Monitor dei Distretti Toscana Direzione Studi e Ricerche Aprile 2017

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1 Monitor dei Distretti Toscana Direzione Studi e Ricerche Aprile 217 Banca CR Firenze distribuisce questo studio realizzato da

2 Monitor dei Distretti Toscana Aprile 217 Executive summary 2 1. I 17 distretti tradizionali e il Polo farmaceutico della Toscana I risultati del I risultati dei principali distretti e del Polo farmaceutico toscano 8 Trimestrale n. 28 Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche Ufficio Industry 2. La CIG 21 Appendice metodologica 22 A cura di: Sara Giusti Database management: Angelo Palumbo Banca CR Firenze distribuisce questo studio realizzato da

3 Aprile 217 Executive summary I distretti tradizionali toscani sono riusciti nel 216 a confermare il valore di esportazioni realizzato nel 215. Le specializzazioni regionali ricoprono ruolo primario nell economia locale testimoniato anche dalla capacità di generare un alto avanzo commerciale, superiore ai 1 miliardi di euro nel 216, pari al 75% del dato regionale. All interno dei distretti toscani ci sono realtà che si sono distinte non solo in termini di andamento delle esportazioni, ma anche per performance di crescita e redditività: nella classifica redatta all interno del Rapporto Economia e Finanza dei Distretti Industriali di Intesa Sanpaolo i distretti dei vini del Chianti e del marmo di Carrara si posizionano tra le prime 2 migliori realtà distrettuali italiane (su un totale di 149 distretti mappati). Gli aumenti più elevati in valore assoluto delle esportazioni arrivano dal sistema moda e in particolare dal distretto della Pelletteria e calzature di Firenze (+4,9% la variazione nel 216), dal Tessile e abbigliamento di Prato (+4,6%) e dall Abbigliamento di Empoli (+2,5%). Brillante anche l agro-alimentare con i contributi dell olio toscano (+12%) e del florovivaismo di Pistoia (+6,8%) oltre al Vino del Chianti che migliora leggermente il livello record del 215. Non si evidenziano segnali di ripresa invece per le calzature dell alta Toscana, sia per il distretto di Lamporecchio (-3,7%) che di quello di Lucca (-16,2%). In leggera flessione rispetto al 215, il distretto dell Oreficeria di Arezzo (-1,8%) che in un anno particolarmente difficile per il settore, frenato da un calo della domanda, realizza il miglior risultato tra le realtà distrettuali italiane. Una battuta d arresto è stata subita anche dal distretto del Marmo di Carrara che, dopo sei anni di continua crescita, evidenzia un calo del 3,4%; il distretto del Cartario di Capannori dopo la crescita delle esportazioni a doppia cifra ottenuta nel 215, registra una riduzione pari a circa l 1%. In termini di Paesi di destinazione il 216 è caratterizzato dal rallentamento dei flussi verso i Paesi emergenti (-9%) che rappresentano un terzo delle esportazioni, mentre il mercato europeo rimane sostanzialmente stabile con buoni risultati verso la Spagna (+13,8%) trainata dal tessile e abbigliamento, in parte controbilanciata dal dato del Regno Unito (-5,6%). Il principale Paese di destinazione delle esportazioni distrettuali toscane si confermano gli Stati Uniti (+8,6%), mentre la Svizzera risulta come il Paese verso il quale sono aumentate maggiormente le esportazioni in valore assoluto (+186 milioni pari a +15,5%). Segnali di ripresa emergono anche dalle esportazioni verso la Russia (+2%) grazie al sistema moda e ai comparti dell agroalimentare. I dati relativi alla Cassa Integrazione presentano un incremento contenuto (+1,%), corrispondente a circa 55. ore aggiuntive del monte ore autorizzate. Si rileva una parziale ricomposizione tra le componenti in deroga e straordinaria. Nel 217 l export dei distretti toscani dovrebbe tornare a crescere, grazie al contributo positivo offerto dal mercato europeo, alla spinta degli Stati Uniti e alla ripresa attesa nei mercati emergenti. In particolare la Russia presenta prospettive di ripresa e una progressiva stabilizzazione del quadro finanziario, con un impatto positivo sulla domanda interna. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 2

4 Aprile I 17 distretti tradizionali e il Polo farmaceutico della Toscana 1.1. I risultati del 216 I distretti tradizionali toscani hanno confermato il livello di esportazioni raggiunto nel 215 e hanno sospeso il periodo di crescita ininterrotta iniziato nel 21. Il valore complessivo regionale che analizziamo non comprende il distretto della Pelletteria e Calzature di Arezzo in quanto nel 216 il suo andamento è stato condizionato da una revisione dell organizzazione logistica di alcuni importanti attori del distretto: da un analisi delle esportazioni a livello provinciale si assiste a una parziale ricomposizione dei flussi da Arezzo a favore della provincia di Milano 1. Poiché non è possibile isolare e quantificare questi fenomeni al fine di rappresentare un flusso netto, il dato delle esportazioni distrettuali toscane rappresentato in questo documento non includerà questo distretto (Fig. 1). Nel 216 stabili le esportazioni dei distretti toscani a 13 miliardi Fig. 1 Evoluzione delle esportazioni dei distretti toscani (miliardi euro; var. %) 2 12,9 13, Var. % Export (mld ) - scala dx La Toscana si attesta come terza regione a livello nazionale in termini di export distrettuale e registra nel 216 un risultato di sostanziale stabilità in linea con il dato nazionale, che risulta influenzato positivamente dall andamento dell area Nord-Est (Tab. 1) e negativamente dalle perdite dei distretti del Nord Ovest e del Mezzogiorno. con un trend in linea con il dato nazionale 1 Le esportazioni relative alla pelletteria nel 216 hanno registrato in provincia di Arezzo una riduzione di circa 25 milioni, di cui 6 milioni in riduzione verso Hong Kong e 51 verso la Repubblica di Corea. I valori riferiti invece alla provincia di Milano presentano un incremento rispettivamente di 41 milioni verso Hong Kong e 53 milioni verso la Repubblica di Corea. Queste evidenze potrebbero indurre a considerare una riallocazione dei poli logistici di una primaria azienda del settore che opera nelle due province. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 3

