INDICE. MODULO 1 L impresa e l azienda. MODULO 2 Le società

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1 INDICE MODULO 1 L impresa e l azienda UNITÀ DIDATTICA 1 L imprenditore 1. Il diritto commerciale 2 Il punto su Il fondamento della unificazione del diritto privato 4 2. L imprenditore in generale 5 Approfondimento L evoluzione storica della figura dell imprenditore 5 Il punto su La disciplina dei liberi professionisti intellettuali 7 Il punto su L attività di scambio di servizi 8 3. L inizio e la fine dell impresa 9 Approfondimento Il problema dell imprenditore occulto 9 Lettura L impresa illecita L imprenditore agricolo 11 Approfondimento La natura giuridica delle attività agricole Il piccolo imprenditore 14 Approfondimento L impresa artigiana L impresa familiare 16 Il punto su La gestione dell impresa familiare 16 Il punto su La parentela e l affinità 17 Documento Atto costitutivo di impresa familiare 18 Il punto su La disciplina fiscale dell impresa familiare 19 Percorso di sintesi 20 Verifica formativa 21 UNITÀ DIDATTICA 2 L imprenditore commerciale 1. L imprenditore commerciale e il suo statuto 23 Il punto su La natura commerciale dell imprenditore 24 Il punto su I motivi dello statuto dell imprenditore commerciale La pubblicità legale 25 Il punto su L attuazione del sistema di pubblicità legale 26 Il punto su La sezione speciale del registro delle imprese 27 Lettura L efficacia dell iscrizione nel registro delle imprese La contabilità 29 Lettura La funzione giuridica delle scritture contabili La capacità per l esercizio di una impresa commerciale 33 Il punto su Le incompatibilità e le autorizzazioni amministrative I rappresentanti dell imprenditore 35 L institore 35 Il procuratore 36 Documento Procura institoria 37 Il commesso 37 Il punto su I poteri dei commessi Gli ausiliari dell imprenditore 39 Il commissionario 39 Documento Contratto di commissione 40 Lo spedizioniere 41 L agente di commercio 42 Il mediatore 44 Il punto su I diritti e gli obblighi dell agente 44 Il punto su La figura professionale del mediatore 45 Percorso di sintesi 46 Verifica formativa 48 UNITÀ DIDATTICA 3 L azienda 1. L azienda in generale 50 Il punto su Le teorie sulla natura giuridica dell azienda Il trasferimento dell azienda 52 Documento Atto di cessione di azienda 52 Documento Patto di non concorrenza 55 Il punto su L usufrutto e l affitto dell azienda I segni distintivi dell impresa 57 Il punto su La funzione dei segni distintivi La ditta 60 Il punto su Il trasferimento della ditta e la cessione della clientela L insegna Il marchio 63 Il punto su I diversi tipi di marchio 63 Approfondimento Il marchio collettivo e le denominazioni geografiche 64 Il punto su La licenza di marchio 65 Percorso di sintesi 66 Verifica formativa 68 UNITÀ DIDATTICA 4 Le imprese e la concorrenza 1. L iniziativa economica e la concorrenza 70 Il punto su La concorrenza e l intervento dello Stato 70 Lettura L economia di mercato e la libertà della concorrenza La concorrenza sleale 72 Approfondimento La pubblicità ingannevole e comparativa Le limitazioni della concorrenza 75 Le limitazioni convenzionali della concorrenza 75 Documento Patto di non concorrenza 76 Le limitazioni legali della concorrenza La legislazione antimonopolistica 78 La normativa antitrust comunitaria 78 Il punto su La procedura davanti alla Commissione 79 La legge antitrust italiana 80 Il punto su L autorità garante della concorrenza e del mercato I consorzi 82 Il punto su I consorzi nella realtà Il Gruppo europeo di interesse economico 84 Il punto su La responsabilità dei membri del gruppo Le imprese pubbliche e le privatizzazioni 86 Il punto su I motivi della privatizzazione 87 Approfondimento L impresa sociale 88 Percorso di sintesi 89 Verifica formativa 91 Verifica di fine modulo 93 Giurisprudenza in aula Uso di lettere dell alfabeto e tutelabilità del marchio d impresa 97 MODULO 2 Le società UNITÀ DIDATTICA 1 La società in generale 1. Il contratto di società 100 Il punto su Le caratteristiche del contratto di società 101 Il punto su La società e la comunione di godimento 102 Lettura La società apparente Le principali classificazioni delle società 104 Il punto su La tipicità delle società 104

2 INDICE VII 3. L associazione in partecipazione 108 Documento Contratto di associazione in partecipazione 109 Approfondimento La società europea 110 Percorso di sintesi 112 Verifica formativa 113 UNITÀ DIDATTICA 2 La società semplice 1. La società semplice: natura e costituzione 115 Il punto su L origine storica della società semplice 116 Documento Atto costitutivo di una società semplice 117 Il punto su Le modalità di formazione della volontà sociale I rapporti tra i soci 118 Il punto su La restituzione dei conferimenti in natura L amministrazione e la rappresentanza della società 122 Il punto su Il confronto tra l amministrazione disgiuntiva e congiuntiva I rapporti con i terzi 125 Il punto su La responsabilità del nuovo socio e del socio uscente Lo scioglimento della società semplice 128 Il punto su La proroga di una società semplice 129 Documento Dichiarazione di scioglimento di una società e nomina del liquidatore 130 Il punto su La liquidazione del patrimonio sociale Lo scioglimento del rapporto di un socio 132 Il punto su Le clausole di prosecuzione della società 132 Documento Richiesta di annullamento della deliberazione di esclusione da una società semplice 134 Percorso di sintesi 137 Verifica formativa 140 UNITÀ DIDATTICA 3 La società in nome collettivo 1. La natura e la disciplina della società in nome collettivo 142 Il punto su La funzione della società in nome collettivo 143 Il punto su La ragione sociale 144 Approfondimento La società in nome collettivo irregolare e di fatto I rapporti tra i soci 146 Documento Deliberazione di scioglimento di una società in nome collettivo Il capitale sociale 150 Il punto su Il capitale sociale e il patrimonio sociale Lo scioglimento della società e del rapporto di un singolo socio 152 Documento Scioglimento di una società in nome collettivo153 Documento Richiesta di dichiarazione della esclusione di un socio 155 Percorso di sintesi 156 Verifica formativa 158 UNITÀ DIDATTICA 4 La società in accomandita