino 01/07/2005 Isola Sant'Antonio (AL) 15/07/2007 Lago IT AB39933 Topino 29/08/2002 Bacucco - Porto Tolle 14/06/2003 Lago IT

124 Tabella catture , stazione Lago Boscaccio: EURING Nome scientifico Nome comune Catture Autoricatture* Ricatture Totale Tachybaptus ruficollis Tuffetto Nycticorax Nycticorax Nitticora Anas platyrhynchos Germano reale Accipiter nisus Sparviero Buteo buteo Poiana Perdix perdix Starna Gallinula chloropus Gallinella d acqua Colomba palumbus Colombaccio Streptopelia decaocto Tortora dal collare orientale Streptopelia turtur Tortora Cuculus canorus Cuculo Athene noctua Civetta Strix aluco Allocco Asio otus Gufo comune Apus apus Rondone Apus pallidus Rondone pallido Alcedo atthis Martin pescatore Upupa epops Upupa Jynx torquilla Torcicollo Picus viridis Picchio verde Dendrocopos major Picchio rosso maggiore Riparia riparia Topino Hirundo rustica Rondine Motacilla alba Ballerina bianca Troglodytes troglodytes Scricciolo Prunella modularis Passera scopaiola Erithacus rubecula Pettirosso Luscinia megarhynchos Usignolo Luscinia svecica Pettazzurro Phoenicurus ochruros Codirosso spazzacamino Phoenicurus phoenicurus Codirosso Saxicola rubetra Stiaccino Turdus merula Merlo Turdus pilaris Cesena Turdus philomelos Tordo bottaccio Turdus iliacus Tordo sassello Cettia cetti Usignolo di fiume Locustella naevia Forapaglie macchiettato Acrocephalus scirpaceus Cannaiola Acrocephalus arundinaceus Cannareccione Hippolais poliglotta Canapino Sylvia curruca Bigiarella Sylvia communis Sterpazzola Sylvia borin Beccafico Sylvia atricapilla Capinera Phylloscopus sibilatrix Luì verde Phylloscopus collybita Luì piccolo

125 EURING Nome scientifico Nome comune Catture Autoricatture* Ricatture Totale Phylloscopus trochilus Luì grosso Regulus regulus Regolo Muscicapa striata Pigliamosche Ficedula hypoleuca Balia nera Aegithalos caudatus Codibugnolo Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Remiz pendulinus Pendolino Oriolus oriolus Rigogolo Lanius collurio Averla piccola Pica pica Gazza Corvus corone cornix Cornacchia grigia Sturnus vulgaris Storno Passer domesticus italiae Passera d Italia Passer montanus Passera mattugia Fringilla coelebs Fringuello Fringilla montifringilla Peppola Serinus serinus Verzellino Carduelis chloris Verdone Carduelis carduelis Cardellino Carduelis spinus Lucherino Emberiza schoeniclus Migliarino di palude TOTALE *Con Autoricatture si intendono le ricatture di uccelli precedentemente inanellati nella stessa stazione. Ricerche ed approfondimenti: Oltre alle attività di inanellamento, annualmente vengono raccolti anche i dati degli uccelli acquatici svernanti nell ambito del progetto IWC, coordinato su scala nazionale all Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica e localmente dalla Regione Lombardia. Nel corso degli ultimi due anni in collaborazione con l Università di Pavia si è provveduto alla raccolta di dati relativi alla fenologia degli uccelli acquatici di interesse venatorio. 124

126 22.Malga Rosello Inquadramento geografico, caratteristiche e storia della stazione: la Stazione d inanellamento di Malga Rosello è localizzata in località Rosello di Sopra (45 51 N, E) nel comune di Esine (Brescia) presso il Centro di Formazione Faunistica Alpe Rosello dove l Assessorato Caccia e Pesca della Provincia di Brescia ha allestito un Centro Studi sulla gestione ambientale grazie ad una convenzione stipulata con l E.R.S.A.F. La Stazione, posta a quota m s.l.m., si trova all interno della Foresta Demaniale Regionale Val Grigna, adiacente alla Valle Camonica, che si estende sui crinali di confine tra la Val Trompia ed il Parco dell Adamello; è posizionata in zona di versante lungo una linea di flusso di alta montagna seguita in buona parte dai migratori che discendono dal Passo del Maniva. L impianto di reti è stato montato tra quota e quota metri s.l.m. in modo da ottenere tre differenti transetti. Il primo è stato montato su di una cresta all interno di un bosco di larici, il secondo su di un dosso in modo da costituire un semicerchio ai margini dei larici e monitorare gli uccelli abituati ad utilizzare gli spazi aperti ed il terzo è stato posizionato al margine di un boschetto di larici che si erge isolato tra i primi due transetti. La Stazione ha iniziato lo studio della migrazione post-riproduttiva nel 2005 e da allora è attiva ogni anno durante il periodo migratorio. In particolare, l attività è stata effettuata continuativamente dal 28 agosto al 12 ottobre 2005 (pentadi e parte della pentade 48), dal 20 agosto al 27 ottobre 2006 (pentadi 47-60) e dal 19 agosto al 17 ottobre 2007 (pentadi 47-58). Attività 2007: pentade Giorni di attività Descrizione habitat della stazione: il paesaggio è tipicamente di media ed alta montagna caratterizzato dalla presenza di estese formazioni boschive inframmezzate da zone aperte, prati umidi e pareti rocciose strapiombanti. L area è percorsa da numerosi ruscelli alcuni dei quali, pur se con portata ridotta, hanno acqua per tutto il corso dell anno. In corrispondenza di piccole depressioni o in prossimità di ruscelli si ritrovano radure popolate da sfagni che formano minuscoli tappeti ed in cui si concentrano le principali specie della flora tipiche di questi ambienti. L essenza dominante è il Larice Larix decidua presente con formazioni disetanee ed a cui si accompagna l Abete rosso Picea excelsa. Il Mirtillo nero Vaccinium myrtillus è invece la specie dominante che forma il sottobosco basso della Lariceta e cresce ampiamente frammisto al Rododendro Rhododendron ferrugineum, una pianta che tende sempre più a diffondersi occupando molto spesso le aree destinate al pascolo; nelle zone più aperte il Mirtillo nero è presente in associazione con il Mirtillo rosso Vaccinium vitisideae, con il Ginepro Juniperus communis var. montana e con il Brugo Calluna vulgaris. I mirtilli sono più abbondanti là dove la foresta tende a diradarsi; dove questa lascia dei vuoti, nelle zone umide ma senza la presenza di ristagno d acqua, è diffuso anche il Lampone Rubus idaeus. Di conseguenza, il Rodoretovaccinieto laricetoso viene a costituire la fitocenosi più tipica dell area. Molto frequenti sono gli arbusti di Sorbo degli uccellatori Sorbus aucuparia e nello strato arbustivo tra i rododendri è presente il Sorbo alpino Sorbus chamaemespilus; diffuso è anche il Maggiociondolo comune Cytisus laburnum, mentre a quote maggiori si ritrovano macchie di alberi di Ontano verde Alnus viridis. Al termine della Lariceta inizia la prateria alpina con ampie aree che si estendono fino alla cima dei monti circostanti la valle. 125

127 Tipologia di cattura: la Stazione di Malga Rosello utilizza in modo costante tre transetti di reti mist-net di differenti dimensioni per uno sviluppo complessivo di 348 metri, operativi dalla pentade 47 alla 58 con eccezioni causate dalle condizioni meteorologiche: il primo è formato da nove reti da 12 metri e da due da 18 con maglia da 22 mm, cinque sacche da 75 cm per un altezza di 3,75 ed una lunghezza totale di 144 metri, il secondo è formato da otto reti da 12 metri e da tre da 18 con maglia da 19 mm, sei sacche da 60 cm per un altezza di 3,60 ed una lunghezza totale di 150 metri, il terzo è formato da quattro reti, tre da 12 e una da 18 metri con maglia da 22 mm, cinque sacche da 75 cm per un altezza di 3,75 ed una lunghezza totale di 54 metri. Vengono impiegati dei richiami acustici elettrici per le specie più rappresentative (Tordo bottaccio Turdus philomelos, Fringuello Fringilla coelebs, Capinera Sylvia atricapilla e Prispolone Anthus trivialis) che, dotati di timer automatico, emettono il canto ed i versi di richiamo nei medesimi orari ogni giorno, in genere dall alba ad un ora prima del tramonto. L emissione di queste fonti sonore avviene in maniera standardizzata in punti prestabiliti onde conformarsi ad una rigida metodica di raccolta dei dati; il loro raggio d azione può essere valutato in circa 400/500 metri, a seconda delle condizioni del vento e delle ore della giornata. Inanellatori: il referente della stazione è Sergio Scebba, nel 2007 hanno inanellato: Vittorio Vigorita, Domenico Caserta, John Glazebrook (Gran Bretagna), Strahil Georgiev Peev (Bulgaria), Viviana Sabbioni, Pavel Zehtendjiev (Bulgaria). Hanno collaborato: Daniela Scebba, Olena Tryasko (Ucraina), Vittorio Vigorita. Contatti: per informazioni sulle attività svolte dalla stazione e sulle modalità di partecipazione scrivere a : serscebba@katamail.com o telefonare allo 081/

128 Tabella catture stazione di Malga Rosello, anno 2007: EURING Nome scientifico Nome comune Catture Autoricatture* Ricatture Totale stag. prec Accipiter nisus Sparviere Bonasa bonasia Francolino di monte Alectoris graeca Coturnice Cucuclus canorus Cuculo Strix aluco Allocco Asio otus Gufo comune Aegolius funereus Civetta capogrosso Jynx torquilla Torcicollo Picoides major Picchio rosso maggiore Hirundo rustica Rondine Delichon urbica Balestruccio Anthus trivialis Prispolone Troglodytes troglodytes Scricciolo Prunella modularis Passera scopaiola Erithacus rubecula Pettirosso Luscinia svecica cyanecula Pettazzurro Phoenicurus ochruros Codirosso spazzacamino Phoenicurus phoenicurus Codirosso comune Saxicola rubetra Stiaccino Oenanthe oenanthe Culbianco Turdus torquatus Merlo dal collare Turdus merula Merlo Turdus philomelos Tordo bottaccio Turdus iliacus Tordo sassello Turdus viscivorus Tordela Acrocephalus scirpaceus Cannaiola Hippolais icterina Canapino maggiore Sylvia curruca Bigiarella Sylvia communis Sterpazzola Sylvia borin Beccafico Sylvia atricapilla Capinera Phylloscopus sibilatrix Luì verde Phylloscopus collybita Luì piccolo Phylloscopus trochilus Luì grosso Regulus regulus Regolo Muscicapa striata Pigliamosche Ficedula hypoleuca Balia nera Aegithalos caudatus Codibugnolo Parus montanus Cincia bigia alpestre Parus cristatus Cincia dal ciuffo Parus ater Cincia mora Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Certhia familiaris Rampichino alpestre Lanius collurio Averla piccola Nucifraga caryocatactes Nocciolaia Fringilla coelebs Fringuello Fringilla montifringilla Peppola

129 EURING Nome scientifico Nome comune Catture Autoricatture* Ricatture Totale stag. prec Carduelis spinus Lucherino Carduelis flammea Organetto Loxia curvirostra Crociere Phyrrhula phyrrhula Ciuffolotto Emberiza hortulana Ortolano *Con Autoricatture si intendono le ricatture di uccelli precedentemente inanellati nella stessa stazione e nella stessa stagione. Ricerche e approfondimenti: Le catture effettuate sugli uccelli in migrazione, condotte secondo metodologie standardizzate per alcuni anni, possono consentire di ricavare dei trends attendibili sulle variazioni di densità delle popolazioni migranti e di confrontarli, là dove possibile, con quelli accertati in altre stazioni d inanellamento della Lombardia. È inoltre possibile esaminare una serie di aspetti legati all ecologia delle popolazioni presenti ed alla migrazione, quali 1 - caratterizzare biometricamente le popolazioni migranti; 2 - indagare sull origine geografica delle popolazioni che migrano attraverso le Prealpi lombarde; 3 - valutare la composizione delle popolazioni migranti per classi di sesso ed età per accertare eventuali fluttuazioni, determinare il rapporto giovani/adulti e valutare l esistenza di differenze nei tempi di migrazione (distribuzione temporale); 4 esaminare le condizioni fisiche e le riserve di grasso degli individui catturati in migrazione per valutare le strategie utilizzate; 5 - accertare i tassi di sopravvivenza e la fedeltà all area di sosta (sulla base delle ricatture in anni successivi a quello dell inanellamento). Durante l attività del 2007 la Stazione di Malga Rosello ha inanellato individui appartenenti a 53 categorie tassonomiche. Le autoricatture sono state 57 distribuite tra 12 specie e sono state effettuate 6 ricatture relative ad uccelli inanellati in anni precedenti, in particolare una Civetta capogrosso inanellata nel 2005 e due Passere scopaiole e due Cince bigie alpestri inanellate nel Tra i migratori autunnali su breve e media distanza, le specie che hanno visto il maggior numero di inanellati sono state il Pettirosso ed il Tordo bottaccio tra i Turdidi, il Regolo tra i Silvidi ed il Lucherino tra i Fringillidi; il loro passaggio è andato intensificandosi dalla fine di settembre e tra questa data e la fine di ottobre può essere compreso il periodo principale della migrazione. Per queste quattro specie, selezionate in base al numero di individui catturati, sono stati elaborati i dati sulla fenologia della migrazione e sulla biometria. La fenologia è stata descritta mediante grafici in cui è mostrato il numero di individui catturati in ciascuna pentade, una freccia indica la data mediana di passaggio (quando è stato catturato il 50% di tutti gli uccelli); è stato inoltre calcolato il primo quartile, che corrisponde al 25% delle catture, ed il terzo quartile. I dati biometrici riportati nelle tabelle sono relativi alla lunghezza dell ala (misurata secondo il metodo della corda massima, appiattita e raddrizzata) con approssimazione di 0,5 mm, alla lunghezza della III remigante primaria esterna (massima lunghezza) con approssimazione di 0,5 mm, alla lunghezza del tarso (misurata con un calibro) con approssimazione di 0,1 mm ed al peso corporeo rilevato con una bilancina elettronica con approssimazione di 0,1 gr; vengono indicati la media, la deviazione standard, le misure minime e massime e l entità del campione.