5 Aprile 217 Tab. 1 Le esportazioni distrettuali nelle regioni italiane nel 216 Milioni di euro Var. % tendenziale Differenza tra 216 e Nord-Ovest, di cui: 3.47, ,5-254,6 -,8,6 Piemonte 7.636, ,9 2,2,3 4,4 Lombardia , , -282,9-1,3 -,7 Nord-Est , ,6 453,8 1,2,7 Veneto , ,2 221,6,9,7 Trentino-Alto Adige 1.582, ,7-15,8-1, -2, Emilia-Romagna , ,3 244, 2,1 1,3 Friuli-Venezia Giulia 1.72,2 1.76,3 4,1,2 -,6 Centro , ,6-347, -1,9 -,7 Centro (netto pell. AR) , ,4-84,1, -,4 Lazio 219,3 248,4 29,2 13,3 22, Umbria 618, 617,9 -,1, 6,8 Marche 4.213,4 4.95,9-117,6-2,8-6,5 Toscana , ,4-258,5-1,9,4 Toscana (netto pell. AR) , ,2 4,3,,8 Mezzogiorno, di cui: 7.132, ,9-249,5-3,5 -,5 Abruzzo 491,9 498,1 6,2 1,3 2, Sicilia 363, 383,7 2,7 5,7 14,9 Puglia 3.149, 2.93,8-245,2-7,8-4,5 Totale distretti , ,5-397,3 -,4,3 Totale distretti (netto pell. AR) 93.9, ,3-134,4,,4 Le specializzazioni distrettuali rivestono un ruolo significativo all interno della regione e riescono a generare un avanzo commerciale che si è andato rafforzando nel corso degli anni sino a rappresentare circa il 75% dell avanzo commerciale del manifatturiero toscano, con un valore di oltre 1 miliardi nel 216 (Fig. 2 e Fig. 3). In particolare, l apporto principale è legato al sistema moda che in termini di beni di consumo e intermedi realizza un avanzo di oltre 7 miliardi; è però significativo evidenziare come tutti i settori distrettuali generino esportazioni superiori alle importazioni, a indicazione della capacità delle filiere di creare valore aggiunto nel territorio. Si rafforza l avanzo commerciale generato dalle realtà distrettuali Fig. 2 Andamento dell avanzo commerciale e delle sue componenti delle realtà distrettuali toscane (miliardi euro) ,2 7,4 1,2 Fig. 3 Confronto tra esportazioni e avanzo commerciale dei distretti e del manifatturiero regionale (216; miliardi euro) Export 13,4 32, Export Import Avanzo Avanzo 13,6 1, Manifatturiero Distretti Le diverse specializzazioni distrettuali presentano andamenti eterogenei, denotando all interno della regione una sorta di ripartizione tra distretti in crescita (6 distretti che rappresentano il 6% delle esportazioni) e distretti in calo. I distretti che hanno migliorato il livello di esportazioni rispetto al 215 sono riconducibili al sistema moda e al settore dell agro-alimentare; in particolare il distretto che ha segnato la maggior crescita percentuale è quello dell olio toscano (+12%). Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 4

6 Aprile 217 Tra i distretti invece che hanno ridotto il livello di esportazioni, il calo più significativo è da ricondurre al distretto della Nautica di Viareggio (-27,4%) che proprio per le caratteristiche dell operatività (che si svolge su un arco temporale pluriennale) può risentire di andamenti altalenanti e che veniva da un triennio con variazioni estremamente positive superiori al 15% medio (Tab. 2 e Fig. 4). Tab. 2 Le esportazioni distrettuali toscane nel 216 (milioni di euro; %) Variazione annuale Variazione trimestrale tendenziale % Peso Var Var. % (mln ) (mln ) % 216 assoluta Totale complessivo , ,2 1, 4,3, 1,5,7-2,7,8 Pelletteria e calzature di Firenze 3.256, ,5 26,4 159,2 4,9 4,4 6,6 6,1 2,6 Oreficeria di Arezzo 1.847, ,7 14, -32,5-1,8 -,6-1,4 5,8,1 Tessile e abbigliamento di Prato 1.67, 1.681,1 13, 74,1 4,6 7,4 5,5 7, -1,2 Abbigliamento di Empoli 1.26, ,2 9,6 3,4 2,5 4,2 4,5,1 1,9 Concia e calzature di S. Croce 895,8 888,5 6,9-7,3 -,8 1,5,5-3,4-2,1 Marmo di Carrara 712,5 688,1 5,3-24,3-3,4 1,2-7,9-7,5 1,7 Vini del Chianti 663,8 668,9 5,2 5,,8,7-5,5-2, 8,9 Cartario di Capannori 582,5 576, 4,4-6,5-1,1 1,3,4 -,9-5,2 Olio toscano 495,6 555,3 4,3 59,7 12, 22,8 31,9-2,3 2,4 Nautica di Viareggio 642,7 466,8 3,6-175,9-27,4-36,9-5,1-42, 12,8 Tessile e abbigliamento di Arezzo 331,1 291,5 2,3-39,6-12, -23,8-2,4-1,6 -,6 Florovivaistico di Pistoia 23,5 217,3 1,7 13,8 6,8 3,1 12,1 12,8 4, Calzature di Lucca 247,4 27,4 1,6-4, -16,2-13,2-14,5-15,9-24,4 Calzature di Lamporecchio 126,7 122,,9-4,7-3,7-1,4-5,5-3, -5,5 Mobile imbottito di Quarrata 1,5 93,5,7-7, -7, 3,8-8,3-14,5-8,8 Ceramica di Sesto Fiorentino 28,5 28,3,2 -,1 -,5-7,5 6,8,1-1,2 Nota: i dati sono ordinati in base all incidenza dei singoli paesi sulle esportazioni 216. Fig. 4 Esportazioni dei distretti toscani (differenza ; milioni di euro) Pelletteria e calzature di Firenze Tessile e abbigliamento di Prato Olio toscano Abbigliamento di Empoli Florovivaistico di Pistoia Vini del Chianti Ceramica di Sesto Fiorentino Calzature di Lamporecchio Cartario di Capannori Mobile imbottito di Quarrata Concia e calzature di Santa Croce sull'arno Marmo di Carrara Oreficeria di Arezzo Tessile e abbigliamento di Arezzo Calzature di Lucca Nautica di Viareggio Questa stessa ripartizione è visibile anche confrontando i diversi comparti con la media nazionale: infatti analizzando i principali settori di specializzazione della regione e raffrontando l andamento con il dato nazionale si evidenzia una equa ripartizione. Dei sei comparti presi a riferimento, tre settori registrano risultati migliori (moda di consumo, oreficeria e olio), mentre altrettanti comparti registrano variazioni peggiori (prodotti e materiali da costruzioni, vini e mobile) (Fig. 5). Va inoltre segnalato come i distretti toscani forniscano un contributo importante alle eccellenze distrettuali nazionali: in base alla classifica contenuta nel nono Rapporto Economia e Finanza Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 5