semplice 1. La società in accomandita semplice in generale 160 Il punto su La funzione della società in accomandita semplice 160 Approfondimento La società in accomandita semplice irregolare La disciplina della società in accomandita semplice 162 Il punto su Il fondamento del divieto di ingerenza 163 Documento Revoca dell amministratore di una società in accomandita semplice 164 Il punto su Il trasferimento della quota in una s.a.s. 165 Documento Accertamento dello scioglimento di una società in accomandita semplice e nomina del liquidatore 166 Percorso di sintesi 168 Verifica formativa 169 UNITÀ DIDATTICA 5 La società per azioni: il rapporto sociale 1. La società per azioni in generale 171 Approfondimento L evoluzione storica della società per azioni La costituzione della società 173 Approfondimento La società per azioni unipersonale 174 Il punto su I conferimenti diversi dal denaro 175 Documento Atto costitutivo di una società per azioni 176 Il punto su Lo statuto 177 Il punto su La disciplina dei patti parasociali La nullità della società Le modificazioni dello statuto 181 Il punto su Il rimborso delle azioni 182 Documento Dichiarazione di recesso di un socio dissenziente 183 Approfondimento Il nuovo processo in materia societaria 184 Percorso di sintesi 186 Verifica formativa 188 RCS LIBRI EDUCATION SPA UNITÀ DIDATTICA 6 La società per azioni: gli organi sociali 1. L assemblea 190 Lo svolgimento dell assemblea 190 Il punto su I modelli di organizzazione della società per azioni 191 L assemblea ordinaria e straordinaria 192 Il punto su L assemblea nella realtà 192 Il punto su La gestione dell impresa sociale 193 Documento Verbale di assemblea 194 Approfondimento La rappresentanza nel voto e il voto per corrispondenza 197 L invalidità delle deliberazioni dell assemblea 199 Il punto su Il conflitto di interessi e l abuso del diritto di voto 199 Documento Domanda di annullamento di una deliberazione assembleare 200 Il punto su La impugnazione delle deliberazioni assembleari Gli amministratori 203 Il punto su I rapporti tra l organo collegiale e gli organi delegati 204 La nomina e la revoca degli amministratori 205 Il punto su La cessazione e la sostituzione degli amministratori 205 Le deliberazioni degli amministratori 206 Il punto su La tutela del segreto aziendale 206 I diritti e gli obblighi degli amministratori 208 La responsabilità degli amministratori 208

3 VIII INDICE Il punto su L azione sociale di responsabilità 209 Il punto su I reati societari L organo di controllo 212 Il collegio sindacale 212 Il punto su L organo di controllo nelle società quotate 214 Il consiglio di sorveglianza 215 Il comitato per il controllo sulla gestione I controlli esterni sull amministrazione 217 Il controllo giudiziario 217 Il controllo contabile 218 La revisione contabile delle società quotate 220 Il punto su I controlli della CONSOB sulle società quotate 221 Percorso di sintesi 222 Verifica formativa 225 UNITÀ DIDATTICA 7 La società per azioni: le azioni e le obbligazioni 1. Le azioni 227 Il punto su La clausola di mero gradimento Le categorie di azioni 230 Il punto su L organizzazione comune degli azionisti di risparmio i diritti e gli obblighi dei soci 233 Il punto su La politica dei dividendi Le obbligazioni 236 Il punto su L investimento in obbligazioni e in azioni 237 Il punto su L organizzazione comune degli obbligazionisti Le variazioni e la tutela del capitale sociale 240 Le variazioni del capitale sociale 240 Documento Ricorso per riduzione del capitale sociale 242 L integrità del capitale sociale 243 Le società controllate e collegate 244 Il punto su Le partecipazioni nelle società quotate 246 Percorso di sintesi 247 Verifica formativa 249 UNITÀ DIDATTICA 8 La società per azioni: la contabilità 1. Le scritture contabili Il bilancio di esercizio 253 Il punto su La nota integrativa 254 Il punto su Le riserve 256 Il procedimento di formazione, approvazione e pubblicazione del bilancio 257 Il punto su I criteri di valutazione del bilancio 257 Lettura I patrimoni dedicati Il bilancio consolidato 260 Percorso di sintesi 262 Verifica formativa 264 UNITÀ DIDATTICA 9 Le altre società di capitali 1. La società in accomandita per azioni 266 Il punto su La società in accomandita per azioni nella realtà La società a responsabilità limitata 269 Il punto su La società a responsabilità limitata unipersonale 269 I conferimenti e le quote di partecipazione 270 Il punto su Il finanziamento dei soci e dei terzi 270 Il recesso e l esclusione dei soci 271 L amministrazione e i controlli sulla società 272 Il punto su L azione sociale di responsabilità 273 Le decisioni dei soci 274 Le modificazioni dell atto costitutivo 275 Approfondimento Le società estere 276 Percorso di sintesi 279 Verifica formativa 281 UNITÀ DIDATTICA 10 Le modificazioni delle società di capitali 1. Lo scioglimento e la liquidazione 283 Il punto su La revoca della liquidazione La trasformazione 286 Documento Verbale di assemblea straordinaria 289 Il punto su La trasformazione delle associazioni e delle fondazioni La fusione 290 Il punto su Il leverage buy out 291 Il punto su La fusione e il bilancio delle società La scissione 294 Percorso di sintesi 296 Verifica formativa 298 UNITÀ DIDATTICA 11 Le società mutualistiche 1. Le società con scopo mutualistico 300 Lettura Il vantaggio cooperativo nell epoca della globalizzazione Le società cooperative 302 La costituzione della società 302 Il punto su Il requisito della prevalenza mutualistica 303 Le quote e le azioni 304 Il punto su I soci sovventori e i soci in formazione 305 Lo scioglimento della società e del rapporto di un socio 306 Il punto su Il socio lavoratore delle cooperative 306 Gli organi sociali 307 Gli utili e i ristorni 308 Il punto su L assemblea delle società cooperative 308 Documento Atto costitutivo di una società cooperativa 310 Il punto su I controlli pubblici sulle società cooperative Le mutue assicuratrici 313 Percorso di sintesi 314 Verifica formativa 316 Verifica di fine modulo 318 Giurisprudenza in aula Trasformazione di una società in una impresa individuale e trasferimento dell azienda 322 MODULO 3 La crisi dell impresa UNITÀ DIDATTICA 1 Il fallimento 1. Le procedure concorsuali 324 Lettura L impresa e le procedure concorsuali La dichiarazione di fallimento 326 I presupposti della dichiarazione di fallimento 326 L iniziativa per la dichiarazione di fallimento 327 La sentenza dichiarativa di fallimento 328