130 N uccelli catturati Pettirosso Nidificante nell area, diversi giovani ancora con piumaggio da nido catturati nella terza decade di agosto; alla popolazione locale si aggiungono numerosi individui durante la migrazione autunnale. In totale sono stati catturati 820 uccelli, di cui 752 identificati come giovani (età Euring 3), nati nel corso della stagione riproduttiva 2007, e 68 come adulti (età Euring 4), nati prima del 2007; il rapporto giovani/adulti risulta molto alto (11,1/1) con una percentuale di giovani (age-ratio) pari al 91,7%, valori analoghi a quelli riscontrati nel 2005 e più alti del 2006 (8,2/1 e 89,1%). La data mediana delle catture è caduta l 8 ottobre; il primo quartile è terminato il 23 settembre, mentre il terzo quartile l 11 ottobre. Quindi il periodo principale della migrazione è stato registrato tra il 23 settembre e l 11 ottobre (pentadi 55-57), con qualche giorno di anticipo rispetto al 2006, mentre il picco delle catture si è avuto l 8 ottobre nella pentade 57 (figura 1) Data mediana 8 ottobre Primo Q uartile 23 settembre pentadi (19/08-17/10) Figura 1. Andamento per pentade delle catture di Pettirosso. Le catture sono distribuite dal 20 agosto (pentade 47) al 17 ottobre (pentade 58) con una forte concentrazione tra l 8 (pentade 57) ed il 16 ottobre (pentade 58), periodo in cui è stato realizzato il 58% delle catture totali. In tabella 1 sono raccolte le misure relative a peso, lunghezza alare, terza remigante primaria e tarso. Media d.s. min. max. N Peso Lunghezza ala, mm Lunghezza III rem., mm Lunghezza tarso, mm Tabella 1. Peso e misure biometriche dei Pettirossi catturati a Rosello, autunno I valori delle quattro variabili biometriche riportati in tabella non differiscono da quelli calcolati nei due anni precedenti. Diversamente da quanto accertato nel 2006, l esame del rapporto giovani/adulti, calcolato sia per ciascuna delle ultime sei pentadi sia per giorno nel periodo di maggior flusso (8-17 ottobre), non ha evidenziato una migrazione differenziale tra le due classi d età. 129

131 N uccelli catturati Tordo bottaccio Nidificante nell area, inanellata il 6 settembre una femmina adulta con placca incubatrice in regresso ed in muta attiva delle remiganti; catturati 156 individui, di cui 134 giovani e 22 adulti; il rapporto giovani/adulti è stato di 6,1/1 con una percentuale di giovani (age-ratio) dell 85,9%. La data mediana delle catture è caduta il 3 ottobre; il primo quartile è terminato il 24 settembre ed il terzo quartile l 11 ottobre. Quindi il periodo principale della migrazione è stato registrato tra il 24 settembre e l 11 ottobre (pentadi 54-57) con un paio di giorni di anticipo rispetto al 2006 (figura 2) Data mediana 3 ottobre Primo Quartile 24 settembre pentadi (29/08-17/10) Figura 2. Andamento per pentade delle catture di Tordo bottaccio. Le catture sono distribuite dal 2 settembre (pentade 49) al 17 ottobre (pentade 58) con una forte concentrazione tra il 23 settembre (pentade 54) ed il 12 ottobre (pentade 57), periodo in cui è stato realizzato il 70% delle catture totali. In tabella 8 sono raccolte le misure relative a peso, lunghezza alare, terza remigante primaria e tarso. Media d.s. min. max. N Peso, g Lunghezza ala, mm Lunghezza III rem., mm Lunghezza tarso, mm Tabella 2. Peso e misure biometriche dei Tordi bottacci catturati a Rosello, autunno I valori riportati in tabella non differiscono da quelli calcolati nelle due precedenti stagioni. La lunghezza della terza remigante primaria è stata di 89.27mm, valore simile a quello ottenuto presso l Osservatorio Ornitologico di Arosio (Como) dal 13 settembre al 18 novembre (89.54mm, d.s. 2.32, n = 984, dati FEIN non pubblicati). Anche i pesi medi calcolati nelle due stazioni risultano molto simili: rispettivamente, 64.75g, d.s. 4.81, n = 155 e 65.25g, d.s. 3.84, n = 1026). 130

132 N uccelli catturati Regolo Probabilmente nidificante nell area, solo sette individui inanellati tra il 28 agosto ed il 12 settembre, 169 tra il 30 settembre ed il 17 ottobre; queste date sono state individuate sulla base delle catture effettuate. Alla popolazione locale si aggiungono numerosi individui durante la migrazione autunnale che, in alcuni anni, possono effettuare massicci movimenti di tipo irruttivo, come è avvenuto in questa terza stagione di attività: 51 catture nel 2005, sei nel 2006, 176 nel La data mediana delle catture è caduta l 11 ottobre; il primo quartile è terminato il 9 ottobre ed il terzo quartile è terminato il 14 ottobre. Quindi il periodo principale della migrazione è stato registrato tra il 9 ed il 14 ottobre (pentadi 57-58) con un picco delle catture il 9 ottobre in cui sono stati inanellati 34 uccelli (figura 3) Data mediana 11 ottobre Primo Quartile 9 ottobre pentadi (24/08-17/10) Figura 3. Andamento per pentade delle catture di Regolo. Le catture sono distribuite dal 28 agosto (pentade 48) al 17 ottobre (pentade 58) con una forte concentrazione tra il 7 (pentade 56) ed il 17 ottobre (pentade 58), periodo in cui è stato realizzato il 93% delle catture totali ed in cui è stato osservato il passaggio di un elevato numero di uccelli. In tabella 3 sono raccolte le misure relative a peso, lunghezza alare, terza remigante primaria e tarso. Media d.s. min. max. N Peso, g Lunghezza ala, mm Lunghezza III rem., mm Lunghezza tarso, mm Tabella 3. Peso e misure biometriche dei Regoli catturati a Rosello, autunno I valori riportati in tabella non differiscono da quelli calcolati nel Per quanto riguarda la composizione del campione raccolto, questo è risultato formato da 138 giovani, 37 adulti ed uno di età indeterminata; il rapporto giovani/adulti è stato quindi di 3,7 con una percentuale di giovani (age-ratio) pari al 78,9%; per quanto riguarda il sesso, il campione è stato formato da 133 maschi e 43 femmine con un rapporto 131

133 N uccelli catturati maschi/femmine di 3,1/1 (nel 2005 era stato di 2,2/1). Una sex ratio a favore dei maschi è riportata anche per l Europa settentrionale da diversi autori e per la Campania da Scebba & Lovei (1986). Lucherino Probabilmente nidificante nell area, alla popolazione locale si aggiungono numerosi individui durante la migrazione autunnale che, in alcuni anni, possono effettuare irruzioni, come è avvenuto in questa terza stagione di attività: tre catture nel 2005, nove nel 2006, 282 nel Il campione raccolto è risultato formato da 233 giovani e 49 adulti; il rapporto giovani/adulti è stato quindi di 4,7/1 con una percentuale di giovani (age-ratio) pari all 82,6%. Per quanto riguarda il sesso, il campione è stato formato da 142 maschi e 139 femmine con un rapporto maschi/femmine praticamente uguale. La data mediana delle catture è caduta l 11 ottobre; il primo quartile è terminato il 9 ottobre ed il terzo quartile il 13 ottobre. Quindi il periodo principale della migrazione è stato registrato tra il 9 ed il 13 ottobre (pentadi 57-58) con un picco delle catture l 11 ottobre nella pentade 57 in cui sono stati inanellati 71 uccelli (figura 4) Data mediana Primo Quartile 11 ottobre 9 ottobre pentadi (03/09-17/10) Figura 4. Andamento per pentade delle catture di Lucarino. Le catture sono distribuite dal 6 settembre (pentade 50) al 16 ottobre (pentade 58) con una forte concentrazione tra l 8 (pentade 57) ed il 15 ottobre (pentade 58), periodo in cui è stato realizzato l 86% delle catture totali ed in cui è transitato un elevato numero di uccelli. In tabella 4 sono raccolte le misure relative a peso, lunghezza alare, terza remigante primaria e tarso. Media d.s. min. max. N Peso, g Lunghezza ala, mm Lunghezza III rem., mm Lunghezza tarso, mm Tabella 4. Peso e misure biometriche dei Lucherini catturati a Rosello, autunno I valori riportati in tabella non differiscono da quelli ottenuti presso l Osservatorio Ornitologico di Arosio (Como) dall 1 al 16 ottobre, periodo comune di attività in entrambi le stazioni di inanellamento (ala 132

134 72,20mm, d.s. 1.78, n = 284; peso 12.03g, d.s. 0.92, n = 460; terza remigante 55.1mm, d.s. 1.57, n = 450). Una differenza significativa è invece emersa per quanto riguarda il sesso: la lunghezza alare media calcolata per i maschi (73.0mm, d.s. 1.31, n = 142) è risultata maggiore rispetto a quella ottenuta per le femmine (71.1mm, d.s. 1.54, n = 139). L attività di ricerca condotta dalla Stazione d inanellamento di Malga Rosello sulla componente avifaunistica della Foresta Regionale Val Grigna ha consentito di accertare durante i primi tre anni di studio la presenza di 76 specie, di cui 16 osservate e 60 catturate ed inanellate con anelli dell Istituto Nazionale Fauna Selvatica. 47 specie sono state classificate come nidificanti anche se per molte di esse non vi sono prove sicure in quanto la ricerca ha sempre avuto inizio nella terza decade di agosto quando il periodo di nidificazione era ormai terminato e non è stato quindi quasi mai possibile osservare quei comportamenti tipici rilevabili durante la riproduzione (trasporto materiale per il nido, copula, trasporto imbeccata o sacche fecali, maschio in canto, giovani non atti al volo o appena involati); per 58 specie è stato inoltre stabilito lo status di migratrici o sono state ritenute occasionali. 133

135 23.Oasi WWF Le Foppe Inquadramento geografico, caratteristiche e storia della stazione. Comune di Trezzo sull Adda (MI), Lombardia. Coordinate: N E. Tipo di sito: zona umida naturale. Tipo di stazione: pedemontana alt. 200 m. Anni e periodi di attività: Eventi ignificativi: inanellamento alle cassette nido e nidi. Habitat della stazione. L Oasi Le Foppe è un Sito di Interesse Comunitario (IT ). Comprende un area di circa 11 ettari nella campagna a Ovest di Trezzo sull Adda, di cui 5 oggetto di un intervento di rinaturalizzazione a partire dai primi anni Novanta. L area è inserita in una zona di campagna caratterizzata ancora da una buona presenza di filari e si trova a circa 1200 metri dall alveo del fiume Adda, nel perimetro del Parco Adda Nord ed è inserita all interno di un oasi di Protezione faunistica della Provincia di Milano. Il substrato è costituito da sedimenti argillosi rossastri formati dal ghiacciaio dell Adda, denominati ferretto. Comprende 9 stagni ( foppe ) di piccola dimensione originati dall escavazione di argilla per la produzione di mattoni, attività terminata decenni fa, e contornati da ricca vegetazione erbacea, arborea ed arbustiva. Il sito gode di una costante presenza d'acqua dovuta alla abbondanti precipitazioni primaverili e autunnali, alla buona impermeabilità del substrato argilloso, che tende a trattenere l acqua meteorica, e a temperature medie invernali elevate (3 C). Le zone umide lentiche, coperte tutto l anno o episodicamente dall acqua, ospitano la tipica vegetazione degli stagni (carici, giunchi, tife, giaggioli, lenticchia d acqua, ninfea), ma anche alcune piante piuttosto rare. Tra queste, Ludwigia palustris, Salvinia natans (protetta dalla convenzione di Berna), Utricularia vulgaris. Sono presenti modeste estensioni di fragmiteto e tifeto, nonché altre più estese di prato umido (con Juncus conglomeratus, Alisma plantago-acquatica, Bidens frondosa, Polygonum mite) e soprattutto bosco igrofilo a Salix alba, Populus nigra e Populus tremula, con sottobosco di Salix caprea, Salix purpurea, Viburnum opulus, Frangula alnus, Cornus sanguinea. Una piccola porzione di bosco mesofilo a Populus tremula, Carpinus betulus, Ostrya carpinifolia e Robinia pseudoacacia è presente nella zona occidentale. Nella zona settentrionale e meridionale la vegetazione arborea è dominata da fitti robinieti con sottobosco di rovo e sambuco, dove le piante schiantate vengono gradualmente sostituite da piante autoctone. Il ciliegio è abbastanza comune ovunque. La vegetazione arbustiva domina alcune zone a est e a ovest. Spiccano sanguinello, biancospino, salicone, frangola, prugnolo, nocciolo, lantana, fusaggine. Molto diffusa è anche la presenza di rovo e rose. La vegetazione erbacea è pure interessante per la spettacolare sequenza di fioriture che a rotazione la caratterizza. Il sito comprende tre radure sfalciate, tra le quali una di grandi dimensioni, e una vasta area incolta nella parte meridionale. Tipologia di cattura. Nell oasi vengono effettuate due tipi di catture. La prima viene effettuata alle cassette nido che sono presenti nel sito circa (70), la seconda cattura viene effettuata con reti mist-net da 10 m. x 2,80 a 5 sacche, vengono usate reti a seconda della vegetazione. le catture generalmente sono passive, non vengono usati richiami acustici. Dal prossimo anno verranno indagate anche le cascine adiacenti all oasi, con inanellamento al nido delle Rondini. Referenze: Fabio Cologni via dei frassini 4 Busnate Milano p.villa6@alice.it 134

