2. L Associazione di consumatori Federconsumatori, in qualità di segnalante, ai sensi dell articolo 18 del Codice del Consumo.

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1 PS GPM-RILEVATORI DI GAS Provvedimento n L AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO NELLA SUA ADUNANZA del 23 luglio 2014; SENTITO il Relatore Salvatore Rebecchini; VISTA la Parte II, Titolo III, del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206, recante Codice del Consumo e successive modificazioni (di seguito, Codice del Consumo); VISTO l articolo1, comma 6, del Decreto Legislativo 21 febbraio 2014, n 21 in base al quale il massimo edittale della sanzione è stato confermato nella misura di euro già stabilito dall articolo 23, comma 12-quinquiesdecies, del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, abrogato dallo stesso Decreto Legislativo n. 21/2014; VISTO il Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, clausole vessatorie (di seguito, Regolamento), adottato dall Autorità con delibera dell 8 agosto 2012, successivamente sostituito dal Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, violazione dei diritti dei consumatori nei contratti, clausole vessatorie (di seguito, Nuovo Regolamento), adottato dall Autorità con delibera del 5 giugno 2014; VISTO il proprio provvedimento del 7 maggio 2014, con il quale è stato disposto l accertamento ispettivo, ai sensi dell articolo 27, commi 2 e 3, del Codice del Consumo, presso le sedi della società; VISTI gli atti del procedimento; I. LE PARTI 1. G.P.M. S.r.l. (di seguito GPM), in qualità di professionista, ai sensi dell articolo 18, lettera b), del Codice del Consumo. GPM esercita attività di commercio al dettaglio di prodotti vari, attraverso incaricati che si recano presso le abitazioni dei consumatori (vendite c.d. porta a porta). Il fatturato realizzato dalla società GPM nel 2013 è stato di circa euro L Associazione di consumatori Federconsumatori, in qualità di segnalante, ai sensi dell articolo 18 del Codice del Consumo. II. LA PRATICA COMMERCIALE 3. Il procedimento concerne il comportamento posto in essere dal professionista, consistente nell aver promosso, mediante visite presso il domicilio dei consumatori, la vendita di rilevatori di gas, con modalità scorrette e non trasparenti. In particolare, GPM, in occasione delle visite presso il domicilio dei possibili acquirenti, avrebbe reso ai consumatori informazioni non veritiere o ambigue nonché avrebbe omesso di fornire informazioni rilevanti ai sensi degli artt. 21 e 22 del Decreto Legislativo n. 206/05 per quanto riguarda le caratteristiche ed il prezzo del prodotto, un rilevatore di fughe di gas, proposto in vendita. 4. Inoltre, nel corso dell incontro gli agenti del professionista avrebbe formulato affermazioni non vere circa i rischi per la sicurezza personale del consumatore o della sua famiglia, in caso di mancato acquisto del prodotto a causa di perdite di gas in atto, in violazione di quanto prescritto dall articolo 23, lettera n), del Decreto Legislativo citato e, in questo modo, avrebbero determinato un indebito condizionamento, ai sensi dell articolo 24 e 25, lettera a), del medesimo Decreto Legislativo n. 206/05 per le circostanze di luogo, in quanto essendo il venditore all interno dell abitazione del consumatore avrebbe esercitato una pressione psicologica su quest ultimo. 5. Infine, la società avrebbe posto degli ostacoli all esercizio dei diritti contrattuali degli acquirenti, con particolare riferimento al diritto di recesso ex articolo 25, lettera d), del citato Decreto, posto che il professionista non avrebbe restituito l importo pagato dal consumatore successivamente al corretto esercizio del recesso da parte di quest ultimo. III. LE RISULTANZE DEL PROCEDIMENTO 1) L iter del procedimento 6. Sulla base di informazioni acquisite ai fini dell applicazione del Codice del Consumo e delle numerose segnalazioni pervenute da parte della Federconsumatori, a partire dal mese di gennaio 2014, in relazione alla pratica commerciale sopra descritta, in data 13 maggio 2014 è stato comunicato alle Parti l avvio del procedimento istruttorio n. PS9328 nei confronti della società GPM S.r.l. in qualità di professionista, per possibile violazione degli artt. 20, 21, comma 1, lettere b) e d), 22, 23, lettera n), 24, 25, lettere a) e d) del Codice del Consumo. In tale sede, veniva in particolare ipotizzata la scorrettezza della condotta della società in relazione alla non veridicità ed alla ambiguità delle informazioni 1 [Fonte Cerved]