4 INDICE IX Il punto su Il fallimento dell imprenditore cessato o defunto 328 Documento Sentenza dichiarativa di fallimento Gli organi del fallimento 332 Il tribunale fallimentare 332 Il giudice delegato 333 Il curatore 334 Il punto su I requisiti per la nomina come curatore 334 Il comitato dei creditori Gli effetti del fallimento 336 Gli effetti del fallimento per il fallito 337 Gli effetti del fallimento nei confronti dei creditori 338 Il punto su I debiti della massa 340 Gli effetti del fallimento sugli atti pregiudizievoli ai creditori 341 Il punto su L azione revocatoria ordinaria e il fallimento 342 Il punto su Gli atti compiuti tra i coniugi 343 Gli effetti del fallimento sui contratti in corso 344 Il punto su I reati fallimentari La procedura fallimentare 346 L apposizione dei sigilli e l inventario 346 L accertamento del passivo 347 Il punto su L esercizio provvisorio delll impresa 347 Documento Domanda di ammissione al passivo 349 La liquidazione e la ripartizione dell attivo 350 La chiusura del fallimento 351 Il punto su L esdebitazione 351 Documento Istanza di chiusura del fallimento Il concordato fallimentare 353 Il punto su L assuntore del concordato Il fallimento della società 356 Il punto su Il fallimento dei soci occulti e della società occulta 356 Percorso di sintesi 358 Verifica formativa 360 UNITÀ DIDATTICA 2 Le altre procedure concorsuali 1. La liquidazione coatta amministrativa 362 Documento Richiesta di dichiarazione di insolvenza di una impresa in liquidazione coatta amministrativa Il concordato preventivo 364 Il punto su Gli accordi extragiudiziali di ristrutturazione dei debiti L amministrazione straordinaria delle grandi imprese 368 Il punto su La ristrutturazione economica e finanziaria delle grandi imprese 369 Percorso di sintesi 372 Verifica formativa 373 Verifica di fine modulo 375 Giurisprudenza in aula Azione revocatoria fallimentare e termine di prescrizione 379 MODULO 4 I contratti commerciali UNITÀ DIDATTICA 1 I contratti di fornitura di beni o di servizi 1. I contratti di impresa in generale La somministrazione 383 Documento Contratto di somministrazione L appalto 385 Il punto su L appalto e la vendita di cose future 386 Il punto su Il contratto di engineering 388 Documento Contratto di appalto 389 Il punto su La garanzia per gli edifici Il trasporto 390 ll punto su Il trasporto gratuito e il trasporto di cortesia 391 ll punto su I documenti delle merci trasportate Il deposito 393 ll punto su Il deposito presso i magazzini generali Il contratto d opera 396 ll punto su Il contratto d opera intellettuale 396 Documento Contratto d opera Il factoring e il franchising 398 Approfondimento Il leasing 399 Percorso di sintesi 401 Verifica formativa 403 UNITÀ DIDATTICA 2 I contratti bancari 1. La banca in generale 405 Il punto su Le norme sulla trasparenza bancaria Il deposito bancario 407 Il punto su Libretti nominativi, al portatore e pagabili al portatore L apertura di credito e l anticipazione bancaria 409 Il punto su L apertura di credito documentario Lo sconto Il conto corrente e il conto corrente bancario 412 Il punto su Il conto corrente di corrispondenza Le operazioni accessorie 415 Il punto su Le cassette di sicurezza 416 Percorso di sintesi 417 Verifica formativa 419 UNITÀ DIDATTICA 3 Il contratto di assicurazione 1. L impresa di assicurazione Il contratto di assicurazione in generale 422 Il punto su La ripartizione del rischio 422 Il punto su Il contratto di riassicurazione L assicurazione contro i danni 425 Il punto su L assicurazione della responsabilità civile Le assicurazioni sulla vita 429 Percorso di sintesi 433 Verifica formativa 435 UNITÀ DIDATTICA 4 I contratti di borsa 1. L organizzazione e il funzionamento della borsa 437 Il punto su La quotazione in borsa 438 Il punto su Gli obblighi degli intermediari finanziari La trasparenza del mercato finanziario 440 Il divieto di comportamenti distorsivi del mercato 440 Le offerte pubbliche di acquisto o di scambio 442 Il punto su Le esclusioni dall obbligo dell OPA totalitaria Le operazioni di borsa 445 Il punto su Il passaggio alla liquidazione a contanti 446 Il punto su I contratti a premio Il riporto 448

5 X INDICE Il punto su Caratteri del riporto di borsa I fondi comuni e l investimento in valori mobiliari 451 Il punto su Le vendite fuori sede e le offerte di investimento al pubblico 451 Il punto su I fondi immobiliari 453 Percorso di sintesi 455 Verifica formativa 458 UNITÀ DIDATTICA 5 Il contratto di lavoro subordinato 1. Il rapporto di lavoro subordinato e le sue fonti 460 Il punto su I diversi tipi di contratti collettivi Lo sciopero 462 Il punto su La riforma del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali 464 Il punto su La serrata La costituzione e lo svolgimento del rapporto di lavoro 466 La costituzione e la durata del rapporto di lavoro 466 Lo svolgimento della prestazione lavorativa 467 Approfondimento La riforma Biagi del mercato del lavoro 468 Gli obblighi e i diritti del lavoratore 472 Il lavoro della donna e dei minori L estinzione del rapporto di lavoro 475 Il punto su L evoluzione storica dei licenziamenti 475 Il punto su Il processo del lavoro La legislazione sociale 478 L igiene e la sicurezza del lavoro 479 La previdenza e l assistenza sociale 480 Il punto su La riforma del sistema previdenziale 480 Il punto su I diversi tipi di contributi 482 Percorso di sintesi 485 Verifica formativa 487 Verifica di fine modulo 489 Giurisprudenza in aula Contratto di lavoro e poteri di controllo del datore di lavoro 493 MODULO 5 I titoli di credito UNITÀ DIDATTICA 1 I titoli di credito in generale 1. La cessione dei crediti e i titoli di credito 496 Il punto su I diversi tipi di titoli di credito I caratteri dei titoli di credito 497 Il punto su Il possesso in buona fede dei titoli di credito 498 Il punto su I documenti di legittimazione e i titoli impropri Le classificazioni dei titoli di credito 500 I titoli al portatore, all ordine