Monitor dei Distretti Toscana Direzione Studi e Ricerche Marzo 2015

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1 Monitor dei Distretti Toscana Direzione Studi e Ricerche Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia distribuisce questo studio realizzato da

2 Monitor dei Distretti Toscana Executive summary 2 1. I 18 distretti tradizionali e il polo farmaceutico della Toscana I risultati del I risultati dei principali distretti e del polo farmaceutico toscano La CIG 16 Appendice metodologica 18 Trimestrale n. 20 Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche Ufficio Industry A cura di: Stefania Trenti Database management: Angelo Palumbo Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia distribuisce questo studio realizzato da

3 Executive summary Le esportazioni dei distretti industriali toscani chiudono il 2014 con una crescita del 3,2%, superando, grazie a 390 milioni di euro aggiuntivi, i 12,5 miliardi di euro. Si tratta di un buon risultato, sebbene inferiore rispetto all ottimo 2013 (+9,2%) e alla crescita registrata dal complesso dei distretti italiani (+3,7%), ma comunque nettamente superiore al dato del manifatturiero nazionale (+2%). Il rallentamento toscano è stato causato soprattutto dall andamento deludente delle esportazioni di gioielli del distretto di Arezzo (-10,7%, pari a 224 milioni di euro in meno) dopo il boom del 2013 e dalle difficoltà emerse in corso d anno per il distretto della concia e calzature di S. Croce (-6,8%, pari a quasi 70 milioni di euro in meno). Negativi anche i risultati della filiera dell olio (-4,6%), del mobile imbottito di Quarrata (-6,8%) e del florovivaistico di Pistoia (-2%). I rimanenti distretti appaiono, invece, ancora in crescita, grazie ai buoni risultati ottenuti sui mercati più maturi, in primis gli Stati Uniti (+9,2%), balzati al primo posto tra i paesi di destinazione dei distretti tradizionali toscani. Da segnalare anche il netto miglioramento delle vendite sui mercati UE (Germania +7,9%, Regno Unito +7,1% e Spagna +10,7%), con la notevole eccezione della Francia. Le esportazioni dei distretti toscani verso il mercato francese sono, infatti, calate del -2,3%, pari a circa 33 milioni di euro in meno, con risultati negativi diffusi a quasi tutte le aree di specializzazione, a parte la pelletteria di Firenze (+9,4%), l abbigliamento di Empoli (+4,1%), l oreficeria di Arezzo (+5,6%), i mobili di Poggibonsi- Sinalunga (+22,1%) e la Ceramica di Sesto Fiorentino (+14,2%). Oltre alla Francia, da segnalare anche la caduta dell export verso gli Emirati Arabi Uniti (-6,4%, legato soprattutto all arretramento dell oreficeria di Arezzo) e la Russia (-11,2%, con risultati negativi diffusi a quasi tutti i distretti, se si escludono gli eccezionali risultati del cartario di Capannori, della concia e calzature di S. Croce e dell olio). Crescono debolmente le esportazioni di farmaci (0,9%), mentre il distretto della cantieristica della Versilia ha proseguito nel cammino di recupero dei valori esportati dopo il tonfo del 2012: l export nel 2014 ha superato i 530 milioni di euro, con un +12% rispetto all anno precedente. I risultati del 2014 appaiono come una buona base di partenza per l anno in corso, in cui le esportazioni dei distretti tradizionali toscani potranno beneficiare della svalutazione dell euro e delle buone prospettive di domanda presenti in molti mercati, in particolare gli Stati Uniti. Il peso delle esportazioni dirette verso gli USA e paesi le cui valute si stanno svalutando nei confronti dell euro è particolarmente rilevante per i distretti tradizionali toscani (47,4%) e superiore a quello evidenziato in media dagli altri distretti a livello nazionale (31%). Limitatamente agli USA e tenendo conto contemporaneamente del peso di questo mercato e dell evoluzione più recente, tra i distretti che maggiormente potrebbero beneficiare delle opportunità negli Stati Uniti ci sono la Ceramica di Sesto Fiorentino, i vini del Chianti, la Pelletteria e calzature di Arezzo e i Mobili di Poggibonsi-Sinalunga. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 2

4 1. I 18 distretti tradizionali e il polo farmaceutico della Toscana 1.1 I risultati del 2014 Grazie ad una crescita dell 1,8% nel quarto trimestre, i distretti tradizionali toscani chiudono il 2014 con un progresso del 3,2%, pari a circa 390 milioni di euro aggiuntivi rispetto al 2013, raggiungendo la cifra record di 12,5 miliardi di euro venduti sui mercati mondiali. La battuta d arresto subita nel terzo trimestre è stata rapidamente recuperata, aprendo la possibilità di ulteriori progressi nel corso del 2015, grazie alle buone prospettive presenti su molti mercati di sbocco del Made in Tuscany. Fig. 1.1 Le esportazioni dei distretti tradizionali toscani e italiani (2007=100) Distretti toscani Distretti italiani Il confronto con i distretti a livello nazionale, evidenzia il maggiore dinamismo nel corso del 2014 di altre regioni, in particolare nel Nord Ovest e nel Nord Est. La Toscana è riuscita comunque a mantenere un buon ritmo, solo di poco inferiore a quello degli altri distretti (+3,7%) e comunque superiore rispetto al dato medio del manifatturiero italiano (+2%). Tab. 1.1 Le esportazioni distrettuali nelle regioni italiane nel 4 trimestre del 2014 milioni di euro Var. % tendenziale 4 trim. 4 trim. Differenza tra 4 trim e Italia Nord-Occidentale 6.912, ,9 332,7 4,8 4,4 Lombardia 5.044, ,0 221,4 4,4 3,6 Piemonte 1.854, ,5 111,8 6,0 7,2 Italia Nord-Orientale 9.238, ,7 466,5 5,0 4,4 Veneto 4.961, ,4 286,2 5,8 4,8 Emilia-Romagna 2.733, ,6 97,0 3,5 4,2 Friuli-Venezia Giulia 1.191, ,5 93,0 7,8 4,3 Trentino-Alto Adige 351,9 342,2-9,7-2,8-1,0 Italia Centrale 4.145, ,8 91,8 2,2 2,6 Toscana 3.186, ,7 56,1 1,8 3,2 Marche 801,8 827,7 26,0 3,2 0,4 Umbria 134,8 146,1 11,3 8,3 3,2 Mezzogiorno 1.544, ,7 13,8 0,9-1,3 Campania 530,4 557,9 27,5 5,2-2,1 Sicilia 89,4 96,9 7,5 8,3 0,4 Abruzzo 132,2 125,1-7,1-5,4-10,3 Puglia 753,3 738,1-15,2-2,0 0,8 Totale distretti , ,2 904,8 4,1 3,7 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 3