7 Aprile 217 dei Distretti Industriali di Intesa Sanpaolo, che analizza e ordina i distretti per performance di crescita e reddituale 2 (misurata da un indicatore che riassume lo stato di salute dei distretti per evoluzione del fatturato, delle esportazioni e della redditività), 8 distretti toscani si posizionano ai primi 6 posti in Italia su un totale di 149 distretti monitorati (Fig. 6). Fig. 5 Confronto delle variazioni percentuali 216 dei distretti toscani e del totale nazionale (%) Moda Consumo Oreficeria Pdt. mat. costruzione Vini Olio Mobile Fig. 6 I distretti toscani che si posizionano ai primi 6 posti in Italia per performance di crescita e redditività Vini del Chianti (4) Marmo di Carrara (13) Cartario di Capannori (31) Pelletteria e calzature FI (34) Oreficeria di Arezzo (4) Tessile abb.to PO (45) Abbigliamento di Empoli (49) Distretti Italia Distretti Toscana Concia calz. di S. Croce (54) Nota: i comparti sono esposti in ordine decrescente in base al valore di esportazioni nei distretti toscani del 216. Nota: il numero tra partentesi di fianco al nome del distretto indica il posizionamento nella classifica italiana. Fonte: Intesa Sanpaolo Integrated Database e Istat Per il quarto anno consecutivo si registra un tasso positivo nella variazione di esportazioni verso la Svizzera, che superano il valore di un miliardo e raggiungono un nuovo punto di massimo. Il risultato ottenuto è riferibile principalmente al distretto della Pelletteria e calzature di Firenze per il quale il Paese d oltralpe svolge il ruolo di sede logistica di alcuni importanti attori distrettuali. Sul mercato europeo (UE15) sono stati ottenuti buoni risultati dell export verso la Spagna (+62 milioni pari a +13,8%) legati ai comparti del tessile-abbigliamento (tessile e abbigliamento di Prato +3 milioni, abbigliamento di Empoli +2 milioni); si è però assistito ad un rallentamento dei flussi diretti verso la Gran Bretagna (-45 milioni pari a -5,6%) legato al distretto della Nautica di Viareggio (-36 milioni pari a -86,9%) e della Pelletteria e calzature di Firenze (-21 milioni pari a -8,4%) (Tab. 3). Nuovo record di export verso la Svizzera pari a oltre 1 miliardo in Europa buoni risultati in Spagna (+62 milioni) grazie al tessile-abbigliamento 2 I distretti considerati nella classifica hanno almeno 3 bilanci aziendali e almeno 17 milioni di euro di export nel 215, mentre non sono considerati i distretti con EBITDA margin inferiore al 5% nel 215, con calo delle esportazioni nei primi nove mesi del 216 superiore al 7%, con riduzione del fatturato tra il 28 e il 215 superiore al 1%. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 6

8 Aprile 217 Tab. 3 Andamento delle esportazioni distrettuali nei principali Paesi di destinazione (milioni euro; %) Variazione annuale Variazione trimestrale tendenziale % 215 (mln ) 216 (mln ) Peso % 216 Var. assoluta Var. % Totale complessivo , ,2 1, 4,3, 1,5,7-2,7,8 Stati Uniti 1.634, ,4 13,7 14,3 8,6 2,1 2,9 17, -3,1 Francia 1.429, ,1 11, -1,1 -,1 5,2 2, -1,7-5,8 Svizzera 1.2, ,3 1,7 186,4 15,5 2,1 1,9 26,4 24,3 Germania 931,9 938,8 7,2 6,8,7 2,9 5,2 -,2-5, Regno Unito 82,5 757,5 5,8-45,1-5,6-1,9-2,2-5,5-3,3 Hong Kong 758,5 736,6 5,7-22, -2,9-1,1-1,1-1,7 2,1 Emirati Arabi Uniti 868, 73,5 5,6-137,5-15,8-14,8-2,8-16,2-11,1 Spagna 451,9 514,2 4, 62,3 13,8 12, 17,1 14,8 11,6 Cina 372,8 345,5 2,7-27,4-7,3-1,4-6, -6,7-6,9 Giappone 318,2 333,9 2,6 15,6 4,9 6,3 19,5 2, -5,6 Canada 18,9 24,9 1,9 6, 33,2 15,7 5,8 47,1 17,7 Paesi Bassi 237,4 234,5 1,8-3, -1,3-1,8-1,7 4,7 3,5 Turchia 214,3 215,4 1,7 1,1,5 7,4-3,9-2,1 1,3 Repubblica di Corea 171,6 178,9 1,4 7,4 4,3-17,1 18,1 6,6 9,4 Belgio 173,4 163,5 1,3-9,9-5,7 -,7-2,8-11, -8,6 Romania 152,6 157,1 1,2 4,6 3, 5,6 1,1 8, -1,8 Austria 158,5 145, 1,1-13,5-8,5-7,3-6,9-1,3-9,6 Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati Istat Il mercato americano registra una parziale ricomposizione dei flussi dall America Latina al Nord America, da esaminare in considerazione dei movimenti del distretto della Nautica di Viareggio: in particolare a fronte di una riduzione di 249 milioni di esportazioni verso l America Latina (Isole Cayman -97 milioni, Isole Vergini -6 milioni, Panama -57 milioni) si registra un parziale recupero verso il Nord America (+122 milioni). Oltre che dei risultati del distretto della Nautica il mercato nordamericano beneficia degli andamenti incoraggianti del distretto agro-alimentare dell olio (+27 milioni) e del distretto dell oreficeria di Arezzo che raggiunge un livello di circa 16 milioni di euro, il massimo di esportazioni dal 28 anche se ancora distante dai livelli pre-crisi, quando il distretto esportava circa 18 milioni di euro (27). Le esportazioni verso i Paesi emergenti, che rappresentano circa un terzo del totale distrettuale toscano, subiscono un calo nel 216 del 9% (Fig. 8) influenzate, oltre che dall andamento dei Paesi dell America Latina, anche dalla riduzione del valore esportato verso Emirati Arabi Uniti (-137 milioni, -15,8%) e verso altri due Paesi del Medio Oriente, Arabia Saudita e Kuwait che perdono circa il 4% (pari rispettivamente a 26 e 23 milioni di minori esportazioni). I distretti che determinano questi andamenti sono principalmente l Oreficeria di Arezzo, per il quale l export verso i Paesi emergenti rappresenta circa il 75% delle esportazioni, e il Marmo di Carrara che esporta verso questi mercati più della metà del valore totale delle vendite all estero. Il mercato americano registra una parziale ricomposizione legata al distretto della Nautica Rallentano le esportazioni verso i Paesi emergenti Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 7

9 Aprile 217 Fig. 7 Variazione % delle esportazioni distrettuali toscane per le principali aree di destinazione (%; 216) UE15 Nord America Asia Orientale Altri Europa (Svizzera, ecc) Medio Oriente Europa Centro Orientale America Latina Nota: I dati sono esposti in ordine decrescente in base al livello di esportazioni 216. Fig. 8 Variazione % ed evoluzione delle esportazioni distrettuali per paesi emergenti e avanzati (%; miliardi euro) Emergenti Avanzati Export (mld ) - scala dx Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati Istat Con una crescita di circa 16 milioni rispetto all anno precedente (+4,9%), il distretto che realizza la miglior variazione assoluta è quello della Pelletteria e calzature di Firenze, che rappresenta più di un quarto dei volumi esportati. Nonostante un leggero rallentamento nell ultimo trimestre dell anno, un ottimo risultato è ottenuto dal distretto del Tessile e abbigliamento di Prato (+4,6%) che realizza un incremento di 74 milioni di euro. Il 216 ha rappresentato un anno particolarmente brillante anche per l Olio Toscano, in crescita del 12,%, e per il comparto florovivaistico di Pistoia che, grazie a variazioni positive in tutti i trimestri, ha realizzato un incremento dell export nel 216 pari al 6,8%. Da segnalare, inoltre, come il distretto orafo di Arezzo abbia confermato la tendenza positiva intrapresa a partire dal terzo trimestre e, con un livello di export negli ultimi tre mesi in linea a quello del 215, abbia limitato la riduzione di esportazioni al -1,8% (-32 milioni). Non si arresta invece il trend negativo dei distretti calzaturieri di Lucca e Lamporecchio che non riescono a contenere il calo di esportazioni che aveva già caratterizzato il I risultati dei principali distretti e del Polo farmaceutico toscano Dopo il minimo del 29, si registra per la filiera della pelle dei distretti toscani un nuovo punto di massimo nelle esportazioni superiori a 4,6 miliardi di euro. Il risultato è particolarmente brillante se confrontato con la media nazionale: infatti a fronte di una variazione dei distretti italiani del +26%, le realtà toscane riescono a ottenere una variazione più che doppia e pari al 55%. Questo incremento risulta ancora più rilevante se analizzato in considerazione della flessione subita dall export misurato in termini di quantità che, a livello nazionale, per l intera filiera ha registrato una perdita superiore al 6%, a dimostrazione della capacità del sistema di incrementare il valore del fatturato estero pur in presenza di volumi in riduzione, grazie a una progressiva specializzazione nelle produzioni di fascia alta a elevato contenuto di moda e valore aggiunto (Fig. 9). Nuovo massimo storico di esportazioni per i distretti della filiera della pelle Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 8