e nominativi 500 I titoli causali e astratti Le eccezioni opponibili dal debitore L ammortamento dei titoli di credito 505 Documento Ammortamento di titoli nominativi 506 Il punto su La perdita dei titoli al portatore I nuovi documenti di credito 508 Il punto su Le commercial papers 510 Percorso di sintesi 511 Verifica formativa 513 UNITÀ DIDATTICA 2 La cambiale 1. La cambiale in generale 515 Il punto su La cambiale di favore I requisiti della cambiale 518 Il punto su La scadenza della cambiale 519 Il punto su La cambiale in bianco Gli obbligati cambiari 520 Il punto su La capacità e la rappresentanza cambiaria I negozi cambiari 523 La girata 523 L accettazione 525 Il punto su L accettazione per intervento 525 L avallo 526 Il punto su Le differenze tra l avallo e la fideiussione Il pagamento della cambiale 527 Il punto su Il pagamento per intervento Le azioni cambiarie ed extracambiarie 529 Le azioni cambiarie 529 Il punto su La tutela processuale 530 Le azioni extracambiarie 531 Percorso di sintesi 533 Verifica formativa 535 RCS LIBRI EDUCATION SPA UNITÀ DIDATTICA 3 L assegno 1. L assegno: nozione e funzione economica L assegno bancario 538 Il punto su L emissione di assegni a vuoto L assegno circolare 540 Il punto su Le figure particolari di assegno 541 Percorso di sintesi 543 Verifica formativa 544 Verifica di fine modulo 546 Giurisprudenza in aula Pagamento di un assegno bancario a un soggetto non legittimato e responsabilità della banca 550

6 L IMPRESA E L AZIENDA Modulo 1 R R R R Unità 1 Unità 2 Unità 3 Unità 4 L imprenditore L imprenditore commerciale L azienda Le imprese e la concorrenza Il primo modulo del secondo volume ha come oggetto lo studio dell impresa. Nella prima unità, dopo avere definito e confrontato il concetto giuridico dell imprenditore con quello economico, ci soffermeremo su alcuni tipi di impresa (l impresa agricola, la piccola impresa e l impresa cosiddetta familiare). La seconda unità è dedicata interamente all imprenditore commerciale, che costituisce di fatto la figura più importante di imprenditore; nell unità esamineremo in modo analitico la particolare disciplina che la legge prevede, a tutela dei creditori, quando un impresa esercita un attività di natura commerciale. La terza unità riguarda l azienda, cioè l insieme dei beni organizzati dall imprenditore per l esercizio della sua attività: in particolare, dopo avere visto in quale modo e con quali effetti è possibile il trasferimento di un complesso aziendale, studieremo la disciplina giuridica dei segni distintivi (la ditta, l insegna e il marchio), che hanno una notevole importanza pratica e consentono a un imprenditore di differenziarsi rispetto ai concorrenti. Nella quarta unità del modulo considereremo l attività di un impresa in relazione alla concorrenza con le altre imprese, sotto l aspetto sia della repressione degli atti di concorrenza sleale sia della normativa nazionale e comunitaria diretta a tutelare la libertà della concorrenza. L ultimo paragrafo dell unità affronta il problema, particolarmente attuale, della privatizzazione delle imprese pubbliche.

7 Unità 4 LE IMPRESE E LA CONCORRENZA PREREQUISITI Individuare i princìpi costituzionali in materia economica Conoscere il rapporto tra fonti comunitarie e fonti nazionali Essere in grado di classificare le imprese in base al soggetto che le esercita OBIETTIVI Spiegare il fondamento e il contenuto del principio costituzionale della libertà dell iniziativa economica privata Confrontare le diverse forme di concorrenza sleale Distinguere i limiti, legali e convenzionali, della libertà della concorrenza Riassumere gli aspetti fondamentali della normativa a tutela della concorrenza Indicare i motivi e le modalità della privatizzazione delle imprese pubbliche 1 Libertà dell iniziativa economica L INIZIATIVA ECONOMICA E LA CONCORRENZA IL CASO Un imprenditore inizia una nuova attività, consistente nella produzione di un tessuto sintetico ottenuto riciclando dei tappi di sughero. L imprenditore può impedire legittimamente ad altri imprenditori di svolgere la medesima attività? Abbiamo visto nell unità precedente che, in relazione al tipo di attività che svolgono, gli imprenditori possono essere agricoli o commerciali (art. 2195). La Costituzione afferma espressamente il principio della libertà dell iniziativa economica privata (art. 41 Cost.), consentendo a qualsiasi persona di diventare un imprenditore e di svolgere un attività economica. ReQ Chiunque, nel rispetto delle eventuali prescrizioni stabilite dalla legge (autorizzazioni, licenze, permessi di pubblica sicurezza ecc.), può aprire un ristorante, iniziare un attività di vendita all ingrosso di capi di abbigliamento, divenire un editore di libri scolastici, gestire un agenzia immobiliare, produrre giocattoli e così via. IL PUNTO SU La concorrenza e l intervento dello Stato Secondo l impostazione classica di tipo liberale la competizione tra gli operatori economici, che offrono gli stessi beni o servizi, è vantaggiosa sia per gli imprenditori sia per i consumatori e, più in generale, per l intera collettività. Da un lato, infatti, la concorrenza opera una selezione dell offerta ed elimina dal mercato gli imprenditori incapaci; dall altro lato la concorrenza stimola l efficienza produttiva e l innovazione tecnologica consentendo, in questo modo, di ridurre i prezzi di vendita e di migliorare la qualità dei prodotti. Secondo questa teoria, dunque, la concorrenza realizzerebbe uno sfruttamento razionale delle risorse produttive e garantirebbe, allo stesso tempo, la migliore soddisfazione possibile dei bisogni dei consumatori e degli utenti. Tuttavia è necessario notare che: i modelli di concorrenza che si realizzano in concreto spesso sono molto lontani dalla concorrenza pura, o perfetta, e presentano alcuni elementi distorsivi che possono impedire di raggiungere, di fatto, gli obiettivi teorici di utilità sociale; lo Stato, superata la concezione non interventista del liberismo economico, interviene sempre più frequentemente nel mercato per controllare la concorrenza ed evitare che l esasperazione della competizione economica possa danneggiare gli interessi degli altri privati e della società.