2 fornite al consumatore in occasione del contatto commerciale, con particolare riferimento alle caratteristiche generali del prodotto ed al prezzo dello stesso in modo da indurlo ad assumere una decisione commerciale che non avrebbe altrimenti preso. 7. Veniva, inoltre, contestata l aggressività della pratica commerciale in quanto idonea a limitare considerevolmente la libertà di scelta del consumatore, inducendolo, attraverso la pressione psicologica determinata dalla descrizione di rischi per la famiglia in caso di mancato acquisto del prodotto nonché per la presenza nella casa del consumatore dell agente di vendita, ad effettuare un acquisto e ad esigerne il pagamento immediato, che il consumatore, in altre condizioni di luogo, non avrebbe effettuato. Infine, la società avrebbe posto degli ostacoli all esercizio dei diritti contrattuali degli acquirenti, con particolare riferimento al diritto di recesso ex articolo 25, lettera d) del Codice del Consumo, posto che il professionista non avrebbe restituito l importo pagato dal consumatore successivamente all esercizio del recesso da parte di quest ultimo. 8. Contestualmente, al professionista venivano richieste informazioni utili alla valutazione della pratica commerciale oggetto dell istruttoria. 9. In data 13 maggio 2014 si è svolto l accertamento ispettivo presso la sede operativa della società. 10. In data 17 giugno 2014 è stata comunicata alle Parti la data di conclusione della fase istruttoria, ai sensi dell articolo 16, comma 1, del Regolamento. 2) Le evidenze acquisite 11. Sulla base delle numerose segnalazioni pervenute nel periodo compreso fra i mesi di gennaio e di maggio 2014 da parte della Federconsumatori, di alcuni consumatori 2, nonché dalla Polizia Locale di Valle del Chiese 3 è emerso che il professionista ha promosso mediante visite a domicilio un apparecchio per la rilevazione delle fughe di gas ed ha creato ostacoli all esercizio del diritto di recesso esercitato da alcuni acquirenti non restituendo gli importi dovuti o adottando comportamenti dilatori. 12. Dalle richieste di intervento acquisite agli atti del procedimento è emersa una sostanziale coincidenza dei comportamenti contestati alla società GPM. A titolo esemplificativo, in alcune segnalazioni 4, parte dei denuncianti ha lamentato di aver ricevuto in casa persone che si qualificavano come tecnici del gas e che prospettavano la necessità di installare un rilevatore di gas, al prezzo di circa 250 euro, lasciando intendere che l istallazione del dispositivo fosse necessaria per legge. 13. Nel periodo compreso tra il mese di gennaio ed il mese di marzo 2014 la società GPM ha venduto circa apparecchi per un totale di circa euro e, nel medesimo periodo, ha ricevuto circa 600 richieste di recesso 5. 3) Le argomentazioni difensive del professionista 14. Il professionista non ha inviato alcuna memoria difensiva e non ha risposto alla richiesta di informazioni contenuta nella comunicazione di avvio del procedimento, né ha in alcun modo partecipato all istruttoria. IV. VALUTAZIONI CONCLUSIVE 15. In via preliminare si evidenzia che i diversi comportamenti individuati e contestati alla società GPM integrano un unica pratica commerciale, in quanto posti in essere dal professionista nell ambito dello stesso processo di vendita adottato per promuovere i propri prodotti e concretizzatosi nella presentazione con modalità volutamente ambigue delle caratteristiche del prodotto al domicilio dei consumatori e nella successiva gestione del contratto. 16. Dalle risultanze istruttorie e, in particolare, dai fatti descritti nelle segnalazioni 6, emerge univoca la circostanza ivi lamentata secondo cui gli agenti del professionista avrebbero sfruttato il timore delle persone anziane in ordine alle pericolosità derivanti dalle possibili fughe di gas ed avrebbero descritto il prodotto proposto in vendita come obbligatorio per legge. 17. In particolare da una delle prime segnalazioni agli atti risulta con chiarezza che in una prima fase gli incaricati del professionista hanno taciuto la reale natura della visita al domicilio del consumatore avendo affermato di voler fornire delle informazioni sulla prevenzione dalle fughe di gas. Tale comportamento è risultato non costituire un fatto isolato, bensì una specifica strategia commerciale ed una condotta suscettibile di ripetersi nel tempo e, conseguentemente, una pratica commerciale scorretta. Occorre poi considerare la specifica modalità di vendita adottata dal professionista nel caso di specie, ovvero l idoneità della vendita a domicilio dei possibili acquirenti, prevalentemente anziani, a condizionare la volontà di questi ultimi. 18. In un ottica di protezione di consumatori vulnerabili, la vendita a domicilio di prodotti si estrinseca per sua natura in affermazioni e comportamenti di un soggetto in posizione di forza (il venditore) rispetto al consumatore che, per 2 [Cfr. Segnalazione del 5 febbraio 2014 prot. n ; 20 maggio n ] 3 [Cfr. Segnalazione del 5 maggio 2014 prot. n ] 4 [Cfr. Segnalazione del 5 febbraio 2014 prot. n ; 20 maggio n ; ] 5 [Cfr. Doc. n. 4 indice documenti ispettivi. ] 6 [Cfr. Segnalazione del 5 febbraio 2014 prot. n della Polizia locale di Val di Chiese.]