10 Aprile 217 Fig. 9 I distretti della filiera della pelle: confronto delle variazioni dei distretti toscani e dei distretti nazionali (%) Pelletteria 47 6 Totale pelletteria e calzature Calzature Distretti Toscana Distretti Italia Entrambi i comparti della filiera della pelle registrano risultati positivi nel 216: in particolare la pelletteria cresce del 2,9% con variazioni positive in tutti i trimestri, mentre le calzature incrementano del 1,5% con 25 milioni di ulteriori esportazioni rispetto al 215 (Tab. 4). Tab. 4 La filiera della pelle: esportazioni 216 e andamento trimestrale (milioni euro; %) Variazione annuale Variazione trimestrale tendenziale % 215 (mln ) 216 (mln ) Peso % 216 Var. assoluta Var. % Totale complessivo 4.526, ,5 1, 17,2 2,4 2,2 4, 2,9,4 di cui pelletteria 2.817, ,6 62,6 81,9 2,9 1,8 4,4 4,2 1,3 Pelletteria di Firenze 2.117,3 2.29,5 47,7 92,2 4,4 2, 5,4 7,2 2,9 Concia di Santa Croce 7,5 69,2 14,9-1,3-1,5 1,2 1,8-6,2-3,6 di cui calzature 1.78, ,8 37,4 25,3 1,5 2,8 3,2,9-1,1 Calzature di Firenze 1.139,1 1.26,1 26, 67, 5,9 8,8 8,8 4, 2,1 Calzature di Lucca 247,4 27,4 4,5-4, -16,2-13,2-14,5-15,9-24,4 Calzature di S. Croce 195,3 198,3 4,3 3, 1,5 2,4-5,2 4, 5, Calzature di Lamporecchio 126,7 122, 2,6-4,7-3,7-1,4-5,5-3, -5,5 Il ruolo principale all interno della filiera è svolto dal distretto della Pelletteria e calzature di Firenze che rappresenta circa il 74% delle esportazioni e ottiene i risultati migliori in termini tendenziali; tutti i trimestri hanno registrato un incremento rispetto al corrispondente periodo dell anno precedente e il distretto continua il trend positivo intrapreso dopo il crollo del 29 sia per il settore della pelletteria che per quello delle calzature (Fig. 1). Variazioni positive in tutti i trimestri per la Pelletteria e calzature di Firenze Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 9

11 Aprile 217 Fig. 1 Le esportazioni della Pelletteria e calzature di Firenze (var. % e miliardi di euro) 4 3 3, Pelletteria Calzature Export (mln euro) - scala dx -3 Il mercato che traina la crescita delle esportazioni del distretto è quello svizzero (anche in considerazione del ruolo di polo logistico che questo Paese riveste) che nel 216 realizza una crescita pari a circa il 2% e permette di compensare le riduzioni di esportazioni verso la Francia (-19 milioni, -4,5%) e il Regno Unito (-2,8 milioni, -8,4%). Da evidenziare inoltre l inversione di tendenza registrata nell export verso la Federazione Russa che, seppur lontana dai massimi livelli raggiunti nel 213 di oltre 5 milioni, presenta un andamento in crescita (+8,2%) (Tab. 5). Tab. 5 Le esportazioni del distretto della Pelletteria e calzature di Firenze per i principali Paesi di destinazione (milioni di euro; %) Variazione annuale Variazione trimestrale tendenziale % 215 (mln ) 216 (mln ) Peso % 216 Var. assoluta Var. % Totale complessivo 3.256, ,5 1, 159,2 4,9 4,4 6,6 6,1 2,6 Svizzera 896,9 1.75,1 31,5 178,2 19,9 3,2 15,1 36,8 27,6 Francia 413,4 394,8 11,6-18,6-4,5 9,8 -,6-14,2-11,3 Stati Uniti 358,1 356,2 1,4-1,9 -,5 14,9-4,2-4,1-5,3 Regno Unito 246,9 226,1 6,6-2,8-8,4-1,1-4,5-12,6-6,3 Germania 17,4 17,5 5,,1, 3,8 1,1-1,7 -,2 Hong Kong 175,1 17,3 5, -4,8-2,8 8,2 7,2-15,8-9,4 Giappone 132,6 138,8 4,1 6,1 4,6 11,7 21,9 2,9-12,8 Cina 111,4 1,7 2,9-1,6-9,5 4,1-6,1-5,6-24,7 Federazione Russa 35,6 38,6 1,1 2,9 8,2 5, 29,5 25,2-16,8 Dopo due anni di esportazioni in riduzione, soprattutto nel comparto delle calzature, il distretto della Concia e calzature di S. Croce nel 216 mostra una sostanziale stabilità dei flussi (Fig. 11). Il comparto più rilevante in termini di esportazioni è quello della concia che rappresenta più di due terzi del distretto e registra una lieve flessione pari a circa 1 milioni di euro, recuperati in parte dal comparto delle calzature che dopo due anni di riduzioni significative registra un inversione di tendenza (Tab. 4). Il distretto della Concia e calzature di S. Croce mantiene i livelli del 215 Intonazione positiva per le esportazioni verso i Paesi avanzati, in particolare verso i Paesi europei (UE 15, +1 milioni) e gli Stati Uniti (+5 milioni), mentre dopo sei anni di crescita si riduce il livello di export verso i Paesi dell Asia Orientale (-9,2%) (Fig. 12). Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 1

