Attività del Centro Orticolo Campano Area Tematica Messa a punto di Tecniche colturali ecosostenibili

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Attività del Centro Orticolo Campano Area Tematica Messa a punto di Tecniche colturali ecosostenibili"

Transcript

1 Attività del Centro Orticolo Campano Area Tematica Messa a punto di Tecniche colturali ecosostenibili Filiera compost: Impiego di compost da diverse matrici in orticoltura di pieno campo Risultati delle prove condotte dal CRA CAT Responsabile della prova: Dr. Luigi Morra ( luigi.morra@entecra.it) Altro personale coinvolto: Dr. Maurizio Bilotto, Dr. Domenico Cerrato, Dr. Salvatore Baiano Prova in agro di Eboli su una sequenza colturale anguria-cavolo verza. Rispetto al programma iniziale che prevedeva l impiego di una dose di compost da F.o.r.s.u. a confronto con uno standard aziendale, in questa prova sono stati impiegati il compost prodotto presso l impianto di compostaggio di Salerno al fine di contribuire a creare un clima di fiducia indispensabile per attivare una filiera distributiva del compost; inoltre sono stati impiegati due compost derivanti da sanse vergini di frantoi oleari ma a diverso rapporto C/N. L obiettivo principale era quello di condurre un attività che favorisse la conoscenza di questi ammendanti da parte delle aziende agricole e desse dimostrazione del loro impatto su colture e terreni. Nell aprile del 2013 sono stati distribuiti i seguenti ammendanti nel profilo 0-30 cm del suolo di un appezzamento messo a disposizione dalla Cooperativa Terramore in agro di Eboli: letame bufalino, compost da frazione organica differenziata dei rifiuti solidi urbani (Forsu) prodotto nell impianto del Comune di Salerno, compost da sanse olearie a rapporto C/N basso (11) e alto (30) prodotto nell impianto di Laurino (SA) del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Gli ammendanti era previsto che fossero distribuiti in dosi di 15 e 30 t ha -1 di tal quale. Ma le difficoltà di distribuzione su parcelle elementari di 80 m 2, in mancanza di idonei mezzi meccanici, hanno determinato degli scostamenti anche sensibili dal protocollo con la conseguenza di avere dei trattamenti sperimentali effettivi come rappresentato in Tabella 1. Pertanto, i trattamenti con distribuzione di ammendanti sono stati 8 confrontati con un Controllo concimato secondo la prassi aziendale. I trattamenti sono stati distribuiti secondo uno schema a blocco randomizzato con 2 repliche. La parcella sperimentale aveva dimensioni di 20 m x 4 m pari ad un area di 80 m 2. Nel complesso l area di prova ha occupato 2058 m 2. Riguardo alla concimazione minerale va detto che la dose distribuita nella tesi Controllo lo è stata anche in quelle ammendate. Il 5 maggio 2013 è stata trapianta anguria innestata secondo un sesto di impianto di 4 m (tra le file) x 1,2 m (sulla fila) e per un investimento di 0,21 piante/m2. Le piante sono state disposte in file singole su strisce pacciamate in PE nero. Ogni parcella sperimentale ospitava 1 sola fila con 16 piante. La concimazione minerale è stata effettuata attraverso 6 interventi in fertirrigazione con prodotti come urea fosfato, nitrato di ammonio, di calcio, di magnesio o concimi complessi ternari. In totale sono stati forniti kg/ha di N-P 2O 5-K 2O, rispettivamente. Sono stati effettuati trattamenti fungicidi e insetticidi in numero di otto. La raccolta è avvenuta in un unica soluzione il 22 luglio raccogliendo da tutte le piante della fila/parcella. E stato misurato il numero dei frutti commerciabili e di quelli di scarto, il peso dei frutti commerciabili e il grado brix della polpa ricavato dall analisi sul campo di tre frutti per parcella. Lo scarto è stato espresso come mancata produzione derivata dal numero di frutti di scarto moltiplicato per il peso medio parcellare di quelli commerciabili. Il 8 agosto il terreno è stato arato e liberato dai residui colturali dell anguria. Il trapianto di cavolo verza (cv Wirose) è 1

2 avvenuto il 2 settembre secondo un sesto di impianto di 1 m x 0,4 m pari ad un investimento di 2,5 piante/m 2. Ogni parcella sperimentale ospitava 4 file dotate di impianto di irrigazione sovrachioma. La raccolta è avvenuta in unica soluzione il 20 marzo 2014 su un campo con fortissima variabilità spaziale dello sviluppo della coltura. Sono state raccolte le verze da un area di saggio costituita da 30 piante disposte su 2 file adiacenti di 15 piante ciascuna. L area di saggio misurava 11,2 m 2. E stato misurato il numero delle teste commerciabili e di quelle di scarto, il peso delle teste commerciabili. Lo scarto è stato espresso come mancata produzione derivata dal numero di frutti di scarto moltiplicato per il peso medio parcellare di quelli commerciabili. Il terreno che ha ospitato entrambe le colture presentava una marcata variabilità spaziale della tessitura tendenzialmente pesante con forte componente argillosa. La coltura dell anguria ha mostrato, indipendentemente dai trattamenti uno sviluppo molto rallentato e scarso al punto che file adiacenti non hanno chiuso gli spazi tra di esse neanche all epoca dell entrata in produzione (in contrasto con quanto osservabile su altri campi attigui e colture coeve). I risultati sulle produzioni raccolte sono mostrati in Tab. 2. Gli elementi relativi all aspetto quantitativo (numero di frutti per ettaro, produzione commerciabile, mancata produzione) e a qualche aspetto qualitativo (peso medio peponide, grado brix polpa) permettono di affermare che nessuna differenza di rilievo è emersa tra i trattamenti con ammendanti organici integrati da concimazione minerale e il controllo concimato con fertilizzanti di sintesi. D altra parte, la deviazione standard delle medie, messa tra parentesi, evidenzia la forte variabilità dei valori da cui sono ottenute le medie e di conseguenza la limitata affidabilità dei dati su cui si dovrebbero basare le nostre considerazioni. Si osservino, ad esempio, le medie della produzione commerciabile, le cui deviazioni standard oscillano da valori molto bassi (0,3 0,7) a valori alti (5,4-7,6) che inficiano la confrontabilità delle medie stesse. La successiva coltura di cavolo verza, raccolta all uscita dell inverno, ha risentito fortemente di ristagni idrici nel suolo dovuti alla piovosità autunno-vernina, che hanno prodotto una variabilità tra le repliche tale che i dati produttivi sono risultati completamente inficiati. Osservando la tabella 3 si può comprendere quanto detto. La produzione commerciale più alta è stata osservata in CompSmis30 ma la deviazione standard della media è addirittura più alta della media stessa a causa della forte differenza dei valori misurati nelle due repliche di campo. Tutti gli altri valori sono sostanzialmente sullo stesso piano ferma restando l incidenza variabile della deviazione standard. Forte è apparsa anche l incidenza della mancata produzione che oscilla da 3 a 18 t/ha in relazione al numero di teste non idonee alla commercializzazione che, su un investimento teorico di piante/ha, è stato in media di 5000 pezzi. Pertanto, questa prova durata comunque un anno, ha fornito risultati di qualità molto modesta in base ai quali è prudente non trarre alcuna conclusione che risulterebbe per forza di cose approssimativa. Tabella 1. Quantità di ammendanti realmente distribuita al terreno espresse in termini di tal quale e di sostanza secca corrispondente. Quantità (t/ha) Letame Compost FORSU Compost sansa misto (C/N 11) Compost sansa verde (C/N 30) DOSE 15 - tal quale Sostanza secca 7,8 16, DOSE 30 tal quale Sostanza secca

3 Tabella 2. Componenti della produzione quantitativa e qualitativa di anguria in relazione ai trattamenti di fertilizzazione. Produzione commerciale Mancata produzione Prod. Tot. Potenziale Peso medio frutto Brix polpa Frutti n/ha(x.000) (t/ha) (t/ha) (t/ha) (kg) CompSmis 15 2,62(0,7) 22,0(5,4) 6,8(2,4) 28,9(3,0) 8,4(0,2) 10,3(0,1) CompSmis 30 2,81(0,44) 23,7(3,6) 7,8(2,2) 31,6(5,8) 8,4(0,04) 11,3(0,2) CompSver 15 2,62(0,7) 21,0(7,6) 3,5(2,4) 24,5(10,0) 7,9(0,7) 10,6(1,5) CompSver 30 2,31(0,26) 19,4(0,7) 11,0(1,3) 30,4(2,0) 8,4(0,6) 10,7(0,1) CompF 15 2,06(0,26) 18,1(4,2) 6,7(3,7) 24,8(7,9) 8,7(0,9) 10,4(0,3) CompF 30 2,31(0,44) 19,3(2,2) 7,3(0,9) 26,6(3,1) 8,4(0,6) 11(0,0) Let 15 1,93(0,08) 16,0(3,9) 7,7(2,2) 23,7(6,1) 8,2(1,6) 11,2(0,7) Let 30 3,18(0,08) 27,8(0,3) 6,0(0,8) 33,8(0,5) 8,7(0,1) 11,4(0,2) Controllo 2,81(0,08) 24,1(1,3) 5,7(3,2) 29,9(1,9) 8,6(0,7) 10,2(1,4) Legenda: tra parentesi è riportato il valore della deviazione standard della media Tabella 3. Componenti della produzione di cavolo verza in relazione ai trattamenti di fertilizzazione. Produzione commerciale Mancata produzione Peso medio cavolo Frutti n/ha(x.000) (t/ha) (t/ha) (g) CompSmis 15 17,4(9,1) 22,3(23,3) 10,5(9,2) 1129(665) CompSmis 30 17,8(5,6) 35,0(42,6) 15,4(5,6) 1732(1644) CompSver 15 16,9(15,5) 18,9(23,2) 18,2(n.d.) 928(463) CompSver 30 17,4(9,1) 17,7(16) 8,6(9,2) 926(387) CompF 15 23,2(4,2) 22,2(10,8) 3,3(4,2) 936(263) CompF 30 20,9(2,1) 18,8(8,8) 5,1(2,1) 887(297) Let 15 23,2 1,4) 19,9(2,4) 3,0(1,4) 856(46) Let 30 22,3(5,6) 20,7(10,4) 4,0(5,6) 903(213) Controllo 20,5(7,0) 17,7(13,2) 5,0(7,0) 813(324) Legenda: tra parentesi è riportato il valore della deviazione standard della media; n.d.: non determinabile Foto 1 e 2: Stentato sviluppo vegetativo delle piante di anguria in piena fruttificazione con frutti poco protetti dal fogliame. 3

