LE COMPONENTI DELLA COMPETENZA LINGUISTICA. Michele Daloiso. Università Ca Foscari
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1 06 novembre 2007 LE COMPONENTI DELLA COMPETENZA LINGUISTICA Università Ca Foscari Prima di iniziare Esprima le sue riflessioni sui seguenti punti 1) Cosa significa comunicare? 2) Quali fattori possono influenzare la comunicazione? 3) Cosa significa conoscere una lingua? 4) Metta in ordine di importanza i seguenti elementi che costituiscono la competenza comunicativa. a. efficacia pragmatica b. correttezza formale c. fluenza d. adeguatezza delle scelte linguistiche (lessicali, stilistiche, ecc.) e. coerenza e coesione del discorso f. conoscenza esplicita delle regole grammaticali g. h. ORDINE: 5) Quali sono le abilità linguistiche? 1
2 Il concetto di comunicazione Comunicare significa: Scambiare la comunicazione è un processo intersoggettivo, in cui i parlanti mettono in comune, negoziano, modificano significati Messaggi durante la comunicazione si costruiscono testi, non parole e frasi slegate Efficaci la comunicazione ha sempre uno scopo e la lingua è usata in sua funzione La comunicazione non avviene nel vuoto, ma si situa all interno di contesti socio-culturali ben precisi, che includono: 1) Situazione comunicativa (una festa) 2) Scambio comunicativo (conversazione fra ospiti) 3) Mosse comunicative (introdurre la conversazione, richiamare l attenzione, chiedere per avere, ecc.) 4) Atti linguistici ( Hai capito? Mi passi il sale ) La conoscenza di una lingua non può mai essere sradicata dal contesto d uso, che appare culturalmente determinato. Nel contesto scolastico un bambino straniero può associare alla stessa situazione comunicativa (es. la lezione), mosse ed atti linguistici diversi nella sua cultura. 1. I fattori che determinano il contesto comunicativo Modello di Dell Hymes: individua tutti i principali fattori che caratterizzano ed influenzano il contesto comunicativo. S scena fisica (interazione in presenza vs. online) scena culturale (modelli e valori culturali di fondo) P partecipanti (rapporto, ruolo sociale e loro influenze nelle scelte linguistiche ed extralinguistiche) E ends, ossia scopi, obiettivi della comunicazione (convincere qualcuno di una cosa o a fare una cosa) A atti, ossia tutto ciò che si compie per raggiungere lo scopo (azioni fisiche e verbali; efficacia pragmatica) K key, ossia la chiave interpretativa dello scambio comunicativo (ironia, sarcasmo, obiettività, allusione, aggressività, rispetto, ecc.) 2
3 I instruments, strumenti a disposizione per la comunicazione (oggetti fisici, linguaggio verbale e linguaggi non verbali) N norme di comportamento (turni di parola, apertura e chiusura del discorso, ecc.) G genere testuale (lettera, conversazione fra amici, conferenza, testo narrativo, saggio critico, pubblicità, ecc.) Applichiamo il modello di Hymes ad una delle tre situazioni comunicative: La lezione L interrogazione Il compito in classe (il tema) S SCENA FISICA E CULTURALE P PARTECIPANTI E SCOPI A ATTI K CHIAVE INTERPRETATIVA I STRUMENTI 3
4 N NORME DI COMPORTAMENTO G GENERE TESTUALE 2. Un modello glottodidattico di competenza comunicativa Sviluppare nell allievo la competenza comunicativa significa promuovere la capacità di: - Saper fare lingua - Saper fare con la lingua - Sapere la lingua - Saper integrare la lingua con i linguaggi non verbali 2.1. Saper fare lingua Abilità linguistiche primarie 4
5 ASCOLTO Abilità primarie: ascoltare ASCOLTO Rilassato Attivo Globale Analitico Selettivo LETTURA Abilità primarie: leggere BROWSING SKIMMING SCANNING LETTURA DI RICERCA LETTURA APPROFONDITA La modalità browsing Talvolta lo studente si trova a dover svolgere una ricerche e progetti, anche in lingua straniera e, di conseguenza, ha bisogno accedere a risorse bibliografiche in lingua straniera di cui non conosce esattamente il contenuto. A volte inoltre l allievo, pur avendo chiaro l ambito generale della ricerca, non ne ha ancora stabilito gli obiettivi specifici per restringere il campo d indagine. In questo contesto la lettura più efficace è la modalità browsing, che consiste nel cercare ispirazione per il proprio lavoro scorrendo uno o più testi presumibilmente connessi all argomento generale da sviluppare. Questa modalità di comprensione: 5
