Corso di azzeramento delle carenze formative di base di Disegno. Norme per il disegno tecnico

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1 Norme per il disegno tecnico

2 La rappresentazione grafica di un progetto attraverso il disegno tecnico è lo strumento che permette di fornire tutte le informazioni relative alla funzione, alla forma, alle dimensioni, alle lavorazioni ed ai materiali di un oggetto edilizio. Quanto più elevato è il numero degli operatori coinvolti e quanto più alto è il grado di complessità implicato dai processi produttivi, tanto più chiara e definita dovrà risultare l informazione che la rappresentazione trasmette.

3 Il disegno è lo strumento per la rappresentazione del progetto architettonico urbanistico e prima ancora dell idea di questo. Esso è quindi lo strumento che, utilizzando le tecniche rappresentative e grafiche convenzionali, esplicita la materializzazione dell idea, la sua comprensione, e comunicazione necessaria al fine della realizzazione dell'opera.

4 Gli oggetti reali sono in genere tridimensionali. Con il disegno tecnico si riduce a forma bidimensionale lo spazio tridimensionale dell'architettura. Per la rappresentazione della realtà dal 3D al modello 2D vengono adottate una serie di convenzioni che definiscono senza alcuna incertezza, forme, dimensioni e caratteristiche tecniche della struttura e dei suoi aspetti costruttivi e funzionali.

5 Il disegno dell ingegneria civile/edile e dell achitettura non è mai compiutamente realistico ma costituisce un linguaggio tecnico universale, chiaro a chiunque sia a conoscenza di queste convenzioni; da qui la necessità che queste abbiano carattere generale e vengano conosciute e applicate da tutti. I disegni quindi, non dovranno limitarsi alla individuazione della geometria dello spazio, ma dovranno comunicare anche, con opportuna simbologia, le informazioni sui materiali adottati, sia per le strutture che per gli elementi di completamento che delle finiture, tale da ottenere una chiarificazione dei dettagli costruttivi.

6 La rappresentazione dell oggetto reale avviene attraverso le varie tecniche grafiche (proiezione ortogonale, assonometrica o prospettiva). La rappresentazione di piante e prospetti richiama chiaramente il disegno delle proiezioni ortogonali, che dispone sul primo quadrante, in basso a sinistra, la vista dall alto dell oggetto; sul secondo quadro, in alto a destra, la vista frontale.

7 Esempio di pianta e sezione

8 Caratteristiche del disegno tecnico Univocità: l interpretazione del disegno non deve dare adito a dubbi. Fedeltà: il disegno deve essere fedele all oggetto rappresentato. Completezza: tutte le caratteristiche dell oggetto rappresentato devono essere riportate nel disegno Trasferibilità: tutte le informazioni contenute nel disegno devono poter essere scambiate senza perdita tra utenti diversi

9 Si tratta di fissare dei codici (convenzioni) di comunicazione rivolti a rendere chiare e univoche le informazioni per i diversi interlocutori e operatori coinvolti nella realizzazione dell opera. Il progetto consiste essenzialmente nell elaborazione di un complesso sistema di informazioni chiare e correlate, redatte in codici che possano essere univocamente interpretati dagli operatori che concorrono alla realizzazione dell opera. Le modalità di redazione-comunicazione degli elaborati di progetto sono regolate da norme.

10 Codici grafici Le convenzioni rappresentative, ed i codici grafici relativi, sono codificati nelle tabelle unificate (Norme U.N.I. per il disegno tecnico) che definiscono: Princìpi generali di rappresentazione: UNI EN ISO :2005 formati dei disegni: UNI EN ISO 5457: scale di rappresentazione: UNI EN ISO 5455: Uso di scale di ingrandimento e riduzione 29 tipi e spessori connotativi delle linee: UNI EN ISO : Linee utilizzate nei disegni tecnici 17 simboli di designazione dei materiali UNI 3972 e UNI ISO :2006 quotatura dei disegni simbologie schematiche di oggetti complessi (apparecchiature di impianti idraulici, elettrici ed elettronici, telefonici, ecc) schematizzazioni di apparati tecnologici (come gli schemi di smaltimento delle acque meteoriche nelle coperture)

11 Formato fogli Le norme UNI 936 e 938 regolano il formato dei disegni, specificando: i margini la squadratura la piegatura la posizione e dimensione del riquadro delle iscrizioni la scala di riferimento. I principali formati UNI dei fogli, corredati delle sigle di identificazione e relative misure, sono riportati a fianco:

12 Formato fogli I principali formati UNI dei fogli, corredati delle sigle di identificazione e relative misure, sono riportati di seguito:

13 Squadratura dei fogli In ogni foglio, il campo dei disegni deve essere delimitato rispetto ai margini mediante linee di squadratura di grossezza non inferiore a 0,5 mm.