3 effetto dell impatto emozionale connaturato a tale modalità di vendita particolarmente invasiva, si trova in posizione di debolezza. La necessità di tutelare soggetti in condizione (soggettiva od oggettiva) di debolezza è coerente con l orientamento giurisprudenziale pacifico, già formatosi in applicazione del Decreto Legislativo n. 74/92 in materia di pubblicità ingannevole, che riconosceva rilievo alla circostanza che proprio in conseguenza delle modalità di presentazione del messaggio ( ), una parte dei suoi destinatari (pur mediamente avveduti come può esserlo un imprenditore commerciale), potrebbe aver firmato il relativo modulo ( ) senza la consapevolezza all uopo necessaria, per essere stati aggirati ( ) i suoi naturali meccanismi di vigilanza Anche nell applicazione del Codice del Consumo, si tendono a valutare con particolare attenzione le tecniche di vendita basate sul c.d. effetto sorpresa, in quanto esse pongono il consumatore in una posizione di disagio che può non consentirgli di prendere una decisione consapevole e ponderata. In questo stesso senso, infine, giova richiamare gli Orientamenti della Commissione per l applicazione della Direttiva sulle pratiche commerciali sleali, che, al punto affermano: I consumatori che potrebbero essere più vulnerabili a causa della loro età sono le persone anziane. I metodi aggressivi di vendita porta a porta sono un esempio di pratica idonea a intimidire un determinato gruppo di consumatori, in particolare gli anziani, che possono essere vulnerabili all esercizio di indebite pressioni. 20. Ne deriva che il sistema di vendita a domicilio e di esecuzione del rapporto contrattuale adottato dalla società GPM, preordinato a creare una pressione psicologica sui clienti, risulta idoneo a limitare considerevolmente la libertà di scelta o di comportamento dei consumatori in relazione ai prodotti offerti, inducendoli ad assumere una decisione di natura commerciale che altrimenti non avrebbero assunto, in violazione degli artt. 24 e 25 del Codice del Consumo. Esso appare altresì idoneo a raggiungere un gruppo di persone particolarmente vulnerabile in ragione dell età in spregio all articolo 20, comma 3, del Codice del Consumo. 21. Alla luce delle denunce pervenute nonché degli elementi acquisiti nel corso del procedimento, la condotta della società GPM deve ritenersi scorretta in quanto al consumatore vengono fornite informazioni ambigue, incomplete o non veritiere con specifico riferimento alle caratteristiche, alle condizioni economiche dei prodotti offerti ed alle condizioni prospettate. La pratica commerciale in esame risulta altresì ingannevole con riferimento alle modalità utilizzate dal professionista al fine di indurre i consumatori a concludere, inconsapevolmente, contratti finalizzati all acquisto dei rilevatori di gas. 22. Come emerge dalle segnalazioni, infatti, anche le indicazioni fornite nel corso dell incontro sono piuttosto scarne e generiche sia in merito all acquisto da effettuare che al costo dello stesso nonché alla natura della sottoscrizione che i consumatori sono indotti a fare. In particolare, molti segnalanti hanno fatto presente che l installazione di un rilevatore di gas è stata prospettata durante l incontro, come obbligatoria per legge. La documentazione agli atti conferma l indeterminatezza dell oggetto della proposta del professionista. 23. Sul punto rileva evidenziare che la circostanza che il modulo contrattuale riporti la dicitura non obbligatorio non si può ritenere strumento idoneo e sufficiente a chiarire la non vincolatività dell acquisto nella misura in cui l agente di vendita ha descritto ed indotto il consumatore a ritenere che si tratti invece di un acquisto obbligatorio per legge. 24. Orbene, la natura e la finalità dell iniziativa commerciale del professionista risultano chiare al cliente soltanto quando il consumatore è ormai vincolato al contratto sottoscritto e al relativo impegno ad acquistare il rilevatore di gas per una somma consistente rispetto, peraltro, al valore di mercato del prodotto stesso. La pratica in esame risulta quindi integrare una violazione degli artt. 20, 21, comma 1, lettere b) e d), 23, lettera n), 24 e 25 lettera a), del Codice del Consumo. 25. Anche per quanto riguarda il comportamento tenuto dal professionista nel caso in cui i consumatori esercitino il diritto di recesso, sussistono agli atti elementi sufficienti a dimostrare un comportamento ostruzionistico nella restituzione degli importi successivamente all esercizio del diritto di recesso da parte dei consumatori. 