8 UNITÀ 4 Le imprese e la concorrenza 71 LETTURA L economia di mercato e la libertà della concorrenza La convinzione che la libertà di iniziativa economica privata, in quanto contrapposta a ogni chiusura di tipo corporativo, costituisca condizione indispensabile per il progresso economico accompagna, sin dal nascere del capitalismo industriale, la graduale affermazione del modello di economia di mercato. Al contrario delle economie pianificate, in cui ogni scelta in materia di produzione e di investimenti è adottata e imposta da organi burocratici centralizzati, il sistema di mercato si affida a una pianificazione, per così dire, decentralizzata, in virtù della quale le scelte relative a che cosa, come, dove e quanto produrre sono determinate dalla somma di un numero imprecisato di decisioni individuali, rispettivamente di produttori e di consumatori. Nell ambito di tale sistema alla concorrenza è affidato un ruolo centrale, in quanto essa impone ai protagonisti del processo economico (produttori e rivenditori) di compiere ogni sforzo inteso a ottenere un costante miglioramento della qualità dei prodotti e una gara al ribasso dei prezzi verso il prezzo di costo; esclude dal mercato le unità produttive inefficienti e marginali, liberando risorse e rendendole disponibili per impieghi più redditizi; promuove la differenziazione produttiva, moltiplicando le alternative di scelta del consumatore; evita le concentrazioni permanenti del potere economico, favorendo l accesso al mercato e l affermazione degli operatori economici più capaci e meritevoli. Quando al contrario il libero gioco della concorrenza viene ostacolato o del tutto compromesso, ai produttori è consentito di percepire sovrapprofitti (rendite) di natura monopolistica, a scapito dell efficienza del sistema e a svantaggio dei consumatori, cui vengono negati i benefìci dovuti a una situazione concorrenziale. Anche la più convinta adesione a questi elementari postulati, che stanno alla base di ogni economia di mercato, non può tuttavia prescindere dalla consapevolezza, variamente percepita dai diversi ordinamenti, che la libera azione delle forze economiche, se affidata a se stessa, mentre non è in grado di garantire la compatibilità dello sviluppo con talune ineludibili istanze di ordine sociale, non assicura neppure la conservazione (costantemente minacciata dalla formazione di monopoli e di oligopoli) di quel pluralismo economico che è garanzia di funzionamento del mercato. Alla luce di queste osservazioni, si comprende il profondo mutamento verificatosi nel nostro ordinamento giuridicoeconomico (cosiddetta costituzione economica) a seguito della sostituzione del criterio enunciato nell art c.c. («La concorrenza deve svolgersi in modo da non ledere gli interessi dell economia nazionale») con il dettato dell art. 41 Cost. Quest ultima norma dopo avere solennemente enunciato il principio secondo cui «L iniziativa economica privata è libera» precisa nel successivo comma che «Non può svolgersi in contrasto con l utilità sociale». Rispetto alla norma del codice, che esprime le esigenze razionalizzatrici e produttivistiche particolarmente sentite dal legislatore dell epoca, la disposizione costituzionale sanziona il passaggio a un nuovo ordinamento politico-economico, il quale, se da un lato garantisce la libertà di iniziativa e la sua conservazione, ne subordina dall altro l esercizio alla difesa di altri valori, riassunti nella nozione di utilità sociale. La norma è espressione dell evidente volontà del legislatore di affiancare al principio di stampo schiettamente liberale di cui al primo comma una formula di altrettanto schietta intonazione democratico-solidaristica, ispirata alla concezione secondo cui il coordinamento dello sviluppo economico con determinate istanze sociali richiede un necessario intervento correttivo sulle tensioni individualistiche operanti nella società, e in particolare sulla tendenza a porre l interesse dell individuo al di sopra di quello della collettività. Se dunque l art. 41 Cost. introduce, con il riferimento all utilità sociale, un nuovo e alternativo limite alla libertà d impresa e di concorrenza, esso non può ridursi alla dimensione meramente individualistica di riconoscimento del diritto di accesso e di permanenza sul mercato, ma appare finalizzato al conseguimento di più ambiziosi obiettivi strutturali di conservazione e di sviluppo equilibrato del sistema economico. In una prospettiva analoga va letto il terzo comma della norma citata, che affida all intervento pubblico ampi poteri di governo dell economia, là dove assegna alla legge il compito di determinare «i programmi e i controlli opportuni perché l attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali». La disposizione non si limita ad attribuire agli organi dello Stato il potere di indirizzo della politica economica nazionale ( ) e a suggerire forme di controllo sulla vita economica. Essa inoltre con il porre sullo stesso piano attività economica pubblica e privata esprime una chiara opzione per quel sistema di economia mista che ha caratterizzato sinora il nostro sviluppo e ne ha segnato le alterne fortune. Vittorio Mangini, L impresa e il mercato, in AA.VV., Diritto commerciale, Monduzzi Editore, Bologna. Spunti per la discussione 1. In quale senso vengono utilizzate, nella lettura, le espressioni «economia pianificata» e «sistema di mercato»? 2. Quale differenza evidenzia l autore del brano tra l articolo 2595 del codice civile e l articolo 41 della Costituzione? 3. Che cosa si intende, a tuo parere, per sistema a «economia mista»?