12 Aprile 217 Fig. 11 Evoluzione delle esportazioni della Concia e calzature di S. Croce sull Arno per comparto (%; miliardi euro) Pelletteria Calzature Export (mld ) - scala dx Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati Istat 1,2 1,,8,6,4,2, Fig. 12 Evoluzione delle esportazioni della Concia e calzature di S. Croce per Paese di destinazione (milioni di euro) Hong Kong Francia Spagna Stati Uniti Germania Cina Vietnam Portogallo Svizzera Giappone Regno Unito Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati Istat All interno della filiera non si registrano miglioramenti per i distretti delle Calzature di Lucca (-16,2% e delle Calzature di Lamporecchio (-3,7%), che non arrestano il trend negativo registrato anche nel 215 (Fig. 13 e Fig. 14). I mercati che presentano maggiori criticità sono quelli europei. In particolare le calzature di Lucca registrano una perdita superiore al 28% verso Francia e Germania, mentre il calzaturiero di Lamporecchio segna una perdita del -38% in Francia e del -17% in Germania. Il distretto pistoiese riesce a contenere le diminuzioni grazie ai buoni risultati ottenuti nei due principali mercati di destinazione, che ricoprono un terzo del valore: in particolare incrementa le esportazioni verso gli Stati Uniti dell 8,3% e verso la Svizzera del 39,1% pari a un aumento di oltre 5 milioni di euro. Le calzature di Lucca e Lamporecchio in rallentamento soprattutto verso i mercati europei Fig. 13 Andamenti tendenziali e valori assoluti esportazioni distretto calzature di Lucca (var. %; milioni euro) Var % Esportazioni (mln ) - scala dx Fig. 14 Andamenti tendenziali e valori assoluti esportazioni distretto calzature di Lamporecchio (var. %; milioni euro) Var % Esportazioni (mln ) - scala dx Gli appuntamenti fieristici della filiera della pelle Nel mese di febbraio si sono svolte a Milano le fiere di themicam, la mostra internazionale della calzatura e Mipel, la manifestazione dedicata alle eccellenze della pelletteria. Queste manifestazioni, che rappresentano un termometro del mercato mondiale e un importante strumento di promozione internazionale, hanno evidenziato segnali incoraggianti. L 83esima edizione del themicam ha chiuso con circa 45. presenze, in aumento del 5% rispetto all edizione dell anno precedente grazie a un netto miglioramento delle presenze estere con un incremento significativo dei visitatori asiatici e il ritorno di russi (+18%) e ucraini (+2%). La 111esima edizione del Mipel, con oltre 1 mila presenze, ha registrato una crescita del 6,6% Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 11

13 Aprile 217 anch essa caratterizzata da importanti incrementi delle presenze russe (+48,8%). Gli operatori maggiormente attivi con questi mercati hanno confermato i segnali di ripresa favoriti anche dalle condizioni dell ultima stagione caratterizzata dal freddo intenso, fattore decisivo per il sell-out dei negozi. Una novità significativa che ha caratterizzato questa edizione è stata la partecipazione con uno spazio dedicato di cinque top brand (Ferragamo, Fendi, Gucci, Prada e Tod s) che hanno animato l esposizione. Di dimensioni decisamente più contenute, ma segnale di interessamento del settore verso il mercato russo, è la fiera internazionale delle calzature e cuoio OBUV che si è svolta dal 21 al 24 marzo all Expo Center di Mosca, alla quale hanno partecipato 13 espositori italiani. Il settore della pelletteria e delle calzature è tra i comparti che hanno subito maggiormente la crisi economica russa innescata da sanzioni commerciali, svalutazione del rublo e caduta del prezzo del petrolio, perché ha risentito sia delle mancate vendite nel Paese, che di quelle legate al turismo ed effettuate nelle destinazioni di vacanza. Alcuni segnali di ripresa si stanno manifestando anche per i distretti toscani, che nel 216 hanno incrementato il valore delle esportazioni di oltre il 5%. Non si arresta la crescita delle esportazioni dei distretti della filiera del tessile-abbigliamento che, grazie a un incremento nell ultimo anno di circa 65 milioni, hanno raggiunto un livello superiore a 3,2 miliardi (Fig. 15). Fig. 15 Le esportazioni della filiera del tessile-abbigliamento (var. % e miliardi di euro) 15 3, Var. % Esportazioni (mld ) - scala dx -1 Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati Istat Nel 216 registrano i maggiori tassi positivi i comparti a monte della filiera, in particolare maglieria (+5,3%) e tessuti (+3,2%), guidate in entrambi i casi dalle performance pratesi, mentre presentano un arretramento i filati (-6,5%). Il comparto dell abbigliamento, il più rilevante in termini dimensionali, si conferma in incremento con un tasso dell 1,8%, dove le realtà di Prato ed Empoli riescono a superare i ritardi nell abbigliamento di Arezzo (Fig. 16 e 17). Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 12

14 Aprile 217 Fig. 16 Le esportazioni del comparto della filiera tessileabbigliamento (mln euro; var. %) 6 Maglieria 4 Abbigliamento Tessuti 2 Variazioni % 216/ Filati Esportazioni 216 (mln ) Fig. 17 Le esportazioni dei singoli settori della filiera tessileabbigliamento (mln euro; var. %) 15 Maglieria 1 PO Abb.to PO 5 Maglieria Tessuti PO Abb.to Empoli Empoli Tessuti AR Filati PO Variazione % 216/ Abb.to AR Maglieria AR Esportazioni 216 (mln ) Tab. 6 Le esportazioni dei distretti del Tessile-abbigliamento (milioni euro; var %) Variazione annuale Variazione trimestrale tendenziale % 215 (mln ) 216 (mln ) Peso % 216 Var. assoluta Var. % Totale complessivo 3.144,8 3.29,8 1, 65, 2,1 2, 2,7 3,3,1 di cui abbigliamento 1.827, ,2 58, 33,3 1,8 1,6 1,1 1,9 2,7 Abbigliamento di Empoli 1.66,8 1.96, 34,1 29,2 2,7 4,8 2,4,9 3, Abbigliamento di Prato 56,1 544, 16,9 38, 7,5 11,7 9, 6,8 2,9 Abbigliamento di Arezzo 255,1 221,2 6,9-33,9-13,3-24,1-23,6-4,,4 di cui tessuti 738,2 761,7 23,7 23,6 3,2 3,1 5, 8,5-3,6 Tessuti di Prato 699,4 723,2 22,5 23,8 3,4 4,7 5,3 7,9-4, Tessuti di Arezzo 38,8 38,6 1,2 -,2 -,6-18,9-1,6 24,3 2,4 di cui maglieria 386, 46,6 12,7 2,6 5,3 -,4 1,5 8,2 2,5 Maglieria di Prato 28,9 233,7 7,3 24,8 11,9 5,9 9,5 18,8 1,2 Maglieria di Empoli 14, 141,2 4,4 1,3,9-1,7 23,2-4,7-5,8 Maglieria di Arezzo 37,2 31,7 1, -5,5-14,7-26,7-24,2-1,3-9,7 di cui filati di Prato 192,7 18,2 5,6-12,4-6,5 6,7-3,9-12,6-16,8 di cui Tessile e abbigliamento di Prato 1.67, 1.681,1 52,4 74,1 4,6 7,4 5,5 7, -1,2 Abbigliamento di Empoli 1.26, ,2 38,5 3,4 2,5 4,2 4,5,1 1,9 Tessile e abbigliamento di Arezzo 331,1 291,5 9,1-39,6-12, -23,8-2,4-1,6 -,6 Analizzando i singoli distretti si evidenzia come la crescita complessiva sia legata principalmente al Tessile e abbigliamento di Prato che con oltre il 5% di peso sul totale filiera, realizza la miglior performance con 74 milioni di maggiori esportazioni rispetto all anno precedente e ottiene una variazione del 4,6% con risultati positivi in tutti i comparti ad eccezione di un rallentamento nei filati (Fig. 18). Il Tessile-abbigliamento di Prato traina la filiera con buoni risultati in Europa e Nord America La crescita delle esportazioni del 216 è sostenuta dall operatività con i Paesi europei (+4,9% nel raggruppamento UE15) all interno dei quali si è rafforzato in particolare il ruolo della Spagna che si posiziona come terzo Paese con una crescita del 2,8% concentrata soprattutto nel comparto della maglieria (+57,8%). Bene anche le esportazioni verso il Nord America (+21,2%) che salgono in tutti i comparti ed in particolare nell abbigliamento e nella maglieria. Dopo la crescita significativa realizzata nel 215 (+2,5%), si registra un rallentamento delle esportazioni verso Hong Kong (-16,7%) concentrato in particolare sui comparti dei filati e abbigliamento; sempre negli scambi verso l Asia Orientale non riprendono le esportazioni verso la Cina che registrano un calo dell 8,3% (Fig.19). Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 13