4 Prova di lungo termine in agro di Scafati avviata nel Questa prova è stata conclusa nel febbraio 2014 dopo sette anni di ammendamento con compost da frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU) e l effettuazione di due colture per anno. La sua particolarità sta nel fatto che i trattamenti di fertilizzazione posti a confronto sono stati applicati sempre sulle stesse parcelle permettendo così di osservare le variazioni della fertilità del suolo, delle risposte produttive delle colture praticate, della loro efficienza di assorbimento dei nutritivi, degli eventuali rischi legati ai metalli pesanti apportati con il compost. Di seguito sono riportati i risultati delle sequenze colturali effettuate negli anni 2012/13 e 2013/14. In questo esperimento di lunga durata sono stati valutati nel tempo gli effetti di quattro modalità di fertilizzazione del terreno: 1) Controllo non fertilizzato (CNT); 2) Concimazione minerale determinata secondo la guida alla concimazione della regione Campania (MIN); 3) Ammendamento con compost da FORSU alla dose di 30 t/ha come sostanza secca (s.s.) nel primo triennio, 15 t/ha s.s. dal quarto anno in poi (C15 ex C30); 4) Ammendamento con compost da FORSU alla dose fissa di 15 t/ha s.s. integrata da N minerale in dose dimezzata rispetto alla tesi MIN (C15 + N). Ogni trattamento è stato replicato quattro volte su parcelle elementari di 50 m 2. Il compost è stato distribuito annualmente nell aprile 2012 e nel maggio 2013, interrato nel profilo 0-30 cm. Nel 2012, è stato impiegato il compost da FORSU a marchio Evainfruit della Società Progeva di Laterza (TA), apportando 4,2 t/ha di C organico totale e 300 kg/ha di N totale. Nel 2013, è stato impiegato compost proveniente dall impianto di compostaggio del Comune di Salerno apportando 3,8 t/ha di C organico, 250 kg/ha di N totale e 200 kg/ha di K totale. Il pomodoro San Marzano, var. Kiros, è stato trapiantato il 2 maggio 2012 secondo un sesto di 1 m x 0,5 m pari a 2 piante/m 2. Ogni parcella elementare è stata suddivisa in tre sub-parcelle pacciamate con diversi materiali: a) Polietilene nero, spessore 50 micron (PE); b) film biodegradabile nero in Mater-bi della Novamont, spessore 15 micron (MB); c) terreno non pacciamato (NP). Il pomodoro è stato concimato con kg/ha di N-P-K, rispettivamente, nella tesi MIN. Le raccolte, iniziate il 27 luglio, sono terminate il 28 agosto dopo tre passaggi. La cipolla Bianca di Pompei, ecotipo Aprilatica, è stata trapiantata il 23 ottobre 2012 in file binate con distanze di 0,2 m tra le file e 0,10 m sulla fila per un investimento teorico di 28,57 piante/m 2. La tesi MIN è stata concimata con 90 kg/ha di N distribuito in tre concimazioni di copertura. La raccolta dei bulbi è avvenuta il 19 aprile 2013 quando i bulbi non avevano ancora raggiunto le dimensioni tipiche dell ecotipo. Il melone retato, cv Talento, è stato trapiantato il 13 giugno 2013 secondo un sesto di 1,6 m x 0,6 m pari ad un investimento di 1,04 piante/m 2. Ogni parcella elementare è stata suddivisa in tre sub-parcelle pacciamate con differenti materiali: a) film biodegradabile nero in Mater-bi, siglato N1, della Novamont, spessore 15 micron (MB-N1); b) film biodegradabile nero in Mater-bi, siglato N3, della Novamont, spessore 15 micron (MB-N3); c) Polietilene nero, spessore 50 micron (PE). La tesi MIN è stata concimata con kg/ha di N-P-K mentre la tesi C15+N, ha ricevuto un integrazione di soli 20 kg/ha di N minerale e non della metà di quanto distribuito in MIN. Questa variazione è stata applicata tenendo in conto il tasso di mineralizzazione dell N totale stimato nell anno precedente e l N minerale già presente nel compost. Le raccolte dei frutti sono state quattro, iniziate il 5 agosto e terminate il 20 agosto. Il finocchio, cv Orbit, è stata l ultima coltura di questo esperimento. Il trapianto è avvenuto il 11 settembre 2013 secondo un sesto di impianto di 0,70 m x 0,20 m pari ad un investimento di 7,2 piante/m 2. La concimazione della tesi MIN ha previsto l apporto di 124 kg/ha di N distribuito in tre interventi di copertura. La tesi C15 + N ha ricevuto un integrazione pari alla metà dell N applicato nella tesi MIN. La raccolta dei grumoli è avvenuta in due soluzioni l 8 e il 27 gennaio Anno Sequenza pomodoro San Marzano cipolla Bianca di Pompei Pomodoro San Marzano. Nel terzo anno di coltivazione, l incidenza del marciume apicale dei frutti ha rappresentato oltre l 80 % dello scarto che ha pesantamente ridotto l entità della produzione commerciabile (Tab. 1). Infatti, la produzione totale che tiene conto anche dello scarto si è attestata intorno alle 60 t/ha come nell anno precedente ma in riduzione rispetto al primo anno. Tuttavia, i livelli produttivi relativamente più elevati sono stati ottenuti con il trattamento C15 + N, significativamente differente da C15 e MIN; CNT conferma la significativa perdita di capacità produttiva come rilevato sia nel 2010 che nel La biomassa secca totale prodotta nelle parcelle fertilizzate è stata maggiore che nel CNT, in particolare quella concentrata nei frutti ricalca lo stesso 4

5 andamento rilevato per la produzione di frutti. Le pacciamature del terreno con film plastico in LDPE o biodegradabile in Mater-bi non hanno modificato l incidenza dello scarto che, tuttavia, è apparso significativamente più elevato passando dal film in LDPE a quello in Mater-bi al suolo nudo (Tab. 2). La pacciamatura non sembra avere svolto una funzione utile a regolare la disponibilità di acqua per la coltura riducendo lo stress idrico che è alla base della fisiopatologia del marciume apicale. Paradossalmente, l incidenza del marciume apicale è apparsa più alta in presenza dei teli pacciamanti ove il maggiore carico produttivo ha accentuato gli squilibri idrici tra rifornimento di acqua e superficie traspirante. Non a caso la produzione totale come quella di biomassa secca è stata più alta su LDPE seguita da Mater-bi. In conclusione, al di là della problematica legata all alta incidenza di marciume apicale, anche nel 2012, l ammendamento con compost alla dose di 15 t/ha in sostanza secca ha sostenuto rese colturali simili o, nel caso di ridotte aggiunte di N, superiori a quanto ottenuto con la concimazione minerale. Tabella 1: Produzione commerciabile di pomodoro San Marzano, e di biomassa secca in relazione alle strategie di fertilizzazione Produzione Scarto * Produzione Marciume Peso medio Sostanza Biomassa secca Biomassa comm.le totale apicale ** bacca secca frutto foglie+fusti secca frutti Fertilizzazione (t/ha) (t/ha) (t/ha) (t/ha) (g) (g) (t/ha) (t/ha) (t/ha) C15 + N 41.5 a 26.6 a 68.1 a 21.9 ab 59 n.s. 6.6 b 2.2 n.s. 3.4 a 5.7 a C b 27.3 a 58.1 b 23.5 a b b 5.1 a MIN 26.6 b 29.8 a 56.5 b 25.9 a a b 5.1 a CNT 16.1 c 16.5 b 32.7 c 14.6 b a c 3.4 b Biomassa secca totale Legenda: * include il marciume apicale ed è calcolato come mancata produzione. ** da intendere come mancata produzione ottenuta moltiplicando il numero di bacche colpite per il peso medio di quelle commerciabili. Per ogni colonna, le medie che non hanno lettere in comune sono significativamente diverse in base al test di Tukey per P=0,05; n.s.: differenze non significative Tabella 2: Produzione commerciabile di pomodoro San Marzano, e di biomassa secca in relazione al tipo di pacciamatura Produzione Scarto * Produzione Marciume Peso medio Sostanza secca Biomassa secca Biomassa Biomassa comm.le totale apicale** bacca frutto foglie+fusti secca frutti secca totale Pacciamatura (t/ha) (t/ha) (t/ha) (t/ha) (g) (g) (t/ha) (t/ha) (t/ha) LDPE 28.1 n.s a 63.1 a 30.8 a 56 b 6.9 n.s. 2.4 n.s. 2.6 a 5.1 a Mater-bi b 55.6 b 20.3 b 57 b a 4.9 ab Non pacciamato c 42.8 c 13.4 c 61 a b 4.4 b Legenda: * include il marciume apicale ed è calcolato come mancata produzione. ** da intendere come mancata produzione ottenuta moltiplicando il numero di bacche colpite per il peso medio di quelle commerciabili. Per ogni colonna, le medie che non hanno lettere in comune sono significativamente diverse in base al test di Tukey per P=0,05; n.s.: differenze non significative 5