9 72 L impresa e l azienda MODULO 1 Libertà della concorrenza Una conseguenza di questo principio è il riconoscimento della libertà della concorrenza, in quanto una persona può iniziare un attività economica anche se la stessa attività è già esercitata da altri imprenditori. ReQ Se un impresa immette sul mercato un nuovo prodotto, che non è tutelato da un brevetto per invenzione industriale, anche altre imprese possono fabbricare un prodotto uguale o simile a quello lanciato dalla prima impresa. IL CASO L imprenditore non può impedire ad altri imprenditori di svolgere un attività concorrente, cioè avente lo stesso oggetto o un oggetto simile all attività che ha iniziato a esercitare per primo. Di regola, quindi, la concorrenza tra gli imprenditori è libera, ma deve svolgersi nel rispetto di alcune regole e di alcuni limiti stabiliti dalla legge a tutela di interessi generali. 2 LA CONCORRENZA SLEALE Concorrenza sleale Atti di confusione R m 1 u 3 RCS LIBRI EDUCATION SPA IL CASO Una impresa operante nel settore turistico cita in giudizio un altra impresa, che ha riprodotto nel suo sito web la pagina principale del sito della ricorrente, senza indicare che si tratta di un collegamento ipertestuale alla pagina di un altra impresa. Il tribunale accoglierà la richiesta di risarcimento dei danni per concorrenza sleale? Come abbiamo detto, la concorrenza tra le imprese deve rispettare alcune regole dirette a garantire un corretto svolgimento della competizione economica: un impresa infatti può affermarsi su un mercato sottraendo i clienti o diminuendo i profitti di altre imprese, ma non può farlo con atti di concorrenza sleale (art. 2598). Sono atti di concorrenza sleale, in generale, tutti gli atti o i comportamenti con i quali un imprenditore si avvantaggia in modo illecito a danno dei concorrenti. È da notare che la legge reprime la concorrenza sleale nell interesse degli altri imprenditori, e non del pubblico dei consumatori o degli utenti in quanto tale, perché vieta soltanto i comportamenti che possono danneggiare altre imprese. In primo luogo sono considerati atti di concorrenza sleale gli atti idonei a creare confusione, tra i consumatori o gli utenti, con i prodotti e/o con l attività dei concorrenti in modo tale da sfruttarne il successo commerciale. Secondo la giurisprudenza, in particolare, rientrano in questa categoria: l uso di nomi o di Rsegni distintivi confondibili con quelli utilizzati legittimamente da altri imprenditori e tali, in concreto, da ingannare il pubblico riguardo alla natura o alla provenienza dei prodotti di un impresa; l imitazione servile, consistente nel copiare la forma o le caratteristiche del prodotto di un altra impresa che lo individuano presso il pubblico; la concorrenza parassitaria, che ricorre quando un impresa imita in modo sistematico tutte le iniziative (organizzative, produttive, pubblicitarie ecc.) di un impresa concorrente. ReQ È stato considerato un atto di concorrenza sleale per confusione l uso del marchio «China Bardini», da parte del produttore di un liquore, in quanto confondibile con il marchio «China Martini»; costituisce una imitazione servile la riproduzione del modello di un abito di alta moda o della forma originale di una nuova caffettiera; dà luogo a una concorrenza parassitaria il comportamento di un impresa produttrice di detersivi che lancia lo stesso concorso a premi ideato da un altra impresa o allega ai propri prodotti un gadget uguale a quello regalato da un impresa concorrente. Atti di denigrazione IL CASO Il tribunale accoglierà la richiesta di risarcimento dei danni, poiché la visualizzazione nel sito di una impresa della pagina principale del sito di un altra impresa costituisce una forma di concorrenza parassitaria, in quanto è diretta a sfruttare la notorietà della impresa concorrente. In secondo luogo sono ritenuti sleali gli atti di denigrazione, con i quali un imprenditore diffonde notizie o apprezzamenti diretti a screditare l attività e i prodotti dei concorrenti.

10 UNITÀ 4 Le imprese e la concorrenza 73 Denigrazione (dal tardo latino denigratio, derivato dal verbo denigrare, formato dal prefisso de e da nigrare, tingere di nero : annerire, oscurare la fama, diffamare): atto o effetto di screditare una persona o una situazione. Atti di vanteria Atti contrari alla correttezza professionale Boicottaggio (dal francese boycottage, derivato dall inglese to boycott): ostacolare o danneggiare qualcuno escludendolo da determinati rapporti. Rimedi contro gli atti di concorrenza sleale La denigrazione consiste nella diffusione di qualsiasi fatto o circostanza che possa danneggiare, anche soltanto indirettamente, la reputazione di un impresa concorrente: è un atto di denigrazione, quindi, non soltanto l affermazione di fatti falsi ma anche, se vengono esposti in modo scorretto o distorto, di fatti veri riguardanti un altra impresa. ReQ Un industria automobilistica diffonde la notizia che un modello di autovettura di un impresa concorrente presenta un difetto dell airbag, senza precisare che tale difetto è solamente esteriore e non diminuisce in alcun modo la sicurezza del guidatore e dei passeggeri. Perché ricorra un atto di concorrenza sleale è necessaria la diffusione, cioè la comunicazione a più persone, di notizie e/o di apprezzamenti negativi sull attività o sui prodotti di un concorrente; non rientra in questa figura, pertanto, un giudizio negativo formulato in via personale o confidenziale (per esempio un negoziante, al quale è stato richiesto un elettrodomestico, comunica al cliente che non lo commercializza più perché lo ritiene di qualità scadente) oppure in un ambiente ristretto e a scopi non commerciali (per esempio un relatore espone le controindicazioni di un integratore dietetico durante un congresso scientifico). In terzo luogo sono qualificati atti di concorrenza sleale gli atti di vanteria, consistenti nell appropriarsi dei pregi e/o delle caratteristiche dei prodotti di un impresa concorrente. ReQ Una casa editrice sostiene falsamente di avere vinto il premio Strega in un determinato anno oppure un industria di articoli sportivi afferma di essere il fornitore ufficiale della nazionale italiana di calcio o di pallacanestro ma, in realtà, non lo è. È un atto di vanteria anche la pubblicità per riferimento, che ricorre quando un imprenditore dichiara che un prodotto è simile a quello di un altra impresa per sfruttarne la notorietà. ReQ Un industria alimentare afferma di produrre una pasta tipo Barilla oppure un impresa di informatica mette in vendita un computer modello IBM. Sono atti di concorrenza sleale, infine, tutti gli altri atti contrari ai princìpi della correttezza professionale e idonei a danneggiare, in modo diretto o indiretto, altre imprese; la correttezza professionale non è un dato assoluto ma dipende dalla prassi commerciale, cioè dalle regole di comportamento osservate in un dato momento dagli operatori di un determinato settore economico. In particolare, la giurisprudenza ha qualificato come scorrette le seguenti pratiche: lo storno di dipendenti, consistente nella sottrazione sistematica da parte di un impresa del personale direttivo, amministrativo e tecnico di un impresa concorrente; lo spionaggio industriale o commerciale e la sottrazione di segreti di fabbrica; il boicottaggio di un impresa, realizzato mediante la stipulazione di accordi diretti a escluderla da alcuni rapporti contrattuali (per esempio dalla fornitura di materie prime o dalla consulenza tecnica) o ad applicarle delle condizioni più gravose; il cosiddetto dumping, cioè la vendita temporanea di un prodotto sottocosto per provocare una guerra dei prezzi e fare uscire dal mercato una o più imprese concorrenti. L imprenditore che ha subìto un atto di concorrenza sleale da parte di un concorrente può chiedere al giudice di ordinare la cessazione del comportamento illecito e l astensione per il futuro da atti simili (cosiddetta azione inibitoria) nonché, quando è possibile, la rimozione degli effetti dell atto compiuto (art. 2599); se vi è stato dolo o colpa, inoltre, può chiedere il risarcimento dei danni (che può avvenire in forma monetaria o anche sotto forma di pubblicazione della sentenza di condanna, a spese del colpevole, in uno o più giornali). ReQ Il giudice può disporre la distruzione o il ritiro dal mercato degli oggetti che costituiscono un imitazione servile dei prodotti di un altra impresa, il pagamento di una somma di denaro a titolo di risarcimento dei danni e la pubblicazione della sentenza di condanna in un giornale economico. È da notare che la legge, per scoraggiare l impiego di metodi scorretti nell esercizio di un attività economica, stabilisce una presunzione relativa di colpa a carico di chi ha posto in essere un atto di concorrenza sleale (art. 2600): in altri termini, non è il danneggiato che deve provare la colpa o il dolo dell altra parte ma è il danneggiante che, se vuole evitare di dovere risarcire i danni, deve dimostrare di avere osservato la normale diligenza richiesta in relazione al tipo di attività esercitata (cosiddetta inversione legale dell onere della prova).