14 La norma UNI n. 938, al fine di consentire sistemi agevoli e unificati di archiviazione e trasmissione degli elaborati, stabilisce che le copie vengano piegate in modo da essere riportate al formato UNI A4 (210 x 297 mm). Schema piegatura fogli

15 Il riquadro delle iscrizioni (detto cartiglio o intestazione ) deve essere collocato presso l angolo inferiore destro della squadratura del foglio: a piegatura avvenuta, risulterà nella parte bassa della faccia in vista. Spesso vengono adottati riquadri delle iscrizioni che occupano un intero formato A4 Impaginazione dei disegni I vari disegni possono essere in scale differenti

16 Scale grafiche di rappresentazione L adozione di scale grafiche dimensionali per l esecuzione dei disegni tecnici è regolata dalla norma UNI EN ISO Con la dizione scala di rappresentazione si indica il rapporto che si istituisce tra la dimensione che l oggetto presenta nel disegno (Md) e la dimensione effettiva dell oggetto reale (Mr). scala di rappresentazione = Md / Mr

17 Scale grafiche di rappresentazione La scala 1:50 (si legge scala 1 a 50) indica che le misure del disegno sono la cinquantesima parte delle misure reali. Volendo disegnare in questa scala un segmento lungo un metro occore moltiplicare tale misura per il rapporto indicato nella scala grafica cosicchè avremo: Mr 1M = 100 cm x 1/50 = 100/50 = 2 cm Md cioè 2 centimetri sul disegno equivalgono ad 1 metro nella realtà

18 Scale grafiche di rappresentazione La scala può essere: al vero (1:1) di ingrandimento (10:1, 5:1, 2:1) di riduzione (1:2, 1:5, 1:20, 1:50, 1:100, 1:1000) usata nel campo dell edilizia e della topografia. Se Md > Mr si ha una scala di ingrandimento Se Md < Mr si ha una scala di riduzione

19 Scale grafiche di rappresentazione Il passaggio da una scala di riduzione all altro non è una forma di semplice ingrandimento del disegno, ma comporta in realtà un ulteriore precisazione degli elementi del progetto. Disegno in scala 1:100 Disegno in scala 1:50

20 La scala metrica di rappresentazione viene scelta in base al livello di dettaglio che si vuole raggiungere di un determinato oggetto. I passaggi di scala (1:200, 1:100, 1:50, 1:20) determinano diversi tipi di rappresentazione, dalla più generica a quella di maggiore dettaglio.

21 Minore è la scala, maggiore sarà il dettaglio e quindi le informazioni che il disegno trasmette; maggiore sarà la scala minore sarà il dettaglio.

22 Il rapporto fra l'oggetto reale e la sua rappresentazione, deve sempre essere indicato numericamente e/o meglio, attraverso un segmento graduato, che riproduce la grandezza reale e consente di controllare eventuali deformazioni prodotte dalle riproduzioni.

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24 Scale grafiche di rappresentazione La notevole dimensione degli edifici e la complessa composizione di materiali e tecniche comportano l adozione di scale grafiche che consentano di descriverne sia i caratteri plano-volumetrici e compositivi generali (disegni di insieme), sia le singole parti componenti con evidenza dei materiali che compaiono e delle reciproche relazioni.

25 Scale grafiche di rappresentazione

26 Simbologie grafiche Nel disegno si adottano numerose simbologie grafiche che hanno lo scopo di sintetizzare e uniformare alcuni sistemi di informazione. Fanno parte della famiglia delle simbologie grafiche : tipo e spessore delle linee le linee di riferimento delle quote o misure le campiture (che si usano per indicare i diversi materiali adottati)

27 Tipi di linee e loro applicazione La normativa sulle linee è stata recentemente modificata. In Italia, fino al 1/4/2002 era in vigore la norma UNI 3968 la quale, dalla data indicata, è stata sostituita dalla ISO A partire dal maggio 2006 la ISO è stata affiancata da norme di applicazione per settori specifici.