15 Aprile 217 Fig. 18 Evoluzione delle esportazioni del Tessileabbigliamento di Prato (miliardi euro; %) , 1,5 1, Fig. 19 Evoluzione delle esportazioni nel Tessile abbigliamento di Prato per paese di destinazione (var. %) Germania Francia Spagna Regno Unito Romania Stati Uniti,5 Hong Kong Portogallo 216, Paesi Bassi Cina Var % Esportazioni (mld ) - scala dx Nuovo punto di massimo per le esportazioni del distretto dell Abbigliamento di Empoli che grazie soprattutto ai buoni risultati nel comparto abbigliamento supera il livello di 1,2 miliardi di esportazioni con una crescita rispetto all anno precedente del 2,5% (Fig. 2). Un impulso significativo arriva dalle esportazioni verso la Germania (+13%) e la Spagna (+41%) che si inseriscono in un contesto di crescita generalizzata nei Paesi europei (UE15 +7,9%) e che permettono al distretto di compensare i rallentamenti subiti negli Stati Uniti (-9,1%), in Cina (-9,2%) e Russia (-8,8%) (Fig. 21). L abbigliamento di Empoli raggiunge un nuovo livello di massimo nel 216 Fig. 2 Evoluzione delle esportazioni dei comparti dell Abbigliamento di Empoli e valore assoluto del totale distretto (miliardi euro; var. %) Var % abb.to Var % magl. Exp (mld ) - scala dx Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati Istat 1,5 1,,5, -,5-1, Fig. 21 Variazione delle esportazioni 216 verso 215 per il distretto dell Abbigliamento di Empoli (var %) Francia Stati Uniti Germania Svizzera Hong Kong Regno Unito Spagna Giappone Cina Russia Nota: i distretti sono ordinati in base al valore assoluto delle esportazioni 216. Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati Istat Per completare il quadro della filiera tessile, con un peso inferiore al 1%, si evidenzia il risultato del Tessile e abbigliamento di Arezzo che, seppur con un ultimo trimestre dell anno sostanzialmente stabile, non recupera il ritardo registrato nei primi nove mesi del 216 e segna una perdita del 12% concentrata nel comparto principale dell abbigliamento. Dal punto di vista dei Paesi il ritardo risulta generalizzato con cali significativi per i Paesi dell Asia Orientale (-28%). Il 216 ha rappresentato un anno difficile per il settore dell oreficeria a causa del contesto internazionale caratterizzato da un calo della domanda che, in termini di quantità di gioielli in oro, ha toccato il minimo degli ultimi sette anni; questa riduzione di circa 35 tonnellate è riconducibile in larga misura a India e Cina, che da sole giustificano un calo di oltre 27 tonnellate (Fig. 22). Entrambi questi Paesi hanno evidenziato particolari criticità, legate al cambiamento della regolamentazione per l India e alla stretta sui consumi di lusso in Cina. L Oreficeria di Arezzo limita la riduzione di esportazioni a -1,8% Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 14

16 Aprile 217 Fig. 22 Domanda mondiale di gioielli in oro (tonnellate e var. %) Var % Domanda gioielli (ton) - scala dx Fonte: World Gold Council Il distretto orafo aretino, grazie alla ripresa della seconda metà dell anno, ha limitato la riduzione delle esportazioni a circa 3 milioni registrando un risultato migliore rispetto ai distretti di Valenza e Vicenza, che presentano perdite più marcate e pari rispettivamente a -7,5% per il distretto piemontese e -9,% per l oreficeria veneta. In particolare, l oreficeria di Arezzo, nonostante la forte contrazione che ha registrato verso gli Emirati Arabi Uniti (-16,4%), è riuscita a contenere le perdite grazie all aumento dei flussi verso Hong Kong (+16,8%), dove invece gli altri distretti hanno subito arretramenti. Da sottolineare inoltre l incremento degli invii verso gli Stati Uniti, comune a tutti i distretti (Fig. 23 e Tab. 7). Fig. 23 Il confronto della variazione delle esportazioni dei distretti orafi per i principali Paesi di destinazione (%) ,8-7,5-9, Svizzera Emirati Arabi Uniti Hong Kong Stati Uniti Totale Arezzo Valenza Vicenza Nota: la Svizzera rappresenta il primo Paese di destinazione delle esportazioni del distretto di Valenza pari a circa il 55% del totale nel 216, mentre riveste un ruolo marginale per gli altri distretti. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 15