136 Inanellatori: Mario Caffi via Bachelet 2 Motella Borgo S. Giacomo Brescia tubocaffi@libero.it, Collaboratori: Gruppo Le Foppe WWF di Trezzo D Adda Milano Ricerche e approfondimenti. L oasi Le Foppe dal 2007 è in atto una ricerca sull andamento faunistico del sito con una prima indagine sui nidificanti e una seconda sul passo degli uccelli, tra la primavera e fine estate-autunno con una indagine anche nel periodo invernale. I tempi previsti per questa ricerca 10 anni. 135

137 17 e 18 marzo 21 aprile 7 giugno 15 settembre 1 e 2 dicembre Totali Pulli inanellati Tabella catture stazione Oasi WWF Le Foppe, anno EURING Nome scientifico Nome comune Erithacus rubecula Pettirosso Prunella modularis Passera scopaiola Sylvia atricapilla Capinera Parus major Cinciallegra Turdus merula Merlo Aegithalos caudatus Codibugnolo Carduelis chloris Verdone Parus caeruleus Cinciarella Turdus philomelos Tordo bottaccio Passer montanus Passera mattugia Alcedo atthis Martin pescatore Fringilla coelebs Fringuello Strix aluco Allocco Luscinia megarhynchos Usignolo Ficedula hypoleuca Balia nera Sylvia borin Beccafico Picus viridis Picchio verde Dendrocopos major Picchio rosso maggiore Emberiza schoeniclus Migliarino di palude Regulus regulus Regolo Troglodytes troglodytes Scricciolo Cettia cetti Usignolo di fiume Certhia brachydactyla Rampichino Sitta europaea Picchio muratore Regulus ignicapillus Fiorrancino 1 1 Totali

138 24.Passo di Spino Inquadramento geografico, caratteristiche e storia della stazione: La stazione Passo di Spino è localizzata nel comune di Toscolano Maderno, in Provincia di Brescia (45 41 N, E), ricade nel complesso prealpino gardesano, all interno della Foresta Demaniale Gardesana Occidentale e del Parco Regionale dell Alto Garda Bresciano. La stazione è posizionata su un valico, sulla sella posta a chiusura della Valle di Archesane tra il Monte Pizzoccolo e il Monte Spino. Il valico ha andamento nord-ovest sud-est, e la stazione è posta a quota m s.l.m. Originariamente l impianto di cattura era costituito da un roccolo a più tondi con passate, contornato da edifici di servizio (torri di osservazione, camminamenti) a cui, nel corso del tempo, sono stati apportati diversi cambiamenti prima dell abbandono dell attività di cattura. L Osservatorio Ornitologico iniziò l attività di studio della migrazione attraverso l inanellamento nel 1929, fu la prima stazione di inanellamento in Europa Meridionale e rimase attiva fino al Passo di Spino è stato riaperto nel 1999, e da allora è attiva ogni anno durante i periodi migratori. In particolare, l attività è stata svolta in maniera regolare per ogni pentade nell autunno 2000, dal 2001 in modo continuativo in agosto, settembre e ottobre. Attività 2007: L attività di inanellamento durante la migrazione post-riproduttiva del 2007 presso l Osservatorio Ornitologico Antonio Duse del Passo di Spino è stata svolta a partire dal 19 agosto (pentade 47) fino all 16 novembre (pentade 64). È stata riprodotta la disposizione dei cinque transetti di reti effettuata nella precedente stagione: una coppia parallela nella parte meridionale del valico transetti A (verso est) e B (verso ovest) di 60 e 48 m di lunghezza rispettivamente; una coppia nella porzione più a nord transetto C di 84 m rivolto a est e transetto D lungo 60 m e rivolto a ovest; una linea di reti sul crinale roccioso che si innalza al termine del valico in direzione del Monte Spino transetto E della lunghezza di 48 m esposto verso est. L impianto è costituito unicamente da reti a 6 tasche della lunghezza di 12 metri. I transetti infatti sono così composti: A e D 5 reti da 6 tasche ciascuno; B 4 reti da 6 tasche; C 7 reti da 6 tasche; E 4 reti da 6 tasche. L attuale disposizione delle reti è mostrata in Figura 24. Figura 24. Disposizione delle reti nell impianto di cattura. 137

139 Descrizione habitat della stazione: Passo di Spino sorge all interno della Foresta Demaniale Gardesana Occidentale, caratterizzata da un alta variabilità dei paesaggi forestali: dai boschi termo-xerofili di leccio, carpino nero e roverella si sale fino ai mesofili di acero montano, faggio e frassino. I versanti del valico dove sorge la stazione sono caratterizzati da cespugli di ricrescita di frassino, carpino nero, maggiociondolo, nocciolo, sorbo montano, inframezzati da faggi, carpini, sorbi degli uccellatori e aceri montani. inferiormente alla zona cespugliata, il versante nord ospita la faggeta montana, mentre il versante sud l orno-ostrieto. Inanellatori: Paolo Bonazzi, Gianpiero Calvi, Elena Comi, Ariele Magnani, Mariella Nicastro, Giuseppe Rossi, Jacopo Tonetti. Rilevatori: Paolo Bonazzi, Lucio Bordignon, Gianpiero Calvi, Gianpasquale Chiatante, Giuseppe Rossi. Collaboratori: Gaia Bazzi, Veronica Burresi, Renato Carini, Valentina Petricola, Stefania Pulici, Federica Roncali, Severino Vitulano, Fabrizio Orsini, Martha Manfredi, Andrea Galimberti. Contatti: per informazioni sulle attività svolte dalla stazione e sulle modalità di partecipazione, scrivere a : l.fornasari@faunaviva.it, g.calvi@faunaviva.it, o telefonare allo 02/ Tabella catture stazione Passo di Spino, anno 2007 Durante l attività del 2007 sono stati inanellati 2862 individui appartenenti a 59 specie. Le autoricatture sono state 28, relativamente a 8 specie; sono state effettuate 5 ricatture (relative a 4 specie) di individui inanellati al Passo di Spino nelle precedenti stagioni, mentre le ricatture di individui inanellati in altre stazioni sono 3: 2 fringuelli ed 1 Pettirosso. EURING Nome scientifico Nome comune catture Auto ricatture Ricatt. stag. Precedente Ricatture esterne Totale 2690 Accipiter nisus Sparviere Otus scops Assiolo Strix aluco Allocco Asio otus Gufo comune Aegolius funereus Civetta capogrosso Caprimulgus europaeus Succiacapre Dryocopus martius Picchio nero Dendrocopos major Picchio rosso maggiore Hirundo rustica Rondine Delichon urbica Balestruccio Anthus trivialis Prispolone Anthus pratensis Pispola Motacilla flava Cutrettola Troglodytes troglodytes Scricciolo Prunella modularis Passera scopaiola Erithacus rubecula Pettirosso Phoenicurus ochruros Codirosso spazzacamino Phoenicurus phoenicurus Codirosso comune Saxicola rubetra Stiaccino

140 EURING Nome scientifico Nome comune catture Auto ricatture Ricatt. stag. Precedente Ricatture esterne Totale Oenanthe oenanthe Culbianco Turdus merula Merlo Turdus philomelos Tordo bottaccio Turdus iliacus Tordo sassello Turdus viscivorus Tordela Locustella naevia Forapaglie macchiettato Sylvia curruca Bigiarella Sylvia communis Sterpazzola Sylvia borin Beccafico Sylvia atricapilla Capinera Phylloscopus bonelli Lui' bianco Phylloscopus sibilatrix Lui' verde Phylloscopus collybita Lui' piccolo Phylloscopus trochilus Lui' grosso Regulus regulus Regolo Regulus ignicapillus Fiorrancino Muscicapa striata Pigliamosche Ficedula hypoleuca Balia nera Aegithalos caudatus Codibugnolo Parus palustris Cincia bigia Parus ater Cincia mora Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Sitta europaea Picchio muratore Certhia familiaris Rampichino alpestre Lanius collurio Averla piccola Garrulus glandarius Ghiandaia Nucifraga caryocatactes Nocciolaia Fringilla coelebs Fringuello Fringilla montifringilla Peppola Serinus serinus Verzellino Serinus citrinella Venturone Carduelis chloris Verdone Carduelis carduelis Cardellino Carduelis spinus Lucherino Carduelis cannabina Fanello Loxia curvirostra Crociere Coccothraustes coccothraustes Frosone Emberiza cia Zigolo muciatto Emberiza hortulana Ortolano 2 2 Totale Le 10 specie maggiormente catturate sono state le medesime degli anni precedenti se si eccettua la presenza del Merlo (22 individui), che ha preso il posto della Cincia mora, di cui sono stati catturati quest anno solo 6 individui. L aspetto più evidente della stagione autunnale del 2007 è la grande abbondanza di Lucherino (1043 individui), che ha raggiunto il suo numero massimo di catture, con un abbondanza più che doppia rispetto al Fringuello (431), solitamente la specie più abbondante. Le catture 139

141 di quest ultimo sono in costante diminuzione dal 2001, anno in cui superarono abbondantemente la soglia di L ordine di abbondanza delle altre specie ricalca praticamente quello totale riscontrato negli 8 anni di attività. Si trovano infatti a seguire: Pettirosso (351), Peppola (257), Regolo (215), Balia nera (116), Tordo bottaccio (46), Scricciolo (42) e Frosone (34). I Fringillidi costituiscono come di norma la grande maggioranza delle catture (1813 cattue che corrispondono al 64,5% del totale), dopo che nel 2006 per la prima volta dall apertura della stazione gli inanellamenti riferiti a questa famiglia sono scesi al di sotto del 50% delle catture totali (Figura 24.). La seconda famiglia per importanza è quella dei Muscicapidi, che con 511 catture arrivano al 17,8%. Il Regolo si è attestato sul 7,5%, mentre il numero di Silvidi è stato anche quest anno contenuto (60 catture, 2,1% del totale). I non Passeriformi hanno costituito lo 0,8% delle catture totali. Da segnalare l abbondante passo di Gufo comune (14 catture) e l interessante cattura di due individui di Picchio nero, specie di importanza comunitaria inserita nell Allegato I alla Direttiva 79/409/CEE. Lucherino 19,4% Peppola 6,9% Emberizidi 0,8% Altri Passeriformi 2,4% Altri Fringillidi 2,3% Scricciolo 1,7% Frosone 1,5% Non Passeriformi 1,6% Pettirosso 13,0% Regolo 8,2% Codibugnolo 1,1% Balia nera 3,4% Altri muscicapidi 1,8% Tordo bottaccio 2,7% Altri Turdidi 1,0% Altri Passeriformi 2,5% Altri Fringillidi 1,6% Lucherino 20,0% Peppola 3,1% Non Passeriformi 0,6% Scricciolo 1,8% Pettirosso 11,8% Balia nera 2,4% Altri muscicapidi 0,9% Silvidi 1,2% Regolo 6,9% Codibugnolo 0,9% Tordo bottaccio 1,4% Fringuello 25,8% Altri Paridi 1,1% Cincia mora 5,2% Fringuello 45,1% Lucherino 22,3% Altri Passeriformi 4,5% Crociere 4,0% Peppola 4,4% Frosone 2,6% Non Passeriformi 1,2% Scricciolo 1,0% Balia nera 5,6% Fringuello 38,7% Pettirosso 8,5% Altri Muscicapidi 1,5% Tordo bottaccio 1,6% Altri Turdidi 1,1% Silvidi 1,5% Paridi 1,5% Altri Fringillidi 1,5% Frosone 1,0% Lucherino 6,9% Fringuello 49,2% Altri Passeriformi 2,0% Non Passeriformi 1,1% Paridi 1,5% Scricciolo 1,1% Motacillidi 1,0% Pettirosso 16,1% Merlo 1,1% Silvidi 2,5% Codibugnolo 1,0% Balia nera 7,1% Altri Muscicapidi 1,8% Tordo bottaccio 2,6% Regolo 2,4% 140