6 Cipolla Bianca di Pompei. L esito produttivo di questa coltura è stato fortemente inficiato da livelli produttivi ridotti a 1/3 di quelli osservati nel ciclo condotto nell autunnoinverno (Tab. 3). La causa di questo risultato è ascrivibile alla diversa precocità dell ecotipo coltivato: marzatico nel 2011/12, aprilatico nel 2012/13. La raccolta della cipolla Aprilatica è avvenuta in tempi anticipati rispetto alla maturazione commerciale del bulbo. Inoltre, un errato diradamento delle piantine ha prodotto la riduzione dell investimento unitario previsto. Pertanto, le nostre considerazioni devono essere limitate alla constatazione che la produzione commerciabile e totale, come le caratteristiche dimensionali e ponderali dei bulbi di cipolla sono stati significativamente superiori nelle tesi fertilizzate (con compost o concimi minerali) rispetto al CNT. Infine, nella tabella 4, sono mostrate le asportazioni di N per tonnellata di bulbi o di piante intere (come normalmente sono raccolte). Sulla tesi MIN sono state rilevate le maggiori asportazioni segno di un maggiore assorbimento di N cui però non ha corrisposto un aumento produttivo rispetto alle tesi ammendate. Tabella 3: Produzione di bulbi di cipolla Bianca di Pompei e loro caratteristiche biometriche in relazione alle strategie di fertilizzazione Fertilizzazione Produzione commerciabile Produzione totale Peso medio Sostanza secca Diametro bulbo Altezza massima bulbo bulbo bulbo (t ha -1 ) (t ha -1 ) (g) (%) (cm) (cm) C15 8,0 a 13,5 a 225 a 11,4 b 8,3 a 4,2 a C15 + N 10,3 a 15,3 a 195 a 10,7 b 8,3 a 4,4 a CNT 1,7 b 7,1 b 85 c 7,1 b 6,3 b 3,5 ab MIN 8,1 a 15,2 a 153 b 18,5 a 7,9 a 4,0 a Tabella 4: Asportazioni di N con l intera coltura o con i bulbi In relazione al tipo di fertilizzazione Fertilizzazione Asportazione N intera coltura Asportazione N bulbi (kg t -1 sost. fresca) (kg t -1 bulbi freschi) C15 3,64 bc 1,23 b C15 + N 3,87 b 1,58 b MIN 5,74 a 2,81 a CNT 2,46 c 0,52 c Anno Sequenza melone retato finocchio. Melone. Anche per questa coltura come per la melanzana e il pomodoro è stata valutata l interazione tra tipo di fertilizzazione e tipo di pacciamatura. Le due tecniche non hanno interagito tra loro. Pertanto, la crescita e la produzione del melone sono discusse in relazione alle due tecniche prese separatamente. La produzione di melone Talento è apparsa debolmente influenzata dalle modalità di fertilizzazione (Tab. 1). Infatti, il numero dei frutti raccolti, il loro peso medio e l entità dello scarto non sono risultati differenti in modo significativo. Di conseguenza, la produzione commerciabile è stata significativamente maggiore solo con C15 + N (in linea con le ultime annate produttive) mentre il CNT per quanto sui livelli più bassi, e a differenza di quanto osservato negli ultimi anni, non si è distinto da MIN e C15. In Tab. 2 sono mostrati

7 parametri legati al contenuto in zuccheri, alla consistenza dei frutti e al colore della polpa. Il Brix, inferiore a 10, come la consistenza non sono stati differenti tra le tesi mentre, secondo il sistema di descrizione del colore CIE Lab, la polpa dei meloni provenienti dalle tesi ammendate con compost è risultata più luminosa (L) e con una cromaticità più accentuata verso l arancio/rosso (a). Anche la biomassa fresca e secca, escluse le radici, ha evidenziato che tutte le tesi hanno raggiunto livelli di sviluppo tra loro simili (Tab. 3); il CNT ha mostrato solo dei ritmi di accrescimento iniziali più lenti, raggiungendo poi uno sviluppo analogo alle aree fertilizzate. L impiego di pacciamatura biodegradabile con Mater-bi, invece, ha fornito dei riscontri molto interessanti in quanto, se sul piano produttivo, non ha determinato alcuna differenza con il film tradizionale in PE (Tab. 4), sul piano della qualità dei frutti, sono stati significativamente migliorati con entrambe le formulazioni N1 e N3, il Brix, la luminosità e la cromaticità della polpa verso tinte più calde giallo/arancio (Tab. 5). Questo risultato rappresenta un ulteriore conferma di quanto già osservato in precedenti esperienze con melone e fragola, circa il miglioramento di parametri espressivi della qualità delle produzioni quando ottenute su suoli pacciamati con film in Mater-bi. Tabella 1: Produzione del melone retato in funzione del tipo di fertilizzazione applicato Produzione commerciabile Frutti Scarto Peso medio frutto (t ha -1 ) (n x.000)ha -1 (t ha -1 ) (g) C15 + N 33,9 a 18,0 n.s. 1,5 n.s n.s. C15 (ex C30) 28,3 b 17,1 1, MIN 30,3 ab 17,0 2, CNT 26,8 b 15,7 1, Legenda: lettere minuscole diverse al fianco dei numeri indicano, in una stessa colonna, che le medie sono significativamente differenti in base al test di Tukey (P=0,05); n.s.: differenze non significative Tabella 2: Variazione di alcuni parametri relativi alla qualità dei frutti di melone in relazione al tipo di fertilizzazione applicato Brix Consistenza frutto Colore L a b C15 + N 9,5 n.s. 0,74 55,1 a 16,3 a 38,9 n.s. C15 (ex C30) 9,4 0,72 53,2 ab 16,1 a 38,8 MIN 9,1 0,70 49,7 b 14,8 ab 37,5 CNT 8,9 0,68 51,2 b 14,1 b 39,7 Legenda: lettere minuscole diverse al fianco dei numeri indicano, in una stessa colonna, che le medie sono significativamente differenti in base al test di Tukey (P=0,05); n.s.: differenze non significative Tabella 3: Biomassa sovrasuolo (rami, foglie e frutti) fresca e secca prodotta in relazione al tipo di fertilizzazione applicato

8 Biomassa fresca (t ha -1 ) Biomassa secca (t ha -1 ) Rami + Foglie Frutti Rami + Foglie Frutti C15 + N 45,0 n.s. 33,0 n.s. 1,8 n.s. 3,1 n.s. C15 (ex C30) 38,1 27,6 1,7 2,9 MIN 41,1 29,7 1,8 3,1 CNT 37,0 27,4 1,5 2,6 Legenda: n.s.: differenze non significative Tabella 4: Produzione del melone retato in funzione del tipo di pacciamatura impiegata sul terreno Produzione commerciabile Frutti Scarto Peso medio frutto (t ha -1 ) (n x.000) ha -1 (t ha -1 ) (g) Mater-bi - N1 31,5 n.s. 18,0 n.s. 1,6 n.s n.s. Mater-bi - N3 28,4 16,1 2, Polietilene 29,5 16,6 1, Legenda: n.s.: differenze non significative Tabella 5: Variazione di alcuni parametri legati alla qualità dei frutti di melone in relazione al tipo di pacciamatura impiegata Brix Consistenza frutto Colore L a b Mater-bi - N1 9,6 a 0,72 n.s. 53,4 a 16,0 a 39,8 a Mater-bi - N3 9,4 a 0,73 54,9 a 16,2 a 38,6 ab Polietilene 8,6 b 0,69 48,4 b 13,7 b 37,8 b Legenda: lettere minuscole diverse al fianco dei numeri indicano, in una stessa colonna, che le medie sono significativamente differenti in base al test di Tukey (P=0,05); n.s.: differenze non significative Finocchio. Questa coltura condotta nella stagione autunno-vernina ha prodotto risultati interessanti in quanto ha confermato che anche nella stagione più sfavorevole alle attività biologiche nel suolo, con l ammendamento ripetuto negli anni sono raggiungibili livelli di autonomia da concimi minerali tali da favorire risultati come quelli osservato con il finocchio. Infatti, come mostrato in tabella 6, per numero e peso di grumoli commerciabili prodotti le tesi fertilizzate sono state significativamente superiori al CNT, in particolare, C15 è stata la tesi più produttiva. L effetto della fertilizzazione è ancora più evidente se osserviamo il numero dei grumoli scartati e la mancata produzione (ottenuta dalla moltiplicazione del numero dei grumoli scartati per il peso medio di quelli commerciali). Il CNT è stato nettamente peggiore delle tesi fertilizzate. La fertilizzazione con il compost ha favorito la produzione di finocchi con migliori caratteristiche di forma e di colore (tab. 7). Il grumolo è, infatti, risultato più lungo e più largo, evidenziando una maggiore globosità (rapporto lunghezza/larghezza) oltre che una luminosità legata al bianco nettamente maggiore delle tesi MIN e CNT.