6 a. è estremamente selettiva : il lettore esperto, dopo aver scorso l indice, individua le sezioni potenzialmente interessanti, eludendo spesso gran parte del testo; b. non è lineare, dal momento che il lettore esperto può procedere alla lettura delle parti selezionate secondo un ordine diverso da quello stabilito dall autore; c. fa leva sulle strategie di pre-visione, ossia sulla valutazione delle informazioni di contorno al testo; d. può essere utile per una prima valutazione di testi lunghi, che altrimenti richiederebbero tempi di lettura molto estesi. La modalità skimming Le peculiarità di questa modalità di lettura, finalizzata alla comprensione globale del testo, sono già stati messi in luce in molti studi italiani sulla didattica della lettura (Balboni 1998). In questa sede ci preme sottolineare che sia la modalità browsing sia la lettura skimming rivestono un ruolo essenziale nell ottica del Lifelong Language Learning, in quanto entrambe consentono di leggere il testo in maniera strategica, per valutarne innanzitutto la rilevanza rispetto ai propri bisogni. La modalità skimming: a. prevede una lettura rapida di gran parte del testo e l elusione di tutte le esemplificazioni, i dettagli e gli approfondimenti; b. richiede la lettura attenta di alcune parti del brano, tra cui titoli, sottotitoli, eventuale abstract, paragrafi iniziale e finale; c. fa leva sulle strategie di contestualizzazione ed anticipazione (cfr. 3), ed in particolare sulle conoscenze relative alla struttura dei diversi generi testuali e sull analisi delle informazioni non linguistiche eventualmente contenute nel testo (immagini, tabelle, grafici, ecc.). La lettura di ricerca Talvolta lo studente può manifestare la necessità di ricercare informazioni molto specifiche (dati, citazioni, definizioni, ecc.) all interno di un testo, senza doverlo leggere per intero. In questo caso può essere producente attivare una lettura di ricerca, ossia una comprensione testuale finalizzata al reperimento di informazioni specifiche. Questa modalità di lettura è essenziale, ad esempio, nell utilizzo del dizionario; in questo caso infatti, anziché procedere alla lettura lineare di tutte le voci in esso contenute, si salterà gran parte del testo alla ricerca della voce che interessa. Solo una volta individuato il termine si procederà alla lettura attenta della definizione per comprenderne il significato. La lettura di ricerca dunque: a. è finalizzata al reperimento di informazioni per la risoluzione di un compito molto specifico; b. è un tipo di lettura selettivo e generalmente non lineare, dal momento che non prevede la comprensione globale del testo; c. richiede l attivazione di strategie cognitive per l identificazione dei paragrafi importanti (conoscenza della struttura testuale, attenzione 6
7 alle parole semanticamente legate alle informazioni da reperire, lettura di titoli e sottotitoli, ecc.); d. implica la comprensione dettagliata solo delle parti interessanti rispetto al proprio obiettivo, e di conseguenza conduce spesso all elusione di gran parte del testo. La lettura approfondita Soprattutto quando la comprensione linguistica è finalizzata allo studio, è necessaria un elaborazione profonda e particolareggiata dei contenuti. In questo contesto lo studente può mettere in campo due modalità di lettura dettagliata, denominate scanning e lettura approfondita. La modalità scanning prevede la comprensione del senso generale del testo ed un analisi più profonda dei paragrafi valutati importanti dal lettore in relazione ai suoi obiettivi. Questa modalità di lettura non è selettiva, perché implica la visione globale di tutto il testo, ma si può definire focalizzata, in quanto prevede che l allievo si soffermi maggiormente sui paragrafi-chiave del testo. La lettura approfondita, invece, consiste in una lettura scrupolosa del brano al fine di comprenderne dettagliatamente ciascuna sezione. Nella didattica delle lingue la lettura approfondita potrebbe assumere significato solo come passo finale di un processo iniziato con la comprensione globale del testo, ed approfonditosi poi con l analisi delle particolarità. In questa fase dunque, la lettura attenta e dettagliata dell intero testo può essere estremamente utile per cogliere elementi e sfumature che