142 2004 Lucherino 27,5% Altri Passeriformi 2,6% Altri Fringillidi 1,0% Frosone 3,5% Peppola 6,6% Non Passeriformi 0,9% Balestruccio 2,8% Fringuello 24,9% Scricciolo 1,6% Paridi 0,9% Pettirosso 14,6% Balia nera 5,1% Altri Muscicapidi 2,1% Tordo bottaccio 1,4% Silvidi 1,5% Regolo 3,2% Frosone 1,4% 2005 Altri Passeriformi 2,1% Ciuffolotto 0,9% Lucherino 18,7% Peppola 14,9% Altri Fringillidi 1,9% Non Passeriformi 0,6% Scricciolo 0,9% Fringuello 30,6% Balia nera 5,3% Pettirosso 6,9% Tordo bottaccio 1,5% Silvidi 1,1% Cincia mora 5,0% Altri Paridi 1,0% Altri Muscicapidi 1,0% Regolo 6,2% 2006 Altri Fringillidi 1,3% Frosone 2,8% Lucherino 6,2% Peppola 9,3% Fringuello 29,1% Non Passeriformi 1,2% Altri Passeriformi 4,0% Regolo 6,3% Motacillidi 1,5% Scricciolo 1,2% Pettirosso 18,4% Beccafico 1,2% Altri Silvidi 1,7% Balia nera 9,8% Altri Muscicapidi 2,8% Tordo bottaccio 3,0% 2007 Altri Passeriformi 2,0% Altri Fringillidi 1,7% Frosone 1,2% Lucherino 36,3% Non Passeriformi 0,8% Peppola 9,0% Scricciolo 1,5% Motacillidi 1,1% Fringuello 15,0% Pettirosso 12,3% Paridi 1,3% Regolo 7,5% Balia nera 4,0% Altri Muscicapidi 1,5% Altri Turdidi 1,2% Silvidi 2,1% Tordo bottaccio 1,6% Figura 24. Composizione percentuale delle catture effettuate nel corso delle migrazioni autunnali dal 2000 al Ricerche e approfondimenti. Verranno illustrati di seguito gli andamenti delle catture generali e di quelle delle specie più comuni. Per ognuna di esse verranno effettuati 4 tipi di analisi: a) andamento delle catture negli anni dal 2000 al 2007 b) individuazione di trend nella scansione temporale della fenologia dal 2000 al Per ogni evento di cattura è stata considerata la data progressiva, utilizzando quindi una risoluzione maggiore rispetto alla pentade. Relativamente alla curva di distribuzione temporale delle catture di ogni specie sono stati considerati mediana, I e III quartile, se ne è analizzato l andamento, correlandolo infine con l anno di attività. Nei grafici i box rappresentano i valori di I quartile, mediana e III quartile, le barre l intervallo di confidenza (95%). c) andamento dell indice di abbondanza negli anni dal 2000 al L indice utilizzato è quello basato sulla media (IM), messo a punto nel rapporto tecnico relativo alla stagiona autunnale del 2004 (Calvi & Fornasari, 2005) per il monitoraggio delle popolazioni di uccelli migratori in transito attraverso le Prealpi Lombarde. L indice è stato sviluppato non basandosi sul valore di catture del primo anno di attività, ma sul valore medio di tutti gli anni di attività. Questo indice risulta quindi dinamico : i valori relativi alle diverse stagioni variano cioè di anno in anno, essendo funzione della media delle catture relativa a tutti gli anni di attività (che corrisponde al valore 1 dell indice). Questa la procedura utilizzata per il calcolo dell indice: 1) sono state selezionate le pentadi per le quali sono disponibili dati per tutti gli anni di attività: queste sono quelle dalla 49 (24-28 agosto) alla 64 (12-16 novembre). 141

143 2) per ogni anno di attività è stato calcolato il numero totale di catture effettuate all interno del periodo individuato (Tot00, Tot01,, Tot07) 3) è stata calcolata la media dei valori ottenuti nei sette anni di attività (Med00-07) 4) è stata calcolata la differenza tra il totale dei singoli anni e la media di tutti gli anni (ad es.: Tot00 - Med00-07, Tot01 - Med00-07, ecc ) 5) i valori ottenuti al punto 4) sono stati divisi per Med00-07 ottenendo così il valore relativo della variazione ( 00, 01,, 07) 6) ad ognuno dei valori è stato sommato il valore 1 ottenendo quindi il valore dell indice (IM - indice basato sulla media) per l anno relativo (IM00, IM01,, IM07). I valori dell indice di popolazione ottenuti per le 10 specie più abbondanti sono stati utilizzati per effettuare delle correlazioni con l anno progressivo di raccolta dei dati al fine di evidenziare la presenza di trend demografici in atto. d) variazione del rapporto tra giovani ed adulti dal 2000 al 2007 Andamento generale In Figura 44 sono illustrati gli andamenti per pentade delle catture totali dal 2000 al 2007: i dati sono raggruppati per pentade e in ascissa è mostrata la data centrale di ogni pentade. L andamento delle catture nel 2007 non ha mostrato un picco ben evidente con valori molto abbondanti. Un primo picco di scarsa entità si è verificato verso fine agosto in corrispondenza del passaggio della Balia nera. A settembre le catture si sono mantenute su numeri piuttosto bassi, con un andamento leggermente crescente. A fine settembre è iniziata l ondata principale e il numero di inanellamenti ha raggiunto i valori massimi in corrispondenza della prima decade del mese di ottobre (quindi piuttosto presto), con valori medi però inferiori ai 100 inanellamenti giornalieri. L andamento generale delle catture è molto influenzato dalle catture di Fringuello, che solitamente costituiva la specie più abbondante: la scarsità di catture per questo Fringillide ha portato all assenza di picchi elevati in corrispondenza della fase centrale del passo autunnale. Al picco di catture di ottobre hanno contribuito in particolar modo Lucherino, Pettirosso, Regolo e Tordo. La fase finale del periodo di attività ha visto un nuovo incremento delle catture dovuto perlopiù al passo di Peppola e alla coda di migrazione del Lucherino. Se si esamina l andamento del numero di catture totali dal 2000 al 2007 appare evidente una diminuzione delle stesse, testimoniata dall inclinazione della retta di regressione rispetto all anno (Figura 24). In realtà tale tendenza non viene confermata dai test statistici (r s = -0,45, N=8, P<0,05), per cui attualmente non si può affermare con certezza che vi sia in atto un effettiva riduzione numerica delle popolazioni migratrici, o perlomeno delle catture effettuate. Figura 24. Andamento delle catture totali effettuate al passo di Spino nel corso del periodo

144 Catture Catture Catture Catture Catture Catture Catture Catture ago set ott nov ago set ott nov ago set ott nov ago set ott nov ago set ott nov ago set ott nov ago set ott nov ago set ott nov Figura 4. Andamento temporale delle catture totali nelle stagioni autunnali

145 Pettirosso Figura 5. Andamento delle catture di Pettirosso per pentade dal 2000 al

146 Le catture di Pettirosso hanno avuto nel 2007 un andamento del tutto regolare, con una crescita continua da agosto fino al raggiungimento del picco massimo nella prima decade del mese di ottobre (Figura ). Dal punto di vista della scansione temporale del transito migratorio, dopo uno spostamento in avanti della data mediana di passaggio dal 2000 al 2004, si sta assistendo ad un lento ripristino della situazione iniziale (Figura ), che però non è ancora stato portato definitivamente a termine, come testimonia il risultato del test di correlazione tra data mediana di passaggio ed anno di misurazione, molto vicino alla significatività (r s =0,905 P=0,07). Figura 6. Andamento di I quartile, mediana e III quartile per le catture di Pettirosso dal 2000 al Le cause degli spostamenti temporali delle migrazioni potrebbero essere parzialmente dovuti a cause climatiche (Møller et al., 2004); gli effetti del cambiamento climatico sulla migrazione post-riproduttiva si sono rivelati tuttavia piuttosto complessi ed articolati a causa della sovrapposizione di diverse istanze che concorrono alla determinazione dei tempi di passaggio. Jenni e Kéry (2003) ad esempio analizzando la migrazione autunnale attraverso le Alpi hanno rilevato un generale anticipo del passaggio per i migratori su lunga distanza, ed un ritardo per quelli su breve o media distanza, indicando anche la biologia riproduttiva delle specie come fattore determinante nella tipologia di risposta migratoria ai cambiamenti climatici. Dai dati di cattura nessuna variazione sembra invece aver subito la consistenza numerica delle popolazioni in transito attraverso il Passo di Spino. Negli anni dal 2000 al 2007 si sono verificate normali oscillazioni del numero di catture che però non indicano nessun trend significativo in atto (Figura 7). 145

147 Catture Giovani / adulti Indice di popolazione Figura 7. Andamento dell indice di popolazione (IM) per il Pettirosso al Passo di Spino dal 2000 al Le medesime oscillazioni, senza tendenze significative, si riscontrano anche nel rapporto tra giovani ed adulti (Figura 8). Questo valore ha avuto tra l altro negli ultimi 4 anni un andamento del tutto simile a quello riscontrato per l indice di abbondanza, ad indicare che per questa specie uno dei parametri più importanti nella regolazione delle popolazioni è data dal successo riproduttivo. Giovani Adulti Età indeterminata Rapporto J/Ad ,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 Figura 8. Variazione del rapporto tra individui giovani ed adulti di Pettirosso al Passo di Spino dal 2000 al

148 Tordo bottaccio Figura 9. Andamento delle catture di Tordo bottaccio per pentade dal 2000 al

149 La fenologia migratoria del Tordo bottaccio si caratterizza solitamente per la grande concentrazione di individui che si realizza perlopiù in un ondata principale ben definita. Anche nel 2007 la curva fenologica relativa alla migrazione del Tordo bottaccio mostra un andamento a campana con un picco ben definito, che però è risultato meno marcato rispetto ad alcune delle stagione precedenti (Figura 9). Il picco si è verificato in corrispondenza della prima decade di ottobre, dopodichè le catture sono andate diminuendo per poi cessare intorno a metà novembre, quando invece si riscontrano un buon passaggio per alcuni suoi congeneri come ad esempio Tordela, Tordo sassello e Cesena. Figura 10. Andamento di I quartile, mediana e III quartile per le catture di Tordo bottaccio dal 2000 al Per quanto riguarda la fenologia del Tordo bottaccio (Figura 10) si possono ripetere le considerazioni già effettuate per il Pettirosso. I tempi di migrazione hanno cioè subito uno slittamento in avanti dal 2000 al Recentemente le date di passaggio sembrano tornare verso i valori registrati nei primi anni di attività, anche la situazione non è ancora completamente restaurata, soprattutto relativamente alla prima coda della migrazione (correlazione tra primo quartine ed anno r s =0,68, P=0,06). Si ribadisce comunque l importanza di monitorare la migrazione del Tordo bottaccio, poiché questa specie è oggetto di un consistente prelievo venatorio. L indice di popolazione del Tordo bottaccio, ha avuto negli anni un andamento leggermente decrescente, che però non è risultato statisticamente significativo (r s =-0,46, P>0,05) e che è caratterizzato da numerose oscillazioni Figura 11. Questo andamento altalenante rispecchia quello della popolazione europea, che ha mostrato un leggero decremento dal 1980 ad oggi, ma che sembra ultimamente in leggera ripresa (EBCC, 2005). Come già nel precedente rapporto tecnico ribadiamo la necessità di prestare comunque attenzione alla situazione di questa specie che si è rivelata geograficamente eterogenea, con forti diminuzioni locali come ad esempio nelle isole britanniche (Peach et al., 2004; Robinson et al., 2004). Le cause di questa diminuzione sono state identificate nella riduzione di superficie adatta al foraggiamento con ripercussioni sulla sopravvivenza dei giovani nel primo anno di vita e quindi sui livelli di popolazione. 148

150 Catture Giovani / adulti Indice di popolazione Figura 11. Andamento dell indice di popolazione (IM) per il Tordo bottaccio al Passo di Spino dal 2000 al Il rapporto tra giovani ed adulti catturati al Passo di Spino ha avuto un andamento significativamente crescente dal 2000 al 2007 (rs=-0,91, P<0,01). In questo caso sembra presentarsi una situazione opposta a quella delle isole britanniche, con problemi relativi agli individui adulti. Ciò potrebbe indicare una riduzione dei tassi di sopravvivenza degli individui adulti, che sono potenzialmente incidenti sulle dinamiche numeriche della popolazione. È noto infatti che questo tratto sia uno dei più importanti nella regolazione delle dinamiche delle popolazioni selvatiche, e bisogna quindi prestare attenzione a questo fenomeno che può avere serie ripercussioni (Stearns, 1992). Giovani Adulti Età indeterminata Rapporto J/Ad ,0 16,0 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 Figura 12. Variazione del rapporto tra giovani ed adulti di Tordo bottaccio al Passo di Spino dal 2000 al