26. Dalle numerose segnalazioni è emerso, inoltre, che a fronte delle richieste degli acquirenti di esercitare il diritto di ripensamento, la società cerca in tutti i modi di creare ostacoli al fine di dissuadere i consumatori dal recedere dall oneroso impegno di acquisto del rilevatore, o, comunque, prolunga in modo ingiustificato i tempi di riconsegna del relativo importo al solo fine di far desistere i consumatori da tale richiesta. Questi comportamenti presentano un carattere di aggressività, integrando altresì una violazione degli artt. 24 e 25, lettera d), del Codice del Consumo, in quanto idonei ad esercitare un indebito condizionamento sulla libertà di scelta del consumatore ed a determinare un ostacolo all esercizio dei diritti contrattuali. 27. In particolare, dai documenti acquisiti nel corso dell accertamento ispettivo emerge con evidenza che la società GPM accoglie la richiesta di recesso solo quando la stessa sia stata formulata entro 10 giorni dall acquisto e completa dell originale copia commissione, richiesta espressa di esercitare il diritto di recesso con indicazione dell iban e dati anagrafici completi dell acquirente, restituzione dell apparecchio in condizioni che non ne comportino la non commerciabilità 8. 7 [Cfr. Tar Lazio, Sez. I, sentenza n del 18 giugno 2003, Nova Channel AG (PI3698), riguardante l invio di moduli da rispedire firmati via fax, senza distinguere chiaramente l adesione in tal modo all abbonamento a pagamento attivato aderendo alla offerta gratuita pubblicizzata.] 8 [Cfr. doc. isp. n. 4: Mail recesso, mail recesso 2 e lettera fuori tempo]

4 28. Negli altri casi, invece, come nel caso in cui il consumatore provvede a restituire l apparecchio, ovvero, esercita il diritto di recesso senza l invio della commissione 9 o rispetta altre formalità che, comunque, manifestano in modo evidente e non equivocabile la volontà di recedere dal contratto, l operatore non ne tiene conto e di conseguenza non restituisce l importo pagato. Il comportamento appena descritto integra un comportamento ostruzionistico idoneo ad ostacolare l esercizio dei diritti contrattuali e determina una pratica commerciale aggressiva ex articolo 25, lettera d), del Codice del Consumo. 29. Alla luce di quanto esposto e con riferimento a tutti i profili sopraindicati, la pratica commerciale adottata dalla società GPM nella fase di promozione e vendita dei rilevatori di gas si deve considerare scorretta, ai sensi degli artt. 20, 20, comma 3, 21, comma 1, lettere b) e d), e 23, lettera n), in quanto contraria alla diligenza professionale ed idonea a indurre i consumatori ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbero altrimenti preso. Inoltre, le descritte modalità con cui viene data esecuzione al rapporto contrattuale, frapponendo vari ostacoli all esercizio di diritti contrattali degli acquirenti fra i quali il diritto di recesso hanno carattere di aggressività, in violazione degli artt. 24, 25, lettere a) e d), del Codice del Consumo, in quanto idonee ad esercitare un indebito condizionamento sulla libertà di scelta del consumatore. V. QUANTIFICAZIONE DELLA SANZIONE 30. Ai sensi del combinato disposto dell articolo 27, comma 9, del Codice del Consumo e dell'articolo 23, comma 12- quinquiesdecies del D.L. 6 luglio 2012, n. 95, come modificato dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, con il provvedimento che vieta la pratica commerciale scorretta, l Autorità dispone l applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria da a euro, tenuto conto della gravità e della durata della violazione. 31. In ordine alla quantificazione della sanzione deve tenersi conto, in quanto applicabili, dei criteri individuati dall articolo 11 della legge n. 689/81, in virtù del richiamo previsto all articolo 27, comma 13, del Codice del Consumo: in particolare, della gravità della violazione, dell opera svolta dall impresa per eliminare o attenuare l infrazione, della personalità dell agente, nonché delle condizioni economiche dell impresa stessa. 32. Con riguardo alla gravità della violazione, si tiene conto nella fattispecie in esame: della natura dell infrazione, caratterizzata da un elevato grado di offensività in considerazione della presenza dell agente di vendita nel domicilio del consumatore; dell entità del pregiudizio derivante dal comportamento economico della pratica commerciale in esame; della debolezza dei destinatari, solitamente persone anziane nei cui confronti la leva della sicurezza e della prevenzione dalle fughe di gas risulta particolarmente efficace per indurre all acquisto del prodotto commercializzato. 