11 74 L impresa e l azienda MODULO 1 APPROFONDIMENTO La pubblicità ingannevole e comparativa In materia di concorrenza tra imprenditori assume una notevole importanza la disciplina giuridica della pubblicità, cioè degli annunci commerciali diretti al pubblico dei consumatori o degli utenti. In particolare costituisce un atto di concorrenza sleale la cosiddetta pubblicità ingannevole, che ricorre quando un messaggio pubblicitario viene formulato intenzionalmente in modo equivoco o ingannevole per i suoi destinatari: per esempio una cura dimagrante viene pubblicizzata su un giornale con il motto «dieci chili in tre giorni» o un istituto scolastico privato distribuisce alcuni volantini pubblicitari con lo slogan «un titolo di studio senza esami per tutti». Il codice del consumo (d.lg. 6 settembre 2005, n. 206), che ha riprodotto sostanzialmente le norme introdotte all inizio degli anni Novanta (con il d.lg. n. 74 del 25 gennaio 1992), dispone che: la pubblicità «deve essere chiaramente riconoscibile come tale» (principio della trasparenza pubblicitaria; art d.lg. cit.): per esempio durante le trasmissioni televisive o radiofoniche e sui giornali deve essere indicato chiaramente, con l avvertenza «messaggio promozionale» o simile, quando viene fatta la pubblicità di un prodotto; è vietata qualsiasi forma, diretta o anche soltanto indiretta, di pubblicità inconscia o psicologica (divieto della cosiddetta pubblicità subliminale; art d.lg. cit.): per esempio durante la proiezione di un film non possono essere inseriti dei fotogrammi di pubblicità di un prodotto, che vengono percepiti dagli spettatori solamente a livello inconscio; i soggetti interessati (i concorrenti, i consumatori, le associazioni e le organizzazioni di categoria, le pubbliche amministrazioni ecc.) possono chiedere all autorità garante della concorrenza e del mercato di ordinare l inibizione della pubblicità ingannevole e la cessazione dei suoi effetti (art. 26 d.lg. cit.). Se un imprenditore non è titolare di un diritto di esclusiva (derivante da un marchio d impresa o da un brevetto industriale) è illecita anche la pubblicità negativa, consistente nel dichiarare di essere l unico produttore di un prodotto o del vero prodotto di un determinato tipo: per esempio un caseificio afferma di essere l unico produttore del gorgonzola originale oppure un commerciante di prodotti alimentari sostiene di essere l unico venditore del vero strudel. Una forma particolare di messaggio pubblicitario è la pubblicità comparativa, nella quale vengono messe a confronto la qualità e le caratteristiche dei prodotti di un impresa con quelle dei prodotti di un impresa o delle imprese concorrenti: per esempio un produttore di pile sostiene che i propri prodotti durano più a lungo di quelli, individuati chiaramente con il marchio di fabbrica, di un impresa concorrente. Nel nostro ordinamento giuridico la pubblicità di tipo comparativo è stata a lungo vietata, in quanto l interesse degli imprenditori concorrenti (non essere danneggiati dal confronto pubblicitario) era considerato prevalente rispetto a quello dei consumatori e degli utenti (essere informati dalla pubblicità per potere effettuare delle scelte economiche razionali). Attualmente però il codice del consumo (d.lg. 6 settembre 2005, n. 206), che ha raccolto le norme introdotte originariamente con il decreto legislativo n. 67 del 25 febbraio 2000, dispone che la pubblicità comparativa è lecita quando non è ingannevole e quando ricorrono le seguenti condizioni: confronta beni o servizi che soddisfano gli stessi bisogni o si propongono i medesimi obiettivi; non crea confusione con i prodotti o con l attività di un impresa concorrente; non produce discredito o denigrazione dei prodotti o dell attività di un impresa concorrente. Se non ricorrono queste condizioni stabilite dalla legge la pubblicità comparativa è illecita e i soggetti che ne sono danneggiati possono rivolgersi all autorità garante della concorrenza e del mercato per ottenerne la modificazione o la cessazione. Verifica immediata Definisci sinteticamente i seguenti concetti. 1. Concorrenza sleale Atti di confusione Atti di denigrazione Atti di vanteria Atti contrari alla correttezza professionale Storno di dipendenti Boicottaggio Dumping Pubblicità comparativa Pubblicità ingannevole

12 UNITÀ 4 Le imprese e la concorrenza 75 3 LE LIMITAZIONI DELLA CONCORRENZA La libertà della concorrenza può subire delle limitazioni, per effetto della volontà degli stessi imprenditori o della legge. LE LIMITAZIONI CONVENZIONALI DELLA CONCORRENZA IL CASO Due imprenditori, che producono mattonelle destinate all esportazione, concludono un accordo impegnandosi, per dieci anni, a operare in mercati diversi. L accordo concluso dagli imprenditori è valido dal punto di vista giuridico? Limitazioni convenzionali della concorrenza Intese e cartelli Cartello (derivato dal tedesco Kartell, nel significato originario di cartello di sfida ): accordo tra due o più imprese per limitare la concorrenza. Patto di non concorrenza Le limitazioni convenzionali della concorrenza derivano da un accordo stipulato dagli imprenditori interessati, che escludono o riducono la concorrenza tra loro. RCS LIBRI EDUCATION SPA Dal punto di vista sociale gli accordi restrittivi della concorrenza possono svolgere una funzione utile o dannosa: sono utili quando consentono una gestione più efficiente delle risorse produttive e un contenimento dei prezzi di vendita, mentre sono dannosi