9 Tabella 6: Produzione di finocchio in relazione al tipo di fertilizzazione applicato Grumoli commerciabili Produzione commerciabile Peso medio grumolo Grumoli di scarto Mancata produzione (n x.000) ha -1 (t ha -1 ) (g) (n x.000) ha -1 (t ha -1 ) C15 + Nmin 63,3 ab 31,5 ab 495 n.s. 4,1 b 1,9 bc C15 (ex C30) 66,9 a 37,0 a 553 1,6 b 0,8 c MIN 56,2 bc 29,7 ab 531 6,6 b 3,5 b CNT 53,7 c 24,8 b ,7 a 6,8 a Legenda: lettere minuscole diverse al fianco dei numeri indicano, in una stessa colonna, che le medie sono significativamente differenti in base al test di Tukey (P=0,05); n.s.: differenze non significative Tabella 7: Caratteristiche biometriche e colorimetriche del grumolo di finocchi in relazione al tipo di fertilizzazione applicato Caratteristiche biometriche Colore del grumolo del grumolo lunghezza larghezza L A B (cm) (cm) C15 + Nmin 9,9 a 8,9 a 84,4 a 4,2 c 15,2 b C15 (ex C30) 10,1 a 9,1 a 83,5 a 4,1 c 14,0 b MIN 8,9 b 8,4 b 75,3 b 5,5 b 18,0 a CNT 7,9 c 6,7 c 75,9 b 6,4 a 18,4 a Legenda: lettere minuscole diverse al fianco dei numeri indicano, in una stessa colonna, che le medie sono significativamente differenti in base al test di Tukey (P=0,05); n.s.: differenze non significative Osservazioni su sostanza organica e attività enzimatiche nel terreno Nella figura 1 è mostrato l andamento annuale del contenuto in sostanza organica del profilo 0-30 cm di suolo in conseguenza della applicazione ripetuta dei trattamenti di fertilizzazione. Si tenga presente che fino a tutto il 2009, nel trattamento C15 ex C30 furono apportate 30 t/ha di compost poi ridotte a 15 dal Le osservazioni organica (SO) da 1,9 % a 1,6%, spiegabile con la mineralizzazione della frazione più labile dal momento della messa a coltura, tendono a restare stabilmente su livelli del tutto simili. Solo negli ultimi due anni, la SO in MIN è risultata lievemente superiore al CNT con ogni probabilità grazie ad un apporto di residui colturali a fine ciclo condotte in un arco temporale nettamente maggiore nella tesi concimata sufficientemente lungo hanno messo in evidenza il progressivo allargarsi di una forbice in cui dalla parte crescente erano i due trattamenti di ammendamento mentre da quella calante erano i due trattamenti senza apporti di compost (MIN e CNT). Tuttavia, rispetto a quella non concimata. Va messo in evidenza, infine, che nonostante la coltivazione e l assenza di reintegri consistenti di residui colturali, il contenuto in SO non tende ad abbassarsi di anno in anno; piuttosto, come hanno confermato ulteriori l osservazione permette ulteriori studi condotti sulle parcelle trattate, esiste una considerazioni. CNT e MIN dopo un iniziale abbassamento del contenuto in sostanza quota molto protetta dalla mineralizzazione grazie all interazione con le particelle limo-

10 argillose del terreno che proteggono la SO dall attacco microbico. Ovviamente, il corrispettivo di questa evidenza sta nella progressiva e netta insufficienza delle rese colturali ottenute su CNT, segno di una disponibilità di nutritivi limitata ma, mascherata dalla concimazione minerale che ha sempre permesso il mantenimento dei livelli produttivi di vertice nella tesi MIN. Dalla parte crescente della forbice, è possibile osservare come ad un primo anno di accentuata mineralizzazione, fanno seguito gli incrementi progressivi e proporzionali alle quantità immesse (30 e 15 t) fino al Nel 2011, sebbene gli apporti di compost siano stati pareggiati nell anno precedente, si osserva ancora una crescita del contenuto di SO alla quale fanno poi seguito annate di diminuzione pur permanendo un contenuto più alto laddove nel primo triennio si era aggiunto più compost. Nell ultimo anno in C15 + N è osservabile un andamento stazionario intorno al 2,2 % mentre in C15 è evidente un picco al 2,6%. Nell ultimo anno della prova, dunque, il divario in SO ottenuto grazie all ammendamento ripetuto, è stato di 0,3% tra C15 + N e MIN mentre sale a 0,7 % tra C15 e MIN. Quello che vale la pena sottolineare è che l impiego del compost reiterato negli anni, ha determinato sia un incremento nel contenuto di SO nel terreno, in equilibrio con le caratteristiche fisiche del suolo e il clima, sia una progressiva capacità del terreno di nutrire le colture grazie al miglioramento dei cicli biogeochimici dei principali nutrienti, tutti basati, su una più efficiente attività biologica del suolo. Proprio in virtù di ciò, la necessità di ricorrere a concimi minerali è stata ridotta al minimo con gli apporti di solo N minerale in dosi dimezzate. Questo trattamento ha finito col dimostrarsi quello migliore sia per il rendimento in SO nel terreno che per la produttività colturale. A supporto di quanto affermato circa le variazioni profonde delle attività biologiche del suolo determinate dal compost, nelle figure 2 e 3 sono mostrati gli andamenti nel tempo di due attività enzimatiche e della biomassa microbica, rispettivamente. Tali misure sono state effettuate nell ambito di un dottorato di ricerca che il Dip.to di Chimica e Biologia dell Università di Salerno ha dedicato a questo esperimento di lungo termine. Questi indicatori sono stati misurati nel periodo che va da aprile 2011 ad agosto 2013 in 11 momenti stagionali. L attività idrolasica e beta-glucosidasica (Fig. 2) sono indicatrici, la prima, delle reazioni di demolizione dei substrati organici (compost e residui colturali) immessi nel terreno, la seconda delle attività degradative più specificamente a carico dei carboidrati complessi come cellulose ed emicellulose. Ad un osservazione generale è evidente che le colonne verdi, chiare e scure, (trattamenti con il compost) hanno andamenti quasi sempre superiori alle colonne MIN e CNT che mostrano andamenti molto appaiati. Le attività idrolasiche, in particolare, manifestano i loro picchi sempre in conseguenza degli apporti annuali di compost e quindi dell immissione di nuovo substrato atto a sostenere le attività microbiche. Nella figura 3, infine, è rappresentata la biomassa microbica espressa, indirettamente, in termini di C o di N contenuti nelle spoglie microbiche appunto. In questo caso la differenza tra le due coppie di colonne (ammendate da un lato e controlli concimati e non dall altro) appare ancora più chiara e rende conto di una maggiore quantità di biomassa che garantisce una maggiore quantità di attività tali da liberare anche nutrienti per le piante. Un ultima notazione a carico di entrambe le figure va fatta riguardo agli effetti dell ammendamento con compost alla dose di 30 ton nel primo triennio. Una conseguenza di questa prassi differente, infatti, è leggibile anche in anni ( ) nei quali pur apportando dosi dimezzate, si continua ad osservare (specie per l attività idrolasica e la biomassa microbica) che i valori misurati più elevati sono frutto della fertilizzazione con i dosaggi più alti.