altrimenti non emergerebbero da un analisi superficiale, o per compiere inferenze su aspetti non esplicitamente descritti in un testo. PARLARE Dialogo Strategie comunicative: Rispettare i turni di parola Saper introdurre e sostenere la conversazione Essere empatico verso l interlocutore Verificare la comprensione dell interlocutore Strategie linguistiche: Selezionare lessico e forme adeguate al contesto Riformulare, ripetere Controllare tono, timbro e velocità d eloquio Monologo Strategie comunicative: Organizzare un discorso coeso e coerente ed adeguato al contesto Facilitare la comprensione con strumenti di supporto Catturare l attenzione dell ascoltatore Strategie linguistiche: Selezionare lessico e forme adeguate al contesto Controllare tono, timbro e velocità d eloquio 7
8 SCRIVERE Abilità primarie: scrivere PIANIFICAZIONE Definizione obiettivi Definizione argomento Ricerca di idee Scelta ed organizzazione delle idee STESURA Scelte lessicali Scelte sintattiche Scelte stilistiche Produzione del testo REVISIONE Controllo lessicale Controllo sintattico Controllo stilistico Controllo coerenza e coesione Testo definitivo 2.2. Saper fare con la lingua FUNZIONI DELLA LINGUA PERSONALE Obiettivi: esprimere la propria soggettività, manifestare sentimenti, pensieri, impressioni Generi testuali: lettera informale, diario, intervista Atti comunicativi: presentarsi, parlare delle proprie preferenze, del proprio stato d animo INTERPERSONALE Obiettivi: stabilire, mantenere, chiudere un interazione Generi testuali: dialogo, telefonata, chat Atti comunicativi: salutare; congedarsi; offrire, accettare, rifiutare qualcosa; ringraziare; scusarsi, ecc. REFERENZIALE Obiettivi: descrivere o spiegare qualcosa all interno di generi testuali specifici Generi testuali: testo informativo, relazione scientifica, testo narrativo oggettivo Atti comunicativi: descrivere cose, azioni, persone, eventi; chiedere e dare informazioni; chiedere e dare spiegazioni REGOLATIVA Obiettivi: usare la lingua per agire sugli altri, regolare comportamenti, ottenere qualcosa 8
9 Generi testuali: istruzioni per l uso, manuali, ricette, leggi, regolamenti, decaloghi Atti comunicativi: dare e ricevere istruzioni, dare e ricevere consigli, ordini, disposizioni; chiedere, obbligare, impedire META-LINGUISTICA Obiettivi: usare la lingua per riflettere sulla lingua stessa e risolvere problemi comunicativi Generi testuali: spiegazione grammaticale, riflessione sulla lingua, esercizi ed attività grammaticali Atti comunicativi: denominare, creare perifrasi, fornire e comprendere informazioni sulla lingua e sulla comunicazione ESPRESSIVA Obiettivi: usare la lingua per scopi letterari, per produrre effetti ritmici e musicali, ecc. Generi testuali: testo letterario, fiaba, poema, testo teatrale Atti comunicativi: elementi linguistici tipici dei diversi generi testuali 2.3. Sapere la lingua sapere la lingua significa conoscere le grammatiche, ossia le regolarità della lingua a livello: Fonetico Ortografico Lessicale Morfologico Morfosintattico Testuale Pragmatico INSEGNAMENTO DELLA GRAMMATICA RIFLESSIONE SULLA LINGUA Chi? Il docente Quando? Punto di partenza Cosa? Regole, norme Perché? Applicazione di regole Dove? Schemi pieni Chi? Lo studente Quando? Punto di arrivo Cosa? Regolarità Perché? Competenza metalinguistica e metamatetica Dove? Schemi aperti 9
10 INDIVIDUAZIONE IPOTESI FISSAZIONE Il percorso di acquisizione grammaticale REIMPIEGO SISTEMATIZZAZIONE 2.4. Saper integrare la lingua con i linguaggi non verbali Saper utilizzare coscientemente i linguaggi: Cinesico Prossemico Vestemico Oggettemico PER APPROFONDIRE: Baboni P.E., 2007, La comunicazione interculturale, Marsilio, Venezia. Balboni P.E., 1998, Tecniche didattiche per l educazione linguistica, Utet, Torino. Daloiso M., 2007, Apprendere ed insegnare l inglese per l arte (capp. 3, 4 sulla lettura ed i generi testuali), Guerra Edizioni, Perugia. Luise M.C., 2006, Italiano lingua seconda, Utet, Torino. Mezzadri M., 2003, I ferri del mestiere. Auto-formazione per l insegnante di lingue, Guerra Edizioni, Perugia. Porcelli G., 2005, Comunicare in lingua straniera, Utet, Torino. Santipolo M., 2002, Dalla sociolinguistica alla glottodidattica, Utet, Torino. 10
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