151 Fringuello Figura 124. Andamento delle catture di Fringuello per pentade dal 2000 al

152 L andamento delle catture di Fringuello (Figura 124) nell autunno 2007 risulta assolutamente anomalo rispetto ai primi anni di attività, ma la tendenza ad un appiattimento della curva fenologica si era già mostrata nel corso degli ultimi tre anni. La scansione temporale del passaggio non ha mai subito in questa specie vistose variazioni ed i test effettuati sull andamento temporale di primo quartine, mediana e terzo quartine confermano l impressione ricavata dall osservazione del grafico di Figura 14. Figura 14. Andamento di I quartile, mediana e III quartile per le catture di Fringuello dal 2000 al Per quanto riguarda invece la consistenza delle catture effettuate, va registrata per questa specie una marcata diminuzione (Figura 15), soprattutto a partire dal 2001 (r s =-0,88, P=0,01). Questo è forse il fenomeno più vistoso tra quelli rilevati in questi anni di studio. Negli ultimi due anni in particolare sono stati raggiunti i valori più bassi dall inizio delle attività con una diminuzione del 80% rispetto al Se come anno di riferimento consideriamo 2000 la diminuzione è comunque del 40%, valore piuttosto elevato. Probabilmente si tratta di un fenomeno locale, poiché l andamento della popolazione nidificante europea è piuttosto variabile e non si evidenziano particolari tendenze in atto (EBCC, 2005); merita comunque di essere monitorato con attenzione, confrontando i dati raccolti al Passo di Spino con quelli di altre stazioni afferenti al Progetto Alpi. Il rapporto tra giovani e adulti (Figura 16), ha avuto un andamento piuttosto regolare, senza mai oltrepassare le due unità, con valori bassi, così come accade per gli altri Fringillidi. I valori di produttività emersi dai nostri dati sono peraltro in linea con quanto noto in bibliografia (ad esempio: Browne, 2004). 151

153 Catture Giovani / adulti Indice di popolazione Figura 15. Andamento dell indice di popolazione (IM) per lo Fringuello al Passo di Spino dal 2000 al Giovani Adulti Età indeterminata Rapporto J/Ad ,0 1,6 1,2 0,8 0,4 0,0 Figura 16. Variazione del rapporto tra individui giovani ed adulti di Fringuello al Passo di Spino dal 2000 al

154 Lucherino Figura 17. Andamento delle catture di Lucherino per pentade dal 2000 al

155 Il Lucherino è risultato nel 2007 la specie maggiormente catturata, con oltre 1000 individui, raggiungendo l abbondanza maggiore registrata negli otto anni di monitoraggio. Il picco assoluto di catture si è verificato in corrispondenza dei primi giorni di ottobre, ma queste si sono mantenute su valori elevati anche nel prosieguo della stagione, fino ai primi giorni di novembre (Figura 17). Il valore massimo di catture è coinciso nel 2007 con la data più precoce dell ondata migratoria principale: non si era mai assistito in precedenza ad un picco di catture nei primi giorni di ottobre, come testimoniato dalla Figura 18 (valore della mediana relativa al 2007). In effetti la data mediana di passaggio è fortemente correlata all indice di abbondanza (r s =-0,90 P<0,01): negli anni con numeri molto bassi di catture, queste ultime vengono effettuate tardivamente, anche perché dal campione totale mancano soprattutto gli individui giovani che sono, come già detto, i primi a transitare. A conferma di queste affermazioni il rapporto tra giovani ed adulti è correlato significativamente sia all indice di popolazione (r s =0,74 P<0,05), sia alla data mediana di passaggio (r s =-0,81 P<0,05). Anche per questa specie pare dunque il successo riproduttivo (o di involo dei giovani) il fattore che maggiormente condiziona le dinamiche di popolazione. Analizzando i grafici di Figura 19 e Figura 20 è facile notare che i due crolli di abbondanza verificatisi negli anni 2003 e 2006 furono dovuti soprattutto alla mancanza degli individui nati nell anno. In molte specie di Fringillidi la migrazione presenta un carattere fortemente irregolare e il numero di giovani che si involano, quindi il numero di individui che giungono nelle aree di svernamento, dipende in larga misura dalla disponibilità di risorse negli areali riproduttivi: queste sono spesso sottoposte a forti oscillazioni che condizionano di conseguenza le popolazioni che da essi dipendono. Figura 18. Andamento di I quartile, mediana eiii quartile per le catture di Lucherino dal 2000 al

156 Catture Giovani / adulti Indice di popolazione Figura 19. Andamento dell indice di popolazione (IM) per il Lucherino al Passo di Spino dal 2000 al Giovani Adulti Età indeterminata Rapporto J/Ad ,0 3,2 2,4 1,6 0, ,0 Figura 20. Variazione del rapporto tra individui giovani ed adulti di Lucherino al Passo di Spino dal 2000 al

157 Conteggio dei migratori in transito attraverso il passo L inanellamento è la tecnica di studio della migrazione che ad oggi ha prodotto i maggiori risultati per la ricerca sugli uccelli in natura (Berthold, 2003). Molti migratori sono tuttavia di difficile cattura e marcatura; per questi ancora oggi l osservazione visiva, che costituì il metodo classico della ricerca nelle sue fasi iniziali, è di grande importanza. Essa si effettua solitamente da posizioni sopraelevate, come valichi montani, crinali, promontori costieri, interessati da flussi migratori consistenti e ben evidenti di rapaci diurni, cicogne, trampolieri, ma anche di piccoli Passeriformi. In questi luoghi sono state impiantate diverse stazioni di osservazione che operano ormai da diversi anni (Edelstam, 1972; Leshem, 1989): qui la migrazione viene osservata sistematicamente e vengono raccolte preziose informazione sui meccanismi di regolazione della rotta migratoria. Non esiste un metodo infallibile per il monitoraggio della migrazione: ognuna delle tecniche sviluppate nel passato ed attualmente in uso porta con sé un grado di errore più o meno consistente: l approccio multi-metodologico è quello che porta sicuramente i migliori risultati, poiché si giova dei vantaggi dei diversi metodi utilizzati, permettendo invece di coprirne, almeno parzialmente, le lacune. Esso permette inoltre di verificare l efficacia di diversi metodi confrontandoli tra loro. Lo svantaggio di questo approccio è ovviamente la necessità di un maggiore sforzo di campionamento e, quindi, l impiego di maggiori risorse. Negli ultimi decenni vi sono tuttavia numerosi esempi di importanti progetti di monitoraggio che hanno studiato contemporaneamente la migrazione con metodologie diverse, quali ad esempio l inanellamento, l uso dei radar, il conteggio visivo diurno o il moonwatching (Alerstam et al., 1973; Bruderer & Liecthi, 1994; Leshem, 1989; Zehnder & Karlsson, 2001). In alcune occasioni sono stati confrontati a posteriori i risultati di progetti indipendenti di monitoraggio effettuati con tecniche differenti (Huttunen, 2004). Nell autunno 2005 ha avuto inizio presso l Osservatorio Ornitologico Regionale del Passo di Spino il conteggio visivo dei migratori con lo scopo di a) valutare la relazione esistente tra il reale passaggio diurno dei migratori ed i risultati ottenuti dalla stazione di inanellamento, e b) integrare questi ultimi con le informazioni aggiuntive ricavate dal conteggio visivo. Metodi e risultati dei primi due anni di attività L attività è stata condotta nel 2005 e 2006 focalizzando le attività sul mese di ottobre (nel 2006 il conteggio è proseguito poi fino a metà novembre). Si è optato per il campionamento di un periodo fisso all interno di ogni fascia oraria. Si è optato inizialmente per un quarto d ora ogni ora (solitamente nella fase iniziale della fascia oraria), nell intervallo compreso tra le 7 e le 16: questo poiché è impossibile effettuare il conteggio per ore senza interruzione, ma anche per mettere a punto una tecnica speditiva che consentisse all operatore di impiegarsi anche nelle attività di inanellamento. L osservazione è stata effettuata dal poggio retrostante il casello di inanellamento, e sono stati conteggiati i migratori in transito sopra i transetti A e B in direzione sud-est e C e D in direzione nord-ovest. I migratori sono stati registrati su apposite schede indicando la specie, la stima del numero degli individui (quando possibile) e la direzione di provenienza. Sono stati anche registrati i migratori non visti, ma individuati grazie alle emissioni vocali: per questi spesso non è stato possibile individuare correttamente né il numero di individui né la direzione di provenienza. Diverse le indicazioni emerse nei primi due anni di attività: in alcuni casi risultati interssanti, in altri la semplice conferma di situazioni prevedibili, ma da verificare sul campo. Per quanto riguarda la selezione delle specie target sulle quali lavorare è emerso chiaramente che per i Fringillidi più abbondanti (Fringuello, Lucherino, Peppola e in parte Frosone) si possono effettuare interessanti considerazioni sulla relazione che lega i risultati forniti dai due tipi di campionamento. È emerso cioè che a regimi elevati di transito migratorio l indice di abbondanza fornito dal conteggio cresce più rapidamente rispetto a quello fornito dall inanellamento. La relazione tra i due valori è di tipo curvilineo, con una sorta di penalità per l inanellamento in caso di transito intenso (Figura 21). Sembra cioè che oltre una certa soglia di abbondanza gli uccelli inanellati crescano di meno rispetto agli uccelli che realmente transitano attraverso il passo. 156

158 Questo elemento, se confermato con ulteriori analisi, andrebbe tenuto in considerazione allorché si dovessero usare i dati di inanellamento per il calcolo degli andamenti relativi alle specie migratrici. Figura 21. Relazione tra indici di abbondanza dati dai due metodi di campionamento relativamente alla migrazione del Fringuello nel biennio La relazione tra le due variabili è di tipo esponenziale, con esponente < 1 Per confermare queste indicazioni emerse nei primi due anni di attività sono state effettuate nel 2007 delle sessioni aggiuntive con un grande sforzo da parte di tutti i rilevatori. Sia il conteggio di 15 minuti, sia l inanellamento non permettono di intercettare tutti gli individui in transito, ma forniscono semplicemente indici di abbondanza. Per valutare la bontà di questi indici, essi vanno confrontati con il dato reale. Il dato più vicino a quello reale si può ottenere effettuando dei conteggi continuativi sull intera fascia oraria. In questo modo si potrà risalire al tipo di relazione che lega gli indici forniti inanellamento e conteggio a campione al dato reale. I dati raccolti nel 2007 verranno analizzati insieme a quelli raccolti nella prossima stagione in modo da disporre di un campione numerico soddisfacente. Altro elemento interessante è l influenza del vento sulla relazione tra i due metodi. Analisi esplorative hanno permesso di constatare che le condizioni di vento influenzano significativamente la relazione tra gli individui in transito e quelli effettivamente catturati (Figura 22). Ciò è prevedibile poiché il vento influisce sulla quota di volo dei migratori, ma il lavoro di questi anni ha permesso di formalizzare questo fenomeno con una validazione statistica. Nel caso del Fringuello (specie per la quale sono state condotte le analisi sui dati 2005 e 2006) un indice riassuntivo delle condizioni di vento nel corso della giornata è stato inserito in un modello di regressione che lega individui contati (variabile indipendente) agli individui inanellati (variabile dipendente). Il vento influisce significativamente sugli individui inanellati (t = -2,04; P<0,05). 157

159 inanellamenti/conteggi 1,2 1,0 0,8 0,6 0,4 0,2 0,0 _ + vento Figura 22. Andamento del rapporto tra individui inanellati e contati in funzione delle condizioni di vento. I dati utilizzati sono quelli relativi ai fringuelli inanellati e contati nel biennio nei grafici sono rappresentati i valori medi e la deviazione standard (barre di errore). Oltre ai Fringillidi, l unica altra specie censita frequentemente con entrambi i metodi è il Regolo. Questo è però perlopiù un migratore notturno e il conteggio visivo, seppur in grado di individuare macroscopicamente i periodi di massimo passaggio, non può essere considerato la tecnica ottimale per il monitoraggio della specie. Il conteggio è infine risultato essere molto utile per descrivere la fenologia di specie che effettuano principalmente un passaggio alto sopra l impianto e che hanno quindi probabilità di cattura molto ridotta, come ad esempio Allodola, Motacillidi, Passera scopaiola e Crociere. Risultati dei conteggi effettuati nel 2007 Nel 2007 i conteggi sono stati effettuati dal 3 ottobre all 11 novembre. Sono stati contati complessivamente individui appartenenti a 50 specie (Tabella 2). Tra questi 7582 sono stati contati nel corso delle sessioni standard, 5587 durante le sessioni aggiuntive. Le specie rilevate appartengono perlopiù all ordine dei Passeriformi: tra i non Passeriformi la specie più abbondante, come per gli anni passati, è stata il Colombaccio. I Fringillidi costituiscono la grande maggioranza degli individui rilevati (89% -Figura 23) e sono quindi, come già affermato tra gli obiettivi prioritari dell attività di conteggio. Altri Fringillidi 2,6% Frosone 1,1% Altre specie 4,5% Crociere 2,0% Lucherino 18,7% Colombaccio 1,1% Pispola 1,8% Regolo 1,1% Ballerina bianca 1,1% Passera scopaiola 1,5% Peppola 11,9% Fringuello 52,7% Figura 23. Composizione del campione di individui rilevati con i conteggi effettuati nel corso