28 Tipi di linee e loro applicazione La norma UNI ISO del 2005 descrive i tipi di linea utilizzati nelle varie parti del disegno.

29 Tipi di linee e loro applicazione

30 Tipi di linee e loro applicazione

31 Esempi di applicazioni dei diversi tipi di linee

32 Esempi di applicazioni dei diversi tipi di linee

33 Tipi di linee e loro applicazione

34 Tipi di linee e loro applicazione

35 Tipi di linee e loro applicazione

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37 Le linee - spessori In un disegno di costruzione si utilizzano generalmente tre grossezze delle linee: fine, grossa e extra-grossa. In un disegno il rapporto tra la dimensione trasversale delle linee extra-grosse, grosse e fini non deve essere inferiore a 4:2:1. Se, ad esempio, per piante o sezioni di un edificio si, adotterà per le parti sezionate uno spessore pari a 0,50, le altre parti non sezionate si dovranno disegnare con linee di spessore pari a 0,25 (o minore).

38 Campiture La norma UNI 3972 Tratteggi per la rappresentazione dei materiali nelle sezioni reca indicazioni rivolte a fissare una differenziazione dei materiali mediante tratteggi con cui si individuano le superfici sezionate in tutti i tipi di disegni tecnici. Se ne riportano le prescrizioni significative per il disegno nel settore edile.

39 Campiture

40 Campiture

41 Campiture

42 Elementi di completamento Agli elementi base precedentemente descritti in un disegno tecnico è opportuno aggiungere degli elementi di completamento (scritte, quotature, indicatori di funzione, trattamento dei fori) che consentono una totale comprensione dei parametri qualitativi e quantitativi di un progetto architettonico

43 Indicatori di funzione Trattamento dei fori

44 Elementi di completamento Le regole per il proporzionamento dei caratteri vengono dettate dalla norma UNI 6428 in funzione del formato del disegno. Dimensioni delle scritte

45 Elementi di completamento Gli infissi interni ed esterni rappresentati in una pianta esecutiva vengono identificati con un codice alfanumerico richiamato all interno dell abaco degli infissi, dove gli stessi vengono rappresentati in scala maggiore attraverso le tre proiezioni ortogonali per descriverne le componenti di dettaglio; Simbolo tipologia infisso Simboli grafici di designazione

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47 Scale La scala in pianta deve avere numerati in senso progressivo i gradini, deve avere evidenziato il percorso ascendente a mezzo di un apposita freccia, e deve avere identificato il primo gradino con un cerchietto o con due trattini. Essa può essere interrotta con una linea obliqua verso il 6-7 gradino, ossia a circa un metro di altezza rispetto al pavimento (quota del piano orizzontale di sezione).

48 Quotature Nell ambito delle diverse informazioni che il disegno trasmette agli altri operatori coinvolti nel processo edilizio, le quote, ovvero l indicazione delle dimensioni generali e particolari dell oggetto rappresentato e delle sue parti, costituiscono indicazione essenziale per una corretta comprensione del disegno stesso e per la fedele realizzazione del progetto. Pertanto si vuole che le quote siano univoche, di immediata lettura e di chiara riconducibilità all elemento, parte o intervallo al quale si riferiscono. La quotatura di un progetto è la trasposizione in valori metrici unitari delle dimensioni dei componenti edilizi, conformati al consolidato Sistema Metrico Decimale (1 unità = 1 metro) oppure al più recente Sistema Internazionale (1 unità = 1 millimetro).

49 Quotature Nella generalità dei disegni esecutivi per l edilizia si indicano i seguenti sistemi di quote principali: sistema delle quote architettoniche esterne e finite; sistema delle quote architettoniche interne (date al rustico o finite); sistema delle quote strutturali; sistema delle quote di coordinamento modulare (per edifici o parti costituite da componenti modulari).

50 Sistemi di quote Le quote si dispongono parallelamente alla giacitura dei piani di contorno dell oggetto rappresentato. Le sequenze lineari di quote, sia che si riferiscano a misure planimetriche come è per planimetrie, piante, e simili sia che si riferiscano a misure altimetriche come è per sezioni, prospetti e simili non dovranno presentare lacune o intervalli non quotati che ne interrompano la continuità.