11

12 degli ammendamenti con compost. Metalli pesanti nel suolo. In collaborazione con il Dip.to di Chimica e Biologia dell Università di Salerno, nel corso del quinto anno di prova (2011/12) sono state effettuate analisi del suolo e delle piante al fine di valutare il contenuto dei metalli pesanti totali e biodisponibili nel suolo, e la frazione assorbita realmente dalle parti eduli delle piante di pomodoro e cipolla. Dopo cinqe anni di ammendamento è parso interessante questo approfondimento volto a verificare un eventuale aumento delle concentrazioni di metalli pesanti dovuto all impiego di compost. I metalli pesanti indagati sono stati il cadmio (Cd), il piombo (Pb), il manganese (Mn), il rame (Cu), il ferro (Fe) e lo zinco (Zn). Nella figura 4 sono mostrati i dati ottenuti. Il contenuto totale di metalli pesanti nel suolo a fine ciclo di pomodoro (riquadro b) non è apparso modificato dalle ripetute addizioni di compost; i contenuti biodisponibili, potenzialmente assorbibili dalle radici, hanno mostrato degli incrementi nelle aree ammendate per quanto riguarda il Cd, il Mn e lo Zn. Tuttavia, passando a osservare il riquadro (a), le concentrazioni rinvenute nei frutti non sono apparse correlate alle concentrazioni di biodisponibile nel suolo, eccezion fatta per il Mn e il Pb nella tesi C15. Al contrario, considerando Cd e Pb, è osservabile come le concentrazioni più alte sono state misurate nelle parcelle CNT e MIN. Ad ogni buon conto le concentrazioni misurate, almeno per quanto riguarda Cd, Pb. Mercurio e Stagno (normate nel Regolamento della Commissione Europea n. 1881/2006) non raggiungono concentrazioni di rischio. Passando alla cipolla, è da notare che i contenuti nel suolo di metalli pesanti e biodisponibili non sono apparsi modificati sostanzialmente dall impiego di compost (Riquadro d). Le misure effettuate sulle radici e i bulbi di cipolla alla raccolta (riquadro c) hanno messo in evidenza il fisiologico comportamento della pianta di cipolla che ha accumulato metalli pesanti in concentrazione maggiore nelle radici rispetto ai bulbi. Le radici hanno agito come un filtro rispetto agli organi da esse alimentati. Passando, poi, a osservare gli effetti dei trattamenti di fertilizzazione, è possibile notare come sia nelle radici che nei bulbi non è evidente un sistematico effetto di aumento legato al compost. Piuttosto, spesso è nel CNT che si osservano concentrazioni più alte di Cd, Pb, Cu nelle radici o, ad esempio, di Mn nei bulbi provenienti da MIN. In altre parole, gli effetti osservati sembrano determinati da altri fattori piuttosto che dall uso del compost.

13 Figura 4: Concentrazione di metalli pesanti in frutti di pomodoro nel 2011 (a) e corrispondente concentrazione a fine ciclo di pomodoro di metalli pesanti totali e biodisponibili (barre tratteggiate in nero) nel suolo (b). Concentrazione di metalli pesanti in radici e bulbi (barre tratteggiate sin nero) di cipolla nel 2012 (c) e corrispondente concentrazione a fine ciclo di cipolla di metalli pesanti totali e biodisponibili (barre tratteggiate in nero) nel suolo (d). Legenda: UF=CNT, MF=MIN, CF=C15+N, CM=C15 ex C30

Filiera cipolla bianca di Pompei Individuazione del fabbisogno di azoto in funzione del biotipo e della destinazione commerciale.

Filiera cipolla bianca di Pompei Individuazione del fabbisogno di azoto in funzione del biotipo e della destinazione commerciale. Attività 2013-2014 del Centro Orticolo Campano Area Tematica Messa a punto di tecniche colturali ecosostenibili Filiera cipolla bianca di Pompei 2.2.1. Individuazione del fabbisogno di azoto in funzione

Dettagli

Tab. 2 Composizione, ph ed Ec della soluzione nutritiva per fertirrigazione distribuita una volta alla settimana

Tab. 2 Composizione, ph ed Ec della soluzione nutritiva per fertirrigazione distribuita una volta alla settimana Melone prova di confronto materiali pacciamanti 2018 Scopo della prova Valutare in pieno campo, l efficacia della copertura del terreno (pacciamatura) con 5 differenti film plastici biodegradabili (Mater-bi)

Dettagli

Perfectpeel (Seminis) 11/04/2016 in contenitori da 160 fori

Perfectpeel (Seminis) 11/04/2016 in contenitori da 160 fori Pomodoro da industria prova di confronto materiali pacciamanti incolori 0 Scopo della prova Valutare l efficacia della copertura del terreno (pacciamatura) con differenti materiali biodegradabili in confronto

Dettagli

Progetto regionale Sostanza organica nei terreni Risultati del primo triennio di prove

Progetto regionale Sostanza organica nei terreni Risultati del primo triennio di prove Progetto regionale Sostanza organica nei terreni Risultati del primo triennio di prove L utilizzo del compost in orticoltura: due esperienze triennali su colture da mercato fresco, industria e fragola

Dettagli

Luigi Morra del CREA-FRC di Caserta. Pontecagnano, 22 settembre 2015 Workshop PABIORFRU

Luigi Morra del CREA-FRC di Caserta. Pontecagnano, 22 settembre 2015 Workshop PABIORFRU Ortive a ciclo primaverile-estivo. Rese produttive e qualità dei frutti di melone retato (Cucumis melo L.) allevato sotto tunnel in prove del 2014 e 2015 Luigi Morra del CREA-FRC di Caserta Pontecagnano,

Dettagli

Attività del Centro Orticolo Campano Area Tematica Messa a punto di tecniche innovative ecosostenibili

Attività del Centro Orticolo Campano Area Tematica Messa a punto di tecniche innovative ecosostenibili Attività 2008-2009 del Centro Orticolo Campano Area Tematica Messa a punto di tecniche innovative ecosostenibili Collaudo di formule di fertilizzazione con compost da forsu in successioni orticole di pieno

Dettagli

Melone semiforzato confronto materiali pacciamanti 2014

Melone semiforzato confronto materiali pacciamanti 2014 Melone semiforzato confronto materiali pacciamanti 04 Scopo della prova Valutare l efficacia della copertura del terreno (pacciamatura) con differenti film biodegradabili, in confronto con un film plastico

Dettagli

Melone prova di confronto materiali pacciamanti 2016

Melone prova di confronto materiali pacciamanti 2016 Melone prova di confronto materiali pacciamanti 06 Scopo della prova Valutare l efficacia della copertura del terreno (pacciamatura) con differenti materiali biodegradabili (tab. ), sulle rese areiche

Dettagli

Lattuga gentile confronto materiali pacciamanti 2014

Lattuga gentile confronto materiali pacciamanti 2014 Lattuga gentile confronto materiali pacciamanti 04 Scopo della prova Valutare l efficacia della copertura del terreno (pacciamatura) con film biodegradabile nei confronti di un tradizionale film di PE

Dettagli

Lattuga prova di confronto materiali pacciamanti 2018

Lattuga prova di confronto materiali pacciamanti 2018 Lattuga prova di confronto materiali pacciamanti 08 Scopo della prova Valutare l efficacia della copertura del terreno (pacciamatura) con differenti materiali biodegradabili (tab. ) oltre alla tesi non

Dettagli

Melone semiforzato: prova di confronto tra materiali pacciamanti 2012

Melone semiforzato: prova di confronto tra materiali pacciamanti 2012 Melone semiforzato: prova di confronto tra materiali pacciamanti 01 SCOPO DELLA PROVA Valutare l efficacia della copertura del terreno (pacciamatura), con differenti materiali film biodegradabili ( di

Dettagli

RADICCHIO VARIEGATO E BIANCO DI LUSIA confronto varietale 2014

RADICCHIO VARIEGATO E BIANCO DI LUSIA confronto varietale 2014 RADICCHIO VARIEGATO E BIANCO DI LUSIA confronto varietale 204 Scopo della prova L esperienza è stata condotta al fine di approfondire le conoscenze sui principali parametri quanti-qualitativi dei grumoli

Dettagli

Confronto e selezione di portinnesti per l innesto di cocomero e peperone

Confronto e selezione di portinnesti per l innesto di cocomero e peperone Attività 28-29 del Centro Orticolo Campano Area Tematica Messa a punto di tecniche innovative ecosostenibili Confronto e selezione di portinnesti per l innesto di cocomero e peperone Risultati delle prove

Dettagli

Melone semiforzato: prova di confronto tra materiali pacciamanti 2013

Melone semiforzato: prova di confronto tra materiali pacciamanti 2013 Melone semiforzato: prova di confronto tra materiali pacciamanti 2013 Scopo della prova Valutare l efficacia della copertura del terreno (pacciamatura), con differenti film plastici biodegradabili a confronto

Dettagli

Fig. 2: Cucurita maxima varietà Top gun portainnesto Zucca lagenaria

Fig. 2: Cucurita maxima varietà Top gun portainnesto Zucca lagenaria PIANO SPERIMENTALE PER LA VALUTAZIONE DELL AZIONE AGRONOMICA E DEGLI EFFETTI AMBIENTALI DEL COMPOST DI QUALITA BERCO NELLA COLTIVAZIONE DEI MELONI E DELLE ANGURIE Fig. 1: Cucimis melo varietà Honey sweet

Dettagli

L utilizzo del compost in frutticoltura: effetti sulla fertilità del suolo e sul comportamento vegeto-produttivo delle piante

L utilizzo del compost in frutticoltura: effetti sulla fertilità del suolo e sul comportamento vegeto-produttivo delle piante L utilizzo del compost in frutticoltura: effetti sulla fertilità del suolo e sul comportamento vegeto-produttivo delle piante M. Toselli, E. Baldi, G. Marcolini, B. Marangoni Dipartimento di Colture Arboree

Dettagli

CETRIOLO SERRA 2013 INTRODUZIONE

CETRIOLO SERRA 2013 INTRODUZIONE CETRIOLO SERRA 2013 INTRODUZIONE La coltura del cetriolo in coltura protetta in Italia ha registrato, nel triennio 2010/2012 (dati ISTAT), un netto incremento, soprattutto in termini di superfici, attestandosi