5 Come evidenziato nelle precedenti edizioni del Monitor dei Distretti toscani, il lieve rallentamento evidenziato nel corso del 2014 è frutto, soprattutto, del forte calo registrato dalle esportazioni del distretto dell oreficeria aretina e, più nel dettaglio, del crollo subito sul mercato degli Emirati Arabi Uniti, proseguito anche nell ultimo trimestre dello scorso anno. Fig.1.2 Evoluzione delle esportazioni dei distretti toscani con e senza l oreficeria di Arezzo (var.% annue a prezzi correnti) 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0-5,0-10,0-15,0-20,0-6,4-15,1 13,5 14,5 5,0 7,0 6,1 Con l'oreficeria di Arezzo Senza l'oreficeria di Arezzo Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Fig.1.3 Evoluzione delle esportazioni dei distretti toscani con e senza l oreficeria di Arezzo (var.% trimestrali a prezzi correnti) 14,0 12,0 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0-2,0 5,2 4,6 9,6 Con l'oreficeria di Arezzo Senza l'oreficeria di Arezzo 8,6 7,5 6,8 5,6 4,4 1T13 2T13 3T13 4T13 1T14 2T14 3T14 4T14 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Protagonista di una forte crescita fino al primo trimestre del 2014, l oreficeria aretina ha poi risentito del calo del prezzo dell oro e del ripiegamento della domanda mondiale, penalizzando l evoluzione complessiva dei distretti toscani: l export del Made in Tuscany distrettuale, senza l oreficeria di Arezzo, risulta infatti essere cresciuto del 6,1% nella media del 2014, una performance ottima e seconda solamente al Piemonte. Tab.1.2 Le esportazioni dei distretti tradizionali toscani per mercato di sbocco (milioni di euro e var. % tendenziali a prezzi correnti) Toscana Milioni di euro Comp.% Var.% sul corrispondente periodo dell'anno precedente Trim.2014 Totale, di cui: ,0 100,0 9,2 3,2 1,8 Stati Uniti 1.496,4 11,9 12,0 9,2 11,4 Francia 1.426,7 11,4 0,5-2,3-0,7 Svizzera 1.188,9 9,5 2,0 8,8 16,1 Emirati Arabi Uniti 967,6 7,7 34,2-6,4-2,8 Germania 935,5 7,5 7,2 7,9 6,7 Hong Kong 764,8 6,1 7,6 1,7 6,7 Regno Unito 734,3 5,9 11,4 7,1 5,0 Spagna 418,9 3,3-4,7 10,7 11,5 Cina 393,0 3,1 6,4 2,3-6,9 Giappone 348,0 2,8 1,4 3,3 12,5 Paesi Bassi 240,8 1,9-3,5 4,6 6,0 Rep. di Corea 240,4 1,9 21,1 40,5 48,9 Turchia 206,7 1,6 13,6-4,5-1,3 Federazione russa 186,1 1,5 14,8-11,2-17,5 Belgio 178,2 1,4-2,6 2,7 2,2 Canada 163,0 1,3 5,8 10,2 10,7 Austria 160,6 1,3 12,7 4,8 9,8 Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat Il calo delle vendite verso gli Emirati Arabi Uniti è andato comunque attenuandosi: nel quarto trimestre il ritmo di discesa è stato del 2,8%, portando la diminuzione media in corso d anno al -6,4%, pari ad un valore di circa 66,6 milioni di euro in meno rispetto al Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 4

6 Anche la diminuzione delle vendite verso il mercato francese è proseguita nel quarto trimestre, sebbene con un ritmo molto ridotto (-0,7%): nella media del 2014 le esportazioni dirette in Francia sono diminuite del 2,3%, per quasi 33 milioni di euro. Da segnalare, inoltre il calo delle vendite in Turchia (-4,5%, anch esso in attenuazione) e soprattutto Russia (-11,2%, pari a una perdita di 23,5 milioni di euro), con un peggioramento nel quarto trimestre (-17,5%) che lascia molte ombre sulla possibilità di una rapida ripresa, visto il peggioramento delle prospettive economiche del Paese, fortemente dipendenti dal prezzo delle commodity energetiche. La riduzione delle vendite in Russia, condizionata sia dalle tensioni geopolitiche che dalla svalutazione del rublo, è stata generalizzata a quasi tutte le aree distrettuali, con l eccezione dei distretti dell olio, della concia e calzature di S. Croce sull Arno, dei vini del Chianti e del cartario di Capannori. Più colpiti i distretti del Sistema Moda, in primis la pelletteria e calzature di Firenze ed il Tessile e abbigliamento di Prato. Male anche i distretti più legati al mondo della casa come il Marmo di Carrara ed il Mobile imbottito di Quarrata (fig.1.4). Fig.1.4 Esportazioni dei distretti toscani in Russia (diff , milioni di euro) Olio di Lucca Concia e calzature di Santa Croce sull'arno Olio di Firenze Vini del Chianti Cartario di Capannori Mobili di Poggibonsi-Sinalunga Oreficeria di Arezzo Pelletteria e calzature di Arezzo Ceramica di Sesto Fiorentino Florovivaistico di Pistoia Calzature di Lamporecchio Tessile e abbigliamento di Arezzo Abbigliamento di Empoli Mobile imbottito di Quarrata Marmo di Carrara Calzature di Lucca Tessile e abbigliamento di Prato Pelletteria e calzature di Firenze Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati Istat All opposto, il mercato che ha maggiormente contribuito alla crescita delle esportazioni dei distretti tradizionali toscani nel 2014, sono stati gli Stati Uniti, protagonisti di una crescita del 9,2%, pari a 126 milioni di euro in più rispetto all anno precedente, in ulteriore accelerazione nell ultimo scorcio dell anno (+11,4%). Gli Usa, complice anche il regresso della Francia, sono così diventati il primo mercato di sbocco del Made in Tuscany distrettuale. I buoni risultati negli Stati Uniti sono diffusi (con le eccezioni della concia e calzature di S. Croce e dell olio di Firenze). Particolarmente importante è stato l incremento registrato dalla pelletteria e calzature di Firenze (+10,9%, pari a 31,5 milioni di euro) e da quella di Arezzo (+17,2% pari a 24 milioni di euro). Significativi progressi sul mercato statunitense sono stati sperimentati anche dai vini del Chianti (+12,8%, pari a 22,5 milioni di euro) e dal tessile e abbigliamento di Prato (+42,9% pari a 17,3 milioni). Un contributo importante alla crescita delle esportazioni toscane nel 2014 è provenuto anche dalla Svizzera, con un ritmo di crescita dell 8,8%, pari a circa 96 milioni di euro aggiuntivi, e una netta accelerazione nel quarto trimestre (+16,1%). A differenza che negli USA, tuttavia, i buoni risultati in Svizzera sono poco diffusi e quasi interamente spiegati dalla forte crescita registrata dagli invii di pelletteria e calzature di Firenze (+12,4%), frutto con ogni probabilità di un cambiamento nella gestione logistica del principale gruppo operante nel distretto. Il 2014 ha anche fatto segnare un buon andamento delle vendite sui mercati appartenenti all Unione Europea, a parte il già ricordato arretramento delle vendite in Francia. L export diretto verso la Germania ha sperimentato un progresso del 7,9%, che si aggiunge al dato già positivo Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 5