160 La specie di gran lunga più rilevata (più della metà del campione totale) è stata il Fringuello; a seguire Lucherino (18,7%) e Peppola (11,9%). Tutte le altre specie sono abbondantemente al di sotto del 10%. L elemento più interessante che emerge dai risultati generali è il disaccordo con i risultati forniti dall inanellamento. Se si prendono in considerazione gli individui inanellati nello stesso intervallo di tempo nel quale sono stati effettuati i conteggi (Tabella 3), si vede che la specie più inanellata è il Lucherino, con un abbondanza quasi doppia rispetto al Fringuello. Questo risultato è abbastanza sorprendente e indica probabilmente una differente efficacia dell inanellamento nel monitoraggio di questi due Fringillidi. 159

161 Tabella 2. Risultati dei conteggi visivi effettuati nel 2007 presso il passo di Spino (in arancio le specie non inanellate nello stesso periodo e nelle medesime fasce orarie). EURING Specie Conteggi standard Conteggi aggiuntivi Totale E W I tot E W I tot Falco di palude Circus sp Astore Poiana Gheppio Pellegrino Colombaccio Picchio rosso maggiore Tottavilla Allodola Rondine montana Prispolone Pispola Spioncello Cutrettola Ballerina gialla Ballerina bianca Passera scopaiola Codirosso spazzacamino Merlo Cesena Tordo bottaccio Tordo sassello Tordela Lui' piccolo Regolo Codibugnolo Cincia bigia Cincia mora Cinciarella Cinciallegra Ghiandaia Nocciolaia Cornacchia Corvo imperiale Storno Fringuello Peppola Verzellino Venturone Verdone Cardellino Lucherino Fanello Organetto Crociere Ciuffolotto Frosone Zigolo giallo Zigolo muciatto Migliarino di palude Fringilla sp Indeterminato Totale

162 Tabella 3. Inanellamenti effettuati in concomitanza dell attività di conteggio dei migratori: si tratta delle catture effettuate dei medesimi giorni e nelle stesse fasce orarie (in arancio le specie non contate nello stesso periodo). EURING Nome Italiano Nome Scientifico Direz. provenienza Totale E W I 7670 Gufo comune Asio otus Picchio rosso maggiore Dendrocopos major Prispolone Anthus trivialis Pispola Anthus pratensis Scricciolo Troglodytes troglodytes Passera scopaiola Prunella modularis Pettirosso Erithacus rubecula Codirosso spazzacamino Phoenicurus ochruros Merlo Turdus merula Tordo bottaccio Turdus philomelos Tordo sassello Turdus iliacus Tordela Turdus viscivorus Lui' piccolo Phylloscopus collybita Regolo Regulus regulus Codibugnolo Aegithalos caudatus Cincia mora Parus ater Cinciarella Parus caeruleus Cinciallegra Parus major Picchio muratore Sitta europaea Rampichino alpestre Certhia familiaris Fringuello Fringilla coelebs Peppola Fringilla montifringilla Venturone Serinus citrinella Verdone Carduelis chloris Cardellino Carduelis carduelis Lucherino Carduelis spinus Fanello Carduelis cannabina Crociere Loxia curvirostra Frosone Coccothraustes coccothraustes Zigolo muciatto Emberiza cia Totale Le specie rilevate con entrambi i metodi sono state 25 nel 2007; solo 5 quelle inanellate e sfuggite al conteggio visivo, e ben 28 quelle viste ma non inanellate (Figura 24). Questo numero, molto maggiore rispetto a quelli degli anni precedenti, è dovuto sostanzialmente al grande sforzo di campionamento messo in campo con le sessioni aggiuntive. Per la rappresentazione grafica della fenologia ottenuta con il conteggio sono stati presi in considerazione tutti i dati raccolti; per ogni fascia oraria, a prescindere dal numero di minuti campionato, è stato stimato il numero totale di individui in transito partendo dal numero di individui realmente contati e dal tempo di conteggio e basandosi sull assunto di una relazione lineare tra durata dell osservazione e individui contati. Per i dati totali, l andamento ricavato con i due metodi è molto simile (Figura 25) e i valori di abbondanza giornaliera sono infatti altamente correlati (r s =0,737; P<0,01). 161

163 3-ott 5-ott 7-ott 9-ott 11-ott 13-ott 15-ott 17-ott 19-ott 21-ott 23-ott 25-ott 27-ott 29-ott 31-ott 2-nov 4-nov 6-nov 8-nov 10-nov Conteggi Inanellamenti Numero specie rilevate Inanellamento Entrambi Conteggio Figura 24. Confronto tra metodologie di rilevamento per quanto riguarda il numero di specie censite. Conteggi Inanellamenti Figura 25. Andamento giornaliero degli individui contati (barre) e di quelli catturati (linee). Test di correlazione non parametrica di Spearman tra il numero di individui contati ed inanellati nell arco di ogni giornata sono stati effettuati per le sei specie più abbondanti (Tabella 4). I test hanno dato risultato significativo per le tre specie di fringillidi più abbondanti (Fringuello, Lucherino e Peppola), mentre non è stata raggiunta la significatività nel caso di Regolo, Crociere e Frosone. Il conteggio e l inanellamento confermano quindi di avere un efficacia paragonabile solo per le specie più abbondanti. Per le altre specie sarà necessario individuare una modalità per integrare le informazioni derivanti da entrambi i metodi al fine di una migliore definizione della curva fenologica. 162

164 3-ott 6-ott 9-ott 12-ott 15-ott 18-ott 21-ott 24-ott 27-ott 30-ott 2-nov 5-nov 8-nov 11-nov Stima individui in transito Individui inanellati 3-ott 6-ott 9-ott 12-ott 15-ott 18-ott 21-ott 24-ott 27-ott 30-ott 2-nov 5-nov 8-nov 11-nov Stima individui in transito Individui inanellati Tabella 4. Risultati del test di correlazione tra totali giornalieri dei conteggi e inanellamento relativi al medesimo intervallo di tempo. In grassetto le correlazioni statisticamente significative. Specie r s P N Regolo -0,010 0, Fringuello 0,792 0, Peppola 0,765 0, Lucherino 0,787 0, Crociere 0,267 0, Frosone 0,344 0, Nei grafici da Figura 26a Figura 31 vengono confrontati i risultati ottenuti con inanellamento e conteggio per le specie più abbondanti. Anche questa rappresentazione permette di visualizzare l equivalenza dei metodi nel caso dei migratori più abbondanti, per i quali le due curve fenologiche individuate sono molto simili Conteggio Inanellamento Figura 26. Confronto tra metodologie di rilevamento in relazione alla migrazione del Regolo Conteggio Inanellamento Figura 27. Confronto tra metodologie di rilevamento in relazione alla migrazione del Fringuello. 163

165 3-ott 6-ott 9-ott 12-ott 15-ott 18-ott 21-ott 24-ott 27-ott 30-ott 2-nov 5-nov 8-nov 11-nov Stima individui in transito Individui inanellati 3-ott 6-ott 9-ott 12-ott 15-ott 18-ott 21-ott 24-ott 27-ott 30-ott 2-nov 5-nov 8-nov 11-nov Stima individui in transito Individui inanellati 3-ott 6-ott 9-ott 12-ott 15-ott 18-ott 21-ott 24-ott 27-ott 30-ott 2-nov 5-nov 8-nov 11-nov Stima individui in transito Individui inanellati Conteggio Inanellamento Figura 28. Confronto tra metodologie di rilevamento in relazione alla migrazione della Peppola Conteggio Inanellamento Figura 29. Confronto tra metodologie di rilevamento in relazione alla migrazione del Lucherino Conteggio Inanellamento Figura 30. Confronto tra metodologie di rilevamento per in relazione alla migrazione del Crociere. 164

166 3-ott 8-ott 13-ott 18-ott 23-ott 28-ott 2-nov 7-nov 3-ott 8-ott 13-ott 18-ott 23-ott 28-ott 2-nov 7-nov stima individui in transito stima individui in transito 3-ott 8-ott 13-ott 18-ott 23-ott 28-ott 2-nov 7-nov 3-ott 8-ott 13-ott 18-ott 23-ott 28-ott 2-nov 7-nov stima individui in transito stima individui in transito 3-ott 6-ott 9-ott 12-ott 15-ott 18-ott 21-ott 24-ott 27-ott 30-ott 2-nov 5-nov 8-nov 11-nov Stima individui in transito Individui inanellati Conteggio Inanellamento Figura 31. Confronto tra metodologie di rilevamento in relazione alla migrazione del Frosone. Come espresso in precedenza, uno dei risultati non trascurabili del conteggio visivo, è quello di fornire informazioni per alcune specie che difficilmente vengono catturate, poichè transitano solitamente alte. Per queste specie il conteggio visivo permette di delineare la curva fenologica anche in assenza di dati di inanellamento. Nella figura successiva vengono riportati quattro grafici in cui viene riportata la fenologia migratoria ricavata dai dati di conteggio per alcune specie di difficile cattura: Colombaccio, Ballerina bianca, Rondine montana e Passera scopaiola. 120 Colombaccio 100 Ballerina bianca Rondine montana Passera scopaiola Figura 32. Fenologia migratoria emersa dai conteggi per specie non inanellate o inanellate con numeri molto bassi. Anche i dati raccolti con i conteggi visivi nel 2007 suggeriscono la complementarietà di questo metodo con quello dell inanellamento, soprattutto in relazione alle specie per le quali i due metodi hanno efficacia 165

167 sensibilmente diversa. Uno degli elementi che è emerso dalle analisi preliminari è la probabile necessità di ampliare il tempo di campionamento per fascia oraria. In questo modo si pensa di poter ridurre il margine di errore dovuto a fenomeni causali, che può essere anche elevato per le specie che non hanno un passaggio regolare, ma che migrano in gruppi numerosi distribuiti irregolarmente nel tempo. Si è anche deciso per il futuro di indicare la distanza dei migratori dal punto di osservazione in modo da poter applicare moderne tecniche statistiche in grado di tenere in considerazione la probabilità di rilevazione di una specie in funzione della distanza dell osservatore; ogni accorgimento in grado di perfezionare la precisione delle stime può essere particolarmente prezioso. Bibliografia. Alerstam T., Lindgren A., Nilsson S.G. e Ulfstrand S., Nocturnal passerine migration and cold front passages in autumn a combined radar and field study. Ornis Scand. 4: Berthold P., La migrazione degli uccelli. Una panoramica attuale. Bollati-Boringhieri, Torino. Browne S.J., 2004 Some aspects of Chaffinc Fringilla coelebs biology, based on an analysis of individuals ringed during 1991 to 2003 in Norfolk, England. Ringing and migration, 22: Bruderer B & Liechti F., Quantification of bird migration different means compared. Proc. Bird Strike Committee Europe 22: Calvi G. & Fornasari L Studio della migrazione degli uccelli nella Stazione Ornitologica Regionale del Passo di Spino. Quinta indagine. Rapporto tecnico non pubblicato. ERSAF. EBCC Trends in european common birds. Edelstam C (a cura di). The visibile migration of birds at Ottenby, Sweden. Var Fagelvärld Sonderh. Huttunen M.J., Autumn migration of thrushes over eastern Finland: a comparison of visible migration and ringing recovery patterns. Ringing and migration, 22: Jenni L. & Kéry M., Timing of autumn bird migration under climate change: advances in long-distance migrants, delays in short-distance migrants. Proc.R. soc. Lond. B 270: Leshem Y Following raptor migration form the ground, motorized glider and radar at a junction of three continents. in Meyburg B.-U. e Chancellor R.D. (a cura di) Raptors in the modern world. Berlin London Paris, pp Møller A. P., Berthold P. and Fiedler W (eds). Birds and climate change. Academic Press, Amsterdam. Peach W.J., Robinson R.A. & Murray K.A., 2004 Demographic and environmental causes of the decline of rural Song Thrushes Turdus philomelos in lowland Britain. Ibis, 146 (Suppl.2):50-59 Robinson R.A., Green R.E., Baillie S.R., Peach W.J. & Thomson D.L., 2004 Demogarphic mechanism of the population decline of the song thrush Turdus philomelo in Britain. Journal of Animal Ecology, 73: Stearns S.C., 1992 The evolution of life histories. Oxfor University Press, 249 pp. Zehnder S. e Karlsson L., Do ringing numbers reflect true migratory activity of nocturnal migrants? J.Ornithol. 142:

168 25.Riserva Le Bine Inquadramento geografico, caratteristiche e habitat della stazione: Lanca morta del fiume Oglio di forma circolare con un'estensione di circa 90 ha. Nell alveo è presente acqua, canneti e saliceto. Il terreno all interno dell area è rinaturalizzato da ex pioppeto in rimboschimenti naturali e produttivi, ricreati inoltre stagni e specchi d'acqua. Strutture di appoggio: Centro di educazione e formazione ambientale Le Bine: Cascina agricola e agriturismo con 24 posti letto, Oasi WWF. Tipologia di cattura: 15 reti mist-nets da 12 m diametro 16 mm, distribuite a campione. Attività 2007: Si sono svolte 9 sessioni per complessive 50 ore di cattura effettiva, nei giorni: 01/04; 12/05; 13/05; 28/07; 17/08; 18/08; 19/08; 09/12; 15/12. Tabella catture stazione della Riserva Le Bine, anno 2007: Euring Nome scientifico Nome comune Catture auto- Ricatture Ricatture 7240 Cuculus canorus Cuculo Prunella modularis Passera scopaiola Erithacus rubecola Pettirosso Turdus merula Merlo Sylvia borin Beccafico Sylvia atricapilla Capinera Phylloscopus collybita Lui' piccolo Aegithalos caudatus Codibugnolo Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Pica pica Gazza Sturnus vulgaris Storno Passer italiae Passera d'italia Passer montanus Passera mattugia Fringilla coelebs Fringuello Fringilla montifringilla Peppola Carduelis chloris Verdone Carduelis carduelis Cardellino Carduelis spinus Lucherino Carduelis cannabina Fanello 1 1 Totale 167

169 26.Stazione Ornitologica del Parco Regionale dei Colli di Bergamo Inquadramento geografico, caratteristiche e storia della stazione: Situata presso il Centro Parco di Cà della Matta, a circa 530 metri di altitudine sul colle della Maresana (45 41 N, 9 41 E), in comune di Ponteranica (BG), pur essendo attiva dal 1997 è stata ufficialmente istituita con delibera del consiglio di amministrazione del PRCB nell anno L ambiente indagato è un versante dei primissimi rilievi delle Prealpi Lombarde esposto prevalentemente a sud, caratterizzato da terrazzamenti abbandonati, un tempo coltivati ed ora in rapida evoluzione ecologica con la presenza di arbusteti termofili, praterie magre residue prealpine, orno- ostrieti e castagneti. In particolare oggetto di studio sono le varie tipologie di arbusteti che si sono sviluppate naturalmente in seguito alla cessazione dell attività agricola in relazione con la presenza quali-quantitativa delle specie di avifauna durante tutto il corso dell anno. Le tipologie sono le seguenti: arbusteti fitti, siepi naturali, radure cespugliate, zone ecotonali di transizione tra aree aperte e zone boscate. L attività della Stazione Ornitologica risulta particolarmente importante se si considera che il monitoraggio costante di questi ambienti, per molti anni, fornisce dati precisi per valutazioni quantitative della dinamica di popolazione delle specie presenti e in particolare per stimare: -il successo riproduttivo dei nidificanti nell area; -la dispersione dei giovani; -la sopravvivenza invernale; -l importanza dell area per la migrazione primaverile e autunnale; -la dimensione dell area vitale per alcune specie. Particolare attenzione è stata inoltre prestata alla dinamica delle interconnessioni tra la presenza di avifauna e l offerta trofica. L area in cui opera la Stazione risulta inserita in Zona a Parco naturale e questo ha garantito una situazione operativa ottimale. Sono state da sempre utilizzate unicamente reti mist-nets per la cattura passiva senza pertanto l utilizzo di altri mezzi ( ad esempio richiami acustici). La tipologia delle reti è stata quella standard: 12 m di lunghezza x 2.40 di altezza costituite da 4 sacche, con maglia di 16 mm, per uno sviluppo totale di 224 metri. Dal 1997 al 2007 sono stati inanellati individui di 70 specie diverse appartenenti a 24 famiglie fra le quali quella dei Silvidi, con 18 specie, risulta la più rappresentata. L attività scientifica della Stazione è da sempre inserita nei programmi di educazione ambientale del Parco e della Regione. Referenti e collaboratori. Il referente della Stazione è Stefano Milesi del Servizio Vigilanza e Servizio Faunistico del PRCB. Nel 2007 l attività è stata resa possibile dal contributo prestato dagli inanellatori Alessandro Mazzoleni, Alberto Nevola e Aronne Pagani, da Nicholas Semperboni e dai volontari del Servizio Civile Nazionale. 168

170 Tabella catture Stazione Ornitologica del Parco Regionale dei Colli di Bergamo, anno EURING Nome scientifico Nome comune TOTALE Accipiter nisus Sparviere Streptopelia turtur Tortora selvatica Jynx torquilla Torcicollo Dendrocopos major Picchio rosso maggiore Troglodytes troglodytes Scricciolo Prunella modularis Passera scopaiola Erithacus rubecula Pettirosso Luscinia megarhynchos Usignolo Phoenicurus phoenicurus Codirosso Saxicola rubetra Stiaccino Turdus merula Merlo Turdus philomelos Tordo bottaccio Turdus iliacus Tordo sassello Locustella naevia Forapaglie macchiettato Acrocephalus scirpaceus Cannaiola Sylvia cantillans Sterpazzolina Sylvia curruca Bigiarella Sylvia borin Beccafico Sylvia atricapilla Capinera Phylloscopus sibilatrix Luì verde Phylloscopus collybita Luì piccolo Phylloscopus trochilus Luì grosso Regulus regulus Regolo Regulus ignicapilla Fiorrancino Muscicapa striata Pigliamosche Ficedula hypoleuca Balia nera Aegithalos caudatus Codibugnolo Parus palustris Cincia bigia Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Sitta europaea Picchio muratore Certhia brachydactyla Rampichino Lanius collurio Averla piccola Passer italiae Passera d'italia Fringilla coelebs Fringuello Fringilla montifringilla Peppola Serinus serinus Verzellino Carduelis chloris Verdone Carduelis carduelis Cardellino Coccothraustes coccothraustes Frosone Emberiza cia Zigolo muciatto 1 TOTALE

171 Inanellamento di specie particolari negli anni pregressi Da segnalare l inanellamento di specie tipiche degli ambienti termofili: occhiocotto (Sylvia melanocephala), sterpazzolina (Sylvia cantillans), magnanina (Sylvia undata): per questa specie si tratta dell unico esemplare sino ad ora inanellato in Lombardia (1998). Da segnalare l eccezionale cattura, avvenuta nell ottobre 2006 di un Luì di Radde (Phylloscopus schwarzi): una delle cinque segnalazioni di esemplari di questa specie per l Italia. Ricatture e ritrovamenti di uccelli inanellati Individui inanellati presso la stazione sono stati segnalati, oltre che in Italia, nei seguenti stati europei: Germania, Francia, Spagna, Svezia. Due i ritrovamenti extra-europei: uno in Algeria (pettirosso) e uno in Ciad (luì grosso). Sono stati invece catturati uccelli provenienti da Malta, Spagna, Germania, Norvegia Polonia. A seguito di una convenzione con il Centro di Recupero della Fauna Selvatica (CRAS) per le provincie di Bergamo, Brescia e Lecco, operativo preso l oasi WWF di Valpredina nel comune di Cenate Sopra (BG), la Stazione Ornitologica ha proceduto all inanellamento degli esemplari di avifauna riabilitati ed in seguito rilasciati che vengono di seguito elencati: EURING Nome Scientifico Nome comune TOTALE Podiceps cristatus Svasso maggiore Ardea cinerea Airone cenerino Cygnus olor Cigno reale Anas platyrhynchos Germano reale Pernis apivorus Falco pecchiaiolo Milvus migrans Nibbio bruno Buteo buteo Poiana comune Accipiter nisus Sparviero Falco tinnunculus Gheppio Falco columbarius Smeriglio Falco subbuteo Lodolaio Falco peregrinus Pellegrino Gallinula chloropus Gallinella d'acqua Fulica atra Folaga Columba oenas Colombella Streptopelia turtur Tortora selvatica Tyto alba Barbagianni Otus scops Assiolo Athene noctua Civetta Strix aluco Allocco Asio otus Gufo comune Alauda arvensis Allodola Motacilla alba Ballerina bianca Bombycilla garrulus Beccofrusone Prunella modularis Passera scopaiola

172 EURING Nome Scientifico Nome comune TOTALE Erithacus rubecula Pettirosso Turdus merula Merlo Turdus pilaris Cesena Turdus philomelos Tordo bottaccio Turdus iliacus Tordo sassello Turdus viscivorus Tordela Corvus corone cornix Cornacchia grigia Fringilla coelebs Fringuello Serinus serinus Verzellino Carduelis chloris Verdone Carduelis carduelis Cardellino Carduelis spinus Lucherino Coccothraustes Frosone Fringilla montifringilla Peppola 17 TOTALE

173 27.Toffo Inquadramento geografico, habitat e storia della stazione. La stazione del Toffo è realizzata all interno del Parco Naturale Regionale Adda Nord, nel comune di Calco (LC), al confine tra le province di Lecco e Bergamo (45 44 N 9 26 E). In questa zona il corso del fiume Adda si espande a formare un area con acque più ferme, occupate da canneti e lamineti. Il margine del fiume e alcune isolette sono occupate da boschi igrofili ad ontano e salici; su una di queste isole è presente una garzaia di airone cenerino e, in inverno, un dormitorio di cormorani. Pur non essendo un area di notevole estensione, il Toffo si caratterizza per una grande varietà di ambienti: è presente il lamineto, con ninfee bianche, il canneto in cui è presente sia la cannuccia palustre che la tifa, una zona di canneti più asciutti, con cannuccia palustre inframmezzata con carici, salcerella e, in zone ancora più asciutte, olmaria comune, rovi, luppolo, ma anche infestanti come la verga d oro. La vegetazione ad alto fusto è rappresentata da ontano nero, salici, sambuco e pioppi, compreso un vecchio pioppeto d impianto. Una serie di iniziative di carattere locale (in particolare del comune di Villa d Adda) hanno creato un osservatorio ornitologico e, in seguito, una serie di passerelle sopraelevate. Nel 2002 è stata inoltre posta una passerella all interno del canneto, in modo da essere utilizzata per l inanellamento. Le catture sono iniziate nel Tipologia di cattura. La stazione di cattura è stata strutturata in modo da campionare diversi habitat: - il fragmiteto, con una serie di 5 reti mist-nets, sulla passerella che attraversano zone in cui è sempre presente l acqua; - - il canneto più asciutto, con una serie di 4 mist-nets; - - il bosco igrofilo, con una serie di 3 mist-nets. Tutte le reti sono lunghe 12 metri. Questo è lo schema utilizzato per il progetto PR.I.S.CO. Durante l inverno non vengono posizionate le reti del bosco, ma sulla passerella principale vengono poste alcune mist-net a due sacche. Il rilevamento avviene utilizzando le tradizionali mist-net a 4 sacche, con maglia da 16 mm. Non vengono utilizzati richiami acustici, ad accezione di occasionali campionamenti del dormitorio autunnale di rondini. Attività. Nella tabella sono evidenziate le uscite di rilevamento e il progetto seguito. Data 6-gen 20-gen 27-gen 3-feb 10-feb 17-feb 24-feb 3-mar 10-mar 17-mar 24-mar P rogetto migliarini migliarini migliarini migliarini migliarini migliarini migliarini Data 31-mar 7-apr 14-apr 10-mag 16-mag 22-mag 5-giu 12-giu 22-giu 3-lug 16-lug P rogetto P R IS C O P R IS C O P R IS C O P R IS C O P R IS C O Data 24-lug 2-ago 14-ago 24-ago 6-set 11-set 12-set 20-set 30-set 6-ott 13-ott P rogetto P R IS C O P R IS C O P R IS C O P R IS C O Data 20-ott 27-ott 3-nov 10-nov 17-nov 1-dic 8-dic 15-dic 22-dic P rogetto migliarini migliarini migliarini migliarini migliarini migliarini migliarini Inanellatori. Il referente della stazione è Enrico Viganò. Inanellatori: Enrico Viganò, Roberto Facoetti, Roberto Santinelli. Collaboratori: Luciano Mingarelli, GEV Parco Adda. Contatti: enriviga@tele2.it 172

174 Tabelle catture stazione Toffo, anno 2007: EURING Nome scientifico Nome comune CATTURE 2690 Accipiter nisus Sparviere Buteo buteo Poiana Ixobrychus minutus Tarabusino Alcedo atthis Martin pescatore Jynx torquilla Torcicollo Picus viridis Picchio verde Dendrocopos major Picchio rosso maggiore Alauda arvensis Allodola Hirundo rustica Rondine Anthus pratensis Pispola Motacilla flava Cutrettola Troglodytes troglodytes Scricciolo Prunella modularis Passera scopaiola Erithacus rubecula Pettirosso Luscinia svecica Pettazzurro Saxicola torquata Saltimpalo Turdus merula Merlo Cettia cetti Usignolo di fiume Locustella luscinioides Salciaiola Acrocephalus melanopogon Forapaglie castagnolo Acrocephalus schoenobaenus Forapaglie Acrocephalus palustris Cannaiola verdognola Acrocephalus scirpaceus Cannaiola Acrocephalus arundinaceus Cannareccione Sylvia borin Beccafico Sylvia atricapilla Capinera Philloscopus collybita Luì piccolo Muscicapa striata Pigliamosche Ficedula hypoleuca Balia nera Aegithalos caudatus Codibugnolo Parus palustris Cincia bigia Parus caeruleus Cinciarella Parus major Cinciallegra Certhia brachydactyla Rampichino Remiz pendulinus Pendolino Lanius collurio Averla piccola Passer d. italiae Passera d'italia Passer montanus Passera mattugia Fringilla coelebs Fringuello Fringilla montifringilla Peppola Carduelis chloris Verdone Carduelis carduelis Cardellino Carduelis spinus Lucherino Emberiza schoeiniclus Migliarino di palude 589 TOTALE