33. Per quanto riguarda la durata della violazione, dagli elementi disponibili in atti risulta che la pratica commerciale è stata posta in essere dal mese di gennaio 2014 al mese di maggio Sulla base di tali elementi, si ritiene di determinare l importo della sanzione amministrativa pecuniaria applicabile alla società G.P.M. S.r.l. nella misura di (venticinquemila euro). RITENUTO, pertanto, sulla base delle considerazioni suesposte, che la pratica commerciale in esame risulta scorretta ai sensi degli artt. 20, comma 3, 21, comma 1, lettere b) e d), 23, lettera n), 24 e 25, lettere a) e d), del Codice del Consumo, in quanto contraria alla diligenza professionale ed idonea, mediante le visite a domicilio ed attraverso l indebito condizionamento degli acquirenti, a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio in relazione ai prodotti offerti dal professionista; DELIBERA a) che la pratica commerciale descritta al punto II del presente provvedimento, posta in essere dalla società G.P.M. S.r.l., costituisce, per le ragioni e nei limiti esposti in motivazione, una pratica commerciale scorretta ai sensi degli artt. 20,comma 3, 21, comma 1, lettere b) e d), 23, lettera n), 24 e 25 lettere a) e d), del Codice del Consumo, e ne vieta la diffusione o continuazione; b) di irrogare alla società G.P.M. S.r.l. una sanzione amministrativa pecuniaria di (venticinquemila euro). La sanzione amministrativa di cui alla precedente lettera b) deve essere pagata entro il termine di trenta giorni dalla notificazione del presente provvedimento, utilizzando l'allegato modello F24 con elementi identificativi, di cui al Decreto Legislativo n. 241/1997. Tale modello può essere presentato in formato cartaceo presso gli sportelli delle banche, di Poste Italiane S.p.A. e degli Agenti della Riscossione. In alternativa, il modello può essere presentato telematicamente, con addebito sul proprio conto corrente bancario o postale, attraverso i servizi di home-banking e CBI messi a disposizione dalle banche o da Poste Italiane S.p.A., ovvero utilizzando i servizi telematici dell'agenzia delle Entrate, disponibili sul sito internet Ai sensi dell'articolo 37, comma 49, del decreto-legge n. 223/2006, i soggetti titolari di partita IVA, sono obbligati a presentare il modello F24 con modalità telematiche. 9 [Cfr. doc. isp. n.4 lettera recesso senza commissione, lettera recesso incompleto, ecc.]

5 Decorso il predetto termine, per il periodo di ritardo inferiore a un semestre, devono essere corrisposti gli interessi di mora nella misura del tasso legale a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine del pagamento e sino alla data del pagamento. In caso di ulteriore ritardo nell adempimento, ai sensi dell articolo 27, comma 6, della legge n. 689/81, la somma dovuta per la sanzione irrogata è maggiorata di un decimo per ogni semestre a decorrere dal giorno successivo alla scadenza del termine del pagamento e sino a quello in cui il ruolo è trasmesso al concessionario per la riscossione; in tal caso la maggiorazione assorbe gli interessi di mora maturati nel medesimo periodo. Dell avvenuto pagamento deve essere data immediata comunicazione all Autorità attraverso l invio di copia del modello attestante il versamento effettuato. Il presente provvedimento verrà notificato ai soggetti interessati e pubblicato nel Bollettino dell'autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Ai sensi del dell articolo 27, comma 12, del Codice del Consumo in caso di inottemperanza al provvedimento l'autorità applica la sanzione amministrativa pecuniaria da a euro. Nei casi di reiterata inottemperanza l'autorità può disporre la sospensione dell'attività di impresa per un periodo non superiore a trenta giorni. Avverso il presente provvedimento può essere presentato ricorso al TAR del Lazio, ai sensi dell'articolo 135, comma 1, lettera b), del Codice del processo amministrativo (Decreto Legislativo 2 luglio 2010, n. 104), entro sessanta giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso, fatti salvi i maggiori termini di cui all articolo 41, comma 5, del Codice del processo amministrativo, ovvero può essere proposto ricorso straordinario al Presidente della Repubblica ai sensi dell articolo 8 del Decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n entro il termine di centoventi giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso. IL SEGRETARIO GENERALE Roberto Chieppa p. IL PRESIDENTE Salvatore Rebecchini