Dettagli

Analisi dell orticoltura protetta meridionale e possibilità di contenimento dell impatto ambientale mediante l impiego di fertilizzanti organici

Analisi dell orticoltura protetta meridionale e possibilità di contenimento dell impatto ambientale mediante l impiego di fertilizzanti organici Analisi dell orticoltura protetta meridionale e possibilità di contenimento dell impatto ambientale mediante l impiego di fertilizzanti organici Unità di ricerca Dipartimento di OrtofloroArboricoltura

Dettagli

EFFETTI INDOTTI DALLA CONCIMAZIONE ORGANICA CON VENUS (CONCIME ORGANO-MINERALE NK 12-15) SULLO SVILUPPO DEL MAIS

EFFETTI INDOTTI DALLA CONCIMAZIONE ORGANICA CON VENUS (CONCIME ORGANO-MINERALE NK 12-15) SULLO SVILUPPO DEL MAIS EFFETTI INDOTTI DALLA CONCIMAZIONE ORGANICA CON VENUS (CONCIME ORGANO-MINERALE NK 12-15) SULLO SVILUPPO DEL MAIS OBIETTIVO DELLA PROVA Valutazione dell effetto di diverse dosi del concime organo-minerale

Dettagli

Melone semiforzato prova di confronto materiali pacciamanti 2011

Melone semiforzato prova di confronto materiali pacciamanti 2011 Melone semiforzato prova di confronto materiali pacciamanti 0 SCOPO DELLA PROVA Valutare l efficacia della copertura del terreno (pacciamatura) con 5 differenti materiali film biodegradabili ( di Mater-bi

Dettagli

Lattuga cappuccia: prova di confronto tra materiali pacciamanti 2013

Lattuga cappuccia: prova di confronto tra materiali pacciamanti 2013 Lattuga cappuccia: prova di confronto tra materiali pacciamanti 013 Scopo della prova Valutare l efficacia della copertura del terreno (pacciamatura) con film biodegradabili o non nei confronti del terreno

Dettagli

Area tematica Messa a punto di tecniche colturali ecosostenibili

Area tematica Messa a punto di tecniche colturali ecosostenibili Area tematica Messa a punto di tecniche colturali ecosostenibili Collaudo di alcune formule di impiego di compost da f.o.r.s.u. e di prodotti biofungicidi Risultati del secondo anno (2008) : Coltura di

Dettagli

UN TRIENNIO DI SPERIMENTAZIONE SU COLTURE ARBOREE CON UTILIZZO DI COMPOST OTTENUTO DA FANGHI DI DEPURAZIONE

UN TRIENNIO DI SPERIMENTAZIONE SU COLTURE ARBOREE CON UTILIZZO DI COMPOST OTTENUTO DA FANGHI DI DEPURAZIONE Politecnico di Bari Aula Magna Attilio Alto Venerdì, 4 Dicembre 2015 UN TRIENNIO DI SPERIMENTAZIONE SU COLTURE ARBOREE CON UTILIZZO DI COMPOST OTTENUTO DA FANGHI DI DEPURAZIONE Responsabile scientifico

Dettagli

PROVA di FERTIRRIGAZIONE su POMODORO da INDUSTRIA - Anno 2008 Arsia Regione Toscana - Pavoni S.p.a. Caratteristiche della prova

PROVA di FERTIRRIGAZIONE su POMODORO da INDUSTRIA - Anno 2008 Arsia Regione Toscana - Pavoni S.p.a. Caratteristiche della prova PROVA di FERTIRRIGAZIONE su POMODORO da INDUSTRIA - Anno 2008 Arsia Regione Toscana - Pavoni S.p.a. Caratteristiche della prova La prova ha previsto il confronto, a parità di unità fertilizzanti, tra alcune

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2019 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > Rucola pieno campo

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2019 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > Rucola pieno campo Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2019 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > Rucola pieno campo CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e

Dettagli

RADICCHIO ROSSO DI CHIOGGIA

RADICCHIO ROSSO DI CHIOGGIA RADICCHIO ROSSO DI CHIOGGIA Classe di maturazione precoce Confronto varietale 2015 Scopo della prova L esperienza è stata condotta al fine di approfondire le conoscenze sui principali parametri quanti-qualitativi

Dettagli

ZUCCHINO SERRA. introduzione

ZUCCHINO SERRA. introduzione zucchino serra introduzione ZUCCHINO SERRA Nel Veneto (fonte SISTAR Veneto Sistema Statistico regionale) la superficie interessata alla coltivazione dello zucchino nel 2008 si è attestata sui 1.340 ha

Dettagli

Relazione finale: Confronto fra differenti strategie di fertirrigazione nel pomodoro da industria. Annata Az. Riccardo Bellosi (Savarna)

Relazione finale: Confronto fra differenti strategie di fertirrigazione nel pomodoro da industria. Annata Az. Riccardo Bellosi (Savarna) Relazione finale: Confronto fra differenti strategie di fertirrigazione nel pomodoro da industria Az. Riccardo Bellosi (Savarna) Annata 2013 Committente: Sacom A cura di R&S Coop. Terremerse Via Cà del

Dettagli

Effetti dell ammendante compostato sul suolo: risultati di 6 anni di prove

Effetti dell ammendante compostato sul suolo: risultati di 6 anni di prove X Conferenza Nazionale sul Compost Sessione Tecnica ECOMONDO 2008 - Rimini, 7 novembre 2008 Effetti dell ammendante compostato sul suolo: risultati di 6 anni di prove Lorella Rossi, Sergio Piccinini CRPA,

Dettagli

Tab. 1 Conduzione e gestione della prova Disegno sperimentale blocchi randomizzati con 3 ripetizioni 30/03/15 in contenitori alveolati da 40 fori

Tab. 1 Conduzione e gestione della prova Disegno sperimentale blocchi randomizzati con 3 ripetizioni 30/03/15 in contenitori alveolati da 40 fori MELANZANZA STRIATA confronto e panoramica varietale 2015 Scopo della prova Valutare sulla base dei principali parametri quali-quantitativi, l attitudine alla produzione commerciale di 6 cultivar di melanzana.

Dettagli

turbo root WG rigenera la fertilità del suolo

turbo root WG rigenera la fertilità del suolo turbo root WG rigenera la fertilità del suolo ACIDI UMICI Miglioramento integrale della fertilità del suolo MIGLIORAMENTI BIOLOGICI: SVILUPPO RADICALE Grazie ai miglioramenti fisici-chimici, si ha un conseguente

Dettagli

POMODORO NASONE prova varietale 2017 (BIONET 2012/ Rete regionale di interesse agrario; misura 214/H del PSR )

POMODORO NASONE prova varietale 2017 (BIONET 2012/ Rete regionale di interesse agrario; misura 214/H del PSR ) POMODORO NASONE prova varietale 2017 (BIONET 2012/2014 - Rete regionale di interesse agrario; misura 214/H del PSR 2007-2013) Scopo della prova La prova varietale è stata condotta al fine di approfondire

Dettagli

VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DELLA COLTIVAZIONE DI SORGO DA BIOMASSA SULLA NUTRIZIONE AZOTATA DEL FRUMENTO

VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DELLA COLTIVAZIONE DI SORGO DA BIOMASSA SULLA NUTRIZIONE AZOTATA DEL FRUMENTO VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DELLA COLTIVAZIONE DI SORGO DA BIOMASSA SULLA NUTRIZIONE AZOTATA DEL FRUMENTO Stefano Amaducci 1, Paolo Serra 1, Vincenzo Tabaglio 1 1 Ist. di Agronomia, Genetica e Coltivazioni

Dettagli

Sperimentazione Terremerse: Confronto fra differenti strategie di fertirrigazione su pomodoro da industria Con SGB alte rese + qualità

Sperimentazione Terremerse: Confronto fra differenti strategie di fertirrigazione su pomodoro da industria Con SGB alte rese + qualità Sperimentazione Terremerse: Confronto fra differenti strategie di fertirrigazione su pomodoro da industria-2013 Con SGB alte rese + qualità Terremerse: Sperimentazione pomodoro da industria 2013 La collaborazione

Dettagli

RADICCHIO. Cichorium intybus L.