175 Nelle vicinanze è stata anche istallata una trappola di cattura per anatidi. Le catture sono riportate nella tabella sottostante: EURING Nome scientifico Nome comune CATTURE 720 Phalacrocorax carbo Cormorano Ardea cinerea Airone cenerino Cygnus olor Cigno reale Anas platyrhynchos Germano reale Aythya nyroca Moretta tabaccata Rallus aquaticus Porciglione Gallinula chloropus Gallinella d'acqua Gallinago gallinago Beccaccino Larus ridibundus Gabbiano comune Larus melanocephalus Gabbiano corallino 1 TOTALE 81 Ricerche e approfondimenti Le ricerche nella stazione del Toffo seguono due principali ambiti: il progetto PR.I.S.CO. e lo svernamento del Migliarino di palude. I risultati di queste ricerche sono stati pubblicati in due poster presentati ai convegni degli inanellatori del 2008 e del 2006 e riassunti brevemente qui di seguito. Analisi dello svernamento del Migliarino di palude (Emberiza schoeniclus) in due dormitori dell alta pianura lombarda - Enrico Viganò, Roberto Facoetti, Andrea Galimberti & Francesco Ornaghi. Dal 2000, sono state attivate in due aree dell alta pianura lombarda (una in provincia di Lecco, l altra in provincia di Milano) delle sessioni di cattura mediante mist-nets. La stazione di cattura in provincia di Lecco (Toffo) è attivata in un canneto insediato in un area di espansione del fiume Adda, mentre quella in provincia di Milano (Renate) in un incolto misto a canneto. La sottospecie maggiormente catturata è il becco sottile (in alto a sinistra), con qualche becco intermedio e, raramente il becco grosso (in basso a destra). L arrivo nei dormitori avviene attorno alla metà di ottobre 174

176 n catture / uscita n catture / uscita (29-30 decade) e vengono abbandonati dai maschi alla fine febbraio (6 decade) e dalle femmine alla fine di marzo / inizio aprile (9-10 decade). I valori medi del punteggio del grasso rimangono elevati fino ad inizio novembre, in tutti e due i sessi, indice probabilmente della presenza di individui ancora in migrazione. Anche il picco maggiore del punteggio del grasso, indice di propensione alla migrazione, è anticipato di circa 3 decadi (un mese) tra i due sessi, anche se i due sessi iniziano ad ingrassare contemporaneamente, all inizio di febbraio. Negli inverni sono stati catturati al Toffo 2917 migliarini, con 207 ricatture (7,1%). A Renate, negli inverni sono stati catturati 1719 individui, con 102 ricatture (6%). L andamento delle catture mostra una distribuzione bimodale, con un calo delle presenze nella parte centrale dell inverno. Nei due grafici seguenti viene mostrata la variazione delle catture, corretta per lo sforzo, delle due stazioni di inanellamento. Catture - Toffo decade Maschi Femmine Catture - Renate decade Maschi Femmine La verifica delle condizioni di svernamento, misurata mediante la variazione dei livelli di adiposità, mostra una differenza tra le due stazioni. Nei due grafici seguenti viene riportata la variazione della media del punteggio di grasso nei due sessi, assieme alla loro percentuale nel campione. 175

177 % sessi media grasso % sessi media grasso 1 3,5 0,9 0,8 0,7 3 2,5 0,6 0,5 0,4 2 1,5 0,3 0,2 0, decade % Maschi % Femmine Grasso Maschi Grasso Femmine 1 0,5 0 Renate 1 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0, decade % Maschi % Femmine Grasso Maschi Grasso Femmine 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 Nella tabella sotto sono riportati i valori ottenuti nel test di Kolmogorov-Smirnov, per quanto riguarda le differenze di adiposità registrate nelle due stazioni. In rosso sono riportate le decadi in cui la differenza è statisticamente significativa. DECADE D (maschi) prob DECADE D (femmine) prob 29 0,225 NS 29 0,245 NS 30 0,592 NS 30 0,285 NS 31 0,448 < 0, ,335 < 0, ,432 < 0, ,353 < 0, ,613 < 0, ,433 < 0, ,542 < 0, ,448 < 0, ,33 < 0, ,23 0, ,445 < 0, ,285 < 0,01 1 0,157 NS 1 0,197 NS 2 0,199 NS 2 0,182 NS 3 0,262 0, ,223 NS 4 0,744 < 0, ,706 < 0, ,338 < 0, ,296 < 0, ,118 NS 6 0,139 NS 7 0,234 NS 7 0,253 < 0,05 8 0,361 NS 8 0,335 < 0,01 176

178 Il test dimostra che è nella prima parte dello svernamento che si registrano le differenze maggiori tra le due stazioni, in relazione probabilmente alla diversa stabilità ambientale delle due stazioni. Prima analisi delle ricatture di Cannaiola (Acrocephalus scirpaceus) in un sito PR.I.S.CO - Enrico Viganò e Roberto Facoetti. Le analisi riguardano la Cannaiola, la specie più catturata, in quanto i modelli necessitano di un buon numero di dati per ottenere risultati attendibili. Queste analisi si avvalgono degli sviluppi teorici dei modelli di cattura-ricattura. Questi modelli ripartiscono la probabilità di cattura su due parametri: il tasso di sopravvivenza apparente (ϕ) e la rata di incontro (p). La probabilità di ricatturare un animale marcato è infatti ripartita tra la probabilità che sia sopravvissuto dal tempo t al tempo t+1, e la probabilità che, pur essendo vivo, questo possa essere ricatturato: Rata di ricattura = tasso di sopravvivenza (ϕ) x rata di incontro (p) Un aspetto importante, per la validità di questi modelli, è che si verifichino le 4 condizioni principali del modello Cormack-Jolly-Seber (CSJ):. 1) Ogni animale marcato presente nella popolazione al tempo (i) ha la stessa probabilità di essere ricatturato (pi); 2) Ogni animale marcato al tempo (i) ha la stessa probabilità di sopravvivere al tempo (i+1); 3) Le marcature non vengono perse; 4) Tutti i campionamenti possono essere considerati istantanei, relativamente al tempo tra ricatture. Per verificare che queste condizioni siano raggiunte deve essere prima effettuato un Goodness of Fit Test, mediante il software RELEASE. Il GOF è suddiviso in 2 test: Il TEST2 verifica la condizione 1 del modello CSJ, ovvero l esistenza di un eterogeneità nelle ricatture. Verifica quindi se la probabilità (condizionale al fatto di essere sopravvissuti) di essere ricatturato al tempo (i+1) è in funzione del fatto di essere o no ricatturati al tempo (i). Il TEST3 è suddiviso in 2 parti e verifica la condizione 2, ovvero se tutti gli animali marcati al tempo (i) hanno la stessa probabilità di sopravvivere al tempo (i + 1). Il TEST3.SR verifica se la probabilità che un individuo, vivo al tempo (i), sia ancora ricatturato dipenda o no dal fatto di essere stato marcato al tempo (i) o prima. Il TEST3.Sm verifica l ipotesi che non ci siano differenze nel tempo di prima ricattura tra nuovi e vecchi individui, catturati al tempo (i) e visti ancora almeno una volta. Ovvero, se le ricatture sono in funzione della marcatura al tempo (i) o precedente a (i). Una volta verificate le condizioni di partenza, si possono fare modelli diversi in modo da ottenere quello che spiega meglio i dati raccolti e, in particolare, le variazioni del tasso di sopravvivenza e del tasso di ricattura. Questo può essere fatto mediante l utilizzo di regressioni lineari, della forma: Y = Xβ + ε dove X è la Design Matrix, cioè la matrice di dummy variable (che assumono cioè i valori di 0 o 1 per i diversi fattori, come il sesso o la classe d età), β il vettore dei coefficienti di regressione e ε il vettore dei termini dell errore casuale. 177

179 La costruzione di diversi modelli, con diversi fattori (sesso, età, anno di cattura/ricattura, ecc.), permette di valutare l efficienza relativa, mediante l Akaike Information Criterion, e di scegliere quello che meglio si adatta ai dati. Questo, a sua volta, permette di dedurre quali siano i fattori significativi per la sopravvivenza di una certa specie, relativamente al campione di dati analizzato. Per le analisi è stato utilizzato il software MARK ( Sono state analizzate le catture-ricatture di 714 individui di Cannaiola che, in 5 anni, hanno totalizzato 1230 eventi (vedi tabella). I dati sono stati raggruppati in base all età della prima cattura, se giovani o adulti. Classe Sesso Individui inanellati Classe Sesso Individui inanellati ADULTI M 190 Giovani M 11 F 117 F TOTALI 459 TOTALI 255 TOTALE 714 Le ricatture in più anni degli individui inanellati da giovani sono risultate essere estremamente limitate. In totale si sono verificati 20 casi, di cui 11 sono stati poi identificati come maschi e 6 come femmine, in quanto si sono riprodotti nell area di studio. Le altre 3 ricatture non avevano placca o cloaca evidenti. Il primo modello testato con il test per la Goodness of Fit conteneva l intero campione di tutti e 6 i gruppi: Adulti (M, F, 0) e giovani (M, F, 0). Come atteso, visto la bassa percentuale di ricattura di alcuni gruppi, in particolare di giovani, il GOF non ha dato risultati soddisfacenti: TEST2 su tutti i gruppi: Chi-square= (df=5) P= da cui c-hat = 1,41368 TEST3 su tutti i gruppi: Chi-square= (df=11) P=0.0073, da cui c-hat = 2,3326 Sono stati quindi tolti dal campione i giovani, limitando le analisi agli adulti (M,F,0). TEST2 su tutti i gruppi: Chi-square= (df=3) P= da cui c-hat = 0,0924 TEST3 su tutti i gruppi: Chi-square= (df=10) P=0.0528, da cui c-hat = 1,81336 Come si vede, il gruppo di adulti non sessati, in quanto appartenente ad individui transienti (le ricatture di questo gruppo sono relative ad un solo animale), non permette alcuna analisi. Sono quindi stati tolti dal campione, che è stato quindi limitato agli adulti di cui è stato possibile individuare il sesso. TEST2 su tutti i gruppi: Chi-square= (df=3) P= da cui c-hat = 0,0924 TEST3 su tutti i gruppi: Chi-square= (df=9) P=0.1616, da cui c-hat = 1,4469 Con il campione idoneo in base alla Goodness of Fit, è stato elaborato il modello di partenza, definito comunemente facendo variare tutti i possibili fattori e le loro interazioni, come evidenziato dalla design matrix : 178

180 Si sono successivamente verificate le seguenti ipotesi di variazione della sopravvivenza. In questi modelli è usata la funzione di link Logit, che identifica la relazione di linearità della regressione Sopravvivenza Probabilità cattura Modello Varia in base al sesso e all'anno di cattura Varia solo in base al sesso Phi (G * t) p (G) - Logit Varia solo in base all'anno di cattura Varia solo in base al sesso Phi (t) p (G) - Logit Varia solo in base all'anno Varia solo in base all'anno di cattura di cattura Phi (t) p (t) - Logit Varia solo in base al sesso Varia solo in base al sesso Phi (G) p (G) - Logit Varia solo in base all'anno di cattura Costante Phi (G * t) p (.) - Logit Costante Costante Phi (.) p (.) - Logit Il modello (adattato al valore di c-hat derivato dalla Goodness of fit) che ha dimostrato un valore migliore del Akaike Information Criterion è quello che fa variare il sopravvivenza e la probabilità di cattura solo in base al sesso {phi(g) p(g)}, anche se il confronto mediante Likelihood-Ratio Test mostra che questo non ha differenze significative rispetto agli altri modelli, ad eccezione di quello che mantiene costanti la sopravvivenza e la probabilità di cattura {phi(.) p(.)}. Nella tabella sotto e nel grafico a sinistra si possono vedere i risultati del modello risultato più idoneo {phi(g) p(g)}. La stima indica un tasso di sopravvivenza del 34,1% nei maschi e del 49% nelle femmine, con una probabilità di cattura rispettivamente dell 82% e del 46%. Il secondo modello {phi(t) p(g)} indica un tasso di sopravvivenza uniforme tra sessi, ma variabile tra anni, pari a 44,0% - 49,4% - 26,5% - 41,2% e una probabilità di ricattura differente tra sessi e pari al 74,6% nei maschi e al 53,7% nelle femmine. 179

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