7 dell anno precedente, con ottimi risultati soprattutto per i distretti del Sistema Moda. Confermano buone performance anche le vendite nel Regno Unito (+7,1%) e ritornano in crescita le esportazioni in Spagna (+10,7%), con incrementi diffusi a, praticamente, tutti i distretti. Tra i paesi emergenti, oltre ai già ricordati risultati negativi negli Emirati Arabi Uniti, in Turchia e in Russia, sono da segnalare all opposto le buone performance messe a segno da due mercati che potranno rivelarsi interessanti anche nel 2015, grazie a buone prospettive economiche e a una domanda sempre più interessata ai beni di alta qualità: la Corea segna un incremento del 40,2%, in ulteriore accelerazione nell ultimo scorcio dell anno, passando da sedicesimo a dodicesimo mercato di sbocco, mentre il Canada sperimenta una crescita del 10,2% in media d anno, scalando dalla diciannovesima alla sedicesima posizione nel ranking dei mercati di vendita del Made in Tuscany. Da ultimo vale la pena soffermarsi sui risultati conseguiti in Cina e Hong Kong che nel corso del 2014 si sono caratterizzati per risultati ancora positivi, sebbene in netto rallentamento rispetto all anno precedente. Le vendite in Cina sono aumentate del 2,3%, con il contributo positivo dei distretti della pelletteria (Firenze e Arezzo) e del tessile, abbigliamento di Prato e Arezzo. Bene anche il marmo di Carrara, che ha nella Cina uno dei principali clienti. Il rallentamento è legato soprattutto ai risultati molto negativi sperimentati dall oreficeria di Arezzo che, tuttavia, ha più che controbilanciato le perdite di vendita in Cina con un significativo progresso a Hong Kong. Le vendite su quest ultimo mercato (in crescita dell 1,75% con una buona accelerazione in chiusura d anno), hanno beneficiato oltreché delle vendite di gioielli aretini anche dei buoni risultati conseguiti su questo mercato dalla pelletteria e calzature di Firenze e dal tessile e abbigliamento di Arezzo. Ha invece pesato in modo significativo il calo sperimentato dalla pelletteria e calzature di Arezzo e dalla concia e calzature di S. Croce sull Arno. I dati relativi ai singoli distretti evidenziano nel complesso come i buoni risultati sui mercati internazionali siano diffusi a molte delle realtà distrettuali toscane (Tab. 1.3). Tab. 1.3 Le esportazioni dei distretti tradizionali toscani (milioni di euro e var. % tendenziali a prezzi correnti) Milioni di euro Peso % Var.% sul corrispondente periodo dell'anno precedente Trim Totale complessivo ,0 100,0 9,2 3,2 1,8 Pelletteria e calzature di Firenze 3.105,0 24,7 11,6 11,8 13,0 Oreficeria di Arezzo 1.867,2 14,9 21,5-10,7-19,5 Tessile e abbigliamento di Prato 1.515,4 12,1-1,8 7,5-0,6 Abbigliamento di Empoli 1.178,6 9,4 11,2 5,0 10,6 Concia e calzature di Santa Croce sull'arno 945,8 7,5 2,2-6,8-0,8 Pelletteria e calzature di Arezzo 764,5 6,1 35,3 16,7 18,4 Marmo di Carrara 654,7 5,2 7,7 1,4 1,0 Vini del Chianti 547,1 4,4 4,8 5,4 7,2 Cartario di Capannori 485,3 3,9 1,8 6,3 9,4 Tessile e abbigliamento di Arezzo 325,0 2,6 2,1 11,6 2,0 Calzature di Lucca 251,1 2,0-2,5 0,2 12,1 Florovivaistico di Pistoia 206,5 1,6-5,0-2,0-1,5 Olio di Firenze 202,8 1,6 27,3-8,4-17,9 Olio di Lucca 198,5 1,6 0,5-0,4 0,0 Calzature di Lamporecchio 130,1 1,0-4,0 7,6 5,9 Mobile imbottito di Quarrata 105,9 0,8-10,0-6,8-6,1 Mobili di Poggibonsi-Sinalunga 37,1 0,3-15,7 12,3 4,9 Ceramica di Sesto Fiorentino 26,5 0,2-3,4 6,5-5,8 Fanno eccezione oltre al già ricordato crollo dell oreficeria di Arezzo anche le vendite estere della concia e calzature di S. Croce sull Arno (-6,8%), con segnali di miglioramento nel quarto Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 6

8 trimestre, il florovivaistico di Pistoia (-2%, dopo il -5% registrato nel 2013), i distretti dell olio (Firenze, -8,4% e Lucca -0,4%), nonché il mobile imbottito di Quarrata che ha continuato ad arretrare sui mercati internazionali (-6,8%), con le esportazioni scese a poco più di 100 milioni di euro. Da segnalare, all opposto, il netto miglioramento delle esportazioni di due distretti in forte difficoltà negli ultimi anni: i mobili di Poggibonsi Sinalunga (+12,3%) e la ceramica di Sesto Fiorentino (+6,5%). La pelletteria e calzature di Firenze si è confermato il distretto leader delle vendite estere nel panorama distrettuale toscano: grazie a una nuova crescita a due cifre (+11,8%) le esportazioni del distretto hanno superato il livello record di 3,1 miliardi di euro, pari quasi al 25% dell export Made in Tuscany. Da segnalare, tra i principali distretti, anche il ritrovato dinamismo, dopo le difficoltà degli ultimi anni del tessile e abbigliamento di Prato (+7,5%), grazie soprattutto al risveglio delle esportazioni della componente a monte dei tessuti. 1.2 I risultati dei principali distretti e del Polo farmaceutico toscano Nel 2014 i distretti del Sistema Moda toscano hanno registrato un buon andamento delle esportazioni, seppure con qualche segnale di rallentamento. Le esportazioni della Pelletteria e calzature di Firenze hanno beneficiato della buona domanda sui beni di alta gamma (+11,8%), con un accelerazione significativa degli invii verso i poli logistici della Svizzera. In negativo è da sottolineare il crollo delle vendite verso la Russia, peggiorato ulteriormente nell ultimo trimestre, e verso la Corea, dove tuttavia emergono segnali di inversione di tendenza negli ultimi dati. Tab. 1.4 Evoluzione delle esportazioni del distretto della Pelletteria e calzature di Firenze Milioni di euro Comp.% Var. % tendenziali Trim Totale, di cui: 3105,0 100,0 11,6 11,8 13,0 Svizzera 887,0 28,6 3,8 12,4 20,9 Francia 384,6 12,4 10,6 9,4 4,9 Stati Uniti 321,0 10,3 13,6 10,9 11,7 Regno Unito 236,8 7,6 18,1 44,0 20,4 Hong Kong 167,3 5,4 8,3 10,9 16,3 Germania 164,9 5,3 31,2 11,7-9,1 Giappone 120,7 3,9 2,8 0,5 3,8 Cina 95,9 3,1 3,6 3,8 9,1 Paesi Bassi 70,9 2,3-16,1 44,7 35,7 Spagna 62,0 2,0 8,1 9,5 47,4 Repubblica di Corea 55,2 1,8 14,0-6,6 27,4 Federazione russa 44,3 1,4 64,2-14,7-17,0 Austria 35,5 1,1 15,4 48,2 11,8 Mantengono un ottimo ritmo di crescita, anche le esportazioni della Pelletteria e calzature di Arezzo (+16,7% nella media del 2014), grazie soprattutto alla spinta delle vendite degli Stati Uniti (primo mercato di sbocco, con 164 milioni di euro), della Corea e del Giappone. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 7