RADICCHIO. Cichorium intybus L. RADICCHIO Cichorium intybus L. classe di maturazione precoce RADICCHIO ROSSO DI CHIOGGIA Scopo della prova L esperienza è stata condotta al fine di approfondire le conoscenze sui principali parametri quanti-qualitativi

Dettagli

Cetriolo SCOPO DELLA PROVA MATERIALI E METODI. CENTRO PO DI TRAMONTANA Risultati Sperimentali 2007 nel settore orticolo

Cetriolo SCOPO DELLA PROVA MATERIALI E METODI. CENTRO PO DI TRAMONTANA Risultati Sperimentali 2007 nel settore orticolo Cetriolo Indicazioni variet ali SCOPO DELLA PROVA Valutare, sulla base dei principali parametri quanti-qualitativi, l attitudine commerciale di 3 di cetriolo in coltura protetta primaverile. MATERIALI

Dettagli

Impianto Modalità... fila semplice - Distanza tra le file... 2 m - Distanza sulla fila... 0,75 m - Densità... 0,66 pp/m 2. Tab. 1 - Tesi a confronto

Impianto Modalità... fila semplice - Distanza tra le file... 2 m - Distanza sulla fila... 0,75 m - Densità... 0,66 pp/m 2. Tab. 1 - Tesi a confronto MELONE Prova di confronto materiali pacciamanti SCOPO DELLA PROVA Valutare l efficacia della copertura del terreno (pacciamatura) con differenti materiali biodegradabili a confronto con testimoni non biodegradabili

Dettagli

2 t/ha di stallatico pellettato (Fertildung 3-3-3) 4 q/ha di complesso ternario

2 t/ha di stallatico pellettato (Fertildung 3-3-3) 4 q/ha di complesso ternario MELANZANA VIOLA confronto e panoramica varietale 2015 Scopo della prova Valutare sulla base dei principali parametri quali-quantitativi, l attitudine commerciale di 13 cultivar di melanzana viola. Materiali

Dettagli

BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA

BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > Rucola pieno campo

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > Rucola pieno campo Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > Rucola pieno campo CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e

Dettagli

BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA

BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE

Dettagli

ZUCCHINO indicazioni, confronto e panoramica varietale 2017

ZUCCHINO indicazioni, confronto e panoramica varietale 2017 ZUCCHINO indicazioni, confronto e panoramica varietale 2017 Scopo della prova L esperienza è stata condotta al fine di approfondire le conoscenze sui principali parametri quanti-qualitativi di 26 cultivar

Dettagli

U7- Unità di ricerca per lo studio dei sistemi colturali (Metaponto)

U7- Unità di ricerca per lo studio dei sistemi colturali (Metaponto) Effetti dello stress idrico e salino sulla produzione quantiqualitativa di due colture tipiche dell area metapontina ed evoluzione dei parametri fisico-chimici del suolo U7- Unità di ricerca per lo studio

Dettagli

MELANZANZA VIOLA confronto e panoramica varietale 2014 Scopo della prova Materiali e Metodi Tab. 1 Conduzione e gestione della prova

MELANZANZA VIOLA confronto e panoramica varietale 2014 Scopo della prova Materiali e Metodi Tab. 1 Conduzione e gestione della prova MELANZANZA VIOLA confronto e panoramica varietale 2014 Scopo della prova Valutare sulla base dei principali parametri quali-quantitativi, l attitudine commerciale di 7 cultivar di melanzana viola. Materiali

Dettagli

Introduzione della pacciamatura del terreno con teli biodegradabili a base di Mater-bi per colture orticole e frutticole (PA.BI.OR.FRU.

Introduzione della pacciamatura del terreno con teli biodegradabili a base di Mater-bi per colture orticole e frutticole (PA.BI.OR.FRU. Unità di Ricerca per la Frutticoltura di Caserta Introduzione della pacciamatura del terreno con teli biodegradabili a base di Mater-bi per colture orticole e frutticole (PA.BI.OR.FRU.) Un azione coordinata

Dettagli

SEDANO. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.

SEDANO. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SEDANO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non

Dettagli

BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA

BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA BASILICO, PREZZEMOLO E RUCOLA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE

Dettagli

SAGGI DI EFFICACIA DI IDRORETENTORI OTTO OASE PER SUOLI E SUBSTRATI

SAGGI DI EFFICACIA DI IDRORETENTORI OTTO OASE PER SUOLI E SUBSTRATI SAGGI DI EFFICACIA DI IDRORETENTORI OTTO OASE PER SUOLI E SUBSTRATI COMMITTENTE: ADVANCED NEW WATER TECHNOLOGIES (ANWT). Albenga, 26/09/2013 SAGGIO DI EFFICACIA SU IDRORETENTORI Introduzione A partire

Dettagli

2.3 - Impiego di film biodegradabili o con diverse proprietà nella solarizzazione del terreno per il controllo dei patogeni tellurici della cipolla.

2.3 - Impiego di film biodegradabili o con diverse proprietà nella solarizzazione del terreno per il controllo dei patogeni tellurici della cipolla. Attività 2013-2014 del Centro Orticolo Campano Area Tematica Messa a punto di tecniche colturali ecosostenibili 2.3 - Impiego di film biodegradabili o con diverse proprietà nella solarizzazione del terreno

Dettagli

Tab. 2 Composizione, ph ed EC della soluzione nutritiva per fertirrigazione. composti ed elementi

Tab. 2 Composizione, ph ed EC della soluzione nutritiva per fertirrigazione. composti ed elementi POMODORO NASONE prova varietale 2015 (Prova finanziata dal progetto BIONET 2012/2014 - Rete regionale di interesse agrario; misura 214/H del PSR 2007-2013) Scopo della prova La prova varietale è stata

Dettagli

Valutazione di accessioni di zucchino

Valutazione di accessioni di zucchino Valutazione di accessioni di zucchino Categories : Anno 2010, N. 104-15 giugno 2010 in coltivazione primaverile-estiva in area interna della regione Campania Risultati delle prove dal CRA-CAT di Scafati

Dettagli

FERTILIZZAZIONE ORGANICA E DIRETTIVA NITRATI in Emilia-Romagna

FERTILIZZAZIONE ORGANICA E DIRETTIVA NITRATI in Emilia-Romagna IV Forum Interregionale sul Compostaggio Torino, 5 marzo 2008 FERTILIZZAZIONE ORGANICA E DIRETTIVA NITRATI in Emilia-Romagna Lorella ROSSI Centro Ricerche Produzioni Animali (CRPA) Reggio Emilia DIRETTIVA

Dettagli

Caratteristiche e utilizzazione agronomica del compost a base di posidonia

Caratteristiche e utilizzazione agronomica del compost a base di posidonia GESTIONE SOSTENIBILE E STRATEGIE PER IL RECUPERO DEI RESIDUI SPIAGGIATI DI POSIDONIA Caratteristiche e utilizzazione agronomica del compost a base di posidonia Angelo Parente Francesco Montesano angelo.parente@ispa.cnr.it

Dettagli

P. Pasotti, M.Pelliconi ASTRA Faenza U.O. Mario Neri Imola Bologna 14 Novembre 2013

P. Pasotti, M.Pelliconi ASTRA Faenza U.O. Mario Neri Imola Bologna 14 Novembre 2013 P. Pasotti, M.Pelliconi ASTRA Faenza U.O. Mario Neri Imola Bologna 14 Novembre 2013 Obiettivi Valutare su melone e pomodorino in pieno campo, nel biennio 2012-2013, l efficacia di due linee di concimazione

Dettagli

CECE. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.

CECE. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. CECE Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non è

Dettagli

L uso del compost nei sistemi agrari estensivi: primi risultati sperimentali

L uso del compost nei sistemi agrari estensivi: primi risultati sperimentali Agenzia Regionale per la Ricerca in Agricoltura COMPOST E AGRICOLTURA - Olmedo 4 novembre 2016 L uso del compost nei sistemi agrari estensivi: primi risultati sperimentali Lorenzo Salis - Maria Sitzia

Dettagli

SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE FINOCCHIO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

Dettagli

VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE MELONE - COCOMERO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

Dettagli

SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ

SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ ACTINIDIA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA DELL AMBIENTE DI COLTIVAZIONE E VOCAZIONALITÀ

Dettagli

ERBAI MISTI SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE (OGM). AVVICENDAMENTO COLTURALE

ERBAI MISTI SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE (OGM). AVVICENDAMENTO COLTURALE ERBAI MISTI Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

Dettagli

PISELLO. Non è consentito l uso di materiale proveniente da organismi geneticamente modificati (OGM).

PISELLO. Non è consentito l uso di materiale proveniente da organismi geneticamente modificati (OGM). PISELLO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non

Dettagli

FAVA da orto SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE (OGM). AVVICENDAMENTO COLTURALE

FAVA da orto SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE (OGM). AVVICENDAMENTO COLTURALE FAVA da orto Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

Dettagli

Centro Orticolo Campano

Centro Orticolo Campano Centro Orticolo Campano Area tematica Valorizzazione ecotipi tradizionali Ottimizzazione delle tecniche colturali di ecotipi di peperone (ciclo primaverile-estivo) avvicendati ad ecotipi di scarola e torzella

Dettagli

RADICCHIO ROSSO DI CHIOGGIA 2013 INTRODUZIONE Il radicchio, a livello nazionale, ha interessato una superficie di circa di ha fino al 2011 per

RADICCHIO ROSSO DI CHIOGGIA 2013 INTRODUZIONE Il radicchio, a livello nazionale, ha interessato una superficie di circa di ha fino al 2011 per RADICCHIO ROSSO DI CHIOGGIA 2013 INTRODUZIONE Il radicchio, a livello nazionale, ha interessato una superficie di circa di 15.000 ha fino al 2011 per poi avere un calo abbastanza significativo di circa

Dettagli

Risultati delle campagne sperimentali su riso

Risultati delle campagne sperimentali su riso Risultati delle campagne sperimentali su riso 2016-2017 Roberto Confalonieri Università degli Studi di Milano Cassandra lab roberto.confalonieri@unimi.it www.cassandralab.com Contenuti Introduzione Obiettivi

Dettagli

nuove linee di sviluppo delle attività sperimentali

nuove linee di sviluppo delle attività sperimentali Martedi 15 dicembre 2009 Prospettive del post progetto di ricerca PROBITEC nuove linee di sviluppo delle attività sperimentali Responsabile UO Servizi per la valorizzazione delle produzioni agro zootecniche