17 Aprile 217 Tab. 7 Evoluzione delle esportazioni del distretto Orafo di Arezzo per i principali Paesi di destinazione (milioni di euro; var %) Variazione annuale Variazione trimestrale tendenziale % 215 (mln ) 216 (mln ) Peso % 216 Var. assoluta Var. % Totale complessivo 1.847, ,7 1, -32,5-1,8 -,6-1,4 5,8,1 Emirati Arabi Uniti 746,9 624,6 34,4-122,3-16,4-19,5-19,4-14,2-11,8 Hong Kong 191,2 223,2 12,3 32, 16,8 14,8 -,2 3,9 26,2 Stati Uniti 118,4 147,6 8,1 29,2 24,7 64,9 11,4 26,3 9,9 Turchia 126,4 136,8 7,5 1,4 8,2 22,2 2,9 2,8 7, Francia 17,3 12,2 5,6-5,1-4,7-1,7-15,7 23,8-6,7 Repubblica Dominicana 7,1 78,7 4,3 8,7 12,4 13,8 5,1 31,7 3,4 Regno Unito 37,2 5,4 2,8 13,2 35,5 114,2-1,2 52,4 7, Panama 51,6 46,2 2,5-5,3-1,4-2,7-24,4 8,6,7 Germania 37,2 39,8 2,2 2,6 7,,6 4,4 17,8 5,7 Spagna 32,8 37,7 2,1 5, 15,2 11,4 19,8,2 25,7 La filiera agro-alimentare nel 216 registra la crescita maggiore tra le specializzazioni distrettuali toscane (+5,8%) grazie all apporto positivo di tutti i distretti monitorati: il distretto dell olio (+12%), il florovivaismo di Pistoia (+6,8%) e anche il distretto del vino (+,8%) riescono a migliorare i risultati 215 che avevano visto il superamento del livello di 6 milioni con una crescita annua superiore al 2% (Fig. 24 e 25). Dopo la massima variazione del 215, non si arresta la crescita per la filiera agroalimentare Fig. 24 I distretti della filiera agro-alimentare: esportazioni 216 e variazioni tendenziali (milioni euro; var %) Florovivaistico PT Olio toscano Vini del Chianti Fig. 25 La filiera agro-alimentare dei distretti toscani: evoluzione delle esportazioni (miliardi euro; var %) Var % Importo (mld euro) - scala dx 1,6 1,4 1,2 1,,8,6,4,2, Ritorna positiva la variazione tendenziale nel quarto trimestre delle esportazioni di olio toscano e il distretto chiude l intero 216 in crescita, dopo un 215 già estremamente positivo (+23,6%), nonostante la campagna 214/215 sia stata caratterizzata da una scarsa produzione che ha intaccato pesantemente le scorte. Le esportazioni del 216 superano i 55 milioni di euro pari a un incremento del 12% rispetto al già ottimo 215; queste maggiori esportazioni sono concentrate nella provincia di Firenze (+27,5%) che riesce a compensare l arretramento segnato dalle esportazioni lucchesi (-4,2%) (Fig. 26). Le prime evidenze sulla produzione regionale 216 degli oltre 4 frantoi indicano una riduzione pari a circa il 3% che risulta comunque più contenuta rispetto al dato nazionale che si attesta intorno al 6% 3. La buona evoluzione delle esportazioni è da leggere anche in considerazione del posizionamento del prodotto con quote di mercato elevate nei Paesi tradizionalmente consumatori che si sono consolidate in questo anno come dimostrano le variazioni positive verso Stati Uniti (+12,7%) e Francia (+17,8%), e della capacità di rafforzare la presenza in nuovi mercati come quello australiano (+61,3%) (Fig. 27). Ancora positiva la variazione di esportazioni di olio toscano 3 Fonte: Ismea La produzione italiana di olio di oliva. I dati della campagna 215/216. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 16

18 Aprile 217 Fig. 26 Evoluzione delle esportazioni dell olio toscano nelle province di Firenze e Lucca (milioni di euro; var. %) FI LU Export (mln ) - scala dx Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati Istat Fig. 27 Evoluzione delle esportazioni dell olio toscano per paese di destinazione (milioni di euro) Stati Uniti Francia Canada Germania Regno Unito Australia Svizzera Giappone 216 Belgio 215 Nuova Zelanda Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati Istat Dopo un triennio di contrazione delle esportazioni, ritorna positivo il trend del distretto florovivaistico di Pistoia con una crescita di circa 14 milioni che determina una variazione del 6,8% e riduce il distacco dai valori pre-crisi che contavano nel 28 esportazioni per quasi 23 milioni di euro (Fig. 28). A guidare la ripresa delle esportazioni sono soprattutto gli scambi con i Paesi europei, primo fra tutti la Francia che rappresenta circa un terzo delle esportazioni e che, con una variazione del 8,4%, rafforza il risultato già positivo del 215 (Fig. 29). Tornano a crescere le esportazioni del florovivaismo pistoiese Fig. 28 Evoluzione delle esportazioni del distretto florovivaistico di Pistoia (milioni euro) Fig. 29 Evoluzione delle esportazioni del distretto florovivaistico di Pistoia per Paesi di destinazione (mln euro) 235 Francia Germania 22 Regno Unito 215 Turchia 21 Svizzera 25 2 Paesi Bassi 195 Belgio Austria Spagna Dopo gli ottimi risultati del 215 (+21,3%) il distretto dei vini del Chianti riesce a migliorare leggermente il livello record dell anno precedente e raggiunge la quota di circa 67 milioni di euro con variazioni simili sia per la provincia di Firenze che per quella di Siena (Fig. 3). Secondo un analisi della Regione Toscana l andamento delle vendite all estero risulta eterogeneo all interno del settore con risultati più brillanti per i prodotti Dop (Doc e Docg), a conferma del differenziale che il mercato riconosce ai prodotti di qualità. Sempre in termini di strategie adottate dalle aziende del distretto, è significativo evidenziare le conclusioni emerse da una ricerca di Pambianco Strategie di Impresa che riporta 3 aziende toscane come primi operatori italiani per fatturato e marginalità (Ebitda) 4. Gli Stati Uniti si confermano come principale mercato di destinazione delle esportazioni con un incidenza superiore al 4% del valore complessivo e registrano una sostanziale stabilità rispetto all anno precedente. Le potenzialità di questo mercato risultano ancora elevate, considerando che il consumo di vino rappresenta solo il Il distretto del vino del Chianti conferma il dato record del La ricerca ha analizzato i bilanci di un campione di 171 aziende che nel 215 hanno realizzato un fatturato complessivo di 6,2 miliardi di euro. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 17