9 Tab. 1.5 Evoluzione delle esportazioni del distretto della Pelletteria e calzature di Arezzo Milioni di euro Comp.% Var. % tendenziali Trim Totale, di cui: 764,5 100,0 35,3 16,7 18,4 Stati Uniti 164,5 21,5 28,7 17,2 14,6 Hong Kong 110,8 14,5 16,3-18,4-2,9 Repubblica di Corea 76,9 10,1 234,5 199,5 88,1 Francia 72,0 9,4 16,7-17,1-14,2 Regno Unito 46,9 6,1 27,0-39,0-28,6 Cina 42,4 5,5 45,6 41,7-8,2 Giappone 41,8 5,5-11,1 248,0 215,3 Macao 35,0 4,6 9546,5 98,1-15,0 Germania 19,0 2,5 58,5 95,8 291,8 Emirati Arabi Uniti 15,9 2,1 649,6 101,6 80,6 Australia 15,4 2,0 2132,6 66,5 9,8 Bene anche l altro distretto aretino della filiera della moda: le esportazioni del tessile e abbigliamento di Arezzo hanno registrato una crescita media annua dell 11,6%, nonostante il dato negativo delle vendite in Francia (-1,5%, con significativi segnali di rallentamento anche nell ultimo trimestre). Le vendite sono risultate positive per tutti i comparti (tessile +13,9%, abbigliamento +11% e maglieria +12,9%) e hanno soprattutto beneficiato del supporto dei mercati asiatici (Hong Kong, +23%, Cina +26,1%) e degli Stati Uniti (+10,7%). Anche il tessile e abbigliamento di Prato ha registrato un andamento positivo delle vendite (+7,5%) in netto recupero rispetto al 2013 (-1,8%). La ripresa ha interessato tutte le produzioni del distretto, con il ritorno in positivo dei tessuti e dell abbigliamento, che pesano rispettivamente il 46% ed il 30% sull export totale di Prato. Fig. 1.5 Evoluzione delle vendite del tessile e abbigliamento di Prato per comparto (var.% tendenziale a prezzi correnti) 20,0 15,0 Filati Tessuti Abbigliamento Maglieria 10,0 5,0 0,0-5,0-10, Le vendite del distretto hanno beneficiato soprattutto del ritrovato ritmo di crescita sul mercato tedesco (+13,4%) che si è confermato il principale sbocco commerciale con una quota vicina al 16%. Ottimi i risultati anche verso la Spagna (+13,9%), grazie all inserimento dei produttori tessili pratesi nella filiera del pronto moda spagnolo, che recupera terreno dopo la crisi degli ultimi anni. Si conferma, invece, brillante l export verso il Regno Unito (+21,9%) e verso gli Stati Uniti, che registrano un ritmo di crescita record (+42,9%) grazie al traino delle componenti a valle dell abbigliamento e maglieria. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 8

10 Tab. 1.6 Evoluzione delle esportazioni del distretto del Tessile-abbigliamento di Prato Milioni di euro Comp.% Var. % tendenziali Trim Totale, di cui: 1515,4 100,0-1,8 7,5-0,6 Germania 239,2 15,8 1,0 13,4 4,7 Francia 198,2 13,1-1,8-4,3-12,6 Spagna 121,6 8,0-11,8 13,5 14,8 Regno Unito 93,1 6,1 10,9 21,9 13,9 Hong Kong 61,1 4,0 5,8-8,0-15,2 Stati Uniti 57,8 3,8 5,5 42,9 35,9 Romania 56,4 3,7-13,3 2,8 6,5 Cina 50,0 3,3-12,9 8,8 5,6 Paesi Bassi 47,7 3,1 10,4 13,6-6,6 Portogallo 47,0 3,1-7,6 9,4-4,5 Belgio 46,6 3,1 0,3 12,6 0,0 Turchia 41,9 2,8 1,2-16,3-22,6 Federazione russa 34,7 2,3-15,2-12,6-30,1 Croazia 32,9 2,2 290,2 394,3 32,4 Polonia 31,9 2,1 3,0 12,4-1,0 Repubblica di Corea 31,5 2,1 16,7 21,6 34,8 Giappone 30,9 2,0 11,6-12,8-18,5 Deludono per tutti i comparti, invece, la Francia (-4,3%) e Hong Kong (-8%) che appaiono essere tra i principali responsabili anche del segnale negativo emerso nel quarto trimestre (-0,6% l export del distretto nell ultima parte dell anno). Da sottolineare, comunque, come le perdite registrate verso Hong Kong (-5,2 milioni di euro) siano state in parte bilanciate dai guadagni sperimentati dalle vendite in Cina (+8,8%, pari a poco più di 4 milioni di euro), grazie soprattutto ai buoni risultati del tessile. L Abbigliamento di Empoli chiude il 2014 con un risultato positivo (+5%), grazie al recupero registrato nella seconda parte dell anno, con un quarto trimestre in netta accelerazione (+10,6%). Francia (+4,1%) e Stati Uniti (+16,1%) non hanno deluso, registrando un continuo miglioramento in corso d anno e confermandosi i due mercati di sbocco principali del distretto. Da segnalare anche il risveglio dell export verso la Spagna (+12,2%, con un quarto trimestre che sale al +20,9%) e le ottime performance conseguite in Cina. Tab. 1.7 Evoluzione delle esportazioni del distretto dell Abbigliamento di Empoli Milioni di euro Comp.% Var. % tendenziale Trim Totale, di cui: 1178,6 100,0 11,2 5,0 10,6 Francia 145,2 12,3 2,6 4,1 14,7 Stati Uniti 141,0 12,0 14,9 16,1 17,9 Svizzera 112,1 9,5 17,4 9,2 13,2 Germania 111,4 9,5 29,5 6,9 16,5 Hong Kong 90,9 7,7 12,3-4,7 0,8 Regno Unito 75,5 6,4 31,8 10,2 14,0 Giappone 63,5 5,4-4,8-13,2 11,6 Federazione russa 51,5 4,4 20,0-3,0-16,9 Spagna 42,3 3,6-2,4 12,2 20,9 Cina 39,5 3,4 12,5 26,8 20,9 Belgio 33,3 2,8 0,2 3,6 10,3 Repubblica di Corea 29,2 2,5-1,2 12,2 27,2 Paesi Bassi 27,2 2,3-7,3-7,5 12,9 Restando all interno del Sistema Moda toscano, sono da segnalare i buoni risultati, dopo le difficoltà degli scorsi anni, del distretto delle calzature di Lamporecchio (+7,6%) e il recupero del Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 9

