SCUOLA ELEMENTARE VILLANOVAFRANCA

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2 SCUOLA ELEMENTARE VILLANOVAFRANCA RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA ExS.S.131Km10,500Ed.Pittarello,int.U379Sestu(CA) Tel Fax

3 Pagina2di14 L'intervento previsto riguarda i lavori di ristrutturazione della copertura della Scuola Elementare sito nel Comune di Villanovafranca. A tal proposito sono stati effettuati due sopralluoghi il giorno 14 e 19 Marzo Sulla base dei sopralluoghi effettuati si espone di seguito l analisi delle strutture. La copertura è costituita da tre falde, una centrale ampia esposta a ovest con campata di 9,00 m e due falde laterali di luci minori ( 3,00 e 4,00 m ). L attuale manto di copertura è costituito da travetti in laterocemento, pignatte in laterizio, strato di impermeabilizzazione e tegole in cotto. Campata principale Il solaio presenta dei cedimenti uniformemente distribuiti con una freccia accentuata in corrispondenza della mezzeria. (fig.1) Figura 1. ExS.S.131Km10,500Ed.Pittarello,int. U379Sestu(CA)

4 Pagina3di14 Da una prima analisi visiva molti travetti del solaio risultano particolarmente compromessi a causa dell eccessiva dilatazione dei ferri, dovuta alla presenza di umidità la quale ha portato allo sfondellamento dei travetti stessi. Il motivo principale è da attribuire ad un inappropriato impianto di smaltimento delle acque piovane accentuato da una realizzazione del solaio non eseguito a regola d arte e dall utilizzo di materiali non di prima scelta. Dall esame visivo sono emerse pignatte caratterizzate da una cottura differente e non di qualità; inoltre il solaio, in particolare la campata centrale, è stato realizzato senza un cordolo perimetrale di appoggio ma si congiunge direttamente con il solaio intermedio facilitando il fenomeno di imbarcamento della campata stessa. Va aggiunto inoltre che i canali di gronda sono incassati nelle murature perimetrali. Il fenomeno deteriorativo, coadiuvato da una scarsa manutenzione dei canali di gronda, ha comportato la fessurazione per eccessivo movimento dei canali di gronda con conseguente imbibizione delle strutture portanti dei solai medesimi. (Vedi TERMO 1) Inoltre si può notare un aspetto non omogeneo con presenza di nidi di ghiaia dovuti sicuramente alla mancata vibrazione del calcestruzzo in fase di getto. ( fig.2) Figura 2. Sul bordo perimetrale del solaio non è presente la fascia di banchinaggio,ovvero fascia in calcestruzzo necessaria per l assorbimento delle azioni taglianti.( fig.3) ExS.S.131Km10,500Ed.Pittarello,int. U379Sestu(CA)

5 Pagina4di14 Figura 3. L orditura dei travetti non segue il filo rettilineo, alcuni sono fuori asse con conseguente sfondellamento. (fig.4,5) Figura 4. Anche la scarsa manutenzione ha contribuito ad aumentare i fenomeni di infiltrazioni. ExS.S.131Km10,500Ed.Pittarello,int. U379Sestu(CA)

6 Pagina5di14 Figura 5. Il copriferro dei cordoli di distribuzione sulle murature è inadeguato e non garantisce la dovuta protezione dei ferri di armatura. In alcuni punti sono stati rimossi parti di travetti presunti integri per verificare lo stato interno delle armature; su cinque punti tre risultano ossidati. ( fig. 6,7,8,9,10 ) Figura 6. ExS.S.131Km10,500Ed.Pittarello,int. U379Sestu(CA)

7 Pagina6di14 Figura 7. Figura 8. ExS.S.131Km10,500Ed.Pittarello,int. U379Sestu(CA)

8 Pagina7di14 Figura 9. Figura 10. Il colmo superiore della falda poggia su un muro di costituzione mista pietra e cemento armato; la parte superiore di esso è costituito da un sopramuro fatto in conci e pietra che parte dal cordolo di sfalsamento tra la falda est e quella in questione, e poggia su un piano di posa non regolare e con differenze di quota che si ripercuotono sulle prestazioni del solaio. Il muro infatti risulta fessurato e la mancanza di intonaco a protezione ha aumentato il processo di degrado. (fig.11,12,13) ExS.S.131Km10,500Ed.Pittarello,int. U379Sestu(CA)

9 Pagina8di14 Figura 11. Figura 12. ExS.S.131Km10,500Ed.Pittarello,int. U379Sestu(CA)

10 Pagina9di14 Figura 13. Nella falda a sud, la campata si presenta con un evidente freccia di inflessione e manifestava un cedimento localizzato che presumibilmente è stato arginato dalla presenza della struttura di supporto dell impianto fotovoltaico collocato sulla medesima. La struttura in profilati d alluminio inghisati alla soletta ha infatti agito come un telaio di distribuzione dei carichi che ha cucito i travetti evitando un crollo repentino; il puntellamento successivo ha evitato infine il sicuro collasso della falda medesima; in occasione del secondo sopralluogo la parti compromesse e in fase di cedimento si sono estese anche ad altre zone cambiando l assetto dei carichi distribuiti sui puntelli, alcuni dei quali risultavano scarichi. Se ne deduce un solaio in fase di precollasso. (fig.14,15,16) ExS.S.131Km10,500Ed.Pittarello,int. U379Sestu(CA)

11 Pagina10di14 Figura 14. Figura 15. ExS.S.131Km10,500Ed.Pittarello,int. U379Sestu(CA)

12 Pagina11di14 Figura 16. Di seguito veduta esterna delle coperture. (fig.17,18,19) Umidità evidente lungo tutto il perimetro della falda di copertura. Figura 17. ExS.S.131Km10,500Ed.Pittarello,int. U379Sestu(CA)

13 Pagina12di14 Figura 18. Figura 19. ExS.S.131Km10,500Ed.Pittarello,int. U379Sestu(CA)

14 Pagina13di14 TERMO 1 TERMO 2 ExS.S.131Km10,500Ed.Pittarello,int. U379Sestu(CA)

15 Pagina14di14 Conclusioni: Dall evidente stato di degrado del solaio di copertura e il livello di umidità del medesimo si considera poco proficuo e antieconomico un intervento di recupero che non contempli la demolizione e ricostruzione del medesimo. Vista la precarietà delle strutture si ritiene quindi inopportuno riadibire il fabbricato al normale utilizzo, senza prima aver dato seguito ai lavori di riqualificazione delle coperture. Considerando infine lo stato di parziale degrado delle murature portanti si consiglia una soluzione per la copertura che contempli materiali leggeri quali pannelli in lamiera grecata coibentata da appoggiare su idonei cordoli di distribuzione in c.a. e la demolizione dei canali incassati da sostituire con grondaie esterne in rame o altro materiale da raccordare al nuovo manto di copertura. Si può infine ritenere che l impianto fotovoltaico installato sulla falda sud non possa aver contribuito al collasso dei ne tantomeno esserne stato la causa scatenante, data l esiguità dei pesi graventi; ma come già precedentemente descritto ha sicuramente svolto una funzione di contenimento che ha con buona probabilità evitato il crollo della porzione di solaio che oggi risulta essere più danneggiata. Cagliari,26/03/2013 IlTecnico Ing.DanieleMarras ExS.S.131Km10,500Ed.Pittarello,int. U379Sestu(CA)

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