19 Aprile 217 1% del totale delle bevande alcoliche: proprio in questo senso si stanno muovendo le iniziative e gli investimenti stanziati dal Governo Italiano che mirano a promuovere il vino italiano, con l obiettivo di incrementare il prezzo medio per colmare il differenziale riconosciuto ad altri concorrenti internazionali (nel 216 i vini francesi hanno registrato un prezzo a bottiglia di 11,7 euro rispetto ai 7,6 dell Italia). Anche la Cina riveste un importanza particolare nelle attività del Governo, volte soprattutto a incrementare la conoscenza del nostro prodotto nel Paese asiatico e a migliorare la diffusione dei nostri vini (secondo l Osservatorio Paesi Terzi curato da Business Strategies e Nomisma Wine Monitor, il totale dei vini rossi italiani Dop ha un valore nel mercato cinese 1 volte inferiore a quello del solo Boredaux francese). Questo crescente impegno sul mercato cinese è visibile anche dall andamento delle esportazioni che nel 216 hanno registrato una crescita del 32,7% per il totale vini italiani e del 25% per i vini del distretto toscano. Fig. 3 Evoluzione delle esportazioni del distretto dei vini del Chianti (contributi alle variazioni % per provincia; milioni di euro) FI SI Export (mln ) - scala dx Fig. 31 Evoluzione delle esportazioni dei vini del Chianti per Paese di destinazione (milioni di euro) Stati Uniti Germania Canada Svizzera Regno Unito Giappone Danimarca Cina Svezia Nonostante un ultimo trimestre in leggera contrazione (-1,2%), il distretto delle Ceramiche di Sesto Fiorentino riesce a confermare i livelli del 215 con oltre 28 milioni di esportazioni. A fronte di una sostanziale stabilità delle esportazioni verso gli Stati Uniti (-1,3%), arrivano segnali incoraggianti da Giappone (+13,4%) e Russia (+14,4%) che si confermano come secondo e terzo Paese di destinazione. Dopo sei anni di continua crescita sia nel comparto del materiale grezzo che lavorato, le esportazioni del marmo di Carrara hanno subito una battuta d arresto. La riduzione complessiva del 3,4% risulta più accentuata per il marmo grezzo (-7,2%) che comunque rappresenta circa un quarto del totale esportazioni (Fig. 32). Dal punto di vista dei paesi di destinazione, i paesi del Medio Oriente segnano i principali ritardi: in particolare Emirati Arabi (-18%), Arabia Saudita (-59%) e Kuwait (-38%) che registrano perdite di esportazioni per circa 46 milioni. Mantengono invece il ruolo di primo Paese di destinazione gli Stati Uniti (sostanzialmente allineati al valore 215) e crescono gli invii verso la Cina (+9%) che si conferma come secondo Paese di destinazione (Fig. 33). L operatività del distretto nel 216 è stata interessata dalla sentenza della Corte Costituzionale che ha accolto il ricorso presentato dal Governo e ha dichiarato l illegittimità costituzionale dell articolo 32 della legge toscana 35/215 che trasferiva le cave nel patrimonio indisponibile comunale. La norma che è stata cancellata aveva l obiettivo della pubblicizzazione delle cave 5 : nella provincia di Carrara, delle 8 cave presenti, 65 hanno porzioni della superficie di escavazione di proprietà privata che, in base alla legge regionale, sarebbero diventate pubbliche e sottoposte a concessione amministrativa. La sentenza della Corte Rallenta l export del distretto del marmo di Carrara 5 In base alla legge Regionale abrogata dalla Corte Costituzionale, le concessioni comunali per le ex cave private avrebbero avuto una durata di sette anni, allungabili fino a 25 per chi lavora sul posto almeno il 5% del marmo estratto. Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 18

20 Aprile 217 Costituzionale ha stabilito che la Regione ha oltrepassato i limiti della propria competenza legislativa. Fig. 32 Evoluzione delle esportazioni del distretto del Marmo di Carrara per singoli comparti (milioni di euro; var. %) Marmo grezzo Marmo lavorato Export (mln ) - scala dx Fonte: elaborazione Intesa Sanpaolo su dati Istat Fig. 33 Evoluzione delle esportazioni del distretto del marmo di Carrara per principali Paesi di destinazione (milioni euro) Stati Uniti Cina Emirati Arabi Uniti Regno Unito India Indonesia Arabia Saudita Kuwait 216 Francia 215 Australia La riduzione pari a circa l 1% che emerge dai dati di export del distretto Cartario di Capannori deve essere interpretata in considerazione dell elevato incremento registrato nel 215 (+2%) e risulta comunque più contenuta rispetto alla riduzione registrata dal settore dell industria cartaria italiana che si è attestata a -2,1% in valore e stabile in termini di quantità pari a 3,9 milioni di tonnellate (Fig. 34). Il distretto lucchese specializzato in particolare nel cartone ondulato e nel tissue (carta per usi domestici e igienico-sanitari) è riuscito a consolidare i già importanti livelli raggiunti nel 215 verso i principali Paesi di destinazione, in particolare Francia (+2,1%) e Germania (+5,6%) che rappresentano il 45% delle esportazioni, mentre ha subito un significativo calo dei flussi verso i Paesi Bassi (-22,6%) (Fig. 35). L export del cartario di Capannori in leggera contrazione, dopo un 215 brillante Fig. 34 I dati del settore cartario italiano: variazioni percentuali (%) Produzione Export Import Fig. 35 Cartario di Capannori: le variazioni di esportazioni verso i principali Paesi europei (var. %) Francia Germania Spagna Regno Unito Austria Svizzera Paesi Bassi Polonia Slovenia Valore Quantità Fonte: elaborazioni Intesa Sanpalo su dati Assocarta nota congiunturale n Non si arrestano le difficoltà nelle esportazioni per il distretto del mobile di Quarrata che si riducono di circa il 7% attestandosi a 93,5 milioni ben lontani dagli oltre 2 milioni del periodo pre-crisi. I beni sono esportati principalmente verso Francia, Gran Bretagna e Polonia che rappresentano circa il 6% delle vendite all estero e scontano una contrazione complessiva del 1% in gran parte legata al mercato polacco (-43%). Si evidenziano invece segnali positivi delle esportazioni verso la Cina che sono aumentate di circa un milione, mentre non si arresta la riduzione verso la Russia (-3%). Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 19

21 Aprile 217 Grazie a un incremento di oltre 71 milioni di euro, il Polo farmaceutico toscano registra una crescita dell 8,1% in particolare realizzata verso Francia (+75%) e Spagna (+12%) e concentrata principalmente nella seconda metà dell anno (Tab. 8). Crescita dell 8% per le esportazioni del polo farmaceutico Tab. 8 Evoluzione delle esportazioni del polo farmaceutico toscano per i principali Paesi di destinazione (milioni di euro; var %) Variazione annuale Variazione trimestrale tendenziale % 215 (mln ) 216 (mln ) Peso % 216 Var. assoluta Var. % Totale complessivo 877,5 948,9 1, 71,3 8,1-24,3 9,4 3,4 14,7 Francia 125,9 22,6 23,3 94,7 75,2-42,8 5,5 186,9 188,9 Germania 254,6 27,9 21,9-46,7-18,3-32, 1,5-14,4-29,3 Spagna 36,9 74,5 7,9 37,7 12,2 76,4-11,1 199,4 114,5 Cina 45,5 57,3 6, 11,8 25,9-36,8 3, 38, 88, Regno Unito 57, 55,1 5,8-1,9-3,4 21,9 14,2-33, -7,2 Austria 53,2 5,8 5,4-2,3-4,4 17,6 3,1-4,9-22,1 Brasile 51, 49,2 5,2-1,8-3,6 63,7-61,8 64,2-66, Il distretto della nautica di Viareggio, inteso nel nostro perimetro come imprese di costruzioni di imbarcazioni, dopo un triennio di crescite significative (media annua del +17%), nel 216 ha subito un calo delle esportazioni. In particolare, le imprese del distretto specializzate prevalentemente nella produzione di superyacht hanno subito una diminuzione in valore di oltre 17 milioni, con una riduzione percentuale del 27% (Fig. 36). Pesano i risultati negativi subiti nei principali mercati di sbocco come Isole Cayman (-65%) e Isole Vergini Britanniche (-38%), mentre gli Stati Uniti raddoppiano il livello di esportazioni e diventano il primo Paese di destinazione (fenomeno legato all elevata volatilità dei flussi che caratterizza il settore). Fig. 36 Evoluzione delle esportazioni del distretto della nautica di Viareggio (milioni di euro) Fonte: elaborazioni Intesa Sanpaolo su dati ISTAT Intesa Sanpaolo Direzione Studi e Ricerche 2

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