quando mirano a concentrare il potere economico, cioè a realizzare delle condizioni di monopolio o di oligopolio in un mercato, e ad assicurare in questo modo profitti più elevati alle imprese. Dal punto di vista economico gli accordi tra imprese possono essere semplici intese, quando due o più imprenditori si impegnano a non farsi concorrenza in un determinato settore o in una determinata zona allo scopo di spartirsi un mercato, o veri e propri cartelli, quando due o più imprenditori si obbligano a osservare determinate regole comuni allo scopo di ridurre la concorrenza e di mantenere elevati i rispettivi profitti. ReQ Sono intese gli accordi con i quali un industria casearia si impegna a produrre soltanto burro e un altra yogurt oppure un industria farmaceutica si impegna a vendere i propri prodotti soltanto in Italia e un altra negli Stati Uniti; sono cartelli, invece, gli accordi con i quali due agenzie pubblicitarie assumono l impegno reciproco di praticare un prezzo minimo per i propri servizi o di inserire nei contratti delle condizioni standard oppure alcune società petrolifere si impegnano a ridurre la quantità prodotta per potere applicare dei prezzi più alti. Nel nostro ordinamento un patto di non concorrenza deve rispettare alcuni limiti inderogabili, che sono stabiliti dalla legge per impedire che un imprenditore possa limitare in misura eccessiva la sua libertà di iniziativa economica garantita dalla Costituzione. In particolare, un patto di non concorrenza (art. 2596): deve essere redatto con un atto scritto, ma soltanto ai fini della prova dell accordo (che, in mancanza di un atto scritto, è ugualmente valido ma non può essere provato per testimoni); deve riguardare una zona o un attività determinata; non può avere una durata superiore a cinque anni oppure, se è stato stabilito a tempo indeterminato o per un periodo di tempo più lungo, si riduce automaticamente a cinque anni. IL CASO L accordo concluso tra gli imprenditori è valido ma, in base alla legge, è efficace solamente per cinque anni. Nel caso di violazione di un patto di non concorrenza, l imprenditore è responsabile verso l altro o gli altri imprenditori per il risarcimento dei danni, ma gli atti che ha compiuto con i terzi sono pienamente validi dal punto di vista giuridico. ReQ Se vende dei beni o fornisce dei servizi nella zona riservata a un concorrente in base a un accordo commerciale, un imprenditore è obbligato a risarcire i danni causati al concorrente, ma le cessioni o le prestazioni eseguite in violazione dell accordo rimangono ugualmente valide.

13 76 L impresa e l azienda MODULO 1 Patto di non concorrenza DOCUMENTO SCRITTURA PRIVATA Con la presente scrittura privata, da farsi valere a ogni effetto di legge e redatta in due originali sottoscritti da entrambe le parti, tra: la società «Computerline di Preti e C. s.n.c.», con sede a Udine in piazzale Cadorna n. 2, in persona del suo legale rappresentante dott. Roberto Preti, nato a Spilimbergo (Udine) il 12 ottobre 1954 e residente a Udine in via Mercato Vecchio n. 9, e la società «Easy software s.r.l.», con sede a Gorizia in via Carso n. 17, nella persona del suo amministratore unico Luca Rossi, nato a Gorizia il 10 luglio 1967 e ivi residente in via Trieste n. 78; premesso che la «Computerline di Preti e C. s.n.c.» e la «Easy software s.r.l.» esercitano un attività di elaborazione dati per conto terzi; si conviene e si stipula quanto segue. 1) La «Computerline di Preti e C. s.n.c.» si impegna nei confronti della «Easy software s.r.l.» a non svolgere la propria attività, direttamente o per interposta persona, per conto di imprese aventi la sede legale o amministrativa a Gorizia e provincia. 2) Come corrispettivo dell obbligazione assunta al punto precedente, la «Easy software s.r.l.» versa alla controparte la somma di (quindicimila) euro, che il dott. Roberto Preti dichiara di avere ricevuto integralmente rilasciandone quietanza con la firma del presente atto. 3) Nel caso di violazione degli obblighi assunti la «Computerline di Preti e C. s.n.c.» dovrà versare alla «Easy software s.r.l.», a titolo di penale per l inadempimento, la somma di (cinquantamila) euro salvo il risarcimento dell eventuale danno maggiore subìto dalla controparte. 4) L impegno di cui al presente accordo avrà la durata di anni 5 (cinque) a decorrere dalla data della sua sottoscrizione. 5) Le spese relative a questo atto e alla sua registrazione sono interamente a carico della «Easy software s.r.l.». 6) Per qualsiasi controversia relativa al presente contratto, le parti indicano come foro competente quello di Gorizia. (Luogo e data) Firmato Roberto Preti (per la «Computerline di Preti e C. s.n.c.») Luca Rossi (per la «Easy software s.r.l.») LE LIMITAZIONI LEGALI DELLA CONCORRENZA IL CASO Il titolare di una impresa privata di trasporto, che gestisce un servizio pubblico di linea in concessione, si rifiuta di trasportare alcune persone invalide, sostenendo che la loro presenza può disturbare gli altri passeggeri. Il comportamento dell imprenditore è legittimo? In alcuni casi è la stessa legge a limitare la concorrenza tra le imprese, perché l iniziativa economica privata non può svolgersi «in contrasto con l utilità sociale» (art. 41 Cost.). Limitazioni legali della concorrenza Le limitazioni legali della concorrenza sono divieti o restrizioni della libertà di concorrenza stabiliti dalla legge per motivi di interesse generale.

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