11 distretto delle calzature di Lucca: +0,2% in media d anno ma con una accelerazione confermata nel quarto trimestre (+12,1%). Il quarto trimestre del 2014 ha visto, invece, ancora una volta il distretto dell oreficeria di Arezzo registrare un evoluzione negativa delle esportazioni (-19,5%), che condiziona l evoluzione media annua (-10,7%). Fig. 1.6 Domanda mondiale di gioielli in oro (tonnellate e var. %) Ton (sc.sin.) Var. % (sc.ds.) T13 2T13 3T13 4T13 1T14 2T14 3T14 4T14 Fonte: World Gold Council Gold Demand Trends Q ,0 60,0 40,0 20,0 0,0-20,0-40,0 Il calo di Arezzo risente sia dell andamento della domanda mondiale, in via di stabilizzazione dopo il crollo del secondo trimestre, sia della sensibile riduzione del prezzo dell oro (-26% circa nel corso del 2014). Non è purtroppo possibile misurare con precisione l effetto sull export locale della riduzione del prezzo dei preziosi, dato che l ISTAT non rende note le informazioni sulle quantità esportate a livello provinciale. A livello nazionale, tuttavia, l impatto è evidente: le esportazioni di gioielli in metalli preziosi si sono ridotte dello 0,4% in valore ma sono cresciute del 9,6% in quantità. E comunque da sottolineare come nel corso del 2014 Arezzo abbia sperimentato un peggioramento più intenso rispetto alla media nazionale e ai risultati degli altri due principali poli produttivi del gioiello: Vicenza ha registrato un andamento delle esportazioni sostanzialmente in linea con la media nazionale (-0,1%), mentre Valenza ha registrato una forte crescita (vicina al 28%). L oreficeria aretina paga gli ottimi risultati conseguiti nel 2013, quando con un +21,5% l export si era portato su livelli record difficilmente ripetibili in particolare negli Emirati Arabi Uniti, che rimangono comunque anche nel 2014 il principale canale di vendita dei gioielli toscani, assorbendo quasi la metà degli invii. Da segnalare, comunque, il significativo incremento registrato dalle esportazioni verso Hong Kong (+30%), balzati al secondo posto delle destinazioni di oreficeria di Arezzo. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 10

12 Tab. 1.8 Evoluzione delle esportazioni del distretto dell Oreficeria di Arezzo Milioni di euro Comp. % Var. % tendenziali Trim Totale, di cui: 1867,2 100,0 21,5-10,7-19,5 Emirati Arabi Uniti 865,3 46,3 33,2-8,9-4,7 Hong Kong 141,5 7,6 13,2 30,3 40,5 Stati Uniti 111,2 6,0-1,3 0,0 15,1 Francia 109,2 5,9-16,5 5,6 13,2 Turchia 108,8 5,8 16,3-6,0-6,5 Repubblica Dominicana 43,9 2,3 77,7 24,7 11,5 Panama 43,1 2,3-12,3 14,8 14,6 Regno Unito 36,1 1,9 8,9 13,8 3,6 Germania 34,8 1,9-7,7-2,8-8,0 Spagna 34,4 1,8-17,6 9,2 8,4 Libia 29,5 1,6-4,1-14,5 28,8 Giordania 25,1 1,3-7,2 24,6 27,9 Tra i distretti toscani della moda, soffre anche la Concia e calzature di Santa Croce sull Arno che sperimenta in media annua un calo delle esportazioni del 6,8%, frutto di un andamento positivo della concia (+3,6%) e di un crollo delle calzature (-29,4%). Nel complesso dell anno le calzature della provincia di Pisa hanno perso ben 94 milioni di euro con risultati particolarmente negativi in Francia (quasi -40%, pari a 14 milioni di euro), Stati Uniti (-7,8%, 5,5 milioni di euro), Spagna (-60,8%, 5 milioni di euro) e Germania (-32,3%, per un totale di 12,9 milioni di euro). Da segnalare come la contrazione delle vendite di calzature sia proseguita anche nel quarto trimestre (-13,8%), ma con un buon segnale di ripartenza del mercato francese (+49,5%). Il segmento a monte della concia ha, invece, manifestato un andamento positivo, pur soffrendo gravi perdite sul principale mercato di sbocco di Hong Kong (-9%, pari a 12 milioni di euro) e in Francia (-7,5%, per un valore di 6,1 milioni di euro). Le vendite sono, infatti, aumentate in modo significativo negli Stati Uniti (+7%), Spagna (+8,3%) e Germania (+29,6%). Tab. 1.9 Evoluzione delle esportazioni del distretto della concia e calzature di S.Croce sull Arno Milioni di euro Comp. % Var. % tendenziali Trim Totale, di cui: 945,8 100,0 2,2-6,8-0,8 Hong Kong 129,0 13,6-2,9-8,5-9,0 Francia 97,9 10,4-3,0-17,1-8,9 Stati Uniti 77,8 8,2 11,1-5,8-27,5 Spagna 76,4 8,1 1,9 0,7-7,0 Germania 75,7 8,0-2,2-2,4 30,0 Cina 64,5 6,8 20,4-1,1 3,3 Portogallo 42,4 4,5 7,9 5,7 7,6 Vietnam 36,7 3,9 30,1 72,7 51,8 Svizzera 29,0 3,1-7,6-18,5-7,3 Repubblica di Corea 25,3 2,7 10,7 21,2 3,9 Regno Unito 24,9 2,6-9,8-46,4-11,8 Giappone 24,4 2,6 3,2-18,0-4,8 Austria 23,1 2,4 15,9-21,2-7,8 Tunisia 17,6 1,9 0,0 2,6-4,5 Serbia 17,2 1,8 33,3 8,9 6,3 Tra le altre specializzazioni, è da segnalare il buono stato di salute del distretto dei vini del Chianti, che sperimenta una crescita dei valori esportati del 5,4%, in ulteriore accelerazione al 7,2% nel quarto trimestre del Le vendite di vino delle province di Siena e Firenze hanno beneficiato dell andamento favorevole della domanda negli Stati Uniti (+12,8%), che si confermano il principale mercato di sbocco con quasi 200 milioni. Bene anche le vendite verso Germania e Canada che registrano un +11,3% dopo la stasi sperimentata lo scorso anno. Da Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 11