51 Una quota viene rappresentata da una linea di misura confinata tra due linee di riferimento. Le estremità della linea di misura sono evidenziate con frecce o tratti obliqui. Il valore numerico della quota (solitamente in cm per le dimensioni lineari, in gradi per quelle angolari) è sempre riferito alle dimensioni reali indipendentemente dalla scala). Rappresentazione linee di quotatura L unica misura valida in un disegno è quella scritta e non quella misurata. Le quote vengono scritte parallelamente alla linee di misura e in modo da essere leggibili senza ruotare il foglio.

52 Quotatura planimetrica

53 Quote planimetriche

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55 Quote altimetriche Le quote altimetriche (livelli) andrebbero riferite al livello medio del mare (QUOTE ASSOLUTE). Per semplicità e immediatezza di realizzazione e lettura, viene assunto un livello di riferimento (livello 0) a partire dal quale si quotano tutte le altre parti del progetto (QUOTE RELATIVE). Va da sé che le quote assolute si possono ottenere semplicemente aggiungendo al valore di quota relativa la quota assoluta (sul livello medio del mare) del livello di riferimento (livello 0) Rif. UNI ISO 129-1: Disegni tecnici - Quotatura e indicazione delle tolleranze

56 Quote altimetriche La norma UNI si riferisce principalmente al disegno meccanico dove non occorre fare distinzioni sulla natura della quota e della fase di esecuzione

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58 Quotatura di vani Le posizioni relative dei vani degli infissi (porte, finestre, vetrate e simili) sono date fissando l asse o i margini del vano stesso all interno dei sistemi di quote architettoniche esterne e interne; le dimensioni del vano (altezza e larghezza) vengono specificate da quote affiancate all asse di posizione; simboli di designazione dei singoli infissi (lettere di chiamata) rimandano agli elaborati che ne specificano le caratteristiche ( abaco degli infissi ).

59 Gli elaborati grafici tipici utilizzati per la redazione di un progetto sono riconducibili principalmente al Metodo di Monge. Si tratta cioè di effettuare tante proiezioni ortogonali dell oggetto su altrettanti distinti quadri di rappresentazione (quanti se ne ritengono necessari), ciascuno parallelo ad una delle facce del solido.

60 Pianta: elaborato grafico ottenuto ricorrendo ad un piano orizzontale (che seziona l oggetto) posto convenzionalmente ad una quota di circa 1,20 m rispetto al calpestio del piano da rappresentare, in modo che passi per i vani di porte e finestre, fornendo così quante più informazioni possibile. Sul quadro vanno proiettati tutti gli elementi presenti tra il calpestio e il piano in questione e, qualora la complessità dell edificio lo richieda, indicati con linea tratteggiata gli elementi posti al di sopra del piano di sezione. Per rendere il grafico leggibile, le parti murarie sezionate dal piano orizzontale preso come riferimento, vanno evidenziate rispetto agli elementi non sezionati ma solo proiettati; pertanto le prime si disegnano convenzionalmente con linee più spesse e, con opportuna simbologia, saranno fornite informazioni di natura tecnologica (ad esempio il tipo di materiale degli elementi costruttivi sezionati dal quadro). Le seconde con linea sottile continua o tratteggiata se la proiezione e virtuale.

61 Prospetto: elaborato grafico ottenuto ricorrendo ad un piano verticale, generalmente assunto parallelo ad una delle facce dell oggetto da rappresentare. Il piano così scelto non seziona il manufatto, fornendo pertanto una vista esterna che è la proiezione verticale della faccia del solido da rappresentare.

62 Sezione: Questo elaborato grafico si ottiene ricorrendo ad un piano verticale che seziona l oggetto da rappresentare. Scelta la parte dell edificio da descrivere, tra le due in cui il fabbricato resta diviso. Vanno indicate con linea grossa le tracce sul quadro delle superfici di contorno dei vari elementi sezionati. Sul quadro vanno altresì proiettati tutti gli elementi posti tra il piano stesso e la superficie di fondo della porzione di fabbricato presa in considerazione.

63 La posizione del piano verticale della sezione và indicata in tutte le piante. La posizione del piano và scelta opportunamente per evidenziare situazioni che in pianta risultano difficili da rappresentare con chiarezza, come le scale, le rampe o tutte quelle situazione che si sviluppano sia in orizzontale che in verticale.

64 Esercitazione: ridisegnare la pianta di un edificio fornito dalla docenza in scala 1:100

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