Dettagli

ASTRA Innovazione e Sviluppo Unità Operativa Mario Neri Imola

ASTRA Innovazione e Sviluppo Unità Operativa Mario Neri Imola ASTRA Innovazione e Sviluppo Unità Operativa Mario Neri Imola Punto EM Attività in serra su rucola e spinacio Confronto fra diversi prodotti fertilizzanti Responsabili delle prove: Dr. P. Pasotti, Dr.ssa

Dettagli

La fertirrigazione in serra

La fertirrigazione in serra Workshop La gestione della nutrizione minerale nelle colture in serra Comiso, 20 Settembre 2013 La fertirrigazione in serra F. Giuffrida 1, C. Leonardi 1 & F. D Anna 2 1 DISPA Università degli Studi di

Dettagli

Edizioni L Informatore Agrario

Edizioni L Informatore Agrario www.informatoreagrario.it Ezioni L Informatore Agrario Tutti i ritti riservati, a norma della Legge sul Diritto d Autore e le sue sucessive moficazioni. Ogni utilizzo quest opera per usi versi da quello

Dettagli

ic per modificare lo stile del t

ic per modificare lo stile del t ic per modificare lo stile del t Il ruolo della nutrizione minerale negli agrumi in vaso Relator e: Vincenzo Dispenza Marsala, 26 luglio 2013 Esigenze della pianta FATTORI DELLA PRODUZIONE NATURALI Clima

Dettagli

ERBA MEDICA SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE (OGM). AVVICENDAMENTO COLTURALE

ERBA MEDICA SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE (OGM). AVVICENDAMENTO COLTURALE ERBA MEDICA Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

Dettagli

Materiali e metodi. Tab. 1 Conduzione e gestione della prova

Materiali e metodi. Tab. 1 Conduzione e gestione della prova MELANZANZA LUNGA indicazione e confronto varietale 2014 Scopo della prova Valutare in termini di adattabilità all ambiente e di prestazioni produttive quanti-qualitative 11 cultivar di melanzana lunga

Dettagli

Impiego di concimi azotati a lento rilascio in orticoltura da pieno campo

Impiego di concimi azotati a lento rilascio in orticoltura da pieno campo Attività 2008-2009 del Centro Orticolo Campano Area Tematica Messa a punto di tecniche innovative ecosostenibili Impiego di concimi azotati a lento rilascio in orticoltura da pieno campo Risultati delle

Dettagli

Edizioni L Informatore Agrario

Edizioni L Informatore Agrario www.informatoreagrario.it Edizioni L Informatore Agrario Tutti i diritti riservati, a norma della Legge sul Diritto d Autore e le sue successive modificazioni. Ogni utilizzo di quest opera per usi diversi

Dettagli

VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE INSALATE Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non

Dettagli

CAVOLI DA SEME SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

CAVOLI DA SEME SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE CAVOLI DA SEME Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

Dettagli

ANGURIA confronto varietale 2014

ANGURIA confronto varietale 2014 ANGURIA confronto varietale 2014 Scopo della prova L esperienza è stata condotta al fine di valutare l attitudine commerciale di 21 cultivar di minianguria, in coltura primaverile. Materiali e metodi L

Dettagli

VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE SPINACIO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non

Dettagli

CAL-FERT: Un software per la concimazione degli ortaggi

CAL-FERT: Un software per la concimazione degli ortaggi Workshop LA GESTIONE DELLA NUTRIZIONE MINERALE NELLE COLTURE DI SERRA-Progetto AZORT Comiso - 20 SETTEMBRE 2013 CAL-FERT: Un software per la concimazione degli ortaggi Luca Incrocci: Dip. Scienze Agrarie,

Dettagli

La produzione di ammendanti e il rapporto con gli agricoltori. Federico Valentini GESENU SpA

La produzione di ammendanti e il rapporto con gli agricoltori. Federico Valentini GESENU SpA La produzione di ammendanti e il rapporto con gli agricoltori Federico Valentini GESENU SpA 29 settembre 2011 L Impianto di Pietramelina PERUGIA L Impianto di Pietramelina Avviamento: 1988 Matrici trattate:

Dettagli

GESTIONE DEI CONCIMI AZOTATI IN CEREALICOLTURA. sperimentazione su riso

GESTIONE DEI CONCIMI AZOTATI IN CEREALICOLTURA. sperimentazione su riso GESTIONE DEI CONCIMI AZOTATI IN CEREALICOLTURA Obiettivi Risultati ed relativi attori al del triennio progetto di sperimentazione su riso Marco Romani, Gianluca Beltarre CENTRO RICERCHE SUL RISO Efficienza

Dettagli

AGLIO. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura.

AGLIO. Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. AGLIO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non

Dettagli

SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE PRATI POLIFITI Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > AGLIO

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > AGLIO Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > AGLIO CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Attività del Centro Orticolo Campano Area Tematica Messa a punto di tecniche colturali ecosostenibili

Attività del Centro Orticolo Campano Area Tematica Messa a punto di tecniche colturali ecosostenibili Attività 2013-2014 del Centro Orticolo Campano Area Tematica Messa a punto di tecniche colturali ecosostenibili Attività 2.1.1 e 2.1.2. Impiego di compost vegetali e di compost-tea per la difesa e la biostimolazione

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> FRUMENTO DA SEME

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> FRUMENTO DA SEME Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> FRUMENTO DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2018 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > AVENA DA SEME

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2018 Norme tecniche di coltura > Colture erbacee > AVENA DA SEME Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità Mantenimento dell'agroecosistema naturale Scelta varietale e materiale di moltiplicazione Sistemazione e preparazione del suolo all'impianto e alla

Dettagli

FAVA e FAVINO da granella

FAVA e FAVINO da granella FAVA e FAVINO da granella Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura. SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI

Dettagli

Relazione finale Progetto PRIN

Relazione finale Progetto PRIN Relazione finale Progetto PRIN La ricerca è stata condotta nel biennio 2009-2011 presso l azienda Campo Carboj dell Ente Sviluppo Agricolo in agro di Castelvetrano. Nel corso della prova sono stati valutati

Dettagli

(A cura della SOPAT n. 84 di Alcamo e della SOPAT n. 82 di Marsala - Anno 2011)

(A cura della SOPAT n. 84 di Alcamo e della SOPAT n. 82 di Marsala - Anno 2011) VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO QUALI-QUANTITATIVO E DI ADATTABILITA AMBIENTALE SU NUOVE VARIETA DI MELONE A BUCCIA GIALLA (A cura della SOPAT n. 84 di Alcamo e della SOPAT n. 82 di Marsala - Anno 2011)

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CEREALI AUTUNNO-VERNINI DA SEME

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CEREALI AUTUNNO-VERNINI DA SEME Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2017 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> CEREALI AUTUNNO-VERNINI DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI NORMA REGIONALE NOTE Scelta

Dettagli

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2018 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> FRUMENTO DA SEME

Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2018 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> FRUMENTO DA SEME Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2018 Norme tecniche di coltura > Colture da seme> FRUMENTO DA SEME CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione e vocazionalità

Dettagli

CIPOLLA: Tipologia bianca, dorata, rossa - Azienda LONGO Paolo - Racconigi CN

CIPOLLA: Tipologia bianca, dorata, rossa - Azienda LONGO Paolo - Racconigi CN CIPOLLA: Tipologia bianca, dorata, rossa - Azienda LONGO Paolo - Racconigi CN Tecnici coinvolti: Michele Baudino*; Roberto Giordano*; Carola Barberis **; Marcella Dibraganze *; Daniele Pettiti ** * CReSO

Dettagli

MATERIALI E METODI. Impostazione e conduzione della prova O (mm/l) 1,15 (mm/l) fosfato monopotassico SO 4

MATERIALI E METODI. Impostazione e conduzione della prova O (mm/l) 1,15 (mm/l) fosfato monopotassico SO 4 POMODORO allungato Indicazioni variet ali SCOPO DELLA PROVA Approfondire, mediante una verifica in diverse località, la valutazione dell attitudine commerciale di 6 di pomodoro da mensa a frutto allungato,

Dettagli

Rete Colture Orticole Sperimentazione orticola in Lombardia INDIVIA 2013

Rete Colture Orticole Sperimentazione orticola in Lombardia INDIVIA 2013 www.regione.lombardia.it Rete Colture Orticole Sperimentazione orticola in Lombardia INDIVIA 2013 in collaborazione con: INDIVIA TABELLA 1 CARATTERISTICHE PRINCIPALI DELLA PROVA REALIZZATA NEL 2013 Precessione

Dettagli

La pratica della fertilizzazione

La pratica della fertilizzazione La pratica della fertilizzazione Fertilizzazione Tecnica agraria che consiste nell apporto al al terreno di sostanze in grado di migliorare la fertilità.. CONCIMAZIONE AMMENDAMENTO CORREZIONE Concimazione,

Dettagli

VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE

VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE CARCIOFO Le indicazioni contenute nelle Norme Generali devono essere considerate preliminarmente alla lettura delle presenti Norme Tecniche di Coltura SCELTA VARIETALE E MATERIALE DI MOLTIPLICAZIONE Non

Dettagli