13 sottolineare come questi tre mercati abbiano registrato un ulteriore accelerazione nell ultima parte del 2014, ponendo le basi per potenziali miglioramenti nel Tab Evoluzione delle esportazioni del distretto dei vini del Chianti Milioni di euro Comp. % Var. % tendenziali Trim Totale, di cui: 547,1 100,0 4,8 5,4 7,2 Stati Uniti 198,3 36,2 6,0 12,8 21,2 Germania 72,7 13,3 0,0 11,3 13,1 Canada 49,9 9,1 0,3 11,3 28,4 Svizzera 35,0 6,4-1,5-6,8-16,2 Regno Unito 24,5 4,5 19,0-18,6-25,1 Giappone 19,0 3,5 7,2-6,3-15,0 Danimarca 14,2 2,6-1,4-5,9-6,9 Svezia 10,8 2,0 7,7-1,8-1,2 Belgio 9,4 1,7-0,3 2,2 3,6 Cina 9,2 1,7 22,2-17,3-17,1 Meno brillanti, invece, le esportazioni degli altri distretti dell agroalimentare monitorati: il florovivaistico di Pistoia ha perso un ulteriore 2%, dopo il -5% registrato nel 2013, soffrendo in quasi tutti i principali mercati di sbocco (ad eccezione del Regno Unito), mentre l olio toscano ha perso il 4,6% nel complesso con risultati particolarmente negativi per le esportazioni in partenza dalla provincia di Firenze (-8,4% in media d anno e un tonfo del 17,9% nel quarto trimestre). Le prospettive appaiono difficili, dato il cattivo andamento della raccolta 2014 per l olio (causata dalla mosca bianca) e i danni alle serre subiti nell ondata di maltempo del marzo Nel mondo legato alla casa è da segnalare la ripresa, dopo gli anni della crisi, delle vendite di mobili di Poggibonsi-Sinalunga (+12,3%) con l export risalito a 37 milioni di euro, e il nuovo crollo di Quarrata (-6,8%). Il marmo di Carrara mantiene un profilo debolmente positivo (+1,4%), in rallentamento rispetto al 2013, a causa soprattutto della sostanziale stabilità delle vendite negli Stati Uniti (0,8%), protagonisti di un balzo l anno precedente. Il 2014 ha visto il cartario di Capannori registrare ottimi risultati (+6,3%), che riportano le esportazioni del distretto su livelli simili a quelli pre-crisi (485 milioni di euro). Fig. 1.7 Le esportazioni del distretto cartario di Capannori (milioni di euro) A giocare a favore delle vendite di carta nel 2014 è stata soprattutto la capacità da parte delle imprese toscane di aprire nuovi sbocchi, a fronte della forte crisi che ha interessato i tradizionali mercati francese e tedesco. La Francia ha, infatti, registrato un risultato negativo nel 2014 (-7%), mentre la Germania ha fatto segnare una debole ripresa (+3,6%), ma con segnali negativi Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 12

14 nell ultima parte dell anno. Le maggiori soddisfazioni sono provenute dalla Spagna (+17,7%), dai Paesi Bassi (+7,5%) dalla Svizzera (+21,2%) con un accelerazione al 54,1% nel quarto trimestre). Tab Evoluzione delle esportazioni del distretto cartario di Capannori Milioni di euro Comp. % Var. % tendenziali Trim Totale, di cui: 485,3 100,0 1,8 6,3 9,4 Francia 127,8 26,3 0,1-7,0-5,0 Germania 67,5 13,9-6,3 3,6-1,2 Spagna 36,2 7,5 7,9 17,7 13,0 Paesi Bassi 35,0 7,2 2,5 7,5 28,8 Svizzera 27,3 5,6-8,2 21,2 54,1 Austria 25,5 5,3 37,0 7,8 15,9 Regno Unito 23,1 4,8 5,9 12,1 36,5 Polonia 14,4 3,0 3,8 3,9-22,3 Slovenia 11,2 2,3 5,9 2,3 8,2 Grecia 10,4 2,1 5,2-5,9-8,9 Belgio 9,6 2,0 34,1 93,6 58,1 Danimarca 9,3 1,9 20,3 21,5 1,5 I mercati extra-europei, in particolare gli Stati Uniti, sono invece alla base del risveglio della ceramica di Sesto Fiorentino (+6,5%). L export del Polo farmaceutico toscano ha registrato in media nel 2014 una debole crescita (0,9%), penalizzato dalle difficoltà della prima parte dell anno, in particolare sul mercato tedesco (-11,6%) in forte regresso dopo il boom del Buoni, invece, i risultati ottenuti sugli altri due principali sbocchi commerciali: le esportazioni verso la Francia sono cresciute dell 8,7%, mentre quelle verso il Brasile sono aumentate ad un ritmo vicino al 50%. Fig. 1.8 Le esportazioni dei poli farmaceutici nel 2014 (milioni di euro e var.%) 9000,0 Milioni di euro 8000,0 7000,0 6000,0 5000,0 4000,0 3000,0 2000,0 1000,0 Lombardia Toscana Napoli Lazio 0,0-6,0-4,0-2,0 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 Var.% Nel complesso l evoluzione delle esportazioni delle aree di specializzazione toscane appare buona, con poche situazioni critiche, spesso legate a fattori contingenti (come nel caso dell oreficeria aretina). Le prospettive per il 2015 appaiono favorevoli, alla luce dell andamento positivo della domanda sui principali mercati di sbocco, in particolare gli Stati Uniti, e del sostegno temporaneamente offerto dalla significativa svalutazione dell euro nei confronti del dollaro e di molte altre valute. I distretti toscani appaiono ben posizionati da questo punto di vista: il peso delle vendite nell area del dollaro e di valute che si stanno rivalutando nei confronti dell euro è infatti Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 13

15 rilevante, sfiorando il 50%, quota nettamente superiore a quanto si riscontra per la media dei distretti italiani. Fig. 1.9 Peso delle esportazioni nell area del dollaro e di valute in apprezzamento* per i distretti industriali italiani (dati 2014) Sardegna Toscana Umbria Piemonte Abruzzo Veneto Totale complessivo Marche Emilia-Romagna Trentino-Alto Adige Campania Friuli-Venezia Giulia Lombardia Basilicata Lazio Puglia Sicilia Liguria 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% *Canada, Filippine, Turchia, Pakistan, Sud Africa, Thailandia, Svizzera, Vietnam, Perù, Egitto, Sud Corea, Libano, Singapore, Arabia Saudita, Taiwan, Hong Kong, Indonesia, Emirati Arabi Uniti, Angola, Iran, Argentina, Venezuela, Ghana, Kazakistan, India, Cina, Kenya, Libia, Etiopia In particolare le prospettive appaiono buone sul mercato statunitense, date le attese di andamento favorevole della domanda per beni di consumo. I distretti toscani sembrano avere buone opportunità: tenendo conto contemporaneamente del peso del mercato USA e dell evoluzione recente, infatti, l analisi a livello nazionale fa emergere ben cinque realtà toscane tra i distretti che beneficeranno di più dell aumento del PIL previsto nel 2015 e di condizioni di cambio favorevoli. Tab I distretti che beneficeranno di più dell aumento del PIL previsto nel 2015 negli Stati Uniti e di condizioni di cambio favorevoli su questo mercato Export negli USA Export negli USA: nel 2014 ranking per Media ranking Var. % export totali nel 2014 Peso % Var. % Peso Aumento Ceramica di Sesto Fiorentino 35,6 42, ,5 6,5 Lattiero-caseario del sassarese 84,6 13, ,0 4,6 Calzature di San Mauro Pascoli 16,1 41, ,0 11,8 Calzature di Vigevano 19,5 30, ,0 6,8 Lavorazione ardesia di Val Fontanabuona 14,2 46, ,5 3,8 Vini del Chianti 36,2 12, ,0 5,4 Pelletteria e calzature di Arezzo 21,5 17, ,5 16,7 Occhialeria di Belluno 25,9 13, ,5 11,4 Caffè e pasta napoletana 20,6 17, ,0 3,8 Mobili di Poggibonsi-Sinalunga 9,9 67, ,0 12,3 Macchine legno di Rimini 12,3 29, ,5 9,1 Vini rossi e bollicine di Trento 43,6 8, ,5 4,1 Vino prosecco di Conegliano-Valdobbiadene 14,8 18, ,5 7,0 Maglieria e abbigliamento di Perugia 21,7 12, ,0 2,2 Meccanica strumentale di Vicenza 9,6 40, ,0 6,7 Vini di Langhe, Roero e Monferrato 16,7 12, ,0 1,7 Olio di Lucca 35,9 5, ,5-0,4 Carni e salumi di Cremona e Mantova 8,8 43, ,5 3,5 Macchine utensili di Piacenza 8,3 135, ,5 28,9 Legno e arredamento della Brianza 10,1 22, ,5 5,8 Nota: nel calcolo del ranking sono stati esclusi i distretti poco presenti negli Stati Uniti (peso inferiore al 6%) Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 14

16 Focus: il distretto della cantieristica della Versilia dai dati di commercio estero Il distretto della cantieristica della Versilia, specializzato nella nautica da diporto e in particolare nei superyacht, ha fortemente sofferto la crisi della domanda mondiale e nazionale. Le esportazioni di imbarcazioni della provincia di Lucca hanno subito una contrazione del 44% nel corso del 2012 per poi intraprendere un percorso di recupero. L export è tornato a crescere nel 2013 (+19%) e si è confermato in aumento anche nel 2014, sperimentando un incremento del 12% che riporta i livelli al di sopra della soglia dei 500 milioni di euro. Fig Le esportazioni di imbarcazioni della provincia di Lucca (milioni di euro) 750,0 714,0 700,0 650,0 600,0 550,0 500,0 450,0 400,0 350,0 300,0 400,7 479,5 537, Si tratta di un buon recupero, nonostante i livelli dell export siano ancora lontani dai massimi intorno ai 700 milioni sperimentati tra il 2008 ed il Tra i mercati di sbocco, fortemente influenzati dalla presenza delle bandiere di comodo, spiccano nel 2014 le isole Cayman, verso cui sono stati registrati poco meno di 150 milioni di euro di imbarcazioni (un dato triplicato rispetto al 2013). Bene anche gli Stati Uniti che crescono del 50%, a 46 milioni di euro. Diminuiscono, invece, le registrazioni di imbarcazioni verso le isole Vergini (-1,1%) e Malta (-44,5%). Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 15

17 1.3 La CIG L analisi delle richieste di Cassa Integrazione Guadagni dei distretti toscani evidenzia nel 2014 una riduzione delle ore rispetto allo stesso periodo del 2013 (-15%), concentrata soprattutto nella componente Ordinaria (-29,7%), tornata al di sotto dell 1,5 milioni, solo di poco superiore a quanto registrato nel 2008, prima della lunga fase recessiva. Fig Monte ore di Cassa Integrazione Guadagni nei distretti tradizionali della Toscana (ore) Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati INPS Ordinaria Deroga Straordinaria La riduzione complessiva in media annua è evidente anche per le altre due componenti: le ore di CIGS, connesse a specifiche situazioni di crisi aziendali, sono calate del 14%, mentre la tipologia in Deroga ha evidenziato una riduzione del 7,6%, anche se è da sottolineare come nel corso dell anno siano intervenute delle modifiche legislative che ne rendono difficile il confronto temporale. In particolare nel mese di agosto è entrata in vigore la normativa che stabilisce dei nuovi criteri di assegnazione della CIGD, aventi l obiettivo di restringere la platea dei beneficiari dello strumento e di indurre a un utilizzo più efficiente delle risorse pubbliche 1. E, inoltre, da evidenziare come l andamento trimestrale mostri come sul finire del 2014, in particolare nei mesi di ottobre e novembre una crescita delle ore di CIG Straordinaria, molto evidente nei distretti dell abbigliamento di Empoli, nella pelletteria e calzature di Firenze e nella Ceramica di Sesto Fiorentino. 1 La Cassa Integrazione in Deroga può essere concessa ai soli lavoratori sospesi dall'attività lavorativa a zero ore o a orario ridotto, esclusivamente per i seguenti motivi: situazione aziendale temporanea e transitoria non imputabile all'imprenditore o ai lavoratori; crisi aziendali determinate da situazioni di difficoltà temporanee di mercato; crisi aziendali; ristrutturazione o riorganizzazione. Non è possibile autorizzare la concessione di CIGD nel caso in cui l'azienda in crisi cessi completamente o in parte la propria attività di produzione. In base alla normativa vigente, può essere concessa o prorogata anche ai lavoratori subordinati, con qualifica di operai, impiegati e quadri, ivi compresi gli apprendisti e i lavoratori somministrati, subordinatamente al possesso di un anzianità lavorativa di almeno 8 mesi alla data di inizio del periodo di intervento di cassa integrazione guadagni in deroga per l'anno 2014, portata a 12 mesi nel Prima di poter richiedere e autorizzare i trattamenti d integrazione salariale in deroga, l'impresa deve avere prima utilizzato tutti gli strumenti ordinari di flessibilità come ad esempio le ferie e i permessi residui dei lavoratori. La CIGD può essere concessa per un periodo massimo di 11 mesi in tutto l'anno (dal 1 gennaio 2015 e fino al 31 dicembre 2015 la durata della cassa integrazione non può essere per un periodo superiore a 5 mesi nell'arco di tutto l'anno). Nel calcolo dei suddetti periodi di concessione CIGD rientrano anche tutti i periodi di fruizione di integrazione salariale in deroga anche riferiti a diversi provvedimenti di concessione o proroga di ciascuna unità produttiva. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 16

18 Fig Ore di Cassa Integrazione Guadagni richieste nei distretti tradizionali della Toscana (var. % tendenziali) 30,0 1T14 2T14 3T14 4T14 20,0 10,0 0,0-10,0-20,0-30,0-40,0-50,0 Deroga Ordinaria Straordinaria Totale Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati INPS Fig Monte Ore di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria richieste nei distretti tradizionali della Toscana (ore) Abbigliamento di Empoli Pelletteria e calzature di Firenze Ceramica di Sesto Fiorentino Cartario di Capannori Tessile e abbigliamento di Arezzo Oreficeria di Arezzo Marmo di Carrara Mobile imbottito di Quarrata Tessile e abbigliamento di Prato Pelletteria e calzature di Arezzo 4T14 4T13 Mobili di Poggibonsi-Sinalunga Concia e calzature di Santa Croce sull'arno Calzature di Lucca Calzature di Lamporecchio Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati INPS Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 17

19 Appendice metodologica Non è facile monitorare l evoluzione congiunturale dei distretti industriali. Le uniche informazioni aggiornate disponibili a livello territoriale (provinciale) riguardano le esportazioni espresse a prezzi correnti (dati trimestrali). Un incrocio province/settori per le esportazioni è disponibile, inoltre, per un numero relativamente limitato di settori (circa 100). La congiuntura dei distretti può essere pertanto approssimata in un modo molto grezzo, con un maggiore grado di confidenza solo per i distretti fortemente export-oriented (non ci sono, infatti, dati sul mercato interno) e per quelli che producono beni non troppo specifici (non abbiamo statistiche su micro-settori ad esempio come coltelli e forchette ). I distretti analizzati costituiscono una sintesi di quelli individuati dalla Federazione dei distretti italiani, dall ISTAT, dalla Fondazione Edison e dalle Leggi regionali che censiscono i distretti stessi. Poiché il presente lavoro ha finalità soprattutto quantitative a livello del sistema distretti nel suo complesso, ci si è concentrati solo sui distretti che potevano essere ben rappresentati dai dati ISTAT disponibili sul commercio estero a livello provinciale. Vale la pena precisare che i dati ISTAT provinciali si riferiscono alle esportazioni espresse a prezzi correnti e, pertanto, non tengono conto dei fenomeni inflativi, ovvero delle variazioni di prezzo non dovute a miglioramenti qualitativi dei beni prodotti. Questi dati devono, pertanto, essere valutati con cautela visto che l evoluzione positiva (negativa) dell export può nascondere aumenti (diminuzioni) di prezzo legati all andamento delle quotazioni delle materie prime. In questo numero del Monitor l evoluzione delle esportazioni nel 2014 è calcolata confrontando i dati revisionati nel 2014 con i dati definitivi del Le variazioni calcolate per il 2013 sono ottenute dal confronto tra dati definitivi del 2013 e dati definitivi del Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 18

20 Le pubblicazioni sui Distretti della Direzione Studi e Ricerche Studi sui distretti industriali Monografie sui principali distretti industriali italiani Il distretto del mobile della Brianza, Marzo 2003 Il distretto del mobile del Livenza e Quartiere del Piave, Agosto 2003 Il distretto della calzatura sportiva di Montebelluna, Agosto 2003 Il distretto del tessile abbigliamento di Schio-Thiene-Valdagno, Settembre 2003 Il distretto delle piastrelle di Sassuolo, Dicembre 2003 Il distretto della calzetteria di Castel Goffredo, Gennaio 2004 Il distretto dei metalli di Lumezzane, Febbraio 2004 Il distretto del tessile abbigliamento di Prato, Marzo 2004 Il distretto del mobile di Pesaro, Giugno 2004 Il distretto dell occhialeria di Belluno, Settembre 2004 Il distretto della concia di Arzignano, Settembre 2004 Il distretto delle calzature di Fermo, Febbraio 2005 Il distretto tessile di Biella, Marzo 2005 Il distretto della sedia di Manzano, Maggio 2005 Il distretto serico di Como, Agosto 2005 Il distretto della calzetteria di Castel Goffredo (aggiornamento), Novembre 2005 Il distretto dei prodotti in pelle e cuoio di Santa Croce sull Arno, Dicembre 2005 Il distretto della concia di Arzignano (aggiornamento), Aprile 2006 Il distretto del mobile imbottito della Murgia, Giugno 2006 I distretti italiani del mobile, Maggio 2007 Il distretto conciario di Solofra, Giugno 2007 Il distretto dei prodotti in pelle e cuoio di Santa Croce sull Arno (aggiorn.), Settembre 2007 Il distretto della calzatura del Brenta, Ottobre 2007 Il distretto della calzatura veronese, Dicembre 2007 Il Polo fiorentino della pelle, Luglio 2008 Il distretto dei casalinghi di Omegna, Novembre 2008 Il distretto della calzatura di San Mauro Pascoli, Febbraio 2009 Il distretto metalmeccanico del Lecchese, Giugno 2009 I distretti calzaturieri del sud: Casarano, il Nord Barese e il Napoletano, Settembre 2009 Il distretto della maglieria e dell abbigliamento di Carpi, Marzo 2010 Il distretto delle macchine agricole di Modena e Reggio Emilia, Marzo 2010 I distretti veneti del tessile-abbigliamento: le strategie per un rilancio possibile, Aprile 2010 L occhialeria di Belluno all uscita dalla crisi: quale futuro per il tessuto produttivo locale?, Settembre 2010 La Riviera del Brenta nel confronto con i principali distretti calzaturieri italiani, Ottobre 2010 Il comparto termale in Italia: focus Terme Euganee, Giugno 2011 Il calzaturiero di San Mauro Pascoli: strategie per un rilancio possibile, Luglio 2011 Il distretto della carta di Capannori, Marzo 2012 I distretti industriali e i poli tecnologici del Mezzogiorno: struttura ed evoluzione recente, Giugno 2012 Il mobile imbottito di Forlì nell attuale contesto competitivo, Novembre 2012 Abbigliamento abruzzese e napoletano, Novembre 2012 Maglieria e abbigliamento di Perugia, Luglio 2013 Pistoia nel mondo, Dicembre 2013 Monitor dei distretti e Monitor dei distretti regionali Trimestrale di congiuntura e previsioni sui principali distretti industriali italiani Ultimo numero: Economia e finanza dei distretti industriali Rapporto annuale sui bilanci delle imprese distrettuali Settimo numero: Dicembre 2014 Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 19

21 Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice Servizio Industry & Banking Fabrizio Guelpa (Responsabile Servizio) fabrizio.guelpa@intesasanpaolo.com Ufficio Industry Stefania Trenti (Responsabile) stefania.trenti@intesasanpaolo.com Giovanni Foresti (Responsabile Analisi Territoriale) giovanni.foresti@intesasanpaolo.com Maria Cristina De Michele maria.demichele@intesasanpaolo.com Serena Fumagalli serena.fumagalli@intesasanpaolo.com Angelo Palumbo angelo.palumbo@intesasanpaolo.com Caterina Riontino caterina.riontino@intesasanpaolo.com Ilaria Sangalli ilaria.sangalli@intesasanpaolo.com Ufficio Banking Elisa Coletti (Responsabile) elisa.coletti@intesasanpaolo.com Marco Lamieri marco.lamieri@intesasanpaolo.com Clarissa Simone clarissa.simone@intesasanpaolo.com Local Public Finance Laura Campanini (Responsabile) laura.campanini@intesasanpaolo.com Alessandro Magri alessandro.magri@intesasanpaolo.com Il rapporto è stato elaborato con le informazioni disponibili al 16 marzo Avvertenza Generale La presente pubblicazione è stata redatta da Intesa Sanpaolo. Le informazioni qui contenute sono state ricavate da fonti ritenute da Intesa Sanpaolo affidabili, ma non sono necessariamente complete, e l accuratezza delle stesse non può essere in alcun modo garantita. La presente pubblicazione viene a Voi fornita per meri fini di informazione ed illustrazione, ed a titolo meramente indicativo, non costituendo pertanto la stessa in alcun modo una proposta di conclusione di contratto o una sollecitazione all acquisto o alla vendita di qualsiasi strumento finanziario. Il documento può essere riprodotto in tutto o in parte solo citando il nome Intesa Sanpaolo. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche

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